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SOMMARIO. Enna 2- impianto fotovoltaico di potenza pari a 40 MW C.da Pietrapesce - Comune di Aidone (EN) RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA SSE

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(1)

CN = GAGLIARDI GIANFRANCO C = IT

(2)

SOMMARIO

1. MOTIVAZIONI DELL’OPERA ... 2

2. DESCRIZIONE DEL SITO, UBICAZIONE ED ACCESSI ... 3

3. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ... 5

4. ANALISI PROGRAMMATICA-VINCOLISTICA ... 5

Analisi geomorfologica ...5

PAI: Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico ...6

PAI: inquadramento geolocico ...6

Quadro tettonico - strutturale ...7

Classificazione sismica...8

PAI: Pianificazione comunale di riferimento ...8

6. DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’OPERA ... 9

7. CARATTERISTICHE DELLE PRINCIPALI APPARECCHIATURE AT ... 11

8. LOCALI IN SSE ED OPERE CIVILI ... 16

9. IMPIANTI TECNOLOGICI E SERVIZI GENERALI ... 20

10. RUMORE ... 23

11. ILLUMINAZIONE INTERNA ... 23

12. ILLUMINAZIONE ESTERNA ... 24

13. ACQUE DI STAZIONE ... 24

14. TERRE E ROCCE DA SCAVO ... 27

15. FONDAZIONI ... 28

16. VARIE ... 28

17. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ... 28

(3)

1. MOTIVAZIONI DELL’OPERA

Il Presente documento è redatto quale allegato alla documentazione per l’autorizzazione relativa ad un impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 40MW, denominato “Enna 2”, da installare nel Comune di Aidone (EN) – C.da Pietrapesce snc.

L’impianto sarà del tipo Grid Connected e l’energia elettrica prodotta sarà riversata completamente in rete, con allaccio alla rete di Distribuzione AT con tensione nominale di 150 kV tramite inserimento in antenna su stallo AT dalla cabina primaria esistente DR00-1-380212 VALGUARNERA.

Per la connessione alla CP esistente, individuata al foglio 5 particella 268 Catasto Urbano del Comune di Valguarnera Caropepe (EN), sono previsti i seguenti lavori di adeguamento:

- Allungamento delle sbarre AT;

- Costruzione Stallo AT dedicato con inserimento di un modulo ibrido Y2;

- Adeguamento del sistema di teleoperazioni e telemisure di cabina primaria;

- Adeguamento degli impianti di terra e protezione e controllo di cabina primaria;

Il punto di consegna è individuato all’interno del foglio 5 particelle 387,388 Catasto Urbano del Comune di Valguarnera Caropepe (EN):

(4)

- Coordinate del punto di consegna: LAT 37.509105°, LONG 14.387698°

Ivi verrà realizzata una sottostazione elettrica di trasformazione denominata “SSE ASI-A” con lo scopo di convogliare l'energia prodotta dal campo fotovoltaico, effettuare la trasformazione alla tensione nominale di 150 kV e di interconnettere la propria sezione 150 kV a quella della cabina primaria “VALGUARNERA”, tramite collegamento in cavo.

Il Produttore e Soggetto Responsabile, è la Società MAG SICILIA S.R.L. ex ASI A S.R.L, la quale dispone dell’autorizzazione all’utilizzo dell’area su cui sorgerà l’impianto in oggetto. La denominazione dell’impianto, prevista nell’iter di autorizzazione, è “Impianto fotovoltaico Enna 2”.

Il presente documento tratterà nello specifico quanto inerente la realizzazione della nuova SSE.

2. DESCRIZIONE DEL SITO, UBICAZIONE ED ACCESSI

L’area di intervento per la realizzazione della cabina primaria di trasformazione 150/20 kV prevede l’installazione di trasformatori e di strutture per alloggio protezioni elettriche, da localizzare nel Comune di Valguarnera (EN).

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L’intervento ricade all’interno delle particelle n. 387 - 388 al foglio n. 5 del Catasto Terreni del Comune di Valguarnera.

La SSE misura, nelle sue dimensioni maggiori, 75 m di lunghezza e 49 m di larghezza, ed è interamente circondata da idonea di recinzione.

Per l’accesso all’area si prevede di realizzare un breve imbocco, che si sviluppa all’interno dell’area interessata

(6)

3. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

La Sottostazione Elettrica “ASI-A” di MAG SICILIA S.R.L. ex ASI A S.R.L costituisce impianto d’utente per la connessione; la sua funzione, come descritto in precedenza, è quella di convogliare l'energia prodotta dal campo fotovoltaico, effettuare la trasformazione alla tensione nominale di 150 kV e di interconnettere la propria sezione 150 kV a quella della cabina primaria “VALGUARNERA”, tramite il collegamento in cavo citato.

La SSE ASI-A sarà composta da:

- Uno stallo trasformatore con TR 20/150 kV da 63 MVA;

- Uno stallo linea a 150 kV con uscita in cavo per l’interconnessione con la SSE Valguarnera;

- Un sistema di sbarre con conduttori in tubo di alluminio;

Il dimensionamento geometrico e spaziale degli impianti, ai fini dell’esercizio e della manutenzione, descritto negli elaborati allegati, risponde ai seguenti requisiti:

• osservanza delle Norme CEI 11-1 “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata”;

• possibilità di circolazione delle persone in condizioni di sicurezza su tutta la superficie della stazione nel rispetto di tutte le distanze di guardia e di vincolo (con riferimento alla norma CEI 11- 1);

• possibilità di circolazione, dei normali mezzi di manutenzione sulla viabilità interna;

4. ANALISI PROGRAMMATICA-VINCOLISTICA

Ai fini del presente elaborato verrà riportato nel seguito una sintesi di quanto meglio dettagliato nella relazione idrogeologica allegata.

Il lotto di terreno interessato dal progetto si estende per circa 10.000 m2, è esposto a SE con quote variabili tra i 525 ed i 506 m.s.l.m. e raggiunge pendenze variabili per lo più <20%, ad eccezione della parte nord- occidentale e del lato orientale del perimetro in cui le pendenze raggiungono anche il 40%. Esso è delimitato a monte e lungo il fianco settentrionale da piccole scarpate, e sul lato nord-orientale del perimetro da un solco di ruscellamento che sembra raccordarsi ad una via di scolo principale presente all’esterno del terreno, lungo il lato orientale.

Analisi geomorfologica

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Dalla consultazione dei database e delle carte tematiche P.A.I.-Sicilia, in corrispondenza della ristretta area interessata dal progetto non sono visibili fenomeni di dissesto da frana; inoltre, anche dal punto di vista idraulico non vengono riportate aree soggette a rischio che possano destare allarme. L’area in studio non ricade quindi in zone classificate a Rischio geomorfologico o a Rischio idraulico.

Il territorio del Comune di Valguarnera Caropepe si trova nel settore centro-orientale della Sicilia, in corrispondenza del bordo nord-orientale di un altopiano calcarenitico-arenaceo degradante verso Nord lungo due strette valli torrente Mulinello e dal Burrone.

Successione litostratigrafica

Secondo dati di letteratura, i termini geologici affioranti nella ristretta area di progetto possono essere descritti, nei loro caratteri generali, come di seguito (All.3).

La successione litostratigrafica viene riportata dal basso verso l’alto:

• Calcari marnosi – Trubi (Pliocene inferiore);

PAI: Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico

PAI: inquadramento geolocico

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• Sabbie e calcareniti di Capodarso (Pliocene medio-sup.).

Mediante sondaggio geognostico eseguito all’interno del lotto di terreno è stato possibile rilevare che il tetto dei calcari marnosi (Trubi) in tale sito è posto ad una profondità 3,40 metri dal p.c.

L’area del lotto di terreno interessato dal progetto è ubicata su sabbie e calcareniti plioceniche e sui calcari marnosi (Trubi) sottostanti. Sulla base di dati di letteratura, alle sabbie e calcareniti viene attribuita una media-alta permeabilità, compresa tra 10-3 e 10-5 cm/s, in esse la circolazione di acqua avviene soprattutto per porosità ed è influenzata dalla percentuale di matrice fine; ai calcari marnosi invece vengono attribuiti valori di permeabilità che possono considerarsi compresi tra 10-5 e 10-8 cm/s, essi difatti si presentano poco permeabili e con scarsa e discontinua circolazione idrica.

In tale contesto i terreni sabbiosi, possedendo una permeabilità tale da consentire lo smaltimento delle acque di precipitazione, dovrebbero evitare la formazione di eventuali zone di ristagno; inoltre, la morfologia del lotto di terreno dovrebbe sfavorire un’eventuale condizione di immagazzinamento di acqua in essi favorendone il deflusso.

Relativamente all’area di progetto, in essa non sono state rilevate strutture di particolare rilievo morfostrutturale; inoltre, come si evince di seguito riportata, estratta dal GeoMapViewer del Progetto ITHACA dell’ISPRA (catalogo delle faglie capaci in Italia, sul Portale del Servizio Geologico d’Italia), non si riscontra la presenza di faglie o altre strutture tettoniche nel ristretto sito di interesse.

Idrografia e idrogeologia

Quadro tettonico - strutturale

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Sulla base dell’aspetto strutturale e sismologico, secondo la classificazione sismica indicata nell'Ordinanza P.C.M. n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Sicilia n. 408 del 19.12.2003, il Comune di Valguarnera Caropepe viene inserito in “zona sismica 2”, zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti, con a(g) massima di 0,25g.

Le aree interessate dal progetto oggetto di questo studio ricadono nel comune di Valguarnera (EN), quest’ultimo è dotato di Piano Regolatore Generale (PRG), approvato con Delibera CC n° 27 del 09 04 2014.

Dalla consultazione della cartografia del suddetto piano si evince che le aree interessate dall’impianto di rete per la connessione ricadono in zona:

- “E” - zona agricola Classificazione sismica

PAI: Pianificazione comunale di riferimento

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Stralcio P.R.G.

6. DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’OPERA Principali apparecchiature AT

Le principali apparecchiature in alta tensione (150 kV) costituenti il nuovo impianto sono trasformatori di potenza, interruttori, sezionatori per connessione delle sbarre AT, sezionatori sulla partenza linee con lame di terra, scaricatori di sovratensione ad ossido metallico, trasformatori di tensione e di corrente per misure e protezioni, portale di amarro per l’arrivo delle linee AT.

È previsto l’utilizzo di apparecchiature per quadro A.T. isolato in aria che assolvono a diverse funzioni di sezionamento, misura e protezione, come meglio specificato in seguito.

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Le caratteristiche costruttive e funzionali delle suddette apparecchiature e dei componenti principali di stazione avranno caratteristiche tecniche, a secondo dei livelli di tensione, conformi alle specifiche tecniche di E-Distribuzione S.p.A.

Principali apparecchiature MT

Le principali apparecchiature in media tensione (20 kV) sono costituite da:

• Quadro MT in container prefabbricato (DY 770); Esso contiene un quadro MT isolato in aria del tipo a tenuta d’arco interno, un quadro BT, apparati TLT e OCV, un trasformatore S. A. isolato in resina, due condizionatori, batterie di tipo ermetico a 110 Vcc e 24 Vcc;

• N.1 BobinA di Petersen (rif. U.E. DT1096);

Disposizione elettromeccanica

La nuova Cabina Primaria 150/20 kV è costituita da:

N. 1 montante trasformazione AT/MT

Questo sarà caratterizzato dalle seguenti apparecchiature di alta tensione:

a) Trasformatore di potenza 150/20 kV da 63 MVA;

b) Sostegno con isolatori portanti;

c) Scaricatore trifase;

d) Trasformatore di corrente AT con doppio secondario (lato trafo AT/MT);

e) Interruttore AT (lato trafo AT/MT);

f) Sezionatore AT con lame di terra (lato sbarre);

N. 1 sistema in singola sbarra, comprendente:

a) terne di conduttori in alluminio acciaio diametro 80/100 in profilo tubolare;

b) n. 3 sostegni equipaggiati con isolatori portanti di sbarra;

N. 1 stallo arrivo linea AT caratterizzato dalle seguenti apparecchiature di alta tensione:

a) n.1 scaricatore di linea AT;

b) n.1 trasformatore di tensione capacitivo con bobine di sbarramento;

c) terminale di partenza per cavo interrato;

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7. CARATTERISTICHE DELLE PRINCIPALI APPARECCHIATURE AT

Di seguito sono descritte le caratteristiche tecniche delle apparecchiature omologate Enel per l’installazione all’interno delle Cabine Primarie AT/MT.

La tipologia e le specifiche tecniche potranno variare in funzione dell’evoluzione tecnologica e di differenti scelte di unificazione di E-Distribuzione in fase esecutiva e di approvvigionamento.

Trasformatore AT/MT – GST002/017

- Potenza Nominale: 63 MVA;

- Numero delle fasi: 3;

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- Numero degli avvolgimenti: 2;

- Frequenza nominale: 50 Hz;

- Tensione avvolgimento primario AT: 150 kV;

- Regolazione avvolgimento AT: 150 ±10x1,5% kV;

- Tensione avvolgimento secondario MT: 20,8 kV;

- Tipo di passante AT: Olio/Aria;

- Collegamento delle fasi: Yyn0 (primario a stella, secondario a stella con neutro esterno);

- Sistema di raffreddamento: ONAN a circolazione naturale dell’olio e dell’aria;

- Dimensioni di ingombro indicative: figure sopra;

Isolatore portante cilindrico LJ 1002

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Isolatore autoportante cilindrico per installazione all’aperto tipo “antisale” in porcellana.

- Tipo unificato: LJ 1002;

- Tensione nominale: ≥145kV;

- Frequenza:50 Hz;

Scaricatore AT-DY59

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- Tipo unificato: DY 59;

- Tensione nominale: 150 kV;

- Tipo di isolamento: composito/porcellana;

- Frequenza:50 Hz;

- Corrente nominale di scarica: 10 kAcr;

- Tensione temporanea per la durata di 1s: 158 kV;

- Massima tensione residua alla corrente nominale di scarica: 396 kVcr;

- Massima tensione residua all’impulso di corrente a fronte ripido: 455 kVcr;

- Massima tensione residua all’impulso di corrente di manovra: 318 kVcr;

- Classe di scarica della linea: 2;

Trasformatore di Tensione Capacitivo – DY35

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- Tipo unificato: DY 35;

- Tensione nominale: 150 kV;

- Tensione massima di riferimento per l’isolamento Um: 170 kV;

- Livello di inquinamento: Antisale 25 mm/kV;

- Frequenza: 50 Hz;

- Rapporto di trasformazione nominale: 150000:r3/100:r3 V;

- Capacità nominale Cn: 4000 pF;

- Avvolgimenti secondari: n.1 40 VA/0,2; n.2 75VA/0,5; n.3 100VA/3P;

- Tensione nominale di tenuta a frequenza ind.le: 325 kV;

- Tensione nominale di tenuta a impulso atmosferico: 750 kV;

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8. LOCALI IN SSE ED OPERE CIVILI

Le opere principali che dovranno realizzarsi per la Cabina Primaria sono:

• Splateamento e riassetto dei profili altimetrici;

• Opere di contenimento;

• recinzione e sistemazione area esterna;

• strade di circolazione e piazzali;

• realizzazione vie-cavo e sottoservizi;

• formazioni dei basamenti delle apparecchiature elettriche;

• basamento per la cabina prefabbricata;

• vasche per impianto smaltimento acque meteoriche

• Quadro MT in container prefabbricato

Splateamento e riassetto dei profili altimetrici

Data la morfologia e l’andamento plano-altimetrico del sito, preventivamente alle opere civili sarà necessario effettuare importanti lavori di sbancamento, splateamento e rimodulazione dei profili.

Tali lavorazioni saranno condotte con idonei mezzi meccanici fino al raggiungimento dei profili di progetto (vedi tavola allegata). Al termine della preparazione delle aree sarà necessario prevedere idonee misure di contenimento ed (se previsto dalle risultanze dell’indagine geologica) adeguati metodi di consolidamento delle scarpate. Si riporta a titolo di ipotesi preliminare la possibilità di creare il contenimento delle pareti mediante utilizzo di gabbioni metallici riempite in cantiere con pietrame di idonee caratteristiche e pezzatura.

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Le gabbionate sono strutture di sostegno formate da “scatole” in rete metallica (a maglia esagonale a doppia torsione), riempite con pietrame a secco e disposte le une sulle altre in maniera tale da realizzare una struttura a gravità monolitica, flessibile e con ottime capacità drenanti. Sono infatti strutture altamente permeabili all’acqua ed inibiscono la formazione di pericolose spinte idrostatiche in grado di minacciare la stabilità della struttura stessa.

L’uso di materiale lapideo e la facilità di integrazione con sistemi di rinverdimento, quali fascinate posizionate tra i gradoni e talee inserite entro i gabbioni (Fig. 69), consentono una buona integrazione nell’ambiente naturale ed al tempo stesso il ripristino e/o la formazione degli ecosistemi locali.

Oltre alla buona integrazione paesaggistica, rispetto ad altre strutture di sostegno le gabbionate presentano numerosi vantaggi, primi tra tutti la facilità di realizzazione, l’elevata permeabilità e la capacità di sopportare, senza gravi deformazioni dei singoli elementi, gli eventuali assestamenti del piano di posa e/o del terreno retrostante.

Si rimandano il dimensionamento, la verifica e la scelta di un eventuale differente metodologia alla fase esecutiva

Aree esterne

Le principali opere civili che riguardano le aree esterne sono:

• sistemazione delle aree dei piazzali con realizzazione di opere di contenimento e consolidamento;

• realizzazione dell’accesso principale della stazione e dei raccordi alla viabilità esterna ordinaria;

• sistemazione idrogeologica del sito, comprendente la realizzazione di opere di deflusso di acque meteoriche;

• realizzazione di idonee superfici di circolazione e per il trasporto di materiali da costruzione e apparecchiature aventi larghezza minima di 4 m per la zona a 150 kV;

• realizzazione di finiture superficiali a bassa permeabilità alle acque meteoriche, mentre per le aree sottostanti le apparecchiature AT, le sbarre e i collegamenti con le linee, realizzazione di superfici a cemento;

• dimensionamento e realizzazione delle fondazioni delle strutture di sostegno e delle

apparecchiature AT, a condizioni di massima sollecitazione (norme CEI 11-4) e presenza di sforzi elettrodinamici in regime di corto circuito;

• realizzazione di vie-cavo MT e BT (tubi, cunicoli, passerelle, ecc.) ispezionabili e non propagandi la fiamma.

Le fondazioni delle varie apparecchiature saranno realizzate in conglomerato cementizio armato. Le aree interessate dalle apparecchiature elettriche saranno sistemate con calcestruzzo lisciato, mentre le strade e

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piazzali di servizio destinati alla circolazione interna, saranno pavimentate con binder e tappetino di usura in conglomerato bituminoso e delimitate da cordoli in calcestruzzo prefabbricato.

Per la recinzione esterna si prevedrà la posa in opera di muretto in cemento armato, al di sopra del quale verrà predisposta una recinzione metallica. Lungo il perimetro del piazzale della CP verrà realizzata una recinzione metallica avente un’altezza maggiore di 2,50 mt, con cordolo rivestito in pietra per un’altezza di 0,80mt da posizionarsi lungo il fronte strada.

Locali cabina primaria

All’interno dell’area di stazione verranno realizzati i seguenti edifici:

- Quadro MT in container prefabbricato (DY770);

È prevista la realizzazione di un edificio in container prefabbricato contenente:

- sezione MT e sezione protezione e controllo realizzata in struttura metallica;

- autoportante;

- quadro MT isolato in aria del tipo a tenuta d’arco interno completo di pannelli di protezione e controllo (ogni scomparto MT dovrà essere predisposto per

contenere il proprio pannello di protezione e controllo);

- telai tipo rack per alloggiamento pannelli di comando, protezione e controllo;

- impianto di ventilazione, anticondensa e di condizionamento dell'aria;

- impianto di illuminazione interno ed esterno;

- conduttori di terra;

- quadro S.A., c.c e c.a., secondo specifiche ENEL, ma dimensionato secondo le esigenze dell’impianto;

- batterie di accumulatori di tipo ermetico a 110 Vcc della capacità di 100 A/h;

- batterie di accumulatori di tipo ermetico a 24 Vcc della capacità di 100 A/h;

- raddrizzatore 110 Vcc con controllo di temperatura delle batterie di tipo ermetico;

- raddrizzatore 24 Vcc con controllo di temperatura delle batterie di tipo ermetico;

Il quadro avrà lateralmente, in entrambi i lati lunghi, portelloni doppi di accesso, ognuno dei quali costituto da semiportelli superiori e inferiori incernierati e quindi ribaltabili uno verso l’alto e l’altro verso il basso.

Nell’esecuzione di tutti i movimenti di terra devono essere rispettate le prescrizioni contenute nel D.M.

21/01/1981 relativo alle “Norme riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii

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naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, la esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione”.

Dovrà essere possibile installare sul container posizionato una copertura realizzata con delle strutture reticolari metalliche ancorate opportunamente sul tetto del container stesso. Tali strutture sostengono delle traverse su cui poggiano dei pannelli coibentati (termocopertura) sporgenti di 500 mm. dalla sagoma in pianta del container.

Tutti i componenti principali (quali interruttori MT, TA, TV e organi di manovra) dovranno essere collegati a terra.

Il quadro sarà costituito dalle seguenti apparecchiature:

- n° 1 unità arrivo trasformatore Tabella DY 697A;

- n° 3 unità linea da 630 Tabella DY 696A;

- n° 1 unità misure. Tabella DY 731A;

- n° 1 unità protezione trasformatore S.A. da 630 A Tabella DY 700 A con blocco a chiave sul sezionatore di terra;

- n° 1 unità alloggio SA.

Le connessioni di bassa tensione e teleoperazioni di tutte le apparecchiature ed I quadri MT installati dovranno essere realizzate con conduttori e cavi le cui caratteristiche sono riportate nella Specifica Tecnica DV 1059A2NCI Ed. 2 Dicembre 2005.

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9. IMPIANTI TECNOLOGICI E SERVIZI GENERALI

Bobina di Petersen

L’installazione in impianto primario della Bobina di Petersen consente di ridurre sensibilmente i valori di Ig generata in caso di guasto verso terra di uno dei conduttori di Media Tensione.

La riduzione di corrente di guasto verso terra (Ig) consente molteplici vantaggi ai fini della qualità del servizio elettrico tra i quali:

ridotto dimensionamento degli impianti di terra nelle cabine MT/BT;

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possibilità di esercire elettrodotti più lunghi e con tecnologie migliori (in cavo sotterraneo ed aereo) senza ricorre all’inserimento in rete di ulteriori impianti primari;

aumento delle soglie d’intervento delle protezioni con possibilità di inserimento di dispositivi automatici di selezione guasto;

riduzione possibilità di evoluzione dei guasti;

E’ prevista l’installazione nella SSE di 1 bobina di tipo fisso (unificato Enel DT 1097) e n. 1 bobina mobile (unificato Enel DT 1096), per la messa a terra tramite impedenza del centro stella del Trasformatore AT/MT.

L’apparecchiatura completa della bobina mobile è composta dal complesso in olio, complesso in aria in suo proprio involucro distinto e meccanicamente agganciato alla cassa del complesso in olio, e dalla cassetta di centralizzazione dei circuiti ausiliari, addossata e agganciata al complessostesso. Le connessioni e gli elementi di collegamento fra le suddette parti dell’apparecchiatura sono inclusi nella fornitura.

L’apparecchiatura deve essere conforme alle prescrizioni delle Norme CEI EN 60289; i singoli sottocomponenti devono essere rispondenti alle rispettive Norme CEI.

L’impedenza di messa a terra con bobina fissa è costituita da un reattore contenuto in una cassa piena d’olio, e da una parte in aria (con involucro metallico addossato e agganciato alla cassa del reattore) contenente un trasformatore di corrente TA ed, eventualmente, un resistore serie R’S e relativo contattore CRS (con comando elettrico) per cortocircuitarlo.

Impianti tecnologici negli edifici

Nei locali saranno realizzati i seguenti impianti tecnologici:

illuminazione e prese F.M;

riscaldamento, condizionamento e ventilazione;

rilevazione incendi;

controllo accessi e antintrusione;

telefonico.

Gli impianti tecnologici saranno realizzati conformemente a quanto è prescritto dalle norme CEI e UNI di riferimento. Verranno, inoltre, impiegate apparecchiature e materiali provvisti di certificazione IMQ o di marchio Europeo internazionale equivalente.

L’alimentazione elettrica degli impianti tecnologici sarà derivata da interruttori automatici magnetotermici differenziali (secondo norme CEI EN 61009-1) ed installati nell’armadio SEC ubicato nell’edificio.

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Il sistema di distribuzione BT 230 V e 400 V c.a. adottato sarà tipo TN-S previsto dalle norme CEI 64-8. Tutti gli impianti elettrici saranno completi di adeguato impianto di protezione. Gli impianti elettrici avranno di norma il grado di protezione IP40 secondo norme CEI EN 60529. I conduttori e i cavi saranno di tipo flessibile, con grado di isolamento 4, non propaganti la fiamma e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi secondo CEI 20-22 e CEI 20-37, contrassegnati alle estremità e con sezioni dimensionate in accordo alle CEI 64-8. Ogni impianto (luce, FM, antintrusione, rilevazione incendi, telefonico, ecc.) sarà provvisto di distinte vie cavi. Le canaline e le tubazioni saranno in materiale isolante (PVC non plastificato) e con sezione utile pari almeno al doppio della sezione complessiva dei conduttori contenuti.

Servizi ausiliari

I Servizi Ausiliari (S.A.) della nuova stazione elettrica saranno progettati e realizzati con riferimento agli attuali standard delle Cabine Primarie AT ENEL.

Saranno alimentati da trasformatori MT/BT derivati dalla sezione MT locale ed integrati da un sistema di emergenza che assicuri l’alimentazione dei servizi essenziali in caso di mancanza tensione alle sbarre dei quadri principali BT.

Le principali utenze in corrente alternata sono: pompe ed aereotermi dei trasformatori, motori interruttori e sezionatori, raddrizzatori, illuminazione esterna ed interna, scaldiglie, ecc.

Le utenze fondamentali quali protezioni, comandi interruttori e sezionatori, segnalazioni, ecc saranno alimentate in corrente continua a 110 V tramite batterie tenute in tampone da raddrizzatori.

Campi elettromagnetici

L’architettura della “SSE A-SIA”, è conforme agli standard di stazioni AT E-Distribuzione sia per quanto riguarda le apparecchiature sia per quanto concerne le geometrie dell’impianto.

Per tali impianti sono stati effettuati rilievi sperimentali per la misura dei campi elettromagnetici al suolo nelle diverse condizioni di esercizio, con particolare riguardo ai punti ove è possibile il transito di personale (viabilità interna).

I rilievi sperimentali eseguiti nelle stazioni elettriche della Rete di Trasmissione Nazionale per la misura dei campi elettrici e magnetici al suolo nelle diverse condizioni di esercizio hanno portato alla considerazione finale che il contributo dei componenti di stazione (macchinari e apparecchiature), risulta trascurabile rispetto a quello delle linee entranti ed uscenti.

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Tale contributo diminuisce ulteriormente in prossimità della recinzione in corrispondenza della quale i campi elettrici e magnetici sono principalmente riconducibili a quelli dati dalle linee entranti per le quali risulta verificata la compatibilità con la normativa vigente.

10. RUMORE

Nella stazione elettrica saranno presenti esclusivamente macchinari statici, che costituiscono una modesta sorgente di rumore, ed apparecchiature elettriche che costituiscono fonte di rumore esclusivamente in fase di manovra. Occorre rilevare che il rumore si attenua con la distanza in ragione di 3 dB(A) al raddoppiare della distanza stessa e che, a detta attenuazione, va aggiunta quella provocata dalla vegetazione e/o dai manufatti. In queste condizioni, tenendo conto dell’attenuazione con la distanza, si riconosce che già a poche decine di metri dalla linea risultano rispettati anche i limiti più severi tra quelli di cui al D.P.C.M.

marzo 1991, e alla Legge quadro sull’inquinamento acustico (Legge n. 447 deI 26/10/1995).

Per una corretta analisi dell’esposizione della popolazione al rumore prodotto dall’elettrodotto in fase di esercizio, si deve infine tenere conto del fatto che il livello del fenomeno è sempre modesto e che l’intensità massima è legata a cattive condizioni meteorologiche (vento forte e pioggia battente) alle quali corrispondono una minore propensione della popolazione alla vita all’aperto e l’aumento del naturale rumore di fondo (sibilo del vento, scroscio della pioggia, tuoni). Fattori, questi ultimi, che riducono sia la percezione del fenomeno che il numero delle persone interessate.

In merito agli elettrodotti in cavo, si fa presente che non costituiscono fonte di rumore.

11. ILLUMINAZIONE INTERNA

All’interno degli edifici sono previsti i seguenti livelli minimi di illuminamento:

- Locali generici 200 lux;

- Locali quadri elettrici, gruppo elettrogeno, locale MT 400 lux;

- Sala comandi 500 lux;

- Illuminazione di sicurezza presente in tutti i locali per consentire una chiara individuazione della via di esodo, con autonomia adatta ai tempi di evacuazione previsti dal Piano di Emergenza e saranno alimentate da sezione di continuità.

Gli apparecchi illuminanti saranno del tipo a led.

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12. ILLUMINAZIONE ESTERNA

Il progetto dell’illuminazione esterna dovrà tener conto della normativa vigente in materia di inquinamento luminoso, ed in particolare della Legge regionale n. 15 del 23 novembre 2005 e regole di attuazione pubblicate sul BURP del 22 agosto 2006 n. 13.

L’illuminazione delle aree esterne è da realizzarsi con un congruo numero di armature di tipo stradale, di altezza di 9/12 metri e torri faro di altezza massima di 16 m. L’impianto di illuminazione deve garantire i seguenti livelli di illuminamento:

- Primo livello: Destinato al servizio normale di ispezione notturna con illuminamento medio di 10 lux sull’intera area di stazione, con accensione automatica tramite crepuscolare;

- Secondo livello: Destinato al servizio supplementare di manutenzione con illuminamento medio di 30 lux in corrispondenza delle sezioni AT Il fattore di uniformità non inferiore a 0.25 per entrambe i livelli;

L’alimentazione dell’illuminazione di sicurezza è derivata da sezione di continuità. Tutti i locali tecnici saranno dotati di impianti di riscaldamento e condizionamento e sistema di regolazione della temperatura.

I locali batterie saranno equipaggiati con sistema di climatizzazione e ventilazione.

È previsto un impianto perimetrale di antintrusione, con TVCC e barriere a infrarossi.

13. ACQUE DI STAZIONE

Lo smaltimento delle acque meteoriche di strade e piazzali asfaltati, dovrà essere assicurato da una rete di raccolta superficiale, costituita da pozzetti in cls prefabbricati muniti di caditoie o coperture in ghisa. Le tubazioni dovranno essere preferibilmente in PVC serie pesante adeguatamente rinfiancate in cls. Se necessario, per particolari esigenze di carattere progettuale, è consentito l’uso di tubazioni in cls. Le reti di scarico delle acque piovane dovranno essere progettate in maniera da poter convogliare con regolarità e sicurezza, senza entrare in pressione, le portate in esse defluenti nelle peggiori condizioni in relazione alle caratteristiche pluviometriche del sito.

Verrà realizzato perimetralmente un canale di convogliamento delle acque che raccoglierà i ruscellamenti dalle zone limitrofe e le convoglierà nel recettore esistente (vedi planimetria allegata).

Si riporta nel seguito la metodologia di gestione delle acque.

Relativamente alle acque di stazione, sono da considerare:

- Acque nere provenienti dagli scarichi dei servizi igienici;

- Acque di trattamento dalle vasche di contenimento dei trasformatori;

- Acque di dilavamento dei piazzali.

Scarichi dei servizi igienici

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La progettazione della rete fognaria per lo smaltimento degli scarichi provenienti dai servizi igienici deve essere effettuata in modo che la stessa risulti conforme alle disposizioni e prescrizioni locali, pertanto, a seconda delle norme vigenti, si deve realizzare il sistema di smaltimento più idoneo. Per la fognatura proveniente dai servizi igienici dell’edificio quadri e servizi ausiliari, dovrà essere previsto un adeguato sistema di raccolta o smaltimento, in ottemperanza a quanto previsto dalle leggi e regolamenti locali tenendo presente che l’impianto non è presidiato ma i suoi locali sono occupati solo occasionalmente in occasione dei controlli di sorveglianza e delle manutenzioni degli apparati ivi installati.

Acque nere

L’impianto in esame produrrà acque nere provenienti dagli scarichi civili (spogliatoi, servizi igienici) le quali saranno convogliate in un pozzo a tenuta e smaltite periodicamente da una ditta di spurgo autorizzata.

Acque di trattamento dalle vasche di contenimento dei trasformatori

All’interno dell’area di stazione saranno installate macchine elettriche con liquido isolante combustibile (trasformatori MT-AT); allo scopo di contenere il liquido dei trasformatori in caso di incidenti, rotture accidentali, o percolamenti gli stessi saranno posizionati su vasche di contenimento appositamente dimensionate, riempite con ghiaia di fiume e coperte da grigliati in acciaio.

Le vasche di raccolta devono essere progettate per garantire:

- Evacuazione continua delle acque piovane;

- Captazione degli idrocarburi (contaminazione dell’acqua in uscita inferiore a 5 ppm);

- Otturazione istantanea in caso di perdita improvvisa di idrocarburi;

Devono pertanto essere dotate di un sistema di drenaggio completamente automatizzato con misura continua del livello di riempimento delle vasche di raccolta, sensori di livello, pompe di aspirazione, celle di misura, filtri separatori, serbatoio di raccolta olio combustibile e sistema di ricircolo.

Gli idrocarburi contenuti nei serbatoi di raccolta saranno classificati secondo la normativa vigente e smaltiti da azienda autorizzata mentre le acque trattate saranno convogliate verso l’esterno o destinate all’assorbimento superficiale.

Acque meteoriche

Per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche sarà realizzato un sistema di drenaggio superficiale che convoglierà la totalità delle acque raccolte ad un sistema di trattamento per consentire lo smaltimento delle stesse negli strati superficiali del sottosuolo. Il sistema di tipo prefabbricato, sarà dimensionato per

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smaltire le acque dilavanti le strade interne e i piazzali di manovra per una superficie complessiva di circa 3.500 m2.

Lo smaltimento delle acque, meteoriche, è regolamentato dagli enti locali; pertanto, a seconda delle norme vigenti, si dovrà realizzare il sistema di smaltimento più idoneo, si precisa che non sussistono vincoli di sorta per consentire tale tipo di operazione.

Acque bianche

Con acque bianche si intendono le acque meteoriche di precipitazione su fabbricati o coperture per le quali il contatto con la superficie di captazione non presuppone alcun rischio di contaminazione. Esse sono, ad esempio, quelle provenienti dai pluviali posti sulle coperture dei fabbricati, ove previsti, o provenienti direttamente dalle coperture dei digestori, le quali presentando una leggera inclinazione verso l’esterno, sono predisposte in modo tale da permettere la caduta delle acque meteoriche e l’assorbimento sul terreno sottostante.

Acque di dilavamento dei piazzali

In linea generale le acque meteoriche e di dilavamento non sono considerate “scarico” ai sensi dell’art. 1 lettera b) del D.Lgs 152/99. Tuttavia quando l’acqua meteorica va a “lavare”, anche in modo discontinuo, un’area destinata ad attività commerciali o di produzione nonché le relative pertinenze (piazzali, parcheggi, ecc..) trasportando con se i “residui”, anche passivi, di tale attività, la stessa acqua perde la sua natura di acqua meteorica per caratterizzarsi come “acqua di scarico”, da assoggettare alla disciplina degli scarichi.

Le acque di prima pioggia sono considerate i primi 5 mm di acqua meteorica di dilavamento uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante servita dal sistema di drenaggio. Queste acque, come già esplicato precedentemente, sono possibile oggetto di contaminazione da parte di materiale residuo e polveri presenti sui piazzali e residui di idrocarburi provenienti dagli automezzi transitanti e pertanto devono essere trattate almeno per la frazione di prima pioggia, in quanto si può presupporre un basso carico inquinante delle acque eccedente i primi 5 mm.

Le acque di prima pioggia verranno convogliate in un ”impianto di trattamento “ mirato a raggiungere i seguenti obiettivi:

- Separare le acque di prima pioggia da quelle successive;

- Trattare adeguatamente le acque di prima pioggia con adeguato sistema;

Durante le precipitazioni piovose l’acqua meteorica viene raccolta dai pozzetti con caditoia installati sull’area ed incanalata su una condotta diretta all’impianto di trattamento il quale e costituito da un pozzetto scolmatore, vasca di raccolta e stoccaggio “prima pioggia”, vasca disoleatore e pozzetto di ispezione finale.

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I piazzali saranno realizzati con idonea pendenza tale da consentire il convogliamento dell’acqua di dilavamento verso i pozzetti.

Nell’ Impianto l’acqua in arrivo attraverso il pozzetto scolmatore (ossia un pozzetto a tre vie delle quali la terza via prenderà l’acqua di “seconda pioggia”), e confluirà nella vasca di raccolta e stoccaggio “prima pioggia” fino a riempirla;

Per decantazione vengono separate le sabbie, terricci e tutte le altre materie sedimentabili trascinate dall’acqua, le quali si accumuleranno sul fondo vasca.

Nella tubazione d’ingresso alla vasca, e inserito un tappo otturatore con galleggiante che chiuderà l’accesso all’acqua di “seconda pioggia”. Una volta piena la vasca, e quindi raggiunto il massimo livello, si trasferirà l’acqua stoccata alla successiva vasca disoleatore tramite una elettropompa sommersa di potenza pari a circa 0,3 kW e tensione 220 Volt, controllata da un quadro elettrico con scheda elettronica, in grado di addurre le acque alla fase successiva.

La successiva acqua in arrivo (ossia l’acqua di “seconda pioggia”) nelle 24 ore in cui la vasca prima pioggia rimane piena d’acqua, verrà incanalata direttamente nella condotta bypass del pozzetto scolmatore ed andrà ad alimentare la cisterna di accumulo delle acque per l'antincendio o scaricata nei terreni limitrofi evitando che si formino ruscellamenti e lagunaggi.

La vasca Disoleatore e divisa internamente in due vani (vano di separazione gravimetrica e vano di filtrazione) attrezzati internamente di filtri adsorbioil (posti in superficie, a pelo libero dell’acqua, idonei a catturare e trattenere oli minerali ed idrocarburi flottanti in superficie della vasca stessa) e di filtro a coalescenza (scatolato in acciaio con inserito filtro in poliestere a canali aperti). L’acqua reflua dal Disoleatore sarà indirizzata alla vasca di stoccaggio, mentre l’acqua di scolmatura passerà per il pozzetto d’ispezione finale, dal quale partirà la condotta destinata al ricettore finale.

14. TERRE E ROCCE DA SCAVO

I lavori civili di preparazione, in funzione delle caratteristiche planoaltimetriche e fisico/meccaniche del terreno, saranno mirati a creare un’area utile all’installazione della SSE e di tutte le apparecchiature ivi contenute. Ove possibile si tenderà a compensare i volumi di sterro e riporto, al fine di realizzare piani a una o più quote diverse, secondo i criteri che verranno definiti nelle successive fasi progettuali; il criterio di gestione del materiale scavato prevede il suo deposito temporaneo presso l’area di cantiere e successivamente il suo utilizzo per il riempimento degli scavi e per il livellamento del terreno alla quota finale di progetto, previo accertamento durante la fase esecutiva, dell’idoneità di detto materiale per il riutilizzo in sito. Nel caso in cui i campionamenti eseguiti forniscano un esito negativo, e per la quota parte di materiale in eccesso, il materiale scavato sarà destinato ad idonea discarica, con le modalità previste dalla normativa vigente e il riempimento verrà effettuato con materiale inerte di idonee caratteristiche.

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15. FONDAZIONI

La fondazione è la struttura interrata atta a trasferire i carichi strutturali dalle apparecchiature al sottosuolo.

Si riportano in allegato le fondazioni unificate, utilizzabili solo su terreni normali di buona e media consistenza; le fondazioni su terreni con scarse caratteristiche geomeccaniche, su terreni instabili o su terreni allagabili sono oggetto di indagini geologiche e sondaggi mirati, sulla base dei quali vengono, di volta in volta, progettate ad hoc.

16. VARIE

Le fondazioni delle varie apparecchiature saranno realizzate in conglomerato cementizio armato.

Le aree interessate dalle apparecchiature elettriche saranno sistemate con finitura a ghiaietto, mentre le strade e piazzali di servizio destinati alla circolazione interna, saranno pavimentate con binder e tappetino di usura in conglomerato bituminoso e delimitate da cordoli in calcestruzzo prefabbricato.

Le acque di scarico dei servizi igienici provenienti dall’edificio quadri, saranno raccolte in un apposito serbatoio a vuotamento periodico di adeguate caratteristiche. Per l’ingresso alla stazione, sarà previsto un cancello carrabile largo 7,00 metri ed un cancello pedonale, ambedue inseriti fra pilastri e pennellature in conglomerato cementizio armato.

La recinzione perimetrale sarà realizzata in pannelli costituiti da paletti in calcestruzzo prefabbricato e rete metallica zincata e plastificata di colore verde, con alla base una lastra prefabbricata in calcestruzzo.

17. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

• norme CEI, IEC, CENELEC, ISO, UNI in vigore al momento della accettazione, con particolare attenzione a quanto previsto in materia di compatibilità elettromagnetica;

• vincoli paesaggistici ed ambientali;

• disposizioni e prescrizioni delle Autorità locali, Enti ed Amministrazioni interessate;

• disposizioni nazionali derivanti da leggi, decreti e regolamenti applicabili, con eventuali aggiornamenti, vigenti al momento della consegna del nuovo impianto, con particolare attenzione a quanto previsto in materia antinfortunistica.

• Norma CEI 11-27 Lavori su impianti elettrici.

• Norma CEI 11-1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata.

• Norma CEI 11-4 Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne.

• Norma CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica – Linee incavo.

• Norma CEI EN 62271-100 Interruttori a corrente alternata ad alta tensione.

• Norma CEI EN 62271-102 Sezionatori e sezionatori di terra a corrente alternata per alta tensione.

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• Norma CEI EN 60898-1 Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari.

• Norma CEI EN 60896 Batterie stazionarie al piombo – tipi regolate con valvole.

• Norma CEI 20-22 Prove d’incendio sui cavi elettrici.

• Norma CEI 20-37 Prove sui gas emessi durante la combustione dei materiali prelevati dai cavi.

• Norma CEI EN 61009-1 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari.

• Norma CEI 33-2 Condensatori di accoppiamento e divisori capacitivi

• Norma CEI 36-12 Caratteristiche degli isolatori portanti per interno ed esterno destinati a sistemi con tensioni nominali superiori a 1000 V.

• Norma CEI EN 60044-1 Trasformatori di corrente.

• Norma CEI EN 60044-2 Trasformatori di tensione induttivi.

• Norma CEI EN 60044-5 Trasformatori di tensione capacitivi.

• Norma CEI 57-2 Bobine di sbarramento per sistemi a corrente alternata.

• Norma CEI 57-3 Dispositivi di accoppiamento per impianti ad onde convogliate.

• Norma CEI 64-2 Impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione.

• Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua.

• Norma CEI 79-2; AB Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione – Norme particolari per le apparecchiature.

• Norma CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione – Norme particolari per gli impianti.

• Norma CEI 79-4 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione – Norme particolari per il controllo accessi.

• CEI EN 60335-2-103 Norme particolari per attuatori per cancelli, porte e finestre motorizzati.

• Norma CEI EN 60076-1 Trasformatori di potenza.

• Norma CEI EN 60137 Isolatori passanti per tensioni alternate superiori a 1 kV.

• Norma CEI EN 60721-3-3 Classificazioni delle condizioni ambientali.

• Norma CEI EN 60721-3-4 Classificazioni delle condizioni ambientali.

• Norma CEI EN 60068-3-3 Prove climatiche e meccaniche fondamentali Parte 3: Guida – Metodi di prova sismica per apparecchiature.

• Norma CEI EN 60099-4 Scaricatori ad ossido di zinco senza spinterometri per reti a corrente alternata.

• Norma CEI EN 60099-5 Scaricatori – Raccomandazioni per la scelta e l'applicazione.

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• Norma CEI EN 50110-1-2 Esercizio degli impianti elettrici.

• Norma CEI 7-6 Norme per il controllo della zincatura a caldo per immersione su elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti elettrici.

• Norma UNI EN ISO 2178 Misurazione dello spessore del rivestimento.

• Norma UNI EN ISO 2064 Rivestimenti metallici ed altri rivestimenti inorganici. Definizioni e convenzioni relative alla misura dello spessore.

• Norma CEI EN 60507 Prove di contaminazione artificiale degli isolatori per alta tensione in sistemi a corrente alternata.

• Norma CEI EN 62271-1 Prescrizioni comuni per l'apparecchiatura di manovra e di comando ad alta tensione.

• Norma CEI EN 60947-7-2 Morsetti componibili per conduttori di protezione in rame.

• Norma CEI EN 60529 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP).

• Norma CEI EN 60168 Prove di isolatori per interno ed esterno di ceramica e di vetro per impianti con tensione nominale superiore a 1000 V.

• Norma CEI EN 60383-1 Isolatori per linee aeree con tensione nominale superiore a 1000 V – Parte 1 Isolatori in materiale ceramico o in vetro per sistemi in corrente alternata.

• Norma CEI EN 60383-2 Isolatori per linee aeree con tensione nominale superiore a 1000 V – Parte 2 Catene di isolatori e equipaggiamenti completi per reti in corrente alternata.

• Norme CEI EN 61284 Linee aeree – Prescrizioni e prove per la morsetteria.

• Norme UNI EN 54 Componenti di sistemi di rilevazione automatica di incendio.

• Norme UNI 9795 Sistemi automatici di rilevazione e di segnalazione manuale d’incendio.

• Norma CEI EN 61000-6-2 Immunità per gli ambienti industriali.

• Norma CEI EN 61000-6-4 Emissione per gli ambienti industriali.

• CEI 7-2 “Conduttori in alluminio-acciaio, lega di alluminio e lega di alluminio acciaio per linee elettriche aeree”

• CEI 7-6 “Norme per il controllo della zincatura a caldo per immersione su elementi di materiale ferroso desinato a linee e impianti elettrici”

• CEI 7-9 “Morsetteria per linee elettriche aeree per trasporto di energia con conduttori nudi”

• CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche esterne";

• CEI 36-5 “Isolatori di materiale ceramico o di vetro destinati a linee aeree con tensione nominale superiore a 1000 V”;

• CEI 36-13 “Caratteristiche di elementi di catene di isolatori a cappa e perno”;

• CEI 11-60 “Portata al limite termico delle linee elettriche aeree esterne”;

• CEI 211-4 “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche”;

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Riferimenti

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