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Si considera inoltre l’impatto generato dalla pandemia e il suo aver messo in luce il bisogno di implementare la sanità digitale.

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Academic year: 2021

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Analisi

Di seguito l’analisi del documento “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina”, all’ordine del giorno del seduta della Conferenza Stato-Regioni del prossimo giovedì 17 dicembre. Il testo origina da quattro considerazioni principali che toccano in primo luogo la necessità di dover fornire indicazioni uniformi sull’erogazione delle prestazioni a distanza. Inoltre, si richiama il Patto per la salute 2019-2021 e le relative disposizioni circa la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, la medicina di iniziativa e l’obiettivo di integrare i Piani della Cronicità, Prevenzione e di gestione delle liste di attesa.

Si considera inoltre l’impatto generato dalla pandemia e il suo aver messo in luce il bisogno di implementare la sanità digitale.

Il focus principale del documento sono le prestazioni di specialistica ambulatoriale (e più in generale dei diversi ambiti dell’assistenza territoriale) ed ha una natura dinamica, quindi aperto a modifiche anche in relazione alla disponibilità di nuove tecnologie. Non solo, al presente seguiranno ulteriori documenti al fine di una progressiva estensione e applicazione della telemedicina in tutti gli ambiti assistenziali (in particolare su tele- riabilitazione, tele-certificazione e tele-monitoraggio). Inoltre, si afferma che il triage telefonico non rientra tra le prestazioni di telemedicina.

Obiettivo “core”: sistematizzare le attività di telemedicina che potranno essere ricomprese nei Livelli essenziali di assistenza e l’ambito in cui vengono erogate e, quindi, le regole amministrative che devono essere applicate a tali prestazioni in termini di tariffa, modalità di rendicontazione, compartecipazione alla spesa.

A tal fine, il testo definisce le seguenti prestazioni:

Atti medici

Televisita: interazione a distanza medico-paziente con eventuale assistenza di un operatore sanitario e supporto del caregiver. Può dar luogo alla prescrizione di farmaci. In caso di rispetto di tutti i requisiti della visita in presenza, questa può essere considerata come prestazione specialistica. Sono erogabili in televisita le prestazioni ambulatoriali che non richiedono la completezza dell’esame obiettivo del paziente in almeno una delle seguenti condizioni:

o

necessità della prestazione nell’ambito di un PAI/PDTA;

o

paziente inserito in un percorso di follow up da patologia nota;

o

paziente affetto da patologia nota che necessita di controllo o monitoraggio, conferma o aggiustamento della terapia in corso;

o

valutazione anamnestica per la prescrizione di esami di diagnosi o di stadiazione di patologia;

o

verifica da parte del medico di esami effettuati ai quali può seguire la prescrizione di eventuali approfondimenti o di terapia.

Tele-consulto: è un’indicazione di diagnosi e/o di scelta di una terapia senza la presenza fisica del paziente; è quindi consulenza a distanza fra medici e non necessità di una remunerazione a prestazione e, pertanto, di una tariffa.

Tele-refertazione: è la relazione rilasciata dal medico che ha sottoposto un paziente

ad un esame clinico o strumentale, il cui contenuto è quello tipico delle refertazioni

eseguite in presenza, ma che viene scritta con modalità digitali. Il tele-referto

formalizza la telediagnosi con firma digitale. Le strutture sanitarie devono

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preventivamente effettuare prove di idoneità all’uso clinico delle attrezzature, di hardware e software e, in esercizio, prove di funzionamento sia a intervalli regolari sia dopo ogni intervento rilevante di manutenzione o aggiornamento. Esse devono inoltre garantire la corretta archiviazione all’interno di un sistema di interoperabilità del materiale prodotto dall’esame e del referto correlato, che permetta al personale sanitario di richiamare e confrontare quanto eseguito in precedenza secondo le necessità, facilitando la collaborazione territoriale.

Atti non esclusivamente medici

Teleconsulenza medico-sanitaria: attività specifica delle professioni sanitarie che si svolge a distanza ed è eseguita da due o più persone che hanno differenti responsabilità rispetto al caso. Consiste nella richiesta di supporto durante lo svolgimento di attività sanitarie. Può essere svolta in presenza del paziente oppure in differita, ma è sempre programmata e non può essere utilizzata per surrogare le attività di soccorso.

Teleassistenza da parte di professioni sanitarie: atto di pertinenza della relativa professione sanitaria che si concretizza nel somministrare questionari, condividere immagini o video-tutorial. Il suo scopo è quindi l’agevolazione del corretto svolgimento di attività assistenziali. È tendenzialmente programmata e ripetibile in base a specifici programmi di accompagnamento. Il tele-referto può essere rilasciato successivamente all’esecuzione tradizionale in presenza e all’interno di un adeguato, efficace e sicuro processo di gestione a distanza dell’esame clinico o strumentale (telegestione), nel quale il medico che esegue il tele-referto è distante dal luogo di esecuzione dell’esame, avvalendosi secondo i casi della collaborazione del medico richiedente o di un sanitario situato presso il paziente, comunicandovi in tempo reale.

Queste disposizioni non si applicano ai referti per l’autorità giudiziaria, per i quali si rimanda a specifici documenti.

*Le prestazioni di cui sopra possono essere combinate tra loro anche con altri tipi di prestazioni in presenza, all’interno di servizi sanitari basati su sistemi di telemedicina.

1. Sistema remunerativo/tariffario, prescrizione, prenotazione e rendicontazione

Remunerazione/tariffe

Per tutte le prestazioni sanitarie erogate a distanza si applica il quadro normativo

nazionale/regionale che regolamenta l’accesso ai diversi LEA, nonché il sistema di

remunerazione/tariffazione vigente per l’erogazione delle medesime prestazioni in modalità

tradizionale, ivi incluse le norme per l’eventuale compartecipazione alla spesa:

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o

Tele-visita: deve essere sempre refertata; inoltre, le modalità di accesso, compartecipazione e rendicontazione seguono le indicazioni normative previste per ciascun setting assistenziale;

o

Tele-consulto e tele-consulenza: si considerano parti integrante dell’attività lavorativa delle professioni sanitarie e non prevedono remunerazione a prestazione; non hanno altresì una tariffa a livello di nomenclatore tariffario della specialistica e non prevedono compartecipazione.

Prescrizioni e prenotazione

Il medico prescrittore richiede una prestazione senza il dettaglio delle modalità di erogazione, ma quando la stessa è richiesta va precisato nel campo note. Per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, la prestazione richiesta ed erogata deve far riferimento all’elenco di prestazioni già presenti sul nomenclatore tariffario.

Rimane la possibilità di sottoporre alla Commissione LEA l’inserimento, la modifica di nuove prestazione nonché l’eliminazione di quelle obsolete. Il CUP dovrà assicurare la gestione delle agende garantendo la possibilità di prenotare sia le prestazioni erogate in modalità tradizionale che quelle a distanza. La decisione sulle modalità spetta al medico.

Rendicontazione

In questa fase occorre garantire la rilevazione dell’attività erogata a distanza sia nei flussi erogazione/rendicontazione delle attività sia nel referto. Le prestazioni a distanza possono essere erogate a cittadini in regime di assistenza interregionale.

Adesione informata del paziente

L’attivazione del servizio di telemedicina richiede l’adesione preventiva del paziente, al fine di confermare, tra l’altro, la disponibilità di un contatto telematico e l’accesso ad un sistema di comunicazione remota secondo le specifiche normative e tecniche in materia di privacy e sicurezza.

Responsabilità sanitaria durante attività di telemedicina

Agire in telemedicina significa assunzione piena di responsabilità professionale, tenendo conto della corretta gestione delle limitazioni dovute alla distanza fisica nonché il rispetto delle norme sul trattamento dati. Ai fini della gestione del rischio clinico e della responsabilità sanitaria, il corretto atteggiamento professionale consiste nella scelta delle soluzione operative che offrano le migliore garanzie di proporzionalità, appropriatezza, efficacia e sicurezza. Alle attività in telemedicina si applicano tutte le norme legislative proprie delle professioni sanitarie, nonché i documenti di indirizzo di bioetica.

Comunicazione dell’esito

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L’esito della televisita è analogo a quello di una visita in modalità ordinaria; tale prestazione è gestita e refertata sui sistemi informativi in uso presso l’erogatore al pari di una visita specialistica tradizionali, con la specifica della sua erogazione in modalità digitale. Il referto deve essere reso disponibile al paziente nella modalità telematica preferita e, su richiesta, condiviso con altri sanitari in formato digitale. Al termine della televisita devono essere registrati eventuali collaboratori partecipanti e la qualità del collegamento, nonché l’idoneità dello stesso all’esecuzione della prestazione. Se la qualità impedisce di mantenere inalterato il contenuto della prestazione, le aziende e gli erogatori sono tenuti a completare la prestazione in modalità tradizionale.

2. Prestazioni sanitarie a distanza: elementi e standard

Al clinico dovranno essere disponibili, unitamente ai consueti strumenti che supportano una visita in presenza:

a. sistemi differenziati per comunicare con il paziente;

b. videochiamata verso il paziente;

c. centro di coordinamento tecnico che gestisca le attività di telemedicina.

Il centro di coordinamento deve essere gestito con un presidio continuo per assistere le videochiamate entranti. L’organizzazione del suddetto può essere di vario tipo, ma con personale di supporto ulteriore ai sanitari che gestiscono i pazienti in telemedicina.

Il paziente deve essere in grado di mettere a disposizione un contatto telematico per l’interazione della documentazione informativa con lo specialista e deve essere in grado di accedere ad un sistema di comunicazione remota con le specifiche richieste dal servizio.

Se il paziente ha difficoltà dovrà essere garantita la possibilità di accedere a strutture delle ASL o presso farmacie o studi medici MMG/PLS.

3. Standard di servizio per le erogazioni delle prestazioni

Oltre a garantire la normativa sulla privacy, gli erogatori devono garantire:

o

inserire nella carta dei servizi l’elenco delle prestazioni erogabili in telemedicina, le modalità di erogazione e l’organigramma, tempistiche dei referti, costi e modalità di pagamento;

o

disegnare un direttore che garantisca l’organizzazione tecnico sanitaria e la sussistenza dei dovuti standard prestazionali per le attività cliniche;

o

erogare i servizi di telemedicina attraverso personale con le necessarie qualifiche;

o

assicurare un piano di formazione periodico che garantisca il mantenimento nel tempo delle competenze del personale preposto;

o

adottare una procedura per assicurare idonea e preventiva informativa al cittadino sull’esecuzione della prestazione a distanza;

o

adottare sistemi per la gestione della cybersecurity;

o

adottare un piano di valutazione dei rischi, commisurato alla tipologia di servizi forniti specificatamente in telemedicina (ponderazione; mitigazione; rivalutazione;

formazione; modalità di segnalazione).

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4. Limitazione di applicazione delle prestazioni di telemedicina a domicilio

Viene sconsigliato a titolo precauzionale l’erogazione di prestazioni nelle seguenti situazioni:

pazienti con patologie acute o riacutizzazioni di patologie croniche in atto; pazienti con patologie croniche e fragilità o disabilità che rendano imprudente la permanenza a domicilio.

Next steps

Se la Conferenza Stato-Regioni troverà l’accordo sul testo in data 17 dicembre, spetterà poi

alle singole Regioni uniformarsi alle sue prescrizioni.

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