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Sintesi della relazione sull’attività operativa di Eurojust nell’ambito del mandato d’arresto europeo

Data: 6 luglio 2021

URL: hiips://www.eurojust.europa.eu/report -eurojusts-casework-field-european- arrest-warrant-july-2021

Sintesi

La decisione quadro relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri (DQ MAE) è stata adottata nel 2002. Si tratta del primo strumento nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale basato sul principio del riconoscimento reciproco e volto a semplificare e accelerare la cooperazione tra gli Stati membri. Negli ultimi 17 anni gli Stati membri hanno acquisito una grande esperienza rispetto alla DQ MAE.

Scopo della presente relazione è informare sia gli operatori che i responsabili politici sulle principali difficoltà incontrate nell’applicazione pratica del mandato d’arresto europeo (MAE) sulla base dell’attività operativa di Eurojust e sottolineare, laddove rilevante, il ruolo svolto dall’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust) nel superamento di tali difficoltà. Tra il 2017 e il 2020, sono stati comunicati a Eurojust 2 235 casi riguardanti i MAE. La relazione indica chiaramente che sussistono tuttora diverse questioni relative all’uso del MAE e che Eurojust ha svolto un ruolo importante nel facilitare la cooperazione e nel garantire il coordinamento nei casi che riguardano i MAE, sia bilaterali sia multilaterali.

Sulla base dell’attività operativa di Eurojust sono state individuate soluzioni e migliori prassi, ma la relazione sottolinea anche alcune difficoltà di cui occorre tenere conto ed espone le principali conclusioni raggiunte e le raccomandazioni proposte. Alcune delle conclusioni della presente relazione, in particolare quelle che riguardano aspetti fondamentali del principio del riconoscimento reciproco, sono analoghe a quelle di altre relazioni di Eurojust su altri strumenti in materia di riconoscimento reciproco. Tali questioni potrebbero pertanto richiedere un approccio maggiormente orizzontale.

Le questioni più rilevanti individuate nella relazione, seguite, ove possibile, dalle raccomandazioni/migliori prassi di Eurojust, sono le seguenti.

 Contenuto dei MAE. L’esecuzione dei MAE è stata spesso sospesa a causa di informazioni mancanti, poco chiare o incoerenti sul loro contenuto. Eurojust ha contribuito a chiarire i malintesi, a rispondere a domande e a fornire informazioni o documenti supplementari. La motivazione alla base delle richieste di informazioni supplementari era quella di chiarire i MAE mal redatti che erano privi di informazioni essenziali. In un ristretto numero di casi, Eurojust ha riscontrato richieste di informazioni supplementari che sembravano andare oltre quanto si potesse ritenere ragionevolmente giustificato dal regime del reciproco riconoscimento.

 Le autorità nazionali potrebbero trarre vantaggio da ulteriori indicazioni su come compilare i MAE e su come fornire informazioni corrette, concise, complete e coerenti. Particolarmente complessi sono i casi che riguardano reati diversi, pene diverse e/o disposizioni penali diverse.

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Anche le sentenze pronunciate in contumacia, in particolare per quanto riguarda i procedimenti d’appello, comportano difficoltà con riguardo all’attuale modello della DQ MAE.

Inoltre, modelli (nazionali) per alcuni scenari specifici (ad esempio garanzie di rimpatrio per cittadini o residenti) potrebbero essere considerati una buona prassi.

 Incidenza della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE). Le autorità nazionali si sono spesso rivolte a Eurojust con domande su questioni affrontate nelle sentenze della CGUE, riguardanti, ad esempio, questioni relative alla validità del mandato d’arresto europeo (ad esempio, il concetto di autorità giudiziaria emittente e/o dell’esecuzione e i requisiti di una tutela giurisdizionale effettiva), i motivi di non esecuzione (in particolare in caso di sentenze in contumacia, cittadini o residenti, ne bis in idem), le questioni relative ai diritti fondamentali (condizioni di detenzione, Stato di diritto) e l’estradizione di cittadini dell’UE verso paesi terzi. Le autorità non erano a conoscenza di alcune sentenze della CGUE o ne erano al corrente ma avevano difficoltà ad applicarle nella pratica o nell’affrontare questioni non ancora (pienamente) definite nella giurisprudenza della CGUE.

 Eurojust fornirà frequenti aggiornamenti del quadro generale della giurisprudenza della CGUE sul MAE.

 Le autorità nazionali non dovrebbero astenersi dall’inviare domande di pronuncia pregiudiziale alla CGUE in quanto ulteriori chiarimenti sull’interpretazione possono migliorare la corretta applicazione della DQ MAE.

 Eurojust continuerà ad aggiornare le pertinenti compilazioni, se necessario, e/o sarà pronta ad avviarne di nuove, se necessario, in considerazione di ulteriori sviluppi giurisprudenziali.

 Limiti del contatto diretto. Il contatto diretto è un ottimo punto di partenza nella cooperazione giudiziaria e in molti casi potrebbe funzionare molto bene. Tuttavia, la presente relazione conferma che, per vari motivi, talvolta il contatto diretto fallisce. Nella maggior parte dei casi, il coinvolgimento di Eurojust è stato il passo fondamentale per superare la situazione di stallo.

Eurojust ha apportato chiarimenti e una migliore comprensione delle preoccupazioni giuridiche o pratiche delle autorità nazionali, in modo che, allo stesso tempo, si potessero concordare soluzioni praticabili e soddisfacenti e dare esecuzione ai MAE.

 Le autorità nazionali non dovrebbero astenersi dal contattare Eurojust o la Rete giudiziaria europea, secondo le rispettive competenze e in funzione delle specificità dei casi, quando il contatto diretto non funziona.

 Buone traduzioni e buone competenze linguistiche. Una corretta traduzione di un MAE è fondamentale al fine di evitare malintesi e inutili ritardi. Ciò potrebbe sembrare ovvio e superfluo, ma si tratta di una regola fondamentale che, nella pratica, spesso non è rispettata, il che comporta quindi dei problemi.

 Ulteriori investimenti in buone traduzioni e in una buona formazione linguistica (per facilitare il contatto diretto) sono fondamentali e costituiscono un fattore chiave per migliorare il funzionamento degli strumenti in materia di reciproco riconoscimento in generale.

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 La richiesta di informazioni. Quando le richieste di informazioni sono rimaste senza risposta, il contatto diretto è fallito ed è stata contattata Eurojust. Eurojust ha assistito le autorità nazionali in relazione alle richieste di informazioni in fasi diverse e in relazione a diverse tematiche.

Particolarmente significativo è stato l’elevato numero di casi in cui le autorità dell’esecuzione non hanno fornito informazioni sul periodo di custodia scontato dalla persona ricercata nello Stato membro dell’esecuzione sulla base del MAE (articolo 26 della DQ MAE).

 Poiché le richieste di informazioni supplementari sono una delle principali ragioni del mancato rispetto dei termini, sarebbe opportuno fornire alle autorità nazionali ulteriore assistenza sulle modalità di applicazione dell’articolo 15 della DQ MAE. In relazione all’articolo 26 della DQ MAE, le autorità nazionali sono invitate a rispettare gli obblighi previsti da tale disposizione.

 Rispetto dei termini. I termini costituiscono una delle caratteristiche principali degli strumenti in materia di riconoscimento reciproco. Lo scopo dell’articolo 17, paragrafo 7, della DQ MAE era quello di avere una buona visione globale dei casi in cui “in circostanze eccezionali” i termini non potevano essere rispettati e di individuare i motivi alla base dei ritardi ricorrenti. Purtroppo, non sono attualmente disponibili informazioni precise sul numero di casi per i quali i termini non sono rispettati. Il modello creato da Eurojust nel 2018 a tal fine è poco utilizzato e solo pochi paesi comunicano a Eurojust i casi in cui i termini non possono essere rispettati. Tuttavia, l’attività operativa di Eurojust rivela che in alcuni casi le richieste di informazioni supplementari hanno comportato notevoli ritardi. Inoltre, i procedimenti di impugnazione in alcuni Stati membri sembravano consentire che i giudizi si protraessero per molti anni prima dell’adozione di una decisione definitiva.

 Le autorità nazionali sono invitate a rispettare gli obblighi di cui all’articolo 17, paragrafo 7, della DQ MAE.

 Motivi di non esecuzione e diritti fondamentali. La relazione conferma che vi è ancora margine per migliorare ulteriormente l’interpretazione e l’applicazione di taluni motivi di non esecuzione e per garantire la valutazione dei motivi relativi ai diritti fondamentali conformemente con la giurisprudenza della CGUE e della Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU).

 Gli operatori dovrebbero ricevere ulteriori indicazioni su come affrontare le questioni relative alle condizioni di custodia e/o ai diritti fondamentali. A tal riguardo sono pertinenti ulteriori indicazioni sulla giurisprudenza della CGUE e della Corte EDU.

 Gli operatori dovrebbero ricevere ulteriori indicazioni su come applicare determinati motivi di non esecuzione.

 Nei casi in cui siano in corso procedimenti paralleli in due Stati membri, Eurojust può fornire assistenza per coordinare e contribuire a decidere quale giurisdizione sia nella migliore posizione per avviare l’azione penale.

 Quando l’esecuzione dei MAE non può avvenire per motivi relativi ai diritti fondamentali, è necessaria un’ulteriore riflessione a livello dell’UE su come evitare l’impunità in tali casi, non solo in relazione ai MAE emessi ai fini dell’esercizio dell’azione penale, ma anche, e soprattutto, in relazione ai MAE emessi ai fini dell’esecuzione di una pena.

 Per quanto riguarda l’applicazione della verifica della doppia incriminazione, è opportuno sottolineare che tale criterio non dovrebbe essere applicato in relazione ai «reati elencati» e

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che la questione se un reato rientri in tale elenco è determinata dal quadro giuridico dello Stato membro emittente.

 Nei casi complessi, o nei casi con procedimenti paralleli o in cui non è stato possibile risolvere le richieste mediante un contatto diretto entro un termine ragionevole, Eurojust può fornire assistenza per le richieste di informazioni supplementari, al fine di evitare che richieste multiple facciano la spola. Eurojust può aiutare le autorità a ottenere e fornire rapidamente tutte le informazioni pertinenti per effettuare la corretta valutazione.

 Rapporto con altri strumenti. L’attività operativa di Eurojust ha rivelato difficoltà, ma anche opportunità nell’uso dei MAE rispetto ad altri strumenti, in particolare gli ordini europei d’indagine penale e i trasferimenti delle persone condannate. La relazione evidenzia inoltre le difficoltà nell’uso coordinato di diversi strumenti e/o nella scelta di alternative se il MAE non è un’opzione.

 È necessario chiarire ulteriormente l’interrelazione tra la DQ MAE e la decisione quadro sul trasferimento delle persone condannate (decisione quadro n. 909), ad esempio l’obbligo (o meno) di inviare certificati DQ 909 nel contesto dell’articolo 4, paragrafo 6, della DQ MAE, o il margine di discrezionalità dell’autorità dell’esecuzione in relazione all’esecuzione della pena alla luce dell’obbligo di «eseguire effettivamente la pena».

 Eurojust può assistere le autorità nazionali nella scelta dello strumento più appropriato, coordinando l’uso di diversi strumenti e/o il coordinamento tra gli Stati membri.

 Richieste concorrenti di consegna ed estradizione. Sebbene la DQ MAE stabilisca chiaramente il ruolo di Eurojust, pochi Stati membri hanno attuato questa possibilità nel loro diritto nazionale e relativamente pochi casi sono portati all’attenzione di Eurojust. Tuttavia, la relazione conferma che il coinvolgimento di Eurojust in tali casi può comportare molti vantaggi.

 Le autorità nazionali sono invitate a portare all’attenzione di Eurojust un maggior numero di casi di richieste concorrenti di consegna e/o di estradizione per garantire l’adozione di una decisione con cognizione di causa e per assicurare il coordinamento delle eventuali misure relative al seguito da dare, ove necessario.

 Rinvio della consegna effettiva. La relazione indica che, anche nei casi in cui è adottata una decisione di esecuzione del MAE, possono sorgere molti problemi prima dell’effettiva consegna.

 Una stretta cooperazione, comunicazione e coordinamento sono estremamente importanti nei casi in cui l’effettiva consegna deve essere rinviata.

 Regola della specialità. In alcuni casi l’applicazione della regola della specialità è stata piuttosto farraginosa.

 È necessario chiarire ulteriormente la portata del principio di specialità e adottare misure per garantire un’applicazione corretta e più efficace della regola della specialità, al fine di evitare significativi ritardi nei procedimenti penali che si svolgono nello Stato membro emittente.

La presente relazione fornisce una spiegazione più dettagliata delle questioni, delle raccomandazioni e delle migliori prassi summenzionate, oltre a trattare vari altri temi oggetto di discussione. Inoltre, sono

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stati forniti numerosi esempi di casi (resi anonimi), presentati dagli uffici nazionali di Eurojust, per chiarire le questioni in esame.

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