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MINISTERO DI AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCIO.
DIREZIONE GENERALE DELLA STATISTICA.
DEtLE
i~:C'A
USE DELLE MORTI
:.
~~
...
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•
...
"1\
VVENUrrE IN TUTTI I
CO~iIUNI
DEL REGNO
«4 "
nelI'anno 1887
"
STATISTIC ...
I\.
DEI DUELLI
,
durante
il
decennio dal giugno 1879 al luglio 1889
CENSIMENTO DEI MEDICI E CHIRURGHI
stipendiati dai Comuni o da altri Enti per la cura gratuita dei poveri a domicilio '
al 31 marzo 1888.
D
A Le H ... , ... ' ... .
N~D·ORD.. -_ ..•... - ...
bd!
BIBLIOTECA
II---'t,.ROMA.
TIPOGRAFIA ELZEVIRIANA
nel Ministero delle Finanze
\
CAUSE DELLE MORTI
avvenute in tutti
i
Comuni del
Regno
nell'aIll1.0
1887
INTEODUZIONE.
Note preliminari. -
La statistica annuale delle cause di morte, iniziata col 1881,
venne fino a tutto il 1886 lìmitata alle morti avvenute nei comuni capoluoghi di pro':
vin,eia, di circondario o di distretto (nel Veneto). Questi comuni, in numero di 284,
'avevano, secondo l'ultimo censimento generale del
31
dicembre
1881, 7,082,163
abi-tanti
(I).
A cominciare dal
IO
gennaio
1887,
i
medici e chirurghi e le levatrici esercenti
in tutti gli 8257 comuni del Regno furono invitati ad inserire nelle schede mortuarie
la
dichiarazione della causa di morte delle persone affidate alle loro cure, e siccome la
massima parte di essi ha consentito a questa disposizione, la statistica delle cause di morte
può ora rendere conto delle condizioni sanitarie dell'intero territorio dello Stato.
Le notizie raccolte offrono sufficienti garanzie di esattezza, poichè i lavori di spoglio
v~ngono
eseguiti sulle dichiarazioni originali dei medici curanti, o in mancanza di questi,
dei medici necroscopi che rilasciano
il
permesso di seppellimento, e per i bambini morti
poco dopo
il
parto, sulle dichiarazioni delle leva trici
(2).
Siccome la legge sull'ordinamento dell'assistenza sanitaria, approvata con R. decreto
del
22
dicembre 1888,- n. 5849, serie 3\ fa obbligo ai medici di denunziare al sindaco del
comune, in ogni -caso di morte, la malattia che ne è stata la causa, cosÌ è da sperare che
in avvenire i risultati di questa indagine riesciranno completi.
'
~elpresent~ volume i morti sono divisi per sesso, e classificati secondo le malattie
che causarono
il
decesso, nel gruppo dei comuni di ciascuna provincia.
(I)
Nel 1881 e 1882 mancarono le notizie per i comuni di Agordo, Fonzaso e Gerace e per la
popolazione sparsa per la campagna dei comuni di Bobbio e Tempio Pausania. Complessivamente la
statistica, dell'anno 1881 si riferiva a 7,001,047 abitanti e quella del 1882 a 7,008,977.
•
(2)
La statistica delle cause di morte, e in generale quelle che riguardano la sanità e l'igiene
pubblica, sono compilate dalla Direzione generale di statistica, per cura di una speciale sezione diretta
dal dottore E. Raseri.
- I V - , ,
'.
Per i singoli compartimenti e per il totale del Regno,
i
morti, oltre ad essere
classifi-cati 'per malattie, sono anche divisi per gruppi di età, equeUi di età inferiore a cinque a'nni
secondo che erano di nascita legittima od illegittima, èoinprendèndo fra questi ultimi anche
gli esposti.
,Sono poi date sep:tratamente le cifre dei morti in ciascuno dei 284 'comuni
capo-luoghi di provincia, di circondario e di distretto. Quest'ultima tavola, oltre a mettere in
evidenza le condizioni sanitarie dei centri più popolosi, serve a confi'ontare lo stato
sani-tario del Regno nel 1887, con quello dei sei anni precedenti, nei quali, come si è
detto~
la statistica era limitata ai comuni capoluoghi.
Diamo ancora in appendice al presente volume:
IO
L'elenco delle malattie che ha servito
pe~
le classificazioni;
2
0La statistica delle morti accidentali e dei suicidi avvenuti nel Regno durante ..
l'anno 1887 e negli' anni precedenti, a cominciate dalI 865 in cui fu iniziata tale indagine; •
~'~.
3
0La statistica dei duelli avvenuti dal
l°
giugno 1879 al
IO
luglio 1889,
classifi-cati secondo le armi adoperate, le gravità delle ferite, le cause determinanti e le
profes-sioni dei duellanti, secondo notizie raccolte dall'egregio cav. Jacopo Gelli.
4
oLa statistica dei medici condotti esercenti nel Regno alla data del 3
Imarzo 1888,
classificati per età, per stato civile, per durata del servizio prestato e per ammontare dello
stipendio annuale, secondo notizie raccolte da questa Direzione generale, d'accqrdocolla
Direzione di sanità pubblica presso il Ministero dell'Interno, allo scopo di preparare un
progetto di legge destinato ad assicurare una pensione ai medici comunali, in caso
d'inva-lidità o di vecchiaia.
Popolazione. --
La popolazione totale di ciascun compartimento e del Regno
fti .
calcolata aggiungendo a quella censita alla fine del 188
Il'eccedenza dei nati sui morti
nei sei anni trascorsi dal 1882 al 1887, senza tener conto del movimento di emigraziorie
dal Regno, nè di quello di immigrazione, e ciò perchè non si hanno dati abbastanza
sicuri per misurare l'intensità di questi movimenti sia da provincia a provincia, sia nei
rapporti "coll' estero.
La popolazione cosÌ calcolata, è per tutto il Regno di 30,266,056 abitanti, e a questa
cifra vennero riferite le cifre dei morti per ciascuna malattia.
I comuni capoluoghi di provincia, di circondario e di distretto contavano al 3
Idi-cembre 1881, come si è detto, 7,082,163 abitanti. Nei sei anni susseguenti,' questi centri
urbani aumentarono di popolazione, non solamente per eccedenza dei nati sui morti, ma
altresÌ, e in misura forse maggiore, per eccedenza. delle immigrazioni sulle emigrazioni.
Il
~
ovimento annuale dello stato civile
fa conoscere le variazioni che avvengono
nella cifra della popolazione per le nascite e per le morti, ma, come si è accennato testè,.
non si hanno dati sufficienti per valutare ]' imporcanza del movimento di immigrazione
e di emigrazione; poichè i .registri dell' anagrafe comunale, anche dove siano tenuti con
diligenza, riescono a mala pena a tener nota degli individui che vengono a fissare
re-sidenza (dimora abituale) nel comune e di quelli che l'abbandonano,
m~
non valgono a
rappresentare le oscillazioni della popolazione mutabile.
La popolazione dei comuni capoluoghi al 31 dicembre 1887, indicata nella
ta~
vola III del volume, fu calcolata supponendo che l'aumento medio annuale della
po-~
..
..
..
'_~~o""'.r\~t'
. i
'p01azione avvenuto dal 3
I
dicembre 1881 al 3
I.
dicembre 1087 sia stato identico a
quello che si è ottenuto fra il censimento del 187
I
e quello del 188
L
(r)
-Per
i -
comuni nei quali fu censita a questa seconda data una
popola~ione
interiore
#
a quella del
I
S7
I,
si
è
mantenuta per il 1887 la cifra di popolazione dell' ultimo
cen-simento, non avendosi elementi per determinare se il movimento discendente abbia
continuato anche negli anni susseguenti.
Il totale della popolazione dei 284 comuni capoluoghi alla fine del 1887, calcolato
nel modo ora indicato, è' risultato di 7,521,474 cioè di
4~9,31
Iin più del 1881.
•
Morti. -
Nell' anno 1887 morirono nel Regno 828,992 individui, che confrontati
colla popolazione calcolata al
p
dicembre dello stesso anno danno per quoziente 27.39
morti ogni 1000 abitanti. Nei 284 capoluoghi morirono 214,447 individui e il quoziente
<li mortalità fu di 28.5 ogni 1000 abitanti.
ConfrontandQ i dati dell' anno 1887 con quelli dei sei anni I88r-86 si hanno le
cifre
seguen~r:
---~~---=~~---~~---~==================~========.~~=======~:.=~=====~=
REGNO CAPO LUOGO DI PROVINCIA
CIRCONDARIO E Dls'rRRTTO
ANNI
Popolazione
1
Morti I Moru--~~
dei-I
;:~:lazione
-I
Morti --I
Morti-_ Morti-_ Morti-_ Morti-_ Morti-_ Morti-_ . _ _ _ _ _ --'--a_l 3_1_d._iC_l!m_b_re~ _ _ _ ---,---su 1000 abito I comuni al 31 dicembloe _ _ _ _ _ -'-su 1000 abi~~
1881 o . . . o •
I
28.459 628
784 181
27.55
281
7 001 047
199 050
I
28.4
1882 o o • o . . . o o .28 733 396
787 326
27040
282
7 008 977
201 228
28.7
"
1883 . o o • o . . o o o .•29 010 652
794 196
27.38
284
7 073 601
205 439
29.0
1884 o • ....
29 361 032
780 361
26.58
284
7 283 077
210 705
28.9
•
1885 o o o29 699 785
787 217
26.51
284
7 348 696
207 040
28.2
. 1888 o o o29 942 142
844 603
28.21
284
7 440 287
219 715
29.5
1887 o o . . o • o30 266 056
828 992
27.39
2~47 521 474
214 447
28.5
Luogo in cui avvenne la morte. -
Le morti, classificate secondo il luogo In
~ui
sono avvenute, si ripartiscono geograficamente come segue:
(I)
Lo stesso metodo viene seguito nelle statistiche ufficiali dell' Inghilterra, della Scozia e
TAVOLA
A.
COMPARTI. MENTI Piemonte .• Llgur~ •• Lombardia. Veneto. Emilia. Toscana Marche. Umbna. Lazio . . Abruzzi e Molise dampania Puglie ~ • Basillcat"a Calabrie . Sienta •. Sardegna...
E\{
ORTI CLASSIFICATE SECONDO IL LUOGO IN CUI SONO APVENUTE.CIFRE EFFETTIVE CIFRE PROPORZIONALI A 1000 1\IOR'1'I
CAPOLUOGHI DJ PROVINCIA ALTRI COMUNI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA ALTRI 'COMUNI
Morti avvenuto o
S
c:> .~ 't:l'"
~:[~.~
::5~'i~
~~.~;
~~....
<3:lS§
.S:a:a
·s
7 648 3 147
3 902 1 384
lO 877 6 268
7 362 3 101
10 851 2 8e6
lO 230 3 459
2
559
387
958
96
7 260 2 780
1
795
267
14 876 2 594
3 388
493
2
197
305
43
377
16 6271 1 888
1
728
202
:S~~. '5
<>a-5
c~:i
'~~'s
o o· .... .s·~~437
22
519
654
522
77
64
19
134
58
146
33
l
42
303
26
Morti avvenuteE
.s
f
.o CII f:lf
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~ o.E
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11
'8
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Q ~ .. ~~q;~j
cv-:"<1,)i~~'§
d:':'~
... "'C re s::185 39 541 67 19813' 004
133 10 56 18 086
874
886 45 56 79 946 3 260
475 58 86 55 848 1 889
237 60 66 45 817
1
985
123 31 70 44 553 1 818
97 60 23 21 287
821
158 16 12
11 525
582
314 55 98 14 090
761
30 10
8
40 519
140
737 64 78 72 437 1 025·
11 17 11 53 751
11»
3
19 643
218
9
5
32
195
425
51 73 70 568
}) I31 18 16 500
605
57
174
665
129
.~ I <C'5~~
~;e~
.;; .... 8
'az~ ~~.~.S·~:a
... 371
95
108
1081.
268
25
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13
21
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5
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70 65 372664.4273.4 [8.
O
16.1 3.4 4.71'945.4 42.3 5.2
1.
0
10.91
0.2
37 56 451
~08.5 251. 3 . 4.
o
24. 2
1. 8 10. 2
92~.8 44-. 6 4. 8
1.
9 2.9
aì23.
o
23
8 470 u8S.
2
336. 1 27.8 47.5 2.4 3.0,953.8 38.
9
1.
3
0.30.1
5.6
1
7 338
1627.3264.2 55. 7
40~5
5.,0 7.3959.7 32.5 1. 9
»
0.1
5.8
66 38 248
1743.6195.7 35.8 16.3 4..1 4.5946.2 41.
O p.5
1. 4
10. 8;
5'.-1
51 70 244731. 2 247.3 5.5 8.8 2. c2 5.
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952.8 38.: ,0.5 1. 1
11. 5 .
0;.2
170 26 110802.2121.3 20.1 30.418.8 7.2945.5
36.~·4.4 7. 6
11.1
~.~242 32
81760.9 76.3 15.1125.512.7 9.5918.3 46.4 7.119 • • . 5
6.'4
\ I
, '.
96 22
81 682.3261. 2 12.6 29.5 5.2 9.21935.31 éO.5 0.9 6. 4
il. 5
5.4
. I
I
29 14 151
1827.9123.2 26.8 13.8 4.6 3.7991.3 . 3.4 0.5 0.7 0.4
3.'7
43154 225'804.3140.3 7.9 39.
~3.5 4.2979.8 13.9 0.6 0.62.1
3.
o
9 87 187 899. 9 81.
O
8. 8 2. 9 4.
5
2.
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1. 6 0.2 1. 6
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o
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5. 5994.2
2. 9
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~.516
lO
123771.4132.4
~.7·76.53.2 1.898'.9
5.3 0.2 0.50.3
3.8
490 39 262
1858.6
197.5 10.6
21.
9 2.6 3.8978.4
9.2
1. 5 6.8
10.5
3: 6
»
I32 123861. 81:1.00.
7 13. O
})
15. 5 9. O 983. O 7. 7 O. 1
»
1. 9
~.
8
REGNO • • 110275112915413057140401556171716639631177891 ,14391
I3441667135151732 .
.51207·812I.8128·~14.ols.11964.1125.81
2.11 1.9!1.0!5.1
(a) La proporzione del morii In altro luogo è stata molto più elevata in Liguria che negli altri C('rorartinl(nti, in c<J!Efgt;€lìZ3 del terHILoto e}:e dnBstV la .rc,vlr.cia cii rcrtol'a~llil(' nel
febbraio del 1887. . . . )
- V I I
-Sòpra
1000
mortl· m tutto
il
Regno 924.9 avvennero a domicilio, 68.) in pubblici
istituti, 1.5 in carceri e luoghi di pena e 5.1 in altro luogo per lo più aperto,' cioè
sulla pubblica via, in corsi d'acqua, in campagna, ecc.
Considerando a parte
i
69 comuni capoluoghi di provincia, le proporzioni per
1000
morti furono rispettivamente di 732.5 a domicilio, 258:4 in pubblici istituti, 4-0 in
carceri e luoghi di pena e
5.1
in luoghi all'aperto. Negli altri comuni di minore
im-portanza esse furono' di 964.1 a domicilio, 29.8 in pubblici istituti,
LO
in carceri e
luoghi di pena,e 5.1 in luoghi all'aperto.
La proporzione dei morti in pubblici istituti nei comuni capoluoghi
è
circa 9 volte
più grande che non negli altri comuni, perchè gli ospedali, gli ospizi e gli altri luoghi
di rÌcoverohanno sede in gran parte nei comuni più popolosi.
Fra i
~6,823
individui morti in pubblici istituti se ne trovano più precisamente
4(;,943 che morirono in ospedali ed in case private di sarute, in ospizi di materni
tà,
in manicomi ed in lazzaretti; altri 4,496 morirono in ospizi di carità o in ricoven
di mendicità ed in orfanotrofi e 5,384 in brefotrofi od ospizi per l'infanzia abbandonata.
Il massimo numero di morti in pubblici istituti si ebbe nei compartimenti
del-l'Italia
settent~'ionale
e centrale, e segnatamente nella provincia di Roma, nell'Umbria,
nella Liguria, in Lombardia, nelle Marche e nell'Emilia. Il numero più scarso si ebbe
nell'Italia meridionale ed insulare, massime in Basilicata, negli Abruzzi, in Calabria ed
in Sardegna.
Per i sei anni dal 1881 al 1886 la statistica, limitata ai 284 comuni capoluoghi,
aveva offerti i seguenti risultati :
.,.
.
CIFRE ASSOLUTE DEI MORTI • CIFRE PROPORZIONALI A 1000 MORTI
.
I
ANNI a in in • a. In in in
pubblici : in carcere pubblici luogo
domicilio istituti luogo. aperto domicilio istituti carcere aperto
i I 1881 • • • • . • . • . . .
148 206
46 814
1 262
1 277
750.2
237.0
6.4
6.4
1882 • • . • • . . . • . .152 923
45 740
1 101
1 021
761. 6
227.8
5.5
5.1
1883 . • . • . • . . .153 667
49 331
1 254
1 187
748.0
240.1
6.1
5.8
1884 • • . • . . • . . . .159 723
48 591
1 122
1 269
758.1
230.6
5.3
6.0
1886 . • . • • . . . .-158 770
46 029
927
1 314
766.9
222.3
4.5
6.3
1886 . . . • • . • • . . •169 765
47 865
886
1 199
772.7
217.8
4.0
5.5
Cause
di
morte. -
L'elenco delle cause di morte, riprodotto in appendice alla
pre-sente
Introduzione, è il medesimo che fu elaborato nel 1883, da apposita Commissione
medica
(I);
solamente, dietro parere espresso dalla stessa Commissione, fu data alle
169 voci che compongono l'elenco una numerazione progressiva e si
è
soppresso
TAVOLA.
B.
COMPARTI-MENTI Piemonte . . . . Liguria • . . . . Lombardia . • .-I
03 o -O=
.~ ~:3
..s
~ :;:: ~ -;:: o 03 ):;:l w..,
2 3 4 547 505 2 469 1 401 92 955 994 100 J :' - VIIIMORTI AVVENUTE IN CIASCUN COMP.4.RTIMENTO,
(CIFRE MALATTIE INFETTIVE . - - - - --~_ ..
_ - - _._--
--_._~.-.-..:.
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Malatt. tubercolari,....,
...
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92 tt 131 6111 286 1 835 120 1 575 78 35 215 158 886 33 249 29 60 305 225 942 83 203 528 488 2 966 404 1 469 56 170 118 910 165 184 95(1) In questa voce sono l'accolti i casi di morte per febbre migIiare, meningite cerebro spinale epidemica influenza seUicemia e
(2) Nella voce « tubercolosi diffusa, meningea e tisi » sono raccolti i casi di morte registrati sotto i numeri
30
46 e 71' dell'elenco.(3) Sot.to la voce « tumori maligni» oltre i casi di morte per cancerosi diffusa, registrati al numero 43
dell'~lenco
sono compresi imalattia dl quel dato organo. . '
(~)
Questa voce comprende le malattie dei bronchi, la congestione ed apoplessia pOlmonare, la pneumonite acuta e la pneumonite cronica.(3) Sotto questa voce sono compresi i casi di morte per gravidanza· estrauterina, metrorragia dopo il parto distocia eclampsia
\6) Avvelenamenti acuti accidentali, avvelenamenti cronici accidentali e avvelenamenti professionali. ' ,
(7) Escluse le morti accidentali per ubbriachezza e per avvelenamento acuto.
- I X
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pioemia, pustola maligna e carbonchio, moccio, lebbra e rabbia.
casi di morte per cancro, sarcoma, ecc. dei singoli organi, i quali nelle tabelle analitiche sono indicati sotto gli altri casi di m<>rte per
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417.0 1 ' ' ' " 124.91 223• 9 800.7 736.2 100.6 421. 3 651.3 562.1 116.1 "9. O 114.7 361.7 45.9 361.4 14.0 2.250.051.4 7.9 185.5 347.7 6.8 24. O 13.3 462.9 185.6 22.6 247.11206.8 111.1 41.1 83. O 470.2 112.2 36.2 6.6 684. 9 41.8 14.4 81. 9 734. 7 85.1 42.6 59.9 29.5 28.3 22.1 29.5 40.2 36. O 44.8 # 37.862.2 25.2 54. O 17.9 78.3 22.6 105.6 17.8 109.5 18.0 !H.5 70.5 548.2 59.5 650.5 52.1 303.4 53.3 379.7 49.4 317.1 80.5 196.5 67.5 282.7 33.1 164.6 I 25.G 238.2 t I. 29.8 225.4r
22.3 ~q.2 20.7 2lll.i 16.8 126.8 25.2 156.1. , Sicilia . . . . • 33.6 43.8 294.8 128.4 446.5 132.1 586.2 86.5 554.5 60S.7 160.3 34.2 22.7 59. O 54.5 331.3 45.1 Sardegna . . • • 29.8 98.1 79.7 27.5278.1 95.8 468.9 6.9 9.2,1281.0 18.9 11.5 32.1 97.5 67.7521.8 94.6 RBONO • • •(l) Veggansi le note a pago VIII.
- XI
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- XII
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3.5 3.7 3.8 8.7 6.S 6.6 7.6 9.3 4.6 3.9 . 4.6 1.9 .... S(1) La popolazione fu calcolata aggiungendo a quella censita nel 1881 i nati dal l° gennaio 1882 al 31 dicembre 1887, e detraendo l (2) Veggansi le note a pago VIII.
xIII
ICATE SECONDO ALCUNE CAUSE PREDOMINANTI.
10,000
ABITANTI).MORTE
ALTRE MALATTIE PREDOMINANTI
0.8 0.8 3.8 7.7 10.8 44.8 15.0 3.0 1.8 24.8 0.4 . 0.2 5.0 10.4 9.3 58.8 16.9 2.7 2.6 27.6 1.1 2.9 5.2 !.l. 4 12.0 41.2 17.2 2.2 1.8 30.0 1.7 4.7 4.4 8.2 10.6 36.0 18.3 1.6 1.2 18.7 2.5 2.3 6.6 8.4 12.8 47.3 13.(; 1.8 1.6 23.2 1.8 0.6 6.4 10.8 12.1 87.9 15.6 0.8 1. 3 23.5 8.8 1.4 5.610.6 16.7 47.6 14.7 1.3 1.6 23.1 1.8 1.1 4.1 7.4 12.6 85.6 13.7 1.3 1.1 20.1 l. 2 0.1 5.2 5.9 10.9 41. 5 14.2 0.8 1.8 28.2 0.7 2.9 10.0 11.4 48.0 11.8 2.1 1.8 43.3 0.3 8.8 8.0 9.6 63.4 15. O 1. 8 2.3 36.7 0.5 2.9 6.5 9.7 59.8 12.4 l. 9 2.4 45.5 0.5 1. 8 8.8 7.7 68.1 11.6 2.3 2.3 46.4 0.6 2.2 7.8 6.0 51.8 7.5 2.7 2.3 33. O 0.4 3.0 8.9 9.2 34.5 7.8 3.9 2.1 44.0 1.8 1.6 10.5 7.7 82.0 5.9 2.4 3.7 23.8 1.0 45-3 13· 3 2. I 1.4 0.4 0.2 3.6 0.7 0.3 57.0 1.4 0.3 0.3 0.1 10.2 0.8 0.3 59.2 1.4 0.4 0.3 3 , 2 0 . 5 0 . 1 6 7 . 9 1.1 0.2 0.3 2.8 0.6 0.1 71.2 1.5 0.3 0.2 3.4 0.8 0.8 79.6 1.3 0.3 0.1 0.1 3.4 0.6 0.3 60.9 1.1 0.4 0.2 3.2 0.5 0.5 70.2 1.4 0.4 0.2 3.6 0.5 0.6 65.9 1. (j 0.4 0.2 0.1 4.8 0.7 1.1 73.2 1.9 0.4 0.1 3.3 0.2 0.8 65.2 1.8 0.4 3.8 0.8 1.0 59.7 1.6 0.4 0.1 0.1 8.7 0.2 0.7 65.2 2.4 0.3 3.8 0.1 0.9 65.5 1.5 0.4 0_.1 0.1 3.4 0.2 0.9 59.7 1.2 0.3 0.1 0.1 3.2 0.4 0.9 1.7 0.3 0.4 0.1 4.1 0.3 0.5 0.2 3. 6 0·5 0·5
morti Dello stesso periodo di tempo, senza tener conto del movimeDto di immigrazione e di emigrazione.
< l ' t:.:.~::. ( I I jl ~ ~ ~:t ( I 1. t . ~ ... I ~ ~ f.r l ~. ~ \, ' ; ! . ' ..t..; I
I
l,, ' \ ~j':/A·,
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;';-",
i~~~. ~.:\~\.~r ,;t~>\-?r' (:.~,.
'~":,~A':ingiossare
stiolpre più, a spese q,elle così dette malattie costitilziÒtlali ed' anche
~
<li.
I~~~~tie 19calizzate (teta~o, endocardite niicotica, ,polmonite cruposa, ecc.). Ma sicc~e
~S~~
..
i~Yertire
l'
o~din~. de~le vo~i.nell'
elenco e
i1ragg~~par1e di~ersa~ente,
per
~la~si,.
;:.r~~~v:rébbe
resodlfficlh gh studi' di confronto colle -statistiche. degh anm precedenti,
SI
è
'J~'litéteri~o"di conservar~ inalt~rato
l'ordine in·· cui sono enumeratè, tralasciando soltanto
}t(:~d~.iz!oni
per classi. Mancano perciò nella presente Introduzione le tavole di
con-·';:.~~llto'per
classi di malattie, che si solevano dare negli anni precedenti.
'i·~t~;?;~"
Le
cause di morte furono specificate dai medici curanti o, Ìn mancanza di essi,
é',~"xtiédici
necr,oscopi, per
807,055
casi, e restarono ignote per 21,937, sia perchè
il ,
'~dico ~on
vo'le redigere
il
certificato, sia perchè
il
defunto non aveva ricevuto
as-~tenza
medica, sia finalmente perchè la causa di morte non fu designata con termini •
.. 'astanza chiari e precisi perchè si potesse classificare in una delle 169 voci del-,
;èlenco.
~<l};,~:~;t>!CQnfrontando
le morti, delle quali restò ignota la causa, al totale delle morti
av-~:,~5~n\ite,
.in· ciascun compartimento, si forma la tavola seguente:
}~. '/:,::l / .. ,<i,',';;;'
.: ,-" , 1 ' MORTI '"',"1' .,;"·.'I,'J ";-",' .'< "\~;' '.TOTALE o non determinata per causa ignota
" COMPART.r~.rENTI dei cifre proporzio-morti nate assolute 1000 a mOl-t1 Piemonte.
82 590
7 309
88
Liguria.25 106
334
13
Lombardia.102,466
997
10
Yeneto.69 927
875
13
Emilia.63 014
705
11
Toscana60 751
844
14
Marche.25 703
582
23
Uli1bria.13 810
201
15
Lazio.25 704
309
12
Abruzzi e Molise . ~43 042
1 740
40
Campania92 421
1 367
15
Puglie .58'489
623
11
Basilicata20 308
669
33
Calabrle •. .
35 ,371
'2 053
58
Sicilia .91 500
1
979
22
Sardegna. . . • . • • • •18 790
1 350
72
~/lnR"".O.
. .
828
992
2!
931'1
26
Il massimo
nume;~ ~1fe
persone
m!~:'~s~~za ~~~i!tenza ~:Jica,
o delle quali
non potè essere determinata la causa del decesso,
è
dato dalle regijnf montuose del·
•
•
l"
I
.
j":'~,
l , i \i
~-\,
'
l,'~"
Yiem:olnte, degli' A5rozzl:e
Calabri~,
èomè
~re
ninia
la, densità:' della popolazione.
>
Nei sei anni corsi dal 188
Ial 1886, sopra un tbtale di 1,,243, 177 morti, ne ,
masero ignote o non determinate 10,699, cioè 8.6 per 1000 morti. Questa pròpor..;(
~ione è circa 1/3 di quella riscontrata nel i8~7; ma la statistica di .quel sessel1lU():'",
era, limitata ai comuni capoilloghi, cioè a centri importanti' di popolazione,
n~i
quali'
l'assistenza medica può essere prestata in modo più pronto e generale.
~
prospetti
B), C)
e
DJ
indicano in cifre assolute, in cifre proporzionali a 10,000
morti per qualunque causa (escluse quelle per cause non determinate) ed in cifre pro-, .
porzionali a 10,000 viventi, la mortalità causata da alcune malattie infettive e localizzate'
,
.
e da cause violente, nei singoli compartimenti.
, Risulta da queste tavole che oltre la quinta parte delle morti che avvennero
nel-l'anno '1887,in tutto
il
Regno (168,801, cioè 209 su mille) furono causate da vaiuolo"
morbillo, scarlattina, difterite, ipertosse, febbre tifoidea, tifo esantematico, colera, febbri
da malaria, influenza, meningiteepidemica, dissenteria, sifilide, febbre, puerperale,
risi-pola, ,setticemia, pustola maligna". moccio e idrofobia. Altre 99,254 (cioè 123 su mille)
da ga strite, da diarrea infantile e da enterite,· malattie che per la massima parte
deri~
var~I\'o
da cattiva alimentazione specialqtente nelle prime classi d'età. Unendo a queste
altrei ,3,688 morti causate dalla pellagra, 434 da alcoolismo acuto e cronico, 532 da
scor-, butOiscor-, IIscor-,085 da infortunì accidentali e 1scor-,547 da omicidio si forma un totale di 285scor-,341
mOl"t;, che rappresentano la terza parte delle morti avvenute
.nel
Regno, e che turono
caUS\(lte da malattie le quali in gran parte si sarebbero potuto evitare con convenienti
~isure igieniche. Inoltre 58,808 morti (cioè 73 per mille) furono determinate
da
affezioni tubercolari, siano esse disseminate in più organi o ritenute loçalizzate nei
pol-mani, nelle ghiandole cervicali e mesaraiche, nelle rneningi
°
in altri organi. Altle
3,117 morti furono attribuite alla rachitide, 63,791 alla polmonite acUta e 1,°58 al
reumatismo articolare acuto, ìe quali forme devono pure essere suscettibili di una notevole
~
riduzione col progredire dell'igiene pubblica..
'
Esaminando la frequenza' delle malattie, in ciascuno dei compartimenti nei quali si
suole
divi~,~
·il Rt!gno, si trova che il
vaiuolo
fece vittime comparativamente più
nume-rose in Basilicata (14.9 morti ogni 10,000 abitanti), negli Abruzzi (13.4), nelle Puglie
(I LO)
ed in Liguri; (10.3). Molto meno frequenti furonole m?rti per questa causa in
Sicilia
(r.2),
in Piemonte (1.6), nel Veneto (2.1) ed in Sardegna (2.4).
Nel
Regno si
ebbero in media 5.4 morti di vaiuolo per 10,000 abitanti.
Il
morbillo
fu grave pure in :t3asilicata (16.6 morti per 10,000 abitanti), nelle
Puglie
(14-
2), in Campania
(II
.6), in Liguria (10.7) e
negl~
Abruzzi
(10.4);
fu molto
più mite nell'Umbria (1.3), in Sardegna (1.9), neIre Marche (2.2) e nell'Emilia (3.0).,.
Media del Regno 7.9 morti per 10,000 abitanti.
La
scarlattina
causò molte morti in Basilicata (23.4 per 10,000 abitanti), in
To-scana (1I.3), nelle Puglie (10.3); poche invece in Sardegna (0.7) in Liguria e
nel
Veneto
(r.I~,
nel
Lazio (1.2) e nelle Marche (1.7). Media del Regno 4.8.
La
'difterite
ha infierito particolarmente nelle Puglie (25.2), nella Basilicata (20.2)
e in Sicilia (12.5). Più rari ne furono i casi nelle Marche (2.5),
nel
'Lazio (3.9), ne'
Veneto (4.1) e in', Lombardia. (4.3). Media del Regno 8.
I.
•. J.I
"
;
",,',' L'iperJosse
causò nelle Marche7.8t morti ognr I 0,000 abitanti, nel Veneto (6.1), nel-'
~:;;~,,;'l'Emilia
(5.2) e nelle Calabri e solamente
(I.
I), nell'Umbria e nel Lazio (1.4), in Liguria
:;f~:f~
(I .6). Media del Regno 3.7.
'
',\;:~r
.'
~"
La
febbre tifoidea
diede in Sicilia la proporzione' di
I6.4 morti ogni 10,000
abi-~rl\
tanti, nelle Puglie di (14.4), negli Abruzzi di (11.6), in Sardegna di (11.2).
In
Liguria
in~
:tvece la proporzione arrivò soltanto a (4.9), nelle Marche ai(5.5). Media del Regno 9.0 .
,
Il
tifo esantematico
fu causa di morte più spesso che altrove nelle Puglie
(I
.4), in
,,8asilicata
(1. 3) e in Sicilia
C
LO).
Media del Regno 0.6.
Il
colera
comparve unicamente nelle provincie che si trovano al sud del parallelo
di Roma, e segnatamente in Sicilia (15.5), nella Campania (7.4), e nel Lazio (3
.6)~
, ,Media del Regno 2.7.
•
Le
infezioni da malaria
colle loro molteplici manifestazioni acute e croniche,
fu-,rono gravissime in
lSardegna (30.9 morti ogni 10,000 abitanti), in Basilicata ;(24.6),
in Calabria (18'4), in Sicilia (16.9), nelle Puglie (16.1), negli Abruzzi (I3.6)\e nella
" provincia di Roma (9.2). Nelle provincie, situate a nord di quest'ultima le
mo~i
cau-,
'sa~e d~ tale infezione furono relativamente rare. Media del ~egno 6.9 per I{O,OOO
3:bltantJ.
\
"
La
dissmteria
fu dichiarata causa di morte più spesso che altrove in Sicilia
(4~ per
ogni 10,000 ahitanti), negli Abl:uzzi (4.0) e nelle Puglie (3.8). Media del Regno 2.1.\
I_casi di morte per
sifilide,
che per lo più si riferiscono a bambini morti
pel;~ ~~e ~
congenita, toccarono
il
}l1assimo nel Lazio (1.6 per 10,000 abitanti), poi in Basilicata
(I.
l),
in Calabria e Sicilia (1.0) e negli Abruzzi e nell'Umbria (0.9). In Piemonte le
dichiarazioni di morte per sifilide furono solame'ute nella proporzione di 0.2 per 1-0,00'0 '
,a.bitanti, nel Veneto, nella Liguria e nella Sardegna di 0.3, in Lombardia e nell'Emilia
t{"i4i
0.4-
Media del Regno 0.6.
~~~",
" Là
febbre puerperale
è rappresentata da cifre relativamente alte di mortalità in
To-lJ;~~\J(:ana
(1.2 per IO,ono abitanti), in Piemonte (1.1) in Lombardia, nell' Emilia e nel
"#
~
Lazio (1.<;».
Medi,,;
del Regno 0.8.
Le
altre malattie di gravidanza, parto e ptterperio
c'ausarono in complesso 4,436
',morti (1.5 per 10,000 abitanti), e se si sommano con esse i casi'dìfebbte puerperale
'si forma un totale di 6,940 morti (2.3 per 10,000 abitanti). Mentre per la febbre
puer-,:p~rale
i quozienti più alti di mortalità sono dati da compartimenti dell' Italia
setten-'trionale e centrale,
pe~
le altre malattie da parto e qa puerperio tengono il primo
; posto le provincie napolitane; forse perchè in queste ultime
è
avvenuto più spesso che
,'càsi di febbre puerperale fossero dichiarati col nome di metro-peritonite o
pelviperi-: tonite puerperale. In complesso le .differenze fra i
v~ri
compartimenti circa
l~
frequenza
'delle morti per questo gruppo di malattie non sono molto grandi. In Basilicata furono
. di 3.0 per 10,000 abitanti, negli Abruzzi e nel Lazio di 2.6, nel Veneto di
I.7, in
Si-cilia di 1.8 nelle l\farche e nelle Calabrie di 1.9.
Se si paragona il numero delle madri morte per malattia di gravidanza,
p~rto
e
puerperio ed
il
numero dei bambini morti per accidenti sopravvenuti durante
il
parto
'al
totale delle nascite avvenute nel Regno, si hanno questi dati:
I
Ii"
NUMERO delle donne /Nl,TMERO NUMERO
dei parti morte dei bambini HOaIa050"
ANNO per malattia morti
(nati vivi di gl'avidanza per accidenti
ti nati morti) parto sopravvenuti donne neonati e puerperio nel parto
Regno • . .
.
.
...
...
.
... .
1
188
1.
o01 1 181 2771
6 940
I
3
7381
509
1
3.2
284 Capoluoghi . . . • . . . . 1881-86 .•1 540 754
8 973
4 043
5.8
2.6
Nei grandi centri la mortalità delle madri per conseguenze del parto
è
quasi
iden-tica a quella che si osserva nel complesso del Regno, compresi i comuni rurali; e
ciò
forse perchè le migliori condizioni del servizio ostetrico sono nei primi compensate
dal fatto che in essi hanno sede gli ospizi di maternità, ai quali ricorrono molte primipare
e le donne che temono un parto difficile, e nei quali inoltre si diffonde facilmente la
,
febbre puerpel'ale. Nelle città sono invece relativamente meno numerosi
i
bambini che
soccombono nell'atto del parto.
Le
affezioni tubercolari
causarono nél Regno
19.5
morti per
10,000
abitanti, e pill
particolarmente
13.9
per tubercolosi disseminata in più organi oppure localizzata nei
pol-moni o nelle meningi, 4.5 per tabe mesenterica ed
I.t
per scrofola. Le proporzioni
più alte, prese assieme le diverse forme di affezioni tubercolari, sono date dal Lazio
(24.2
per
10,000
abitanti), dalla Lombardia
(23.9),
dalla Toscana
(23.2),
dalla Liguria
(22.6)
e dall' Emilia
(22.4);
le proporzioni più basse dalla Calabria
(11.6),
dalla
Basi-licata
(12.3),
dalla Sicilia
(15.2),
dagli Abruzzi
(16.4),
dalle M.arche ed Umhria
(16.6)
e dalla Sardegna
(I6.~).
"
Le differenze sono molto più grandi se si considerano soltanto le morti per
tici
e
per tubercolosi disseminata
(I).
In parte la minor frequenza delle morti per tisi
nelle
provjncie meridionali potrebbe dipendere dal fatto che in queste ultime molte morti per
tisi siano attribuite a catarro bronchiale od a polmonite. Infatti la massima frequenza
delle morti per
broncbite
e
polmonite
si ebbe in Basilicata
(68.1
ogni
10,000
abitanti), in
Campania
(63.4),
nelle PugHe
(59.
8), in Liguria
(53.
8) e in Calabria
(5I.3).
La
Sar-degna, la Siciìia, l'Umbrit, il Veneto e la Toscana si trovano all' estremo opposto della
scala.
Med~a
del Regno
4.';.3.
La
rachitide
ha caUSé- to molte morti particolarmente nell' Italia centrale (massimo
Marche con
3.3
morti p'::r
IO,OOO
abitanti, minimo Piemonte e Campania con
0.3:
media del Regno
I.O).
La
pellagra
figura come causa di morte si può dire soltanto nelle provincie che
si trovano a nord del parallelo di Roma. Si ebbero ancora
7-
dichiarazioni di morte per
(I)
Questo fatto è confermato anche dalla statistica sanitaria
d~gliospedali. Infatti nel 1885, per
1000
infermi curati negli ospedali civili di ciascun compar.,imento, se ne contarono affetti da malattie
tubercolari 52.6 in
Pi~monte, 71.2in Liguria, 55.7 in Lombàrdia, 8I.5 nel Veneto, 75.6 nell'Emilia,
78.1 in Toscana, 56.6 nelle Marche, 59.4 nell'Umbria, 47.1 in Roma, 39.6 negli Abruzzi, 74.1 in
Cam-pania~
21.7 nelle Puglie, 23.3 in Basilicata, 18.3 in Calabria,
4~·.8
in Sicilia, 3I.6 in Sardegna e 59.S
nella media del Regno.
B
.'
-
xvm
.--questa causa nella provincia di Roma,
I
in Campania
(I),
e
2
in Sicilia
(2).
Invece
nel Veneto le morti per pellagra furono
1404 (4.7
per
10,000
abitanti), in Lombardia
l137
(2.9),
nell'Emilia
526 (2.3),
nelle Marche
135 (1-4),
nell'Umbria
70 (1.1),
in
Pie-monte
244 (0.8),
in Toscana
143 (0.6),
in Liguria
19 (0.2).
I
./umori maligni
sia che fossero ritenuti localizzati in un solo organo, oppure
disse-minati in più organi, causarono nel Regno
12,63
Imorti, cioè
4.2
ogni
10,000
abitanti.
Le proporzioni più alte si trovano nell' Italia settentrionale e centrale in confronto
delle provincie napolitane ed insulari. (Emilia
6.6,
Toscana
6.4,
Marche
5.6,
Lombardia
e Lazio
5.2;
per contro Sardegna
1.6,
Basilicata
J
.8, Calabria
2.2,
Abruzzi e Puglie
2.9,
Sicilia
3.0.
Se si suddividono i morti per tumori maligni secondo la sede del tumore, si
ottengono questi dati:
DrCORTI PER TUMORI MALIGNI NELL'ANNO
1887.
AEDE DEI TUMORI lIIALIGNI
1\ NUMERO
li
dei \ mortiI
i
_____ ... ____
,L ________ ...
II
·NUlIERO deiI
mortiSEDE DEI TUMORI MALIGNI
'fumorl maligni I\lSllCln\natl In pii. organi.
2 055
Tumori maligni llella milza.39
M. Id. dell'utero e della vagina. i 3~7 l,l. hl. del panereas .
27
M. 1.1. (lei torace e delle mllUlmellf'
997
M. id. ,Iegli inte~:ini461
Id. i,\. dell'ovaia
Ti
M. i,\. (Ici il 'ritoneo (compreso ilcallero addominall").
488
Id. i,l. !Id t alicoll.
71
Id. i,l. della tiroide
43
Id. id. dell'uretra, prostntn e pelle.
26
Id. id. della laringe.
!l9
I,\. ltl. ,Iella vesdca .
153
Id. id. df'lle ossa
I
264
Id, id. ~lol ,'Pllt' •
43
Itl. id. dell'(}('cl,io e dell·orhita.
64
l,l. Id. llt'lla bocca, .lingua, palato .
234
Id. i.l. del cervello e ",idollo spillale
144
1(1. id. della parotide
30
Id. id. d,-Ila \,1'1\0 (dol naso, dello
l,I. !tI. (Iella faringe, tonsllle, ('sorago.
!
294
guall('le e delle orecchie.640
I
III. id. dello stomaco.
·1
1}013
-Id. itI, del (egato l
04:2
TOTALE. 1263
1La
c01lgestione:
e
l' apoplessia
cèrt~bralè
furono
~aUSl
nel Regno di
32,296
morti, cioè
di
10.7
per
10,000
abitanti. La mortalità per questa Clusa ebbe
i
suoi massimi nel·
l'Italia centrale, ed i minimi nell' Italia meridionale
(~brchc
16.7,
Emilia
12.8,
Um-bria
Il.6,
Tos~ana
12.1;
p.:r contro Cabbrie
6.0,
Basilicata e Sardegna 7.7 per
10,000
abitanti).
Le malattie del
Cllore
e del
pericardio
diedero massimi di mortalità nell' Italia
set-tentrionale (Lombardia
17.2
per
10,000
abitanti, Liguria
16.9,
Toscana
.15.6,
Piemonte
(l)
In Yicalvi, provincia di Clserta, secondo dichiarazione
~iddotto S. Mele.
(2)
In Adrcale, provincia di Catania, secondo dichi.li.lzionc del dotto S. Grassi ed in Yillarosa,
provincL\ di Caltanissetta, seconJo dichiarazione del dotto Clro.
",-.<
- X I X
-15.0) e dei minimi nelle provincie meridionali (Sardcgna 5.9, Sicilia 7.3, Calabria
7.0,
Basilicata
Il.6). Media del Regno 13.3.
Una disposizione inversa alla precedente tengono le morti per infiammazioni
del-l'intestino
°
di altri organi dell'apparato digerente.
Così
la mortalità per
enf~rile
e
dÙlrrea raggiunse nella media del Regno
la proporzione
Ji
30.7 per
10,000abitanti. In 13asilicata invece essa fu di
46.4,
in Puglia dj 45.5, in
Sicilia di
44.0
e negli Abruzzi di
-t
3.3;
al contrario nel Veneto cssa fu soltanto di
18.7, neIl' Umbria di
20.1,
nelle
~tm:he
di
23.1,
IlClI'Emili;l di
23.2
e in
Tos~ana
di
23.5.
Così pure
l'c'patile, che nella mcdia
dd
Regno
Cll1S01.9
morti ogni
10,000abitanti, in
Sardegna, probabilmente in consegucnza dell\:stc:sa infczione Illabrica, sali a 3.7, nelle
Puglie a
2.4,
in Campania,
Basili~ata
e Calabria a
2.3.
Fu pure elcvat:l
b
\l1ort;llità pcr
questa c;llIsa in Liguria (2.6), do\'c \'cdremo csserc
p;lI'ti~obrmente
in tcnso l'alcoolismo.
Il
reumatismo articolare acuto
C.lUSÙ1058
morti
(0.3 per
10,000ahiLtnti).
L
';llcooli-smo acuto c cronico nc caus()
434; altrc 64 avvennero per h:sìoni accidenuli riportate
da individui ubbriachi. In complesso queste 498 moni causate da abuso di bevande
alcoolidle corrispondono a
0.2
per
10,000
abitanti; esse offrono dei
massimi in Sardegna
(0.4), in Liguria, Lombardia e Veneto (0.3) mentre sono una causa di morte quasi
sco-nosciuta nelle provincie napoletane e in Sicilia.
Le morti per
infortunio accidentale furono frequenti particobrlllcntc
in Liguria
(10.2
pcr
10,000)in causa del terremoto
eh\,;
de\'astò la provincia di
Porto
Maurizio
nel febbraio del
1887,
nella rrovincia
di Roma (.l.R) per le frequenti
dis~razic
che
colpiscono muratori c braccianti addetti ai lavori edilizi della capitale, c in Sardegna
(4o
I)
dove l'industria mineraria occupa un gran numero di braccia. Nel Regno qucste
morti furono in numcro
di
I 1,02 I(3.6 per
10,000
abitanti).
I
suicidi accorsero in numero H.'lativamcnte elevato nell'Emilia e in Liguria
(0.8),
mentre furono molto rari nelle
provil1~ie
llH:riJiollali cd insuhri. MeJia del Regno
o.)
per
10,000.
Le morti per
omicidio Jichiarate d;\i medici furbno
15.\
7 (o.) per
10,0(0).Su-perano notevolmente
la
ml:dia del Regno
la provincia di Roma
(I. I
per
10,000),
la
Campania
(1.0),la Basilicata,
la
Cabbria e la Sicilia
(0.9). Le proporzioni minime
sono date dal Veneto e dalb Lom bardia
(0.1). (I).
(I)