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servatore K, apparirà dilatato di un fattore y per l'osservatore K' e viceversa.

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Academic year: 2021

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(1)

- 33 -

vallo temporale fra eventi che avvengono nello stesso luogo per l'o~

servatore K, apparirà dilatato di un fattore y per l'osservatore K' e viceversa.

Come conseguenza dei risultati ottenuti SI trova che v = v'.

Infatti dalle relazioni:

v = , . v' =

se A B e AIB' hanno la stessa lunghezza di quiete. poiché i segmcn ti temporali t(E

l ) t(E

3 ) e t' (E,) t ' (E

Z ) hanno pure, come si è visto, la stessa lunghezza di quiete, In virtù delle (7) e (11) si ha appu~

to:

( 1ZJ v = v'.

Nel numero succeSSIVO 51 dimostrerà che, come consequenza della (11) e del postulato 2)., la velocità della luce ha lo stesso valore in tutti i riferimenti inerziali. Si puo dire fin d'ora che questo fatto è evidente per la (11) e per motivi di simmetria, stante il significato fisico della velocità della luce.

10. INDIPENDENZA DEILA VELOCITA' DELLA LUCE DAL RIFERIMENTO. CALCO- LO DI y.

Si consideri il segmento A'B' c KI . In AI sia collocata una sor- gente luminosa; in BI sia collocato uno specchio che possa riflette re la luce verso AI.

impiegato da un raggIO lu- (nell' ipotesi che la rifles tempo 8t'

t' = AIB

I

1 K" Il

per effetturare il percorso A'B'A'

Sia mInoso

sione sia istantanea) è:

6t

I

= a'

c'

(2)

- 34 -

I due eventi) di partenza e di arrIVO del raggIo, per l'osservatore X' avvengono nello stesso punto; in altri termilli 6t' è un interval-

lo di tempo proprio in Kl. In K il segmento temporale fra i due even

t i è:

6t =- y.1t

I

OSSIa __ 21t

I

!lt c'

Ma AIB' e In quiete In K' e quindi rismlta:

i l =- A'B'IK' =- YAIB! IK = yi

(l. = A'B'I'K).

e, in definitiva:

( 13) 6t = 2

y 2l.

c '

D'altra parte il tempo 6t intercorso per l'osservatore K, fra la partenza e il ritorno del raggio si può calcolare in modo analo- go a quanto si è fatto a pagg.-17-18.

Per andare da A' a B' il raggio deve percorrere il tratto 9., aume~

tato del tratto v6t

B " di cui si è spostato i i punto B' rispetto a K. Si ha quindi:

OSSIa:

c-v

Nel ritornare In AI il raggIo percorre il tratto t diminuito del

tratto v6tA~ di cui si è spostato A' fra llistante in cui il raggio

ha lasciato BI e l'istante in cui esso ha raggiunto AI. Si ha così:

(3)

- 3S -

OSSIa:

c·v Infine

ét

~ ~

nc

= + =

c·v c-v 2 2

c -v Confrontando con la (11 ) 51 ha:

(14) y 2

=

c' 2 c' 2 '

c -v

Si scambino ora

l

riferimenti: le sorgenti luminose e lo specchio SIano collocati TlSp. in A e in B. Un calcolo analogo al precedente

dà:

( 1 S) 2

y = c'c

I

2 • 2

c . -v

dove y è la stessa che compare in (14) ln forza delle definizioni da- te ai nn. 8 e 9.

Confrontando (14) e (15) 51 ottiene:

e 1n virtù della (12):

(16)

C I

= c.

cioé come conseguenza delle definizioni date ai nn. 8 e 9 la veloci-

della luce ha lo stesso valore in tutti i riferimenti inerziali.

Dalla (14) segue allora:

( 1 7) Y = 1

-u- v 2 2

C

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