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– http://www.extrabyte.info Quaderni di Fisica Tecnica – 2021Sistema di raffreddamento per freni a tamburo
Marcello Colozzo
INDICE
Indice
1 Impostazione dinamica del problema 2
2 Impostazione termodinamica 3
2.1 I freni assorbono completamente il calore . . . 3 2.2 Dissipazione del calore prodotto . . . 4
1 IMPOSTAZIONE DINAMICA DEL PROBLEMA
Esercizio 1 In un laboratorio vengono eseguiti dei test allo scopo di misurare il surriscaldamento dei freni a tamburo di un autoveicolo di massa m che viene prima lanciato su un percorso orizzontale con velocit`a iniziale v0. Senza che vengano azionati i freni, l’autoveicolo si ferma dopo aver percorso una distanza d1. Azionando i freni, lo spazio di arresto `e d2.
Si determini l’incremento di temperatura dei freni, 1) trascurando il calore ceduto all’ambiente e supponendo nota la capacit`a termica dei tamburi; 2) tenendo conto del calore ceduto all’ambiente.
1 Impostazione dinamica del problema
Orientiamo un asse x con l’origine nel punto di partenza (velocit`a iniziale v0) dell’autoveicolo, e verso concorde a quello del moto. Senza azionare i freni, l’autoveicolo giunge alla quiete grazie all’attrito che pu`o essere schematizzato attraverso una resistenza passiva in regime lineare:
R1 = −b1v (b1 > 0) (1)
Il secondo principio della dinamica restituisce l’equazione differenziale m ˙v = −b1v
che si integra facilmente per separazione di variabili:
v (t) = v0e−b1mt e quindi l’equazione oraria del moto
x (t) = Z t
0
v (t′) dt′ = mv0
b1
1 − e−b1mt
cio`e teoricamente, abbiamo una salita esponenziale:
t→lim+∞x (t) = mv0
b1 = d1 =⇒ b1 = mv0
d1 (2)
L’ultimo passaggio si giustifica osservando che la distanza d1 si suppone nota. L’azione dei freni pu`o essere schematizzata in maniera simile, ossia attraverso una resistenza passiva
R2 = −b2v
Ne segue che azionando i freni, il veicolo `e rallentato oltre che dall’azione di questi ultimi anche dall’attrito, per cui l’equazione differenziale del moto `e
m ˙v = − (b1+ b2) v Di nuovo, integrando:
v (t) = v0e−b1mt, x (t) = mv0
b1+ b2
1 − e−b1+b2m t
(3) Abbiamo:
t→lim+∞x (t) = mv0
b1+ b2
= d2 =⇒ b1+ b2 = mv0
d2
(4) Tenendo conto della (2):
b2 = mv0
1 d2
− 1 d1
(5)
2 IMPOSTAZIONE TERMODINAMICA
2 Impostazione termodinamica
2.1 I freni assorbono completamente il calore
L’energia cinetica iniziale viene progressivamente dissipata in calore. Pi`u precisamente, `e l’energia ci- netica di rotazione delle ruote che viene dissipata. Per ipotesi i tamburi assorbono ma non cedono ca- lore all’ambiente. Quindi non dobbiamo fare altro che applicare ilprimo principio della termodinamica:
δQ = dU + δL
passando a quantit`a finite. Nel nostro caso la variazione di energia interna `e nulla, per cui se Q e L sono rispettivamente il calore assorbito e il lavoro svolto, si ha:
Q = L
Ma dobbiamo stare attenti ai segni delle singole grandezze, giacch´e in termodinamica si considera positivo il calore assorbito dal sistema, e viceversa per il lavoro (positivo se eseguito sull’ambiente).
Il sistema termodinamico in esame `e costituito dai tamburi e conosciamo la capacit`a termica C. Il calore `e assorbito, dunque Q > 0, ma il lavoro `e negativo perch´e `e eseguito sull’esterno (per frenare l’autoveicolo). Quindi dobbiamo scrivere:
Q = |L|
La quantit`a di calore assorbita `e
Q = C∆T,
essendo ∆T l’incognita del problema, cio`e l’incremento di temperatura. Calcoliamo ora il lavoro;
quest’ultimo altro non `e che il lavoro eseguito dalla forza frenante:
L = Z d2
0
R2dx = −b2
Z d2
0
vdx Ma dx = v (t) dt e gli estremi di integrazione vanno come
0 ≤ x ≤ d2 =⇒ 0 ≤ t < +∞
Segue
L = −b2
Z +∞
0
v (t)2dt = −b2v02 Z +∞
0
e−2(b1+b2)m tdt
= b2v02m 2 (b1+ b2)
he−2(b1+b2)m tit=+∞
t=0 = −mv20 2
b2 b1+ b2
Sostituendo i valori precedentemente trovati per i coefficienti delle forze frenanti (eqq. 2-5), si trova:
L = −1 2mv20
1 − d2
d1
(6) Ne concludiamo che l’incremento di temperatura dei tamburi `e
∆T = mv02 2C
1 −d2
d1
(7) Si osservi che tale incremento viene raggiunto asintoticamente, perch´e tali sono le distanze a secondo membro.
2 IMPOSTAZIONE TERMODINAMICA
2.2 Dissipazione del calore prodotto
Per rispondere al secondo quesito, possiamo assumere una legge di dissipazione (nell’ambiente) del calore del tipo
dQ
dt = A (T − T0) ,
dove A > 0 e T0 = 300 K `e la temperatura ambiente. Denotiamo con W (t) la potenza sviluppata dalla forza esercitata dai freni (R2):
W (t) = b2v (t) · v (t) = b2v2(t) = mv03 1 d2
− 1 d1
(8) dove abbiamo tenuto conto della (5). Scriviamo, dunque, l’equazione del bilancio:
W (t) −dQ
dt = CdT dt I singoli termini sono:
W (t) = energia cinetica dissipata nell’unit`a di tempo dQ
dt = calore ceduto all’ambiente nell’unit`a di tempo CdT
dt = calore assorbito dai freni nell’unit`a di tempo Ne segue il problema di Cauchy:
dT
dt +CAT = WC(t) + ACT0
T (0) = T0 (t = 0`e l’istante in cui vengono azionati i freni) (9) la cui equazione differenziale `e del primo ordine, lineare e non omogenea, per cui applichiamo il procedimento standard che consiste nel trovare un fattore integrante:
I (t) = expZ A Ct
= eACt Quindi
eACtdT dt +A
CeACtT
| {z }
=dtd
e
A Ct
T(t)
= eACt W (t)
C + A
CT0
Integrando primo e secondo membro
eACtT (t) = K + Z
eACt W (t)
C + A
CT0
dt dove K `e una costante di integrazione. Dunque
T (t) = Ke−ACt+ e−ACt Z
eCAt W (t)
C + A
CT0
dt (10)
2 IMPOSTAZIONE TERMODINAMICA
Calcoliamo a parte l’integrale tenendo conto della (8) Z
eACt W (t)
C + A
CT0
dt = mv03 1 d2
− 1 d1
Z e
A
C−2v0
d2
tdt + T0eACt
= mv03 1 d2
− 1 d1
1
A
C − 2vd20e
A
C−2v0
d2
t+ T0eACt
Sostituendo nella (10):
T (t) = Ke−ACt+
mv30
1 d2 − d1
1
A C −2vd0
2
e−2v0d2t+ T0
Imponendo la condizione iniziale T (0) = T0, si trova
T (t) =
mv03
1 d2 − d1
1
A C − 2vd0
2
e−2v0d2t− e−ACt
+ T0 (11)
Si noti che affinch´e abbia significato l’espressione trovata, dovr`a essere A
C − 2v0
d2 6= 0 Senza perdita di generalit`a, supponiamo
A C − 2v0
d2
> 0 =⇒ A > 2v0C d2
(12) cio`e un rate di dissipazione del calore sufficientemente elevato se confrontato con la capacit`a termica dei freni. Abbiamo il seguente comportamento asintotico:
t→lim+∞T (t) = T0
giacch´e, in teoria, il veicolo si fermer`a dopo un tempo infinito e in tale≪istante≫i freni hanno ceduto completamente il calore all’ambiente, ripristinando la temperatura iniziale. La derivata prima della funzione T (t) `e
dT dt =
mv30
1 d2 −d1
1
A C − 2vd20
−2v0
d2
e−2v0d2 + A Ce−ACt
ed ha uno zero per
t1 = ln
A C
d2 2v0
A C −2vd20
corrispondente a un massimo relativo di T (t). Ad esempio, per A = 103, v0 = 27.77 m / s (autoveicolo lanciato a 100 km / h), d1 = 30 m, d2 = 15 m, otteniamo l’andamento di fig. 1. In fig. 2 riportiamo la stessa grandezza per valori descrescenti del rate A.
2 IMPOSTAZIONE TERMODINAMICA
t1 t
250 300 350
THKL
Figura 1: Andamento della temperatura dei freni per alcuni valori caratteristici delle grandezze in gioco.
t 300
400 500 600
THKL
Figura 2: Al decrescere del coefficiente A, si ha un maggior surriscaldamento dei frenti.