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SEDUTA DI MERCOLEDÌ 17 MARZO 197 1

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(1)

Atti Parlamentari

— 26929 —

Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL

17

MARZO 197 1

429.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 17 MARZO 197 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I

INDI

DEI VICEPRESIDENTI LTJZZATTO E ZACCA.GNINI

INDICE

PAG . PAG,

Congedi 2693 1

Disegni di legge :

(Approvazione in Commissione)

26957

(Deferimento a Commissione) .

26942 Disegno di legge (Seguito della discus-

sione) :

Delega legislativa al Governo della Re - pubblica per la riforma tributari a

(1639) 26932

PRESIDENTE 26932

BIMA, Relatore per la maggioranza 26932 26942, 26948, 26954, 26956

BOIARDI 26953, 26956, 26957

BoRRACCINO 26939, 26945

CARRARA SUTOUR 2695 1

CIAMPAGLIA 26937, 26945, 26949

GIOVANNINI , 26949

IANNIELLO 26946, 26948, 26949

LEPRE 26938, 26944, 26945

PASSONI 26933

PRETI, Ministro delle finanze . . 26934, 26944 26948, 26955, 26956 SANTAGATI

. 26938, 26945, 26950, 2695 7

SCIANATICO 26941, 26945

VE.SPIGNANI 26952, 26957

Proposte di legge :

(Annunzio) , 26931

(Approvazione in Commissione) 2695 7

(Deferimento a Commissione) . . 26931, 26942

Interrogazioni, interpellanze e mozioni (An -

nunzio) 2697 9

Interrogazioni urgenti (Svolgimento) :

PRESIDENTE 26958, 26970, 26971

BERTOLDI 26966

BIONDI 2696 8

B UCA L OSSI 2697 7

CERAVOLO DOMENICO 26960

COV E LLI 26970

DI GIANNANTONIO 26977

IN G RAO 26962

NATOLI 26967

NICCOLAI GIUSEPPE 26975

ORLANDI 26973

RESTIVO, Ministro dell'interno 26959

Corte dei conti (Trasmissione di relazione) 2693 1 Petizione (Annunzio) 2693 1

Ordine del giorno della seduta di domani 26979

(2)

PAGINA BIANCA

(3)

Atti Parlamentari

— 26931 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 17 MARZO 197 1

La seduta comincia alle 16.

PIGNI, Segretario, legge il processo ver- bale della seduta pomeridiana dell'U marz o 1971 .

(Ì' approvato) .

Congedi.

PRESIDENTE . Hanno chiesto congedo i deputati Belci, Cattanei, Ciccardini, Compa- gna, Lombardi Riccardo, Scardavilla, Sgar- lata e Speranza .

(I congedi sono concessi) . Annunzi o di proposte di legge.

PRESIDENTE . Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge da i deputati :

ROBERTI ed altri : « Riconoscimento, ai fin i professionali, dei servizi prestati dai tecnici d i laboratori medici negli ospedali ed enti pub- blici » (3204) ;

BIASINI e COMPAGNA : « Impiego del perso- nale direttivo e docente delle scuole dell'istru- zione secondaria di 1° e 2° grado in attivit à parascolastiche » (3205) ;

DI PRIMIO ed altri : « Estensione della legg e 14 febbraio 1970, n . 57, ai sottufficiali prove- nienti da altre forze armate che nel period o 8 settembre 1943-25 aprile 1945 parteciparon o

alla lotta di liberazione » (3206) ;

DI PRIMIO ed altri : « Salvaguardia dell e posizioni giuridiche di alcune categorie di im- piegati » (3207) ;

MASSARI : « Riordinamento dei servizi tec- nici delle imposte di fabbricazione, decentra - mento delle funzioni e riassetto delle carriere del personale » (3208) .

Saranno stampate e distribuite . Avendo gl i onorevoli proponenti rinunciato allo svolgi - mento, le proposte di legge saranno trasmesse alle competenti Commissioni permanenti, co n riserva di stabilirne la sede .

Deferimento a Commissione .

PRESIDENTE . La IV Commissione perma- nente (Giustizia), ha deliberato di chieder e che la proposta di legge d'iniziativa del depu- tato :

VASSALLI : « Iscrizione alla " Cassa nazio- nale di previdenza ed assistenza a favore degl i avvocati e procuratori " degli avvocati e pro - curatori caduti vittime della rappresaglia na- zista del 24 marzo 1944 » (2623) ,

ad essa assegnata in sede referente, le si a deferita in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta- bilito .

(Così rimane stabilito) .

Trasmission e dalla Corte dei conti.

PRESIDENTE . Informo la Camera che i l presidente della Corte dei conti ha trasmesso , a norma dell'articolo 100 della Costituzione , la determinazione e la relativa relazione sull a gestione finanziaria della Cassa per il credit o alle imprese artigiane, per gli esercizi 1968 e 1969 (doc . XV, n . 53/1968-1969) .

Annunzio di una petizione .

PRESIDENTE . Si dia lettura del sunto della petizione pervenuta alla Presidenza .

PIGNI, Segretario, legge :

I deputati Bertè, Compagna, Lepre e Ser- rentino presentano la petizione di Rellin i Rossi Ermanno ed altri cittadini che chiedon o l ' emanazione di norme generali di difesa del - la fauna avicola e di divieto dell ' uccella- gione (185) .

PRESIDENTE . La petizione testé annun- ziata sarà trasmessa alla competente Com- missione .

(4)

Atti Parlamentari — 26932 — Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MARZO 197 1

Seguito della discussione del disegno d i legge : Delega legislativa al Govern o della Repubblica per la riforma tribu- taria (1639) .

PRESIDENTE . L ' ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno d i legge : Delega legislativa al Governo della Repubblica per la riforma tributaria .

Come la Camera ricorda, nella seduta d i ieri è stato approvato l'articolo 10.

BIMA, Relatore per la maggioranza . Chie- do di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BIMA, Relatore per la maggioranza .

I l

« Comitato dei 9 », signor Presidente, stamat- tina ha lungamente discusso su uno dei fonda - mentali articoli che riguardano la finanza locale : l ' articolo 12 . Dati i molti problem i che vi sono connessi e la necessità che n e vengano approfonditi alcuni aspetti, il « Co- mitato dei 9 » ha deciso, all ' unanimità, d i proporre, per mio tramite, di rinviare l ' esam e di quell ' articolo e di esaminare nella sedut a di oggi gli articoli 11 e 13, nonché l ' articolo 1 , precedentemente rinviato .

PRESIDENTE . Onorevole Bima, ringrazi o lei che con tanto impegno e passione segu e questa nostra discussione e ringrazio il « Co- mitato dei 9 » per il lavoro utile che sta svol- gendo, spianando un po ' la strada alla di- scussione in sede di Assemblea .

Se non vi sono obiezioni, si intende ap- provata la proposta dell'onorevole Bima, fatt a a nome del « Comitato dei 9 », di accantonar e per ora l ' articolo 12 .

(Così rimane stabilito) .

Si dia lettura dell ' articolo 11 . PIGNI, Segretario, legge :

« Le disposizioni relative all ' amministra- zione finanziaria saranno intese ad adeguar - ne l ' ordinamento e il funzionamento alle esi- genze delle indicate riforme del sistema tri- butario, a perfezionare i servizi di rilevazio- ne della materia imponibile e a migliorar e l ' efficienza e il rendimento degli uffici pre- posti all ' accertamento e alla riscossione .

Le disposizioni da emanare riguarderann o in particolare :

1) l ' organizzazione dell ' amministrazion e centrale, con la attribuzione di competenze

omogenee alle direzioni generali e agli uffic i centrali assimilabili, in relazione ai nuov i compiti e secondo i criteri e i principi diret- tivi stabiliti dagli articoli 1 e 2 della legge 18 marzo 1968, n . 249 . Il numero delle dire- zioni generali non potrà essere aumentato ; 2) il riordinamento degli uffici perife- rici e la revisione delle circoscrizioni terri- toriali secondo criteri di funzionalità, anch e in relazione ai nuovi compiti, e di riduzion e del costo dei servizi ;

3) il riordinamento delle carriere e l a revisione dei ruoli organici secondo i criter i stabiliti dalla legge 18 marzo 1968, n . 249, e in relazione alle nuove esigenze dei servizi , con la eventuale fusione o soppressione d i carriere e di ruoli e con la determinazion e delle relative attribuzioni ;

4) la semplificazione e lo snelliment o dei procedimenti amministrativi e dei con- trolli al fine di evitare adempimenti inutil i e duplicazioni di incombenze e di assicurar e la maggiore tempestività ed efficienza dell a azione amministrativa, con particolare ri- guardo ai servizi e alle attribuzioni relativ i al versamento diretto dei tributi ;

5) il decentramento amministrativo se- condo i principi e criteri direttivi stabilit i dall ' articolo 3 della legge 18 marzo 1968 , n . 249, e con particolare riguardo al conferi- mento del carattere definitivo agli atti attri- buiti alla competenza degli organi periferici ; 6) la fusione di uffici e l ' unificazion e di competenze, relativi all'applicazione de i nuovi tributi, con particolare riguardo a quelli concernenti l ' accertamento ai fini del - le imposte sul reddito e dell'imposta sul va- lore aggiunto ;

7) l'ammodernamento delle attrezzatur e d ' ufficio e la meccanizzazione dei servizi ;

8) il riordinamento dei servizi central i e periferici dell ' anagrafe tributaria, con par- ticolare riguardo ai compiti di raccolta e d i elaborazione su piano nazionale dei dati e delle notizie direttamente o indirettament e indicativi della capacità contributiva dei sin- goli soggetti e di smistamento agli uffici pre- posti all ' accertamento e .al controllo ;

9) la determinazione degli obblighi d i segnalazione e di comunicazione dei dati e delle notizie occorrenti per il miglior funzio- namento dell ' anagrafe tributaria ;

10) il perfezionamento e la revisione de l sistema catastale, con particolare riguardo alle esigenze di attualità

e

di flessibilità e alla disciplina delle iscrizioni e delle volture ; 11) le attribuzioni della polizia tribu- taria ;

(5)

Alti Parlamentari

— 26933 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MARZO

197 1

12)

la istituzione del Consiglio superior e delle finanze con il compito, per incarico de l ministro, di esprimere pareri su question i generali o comuni a diversi settori e di ese- guire lo studio di questioni particolari co n formulazione di proposte » .

PASSONI . Chiedo di parlare su questo ar- ticolo .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

PASSONI . Desidero riprendere un tem a che ebbi occasione di sottoporre all'attenzione dell ' Assemblea e del ministro in occasione d i un mio precedente intervento . L ' articolo 11 è un articolo che ha, a mio parere, una impor- tanza notevole, perché è quello che dovrebb e ispirare i decreti delegati sulla base dei qual i verrà predisposta la ristrutturazione e la rior- ganizzazione degli uffici nonché il funziona - mento dell ' anagrafe tributaria .

Vorrei innanzitutto, molto brevemente, la- mentare che fino a questo momento non sia- mo ancora venuti a conoscenza delle line e generali di ristrutturazione e di riordinament o che il Ministero ha intenzione di predisporre . Anche se questa materia dovrà essere definit a in sede di decreti delegati, sarebbe molto op- portuno che la Camera, prima di arrivare all a votazione dell'articolo 11, fosse messa in gra- do di conoscere quanto meno i problemi ch e si presentano all ' amministrazione finanziari a e le linee generali sulla base delle quali s i vuole predisporre la sua riorganizzazione .

Non va dimenticato a questo proposito che , al di là del giudizio che ciascuno di noi poli- ticamente dà sul disegno di riforma tributa - ria così come c ' è stato presentato e come uscirà da questa Camera, rimane il fatto ch e la realizzazione e l ' applicazione della riform a dipenderà in larga misura, oltre che dall a volontà politica che presiederà i Governi che saranno chiamati ad attuarla, anche dal mod o in cui verranno organizzati gli uffici e i ser- vizi, dal tipo di strutture che verrà dato al - l ' amministrazione finanziaria dello Stato . No n si tratta di un argomento di poco conto, m a di un argomento che, a nostro parere, no n può essere lasciato soltanto al dibattito a li - vello di direzioni generali che, per quanto c i risulta, sembrano in questo periodo molto impegnate nel rivendicare ciascuna compe- tenze particolari sui vecchi o sui nuovi tribut i o nell ' escludere tali competenze . £ un argo - mento che, pur dovendo trovare una propri a sede di dibattito a livello burocratico, non

può non essere esaminato anche a livello po- litico, cioè a quello di questa Assemblea .

Ad esempio (lo stesso potrei dire per altr i aspetti e questioni), non è ancora chiaro qual i siano gli intendimenti del Governo in materi a di IVA, di struttura degli uffici per questo tip o di imposta . Fino a questo momento, ufficial- mente non siamo ancora venuti a conoscenz a del tipo di impostazione che si intende dare a questo problema . Sappiamo, d ' altra parte, ch e a livello periferico sono già in corso alcun e operazioni che predispongono l'avvio, con i l 1° gennaio 1972, dell ' entrata in vigore di que- sta imposta ; già si provvede quindi, sulla bas e di planimetrie, di strutture di uffici, addirit- tura di preincarichi direzionali per quest i nuovi uffici, ad entrare nel vivo dell ' applica- zione di questa imposta .

Onorevole ministro, indubbiamente si trat- ta di problemi che hanno una rilevanza tec- nica notevole, ma ne hanno anche una poli- tica . Pare giusto a noi che non si chiuda l a discussione sull ' articolo 11 senza che almen o qualche informazione dettagliata, più precis a in merito a questi indirizzi di cui si parl a dappertutto, meno che a livello parlamentare , sia portata a nostra conoscenza .

Ripeto, sappiamo benissimo che la materi a verrà definita in sede di decreti delegati, co- munque qualche indicazione sul tipo di vo- lontà che anima il Governo a questo proposit o ci sembra estremamente utile ed interessante ; essa potrà servire a sciogliere interrogativi o a farne scaturire altri o comunque a stabilir e un autentico rapporto di collaborazione, si a pure critica, all ' interno di questa Assemblea . A questo proposito desidererei anche dir e che sullo stesso tema dell'unificazione de i ruoli (di cui si parla come di una possibilit à in una parte di questo articolo) sarebbe op- portuno sapere qualcosa di più dall'onorevol e ministro .

PRETI, Ministro delle finanze . A qual e punto si riferisce ?

PASSONI . Al numero 3) dell ' articolo . Sempre per essere precisi non vogliamo chiedere al ministro, in questa sede, dichia- razioni impegnative che forse non sarebbe i n grado di fare ; comunque, la possibilità di po- ter avere qualche notizia e quindi di contri- buire anche attraverso la discussione degli emendamenti , che tra poco avrà inizio, può rappresentare qualcosa di estremamente util e ed interessante non soltanto per noi ma anch e per lo stesso ministro .

(6)

Atti Parlamentari — 26934 — Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MARZO 1971

Desidererei inoltre soffermarmi sull ' ana- grafe tributaria . In proposito vi è un emen-

damento presentato da noi e dai compagn i comunisti, con primo firmatario l ' onorevole Raffaelli . ii un argomento sul quale pens o valga la pena di spendere qualche parola . Ch e tipo di posizione ha oggi il Governo rispett o al concorso che, a nostro parere, deve esser e richiesto alle regioni, ai comuni e alle pro - vince per la raccolta e la elaborazione dei dat i necessari alla formazione dell ' anagrafe tribu- taria ? Il Governo rimane ancora dell ' opinio- ne che aveva fino a qualche tempo fa, quell a cioè di rifiutare che venga istituzionalizzat o questo tipo di contributo e di rapporto ch e consente, appunto, un reperimento di dat i quanto più aggiornati e più freschi possibili ? Non ritiene di dover modificare quella posi- zione - superato ormai lo scoglio, nel mod o che è a tutti noto, dell ' articolo 10 - e di isti- tuzionalizzare un obbligo, non un diritto, d a parte degli enti locali di contribuire alla for- mazione di questa anagrafe tributaria, preci- sando, anche nella formulazione dell ' articolo , questo concorso che deve essere realizzato ?

L ' onorevole ministro potrebbe dirmi : evi- dentemente si tratta di un argomento impli- cito . E altrettanto vero però che tutto quell o che è implicito non sempre è esplicito . Un a esplicitazione di questo concetto, come appun- to fa l ' emendamento Raffaelli ed altri, po- trebbe essere un elemento di ulteriore chia- rimento .

Ecco, dunque, le osservazioni, molto brevi , semplici e anche esposte in modo disorganico , che avevo intenzione di fare a proposito d i questo articolo . Riassumendo, è necessari o - a nostro parere - un approfondimento preli- minare di questo problema della ristruttura- zione degli uffici, della loro funzionalità, del - le mansioni che si intende affidare ad essi i n relazione alle nuove imposte che sono stat e istituite in questi ultimi giorni in sostituzion e delle vecchie . Va inoltre approfondito il pro- blema del personale, del suo trattamento eco- nomico, del suo ruolo, delle eventuali fusion i che sarebbe opportuno realizzare, dell'ana- grafe tributaria, che, a nostro avviso, non pu ò essere qualcosa di avulso e di staccato dall a realtà economica e sociale del paese . Ad essa , infatti, devono concorrere in maniera chiara , precisa ed istituzionalizzata gli enti locali , come strumenti di informazione di prima ma - no, capaci, quindi, di contribuire alla forma- zione del processo tributario nel nostro paese . PRETI, Ministro delle finanze . Chiedo d i parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

PRETI, Ministro delle finanze. Vorrei dir e all'onorevole Passoni che non ho mai nascosto quello che penso in materia di riorganizzazio- ne dell'amministrazione finanziaria . Ne ho parlato varie volte in Commissione, quando l'argomento è stato affrontato, e credo anch e molto a lungo . Ne ho discusso anche parec- chie volte, specificando, in interviste a quoti- diani e a settimanali . È vero che le intervist e ad un quotidiano o ad un settimanale esulan o da quella che è l'attività parlamentare, ma è anche vero che questo testimonia la mia de- cisa volontà, non solo di non sfuggire il pro- blema, ma addirittura di renderlo noto anch e ai cittadini che non si interessano specifica - mente di politica .

Non posso fare qui un discorso di un'or a per spiegare come ritengo che debba esser e domani organizzata l'amministrazione finan- ziaria . Forse non basterebbe nemmeno un'or a di tempo . Ad ogni modo, poiché l ' onorevol e Passoni ha posto alcuni quesiti, credo di po- tergli rispondere .

Egli ha chiesto, ad esempio, come inten- diamo organizzare gli uffici IVA . È semplice . Noi abbiamo già predisposto, in attesa che l a riforma tributaria entri in vigore, l'organiz- zazione degli uffici IVA in ciascun capoluogo di provincia . Quindi, vi saranno 94 uffici IV A nel nostro paese . Essi saranno tutti meccaniz- zati . Abbiamo già commissionato alla Olivett i apposite macchine elettroniche .

PASSONI . Si tratta di macchine di model- lo antiquato, già superate .

PRETI, Ministro delle finanze . No, ella s i sbaglia . Queste macchine non sono ancora ar- rivate e quindi, non essendo ancora arrivate , non possono essere di modello antiquato . D i modello antiquato forse sono, ad esempio , quelle che utilizziamo allo schedario dei titol i azionari . Difatti, il funzionamento dello sche- dario procede a rilento .

Abbiamo assunto, ripeto, questi impegni . Abbiamo anche stipulato i contratti d'affitto , perché non possiamo farlo all'ultimo momen- to . Credo che questa organizzazione, mecca- nizzata o elettronizzata che dir si voglia, con - centrata nei capoluoghi di provincia, poss a

rendere molto nell'interesse dello Stato . Ho già avuto occasione di dire (anche s e l'onorevole Passoni, che è membro di un'altr a Commissione, non ha potuto ascoltarmi) ch e gli uffici IVA utilizzeranno in buona parte i l personale che attualmente è impiegato nella

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Atti Parlamentari

— 26935 —

Camera dei Deputata

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MARZO 197 1

riscossione delle imposte di consumo . Infatt i non potremmo far fronte a tutte le nuove esi- genze soltanto con il personale di cui attual- mente disponiamo .

Per quanto riguarda il personale, ritengo che pertanto dovremo impiegarne di più pe r le imposte dirette . Questa mia opinione s i basa su due considerazioni . In primo luogo , la partecipazione dei comuni al processo d i accertamento, rendendo più complessa la pro- cedura, ci obbliga ad avere un numero mag- giore di impiegati ; in caso contrario la mag- giore complessità della procedura si risolve- rebbe in una perdita di tempo, cioè dareb- be risultati contrari a quelli che noi vorrem- mo ottenere . In secondo luogo, se si parte da l concetto di far pagare tutti e quindi di rive- dere tutte le posizioni e tutte le denunzi e - mentre oggi in genere ci si limita a con- trollare un numero abbastanza limitato di de- nunzie del reddito - bisognerà disporre di u n numero più adeguato di procuratori dell e imposte . È vero che questo significa una spesa maggiore per lo Stato, ma si tratterà cert o di una spesa produttiva, in quanto consen- tirà di incrementare gli introiti e di instau- rare una maggiore giustizia fiscale .

L' onorevole Passoni ha fatto uii riferi- mento anche ad una eventuale unificazion e dei ruoli . Naturalmente qui io non posso an- ticipare quelle che potranno essere le deci- sioni in sede di legislazione delegata . Vogli o tuttavia sottolineare un concetto, sul qual e l ' onorevole Passoni dovrebbe riflettere : no i riteniamo che la divisione, la dicotomia « im- poste dirette e imposte indirette » non si a molto utile all ' amministrazione . Oggi, indub- biamente, il settore delle imposte dirette e quello delle tasse e imposte indirette rappre- sentano dei compartimenti stagni l'uno ri- spetto all ' altro, di modo che un ufficio no n sa quel che avviene nell ' altro . È chiaro ch e con la riforma tributaria tutto questo no n avverrà più, anche perché vi sarà l ' anagrafe tributaria che si incaricherà di raccogliere tutti gli elementi .

Sembra a me però che si dovrebbe anche eliminare - anche se non lo potremo far e subito - la divisione tra direzione generale delle imposte e quella che noi chiamiam o direzione generale delle tasse, in modo che ci sia un ufficio unico adibito alla tassazione . Quando l ' ufficio è unico, infatti, è anche pi ù facile lo scambio di dati e di informazion i e questo tanto nell ' interesse dello Stato quan- to nell ' interesse del contribuente .

Del resto, nei paesi più progrediti del no- stro, dal punto di vista tributario, non c ' è

una siffatta distinzione, mentre ovunque l e dogane rappresentano, per ovvie ragioni, u n settore separato.

È chiaro poi che se noi unificheremo l e due grandi, fondamentali branche delle im- poste e delle tasse, dovremo unificare anch e i ruoli .

Ovviamente, vi sono altri problemi relativ i ai ruoli che non possono essere considerat i indipendentemente dalla struttura che no i andremo a dare all'amministrazione .

L'onorevole Passoni ha accennato anche a l problema dell ' anagrafe tributaria . Egli s a meglio di me che ieri abbiamo votato u n articolo che prevede la partecipazione dei co- muni alla procedura di accertamento di tutt i i redditi che riguardano le persone fisiche , agli effetti dell ' imposta locale, dell'impost a statale sul reddito nonché dell'imposta comu- nale sull ' incremento di valori immobiliari . Quindi, la partecipazione dei comuni al pro - cesso di accertamento è già un dato acquisito . Vorrei però che l'onorevole Passoni riflet- tesse sulla vera natura dell ' anagrafe tributa- ria, perché egli si rendesse conto che se l a collaborazione che gli enti locali potrann o dare sarà certamente utile, l ' anagrafe tribu- taria sarà tuttavia legata agli uffici dello Stato .

Vediamo un po' che cosa sarà l'anagraf e tributaria. Farà capo ad un centro elettro- nico nazionale che verrà insediato qui a Roma, all'EUR, nei pressi dell'obelisco d i Marconi . Abbiamo già praticamente esperito il concorso : l'IBM s ' incaricherà di realizza- re questo centro elettronico . Alla periferi a l'impegno per i terminali sarà assunto dall a IBM ed anche dalla ditta nazionale Olivetti . Orbene, quali dati riceve l'anagrafe tri- butaria ? Ovviamente i dati rilevati dagli uf- fici . L'anagrafe tributaria è elettronica : no n è che possa funzionare sulla base di letter e o di segnalazioni . Quali uffici dunque tra- smettono all'anagrafe tributaria i loro dati ? Ad esempio, gli uffici doganali : essi saranno organizzati per trasmettere tutte le rileva- zioni all'esportazione e all'importazione ch e essi possono fare .

Un altro caso è quello degli uffici del re- gistro : tutte le compravendite e tutti gli atti in genere che vengono registrati sulla bas e di un obbligo di legge, vengono comunicat i all ' anagrafe tributaria . Tizio vende a Gaio un appartamento ad Aosta o a Belluno ed i ri- spettivi uffici del registro trasmetteranno im- mediatamente al centro elettronico nazional e i dati relativi a questo passaggio di proprie- tà : quindi si verrà a conoscere, da parte del

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Atti Parlamentari — 26936 — Camera dei Deputat e

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 17 MARZO 197 1

centro elettronico nazionale, questo dato ch e riguarda l'acquisto da parte dell'uno e l a vendita da parte dell'altro . Ma è noto che gl i uffici del registro sono uffici dello Stato .

Così per l ' imposta sul valore aggiunto ; l o onorevole Passoni sa che vi sono 94 uffici pro- vinciali, come prima dicevo, ciascuno de i quali controlla e tassa i singoli operatori eco- nomici e, ovviamente, trasmette i dati al cen- tro elettronico nazionale . Ma anche l ' uffici o IVA è un ufficio statale, non comunale e tant o meno regionale . Quindi, in che modo l ' ent e locale potrebbe collaborare nell ' ambito dell o ufficio IVA, in che modo potrebbe collabo- rare nell ' ambito dell ' ufficio del registro ?

Si tratta, ripeto, di tutta una serie di uf- fici che acquisiscono dati utili dal punto d i vista fiscale, li trasmettono al centro elettro- nico nazionale, il quale poi a sua volta li smi- sta alle varie sedi di ufficio distrettuale dell e imposte .

Anche nel caso dei titoli azionari, di cu i per fortuna abbiamo conservato la nominati- vità in tatto il territorio nazionale – contra- riamente a quanto proponeva ieri qualch e onorevole collega – avremo evidentemente l a captazione da parte .del centro elettronico na- zionale e la conseguente comunicazione de i redditi percepiti ai singoli uffici distrettual i delle imposte competenti per territorio ; com e ella vede, onorevole Passoni, tutti questi uf- fici sono di natura, eminentemente statale e quindi mi pare che gli enti locali non pos- sano offrire un grande contributo alla rileva- zione dei dati .

Vorrei anche aggiungere, onorevole Pas- soni, che questa riorganizzazione e raziona- lizzazione dell ' amministrazione finanziari a richiede anche (questo è bene che non si a eccessivamente sbandierato) una riduzion e del numero degli uffici, in modo che il per - sonale possa essere meglio utilizzato . Esiste , ad esempio, un ufficio delle imposte dirett e (il quale appartiene alla circoscrizione elet- torale del Presidente del Consiglio dei mi- nistri) che, nel 1967, se ben ricordo, incas-

sava un milione e mezzo in tutto . . .

LIBERTINI . Comprese le imposte pagate dal Presidente del Consiglio ?

PRETI, Ministro delle finanze . No ; egl i risiede a Roma . Ho voluto fare riferiment o ad una zona molto povera del nostro paese . È chiaro che quel milione e mezzo riscos - so da un ufficio con due impiegati, non er a sufficiente per dar loro lo stipendio e quind i era passivo né si tratta di un caso unico : era

un caso limite, ma vi sono molti altri uffici del - le imposte dirette e del registro che assoluta - mente non adempiono ad alcuna utile fun- zione . Anche la riduzione di cui parlavo dun- que ritengo che sia nell'interesse della buon a amministrazione finanziaria . Del resto, anch e per poter combattere meglio l'evasione, oc - corre una certa concentrazione degli uffici . Dobbiamo dotarli, infatti, di macchine, ma è chiaro che, se noi teniamo in piedi uffic i dove lavorano due persone e mezzo (che pe r ferragosto diventano una e un quarto), non potremo far funzionare le macchine, pe r adempiere a quelle funzioni importanti all e quali prima accennavo .

Ho inteso semplicemente dare alcune spie- gazioni in relazione a taluni quesiti specific i che l'onorevole Passoni mi aveva posti . S e nel corso del dibattito mi verranno poste al - tre domande, sarò a 'disposizione del Parla - mento, soprattutto poi se mi verranno dat i utili consigli, perché nulla è più prezioso de i buoni consigli .

PRESIDENTE . Passiamo agli emendamen - ti presentati all ' articolo 11, cominciando dai seguenti :

Sostituire il numero 2) con il seguente : 2) la revisione delle circoscrizioni terri- toriali ed il riordinamento degli uffici perife- rici secondo criteri di funzionalità e di ridu- zione del costo dei servizi, disponendo anch e la soppressione degli uffici non necessari . 11 . 12. (già 12 . 8) Ciampaglia.

Sostituire il numero 3) con il seguente:

3) il riordinamento delle carriere con la determinazione delle relative attribuzioni se- condo i criteri stabiliti dalla legge 18 marzo 1968, n . 249, e successive modifiche ed inte- grazioni, ed in relazione alle nuove esigenz e dei servizi, la ristrutturazione dei ruoli or- ganici del personale dell ' amministrazione con la istituzione di ruoli unici per ciascuna dire- zione generale e la contemporanea soppres- sione dell ' attuale ruolo centrale . Previa ri- determinazione delle dotazioni organiche d i ogni carriera, in ciascun nuovo ruolo sarà inquadrato il personale che, all'atto dell'ema- nazione del provvedimento delegato, prest i servizio presso gli uffici centrali e periferic i dipendenti dalle singole direzioni general i garantendo la piena valutazione del servizio prestato e la conservazione delle posizion i giuridiche ed economiche acquisite .

11 . 14. Ciampaglia.

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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Al numero 7), aggiungere, in fine, le pa- role : A tal fine, nel quadro della realizzazio- ne della meccanizzazione dei servizi e dell a utilizzazione del personale di cui all'artico - lo 13, previo esperimento di adeguate sele- zioni attitudinali, si potranno assumere, me- diante concorso per titoli, impiegati straordi- nari per mansioni esecutive e ausiliarie, ne i limiti di un contingente da stabilirsi con de- creto del Ministro delle finanze di concert o con quello del tesoro, da espletarsi entro i l 31 gennaio 1972 .

11 . 13. (già 12 . 9)

Ciampaglia.

Aggiungere, in fine, il seguente comma : Il Governo provvederà, altresì, ad emana - re le disposizioni per l ' utilizzo dell ' Istituto na- zionale gestione imposte di consumo (INGIC ) in compiti e servizi nell ' ambito del nuov o ordinamento tributario .

11 . 10.

Ciampaglia .

L' onorevole Ciampaglia ha facoltà di svol- gerli .

CIAMPAGLIA . Per quanto riguarda l o emendamento 11 . 12, dopo quanto è stat o esposto dal ministro, credo che non vi sia altr o da aggiungere, in quanto una revisione dell a circoscrizione territoriale, un ' economia ne i costi di servizio dovrà comportare per con- seguenza anche la soppressione, come dicev a giustamente il ministro, di alcuni uffici no n necessari .

Mi soffermerò invece brevemente sull o emendamento 11 . 14, poiché ritengo che i l n . 3) dell ' articolo 11 sia il punto fondamental e ai fini dell'avvio della riforma . Esso riguard a il trattamento e l ' organizzazione del perso- nale, cioè proprio di coloro che dovranno at- tuare la riforma .

A tal proposito mi permetto di sottolinear e che appare oggi anacronistica l ' attuale divi- sione dei ruoli del personale in ruoli central i e ruoli periferici . Vorrei riportarmi a quanto ha detto il relatore Bima nella sua relazione , a pagina 81 e seguenti, dove si leggono inte- ressanti considerazioni sulla materia che , però, non sono tradotte in maniera chiara ne l testo legislativo . L ' emendamento propost o tende a sopperire a questa manchevolezza e d è in perfetta armonia con lo spirito di quell e osservazioni e, d ' altra parte, concorda con quanto è stato già stabilito dalle norme su l riassetto della pubblica amministrazione di

cui alla legge 18 marzo 1968, n . 249, e succes- sive modifiche e integrazioni .

Un ' amministrazione finanziaria verament e efficiente non può e non deve privarsi per i propri servizi centrali anche dell ' opera, dell a esperienza, della capacità e dell ' equilibrio de i funzionari periferici .

L ' emendamento che si propone rispecchia , d'altra parte, una volontà legislativa emers a fin da tempi remoti, riproposta in varia mi- sura durante il succedersi delle leggi, ma ma i attuata . Nella citata relazione di maggioranz a della Commissione finanze e tesoro si legg e che già Luigi Einaudi, 50 anni or sono, i n occasione di un ' altra riforma tributaria , auspicava che fosse ristabilita la circolazion e di funzionari tra centro e periferia ; e an- cora lo stesso relatore Bima acutamente os- serva : ,, Abbiamo ruoli centrali e ruoli peri- ferici, rispondenti a carriere tra loro assolu- tamente impermeabili e incomunicanti ; con la triste conseguenza che non sempre la per - sona preposta ad impartire le direttive de l centro possiede quell ' equilibrio e quella cono- scenza pratica dei problemi da risolvere che solo un congruo periodo di " gavetta ", sag- giamente e proficuamente speso ed opportu- namente ripetuto, può far apprendere » .

La proposta di modifica al testo, quindi , non può che essere caldeggiata da color o che veramente vogliono una riforma efficiente ; il denegarla significa non accogliere i prin- cipi stessi della riforma, significa boicottar e la riuscita di un profondo rinnovamento dell a struttura burocratica dell'amministrazion e finanziaria .

L'emendamento 11 . 13 è assorbito da u n altro emendamento proposto dalla maggio- ranza della Commissione . Quindi lo ritiro . L'emendamento 11 . 10 è simile ad altri emen- damenti presentati da colleghi di altri gruppi , e si riferisce all'istituto delle imposte d i consumo . Comprendo che, forse, non si pu ò stabilire una norma precisa in un provvedi - mento di delega ; comunque noi prevediamo l'eventualità, che questo istituto, che ha tant e benemerenze, possa essere impiegato per l e attività dell ' amministrazione finanziaria i n occasione della riforma tributaria .

PRESIDENTE .

stato presentato il se- guente emendamento :

Al n . 3), dopo le parole : legge 18 marzo 1969, n . 249, aggiungere le parole : con il ri- conoscimento di un maggior rilievo del me-

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rito personale in confronto all'anzianità matu- rata .

11 . 5. Santagati, Abelli, Alfano, Ahnirante, Cara- donna, d'Aquino, Delfino, De Marzio , di Nardo Ferdinando, Franchi, Guarra , Manco, Marino, Menisacci, Niccolai Giu- seppe, Nicosia, Pazzaglia, Roberti, Ro- meo, Romualdi, Servello, Sponziello, Tri- podi Antonino, Turchi .

L'onorevole Santagati ha facoltà di svol- gerlo .

SANTAGATI . L'emendamento tende a d una migliore specificazione del testo del n . 3 ) dell'articolo 11, nel quale si fa riferimento , in particolare, alla legge 18 marzo 1969, n . 249 , che, come i colleghi ricorderanno, fu appro- vata sul finire della passata legislatura . Non è sicuro – o, per lo meno, non ne abbiam o certezza – che in base alle norme previste d a quella legge si possano tutelare alcune esi- genze, cui pensa di sopperire l'emendament o da me proposto, a nome del gruppo cui ap- partengo . Infatti, se è vero che da un lat o al n . 3) dell'articolo 11 si parla di riordina - mento di carriere e di revisione dei ruol i organici secondo i criteri stabiliti dalla legge 18 marzo 1969, ,è altrettanto vero che delt a legge – che riguarda la riforma cosiddett a burocratica – merita di essere particolarment e riguardata per quanto concerne il personal e degli uffici tributari . Questo personale, com e testé ricordava l'onorevole Ciampaglia (che a sua volta si rifaceva ad una serie di argo- mentazioni contenute nella relazione dell'ono- revole Rima), molte volte viene a trovarsi , per così dire « intasato » e messo nella mate- riale impossibilità di fruire di uno svilupp o di carriera o, cosa ancora più grave, pur ac- cumulando una esperienza ed una anzianil à cospicue, cui va aggiunto anche un merit o personale non indifferente, spesso non riesc e ad essere valorizzato, e non per cattiva vo- lontà ma perché purtroppo, in quella che è la routine amministrativa, il funzionario no n si trova al posto giusto .

Trattandosi di una legge delega, penso ch e si potrebbe uscire dal binario obbligato di cu i alla legge 18 marzo 1969 (che per altro, com e tutti sappiamo, ha subìto ulteriori evoluzion i ed interpretazioni, come credo stia ancora su - bendo con provvedimenti in corso di elabora- zione da parte del Parlamento) nel senso, pe r lo meno, di puntualizzare due aspetti che ri- guardano proprio i funzionari di questo ram o dell'amministrazione : e cioè un maggiore ri- lievo al merito personale e, nel contempo, af -

finché ciò non possa turbare anche determi- nate anzianità acquisite (il vecchio detto ch e l'anzianità fa grado credo in modo partico- lare viga nel campo della pubblica ammini- strazione), la possibilità di comparare il me - rito personale con l'anzianità acquisita .

A me pare che questi due elementi no n turbino lo spirito della norma che si vuol e approvare al punto 3) dell'articolo 11, ma s e mai lo esaltino ; quindi penso che l'emenda - mento possa essere accolto da questa As- semblea .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se- guenti emendamenti :

Al numero 2), dopo la parola : funzionalità , aggiungere le parole : e di coordinamento re- gionale .

11 . 15 . Lepre.

Al numero 3), aggiungere, in fine, le pa- role : Potranno essere disposte norme agevo- lative per l'esodo del personale .

11 . 16. Lepre.

Al numero 5), aggiungere, in fine, le pa- role : ivi compreso il potere di revoca e di mo- difica degli atti stessi .

11 . 17. Lepre.

Dopo il numero 11), aggiungere il seguente : 11-bis) l'inquadramento degli attual i ispettori periferici di finanza (tasse ed impo- ste dirette) e centrali della finanza locale in un corpo unico ispettivo, adeguatamente po- tenziato ed autonomamente organizzato .

11 . 18. Lepre.

Aggiungere, in fine, il seguente comma : Il Governo è autorizzato all'emanazione d i norme per l'utilizzo dell ' Istituto nazionale ge- stione imposte di consumo (INGIC) in compit i e servizi del nuovo sistema tributario .

11 . 8. Frasca, Lepre, Di Nardo Raffaele, Amade i Leonetto, Cingari, Saldane Guerra, Sa- voldi, Cucio, Musotto, Santi.

LEPRE . Rinunziamo allo svolgimento . PRESIDENTE . E stato presentato il se- guente emendamento :

Sostituire il numero 8), con il seguente:

8) il riordinamento – in concorso tra Sta- to, regioni e comuni – dei servizi centrali e periferici dell ' anagrafe tributaria con parti-

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colare riguardo ai compiti di raccolta e ela- borazione sul piano nazionale dei dati e dell e notizie direttamente o indirettamente indica- tivi della capacità contributiva dei singoli sog- getti e di smistamento agli uffici preposti al - l ' accertamento e al controllo, compresi i co- muni e le regioni .

11 . 3 .

Raffaelli, Boiardi, Vespignani, Passoni. Bor- raccino .

BORRACCINO . Chiedo di svolgerlo io . PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BORRACCINO . Signor Presidente, questo emendamento tiene presente la necessità d i non esautorare completamente i comuni, l e province e le regioni in atti fondamentali ri- guardanti l ' accertamento tributario e, in ge- nere, tutto il sistema tributario del qual e stiamo discutendo e di affermare, al contra- rio, il ruolo insostituibile degli enti local i sul piano della efficienza tecnica e democra- tica . del sistema tributario medesimo .

Se si vuole fare un ragionamento stretta - mente tecnico di efficienza nell ' applicazione del sistema tributario, occorre ammettere ch e l'efficienza oggi non è concepibile, in ordine ad un problema di così vasta portata, senz a tener conto della fondamentale funzione che devono avere appunto i comuni e le regioni . Non è concepibile oggi parlare di efficienz a tributaria senza democrazia perché - noi di- ciamo - senza democrazia non può esservi ef- ficienza tributaria .

Queste stesse considerazioni sono stat e avanzate dai comuni, dalle province, dall e regioni in una serie di convegni e di inizia- tive che si sono svolte ultimamente . Il di - scorso tributario deve essere un discorso uni- tario fra i comuni, le regioni e lo Stato . Pe r questo occorre, a nostro avviso, che l ' anagraf e tributaria. sia gestita dai comuni, dalle region i e dallo Stato in concorso fra loro con un mo- mento di raccolta ed utilizzazione dei dat i unitario a livello regionale ma reciprocament e controllato .

Questa esigenza è stata ampiamente avver- tita anche nel corso dell ' ultimo convegno dei comuni indetto dall ' Associazione nazional e dei comuni italiani . In quel convegno è stato chiaramente affermato che due sono i prin- cìpi che governano i rapporti tributari . D i essi uno è specifico della materia tributaria od è il principio di capacità contributiva vist o in rapporto al principio di progressività de l sistema ; l'altro è di portata più ampia ed at -

tiene ai rapporti tra l'organizzazione statal e e le comunità locali . Esso pone nei criter i della autonomia e del decentramento il punt o di partenza per ogni ristrutturazione del si- stema dei rapporti tra gli enti pubblici . Coor- dinare le finanze statali con quelle della re- gione, della provincia e del comune non vuo l dire confiscare, a vantaggio della prima, l e autonomie che lo Stato accentratore dell'Otto- cento aveva osato sopprimere .

Lo Stato democratico e repubblicano no n può, senza rinnegare lo spirito autonomistic o e la lettera stessa della Costituzione, estro - mettere gli enti locali dal processo di attua- zione del potere tributario . Occorre dirlo co n tutta chiarezza : l'autonomia politica ed am- ministrativa non è completa senza l ' autono- mia in materia di entrate e di spesa . Una cos a è il coordinamento voluto dalla Costituzion e ed altra cosa è la confisca dei poteri che l a nostra Costituzione recisamente esclude e che invece si dovrebbe imporre attraverso l ' ap- provazione di questo provvedimento in ma- teria tributaria .

L'accertamento unificato, condotto sui dat i acquisiti attraverso l'anagrafe tributaria, pu ò essere, secondo l'esperienza che ci viene an- che da altri paesi, lo strumento utile per rin- novare la nostra organizzazione tributaria . È allora in rapporto a questi due strumenti - accertamento unificato ed anagrafe tributari a - che si devono estrinsecare le modificazion i sostanziali ai concetti ispiratori del disegn o di legge sottoposto al nostro esame .

Oggi ai comuni fanno capo alcuni fonda - mentali strumenti di grande importanza pe r conoscere di ciascun cittadino gli elementi es- senziali alla sua collocazione nel contesto so- ciale . Analogamente dunque a quanto avvien e già per i registri dello stato civile e per l ' ana- grafe della popolazione residente, anche l a anagrafe tributaria deve essere incentrata su l comune di residenza del contribuente ed es- sere affidata al comune a cui affluiscono i dat i dell'elaboratore centrale . In secondo luogo, i comuni titolari di un potere tributario costi- tuzionalmente garantito debbono inoltre, ne l procedimento di accertamento tributario, es- sere in posizione di uguale dignità con parit à di funzioni rispetto all'amministrazione sta - tale .

È stato inoltre affermato il ruolo oggi fon- damentale e decisivo della regione non solo nello sviluppo di una politica economica e democratica ma anche nel coordinamento d i tutte le attività fondamentali nazionali . E s e la regione, dunque, viene oggi ad assolver e questa funzione decis ; va nella politica di pro-

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grammazione democratica, non è concepibil e vedere esclusa la regione anche in questo im- portante atto che è quello dell ' applicazion e dell ' anagrafe tributaria come momento d i coordinamento di tutto questo complesso mec- canismo tra lo Stato e il comune e come mo- mento anche di garanzia di una reale appli- cazione democratica di questo sistema . Perciò noi riteniamo che le proposte avanzate ne l disegno di legge debbono oggi esser modifi- cate per quanto riguarda l ' anagrafe tributa- ria, riconoscendo ai comuni e alle regioni u n momento decisivo nel coordinamento dell ' ap- plicazione della stessa anagrafe tributaria .

D'altra parte, l'esigenza dell ' istituzion e dell'anagrafe tributaria come momento di au- tonomia locale è stata già uno dei punti i n discussione nel paese ; ed anche da altre part i politiche, compresa la stessa democrazia cri- stiana, fu riconosciuta necessaria l ' istituzion e dell ' anagrafe tributaria come momento deci- sivo per predisporre alcuni strumenti fiscal i che possono oggi dare corpo reale e democra- zia all'applicazione del sistema tributario .

Si è detto che l ' anagrafe tributaria dev e costituire l ' ossatura di base di una corretta ed efficiente impalcatura dell'imposta unic a sul reddito, e che senza l ' anagrafe tributa- ria è impossibile perequare con giustizia l a imposizione . Non è oggi possibile ritener e democratico un sistema dell ' anagrafe tribu- taria centralizzato senza che esso sia coordi- nato nella sua applicazione con le regioni e con i comuni . Non sarebbe un idoneo stru- mento di raccolta analitica dei dati, non ser- virebbe a colpire la fascia elevata dei citta- dini che godono di alti redditi e non servi- rebbe a colpire gli evasori fiscali . Sarebb e una nuova illusione, così come una illusione si è dimostrata l ' attuazione di altri strument i che, nel passato, avrebbero dovuto raggiun- gere lo scopo di colpire gli alti redditi e l a vasta fascia degli evasori, ma che poi, pro- prio perché non facevano perno sulla volont à democratica delle popolazioni attraverso i co- muni e le regioni, sono falliti nei lor o obiettivi .

Oggi si avrebbe lo stesso fallimento se l a anagrafe tributaria fosse uno strumento avul- so dalla realtà del paese, avulso dai centr i decisionali, come le regioni e i comuni, e sa- rebbe un meccanismo che obbedirebbe in - dubbiamente a leggi e volontà estranee a l paese, così come è avvenuto per altri stru- menti .

L'anagrafe tributaria quindi deve essere oggi il punto di confluenza di tutte le notizi e riguardanti la situazione patrimoniale ed

economica del contribuente e delle sue varia- zioni positive o negative ; ed è proprio pe r questo che deve essere perciò materialment e vicina al contribuente -e facilmente individua - bile da tutti gli enti pubblici e privati e da i pubblici uffici che saranno obbligati a tra - smettere le notizie utili all'anagrafe stessa . Non avverrebbe invece tutto questo se l ' ana- grafe fosse solamente centralizzata .

Ecco perché si propone che l'impianto e il funzionamento delle anagrafi tributari e siano affidati ai comuni e ci sia un moment o di coordinamento dell ' anagrafe tributaria at- traverso i comuni, le regioni e lo Stato .

Qualunque atto economico produttivo d i reddito, in qualsiasi posto, può essere facil- mente segnalato all'anagrafe tributaria, se c i si riferisce alla residenza del contribuente ; altrimenti, si darebbe luogo a difficoltà e d a dispersioni . Anche nel caso di trasferiment o di residenza ,del contribuente, si faciliterà i l trasferimento dell ' anagrafe tributaria, rien- trando tutto nell'unicità della segnalazion e del contribuente per il cambiamento di resi- denza . La condizione della molteplicità dell e anagrafi tributarie non può provocare incon- venienti, giacché le anagrafi vengono istitui- te ed organizzate in tutta la Repubblica co n un unico regolamento, e sono sottoposte inol- tre anche al coordinamento della regione e dello Stato . Siffatta concezione dell ' anagraf e tributaria non contraddice con l'idea dell a anagrafe meccanizzata *da istituire central- mente per tutti i contribuenti . Quest ' ultima , più che una anagrafe utile ai fini degli ac- certamenti, può essere valida come raccolt a generale dei ruoli di accertamento e per l a comparazione dell ' efficienza delle singol e anagrafi .

Per queste considerazioni ; che sono stat e portate avanti validamente dagli enti locali , e che sono state riconosciute da altre part i politiche come ragioni valide per un sistema democratico della riforma tributaria nel no- stro paese, noi ci permettiamo di insister e (nella logica del ragionamento fatto a soste- gno di un sistema democratico, quale abbia- mo sostenuto in tutta la discussione sul di - segno di legge di riforma tributaria), affin- ché anche per quanto riguarda l ' anagrafe tri- butaria non si vada avanti secondo una con- cezione ed un sistema che sono avulsi dall a realtà del paese e cozzano contro la volontà della popolazione degli enti locali, ma in que- sto momento, in applicazione della Costitu- zione repubblicana, si faccia dell ' anagraf e tributaria un momento fondamentalment e democratico e costituzionale . È necessario,

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dunque (così come la coscienza del paese ri- chiede, affinché gli atti fondamentali si ispi- rino oggi ai concetti della democrazia e dell a Costituzione) che l ' anagrafe tributaria rispec- chi oggi la volontà delle masse popolari e degli enti locali ; e perciò deve essere uno strumento di garanzia per tutti . Nella su a applicazione, l ' anagrafe tributaria deve tene r presente la volontà, dei comuni , delle region i e dello Stato . Questo è l ' unico modo pe r avere un accertamento unitario, è l ' unico modo per avere un ' anagrafe tributaria demo- cratica, è l'unico modo per assicurare ai cit- tadini, per assicurare a tutti la partecipazio- ne, attraverso gli strumenti democratici elet- tivi, a quella che è una delle fasi più im- portanti e più delicate della riforma tribu- taria che noi stiamo discutendo in Parla - mento .

PRESIDENTE . È stato presentato il se- guente emendamento :

Aggiungere, in fine, il seguente comma : Il Governo è delegato all'emanazione d i norme per l ' adeguata e razionale utilizzazion e dell'Istituto nazionale gestione imposte di con- sumo (INGIC) nel nuovo sistema tributario , con particolare riferimento ai compiti di ac-

certamento e di riscossione dei tributi .

11 . 9. Scianatico, Bernardi, Caroli, Longoni, Sisto , Allegri, Sorgi, Valeggiani, Canestrari, Ba - lasso, Traversa .

L ' onorevole Scianatico ha facoltà di svol- gerlo .

SCIANATICO . Con questo emendament o si chiede di delegare il Governo all ' emanazio- ne di norme per l ' adeguata e razionale utiliz- zazione dell'INGIC (Istituto nazionale gestio- ne imposte di consumo) – il cui capitale è pe r il 50 per cento della Cassa depositi e prestit i e per iI rimanente di istituti di credito di di - ritto pubblico – unico ente di diritto pubblic o sottoposto alla vigilanza del Ministero dell e finanze ed i cui conti consuntivi, in quant o classificato ente con dimensioni e compiti d i particolare rilevanza economica e sociale, son o annessi agli stati di previsione della spesa de l ministero stesso .

Da circa 35 anni questo ente provvede, nel - l ' adempimento dei fini istituzionali, all'accer- tamento e alla riscossione delle imposte comu- nali di consumo, di altri tributi locali (quali , ad esempio, la tassa per l ' occupazione di spaz i ed aree pubbliche), nonché dell'IGE al det -

taglio su taluni generi e dell'imposta di sog- giorno ; gestisce, inoltre, servizi di tesoreri a comunale e dell'ECA .

L'efficienza della gestione INGIC, aliena d a qualsiasi fine di lucro, è alla base della con- tinua espansione dell'attività dell'ente, che og- gi può sintetizzarsi nella conduzione di ser- vizi in circa 250 comuni, distribuiti in tutt o il territorio nazionale, con una popolazione complessiva di circa 12 milioni di abitanti e nella riscossione di tributi per circa 100 mi-

iardi annui .

Inoltre, nel decennio 1948-1958, l'INGI C svolse una vasta attività nel settore della ri- scossione delle imposte dirette, gestendo nu- merose ed importanti esattorie . Ciò a richiest a del Ministero delle finanze e, per la region e siciliana, dell'assessorato alle finanze, all o scopo di consentire il funzionamento dell e esattorie non appaltabili nelle forme ordinari e in quanto profondamente dissestate ed antieco- nomiche . Si citano, tra l'altro, le esattorie d i Napoli, Palermo, Catania, Messina e Tra - pani .

L'esperienza nel settore continua positiva - mente attraverso la società SARIC .

Ancora nel settore dei tributi erariali, sem- pre a richiesta del Ministero delle finanze , l'INGIC, da circa 20 anni, collabora efficace - mente attraverso la società SEIM alla riscos- sione dell'IGE, provvedendo alla elaborazion e meccanografica dei dati relativi all'intero ter- ritorio nazionale .

L'economicità della gestione dell'ente, de - terminata soprattutto da un'organizzazione d i persone e di mezzi sempre contenuta nei li - miti della effettiva esigenza del servizio, è di - mostrata : dal basso costo di gestione (per l e imposte di consumo, anno 1969 : 15,76 pe r cento, sensibilmente inferiore a quello medi o nazionale) ; dagli avanzi di gestione che, nel - l'ultimo quadriennio, sono stati di complessi- ve lire 1 .500 milioni, tutti destinati, a norma della legge istitutiva, a favore degli enti loca- li ; dalla formazione di un cospicuo patrimoni o comprendente, tra l'altro, immobili e titoli . Bisogna inoltre considerare le concession i equitative extra contratto, alle quali lo stess o istituto spesso addiviene a favore dei comu- ni, quali versamenti una tantum, rinuncia a l rimborso dei maggiori oneri per il personale , aumento dei canoni e via dicendo .

Può quindi affermarsi che l'INGIC è, se no n

l'unico, certamente uno dei pochi enti che ma i

ha avuto necessità di sovvenzioni da, parte

dello Stato ; anzi, esso ha potuto mettere a

disposizione della pubblica amministrazion e

somme sempre più rilevanti . Pertanto, risul-

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terebbe quanto mai proficua una utilizzazione dell'ente per lo svolgimento di compiti e ser- vizi nel nuovo ordinamento tributario .

PRESIDENTE . Avverto che la Commis- sione ha presentato il seguente emendamento :

Dopo il numero 3), aggiungere il seguente : 3-bis) l ' ampliamento dei ruoli organic i del personale degli uffici direttamente inte- ressati alla riforma, anche in deroga alle di- sposizioni della, legge 18 marzo 1968, n . 249 , e successive modificazioni, in relazione all e maggiori esigenze degli accertamenti e dell e nuove procedure, nonché per una loro mi- gliore efficienza operativa .

11 . 20. Commissione.

Avverto altresì che il Governo ha presen- tato il seguente altro emendamento :

Dopo il numero 3), inserire il seguente : 3-bis) il riordinamento delle casse mutu e fra il personale, anche con la loro eventual e fusione, e l ' armonizzazione delle tabelle de i tributi speciali .

11 . 11 . Governo.

Deferimenti a Commissioni .

PRESIDENTE . Sciogliendo la riserva ri- tengo che i seguenti provvedimenti posson o essere deferiti alle sottoindicate Commissioni permanenti in sede legislativa :

Alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

« Autorizzazione all ' amministrazione dell e poste e delle telecomunicazioni a contrarr e mutui, anche obbligazionari, con la Cassa de- positi e prestiti o con il Consorzio di credito per le opere pubbliche per la copertura de l disavanzo dell'anno 1968 ; esenzione tributari a sui prestiti contratti con il consorzio stesso dall ' amministrazione delle poste e delle tele - comunicazioni per la copertura dei disavanz i degli anni 1968 e 1969 » (3190) (con parer e della V e della X Commissione) ;

alla VIII Commissione (Istruzione) : ZACCAGNINI ed altri : « Finanziamento del - l ' Associazione per lo sviluppo delle scienz e religiose in Italia » (urgenza) (3001) (con pa- rere della V Commissione) .

Se non vi sono obiezioni rimane così sta- bilito .

(Così rimane stabilito) .

I seguenti altri provvedimenti sono, inve- ce, deferiti alle sottoindicate Commission i permanenti, in sede referente :

Alla I Commissione (Affari costituzio- nati) :

CARUSO ed altri : « Integrazione della legg e 28 ottobre 1970, n . 775, per la copertura dei posti di nuova istituzione presso alcune am- ministrazioni dello Stato » (3192) ;

alla X Commissione (Trasporti) :

BERTOLDI ed altri : « Riordinamento del re- gistro italiano navale » (3185) (con parere del- la II, della III e della XIII Commissione) ;

alla XI Commissione (Agricoltura) : ARMANI ed altri : « Estensione delle prov- videnze previste dall'articolo 49 del decreto - legge 26 ottobre 1970, n . 745, convertito con modificazioni nella legge 18 dicembre 1970 , n . 1034, concernente provvedimenti per la ri- presa economica » (3186) (con parere della V Commissione) ;

alla XIII Commissione (Lavoro) :

BORRA ed altri : « Comprova dei requisit i richiesti per beneficiare di quanto dispost o dall'articolo 51 della legge 30 aprile 1969 , n . 153 » (3174) (con parere della VI Com- missione) ;

BIANCHI FORTUNATO ed altri : « Norme pe r la determinazione della retribuzione ai fin i previdenziali per lavoratori regolati da con - tratti collettivi di lavoro ed iscritti a form e obbligatorie di previdenza sostitutiva dell'as- sicurazione per la invalidità, la vecchiaia e i superstiti o ad altri trattamenti di previ- denza che abbiano dato titolo all'esclusion e da detta assicurazione » (3196) (con parer e della V Commissione) .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . Qual è il parere della Com- missione sugli emendamenti presentati all'ar- ticolo 11 ?

BIMA, Relatore per la maggioranza . Vor- rei innanzitutto ringraziare in particolare l'onorevole Passoni per avere impostato gl i importanti problemi che fanno capo a questo articolo, quelli relativi alla riorganizzazion e della amministrazione finanziaria e quell i relativi alla sistemazione del personale ; d i questo personale, onorevoli colleghi, nelle

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mani del quale noi andremo a mettere, da l 1° gennaio del 1972, questo importante stru- mento del rinnovamento della vita non sol - tanto politica, ma economica e sociale de l nostro paese ; personale che, riesumando u n appellativo usato da un grande statista ita- liano, Luigi Einaudi, io voglio chiamare co n la denominazione alta e solenne di magistrat i tributari, cioè di persone le quali quotidiana - mente – così come i ;giudici togati ammini- strano la giustizia – sono chiamati a dar e attuazione al precetto costituzionale di un a più perequata distribuzione degli oneri .

Io voglio augurarmi che, per la realizza- zione delle finalità di questa altissima legg e non mancherà certamente la loro collabora- zione ; come voglio, d'altra parte, augurarm i che essi, nel disimpegno della loro nobile , alta e serena mansione, possano avere tutt e le sodisfazioni non soltanto morali, ma anch e e soprattutto di carattere materiale .

Detto questo, passo brevemente a dare i l parere sugli emendamenti . Per quanto riguar- da l ' emendamento Ciampaglia 1'1 . 12, la Com- missione esprime parere favorevole e si augura che, specialmente per l'ultima parte di esso , in cui viene dato al potere delegato la possi- bilità di disporre anche la soppressione degl i uffici non necessari, le finalità che attengon o ad una più articolata funzionalità della pub- blica amministrazione possano essere sodi- sfatte .

Per quanto concerne l ' emendamento 11 . 15 , vorrei pregare il suo presentatore, l'onorevol e Lepre, di ritirarlo anche perché il problema , che visto superficialmente può essere anch e logico, presuppone soluzioni non facili da adottare, anche se mi auguro che i problem i ai quali si riferiscono possano venire risolti . Per quanto riguarda l'emendamento Ciam- paglia 11 . 14, la Commissione ritiene che tratt i di problemi che debbano essere visti in pro- spettiva, e per la soluzione dei quali bisogna lasciare alla pubblica amministrazione un a certa discrezionalità, rientrando i poteri d i cui si parla nell'emendamento proprio nel campo delle attribuzioni specifiche del poter e delegato . Vorrei quindi pregare l'onorevol e Ciampaglia di considerare esaurienti quest e spiegazioni e di voler ritirare l'emendamento . In caso contrario la Commissione esprime pa- rere contrario .

Per quanto riguarda l'emendamento 11 . 5 , desidero dire all'onorevole Santagati che ci ò che egli invoca con il suo emendamento er a già stato invocato nel 1923 dal professor Luig i Einaudi, in occasione del suo commento sull a riforma Meda . Questa stessa richiesta è con-

tenuta nel « libro bianco » dei dottori com- mercialisti ; mi rendo conto che se anche i n sede privatistica essa può risultare ovvia, tut- tavia urta contro una legislazione secolare . Pertanto, prego l'onorevole .Santagati di vo- ler ritirare l'emendamento ; in caso contrario la Commissione sarà costretta ad esprimer e parere contrario .

La Commissione esprime inoltre parer e contrario all'emendamento Lepre H . 16, i n quanto con esso si verrebbero veramente a co- struire ponti d'oro in favore del personal e dell'amministrazione, che potrebbe essere in- dotto a svolgere attività diverse . Non dimen- tichiamo che la riforma tributaria rappresent a uno sforzo notevole da parte dell'amministra- zione, per cui questa deve cercare di conser- vare nei propri organici proprio questo per - sonale migliore . La Commissione esprime in - vece parere favorevole all'emendamento 11 . 1 1 del Governo, e raccomanda alla Camera i l proprio emendamento 11 . 20 .

Per quanto riguarda l'emendamento Lepr e 11 . 17, anche se le sue finalità sono quell e di responsabilizzare i funzionari, credo tutta - via che, trattandosi di gerarchia, bisognerebb e addentrarsi in un potere alquanto delicato e che noi non possiamo usurpare . Mi sembr a quindi opportuno lasciare al legislatore dele- gato il compito di definire queste modalità , per cui pregherei l'onorevole Lepre di ritirar e il suo emendamento ; qualora non lo ritirass e sarei costretto, per ragioni di sistematica, a dare parere contrario .

Circa l'emendamento Ciampaglia 11 . 13, l a Commissione ritiene che esso sia assorbit o dal proprio emendamento 11 . 20 .

Devo inoltre esprimere parere nettament e contrario nei confronti dell ' emendament o Raffaelli 11 . 3, ritenendo che l'ordinament o dell'anagrafe tributaria sia compito di spet- tanza dello Stato .

Circa l'emendamento Lepre 11 . 18 occorr e rilevare che si tratta, anche in questo caso , di inquadrare il personale degli ispettorat i periferici, e credo che noi non avremmo cert o la possibilità, da questi banchi, di suggerir e la soluzione più idonea . Pregherei pertant o l'onorevole Lepre di voler ritirare l'emenda - mento ; in caso contrario sarei costretto ad esprimere parere contrario .

Circa gli emendamenti Frasca 11 . 8, Scia- natico 11 . 9 e Ciampaglia 11 . 10, tutti riguar- danti l'INGIC, la Commissione ritiene, pe r quanto attiene al personale, di aver già di - sposto in merito con l ' articolo 13, in base a l quale tutto il personale dipendente dal - l'INGIC è tutelato ai fini del mantenimento

(16)

Atti

Parlamentari

26944 —

Camera dei Deputat e

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del posto di lavoro, con tutte le conseguenz e che ne derivano . Per quanto attiene all a sopravvivenza di questo ente devo dire ch e si tratta di un problema molto delicato, su l quale la Commissione, pur avendo lunga - mente discusso, non è attualmente in grado di esprimere un parere univoco . Invitere i pertanto i presentatori di questi emendament i a ritirarli, lasciando così al Governo, e quind i al legislatore delegato, la possibilità di assu- mere una decisione definitiva; nel caso in cu i gli onorevoli Frasca, Scianatico e Ciampagli a non intendessero ritirarli, chiederei che venis- sero respinti .

PRESIDENTE . Il Governo ?

PRETI,

Ministro delle finanze .

Accett o l'emendamento 11 . 20 della Commissione e d insisto sull'emendamento 11 . 11 del Governo . Per il resto, devo ripetere, signor Presidente , quanto detto dall'onorevole relatore Bima .

Vorrei innanzitutto invitare l ' onorevol e Ciampaglia, se lo ritiene, a ritirare l ' emenda - mento 11 . 14 . A questo riguardo posso dire all ' onorevole Ciampaglia che l ' unificazione dei ruoli è prevista in prospettiva, anche per - ché noi abbiamo in mente una organizzazione diversa dell ' amministrazione finanziaria, ch e prima ho cercato di spiegare in forma rias- suntiva all'onorevole Passoni . Non potrem- mo comunque accettare un emendamento im- pegnativo di questo tipo che obbligherebb e l ' amministrazione finanziaria a certe incom- benze anche immediate .

Vorrei anche pregare l ' onorevole Lepre d i ritirare i suoi emendamenti . All ' onorevol e Lepre posso dire che l ' individualizzazione delle attribuzioni della polizia tributaria no n può avvenire senza il contemporaneo e com- parativo esame delle funzioni del corpo ispettivo di finanza, del quale è auspicabil e il potenziamento e l'autonoma organizzazione a livello regionale . Spero che questa mi a spiegazione possa sodisfare l'onorevole Lepre e quindi egli voglia ritirare i suoi emenda - menti .

Vorrei, infine, che l'onorevole Borraccin o e gli altri colleghi si rendessero conto che i l loro emendamento in materia di anagraf e tributaria è fondato su un concetto sbagliat o dell ' anagrafe tributaria stessa : è fondato s u un equivoco . L ' anagrafe tributaria non è u n ufficio staccato dagli uffici delle imposte . S e fosse un ufficio staccato che andasse avant i per suo conto, si potrebbe concepire la parte- cipazione dello Stato e degli enti locali . Ma

l ' anagrafe tributaria è legata agli uffici ch e esistono, e allora, onorevole Borraccino, com e prima dicevo all ' onorevole Passoni, il qual e mi era sembrato convinto delle mie argomen- tazioni, l'anagrafe tributaria noi la concepia- mo come un ufficio al quale vengono trasmess i i dati . L ' ufficio doganale, l'ufficio del registro , l'ufficio dell'imposta sul valore aggiunto, ecce- tera, fanno affluire i loro dati al centro elet- tronico nazionale, il quale, ai fini della tas- sazione diretta, trasmette i suoi dati evidente - mente all ' ufficio delle imposte dirette . M a presso l ' ufficio delle imposte dirette è stat a instaurata la collaborazione tra lo Stato e i l comune . Abbiamo votato ieri le forme di que- sta collaborazione . Pertanto, sulla base d i questi dati che anche i rappresentanti de i comuni possono consultare, è automatica l a partecipazione dei comuni . Non avrebbe al- cun senso concepire un ' anagrafe tributaria a sé, se vi è l'ufficio che tassa, cioè che h a l'elenco dei singoli cittadini da tassare co n tutti i dati che li riguardano : l'ufficio distret- tuale delle imposte dirette, dove - ripeto - vanno secondo le modalità previste dalla leg- ge anche i rappresentanti dei comuni . Se no i approvassimo un emendamento di quel gener e non so che cosa accadrebbe dell'anagraf e tributaria, diventerebbe un

corpus

a sé, com- pletamente staccato, al quale dovrebbero col- laborare le regioni, le province e i comuni . Le province di queste cose non si sono ma i interessate . È solo l'ente locale primigenio , il comune, che si interessa a questi problemi . Ed esso non è affatto escluso dall ' anagraf e tributaria perché - ripeto - essa ha com e terminale ricevente proprio quell ' ufficio di- strettuale delle imposte dove è instaurata una proficua collaborazione tra i rappresentant i dello Stato e i rappresentanti dei comun i eletti dal popolo .

PRESIDENTE . Passiamo ai voti . Pong o in votazione l'emendamento Ciampagli a 11 . 12, accettato dalla Commissione e da l Governo .

approvato) .

Onorevole Lepre, mantiene il suo emenda - mento 11 . 15 ?

LEPRE . Lo ritiro, signor Presidente, per- ché mi ritengo sodisfatto delle dichiarazion i del Governo .

PRESIDENTE . Onorevole Ciampaglia , mantiene il suo emendamento H . 14, non accettato dalla Commissione né dal Governo ?

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