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Indice generale. Comune di Bologna Settore Manutenzione

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Settore Manutenzione

Indice generale

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA...2

1. PREMESSE...2

2. DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO DELL’IMMOBILE - INDAGINI CONOSCITIVE...3

E DOCUMENTAZIONI TECNICHE...3

3. INQUADRAMENTO URBANISTICO...5

4. LINEE GUIDA e INDIRIZZI PROGETTUALI...7

4.1. Centro per l'Impiego/Ufficio di Collocamento mirato –...7

Agenzia Regionale per il Lavoro...7

4.1.1 Personale e spazi...8

4.2. Sportello comunale per il Lavoro...9

4.2.1. Personale e spazi...10

4.2.3. Accoglienza e sala d'attesa...11

4.3 – INDIRIZZI PROGETTUALI – DESCRIZIONE LAVORAZIONI...12

4.4 - PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI PER LA QUALITA’ URBANA...13

4.5 PRIME INDICAZIONI E MISURE PER LA STESURA DEL PIANO DI SICUREZZA...14

5. CONDIZIONI FINANZIARIE DELL’INTERVENTO...16

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REALIZZAZIONE DEL CENTRO PER L’IMPIEGO REGIONALE E SPORTELLO COMUNALE PER IL LAVORO

Complesso immobiliare via Tiarini 10-12

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA 1. PREMESSE

L’Amministrazione Comunale si propone di realizzare un intervento di riqualificazione del complesso immobiliare posto in via Tiarini 10-12, già adibito ad ambulatorio pubblico, per la riconversione della struttura e la creazione di un polo unitario del lavoro a servizio della comunità, costituito da uffici adibiti a Centro per l' Impiego regionale e Sportello comunale per il Lavoro.

L'Agenzia regionale per il Lavoro dell'Emilia Romagna ha comunicato con nota LV/2020/0017145 del 5/03/2020 al Comune di Bologna la necessità di dover ampliare l'organico del personale destinato all'attuale centro per l'impiego, con conseguente esigenza di individuare una soluzione idonea a soddisfare le esigenze di potenziamento in conformità con le previsioni del vigente decreto ministeriale per l'adozione del piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego.

ll Comune di Bologna, come previsto dalle disposizioni dell' art.3 della legge 56/1987, secondo cui i Comuni ove hanno sede le sezioni circoscrizionali, i recapiti periodici e le sezioni decentrate, sono tenuti a fornire i locali necessari per lo svolgimento delle relative funzioni, secondo criteri di massima relativi alle caratteristiche degli immobili stabiliti dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, per il conseguimento di tale obiettivo ha acquistato il 29/12/2020 rep n. 2405 con atto a firma del Dott. Roberto Finardi , l'immobile di via Tiarini 10- 12, di proprietà dell'Azienda USL di Bologna, avente le caratteristiche dimensionali adeguate alle richieste espresse dall'Agenzia con nota LV/2020/0017145 del 15/10/2019.

Prospetto su via Tiarini

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Planimetria catastale

2. DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO DELL’IMMOBILE - INDAGINI CONOSCITIVE E DOCUMENTAZIONI TECNICHE

L’immobile, facilmente raggiungibile con mezzi di trasporto pubblico e accessibile da parte dell’utenza con ridotta capacità motoria, risponde alle necessità della prevista destinazione d'uso di progetto.

Il fabbricato con corte pertinenziale, posto in via Alessandro Tiarini ai civici 10 e 12, è composto da cinque piani fuori terra: piano terra rialzato, primo, secondo, terzo e quarto, oltre ad un piano seminterrato ed un sottotetto che funge da intercapedine. Al fabbricato si accede mediante i due accessi corrispondenti ai numeri civici 10 e 12 con ingresso all'area cortiliva tramite accesso carraio dalla strada via Mario de Maria.

Il Complesso immobiliare già adibito ad ambulatorio pubblico è censito al vigente catasto Fabbricati di Bologna al Foglio 113, mappale 119 sub 1, categoria B/4, classe 2, di consistenza di 15.388 mc, superficie catastale di mq. 3.723 e al Catasto Terreni al Foglio 113 mappale 199 descritto come ente urbano con una superfiie di 1.100mq.

E' stato costruito nella prima metà degli anni quaranta del secolo scorso su un lotto parzialmente occupato da un modesto e fatiscente edificio adibito ad abitazione, dichiarato inabitabile nel 1941 e demolito per la realizzazione della nuova costruzione. Caratterizzato da un corpo di fabbrica ad U con destinazione residenziale con accessi ai civici 10 e 12 in corrispondenza delle due ali di pertinenza, divise da un muratura interna. E' stato realizzato in muratura di mattoni, con una volumetria di mc. 12.740, con uno spessore dei muri perimetrali di cm 30, con un'altezza complessiva di m. 18,80, con piani di altezza m.3,20, con cinque piani fuori terra, con un piano rialzato di m. 1,77 dal piano stradale, con locali seminterrati destinati a depositi, locali tecnici, magazzini. Le facciate sono rifinite con mattoni a faccia vista, con cornici intonacate con riquadri geometrici in corrispondenza dei vani di apertura delle finestre.

Una zoccolatura in calcestruzzo caratterizza il perimetro marcando il livello del piano rialzato.

Già dal 1949 l'ala ad ovest al civico 12 di via Tiarini è stato oggetto di interventi di modifiche interne ed esterne da parte dell'Istituto Nazionale per le Assicurazioni contro le Malattie per la

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trasformazione della destinazione d'uso da residenza a sezione territoriale con annesso poliambulatorio.

Nel 1965 l'intero fabbricato, per il quale fù rilasciata nello stesso anno la licenza edilizia, è stato interessato da opere di modifiche per l'adeguamento della destinazione d'uso da residenziale ad ambulatoriale, con opere in conglomerato cementizio per la realizzazione del nuovo corpo scala e dell' ascensore interno in corrispondenza del civico 10, la realizzazione della centrale termica alimentata ad olio combustibile nel seminterrato, per le quali la Prefettura nel 1968 ne ha autorizzato l'uso.

L'esame progetto delle varianti aveva ottenuto il parere favorevole all'attuazione dei vigili del fuoco con prescrizioni che imponevano adeguamenti della centrale termica, l'apertura delle porte nel verso di uscita, la realizzazione di accessi indipendenti al seminterrato sboccanti all'aperto, quadro elettrico protetto in locale di accesso immediato e protetto da pericoli di incendio, realizzazione di colonne montanti di un impianto di ìdranti in corrispondenza dei corpi scale compartimentati.

Nel 1990 e nel 1993 sono state autorizzate, ed eseguite nel 1994, le opere di adeguamento alla normativa per il superamento delle barriere architettoniche L. 13/89 consistenti nella realizzazione di una rampa esterna di accesso al piano rialzato in corrispondenza dell'ala est dell'edificio, e della torre esterna adibita ad ascensore di tipo oleodinamico per barellati realizzata nel cortile interno in corrispondenza del corpo centrale. Unitamente sono state eseguite opere interne di ridistribuzione dei percorsi e riorganizzazione degli spazi interni, ed opere esterne per l'arretramento dell'accesso carrabile su via De Maria per consentire il facile accesso di ambulanze e mezzi autorizzati.

L'edifico è stato interessato nel 2000 e nel 2003 da opere interne al piano rialzato per la riorganizzazione dei servizi igienici e da adeguamenti all'impiantistica elettrica e idrico sanitaria alla L. 46/90, e da opere di ridistribuzione interna e realizzazione di canne di esalazione esterne.

Nel 2009 sono state eseguiti interventi di adeguamento alle normative vigenti, in particolare alla Dgr 125/99, DM 236 del 14/6/89, DPR n.380 del 6/6/01, con realizzazione di nuove sale di attesa, nuovi locali per la sterilizzazione, sistemazioni di 4 nuovi ambulatori con archivi e sale di attesa, bagni handicap, nuove pavimentazioni in pvc (che saranno oggetto di rimozione perchè contenenti componenti in amianto nel corso della prima metà del 2021), realizzazione di spogliatoi donne e servizi al piano quarto.

Un adeguamento degli infissi esterni, attualmente in pvc con vetrocamera, e sistema di oscuramento con tapparelle in pvc, ha interessato negli ultimi anni l'intero fabbricato, unitamente alla realizzazione di un impianto di raffrescamento estivo. L'impianto di riscaldamento con caldaia a gas è caratterizzato da elementi di distribuzione prevalentemente in ghisa.

Nel 2018 è stata presentata ai VVFF la SCIA per la centrale termica alimentata a gas per il progetto approvato nel 2016, con asseverazione della conformità dell'attività soggetta ai requisiti di prevenzione incendi, come si evince dai documenti inseriti nell'Anagrafica dello Stato attuale allegati alla presente e consegnati al Comune di Bologna dall' AUSL in seguito all'acquisto del fabbricato.

Gli ultimi interventi eseguiti nel corso della prima metà del 2021 dalla precedente proprietà AUSL sono stati quelli relativi alla rimozione di materiali contenenti amianto MCA e PVA con rimozione delle pavimentazioni in pvc/linoleum e dei canali e componenti per i quali è stata possibile l'individuazione, e dettagliati nelle tavole grafiche allegate. (Lo sviluppo della progettazione esecutiva dovrà comunque tener conto dell'eventuale bonifica di ulteriori

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componenti presenti in materiali o partizioni oggetto dei lavori di progetto che dovessero emergere nello sviluppo dei lavori e non rilevabili attualmente.

Il Complesso edilizio ha subito nel corso degli anni principalmente interventi non strutturali, prevalentemente consistenti in opere interne di ridristribuzione degli ambienti e delle attività tramite demolizione e ricostruzione di tramezzature, con adeguamenti impiantistici elettrici, meccanici e alle normative di prevenzione incendi, di superamento delle barriere architettoniche e adeguamenti alle normative relative allo svolgimento dell'attività ambulatoriale.

I caratteri originari del fabbricato relativi alla volumetria, alla struttura, alle finiture esterne sono stati sostanzialmente conservati nel corso degli anni.

L’ Immobile è stato oggetto nel tempo di una serie di interventi, descritti nel paragrafo precedente e nei precedenti edilizi in possesso dell’amministrazione e allegati alla presente relazione con un riepilogo di riferimento e con la documentazione tecnica e amministrativa delle principali pratiche edilizie in formato digitale.

Sono inoltre state acquisite con l’acquisto dell’immobile le documentazioni tecniche e cartografiche di rilievo dello stato di fatto che illustrano in dettaglio le caratteristiche dell’immobile, le volumetrie, la dimensione dei locali, la distribuzione degli ambienti, le tipologie degli impianti, l’estensione dell’area esterna di pertinenza, anche esse allegate alla relazione in formato digitale con DVD+R di riferimento.

Inoltre sono allegate alle planimetrie che individuano le bonifiche da componenti PVA-MCA attualmente in corso di esecuzione nell’immobile da parte dell’ AUSL come previso negli accordi conseguenti alla compravendita.

Veduta area edificio e tessuto urbano

3. INQUADRAMENTO URBANISTICO

L’intervento in oggetto è disciplinato dal Piano urbanistico Generale PUG in corso di approvazione definitiva, che delinea i contenuti delle Strategie Urbane e Locali e delle azioni necessarie per il conseguimento degli obiettivi delineati dallo strumento urbanistico, e dalle prescrizioni del Regolamento Edilizio RE. Le azioni sono descritte con definizione del campo di applicazione, indirizzi per le politiche urbane, condizioni di sostenibilità urbanistica, e le prescrizioni cogenti per gli interventi edilizi, di qualificazione edilizia di pertinenza dell'intervento in progetto. Le disposizioni per l’attuazione del Piano sono finalizzate alla promozione del riuso e della rigenerazione urbana.

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L'edificio è censito al vigente catasto Fabbricati di Bologna al Foglio 113, mappale 119 sub 1, categoria B/4, classe 2, di consistenza di 15.388 mc, superficie catastale di mq. 3.723 e al Catasto Terreni al Foglio 113 mappale 199 descritto come ente urbano con una superfiie di 1.100mq.

L’intervento in oggetto è di Riuso e rigenerazione urbana 0.2c – intervento di qualificazione edilizia conservativa.

Lo sviluppo della progettazione definitiva e esecutiva dovrà valutare la possibilità della realizzazione di

una ristrutturazione importante dal punto di vista energetico.

- Ristrutturazione Edilizia b1.5

- Categoria Funzionale D1 – Uso - attrezzatura pubblica - Edificio della città storica privo di particolare interesse ES - Zona di Tessuto compatto

- Strategia locale Bolognina

L’edificio non è vincolato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e non è classificato dal RUE di interesse storico-architettonico e culturale e testimoniale.

L’edificio è attualmente dismesso. Era adibito ad ambulatorio pubblico - Uso D4 (RE attuale), ex 7a (Rue), da considerarsi pertanto un uso pubblico/attrezzatura.

Considerato che anche il "Polo del Lavoro" in progetto è un uso pubblico/attrezzatura, ed è compatibile con l'azione 2.2a delle Prescrizioni per gli interventi edilizi della Disciplina di Piano PUG, al §2068, che indica : "All’interno del territorio urbanizzato, sugli immobili e le aree di proprietà pubblica e uso pubblico che ospitano attrezzature esistenti è consentito il passaggio da un tipo di attrezzatura ad un altro dimostrandone la specifica e comprovata necessità" non essendo necessaria, in ragione di altre azioni di Piano, verifica di ammissibilità. La "specifica e comprovata necessità", deriva dalle disposizioni dell' art.3 della legge 56/1987, richiamate in premessa ed evidenziate nella determina di approvazione del progetto.

In relazione al disposto dell'azione 1.3a del PUG (§1119) ed al fatto che l'immobile è compreso in aree interessate da alluvioni poco frequenti (da Tavola dei Vincoli) per cui “L’insediamento di funzioni residenziali (A), attrezzature pubbliche o di interesse pubblico e spazi collettivi (D3, D4, D5, D6, D7), ai piani terra e interrati degli edifici, in aree potenzialmente interessate da alluvioni poco frequenti o frequenti (come individuate nella TdV) è subordinato a verifica di ammissibilità, di cui all’art. 4.1.3 della Valsat”, il passaggio da una attrezzatura (Ambulatorio Pubblico) all’ altra ( Polo del Lavoro) è da ritenersi non come nuovo insediamento poichè sempre di attrezzatura pubblica si tratta, pertanto non soggetto a verifica di ammissibilità di cui all’art. 4.1.3 della Valsat.

Le dotazioni di Parcheggi pubblici e Verde pubblico PU/V non sono dovute in quanto il riferimento del PUG §2071 dispone: "I soggetti attuatori degli interventi relativi ad attrezzature private di interesse pubblico concorrono alla realizzazione delle dotazioni territoriali correlate agli stessi, nelle forme e nei limiti definiti dalla presente Azione. Ne sono invece esclusi gli interventi relativi ad attrezzature pubbliche".

Non sono necessarie le dotazioni di Parcheggi Pertinenziali PE in relazione al tipo d'intervento conservativo (azione 2.2a - §2079)

Azioni individuate:

-1.1a Favorire il recupero e l’efficientamento del patrimonio edilizio esistente

-1.1d Prevedere interventi di de - sigillazione e de-pavimentazione dei suoli ( valida su tutto il territorio comunale)

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- 1.2b Potenziare l’infrastruttura verde urbana

- 1.2d Mantenere in alveo le portate naturali e ridurre i prelievi da acque di falda - 1.3a Contenere i rischi naturali

- 1.3c Mitigare l’effetto isola di calore in ambito urbano e introdurre misure finalizzate all’adattamento climatico degli edifici

- 1.3d Ridurre l ’esposizione della popolazione agli inquinamenti e rischi antropici -1.4a Promuovere e incentivare diverse forme di efficientamento energetico e l’equa accessibilità a servizi energetici a basso impatto ambientale

-1.3c Mitigare l’effetto isola di calore in ambito urbano e introdurre misure finalizzate all’adattamento climatico degli edifici

- 2.2a Favorire la riqualificazione e la realizzazione delle dotazioni territoriali - 2.3a Rendere la città universalmente accessibile

- 2.3b Realizzare spazi aperti ed edifici pubblici di alta qualità architettonica e ambientale -2.4a Difendere l'abitabilità e i caratteri della città storica

-3.1b Garantire il miglioramento delle infrastrutture urbane con gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia

-3.1g Estendere ed integrare la trama portante della rete ciclabile urbana ed extraurbana( valida su tutto il territorio comunale)

Obiettivi, Strategie, Azioni disciplinate dal PUG

L’intervento in oggetto è disciplinato dal PUG che delinea i contenuti delle Strategie Urbane e Locali e delle azioni necessarie per il conseguimento degli obiettivi delineati. Le azioni sono descritte con definizione del campo di applicazione, indirizzi per le politiche urbane, condizioni di sostenibilità urbanistica, e le prescrizioni cogenti per gli interventi edilizi (qualificazione edilizia). Le disposizioni per l’attuazione del Piano sono finalizzate alla promozione del riuso e della rigenerazione urbana.

Il Report Urbanistico allegato alla relazione delinea gli stralci pertinenziali di PUG e RE con gli obiettivi, le strategie, le azioni, le prescrizioni individuate in questa fase progettuale.

L’intervento complessivo di qualificazione edilizia dovrà avere uno sviluppo progettuale definitivo e esecutivo compatibile con lo strumento di pianificazione urbanistica generale PUG ed attuarsi nel rispetto delle prescrizioni del Regolamento Edilizio, vigenti al momento dell’

approvazione del progetto.

4. LINEE GUIDA e INDIRIZZI PROGETTUALI

Il progetto, finalizzato a creare un nuovo polo unitario del lavoro a servizio della comunità, si sviluppa mediante l'individuazione di linee progettuali condivise con l'Agenzia regionale per l' impiego e l' Area Welfare e promozione del benessere di Comunità del Comune di Bologna.

Il progetto definitivo ed esecutivo dovrà essere sviluppato in relazione alle esigenze necessarie per lo svolgimento delle attività del Centro per l’impiego regionale e dello sportello Comunale per il lavoro, che in relazione ai servizi da erogare necessiterà di una dotazioni di ambienti per uffici, laboratori, sale riunioni, ambienti di servizio e accessori, descritti nei prospetti seguenti, distinti per le due tipologie di servizi.

4.1. Centro per l'Impiego/Ufficio di Collocamento mirato – Agenzia Regionale per il Lavoro

Il Piano Straordinario di Potenziamento dei Centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, approvato con DM n. 74 del 28/6/2019 quale atto di programmazione correlato al Reddito di Cittadinanza e modificato con DM n. 59 del 22/5/2020, prevede, tra le proprie linee di intervento, l’inserimento nel sistema dei servizi pubblici per il lavoro di un consistente numero di nuovi operatori, nonché spese per investimenti sull’insieme delle sedi dei CPI,

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finalizzate a rendere queste ultime adeguate alle esigenze di servizio all’utenza e al previsto aumento di organico.

In attuazione della suddetta normativa statale, con determinazione dell’Agenzia regionale per il lavoro n. 738 del 7/6/2019, è stato adottato il Piano Straordinario di potenziamento dei CPI dell’Emilia-Romagna, approvato con D.G.R. n. 1996 del 11/11/2019 e successivamente aggiornato con determinazione del direttore n. 1069 del 30/6/2020 e D.G.R. n. 810 del 6/7/2020. Sulla coerenza dei contenuti del Piano di potenziamento regionale rispetto alle previsioni della programmazione statale si è peraltro espresso positivamente, tramite nota del 18/11/2020 (Registro Ufficiale n. 31/0009370), il Segretario Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Ai sensi dell’art. 3 della legge n. 56/1987, il Comune di Bologna sviluppa il progetto di qualificazione edilizia in oggetto per la messa a disposizione dei locali necessari per il funzionamento dei CPI.

La sede del CPI/Ufficio di CM dovrà essere adeguata in termini di spazi e di loro distribuzione a impiegare un numero di operatori pari a 79 unità, come richiesto dall'Agenzia. Gli spazi dovranno garantire riservatezza nell'erogazione dei servizi, la necessaria areazione degli ambienti e il pieno rispetto delle prescrizioni di sicurezza.

La tabella allegata nel successivo paragrafo, riporta nel dettaglio anche le tipologie di spazi richiesti dall'Agenzia regionale per il lavoro necessari al funzionamento del servizio. Particolare attenzione viene segnalata dalla stessa per garantire la raggiungibilità della sede con mezzi di trasporto pubblico e all’accessibilità delle strutture da parte dell’utenza con ridotta capacità motoria.

4.1.1 Personale e spazi

L’Agenzia ha segnalato un impiego di 79 Unità di personale destinata alle attività da insediare con una richiesta di superfici come di seguito illustrato:

Tabella riepilogativa superfici richieste mq

Postazione di lavoro 1.287

Spazi riunione ( utilizzabili anche per Corsi di

Formazione/workshop) 240

150 48

Spazi per Accoglienza/Attesa 105

Servizi Igienici 135

Spazi per ristoro/relax 50

Office per stampanti 12

Archivio 100

Spazi Deposito 36

Locali Tecnici( Armadi di rete/QE/Centraline) 24

Centrale Termica 27

Totale Parziale 2.214,00

Spazi di distribuzione 336

Totale Superficie calpestabile 2.550,0

In relazione all’estensione di spazi stabilite dalle “ indicazioni metodologiche dell’Agenzia del Demanio prot. 2012/20494 in riferimento agli adempimenti art.3 comma 9 ex decreto legge 95/2012 ed avvio del sistema a supporto del contenimento dei costi e dell’efficienza energetica nell’utilizzo degli immobili ad uso istituzionale da parte delle amministrazioni centrali e

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periferiche dello stato” che impone l’obbligo alle Amministrazioni dello Stato di rispettare il parametro di riferimento pari a 20-25 mq max per addetto, da applicarsi per gli edifici non di nuova costruzione, all’interno del quale ricade il nostro immobile, si rileva che per il soddisfacimento di tale disposizione, prendendo lo standard superiore dei 25 mq, e considerato che alle 79 unità di personale che si insedieranno si aggiungono 22-23 unità di personale di prossima assunzione, come segnalato dall’Agenzia, corrisponde una dotazione di spazi da destinare a Centro per l’ Impiego di 2.550 mq.

4.2. Sportello comunale per il Lavoro

Di seguito sono indicati i servizi che dovrebbero essere garantiti, ma che andranno definiti nello sviluppo della progettazione esecutiva in relazione alla disponibilità di spazi:

1. Servizio di orientamento al lavoro indirizzato ai singoli cittadini, per l'accompagnamento nella definizione di un percorso formativo e professionale.

2. Laboratori orientamento professionale gestiti in collaborazione con le agenzie per il lavoro tramite l'utilizzo dei patti di collaborazione

3. Laboratori e colloqui individuali per la ricerca attiva del lavoro – Servizio di supporto alle attività educative di accompagnamento sociale ( contratto Consorzio Arcolaio)

4. Servizio per l'attuazione delle misure finanzate dal fondo sociale europeo L.r 14/2015 - Sede distrettuale dell'equipe multi professionale per l'attuazione della l.r.14

5. Coordinamento azioni per l'implementazione del reddito di cittadinanza - Azioni di valutazione dei beneficiari di reddito di cittadinanza ( indice di fragilità e istruttoria per la definizione dei patti per l'inclusione

6. Servizio di scouting aziendale

7. Servizio di accoglienza -Postazione Open

1- Servizio di orientamento al lavoro indirizzato ai singoli cittadini, per l'accompagnamento nella definizione di un percorso formativo e professionale

Possono rivolgersi allo Sportello comunale per il lavoro disoccupati/inoccupati, disoccupati di lunga durata e adulti che vogliano orientarsi nella scelta di un percorso professionale e/o di formazione finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro.

Lo sportello offre un servizio gratuito di informazione e orientamento rispetto al mercato del lavoro pubblico e privato, che offre agli utenti:

- libera consultazione da parte degli utenti della stampa specializzata, delle offerte di lavoro, dei corsi di formazione e di specializzazione;

- sostegno e collaborazione nella stesura del curriculum vitae;

-colloqui di orientamento mirati per la realizzazione di un progetto professionale personalizzato;

- colloqui di orientamento per persone segnalate dal sistema dei servizi sociali

Il primo accesso al servizio avviene previo appuntamento tramite un call center telefonico gestito dagli operatori dello sportello.

2 - Laboratori orientamento professionale

Realizzazione tramite lo strumento del “Patto di collaborazione di laboratori di orientamento alle professioni gestiti in collaborazione con le agenzie per il lavoro del territorio

seminari tematici e formazione sulle tecniche di ricerca del lavoro;

Laboratori di orientamento gestiti in collaborazione con la Città Metropolitana di Bologna nell'ambito del Festival della Cultura tecnica;

laboratori di orientamento realizzati in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio a favore di studenti in uscita dal percorso di studi.

3 - Laboratori e colloqui individuali per la ricerca attiva del lavoro ( contratto Consorzio Indaco) Le attività erogate, incontri individuali o di piccolo gruppo, sono finalizzate a fornire ai destinatari strumenti utili per rispondere adeguatamente agli annunci di lavoro, per orientare le

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persone all'accesso ai siti aziendali; alla formazione gratuita, all'utilizzo dei canali social tematici e offrire un servizio di supporto individuale alle persone maggiormente fragili (gestione mail, decodificazione messaggi di servizi e agenzie, lettura di annunci e comprensione delle modalità corrette per rispondere ad offerte di lavoro) volto a permettere il raggiungimento di una sufficiente autonomia nello svolgere le attività necessarie alla ricerca di un lavoro.

4 - Servizio per l'attuazione delle misure finanziate dal fondo sociale europeo L.r 14/2015 - Sede distrettuale dell'equipe multiprofessionale per l'attuazione della l.r.14

Il servizio predispone tutte le attività di raccordo con i servizi sociali territoriali per ricevere le segnalazioni e per la successiva valutazione e predisposizione del progetto personalizzato condiviso con l'equipe multiprofessionale del distretto di Bologna per l'attuazione delle misure previste dalla l.r.14 per l'avvicinamento al lavoro delle persone fragili e vulnerabili e agisce in stretto raccordo con i servizi dell'agenzia territoriale per il lavoro e con i servizi dell'Ausl di Bologna e i servizi sociali gestiti da Asp Città di Bologna- Coordina e gestisce i lavori della segreteria dell'equipe multiprofessionale del distretto di Bologna. Programma e coordina le attività con l'ente attuatore del progetto in connessione con la rete dei soggetti partner.

5 - Coordinamento delle azioni per l'implementazione del reddito di cittadinanza - Valutazione dei beneficiari di reddito di cittadinanza ( indice di fragilità e istruttoria per la definizione dei patti per l'inclusione

valutazione del profilo di fragilità per i beneficiari di reddito di cittadinanza e attuale definizione dei patti per l'inclusione ( fase sperimentale) e funzione centralizzata per il controllo e l'assegnazione dei beneficiari ai case manager dei servizi sociali territoriali, supporto al sistema dei servizi per facilitare l'accesso alle funzioni della piattaforma Ge.Pi e azioni formative rivolte ai servizi territoriali. Supporto al sistema dei servizi per la definizione del patto per l'inclusione con indicata una misura di politica attiva nell'ambito delle misure a disposizione del servizio ( l.r. 14/2015, colloquio di orientamento presso lo sportello comunale per il lavoro, catalogo misure di politica attiva - RER)

6 - Servizio di scouting aziendale ( Csapsa)

Servizio, attivato dal sistema dei servizi sociali territoriali, rivolto alle persone in condizione di fragilità. Le azioni previste sono l'individuazione di risorse ospitanti per l'attivazione di progetti di tirocinio formativo e funzioni di accompagnamento al primo contatto con l'azienda individuata.

7 - Servizio accoglienza Sportello Open

Il servizio è presente per 5 giorni la settimana ( non copre tutto l'orario di apertura del servizio) e svolge funzioni di accoglienza al pubblico e organizza e gestisce gli appuntamenti in collaborazione con gli operatori dello sportello. Solo su richiesta del servizio sostiene il cittadino nella procedura per l'ottenimento dello spid.

4.2.1. Personale e spazi

Gli spazi a disposizione e il personale da impiegare saranno definiti nello sviluppo della progettazione esecutiva in relazione alla disponibilità di spazi residuali destinati allo Sportello per il Lavoro. Le aree funzionali indicate negli elaborati grafici allegati andranno sviluppate e definite compiutamente nel progetto esecutivo, unitamente ai possibili spazi di condivisione dei due servizi, e potranno avere una diversa distribuzione.

Il numero massimo di operatori e spazi richiesti per il servizio potrebbero essere suddivisi fra:

- 12 dipendenti comunali ( 11 presenti a tempo pieno, 1 in telelavoro) * uno dei dipendenti è a tempo determinato ( prevedere la sostituzione)

- 6 dipendenti comunali a tempo parziale nella sede dello Sportello ( da definire ) - 3-4 volontari del servizio civile

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- n.1 operatore servizio scounting aziendale - n.2 operatori Servizio educativo

- n.1 coordinatore ( in fase di definizione, attualmente conteggiato fra i 12 dipendenti comunali-

necessità di prevedere la sostituzione di 1 operatore) - n.1 Responsabile

e seguire il seguente schema, previo verifica disponibilità di spazi definita dal progetto esecutivo.

Uffici Personale n. postazioni pc Totale operatori

4 Operatori con funzioni di

orientamento 8 8

1 3 Assistenti sociali e 1 Amministrativo

3 4

3 Assistenti Sociali 6 6

2 Volontari servizio civile 4 4

1 Servizio Scouting e servizio educativo

1 3

1 Coordinatore 1 1

1 Responsabile del servizio 1 1

2 Sale da adibire a laboratorio Postazioni portatili

1 Sala di autoconsultazione Postazioni portatili

1 Sala riunioni

1 Sala ristoro

1 Vano stampante- cancelleria 13 uffici

3 laboratori 1 sala riunioni 2 ulteriori vani

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4.2.3. Accoglienza e sala d'attesa

Per definire l'organizzazione del servizio accoglienza ( spazi e dotazione del personale) e per la gestione della sala d'attesa è necessario verificare, in sede di sviluppo della progettazione, la possibilità di realizzare un unico accesso o accessi separati.

Il cittadino avrà la necessità di capire e di essere ben orientato verso il servizio con il quale ha prenotato l'appuntamento.

Molto in sintesi le funzioni che il servizio accoglienza dovrà fornire sono:

- informazioni per l'accesso ai servizi erogati, - accoglienza e orientamento del cittadino

- informazioni al cittadino per l'accesso al sistema dei servizi

In ogni caso il servizio di accoglienza dovrebbe essere dotato almeno di n°3 unità di personale (con postazioni di pc e telefono) e dovrà garantire l'accesso ai locali ai dipendenti e offrire il servizio informatico/accoglienza ai cittadini negli orari di apertura del servizio.

Il totale fra operatori e unità dedicata all’accoglienza sarà di un numero di addetti da definire in sede di sviluppo della progettazione, con superfici max assegnate nel rispetto di quanto stabilito dalle indicazioni metodologiche dell’Agenzia del Demanio prot. 2012/20494 in riferimento agli adempimenti art. 3 comma 9 ex decreto legge 95/2012 che impone l’obbligo alle Amministrazioni di rispettare il parametro di riferimento pari a 20-25 mq max per addetto, da applicarsi per gli edifici non di nuova costruzione.

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4.3 – INDIRIZZI PROGETTUALI – DESCRIZIONE LAVORAZIONI

Rilevato che la superficie catastale dell’immobile è di 3.723 mq distribuito sui 6 piani, di cui uno interrato, si ritiene che la stessa rappresenta quindi una consistenza compatibile con gli standard di superficie e la localizzazione dei due servizi.

Lo sviluppo della progettazione definitiva ed esecutiva definirà unitamente alla distribuzione funzionale delle attività nei vari piani, anche la consistenza dettagliata degli spazi che dovrà soddisfare la richiesta di 2.550 mq calpestabili dell'Agenzia Regionale, illustrata al precedente paragrafo 4.1.1

Si rileva che l’accessibilità da parte dei portatori di handicap è garantita attualmente unicamente nell’ala est in corrispondenza del civico 10, nella quale sono collocati la rampa di accesso per il superamento del dislivello del piano rialzato e nella stessa zona gli ascensori di collegamento ai piani. Pertanto è da ritenersi preferenziale una soluzione che preveda un’

ingresso al piano rialzato, comune ai due servizi accessibile agli handicap, con un’utilizzazione degli ambienti al piano, funzionale alle due attività, da ottimizzare negli sviluppi successivi di progettazione, come indicato nella planimetria con i possibili schemi funzionali da insediare allegata. La parte dell'edificio in corrispondenza del civico 10 al piano terra, e l'ala est del piano primo potrebbe essere destinata ai servizi dello Sportello del Lavoro, con una zona centrale del piano terra fra il civico 10 e il civico 12 utilizzata con possibili servizi comuni alle due attività.

Le Attività del Centro per L'Impiego potrebbero essere dislocate nell'ala ovest dell'edificio in corrispondenza dell'ingresso civico 12 al piano terra, oltre alla parte centrale comune del piano terra, l'intero corpo centrale e l'ala ovest del piano primo, oltre all'utilizzo esclusivo degli interi piani ,secondo, terzo e quarto.

Il Piano Seminterrato destinato a locali tecnici, depositi, possibili archivi, potrà essere utilizzato in parte con ambienti di deposto dello Sportello del Lavoro, in ragione alle possibili esigenze specifiche, e in larga parte per i locali deposito/archivio del Centro dell'Impiego regionale, fatti salvi gli ambienti dei necessari locali tecnichi e centrali termo-tecniche presenti.

Gli sviluppi successivi della progettazione definitiva e esecutiva dovranno essere condivisi con l'Agenzia Regionale per il lavoro e l'Area Welfare che rilasceranno un assenso formale prima dell'approvazione dei documenti tecnici.

Il progetto dovrà prevedere la riqualificazione del complesso attraverso opere edili e impiantistiche che siano realizzate nel rispetto delle disposizioni e prescrizioni costruttive e funzionali sulla qualità urbana del PUG e Regolamento Edilizio.

In relazione alla vulnerabilità sismica la struttura del fabbricato avendo un affollamento superiore alle 100 persone, dovrà essere sottoposta a Verifica di Vulnerabilità, in base all’OPCM3274/2003, e in base alla DGR 1661/2008, ricadendo nella categoria di “edifici che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso”.

Tale verifica è da eseguire nelle successive fasi della progettazione, unitamente alle verifiche relative alla rispondenza alle vigenti normative di prevenzione incendio delle attività che si insedieranno nell’immobile.

A seguito della bonifica e smantellamento di componenti contenenti amianto PVA-CMA con rimozione di pavimentazioni in pvc-linoleum che ha reso necessario la rimozione di numerosi quadri elettrici, si ritiene che andrà riprogettata e realizzata l’intera impiantistica elettrica a servizio dei locali.

Gli impianti speciali, di climatizzazione e di riscaldamento, dovranno essere oggetto di verifiche funzionali per la valutazione degli adeguamenti necessari a soddisfare le esigenze della nuova

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Settore Manutenzione

destinazione d’uso. Lo sviluppo delle successive fasi di progettazione dovrà inoltre valutare nella progettazione degli impianti misure per la diversa contabilizzazione dei costi delle utenze.

Le principali opere che saranno da prevedere interessano le seguenti categorie di lavori:

- opere edili e impiantistiche finalizzate a garantire una ristrutturazione importante dal punto di vista energetico, da valutare nel corso degli sviluppi progettuali successivi;

- opere murarie interne di ridistribuzione degli ambienti;

- opere ulteriori di bonifica e smaltimanto di sostanze pericolose residue non attualmente rilevabili;

- opere di demolizioni di tramezzature, controsoffittature, intonaci;

- opere eventuali di adeguamento strutturale e consolidamenti;

- realizzazione di pareti divisorie, murature, tramezzature;

- realizzazione di controsoffittature e intonaci;

- realizzazione di pavimentazioni, rivestimenti e battiscopa;

- rifacimento servizi igienici;

- revisione e verifica degli infissi esterni esistenti;

- adeguamenti e/o sostituzione di infissi interni;

- opere da fabbro e lattoneria relative agli adeguamenti di parapetti, pluviali, canali;

- opere di tinteggiatura e verniciatura;

- adeguamenti elementi di finitura e protezione scale, soglie, bancali, cornici;

- opere interne ed esterne di finitura e arredo;

- realizzazione nuove opere impiantistiche elettriche;

- revisione e verifica degli impianti elevatori e antincendio;

- verifiche funzionali con valutazione degli adeguamenti necessari degli impianti meccanici e speciali, di climatizzazione, di riscaldamento, di impiantistica idrico-sanitaria, delle centrali termica e frigorifera esistenti;

- opere esterne di sistemazione dell’area esterna di pertinenza;

- operazioni di trasloco arredi e attrezzature;

Gli studi progettuali e gli elaborati grafici e descrittivi del progetto definitivo e esecutivo definiranno le componenti architettoniche, strutturali, impiantistiche, di sistemazione dell’area esterna, oltre al dettaglio dei costi necessari per la ristrutturazione edilizia.

4.4 - PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE E FUNZIONALI PER LA QUALITA’ URBANA

Nel corso della progettazione definitiva ed esecutiva, e della realizzazione degli interventi dovrà essere verificata la conformità dell’intervento e l’attività edilizia alla normativa tecnica vigente.

Gli interventi relativi agli edifici devono rispettare le indicazioni e le prescrizioni della disciplina del PUG e del RE. Gli obiettivi da raggiungere per una corretta progettazione degli interventi, sono di seguito richiamati ed elencati e descritti in dettaglio sotto forma di prestazioni richieste, dal PUG e dal RE, in relazione al tipo di intervento, uso e componenti dell’edificio. Le seguenti schede tecniche del RE illustrano in dettaglio le caratteristiche prescrittive da soddisfare.

Caratteristiche funzionale degli edifici E1 Inserimento dell’edificio nel contesto E2 Resistenza meccanica e stabilità E3 Sicurezza in caso di incendio E4 Controllo delle emissioni dannose

E5 Protezione dall’inquinamento elettromagnetico E6 Smaltimento degli aeriformi

E7 Tenuta all’acqua

E8 Controllo dell’illuminamento naturale

E9 Controllo della temperatura superficiale e della temperatura operante

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Settore Manutenzione E10 Ventilazione

E11 Convivenza con la fauna urbana

E12 Sicurezza contro le cadute e resistenza a urti e sfondamento E13 Sicurezza degli impianti

E14 Controllo dell’inquinamento acustico

E15 Assenza/superamento delle barriere architettoniche E16 Organizzazione distributiva degli spazi e attrezzature

E 18 Dotazioni impiantistiche minime e per la mitigazione dei danni da alluvioni E19 Dotazioni per la mobilità

E20 Spazi per la raccolta differenziata dei rifiuti E21 Utenza Informata e Manutenzione Attiva

Requisiti prestazionali degli edifici per la compatibilità ambientale nel contesto urbano

Le Prestazioni e i Livelli prestazionali da soddisfare sono riferiti ai seguenti aspetti:

P1 Benessere micro climatico P2 Risparmio e riuso delle acque

P3 Sostenibilità energetica ed emissiva ( prescrittivo anche per gli interventi di qualificazione edilizia conservativa che si caratterizza come ristrutturazione importante)

P4 Regolazione dei cicli naturali

P5 Economia circolare dei materiali da costruzione e da scavo Beni culturali ed edifici di interesse, edifici in città storica

Lo sviluppo della progettazione dovrà rispettare le prescrizioni dell’art.73 del Regolamento edilizio.

L’edifico è definito dal PUG fra gli “Edifici privi di particolare interesse nei tessuti della città storica”- ES che pur non avendo uno specifico interesse storico architettonico o culturale e testimoniale sono oggetto di prescrizioni normative in quanto contribuiscono alla

determinazione e al mantenimento dei caratteri del paesaggio storico urbano.

Le indicazioni progettuali di contesto stabiliscono che tutti gli interventi devono essere realizzati garantendo l’unitarietà delle caratteristiche morfologiche del contesto (tessuto storico di riferimento, strada); le prescrizioni contenute nell’azione 2.4a della Disciplina del PUG (Prescrizioni per gli interventi edilizi – Edifici) sono finalizzate al corretto inserimento degli edifici nel contesto, che comunque deve essere analizzato caso per caso per proporre un progetto adeguato.

In riferimento agli edifici d’interesse e agli edifici in città storica la categoria d'intervento ammessa in coerenza con la Strategia 2.4 della Disciplina del PUG, per gli Edifici privi di particolare interesse nei tessuti della città storica (ES) è ammessa la ristrutturazione edilizia (RE) con le limitazioni di cui all’Azione 2.4a

4.5 PRIME INDICAZIONI E MISURE PER LA STESURA DEL PIANO DI SICUREZZA

Tutti i dettagli delle opere oggetto della ristrutturazione edilizia del complesso immobiliare di via Tiarini 10-12, saranno illustrati nel capitolato ed elaborati grafici del progetto esecutivo e nel PSC da redarre in fase di progettazione.

Come anticipato, il cantiere interesserà l’intero complesso, e dovrà anche essere previsto l’allestimento di un’area di cantiere per la movimentazione di mezzi e delle apparecchiature all’interno dell’area di pertinenza. Sia le aree interne che quelle esterne, sono illustrate negli elaborati grafici dello stato di fatto allegate al presente documento. Considerato l’ambito del

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Settore Manutenzione

tessuto urbano in cui si svolgono le lavorazioni, si dovrà porre anche particolare attenzione nell’utilizzo delle attrezzature e predisposizioni affinché si riduca al minimo la propagazione dei rumori e delle polveri in particolare durante le opere di rimozione. Infine, grande attenzione dovrà essere posta affinché le operazioni di realizzazione non rechino danni ai locali e al fabbricato.

Lo schema organizzativo del cantiere dovrà essere finalizzato a minimizzare le interferenze con la viabilità esterna, pertanto il PSC nella conduzione dei lavori, adotterà tutti gli accorgimenti necessari per la riduzione dei disagi alle attività adiacenti all’immobile sul quale si interviene.

Tutte le aree di cantiere dovranno essere adeguatamente segnalate, recintate e accessibili solo alle maestranze autorizzate durante tutto lo svolgimento dei lavori.

Si descrivono di seguito le indicazioni preliminari inerenti la sicurezza di cui si dovrà tener conto nella stesura dei successivi Piani di Sicurezza e Coordinamento.

Caratteristiche generali del sito e analisi dei confini

Il cantiere, per le opere di smontaggio e accatastamento del materiale, dovrà essere prevalentemente organizzato all’interno dell’area di pertinenza del fabbricato .

Il luogo di intervento è individuato nell’intero complesso immobiliare.

L’accesso di mezzi al cantiere avverrà esclusivamente mediante l’accesso carrabile esterno posto su via De Maria. L’ area interna di cantiere sarà destinata allo stoccaggio del materiale e allo stazionamento dei mezzi di sollevamento e di trasporto, e dovrà essere delimitata e ben segnalata. Non dovrà essere impedita la percorribilità delle strade adiacenti da parte di macchine e pedoni.Le strade di accesso ed uscita al cantiere, dovranno essere mantenute sempre sgombre e perfettamente fruibili, nonché pulite da eventuali depositi e imbrattamenti causati dai mezzi del cantiere.L’Appaltatore dovrà prestare particolare attenzione al transito dei pedoni e macchine lungo le strade esterne e al mantenimento delle condizioni di pulizia delle aree esterne, interessate dal passaggio anche sporadico, di materiali e/o maestranze correlate al cantiere, per tutta la durata del cantiere. Dovrà inoltre rendere ben visibile sulle strade pubbliche gli eventuali ponteggi, la recinzione di cantiere, e segnalare adeguatamente gli eventuali restringimenti dei marciapiedi e/o della carreggiata, necessari per l’allestimento eventuale di ponteggi e attrezzature, come previsto dal Codice della Strada. Per l’uscita e l’ingresso dei mezzi è necessario utilizzare movieri per bloccare momentaneamente il transito e evitare pericoli per la viabilità pedonale e carrabile.

Valutazione dei rischi

Nel Piano di Sicurezza e Coordinamento si dovrà analizzare in dettaglio i rischi derivanti dalle lavorazioni previste per i lavori in oggetto. A seguito dell’individuazione delle varie fasi lavorative, si dovrà evidenziare i rischi prevedibili e/o l’impiego di sostanze pericolose e, quindi, le misure di prevenzione da adottare per il mantenimento delle condizioni di sicurezza in cantiere.L’obiettivo della valutazione dei rischi, è di consentire di prendere tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori, sulla base dell’individuazione dei possibili rischi. Le indicazioni qui riportate non vogliono analizzare o riguardare le problematiche inerenti le diverse fasi lavorative, che dovranno essere oggetto del piano di sicurezza e coordinamento e dei relativi Piani Operativi di Sicurezza (POS), ma vogliono solo sottolineare alcune criticità che dovranno essere valutate durante la progettazione del cantiere.

Nella fase di esecuzione delle lavorazioni e di movimentazione delle attrezzature e macchinari nell’ area di cantiere all’interno e all’esterno del fabbricato si dovranno eliminare/ridurre le seguenti criticità:

-interferenze dovute al transito degli automezzi di cantiere e di trasporto materiale e apparecchiature

-la predisposizione in sicurezza dei punti di stazionamento degli automezzi;

-il rischio di caduta di materiale dall’alto;

-la movimentazione di automezzi di cantiere;

-il rischio di incendio dovuto alla custodia di sostanze infiammabili ed al deposito di materiale di

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Settore Manutenzione risulta infiammabile.

-la presenza di polveri e di materiali dannosi per la salute;

-la movimentazione dei carichi (manuale e con mezzi di cantiere);

-il pericolo di impatto tra la movimentazione dei mezzi di cantiere e il personale di cantiere;

-lo schiacciamento;

-tagli ed abrasioni durante le lavorazioni;

-danni all’udito causati dal rumore;

-elettrocuzione.

La dotazione dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) delle maestranze dovrà essere adeguata alle lavorazioni in atto.

Le dimensioni delle attrezzature di lavoro devono essere confacenti alla natura dei lavori da eseguire nonché alle sollecitazioni prevedibili e consentire una circolazione priva di rischi.

Inoltre, dovranno essere scelte le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere le condizioni di lavoro sicure.

Inoltre, si ricorda che potrebbero essere presenti altri cantieri contemporanei e confinanti alle zone di intervento, per cui, nella fase di redazione del PSC , si dovrà tenere in conto anche di tali eventuali interferenze.

Stima degli Oneri della sicurezza

La Stima degli oneri necessari per la sicurezza saranno analizzati compiutamente nello sviluppo del progetto esecutivo e nella redazione del Piano di Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione.

5. CONDIZIONI FINANZIARIE DELL’INTERVENTO

Con specifico riguardo all’adeguamento infrastrutturale dei CPI, il D.M. 74/2019 e ss.mm.ii.

evidenzia che, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 56/1987, che è in capo ai Comuni l’onere della messa a disposizione dei locali necessari per il funzionamento dei CPI. In ottemperanza ai principi formulati dalla programmazione statale, con determinazione regionale n. 1672 del 25/11/2020 sono stati adottati “Parametri e criteri per la ripartizione a favore dei Comuni delle risorse del Piano straordinario di potenziamento di cui alla DGR n. 1996/2019 e ss.mm.ii, ai fini dell’adeguamento delle sedi dei centri per l’impiego (CPI) dell’Emilia-Romagna”. Nell’ambito degli anzidetti parametri e criteri si prevede, in particolare, che nelle fattispecie di trasferimento della sede dei CPI ad altro immobile, in relazione alle quali si prevede un contributo dell’Agenzia a titolo di compartecipazione ai costi per l’acquisto ovvero per interventi di ristrutturazione di notevole entità, è necessario accertare l’indisponibilità, da parte dei Comuni interessati, di locali idonei già di proprietà comunale ovvero richiedenti interventi edilizi di mero ammodernamento.

Alla luce del contesto appena descritto, l'Agenzia Regionale per il lavoro si impegna a corrispondere al Comune di Bologna un contributo finanziario pari al 85% del costo dell'intervento, fino ad un massimo di euro 3.000.000,00, quale contributo di compartecipazione per la sola realizzazione del Centro per L'impiego Regionale. Il Comune di Bologna dovrà prevedere con un proprio finanziamento alla copertura del restante 15% e al raggiungimento della somma complessiva di euro 3.500.000,00 da impiegare per la copertura dei costi di ristrutturazione delle sole opere relative al centro per l'impiego.

Il Quadro economico relativo alla ripartizione della spesa è il seguente:

LAVORI E ONERI SICUREZZA 2.750.000,00 € IVA SUI LAVORI ( 10%) 275.000,00 €

INCENTIVI PER FUNZIONI TECNICHE 44.000,00 €

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Settore Manutenzione

SPESE TECNICHE DI PROGETTAZIONE 350.000,00 €

ALTRE SOMME A DISPOSIZIONE 81.000,00 € ( Spese Pubblicazione, Contributi, Imprevisti)

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TOTALE 3.500.000,00 €

Il Cronoprogramma delle attività con la quantificazione di massima del tempo necessario per portare l’iter di realizzazione dell’ intervento alla conclusione è definibile a partire dalla data di sottoscrizione della convenzione fra gli enti e la modifica del piano dei servizi.

Si segnalano conseguentemente le seguenti possibili tempistiche:

- esecutività dell'incarico di progettazione entro il 31/12/2021

- consegna del progetto definitivo dopo 90 giorni dall'avvio del servizio di progettazione - verifica del progetto definitivo: 30 giorni

- consegna del progetto esecutivo dopo 60 giorni dalla verifica - verifica del progetto esecutivo: 30 giorni

- approvazione progetto esecutivo: 30 giorni

- gara d'appalto e aggiudicazione dei lavori: 90 giorni (gara con offerta economicamente più vantaggiosa con nomina di commissione)

Pertanto considerando le tempistiche sopraindicate queste attività si potrebbero concludere entro dicembre 2022.

Il tempo necessario per la realizzazione degli interventi, da definire in dettaglio negli sviluppi successivi di progettazione, è stimabile in questa fase in 24 mesi.

Bologna, 28 giugno 2021

Il Progettista Arch. Massimo Monaco Il Responsabile del Procedimento Ing. Francesco Chiesa Allegati

- Documentazione Fotografica - Planimetrie catastali

- Cartografia Storica

- Stato di Fatto - Piante, Sezioni, Prospetti - - Schema Aree Funzionali

- Report disciplina urbanistica - Planimetrie bonifica amianto - Sintesi precedenti edilizi - DVD+R Precedenti Edilizi

- DVD+R Elaborati Anagrafica Immobile

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