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(1)

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MINISTERO DI AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCIO.

DIREZIONE GENERALE DELLA STATISTICA.

DEtLE

i~:C'A

USE DELLE MORTI

:.

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...

"1\

VVENUrrE IN TUTTI I

CO~iIUNI

DEL REGNO

«4 "

nelI'anno 1887

"

STATISTIC ...

I\.

DEI DUELLI

,

durante

il

decennio dal giugno 1879 al luglio 1889

CENSIMENTO DEI MEDICI E CHIRURGHI

stipendiati dai Comuni o da altri Enti per la cura gratuita dei poveri a domicilio '

al 31 marzo 1888.

D

A Le H ... , ... ' ... .

N~D·ORD

.. -_ ..•... - ...

bd!

BIBLIOTECA

II---'t,.

ROMA.

TIPOGRAFIA ELZEVIRIANA

nel Ministero delle Finanze

(2)

\

(3)

CAUSE DELLE MORTI

avvenute in tutti

i

Comuni del

Regno

nell'aIll1.0

1887

INTEODUZIONE.

Note preliminari. -

La statistica annuale delle cause di morte, iniziata col 1881,

venne fino a tutto il 1886 lìmitata alle morti avvenute nei comuni capoluoghi di pro':

vin,eia, di circondario o di distretto (nel Veneto). Questi comuni, in numero di 284,

'avevano, secondo l'ultimo censimento generale del

31

dicembre

1881, 7,082,163

abi-tanti

(I).

A cominciare dal

IO

gennaio

1887,

i

medici e chirurghi e le levatrici esercenti

in tutti gli 8257 comuni del Regno furono invitati ad inserire nelle schede mortuarie

la

dichiarazione della causa di morte delle persone affidate alle loro cure, e siccome la

massima parte di essi ha consentito a questa disposizione, la statistica delle cause di morte

può ora rendere conto delle condizioni sanitarie dell'intero territorio dello Stato.

Le notizie raccolte offrono sufficienti garanzie di esattezza, poichè i lavori di spoglio

v~ngono

eseguiti sulle dichiarazioni originali dei medici curanti, o in mancanza di questi,

dei medici necroscopi che rilasciano

il

permesso di seppellimento, e per i bambini morti

poco dopo

il

parto, sulle dichiarazioni delle leva trici

(2).

Siccome la legge sull'ordinamento dell'assistenza sanitaria, approvata con R. decreto

del

22

dicembre 1888,- n. 5849, serie 3\ fa obbligo ai medici di denunziare al sindaco del

comune, in ogni -caso di morte, la malattia che ne è stata la causa, cosÌ è da sperare che

in avvenire i risultati di questa indagine riesciranno completi.

'

~elpresent~ volume i morti sono divisi per sesso, e classificati secondo le malattie

che causarono

il

decesso, nel gruppo dei comuni di ciascuna provincia.

(I)

Nel 1881 e 1882 mancarono le notizie per i comuni di Agordo, Fonzaso e Gerace e per la

popolazione sparsa per la campagna dei comuni di Bobbio e Tempio Pausania. Complessivamente la

statistica, dell'anno 1881 si riferiva a 7,001,047 abitanti e quella del 1882 a 7,008,977.

(2)

La statistica delle cause di morte, e in generale quelle che riguardano la sanità e l'igiene

pubblica, sono compilate dalla Direzione generale di statistica, per cura di una speciale sezione diretta

dal dottore E. Raseri.

(4)

- I V - , ,

'.

Per i singoli compartimenti e per il totale del Regno,

i

morti, oltre ad essere

classifi-cati 'per malattie, sono anche divisi per gruppi di età, equeUi di età inferiore a cinque a'nni

secondo che erano di nascita legittima od illegittima, èoinprendèndo fra questi ultimi anche

gli esposti.

,Sono poi date sep:tratamente le cifre dei morti in ciascuno dei 284 'comuni

capo-luoghi di provincia, di circondario e di distretto. Quest'ultima tavola, oltre a mettere in

evidenza le condizioni sanitarie dei centri più popolosi, serve a confi'ontare lo stato

sani-tario del Regno nel 1887, con quello dei sei anni precedenti, nei quali, come si è

detto~

la statistica era limitata ai comuni capoluoghi.

Diamo ancora in appendice al presente volume:

IO

L'elenco delle malattie che ha servito

pe~

le classificazioni;

2

0

La statistica delle morti accidentali e dei suicidi avvenuti nel Regno durante ..

l'anno 1887 e negli' anni precedenti, a cominciate dalI 865 in cui fu iniziata tale indagine; •

~'~.

3

0

La statistica dei duelli avvenuti dal

giugno 1879 al

IO

luglio 1889,

classifi-cati secondo le armi adoperate, le gravità delle ferite, le cause determinanti e le

profes-sioni dei duellanti, secondo notizie raccolte dall'egregio cav. Jacopo Gelli.

4

o

La statistica dei medici condotti esercenti nel Regno alla data del 3

I

marzo 1888,

classificati per età, per stato civile, per durata del servizio prestato e per ammontare dello

stipendio annuale, secondo notizie raccolte da questa Direzione generale, d'accqrdocolla

Direzione di sanità pubblica presso il Ministero dell'Interno, allo scopo di preparare un

progetto di legge destinato ad assicurare una pensione ai medici comunali, in caso

d'inva-lidità o di vecchiaia.

Popolazione. --

La popolazione totale di ciascun compartimento e del Regno

fti .

calcolata aggiungendo a quella censita alla fine del 188

I

l'eccedenza dei nati sui morti

nei sei anni trascorsi dal 1882 al 1887, senza tener conto del movimento di emigraziorie

dal Regno, nè di quello di immigrazione, e ciò perchè non si hanno dati abbastanza

sicuri per misurare l'intensità di questi movimenti sia da provincia a provincia, sia nei

rapporti "coll' estero.

La popolazione cosÌ calcolata, è per tutto il Regno di 30,266,056 abitanti, e a questa

cifra vennero riferite le cifre dei morti per ciascuna malattia.

I comuni capoluoghi di provincia, di circondario e di distretto contavano al 3

I

di-cembre 1881, come si è detto, 7,082,163 abitanti. Nei sei anni susseguenti,' questi centri

urbani aumentarono di popolazione, non solamente per eccedenza dei nati sui morti, ma

altresÌ, e in misura forse maggiore, per eccedenza. delle immigrazioni sulle emigrazioni.

Il

~

ovimento annuale dello stato civile

fa conoscere le variazioni che avvengono

nella cifra della popolazione per le nascite e per le morti, ma, come si è accennato testè,.

non si hanno dati sufficienti per valutare ]' imporcanza del movimento di immigrazione

e di emigrazione; poichè i .registri dell' anagrafe comunale, anche dove siano tenuti con

diligenza, riescono a mala pena a tener nota degli individui che vengono a fissare

re-sidenza (dimora abituale) nel comune e di quelli che l'abbandonano,

m~

non valgono a

rappresentare le oscillazioni della popolazione mutabile.

La popolazione dei comuni capoluoghi al 31 dicembre 1887, indicata nella

ta~

vola III del volume, fu calcolata supponendo che l'aumento medio annuale della

po-~

(5)

..

..

..

'_~~o""'.r\~t'

. i

'p01azione avvenuto dal 3

I

dicembre 1881 al 3

I.

dicembre 1087 sia stato identico a

quello che si è ottenuto fra il censimento del 187

I

e quello del 188

L

(r)

-Per

i -

comuni nei quali fu censita a questa seconda data una

popola~ione

interiore

#

a quella del

I

S7

I,

si

è

mantenuta per il 1887 la cifra di popolazione dell' ultimo

cen-simento, non avendosi elementi per determinare se il movimento discendente abbia

continuato anche negli anni susseguenti.

Il totale della popolazione dei 284 comuni capoluoghi alla fine del 1887, calcolato

nel modo ora indicato, è' risultato di 7,521,474 cioè di

4~9,31

I

in più del 1881.

Morti. -

Nell' anno 1887 morirono nel Regno 828,992 individui, che confrontati

colla popolazione calcolata al

p

dicembre dello stesso anno danno per quoziente 27.39

morti ogni 1000 abitanti. Nei 284 capoluoghi morirono 214,447 individui e il quoziente

<li mortalità fu di 28.5 ogni 1000 abitanti.

ConfrontandQ i dati dell' anno 1887 con quelli dei sei anni I88r-86 si hanno le

cifre

seguen~r:

---~~---=~~---~~---~==================~========.~~=======~:.=~=====~=

REGNO CAPO LUOGO DI PROVINCIA

CIRCONDARIO E Dls'rRRTTO

ANNI

Popolazione

1

Morti I Moru-

-~~

dei

-I

;:~:lazione

-I

Morti -

-I

Morti-_ Morti-_ Morti-_ Morti-_ Morti-_ Morti-_ . _ _ _ _ _ --'--a_l 3_1_d._iC_l!m_b_re~ _ _ _ ---,---su 1000 abito I comuni al 31 dicembloe _ _ _ _ _ -'-su 1000 abi~~

1881 o . . . o •

I

28.459 628

784 181

27.55

281

7 001 047

199 050

I

28.4

1882 o o • o . . . o o .

28 733 396

787 326

27040

282

7 008 977

201 228

28.7

"

1883 . o o • o . . o o o .•

29 010 652

794 196

27.38

284

7 073 601

205 439

29.0

1884 o • .

...

29 361 032

780 361

26.58

284

7 283 077

210 705

28.9

1885 o o o

29 699 785

787 217

26.51

284

7 348 696

207 040

28.2

. 1888 o o o

29 942 142

844 603

28.21

284

7 440 287

219 715

29.5

1887 o o . . o • o

30 266 056

828 992

27.39

2~4

7 521 474

214 447

28.5

Luogo in cui avvenne la morte. -

Le morti, classificate secondo il luogo In

~ui

sono avvenute, si ripartiscono geograficamente come segue:

(I)

Lo stesso metodo viene seguito nelle statistiche ufficiali dell' Inghilterra, della Scozia e

(6)

TAVOLA

A.

COMPARTI. MENTI Piemonte .• Llgur~ •• Lombardia. Veneto. Emilia. Toscana Marche. Umbna. Lazio . . Abruzzi e Molise dampania Puglie ~ • Basillcat"a Calabrie . Sienta •. Sardegna.

..

E\{

ORTI CLASSIFICATE SECONDO IL LUOGO IN CUI SONO APVENUTE.

CIFRE EFFETTIVE CIFRE PROPORZIONALI A 1000 1\IOR'1'I

CAPOLUOGHI DJ PROVINCIA ALTRI COMUNI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA ALTRI 'COMUNI

Morti avvenuto o

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7 648 3 147

3 902 1 384

lO 877 6 268

7 362 3 101

10 851 2 8e6

lO 230 3 459

2

559

387

958

96

7 260 2 780

1

795

267

14 876 2 594

3 388

493

2

197

305

43

377

16 6271 1 888

1

728

202

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437

22

519

654

522

77

64

19

134

58

146

33

l

42

303

26

Morti avvenute

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185 39 541 67 19813' 004

133 10 56 18 086

874

886 45 56 79 946 3 260

475 58 86 55 848 1 889

237 60 66 45 817

1

985

123 31 70 44 553 1 818

97 60 23 21 287

821

158 16 12

11 525

582

314 55 98 14 090

761

30 10

8

40 519

140

737 64 78 72 437 1 025·

11 17 11 53 751

11»

3

19 643

218

9

5

32

195

425

51 73 70 568

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31 18 16 500

605

57

174

665

129

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95

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70 65 372664.4273.4 [8.

O

16.1 3.4 4.71'945.4 42.3 5.2

1.

0

1

0.91

0.2

37 56 451

~08.

5 251. 3 . 4.

o

24. 2

1. 8 10. 2

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8 44-. 6 4. 8

1.

9 2.9

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o

23

8 470 u8S.

2

336. 1 27.8 47.5 2.4 3.0,953.8 38.

9

1.

3

0.30.1

5.6

1

7 338

1

627.3264.2 55. 7

40~

5

5.,0 7.3959.7 32.5 1. 9

»

0.1

5.8

66 38 248

1

743.6195.7 35.8 16.3 4..1 4.5946.2 41.

O p.5

1. 4

1

0. 8;

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51 70 244731. 2 247.3 5.5 8.8 2. c2 5.

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952.8 38.: ,0.5 1. 1

1

1. 5 .

0;.2

170 26 110802.2121.3 20.1 30.418.8 7.2945.5

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4.4 7. 6

1

1.1

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242 32

81760.9 76.3 15.1125.512.7 9.5918.3 46.4 7.119 • • . 5

6.'4

\ I

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96 22

81 682.3261. 2 12.6 29.5 5.2 9.21935.31 éO.5 0.9 6. 4

i

l. 5

5.4

. I

I

29 14 151

1

827.9123.2 26.8 13.8 4.6 3.7991.3 . 3.4 0.5 0.7 0.4

3.'7

43154 225'804.3140.3 7.9 39.

~

3.5 4.2979.8 13.9 0.6 0.62.1

3.

o

9 87 187 899. 9 81.

O

8. 8 2. 9 4.

5

2.

9

982. 2

,,11. O

1. 6 0.2 1. 6

3; •

1

7

49894. 7 78. O 1. 8 20.

o

»

5. 5994.2

2. 9

»

O. 1 O. 3

~.5

16

lO

123771.4132.4

~.7·76.5

3.2 1.898'.9

5.3 0.2 0.50.3

3.8

490 39 262

1

858.6

1

97.5 10.6

21.

9 2.6 3.8978.4

9.2

1. 5 6.8

1

0.5

3: 6

»

I

32 123861. 81:1.00.

7 13. O

})

15. 5 9. O 983. O 7. 7 O. 1

»

1. 9

~.

8

REGNO • • 1102

75112915413057140401556171716639631177891 ,14391

I

3441667135151732 .

.51207·812I.8128·~14.ols.11964.1125.81

2.11 1.9!1.0!5.1

(a) La proporzione del morii In altro luogo è stata molto più elevata in Liguria che negli altri C('rorartinl(nti, in c<J!Efgt;€lìZ3 del terHILoto e}:e dnBstV la .rc,vlr.cia cii rcrtol'a~llil(' nel

febbraio del 1887. . . . )

(7)

- V I I

-Sòpra

1000

mortl· m tutto

il

Regno 924.9 avvennero a domicilio, 68.) in pubblici

istituti, 1.5 in carceri e luoghi di pena e 5.1 in altro luogo per lo più aperto,' cioè

sulla pubblica via, in corsi d'acqua, in campagna, ecc.

Considerando a parte

i

69 comuni capoluoghi di provincia, le proporzioni per

1000

morti furono rispettivamente di 732.5 a domicilio, 258:4 in pubblici istituti, 4-0 in

carceri e luoghi di pena e

5.1

in luoghi all'aperto. Negli altri comuni di minore

im-portanza esse furono' di 964.1 a domicilio, 29.8 in pubblici istituti,

LO

in carceri e

luoghi di pena,e 5.1 in luoghi all'aperto.

La proporzione dei morti in pubblici istituti nei comuni capoluoghi

è

circa 9 volte

più grande che non negli altri comuni, perchè gli ospedali, gli ospizi e gli altri luoghi

di rÌcoverohanno sede in gran parte nei comuni più popolosi.

Fra i

~6,823

individui morti in pubblici istituti se ne trovano più precisamente

4(;,943 che morirono in ospedali ed in case private di sarute, in ospizi di materni

tà,

in manicomi ed in lazzaretti; altri 4,496 morirono in ospizi di carità o in ricoven

di mendicità ed in orfanotrofi e 5,384 in brefotrofi od ospizi per l'infanzia abbandonata.

Il massimo numero di morti in pubblici istituti si ebbe nei compartimenti

del-l'Italia

settent~'ionale

e centrale, e segnatamente nella provincia di Roma, nell'Umbria,

nella Liguria, in Lombardia, nelle Marche e nell'Emilia. Il numero più scarso si ebbe

nell'Italia meridionale ed insulare, massime in Basilicata, negli Abruzzi, in Calabria ed

in Sardegna.

Per i sei anni dal 1881 al 1886 la statistica, limitata ai 284 comuni capoluoghi,

aveva offerti i seguenti risultati :

.,.

.

CIFRE ASSOLUTE DEI MORTI • CIFRE PROPORZIONALI A 1000 MORTI

.

I

ANNI a in in • a. In in in

pubblici : in carcere pubblici luogo

domicilio istituti luogo. aperto domicilio istituti carcere aperto

i I 1881 • • • • . • . • . . .

148 206

46 814

1 262

1 277

750.2

237.0

6.4

6.4

1882 • • . • • . . . • . .

152 923

45 740

1 101

1 021

761. 6

227.8

5.5

5.1

1883 . • . • . • . . .

153 667

49 331

1 254

1 187

748.0

240.1

6.1

5.8

1884 • • . • . . • . . . .

159 723

48 591

1 122

1 269

758.1

230.6

5.3

6.0

1886 . • . • • . . . .-

158 770

46 029

927

1 314

766.9

222.3

4.5

6.3

1886 . . . • • . • • . . •

169 765

47 865

886

1 199

772.7

217.8

4.0

5.5

Cause

di

morte. -

L'elenco delle cause di morte, riprodotto in appendice alla

pre-sente

Introduzione, è il medesimo che fu elaborato nel 1883, da apposita Commissione

medica

(I);

solamente, dietro parere espresso dalla stessa Commissione, fu data alle

169 voci che compongono l'elenco una numerazione progressiva e si

è

soppresso

(8)

TAVOLA.

B.

COMPARTI-MENTI Piemonte . . . . Liguria • . . . . Lombardia . • .

-I

03 o -O

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2 3 4 547 505 2 469 1 401 92 955 994 100 J :' - VIII

MORTI AVVENUTE IN CIASCUN COMP.4.RTIMENTO,

(CIFRE MALATTIE INFETTIVE . - - - - --~_ ..

_ - - _._--

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92 tt 131 6111 286 1 835 120 1 575 78 35 215 158 886 33 249 29 60 305 225 942 83 203 528 488 2 966 404 1 469 56 170 118 910 165 184 95

(1) In questa voce sono l'accolti i casi di morte per febbre migIiare, meningite cerebro spinale epidemica influenza seUicemia e

(2) Nella voce « tubercolosi diffusa, meningea e tisi » sono raccolti i casi di morte registrati sotto i numeri

30

46 e 71' dell'elenco.

(3) Sot.to la voce « tumori maligni» oltre i casi di morte per cancerosi diffusa, registrati al numero 43

dell'~lenco

sono compresi i

malattia dl quel dato organo. . '

(~)

Questa voce comprende le malattie dei bronchi, la congestione ed apoplessia pOlmonare, la pneumonite acuta e la pneumonite cronica.

(3) Sotto questa voce sono compresi i casi di morte per gravidanza· estrauterina, metrorragia dopo il parto distocia eclampsia

\6) Avvelenamenti acuti accidentali, avvelenamenti cronici accidentali e avvelenamenti professionali. ' ,

(7) Escluse le morti accidentali per ubbriachezza e per avvelenamento acuto.

- I X

-CL.4.SSIFIC.4.TE SECONDO .4.LCUNE CAUSE PREDOMIN.4.NTI.

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pioemia, pustola maligna e carbonchio, moccio, lebbra e rabbia.

casi di morte per cancro, sarcoma, ecc. dei singoli organi, i quali nelle tabelle analitiche sono indicati sotto gli altri casi di m<>rte per

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(l) Veggansi le note a pago VIII.

- XI

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o 00 17 0.9 1.1 0.6 0.4 1. O 1.6 1.1 18.8 1.2 1. 7 ~. 'j 0.3 0.6 0.8 1.1 14.8 l. 4 1.31.4 0.4 1.0 1.7 1.2 17.4 1.5 1. 2 2.8 0.6 1. 2 2. O l. 4 18. O 1. 5 0.6 3. O 0.5 0.8 0.7 1. O 11.9 - 0.9 1.11.1 0.9 0.8 1.0 1.6 12.2 0.7 Lazio • . . . • . 960 189 0.8 7.5 7.5 1.2 3.91.4 7.60.2 3.6 9.20.2 1.6 1.0 1.6 1.6 17.2 0.7 Abruzzi e Moll~ 1410169 0.7 13.4 10.4 5.9 4.6 2.6 11.6 0.7 0.4 13.6 4.0 0.9 0.7 1.6 1.5 8.~· 0.9 Campania. • . . 3 060 535 0.8 9.1 11.6 6.1 8.5 3.5 8.2 0.7 7.4 6.2 8.8 0.8 0.5 2.2 1.6 11.3 0.7 FugHe • • . . • 1 687 275 0.7 11.0 14.2 10.8 25.2 8.4 14.4 1.4 1.1 16.1 8.8 0.8 0.8 3.6 1.7 10.9 0.7 Basilicata.. . . 546 792 0.1 14.9 16.6 23.4 20.2 4.2 8.9 1.8 0.2 24.6 1.5 1.1 0.6 3. 9 ~. 9 7.1 0.6 Calabrie • . • . 1 388 415 0.8 8.1 5; 6 2.9 9. O 1.1 9.0 0.4 2.0 18.4 0.9 1.0 0.4 2.3 1.7 7.1 0.6 SIcilia . . . . • 8 192 499 O. 9 1.2 8.8 3.6 12.5 3.7 16.4 1.0 15.5 16.9 4.5 1.0 0.6 1.7 1.5 9.3 1.8 Sardegna . . . . 728 856 0.7 2.4 1.9 0.7 6.7 2.3 11.2 0.2 0.2 80.9 0.5 0.8 0.8 2.3 1.6 12.6 2.3 REGNO. • 30 266 056 1.2 1.1

.

s

I:l

I

CI) El epC\!

~i:

E-< 18 1.9 4.4

.3.4

3.5 3.7 3.8 8.7 6.S 6.6 7.6 9.3 4.6 3.9 . 4.6 1.9 .... S

(1) La popolazione fu calcolata aggiungendo a quella censita nel 1881 i nati dal l° gennaio 1882 al 31 dicembre 1887, e detraendo l (2) Veggansi le note a pago VIII.

xIII

ICATE SECONDO ALCUNE CAUSE PREDOMINANTI.

10,000

ABITANTI).

MORTE

ALTRE MALATTIE PREDOMINANTI

0.8 0.8 3.8 7.7 10.8 44.8 15.0 3.0 1.8 24.8 0.4 . 0.2 5.0 10.4 9.3 58.8 16.9 2.7 2.6 27.6 1.1 2.9 5.2 !.l. 4 12.0 41.2 17.2 2.2 1.8 30.0 1.7 4.7 4.4 8.2 10.6 36.0 18.3 1.6 1.2 18.7 2.5 2.3 6.6 8.4 12.8 47.3 13.(; 1.8 1.6 23.2 1.8 0.6 6.4 10.8 12.1 87.9 15.6 0.8 1. 3 23.5 8.8 1.4 5.610.6 16.7 47.6 14.7 1.3 1.6 23.1 1.8 1.1 4.1 7.4 12.6 85.6 13.7 1.3 1.1 20.1 l. 2 0.1 5.2 5.9 10.9 41. 5 14.2 0.8 1.8 28.2 0.7 2.9 10.0 11.4 48.0 11.8 2.1 1.8 43.3 0.3 8.8 8.0 9.6 63.4 15. O 1. 8 2.3 36.7 0.5 2.9 6.5 9.7 59.8 12.4 l. 9 2.4 45.5 0.5 1. 8 8.8 7.7 68.1 11.6 2.3 2.3 46.4 0.6 2.2 7.8 6.0 51.8 7.5 2.7 2.3 33. O 0.4 3.0 8.9 9.2 34.5 7.8 3.9 2.1 44.0 1.8 1.6 10.5 7.7 82.0 5.9 2.4 3.7 23.8 1.0 45-3 13· 3 2. I 1.4 0.4 0.2 3.6 0.7 0.3 57.0 1.4 0.3 0.3 0.1 10.2 0.8 0.3 59.2 1.4 0.4 0.3 3 , 2 0 . 5 0 . 1 6 7 . 9 1.1 0.2 0.3 2.8 0.6 0.1 71.2 1.5 0.3 0.2 3.4 0.8 0.8 79.6 1.3 0.3 0.1 0.1 3.4 0.6 0.3 60.9 1.1 0.4 0.2 3.2 0.5 0.5 70.2 1.4 0.4 0.2 3.6 0.5 0.6 65.9 1. (j 0.4 0.2 0.1 4.8 0.7 1.1 73.2 1.9 0.4 0.1 3.3 0.2 0.8 65.2 1.8 0.4 3.8 0.8 1.0 59.7 1.6 0.4 0.1 0.1 8.7 0.2 0.7 65.2 2.4 0.3 3.8 0.1 0.9 65.5 1.5 0.4 0_.1 0.1 3.4 0.2 0.9 59.7 1.2 0.3 0.1 0.1 3.2 0.4 0.9 1.7 0.3 0.4 0.1 4.1 0.3 0.5 0.2 3. 6 0·5 0·5

morti Dello stesso periodo di tempo, senza tener conto del movimeDto di immigrazione e di emigrazione.

(11)

< l ' t:.:.~::. ( I I jl ~ ~ ~:t ( I 1. t . ~ ... I ~ ~ f.r l ~. ~ \, ' ; ! . ' ..t..; I

I

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i~~~. ~.:\~\.~r ,;t~>\-?r' (:.~,.

'~":,~A':ingiossare

stiolpre più, a spese q,elle così dette malattie costitilziÒtlali ed' anche

~

<li.

I

~~~~tie 19calizzate (teta~o, endocardite niicotica, ,polmonite cruposa, ecc.). Ma sicc~e

~S~~

..

i~Yertire

l'

o~din~. de~le vo~i.nell'

elenco e

i1ragg~~par1e di~ersa~ente,

per

~la~si,.

;:.r~~~v:rébbe

resodlfficlh gh studi' di confronto colle -statistiche. degh anm precedenti,

SI

è

'J~'litéteri~o"di conservar~ inalt~rato

l'ordine in·· cui sono enumeratè, tralasciando soltanto

}t(:~d~.iz!oni

per classi. Mancano perciò nella presente Introduzione le tavole di

con-·';:.~~llto'per

classi di malattie, che si solevano dare negli anni precedenti.

'i·~t~;?;~"

Le

cause di morte furono specificate dai medici curanti o, Ìn mancanza di essi,

é',~"xtiédici

necr,oscopi, per

807,055

casi, e restarono ignote per 21,937, sia perchè

il ,

'~dico ~on

vo'le redigere

il

certificato, sia perchè

il

defunto non aveva ricevuto

as-~tenza

medica, sia finalmente perchè la causa di morte non fu designata con termini •

.. 'astanza chiari e precisi perchè si potesse classificare in una delle 169 voci del-,

;èlenco.

~<l};,~:~;t>!CQnfrontando

le morti, delle quali restò ignota la causa, al totale delle morti

av-~:,~5~n\ite,

.in· ciascun compartimento, si forma la tavola seguente:

}~. '/:,::l / .. ,

<i,',';;;'

.: ,-" , 1 ' MORTI '"',"1' .,;"·.'I,'J ";-",' .'< "\~;' '.

TOTALE o non determinata per causa ignota

" COMPART.r~.rENTI dei cifre proporzio-morti nate assolute 1000 a mOl-t1 Piemonte.

82 590

7 309

88

Liguria.

25 106

334

13

Lombardia.

102,466

997

10

Yeneto.

69 927

875

13

Emilia.

63 014

705

11

Toscana

60 751

844

14

Marche.

25 703

582

23

Uli1bria.

13 810

201

15

Lazio.

25 704

309

12

Abruzzi e Molise . ~

43 042

1 740

40

Campania

92 421

1 367

15

Puglie .

58'489

623

11

Basilicata

20 308

669

33

Calabrle •

. .

35 ,371

'2 053

58

Sicilia .

91 500

1

979

22

Sardegna. . . • . • • • •

18 790

1 350

72

~/lnR"".O.

. .

828

992

2!

931'1

26

Il massimo

nume;~ ~1fe

persone

m!~:'~s~~za ~~~i!tenza ~:Jica,

o delle quali

non potè essere determinata la causa del decesso,

è

dato dalle regijnf montuose del·

l"

I

(12)

.

j":'~,

l , i \

i

~

-\,

'

l,'~"

Yiem:olnte, degli' A5rozzl:e

Calabri~,

èomè

~re

ninia

la, densità:' della popolazione.

>

Nei sei anni corsi dal 188

I

al 1886, sopra un tbtale di 1,,243, 177 morti, ne ,

masero ignote o non determinate 10,699, cioè 8.6 per 1000 morti. Questa pròpor..;(

~ione è circa 1/3 di quella riscontrata nel i8~7; ma la statistica di .quel sessel1lU():'",

era, limitata ai comuni capoilloghi, cioè a centri importanti' di popolazione,

n~i

quali'

l'assistenza medica può essere prestata in modo più pronto e generale.

~

prospetti

B), C)

e

DJ

indicano in cifre assolute, in cifre proporzionali a 10,000

morti per qualunque causa (escluse quelle per cause non determinate) ed in cifre pro-, .

porzionali a 10,000 viventi, la mortalità causata da alcune malattie infettive e localizzate'

,

.

e da cause violente, nei singoli compartimenti.

, Risulta da queste tavole che oltre la quinta parte delle morti che avvennero

nel-l'anno '1887,in tutto

il

Regno (168,801, cioè 209 su mille) furono causate da vaiuolo"

morbillo, scarlattina, difterite, ipertosse, febbre tifoidea, tifo esantematico, colera, febbri

da malaria, influenza, meningiteepidemica, dissenteria, sifilide, febbre, puerperale,

risi-pola, ,setticemia, pustola maligna". moccio e idrofobia. Altre 99,254 (cioè 123 su mille)

da ga strite, da diarrea infantile e da enterite,· malattie che per la massima parte

deri~

var~I\'o

da cattiva alimentazione specialqtente nelle prime classi d'età. Unendo a queste

altrei ,3,688 morti causate dalla pellagra, 434 da alcoolismo acuto e cronico, 532 da

scor-, butOiscor-, IIscor-,085 da infortunì accidentali e 1scor-,547 da omicidio si forma un totale di 285scor-,341

mOl"t;, che rappresentano la terza parte delle morti avvenute

.nel

Regno, e che turono

caUS\(lte da malattie le quali in gran parte si sarebbero potuto evitare con convenienti

~isure igieniche. Inoltre 58,808 morti (cioè 73 per mille) furono determinate

da

affezioni tubercolari, siano esse disseminate in più organi o ritenute loçalizzate nei

pol-mani, nelle ghiandole cervicali e mesaraiche, nelle rneningi

°

in altri organi. Altle

3,117 morti furono attribuite alla rachitide, 63,791 alla polmonite acUta e 1,°58 al

reumatismo articolare acuto, ìe quali forme devono pure essere suscettibili di una notevole

~

riduzione col progredire dell'igiene pubblica..

'

Esaminando la frequenza' delle malattie, in ciascuno dei compartimenti nei quali si

suole

divi~,~

·il Rt!gno, si trova che il

vaiuolo

fece vittime comparativamente più

nume-rose in Basilicata (14.9 morti ogni 10,000 abitanti), negli Abruzzi (13.4), nelle Puglie

(I LO)

ed in Liguri; (10.3). Molto meno frequenti furonole m?rti per questa causa in

Sicilia

(r.2),

in Piemonte (1.6), nel Veneto (2.1) ed in Sardegna (2.4).

Nel

Regno si

ebbero in media 5.4 morti di vaiuolo per 10,000 abitanti.

Il

morbillo

fu grave pure in :t3asilicata (16.6 morti per 10,000 abitanti), nelle

Puglie

(14-

2), in Campania

(II

.6), in Liguria (10.7) e

negl~

Abruzzi

(10.4);

fu molto

più mite nell'Umbria (1.3), in Sardegna (1.9), neIre Marche (2.2) e nell'Emilia (3.0).,.

Media del Regno 7.9 morti per 10,000 abitanti.

La

scarlattina

causò molte morti in Basilicata (23.4 per 10,000 abitanti), in

To-scana (1I.3), nelle Puglie (10.3); poche invece in Sardegna (0.7) in Liguria e

nel

Veneto

(r.I~,

nel

Lazio (1.2) e nelle Marche (1.7). Media del Regno 4.8.

La

'difterite

ha infierito particolarmente nelle Puglie (25.2), nella Basilicata (20.2)

e in Sicilia (12.5). Più rari ne furono i casi nelle Marche (2.5),

nel

'Lazio (3.9), ne'

Veneto (4.1) e in', Lombardia. (4.3). Media del Regno 8.

I.

•. J.I

(13)

"

;

",,',' L'iperJosse

causò nelle Marche7.8t morti ognr I 0,000 abitanti, nel Veneto (6.1), nel-'

~:;;~,,;'l'Emilia

(5.2) e nelle Calabri e solamente

(I.

I), nell'Umbria e nel Lazio (1.4), in Liguria

:;f~:f~

(I .6). Media del Regno 3.7.

'

',\;:~r

.'

~"

La

febbre tifoidea

diede in Sicilia la proporzione' di

I

6.4 morti ogni 10,000

abi-~rl\

tanti, nelle Puglie di (14.4), negli Abruzzi di (11.6), in Sardegna di (11.2).

In

Liguria

in~

:tvece la proporzione arrivò soltanto a (4.9), nelle Marche ai(5.5). Media del Regno 9.0 .

,

Il

tifo esantematico

fu causa di morte più spesso che altrove nelle Puglie

(I

.4), in

,,8asilicata

(1. 3) e in Sicilia

C

LO).

Media del Regno 0.6.

Il

colera

comparve unicamente nelle provincie che si trovano al sud del parallelo

di Roma, e segnatamente in Sicilia (15.5), nella Campania (7.4), e nel Lazio (3

.6)~

, ,Media del Regno 2.7.

Le

infezioni da malaria

colle loro molteplici manifestazioni acute e croniche,

fu-,rono gravissime in

l

Sardegna (30.9 morti ogni 10,000 abitanti), in Basilicata ;(24.6),

in Calabria (18'4), in Sicilia (16.9), nelle Puglie (16.1), negli Abruzzi (I3.6)\e nella

" provincia di Roma (9.2). Nelle provincie, situate a nord di quest'ultima le

mo~i

cau-,

'sa~e d~ tale infezione furono relativamente rare. Media del ~egno 6.9 per I{O,OOO

3:bltantJ.

\

"

La

dissmteria

fu dichiarata causa di morte più spesso che altrove in Sicilia

(4~ per

ogni 10,000 ahitanti), negli Abl:uzzi (4.0) e nelle Puglie (3.8). Media del Regno 2.1.\

I_casi di morte per

sifilide,

che per lo più si riferiscono a bambini morti

pel;~ ~~e ~

congenita, toccarono

il

}l1assimo nel Lazio (1.6 per 10,000 abitanti), poi in Basilicata

(I.

l),

in Calabria e Sicilia (1.0) e negli Abruzzi e nell'Umbria (0.9). In Piemonte le

dichiarazioni di morte per sifilide furono solame'ute nella proporzione di 0.2 per 1-0,00'0 '

,a.bitanti, nel Veneto, nella Liguria e nella Sardegna di 0.3, in Lombardia e nell'Emilia

t{"i4i

0.4-

Media del Regno 0.6.

~~~",

" Là

febbre puerperale

è rappresentata da cifre relativamente alte di mortalità in

To-lJ;~~\J(:ana

(1.2 per IO,ono abitanti), in Piemonte (1.1) in Lombardia, nell' Emilia e nel

"#

~

Lazio (1.<;».

Medi,,;

del Regno 0.8.

Le

altre malattie di gravidanza, parto e ptterperio

c'ausarono in complesso 4,436

',morti (1.5 per 10,000 abitanti), e se si sommano con esse i casi'dìfebbte puerperale

'si forma un totale di 6,940 morti (2.3 per 10,000 abitanti). Mentre per la febbre

puer-,:p~rale

i quozienti più alti di mortalità sono dati da compartimenti dell' Italia

setten-'trionale e centrale,

pe~

le altre malattie da parto e qa puerperio tengono il primo

; posto le provincie napolitane; forse perchè in queste ultime

è

avvenuto più spesso che

,'càsi di febbre puerperale fossero dichiarati col nome di metro-peritonite o

pelviperi-: tonite puerperale. In complesso le .differenze fra i

v~ri

compartimenti circa

l~

frequenza

'delle morti per questo gruppo di malattie non sono molto grandi. In Basilicata furono

. di 3.0 per 10,000 abitanti, negli Abruzzi e nel Lazio di 2.6, nel Veneto di

I.

7, in

Si-cilia di 1.8 nelle l\farche e nelle Calabrie di 1.9.

Se si paragona il numero delle madri morte per malattia di gravidanza,

p~rto

e

puerperio ed

il

numero dei bambini morti per accidenti sopravvenuti durante

il

parto

'al

totale delle nascite avvenute nel Regno, si hanno questi dati:

(14)

I

I

i"

NUMERO delle donne /Nl,TMERO NUMERO

dei parti morte dei bambini HOaIa050"

ANNO per malattia morti

(nati vivi di gl'avidanza per accidenti

ti nati morti) parto sopravvenuti donne neonati e puerperio nel parto

Regno • . .

.

.

..

.

..

.

.

..

. .

1

188

1.

o

01 1 181 2771

6 940

I

3

7381

509

1

3.2

284 Capoluoghi . . . • . . . . 1881-86 .•

1 540 754

8 973

4 043

5.8

2.6

Nei grandi centri la mortalità delle madri per conseguenze del parto

è

quasi

iden-tica a quella che si osserva nel complesso del Regno, compresi i comuni rurali; e

ciò

forse perchè le migliori condizioni del servizio ostetrico sono nei primi compensate

dal fatto che in essi hanno sede gli ospizi di maternità, ai quali ricorrono molte primipare

e le donne che temono un parto difficile, e nei quali inoltre si diffonde facilmente la

,

febbre puerpel'ale. Nelle città sono invece relativamente meno numerosi

i

bambini che

soccombono nell'atto del parto.

Le

affezioni tubercolari

causarono nél Regno

19.5

morti per

10,000

abitanti, e pill

particolarmente

13.9

per tubercolosi disseminata in più organi oppure localizzata nei

pol-moni o nelle meningi, 4.5 per tabe mesenterica ed

I.

t

per scrofola. Le proporzioni

più alte, prese assieme le diverse forme di affezioni tubercolari, sono date dal Lazio

(24.2

per

10,000

abitanti), dalla Lombardia

(23.9),

dalla Toscana

(23.2),

dalla Liguria

(22.6)

e dall' Emilia

(22.4);

le proporzioni più basse dalla Calabria

(11.6),

dalla

Basi-licata

(12.3),

dalla Sicilia

(15.2),

dagli Abruzzi

(16.4),

dalle M.arche ed Umhria

(16.6)

e dalla Sardegna

(I6.~).

"

Le differenze sono molto più grandi se si considerano soltanto le morti per

tici

e

per tubercolosi disseminata

(I).

In parte la minor frequenza delle morti per tisi

nelle

provjncie meridionali potrebbe dipendere dal fatto che in queste ultime molte morti per

tisi siano attribuite a catarro bronchiale od a polmonite. Infatti la massima frequenza

delle morti per

broncbite

e

polmonite

si ebbe in Basilicata

(68.1

ogni

10,000

abitanti), in

Campania

(63.4),

nelle PugHe

(59.

8), in Liguria

(53.

8) e in Calabria

(5I.3).

La

Sar-degna, la Siciìia, l'Umbrit, il Veneto e la Toscana si trovano all' estremo opposto della

scala.

Med~a

del Regno

4.';.3.

La

rachitide

ha caUSé- to molte morti particolarmente nell' Italia centrale (massimo

Marche con

3.3

morti p'::r

IO,OOO

abitanti, minimo Piemonte e Campania con

0.3:

media del Regno

I.O).

La

pellagra

figura come causa di morte si può dire soltanto nelle provincie che

si trovano a nord del parallelo di Roma. Si ebbero ancora

7-

dichiarazioni di morte per

(I)

Questo fatto è confermato anche dalla statistica sanitaria

d~gli

ospedali. Infatti nel 1885, per

1000

infermi curati negli ospedali civili di ciascun compar.,imento, se ne contarono affetti da malattie

tubercolari 52.6 in

Pi~monte, 71.2

in Liguria, 55.7 in Lombàrdia, 8I.5 nel Veneto, 75.6 nell'Emilia,

78.1 in Toscana, 56.6 nelle Marche, 59.4 nell'Umbria, 47.1 in Roma, 39.6 negli Abruzzi, 74.1 in

Cam-pania~

21.7 nelle Puglie, 23.3 in Basilicata, 18.3 in Calabria,

4~·.8

in Sicilia, 3I.6 in Sardegna e 59.S

nella media del Regno.

B

(15)

.'

-

xvm

.--questa causa nella provincia di Roma,

I

in Campania

(I),

e

2

in Sicilia

(2).

Invece

nel Veneto le morti per pellagra furono

1404 (4.7

per

10,000

abitanti), in Lombardia

l

137

(2.9),

nell'Emilia

526 (2.3),

nelle Marche

135 (1-4),

nell'Umbria

70 (1.1),

in

Pie-monte

244 (0.8),

in Toscana

143 (0.6),

in Liguria

19 (0.2).

I

./umori maligni

sia che fossero ritenuti localizzati in un solo organo, oppure

disse-minati in più organi, causarono nel Regno

12,63

I

morti, cioè

4.2

ogni

10,000

abitanti.

Le proporzioni più alte si trovano nell' Italia settentrionale e centrale in confronto

delle provincie napolitane ed insulari. (Emilia

6.6,

Toscana

6.4,

Marche

5.6,

Lombardia

e Lazio

5.2;

per contro Sardegna

1.6,

Basilicata

J

.8, Calabria

2.2,

Abruzzi e Puglie

2.9,

Sicilia

3.0.

Se si suddividono i morti per tumori maligni secondo la sede del tumore, si

ottengono questi dati:

DrCORTI PER TUMORI MALIGNI NELL'ANNO

1887.

AEDE DEI TUMORI lIIALIGNI

1\ NUMERO

li

dei \ morti

I

i

_____ ... ____

,L ________ ...

I

I

·NUlIERO dei

I

morti

SEDE DEI TUMORI MALIGNI

'fumorl maligni I\lSllCln\natl In pii. organi.

2 055

Tumori maligni llella milza.

39

M. Id. dell'utero e della vagina. i 3~7 l,l. hl. del panereas .

27

M. 1.1. (lei torace e delle mllUlmellf'

997

M. id. ,Iegli inte~:ini

461

Id. i,\. dell'ovaia

Ti

M. i,\. (Ici il 'ritoneo (compreso il

callero addominall").

488

Id. i,l. !Id t alicoll.

71

Id. i,l. della tiroide

43

Id. id. dell'uretra, prostntn e pelle.

26

Id. id. della laringe.

!l9

I,\. ltl. ,Iella vesdca .

153

Id. id. df'lle ossa

I

264

Id, id. ~lol ,'Pllt' •

43

Itl. id. dell'(}('cl,io e dell·orhita.

64

l,l. Id. llt'lla bocca, .lingua, palato .

234

Id. i.l. del cervello e ",idollo spillale

144

1(1. id. della parotide

30

Id. id. d,-Ila \,1'1\0 (dol naso, dello

l,I. !tI. (Iella faringe, tonsllle, ('sorago.

!

294

guall('le e delle orecchie.

640

I

III. id. dello stomaco.

·1

1}

013

-Id. itI, del (egato l

04:2

TOTALE. 12

63

1

La

c01lgestione:

e

l' apoplessia

cèrt~bralè

furono

~aUSl

nel Regno di

32,296

morti, cioè

di

10.7

per

10,000

abitanti. La mortalità per questa Clusa ebbe

i

suoi massimi nel·

l'Italia centrale, ed i minimi nell' Italia meridionale

(~brchc

16.7,

Emilia

12.8,

Um-bria

Il.6,

Tos~ana

12.1;

p.:r contro Cabbrie

6.0,

Basilicata e Sardegna 7.7 per

10,000

abitanti).

Le malattie del

Cllore

e del

pericardio

diedero massimi di mortalità nell' Italia

set-tentrionale (Lombardia

17.2

per

10,000

abitanti, Liguria

16.9,

Toscana

.15.6,

Piemonte

(l)

In Yicalvi, provincia di Clserta, secondo dichiarazione

~id

dotto S. Mele.

(2)

In Adrcale, provincia di Catania, secondo dichi.li.lzionc del dotto S. Grassi ed in Yillarosa,

provincL\ di Caltanissetta, seconJo dichiarazione del dotto Clro.

(16)

",-.<

- X I X

-15.0) e dei minimi nelle provincie meridionali (Sardcgna 5.9, Sicilia 7.3, Calabria

7.0,

Basilicata

Il.6). Media del Regno 13.3.

Una disposizione inversa alla precedente tengono le morti per infiammazioni

del-l'intestino

°

di altri organi dell'apparato digerente.

Così

la mortalità per

enf~rile

e

dÙlrrea raggiunse nella media del Regno

la proporzione

Ji

30.7 per

10,000

abitanti. In 13asilicata invece essa fu di

46.4,

in Puglia dj 45.5, in

Sicilia di

44.0

e negli Abruzzi di

-t

3.3;

al contrario nel Veneto cssa fu soltanto di

18.7, neIl' Umbria di

20.1,

nelle

~tm:he

di

23.1,

IlClI'

Emili;l di

23.2

e in

Tos~ana

di

23.5.

Così pure

l'c'patile, che nella mcdia

dd

Regno

Cll1S0

1.9

morti ogni

10,000

abitanti, in

Sardegna, probabilmente in consegucnza dell\:stc:sa infczione Illabrica, sali a 3.7, nelle

Puglie a

2.4,

in Campania,

Basili~ata

e Calabria a

2.3.

Fu pure elcvat:l

b

\l1ort;llità pcr

questa c;llIsa in Liguria (2.6), do\'c \'cdremo csserc

p;lI'ti~obrmente

in tcnso l'alcoolismo.

Il

reumatismo articolare acuto

C.lUSÙ

1058

morti

(0.3 per

10,000

ahiLtnti).

L

';llcooli-smo acuto c cronico nc caus()

434; altrc 64 avvennero per h:sìoni accidenuli riportate

da individui ubbriachi. In complesso queste 498 moni causate da abuso di bevande

alcoolidle corrispondono a

0.2

per

10,000

abitanti; esse offrono dei

massimi in Sardegna

(0.4), in Liguria, Lombardia e Veneto (0.3) mentre sono una causa di morte quasi

sco-nosciuta nelle provincie napoletane e in Sicilia.

Le morti per

infortunio accidentale furono frequenti particobrlllcntc

in Liguria

(10.2

pcr

10,000)

in causa del terremoto

eh\,;

de\'astò la provincia di

Porto

Maurizio

nel febbraio del

1887,

nella rrovincia

di Roma (.l.R) per le frequenti

dis~razic

che

colpiscono muratori c braccianti addetti ai lavori edilizi della capitale, c in Sardegna

(4o

I)

dove l'industria mineraria occupa un gran numero di braccia. Nel Regno qucste

morti furono in numcro

di

I 1,02 I

(3.6 per

10,000

abitanti).

I

suicidi accorsero in numero H.'lativamcnte elevato nell'Emilia e in Liguria

(0.8),

mentre furono molto rari nelle

provil1~ie

llH:riJiollali cd insuhri. MeJia del Regno

o.)

per

10,000.

Le morti per

omicidio Jichiarate d;\i medici furbno

15.\

7 (o.) per

10,0(0).

Su-perano notevolmente

la

ml:dia del Regno

la provincia di Roma

(I. I

per

10,000),

la

Campania

(1.0),

la Basilicata,

la

Cabbria e la Sicilia

(0.9). Le proporzioni minime

sono date dal Veneto e dalb Lom bardia

(0.1). (I).

(I)

La

statistica degli omici .. li fUlld.lu sulle di.:hiar.lzioni degli uffi.:i comuna!i

c

dci medici curanti

p

110n può coincidere con quella che si ri.:.I\'a dagli atti giudizi.lri, pcr.:h\: molte volte il medico potè

di.::hi:ì.!"are so!unto ch<:

la

morte fu causau d.1 lilla ferita o da altra lesione, s\.'nz.1 spl'.::ifi.:are se questa

fo,>sc ac.:identale o inCerta da mano omi.::idl; in tali casi le morti furono c1as"io(.lte fra le

acciden-tali. Soltanto l'autorit.l giudiziari.1 può, ':ul tempo cd in seguito alle debite perizie,

~t.l\Jilire

se si tratti

di ol1l;,iJio. Se.:ondo la statistica giudiziaria dci 1Xò7, i reati di omi.:idio per i lJllali segui giudizio in

quell' anno furono 2710; in questa .:ifra sono .:ompresi anche gli omiciJi t!.!lltati o I1Ll1h:ati,

dlC

se.::ondo

i

giudizii presso le Corti di

:\s~ise

furono .l62 sopra

2291.

Dci 'P9 reati d' oll1iciJio

~iliJicati

dai

Tri-bunali

11011

si

CO:lOSCC

il numero di quelli tentati o mancati. CO!l"iene avvertire allcor.1 ..:he nelle cifre

sopra indicate ddla statistica giudiziari.! non sono compn:si i reati di OJJlicidio l'ci

'l

ll.d i Il,)!1 potl: aver

luogo giuJizio, sia perchè gli autt)ri rimasero ignoti, sia perch\: Ilon si poterono LI.:co;..;licre indizi

suf-ficienti nel periodo istruttorio.

~talgrado

l'impossibilit:l di far coincider\.: le due statisti.:!1\.: degli

omi-cidi, si dO\"eHe aprire andle

ndla S/.t/islica

d~lle

(al/se di

11/0r!t:

una

rllbric~

spcci.de per gli o:llicidi, p\:rchè

queste morti 110n si pote\'ano confondere colle altre classi di Illorti violente.

Il

IlUl1l1:ro di questi

omi-cidi denunciati dai meru.:i

c

cir.:a la metà di quello degli omicidi rcalmeliti! commì:ssi; gli altri cadono

sotto le altre rubriche delle morti, indicJte secondo la qualità dclLi lesione

ch·.:

produsse la morte.

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