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Consiglio nazionale 24 febbraio 2018

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Struttura della relazione:

1. Contesto di riferimento

2. Il programma della FNOPI quale guida dell’agire

politico

3. Le linee di sviluppo della politica professionale

4. Le “questioni”

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Il contesto di riferimento

I provvedimenti governativi del 2016, 2017 ed il lavoro per il 2018

- Legge 3/2018 (Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché

disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute)

- Legge 24/2017 (Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché

in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie)

- DPCM LEA (Dpcm Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui

all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502)

- PATTO SALUTE (Intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il

Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concernente il nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016)

- Piano nazionale cronicità (Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento

e di Bolzano sul documento “Piano nazionale della cronicità” di cui all’art. 5, comma 21, dell’Intesa n. 82/CSR del 10 luglio 2014 concernente il nuovo Patto per la Salute per gli anni 2014-2016)

- LEGGE 219/2017(Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di

(4)

Il contesto di riferimento

I DOCUMENTI DI ORIENTAMENTO

- CONTO ANNUALE 2016

- RAPPORTO OCSE HEALTH AT GLANCE 2017

- RAPPORTO OASI

- LEGGE DI STABILITÀ: RIA

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Conto annuale 2016

•Nel 2016 secondo il Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato si sono persi

1723 infermieri rispetto al 2015, quando già se ne erano persi rispetto all’anno prima 2.788:

oltre 4.500 professionisti in meno in soli due anni.

•Aumentano i precari (lavoro flessibile): ce ne sono +1951 a tempo determinato, +513 con lavoro interinale e per la prima volta 1 in formazione lavoro.

•L’età media in un anno guadagna oltre 6 mesi passando dai 47,47 anni medi del 2015 ai 48,02 del 2016.

•Gli infermieri perdono tra il 2015 e il 2016 altri 50 euro l’anno di retribuzione, soprattutto per il forte calo delle indennità fisse e accessorie che perdono circa 143 euro l’anno, assieme ad altri 11 euro l’anno in meno per indennità varie e, nonostante il calo di personale e, quindi, l’aumento di lavoro per chi resta in servizio, di 99 euro l’anno di straordinario.

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Rapporto Ocse Health at Glance 2017

Italia nelle prime posizioni per la salute nell’Ocse: ha il primato (100%) per l’accesso

alle cure della sua popolazione, è quasi al top per la brevità delle attese per un

intervento chirurgico di cataratta e per le basse percentuali di ricoveri per asma e

malattia cronica ostruttiva polmonare, ha una percentuale tra le più basse di

traumi ostetrici e l’aspettativa di vita è tra le più alte sia per i maschi (quasi ai valori

top) che per le femmine. Tutto questo con una spesa inferiore di circa 600 dollari

pro capite rispetto alla media.

L’Ocse nel suo rapporto sulla salute 2017 ridimensiona anche il dato sul mancato

accesso alle cure degli italiani per motivi economici: secondo il report in realtà

rinuncerebbe alle cure per i costi elevati solo il 4,8% della popolazione (tra i valori

più bassi dell’Ocse che si traducono in 2,8 milioni di cittadini).

Ma in Italia si prescrivono troppi antibiotici, ci sono molto meno infermieri della

media Ocse e meno letti per persona, anche se quest’ultimo dato non va letto

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Rapporto Oasi 2017

•Il rapporto medici-infermieri a livello di paesi Ocse, come citato nel rapporto 2017 è

mediamente di 1 a 2,8 con punte estreme e valori maggiori dove l’assistenza sanitaria si

caratterizza di più per efficienza ed efficacia. In Italia siamo a 1:1,5. Nel Ssn i dipendenti raggiungono un rapporto di 1:2,5.

•Nell’88% aziende sanitarie del campione, il Rapporto Oasi 2017 del Cergas Sda Bocconi individua competenze specialistiche infermieristiche distintive. In particolare, si tratta del 100% delle aziende private, contro l’85% delle aziende pubbliche.

•Le aree nelle quali sembra focalizzarsi tale fenomeno sono principalmente l’emergenza –

urgenza e l’area chirurgica. Sono già previsti percorsi formativi a supporto di alcune figure

specialistiche (es. master universitari di I livello in Wound Care), ma non sono ancora state concordate in via definitiva le aree di specializzazione e gli istituti contrattuali (pubblici e privati) per il riconoscimento delle specializzazioni.

•Inoltre si è sperimentato un forte numero di ruoli gestionali da parte degli infermieri (bed management, operation management, gestione di team multiprofessionali).

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Legge di Bilancio 2018

•La legge di Bilancio 2018 sembra aver dimenticato del tutto il comparto sanitario: ha

infatti rifinanziato la Ria della dirigenza medica e sanitaria del Ssn ma non quella per

personale.

•Secondo la legge infatti il Fondo sanitario nazionale viene incrementato di 30 milioni

nel 2019, 35 milioni nel 2020, 40 milioni nel 2021, 43 milioni nel 2022, 55 milioni nel

2023, 68 milioni nel 2024, 80 milioni nel 2025 e 86 milioni a decorrere dal 2026 per

innalzare il Fondo per il trattamento economico accessorio della dirigenza medica,

sanitaria e veterinaria. non dirigente, con esplicito riferimento alla retribuzione

individuale di anzianità.

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Circolare della Funzione pubblica sui precari

La circolare dà indicazioni alle amministrazioni pubbliche che potranno partire subito con le

assunzioni, a partire da gennaio 2018, per il triennio 2018-2020. Senza aspettare il piano triennale

dei fabbisogni, tenendo conto però dei limiti derivanti dalle risorse finanziarie a disposizione e delle figure professionali già presenti in pianta organica.

Il testo impone anche il divieto di riproporre nuovi contratti di tipo precario per il futuro e consentirà solo le cosiddette “collaborazioni genuine”.

Le amministrazioni che hanno necessità di ricorrere a tipologie di lavoro flessibile dovranno privilegiare, per il reclutamento speciale, "l'utilizzo di risorse di turn over ordinario nel rispetto del

principio dell'adeguato accesso dall'esterno".

La circolare indica che i primi due commi dell’articolo 20 del Dlgs 75 (applicazione della riforma Madia) sono i due “pilastri portanti della possibilità che hanno le amministrazioni di avviare

procedure di reclutamento speciale transitorio per il triennio 2018-2020”.

I due commi si applicano al personale degli Enti del Servizio sanitario nazionale con le stesse modalità previste per tutto il resto del personale della Pubblica amministrazione.

Per il personale medico, tecnico-professionale e infermieristico del Ssn la circolare prevede che

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Il programma della FNOPI quale guida dell’agire politico

RAPPRESENTANZA E POTENZIALITÀ

• Accompagnare gli Ordini provinciali nell’applicazione della Legge Lorenzin creando consapevolezza di ruolo della rappresentanza professionale, fornendo strumenti di supporto, integrazione e di crescita reciproca;

• Presidiare, a livello ministeriale ed istituzionale, l’applicazione della Legge 24 del 2017 e dei

decreti ministeriali attuativi affinché la professione infermieristica possa esprimere al meglio il

proprio contributo per la sicurezza degli assistiti e la gestione del rischio clinico e delle collegate responsabilità;

• Ultimare il lavoro di predisposizione del Nuovo Codice Deontologico, anche recependo le indicazioni della legge Lorenzin, per consegnare agli infermieri uno strumento che possa essere utilizzato anche nelle criticità quotidiane;

• Sostenere lo sviluppo di un percorso culturale sulla nostra identità disciplinare e della nostra capacità di riconoscerci (e quindi esercitare) nelle norme professionali riferite a tutti i livelli (clinico-assistenziale, gestionale –organizzativo, formativo e di ricerca);

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Il programma della FNC quale guida dell’agire politico

RAPPRESENTANZA NEL FUTURO

• Attivare percorsi per strutturare il corpo docenti di MED/45 all’interno del sistema universitario (ricercatori, professori associati e ordinari) in maniera adeguata ai numeri della nostra classe di laurea;

• Creare le condizioni per la revisione dei piani di studio e dei percorsi di studio anche a favore delle diverse forme di “specializzazione” a partire da quelle clinico assistenziali;

• Delineare un percorso per il riconoscimento dell’infungibilità della specializzazione

infermieristica;

• Investire sui Centri di Eccellenza, implementando la rete della ricerca infermieristica, dei team building con i PhD e degli esperti per contribuire, attraverso lo sviluppo della scienza infermieristica, al sistema salute del nostro paese;

• Sviluppare, produrre e divulgare posizionamenti politico/professionali su tematiche, quali ad esempio lo skill mix change, i missed care, i Nursing Sensitive Outcomes (NSO);

• Sostenere lo sviluppo di un sistema di formazione continua (ECM) che offra maggiori garanzie qualitative e si raccordi con la clinica e il management professionale;

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Il programma della FNC quale guida dell’agire politico

RAPPRESENTANZA E PARTNERSHIP

• Consolidare il contributo della professione ai tavoli istituzionali quali AGENAS, ISS, Ministeri, Agenzie Nazionali per portare il nostro peculiare punto di vista sul sistema salute nel suo complesso;

• Sostenere le nostre società scientifiche verso il consolidamento del loro ruolo rispetto alla responsabilità professionale e la rappresentanza scientifica;

• Consolidare le alleanze e le sinergie con le associazioni dei cittadini, quali alleati presenti e futuri e nostri principali portatori di interesse con particolare attenzione alla cronicità, al settore socio sanitario e allo sviluppo dell’infermieristica nel territorio;

• Attivare protocolli di intesa e documenti congiunti multi professionali per realizzare percorsi di partenariato professionale su obiettivi condivisi;

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Il programma della FNC quale guida dell’agire politico

RAPPRESENTANZA E SICUREZZA

• Attivare osservatori permanenti per coinvolgere tutta la comunità professionale, ma anche i cittadini e le altre professioni nella elaborazione di analisi e documenti che possano contribuire allo sviluppo di processi innovativi nel sistema salute del paese;

• Predisporre, attraverso il Centro Studi, position paper, percorsi di ricerca, istanze, documenti che sostengono le nostre richieste e le nostre strategie rispetto a temi quali ad esempio: Repertori e tassonomie delle competenze (direttiva Europa 55/2013), Standard minimi assistenziali, Task shifting, skill mix change, demansionamento e dequalificazione, sicurezza del lavoro, analisi e prospettive del mercato del lavoro;

• Creare sinergie con le rappresentanze sindacali e proporre il nostro contributo rispetto alla normativa contrattuale affinché venga mantenuto il decoro e la dignità della nostra professione da un lato, e dall’altro, venga riconosciuto e valorizzato il contributo peculiare, competente e strutturato che gli infermieri a tutti i livelli (clinico-assistenziale, gestionale – organizzativo, formativo e di ricerca), esercitano quotidianamente, anche al fine di prevenire contesti di sfruttamento retributivo e previdenziale;

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3 Le linee di sviluppo della politica professionale

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3 Le linee di sviluppo della politica professionale

3.1 Necessità di una politica lungimirante e illuminata

• Perché l'infermiere e l'infermieristica è una delle risposte sensate che servono al Paese

✓ L'infermiere è un professionista con competenze elevate ed elevabili che potrebbe dare, con il giusto supporto politico, risposte immediate, appropriate e di qualità .

✓ Poiché l’offerta condiziona la domanda, ma soprattutto poiché la formazione dei professionisti è lunga e costosa, in quasi tutti i Paesi esistono forme più o meno stringenti di programmazione del personale sanitario che tengono conto sia della evoluzione nei bisogni che di quella prevedibile nei sistemi di offerta. Investire quindi sull'autonomia infermieristica che possa agire su competenze oggi contendibili, può da subito dare risposte concrete, di qualità e di sicurezza alla popolazione.

✓ Ed è importante distinguere gli orizzonti temporali rilevanti per le decisioni, in particolare è pericoloso, oltreché inutile, immaginare risposte ai problemi di oggi con azioni che producono i loro effetti solo sul medio-lungo periodo.

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3 Le linee di sviluppo della politica professionale

3.2 I numeri

Sempre meno professionisti. 7 anni di decremento per tutti, nessuno escluso.

✓ Lo ha dichiarato l’Ocse nel suo ultimo rapporto sulla salute 2017 (Health at Glance) offrendo anche evidenze grafiche della sua affermazione (vedi tabella successiva)

✓ Il rapporto dell’Ocse si basa sul numero complessivo di medici attivi e di infermieri attivi (che esercitano cioè a qualunque titolo – nel pubblico, nel privato ecc. – la professione), ma in generale le soluzioni proposte per migliorare un servizio sanitario giudicato già, comunque, tra i migliori dei 29 principali paesi dell’Organizzazione, sono tra gli altri, quelle di un maggior coinvolgimento dei pazienti nei processi decisionali, una migliore informazione sulle prescrizioni inadeguate l’introduzione di più infermieri.

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3 Le linee di sviluppo della politica professionale

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3 Le linee di sviluppo della politica professionale

3.2 I numeri

•La situazione analitica nel nostro paese è tuttavia anche più netta: di

infermieri dal 2010 al 2016 (secondo i dati del Conto annuale della

Ragioneria generale dello Stato) se ne sono persi circa 13mila e di medici

circa 6mila.

•Attualmente il rapporto medici infermieri è costante nel tempo, ma perché

segue le carenze progressive delle due professioni.

•Il rapporto infermieri medici in ospedale è passato ad esempio da 2,48 del

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Le linee di sviluppo della politica professionale

-3-Rapporto infermieri/medico 2010-2016 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 SICILIA 1,80 1,84 1,84 1,83 1,86 1,89 1,92 CALABRIA 1,89 1,91 1,92 1,94 1,97 1,99 1,94 SARDEGNA 2,09 2,11 2,08 2,04 2,04 1,99 1,96 CAMPANIA 1,98 2,02 2,01 2,01 2,02 2,02 2,02 VALLE D'AOSTA 2,12 2,02 1,90 2,07 1,96 1,97 2,19 ABRUZZO 2,43 2,46 2,34 2,34 2,29 2,23 2,23 UMBRIA 2,39 2,49 2,49 2,42 2,71 2,86 2,33 PUGLIA 2,32 2,46 2,44 2,49 2,46 2,45 2,38 ITALIA 2,48 2,50 2,50 2,51 2,51 2,53 2,52 BASILICATA 2,47 2,35 2,38 2,41 2,39 2,45 2,53 PIEMONTE 2,52 2,48 2,53 2,54 2,54 2,57 2,55 LAZIO 2,42 2,46 2,48 2,53 2,55 2,59 2,61 TOSCANA 2,62 2,65 2,63 2,62 2,59 2,62 2,63 LOMBARDIA 2,71 2,72 2,72 2,73 2,74 2,73 2,67 LIGURIA 2,78 2,85 2,86 2,87 2,85 2,73 2,71 PROVINCIA TRENTO 2,97 3,08 3,03 2,90 2,92 2,95 2,76 MARCHE 2,70 2,71 2,73 2,75 2,76 2,80 2,79 MOLISE 2,55 2,66 2,65 2,69 2,70 2,85 3,00 EMILIA ROMAGNA 2,92 2,91 2,90 2,91 2,91 2,97 3,03 VENETO 3,02 3,03 3,03 3,10 3,09 3,08 3,05 FRIULI VENEZIA GIULIA 2,91 2,85 2,84 2,92 2,94 2,85 3,09 PROVINCIA BOLZANO 3,45 3,45 3,51 3,44 3,46 3,46 3,35

(20)

3 Le linee di sviluppo della politica professionale

3.2 I numeri

La Federazione degli infermieri ha calcolato che per far fronte nell’immediato al bisogno di

salute sul territorio delle persone con patologie croniche e non autosufficienza, oltre ai medici

di medicina generale per quel che attiene alla diagnosi e alla terapia, servono per l’assistenza continua di cui questi soggetti hanno bisogno almeno 31mila infermieri (uno ogni 500 persone con queste caratteristiche che in Italia sono oltre 16 milioni).

E in ospedale per far fronte alle carenze create dalle manovre legate a tagli e risparmi e per rispettare i parametri dettati dalle norme europee su turni e orari di lavoro servono almeno altri

21mila infermieri, ricomponendo anche le carenze create dai vari blocchi del turn over.

La proiezione con questo andamento è quella di un fabbisogno al 2021 di ben 63.000

infermieri che mancheranno all'appello! (proiezioni Oms/Istat/Eurostat con l'aumento del 3% di

cronici e non autosufficienti).

Secondo un recente studio pubblicato sul British Medical Journal il tasso di mortalità in

ospedale risulta del 20% inferiore quando ogni infermiere ha in carico un numero di pazienti pari a 6 o meno, rispetto a quei contesti dove ogni singolo infermiere ha in carico 10 o più

(21)

4 Le “questioni”

4.1 Lo skill mix change

(22)

4 Le questioni

4.1 Lo skill mix change

Alcune premesse

Il nostro paese è caratterizzato da una densità (professionisti su popolazione) medio-alta per

quanto riguarda i medici e bassa nel caso degli infermieri. Ciò implica che nel rapporto

infermieri-medici ci collochiamo largamente sotto la media OECD 35 (vedi successiva figura).

4, 6 4, 6 4, 6 4, 3 4, 1 4, 1 4, 1 3, 9 3, 9 3, 8 3, 7 3, 6 3, 4 3, 3 3, 2 3, 1 3, 0 3, 0 2, 9 2, 8 2, 8 2, 7 2, 7 2, 2 2, 2 2, 2 2, 1 1, 9 1, 8 1, 8 1, 7 1, 6 1, 5 1, 5 1, 4 1, 4 1, 4 1, 4 1, 3 1, 2 1, 1 1, 0 0, 8 0, 6

(23)

4 Le questioni

4.1 Lo skill mix change

a) La situazione del paese è caratterizzata da una variabile chiave per il sistema: il

rapporto infermieri/medico. Tale variabile ci dice quali scelte sia state, spesso

implicitamente, operate dai sistemi regionali e dalle aziende, in un contesto di risorse

limitate a fronte di un flusso di uscite determinato da un progressivo invecchiamento

della popolazione dei professionisti.

Nel frattempo sono diventati sempre più chiari almeno due elementi di contesto, la

cui significatività è destinata ad aumentare nel futuro:

la cronicità e la demografia in genere aumentano i bisogni di assistenza (area

largamente presidiata dagli infermieri) rispetto a quelli strettamente clinici;

la crescita professionale degli infermieri permette di allargare il loro perimetro di

azione alleggerendo il lavoro medico e consentendo ai medici stessi di focalizzarsi

(24)

4 Le questioni

4.1 Lo skill mix change

b) Un secondo elemento di preoccupazione è relativo alle differenze

regionali nella composizione del personale, differenze che esprimono una

varietà di modelli di organizzazione del lavoro e di erogazione dell’assistenza

difficilmente compatibili con l’esistenza di un Servizio Sanitario che voglia

qualificarsi come Nazionale.

Da questo punto di vista le regioni possono essere allocate a tre gruppi

diversi:

Il primo è quello delle regioni meridionali (tutte meno il Molise) con le

eccezioni, di Valle d’Aosta e Umbria. Le regioni in questione sono sotto la

media nazionale (alcune addirittura vicino al parametro di due).

Vi è un altro gruppo che si colloca sopra la media, ma che non supera i

2,8 (il grosso delle regioni centro-settentrionali).

(25)

4 Le questioni

4.1 Lo skill mix change

I dati presentati lasciano pochi dubbi sul fatto che il SSN deve affrontare un problema:

come modificare il proprio skill – mix in coerenza con l’evoluzione dei bisogni e delle

competenze professionali.

Si tratta di modificare la composizione del personale in un quadro di prevedibile

invarianza delle risorse, sia complessive sia settoriali.

Da questo punto di vista il vincolo reale con cui il sistema deve fare i conti non è,

come sembra emergere talvolta in dibattito confuso, quello di una carenza di

specialistici medici, ma delle risorse a disposizione per assumere il personale nel suo

insieme.

Lo scenario è quindi quello di una “trasformazione strutturale” nella organizzazione del

lavoro che deve riuscire a produrre un sistema a minore densità medica (maggiore

focalizzazione e specializzazione) per lasciare spazio ad altre figure.

Le implicazioni di quanto detto sono semplici e immediate in termini di obiettivi da

perseguire: dobbiamo riuscire ad aumentare rapidamente il rapporto infermieri medici

per accompagnare l’evoluzione dei bisogni e migliorare appropriatezza e sostenibilità

del sistema.

(26)

4 Le questioni

4.2 Specializzazioni ed infungibilità

Nel dibattito potrebbe essere utile distinguere tra:

• Specializzazione sostanziale

• Formalizzazione della specializzazione

• Istituzionalizzazione della specializzazione

(27)

4 Le questioni

4.2 Specializzazioni ed infungibilità

Alcune criticità

a) Le differenti accezioni della specializzazione: sulla “specializzazione” e la progressione

professionale si è molto discusso, ma il quadro di riferimento non sembra essere sufficientemente consolidato.

Alcuni punti che meriterebbero ulteriori approfondimenti sono:

• deve essere meglio considerata la differenza tra specializzazione come progressivo affinamento rispetto a un patrimonio solidamente dominato di competenze più generali e specializzazione come patrimonio di competenze disponibili all’inizio della carriera (es. laurea magistrale con orientamento clinico) (specialista??),

• anche la differenza tra specializzazioni ampie (parti di processo, settori, aree ) e quelle più puntuali (tendenzialmente più vicine singole prestazioni specializzate, aree tecnico operative) meriterebbe qualche ulteriore considerazione, per non essere ridotta a una pura scala gerarchica;

(28)

4 Le questioni

4.2. Specializzazioni ed infungibilità

b) Il rapporto tra saperi e setting: un tema da non sottovalutare è il progressivo distacco delle

competenze da specifici setting: in questo senso, ad esempio, la distinzione tra ospedale e territorio come ambiti di competenza presenta sempre maggiori criticità.

Si tratta di guardare alle competenze avendo attenzione alle possibili evoluzioni nelle logiche di organizzazione dei servizi.

c) Specializzazione e fungibilità: il rapporto tra specializzazione e fungibilità delle persone è più

complesso di quanto non appaia a prima vista.

Se pensiamo al contesto infermieristico, la prima osservazione è che l’infungibilità rafforza la status specialistico, ma la probabilità di una sua istituzionalizzazione è tanto maggiore quanto più ampie sono le aree specialistiche. L’infungibilità è un ostacolo alla flessibilità organizzativa e un numero eccessivo di partizioni specialistiche ingesserebbe irrimediabilmente il sistema.

(29)
(30)

Obiettivi 2018

1. Accompagnare gli Ordini provinciali nell’applicazione della Legge Lorenzin creando

consapevolezza di ruolo della rappresentanza professionale, fornendo strumenti di supporto, integrazione e di crescita reciproca;

Azione:

a) Spring school 25-27 maggio 2018

b) Gruppi di lavoro con componenti CD OPI per stesura dei nuovi regolamenti

2. Presidiare, a livello ministeriale ed istituzionale, l’applicazione della Legge 24 del 2017 e

dei decreti ministeriali attuativi affinché la professione infermieristica possa esprimere al meglio il proprio contributo per la sicurezza degli assistiti e la gestione del rischio clinico e delle collegate responsabilità;

Azione:

a) Incontri con MiNSal per decreti attuativi;

b) Inserimento rappresentanza FNOPI nell’osservatorio buone pratiche;

(31)

Obiettivi 2018

3. Ultimare il lavoro di predisposizione del Nuovo Codice Deontologico, aggiornato

secondo le indicazioni della legge Lorenzin, per consegnare agli infermieri uno strumento che possa essere utilizzato anche nelle criticità quotidiane;

Azione:

a) Calendarizzazione incontri CC e CRC per riattivazione percorso di valutazione dei contributi pervenuti, coinvolgimento esperti esterni, presentazione nuova stesura al CN, emanazione

4. Sostenere lo sviluppo di un percorso culturale sulla nostra identità disciplinare e della

nostra capacità di riconoscerci (e quindi esercitare) nelle norme professionali riferite a tutti i livelli (clinico-assistenziale, gestionale –organizzativo, formativo e di ricerca);

Azione:

(32)

Obiettivi 2018

5. Attivare una Scuola di politica professionale per preparare la rappresentanza

professionale; Allevare la classe politica professionale del futuro.

Azione:

a) Organizzazione attività formativa di giornate monotematiche (approfondire significato di politica e di infermieristica, temi organizzativi, deontologici, modalità comunicative, strategie e dinamiche). Coinvolgimento esperti infermieristici ed esterni.

b) Definizione di un percorso formativo strutturato di scuola di politica professionale

6. Favorire e sostenere il rapporto degli Ordini territoriali con i livelli politici regionali. Azione:

a) Disponibilità del CC a fare incontri itineranti anche con utilizzo position su skill mix ecc. da mettere a disposizione per interlocuzioni regionali

b) Strumento di comunicazione attività FNOPI “agenda trasparente”

(33)

Obiettivi 2018

1. Attivare percorsi per strutturare il corpo docenti di MED/45 all’interno del sistema

universitario (ricercatori, professori associati e ordinari) in maniera adeguata ai numeri della nostra classe di laurea;

Azione:

a) Studio del percorso di stakeholder engagement

2. Creare le condizioni per la revisione dei piani di studio e dei percorsi di studio anche a

favore delle diverse forme di “specializzazione” a partire da quelle clinico assistenziali;

3. Delineare un percorso per il riconoscimento dell’infungibilità della specializzazione infermieristica;

Azione:

a) Attivazione osservatorio formazione, ricerca e competenze

(34)

Obiettivi 2018

4. Investire sui Centri di Eccellenza, implementando la rete della ricerca infermieristica

(qualitativa e quantitativa), dei team building con i PhD e degli esperti per contribuire, attraverso lo sviluppo della scienza infermieristica, al sistema salute del nostro paese;

5. Sviluppare, produrre e divulgare posizionamenti politico/professionali su tematiche, quali ad esempio lo skill mix change, i missed care, i Nursing Sensitive Outcomes (NSO);

Azioni:

a) Definire filoni di ricerca condivisi che vengano sviluppati dalla rete dei Centri di eccellenza.

b) Creare una rete dei PhD come strumento della FNOPI.

(35)

Obiettivi 2018

6. Sostenere lo sviluppo di un sistema di formazione continua (ECM) che offra maggiori

garanzie qualitative e si raccordi con la clinica e il management professionale;

Azione:

a) Qualificare offerta formativa ECM; Afferenza all’osservatorio della formazione b) Collaborazione con COGEAPS per efficientamento banca dati

c) Rafforzare la presenza nell’Ufficio di Presidenza CNFC

7. Coinvolgere i giovani professionisti per delineare con loro e per loro percorsi sostenibili di

sviluppo professionale.

Azione

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Obiettivi 2018

1. Consolidare il contributo della professione ai tavoli istituzionali quali AGENAS, ISS,

Ministeri, Agenzie Nazionali per portare il nostro peculiare punto di vista sul sistema salute nel suo complesso;

Azione

a) Formalizzare presenze e contributi: dg programmazione per piano cronicità, lea, ospedali di comunità; Agens per reset e reti cliniche; attivazione edizioni successive corso alta fomazione; ISS per sviluppo linea EBN/EBP

2. Sostenere le nostre società scientifiche verso il consolidamento del loro ruolo rispetto alla

responsabilità professionale e la rappresentanza scientifica;

Azione

a) Consulta delle associazioni; presidiare osservatorio buone pratiche e dm società scientifiche

(37)

Obiettivi 2018

3. Consolidare le alleanze e le sinergie con le associazioni dei cittadini, quali alleati presenti e

futuri e nostri principali portatori di interesse con particolare attenzione alla cronicità, al settore socio sanitario e allo sviluppo dell’infermieristica nel territorio;

Azione

a) Partnership con cittadinanzattiva e federanziani; consulta associazioni pazienti e cittadini

4. Promuovere la definizione di protocolli di intesa e documenti congiunti multi professionali per

realizzare percorsi di partenariato professionale su obiettivi condivisi; MMG, Fnomceo, TSRM, FOFI

Azione

a) Concludere i percorsi attivati e promuoverne di nuovi anche con professioni non sanitarie in risposta ai recenti provvedimenti normativi

5. Continuare ad investire nei percorsi di “lobbying” per presidiare i percorsi normativi ancora

migliorabili ed aperti tra cui l’area dell’infermieristica pediatrica, quella della libera professione, quella dell’Infermieristica militare, quella dello sviluppo di competenze contendibili e peculiari a partire dalla revisione di norme che affidano incarichi sulla base della professione e non del professionista.

Azione

a) Rafforzare il percorso di stakeholder engagement al fine di promuovere tutte le iniziative necessarie per risolvere e dirimere le questioni chiave come ad esempio infermieri pediatrici, infermieri militari e infermiere volontarie della cri, LP intramoenia e sviluppo della LP (vedi suggestioni documenti tavolo paritetico con Enpapi)

(38)

Obiettivi 2018

1. Attivare osservatori permanenti per coinvolgere tutta la comunità professionale, ma

anche i cittadini e le altre professioni nella elaborazione di analisi e documenti che possano contribuire allo sviluppo di processi innovativi nel sistema salute del paese;

Azione

a) Osservatorio occupazione e lavoro; osservatorio esercizio e responsabilità; osservatorio LP; osservatorio formazione, ricerca e competenze (vedi slide dedicata)

2. Predisporre, attraverso il Centro Studi, position paper, percorsi di ricerca, istanze, documenti che sostengono le nostre richieste e le nostre strategie rispetto a temi quali ad

esempio: Repertori e tassonomie delle competenze (direttiva Europa 55/2013), Standard minimi assistenziali, Task shifting, skill mix change, demansionamento e dequalificazione, sicurezza del lavoro, analisi e prospettive del mercato del lavoro;

Azione

(39)

Obiettivi 2018

3. Creare sinergie con le rappresentanze sindacali e proporre il nostro contributo rispetto

alla normativa contrattuale affinché venga mantenuto il decoro e la dignità della nostra professione da un lato, e dall’altro, venga riconosciuto e valorizzato il contributo peculiare, competente e strutturato che gli infermieri a tutti i livelli (clinico-assistenziale, gestionale – organizzativo, formativo e di ricerca), esercitano quotidianamente, anche al fine di prevenire contesti di sfruttamento retributivo e previdenziale;

Azione

a) Promuovere un percorso per giungere ad una Consulta delle organizzazioni sindacali con le diverse rappresentanze

4. Sostenere l’area dell’esercizio libero professionale attraverso lo sviluppo della libera

professione, con la definizione di strumenti professionali e proponendo percorsi legislativi dedicati anche in relazione agli standard economici ed a quanto serve per rendere attuativo il neo normato equo compenso. Controllo e conseguenti azioni coordinate per il contrasto dell’abusivismo professionale.

Azione

a) Trasformare in Percorsi giuridico istituzionali le risultanze della commissione paritetica IPASVI/ENPAPI

(40)

- Osservatori

- Scuola di politica professionale

- Laboratorio Fnopi giovani

Obiettivo: individuare modalità di coinvolgimento della parte giovane degli infermieri, anche attraverso definizione di nuovo linguaggio per comunicazione e intercettare nuove idee.

- Consulte

- Gruppi di lavoro

(41)

Osservatori

Strumento di monitoraggio/osservazione, inteso come modalità "istituzionale" di

sostegno decisionale della Federazione e degli ordini provinciali.

(42)
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GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE

MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO

SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE

Rinnovo CC consiglio nazionale I Congresso FNOPI

Spring school consiglio nazionale,

II giornata

formazione consiglio nazionale

Seminario LP consiglio nazionale

Le azioni e gli strumenti del 2018

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Riferimenti

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