Chi commercia con chi? Stati Uniti
• Nel 2017, i cinque principali partner commerciali degli Stati Uniti erano Unione Europea, Cina, Canada, Messico e
Giappone.
• Nel 2017, i quindici principali partner commerciali contavano per il 74% del valore del commercio totale degli Stati Uniti.
17 2.1 – Chi commercia con chi?
0 100000 200000 300000 400000 500000 600000 700000 800000 Arabia Saudita
Hong Kong Singapore Brasile Italia Taiwan India Francia Regno Unito Corea del Sud Germania Giappone Messico Canada Cina Unione Europea
Figura 2.2a Commercio estero totale degli Stati Uniti con i principali partner, 2017.
0 100000 200000 300000 400000 500000 600000 700000 800000 Emirati Arabi Uniti
Singapore Arabia Saudita Messico Brasile Canada India Corea del Sud Norvegia Giappone Turchia Russia Svizzera Cina
Stati Uniti Gran parte degli
scambi commer- ciali – misurati come somma delle importa- zioni e delle esportazioni – degli Stati Uniti e dell’Unione Europea (UE) è con i primi quin- dici partner.
Figura 2.2b Commercio estero totale dell’Unione Europea con i principali partner, 2017.
(Fonte: US Bureau of Economic Analysis e Eurostat.)
economie europee, cioè hanno i valori più elevati di Prodotto Interno Lordo (PIL), che misura il valore complessivo di tutti i beni e i servizi prodotti in un’economia. Esi- ste una forte relazione empirica tra la dimensione dell’economia di un paese e il volu- me delle sue importazioni ed esportazioni.
Prodotto Interno Lordo (PIL) Krugman_2.qxp_Krugman_2 30/11/18 17:14 Pagina 17
Commercio estero totale degli Stati Uniti con i principali partner, 2017
Nuove teorie del commercio internazionale 2
• Nel 2017 i cinque principali partner commerciali dell’Unione Europea erano Stati Uniti, Cina, Svizzera, Russia e Turchia.
• Nel 2017, i quindici principali partner commerciali contavano per il 71% del valore del commercio totale dell’Unione Europea.
Chi commercia con chi? Unione Europea
17 2.1 – Chi commercia con chi?
0 100000 200000 300000 400000 500000 600000 700000 800000 Arabia Saudita
Hong Kong Singapore Brasile Italia Taiwan India Francia Regno Unito Corea del Sud Germania Giappone Messico Canada Cina Unione Europea
Figura 2.2a Commercio estero totale degli Stati Uniti con i principali partner, 2017.
0 100000 200000 300000 400000 500000 600000 700000 800000 Emirati Arabi Uniti
Singapore Arabia Saudita Messico Brasile Canada India Corea del Sud Norvegia Giappone Turchia Russia Svizzera Cina
Stati Uniti Gran parte degli
scambi commer- ciali – misurati come somma delle importa- zioni e delle esportazioni – degli Stati Uniti e dell’Unione Europea (UE) è con i primi quin- dici partner.
Figura 2.2b Commercio estero totale dell’Unione Europea con i principali partner, 2017.
(Fonte: US Bureau of Economic Analysis e Eurostat.)
economie europee, cioè hanno i valori più elevati di Prodotto Interno Lordo (PIL), che misura il valore complessivo di tutti i beni e i servizi prodotti in un’economia. Esi- ste una forte relazione empirica tra la dimensione dell’economia di un paese e il volu- me delle sue importazioni ed esportazioni.
Prodotto Interno Lordo (PIL) Krugman_2.qxp_Krugman_2 30/11/18 17:14 Pagina 17
Commercio estero totale dell’Unione Europea con i principali partner, 2017
Nuove teorie del commercio internazionale 2
• Tre dei quindici principali partner commerciali degli Stati Uniti nel 2017 erano tre paesi europei: Germania, Regno Unito e Francia.
• Questi paesi avevano i maggiori Prodotti Interni Lordi (PIL) in Europa.
• Il PIL misura il valore dei beni e servizi prodotti in un’economia.
• Perché gli Stati Uniti commerciano soprattutto con questi paesi europei che con gli altri?
La dimensione conta: il modello gravitazionale
La questione della distanza nei modelli di commercio internazionale
Nei modelli tradizionali in cui si muovono le merci ma non i fattori si ipotizza implicitamente che la distanza sia “infinita”
per quanta riguarda i fattori, ma sia invece “zero” per quanto riguarda le merci!
Necessità di introdurre la “distanza” tra i paesi, i costi di trasporto e altre “barriere” al commercio
• La dimensione di un’economia è direttamente correlata al volume di importazioni ed esportazioni.
o Paesi più grandi producono più beni e servizi e quindi hanno più cose da vendere sul mercato estero.
o Paesi più grandi generano più reddito dalla vendita di beni e
servizi e quindi i loro residenti sono in grado di importare di più.
La dimensione conta: il modello gravitazionale
• La legge di gravitazione universale di Newton
– Si supponga che due corpi abbiano massa M1 e M2 e siano collocati a una distanza pari a d
– La forza di gravità tra queste due masse è:
Fg = G[M1M2/d2]
• G è la costante che ci indica la grandezza di questa relazione.
• Quanto più grande è la massa dei due corpi, o quanto più vicini sono tra loro, tanto maggiore è la forza di gravità tra essi.
Possiamo usare questo criterio per spiegare il commercio tra paesi con diversa dimensione economica (misurata dal PIL) e posti a diversa distanza tra di loro
Nuove teorie del commercio internazionale 2
• L’equazione gravitazionale nel commercio
– Usiamo una equazione simile a quella di Newton per misurare il commercio tra due Paesi.
– Anziché la massa, usiamo il PIL di ciascun Paese.
– La distanza è importante, dist, ma non la inseriamo al quadrato perché non siamo sicuri della precisa relazione tra commercio e distanza.
– C’è anche un termine costante che indica la relazione tra il termine gravitazionale e il commercio.
1 2
n
PIL PIL Commercio B
= dist
Il modello gravitazionale comunemente stimato è
Tij = A x Yi x Yj / Dij
dove:
Tij è il valore del commercio tra il paese i e il paese j A è una costante
Yi è il PIL del paese i Yj è il PIL del paese j
Dij è la distanza fra il paese i e il paese j
Il modello gravitazionale
Nuove teorie del commercio internazionale 2
• L’equazione gravitazionale nel commercio
– Il termine costante può essere anche interpretato come una sintesi degli effetti di tutti gli altri fattori, diversi dalla distanza e dalla dimensione, che
influenzano la quantità di commercio tra due Paesi.
– Si vede che più grandi sono i due Paesi o più vicini tra loro, maggiore è la quantità di commercio.
– Questa è un’implicazione del modello di
concorrenza monopolistica che abbiamo studiato in questo capitolo.
• I Paesi più grandi esportano di più perché producono più varietà e importano di più perché hanno una domanda
18 Capitolo 2 – Commercio internazionale: uno sguardo d’insieme
Belgio
Austria Danimarca
Olanda
Spagna Svezia
Polonia
Regno Unito
Francia
Germania
Italia
0 5 10 15 20 25 30
0 5 10 15 20 25
% del PIL dell’UE
% del commercio USA con l’UE
Figura 2.3 La dimensione delle economie europee e il valore dei loro scambi
commerciali con gli Stati Uniti.
(Fonte:
US Department of Commerce, Commissione Europea.)
La Figura 2.3 illustra tale relazione mostrando la corrispondenza fra la dimensione di diverse economie europee – nello specifico, i quindici partner commerciali più im- portanti degli Stati Uniti tra i paesi dell’Europa Occidentale nel 2012 – e i loro scambi commerciali con gli Stati Uniti nel medesimo anno. Sull’asse orizzontale è riportato il PIL di ciascun paese, espresso in rapporto al PIL totale dell’Unione Europea; sul- l’asse verticale, è riportata la quota di ciascun paese in rapporto al commercio totale degli Stati Uniti con l’UE. Come si può notare, la nuvola di punti si concentra attorno alla bisettrice, quindi la quota di ciascun paese sul commercio totale degli Stati Uniti con l’UE è approssimativamente uguale alla quota del paese sul PIL europeo. La Ger- mania è un’economia grande, che rappresenta il 20% del PIL dell’Europa Occidentale;
questo paese conta anche per il 24% del commercio degli Stati Uniti con la regione.
La Svezia è un’economia molto più piccola, che rappresenta solo il 3,2% del PIL eu- ropeo; allo stesso modo, questo paese conta solo per il 2,3% del commercio tra Stati Uniti e UE.
Guardando al commercio mondiale nel suo complesso, gli economisti hanno sco- perto che un’equazione espressa nella forma seguente (Equazione 2.1) predice in modo ragionevolmente accurato il volume di commercio tra qualsiasi coppia di paesi:
Tij = A × Yi× Yj/Dij (2.1)
dove A è un termine costante, Tijè il valore del commercio fra il paese i e il paese j, Yi è il PIL del paese i, Yjè il PIL del paese j e Dijè la distanza tra i due paesi. Dunque, il valore del commercio tra due paesi è proporzionale, a parità di tutto il resto, al prodotto dei PIL dei due paesi, e diminuisce al crescere della distanza fra questi.
Un’equazione come la 2.1 è conosciuta come modello gravitazionale del commer- cio mondiale. La ragione di tale nome risiede nell’analogia con il modello della legge
modello gravitazionale
Krugman_2.qxp_Krugman_2 30/11/18 17:14 Pagina 18
La dimensione delle economie europee e il valore dei loro scambi commerciali con gli Stati Uniti (la distanza è la stessa rispetto agli USA: importanza del PIL)
Commercio
maggiore di quello previsto in base alla dimensione del PIL
Commercio minore di quello previsto in base alla
dimensione del PIL
Nuove teorie del commercio internazionale 2
In una versione leggermente più generale è
Tij = A x Yia x Yjb / Dijc
dove a, b, e c possono essere diversi da 1.
Il modello gravitazionale funziona abbastanza bene nel predire i flussi di commercio effettivi, come
suggeriscono le cifre riportate prima sul commercio tra Stati Uniti e Unione Europea.
• Altri fattori oltre alla dimensione sono importanti per il commercio internazionale.
1. La distanza tra mercati influenza i costi di trasporto e quindi il costo delle importazioni e delle esportazioni.
o La distanza può anche influenzare la capacità di instaurare contatti personali e le comunicazioni, che a loro volta
influenzano il commercio.
2. L’affinità culturale: se due paesi hanno legami culturali è probabile che abbiano anche forti legami economici.
3. La geografia: gli sbocchi sul mare e l’assenza di barriere montuose rendono più facile i trasporti e dunque il commercio.
Nuove teorie del commercio internazionale 2
4. Le imprese multinazionali: le imprese localizzate in paesi diversi importano ed esportano molti beni tra le loro
affiliate.
5. I confini: attraversare i confini implica formalità burocratiche che richiedono tempo per essere espletate e comportano a volte costi monetari come le tariffe.
o Questi costi espliciti e impliciti riducono i flussi commerciali.
o L’esistenza di un confine si associa a volte a differenze linguistiche tra i due paesi (vedi punto 2) o all’utilizzo di valute diverse, che a loro volta possono ulteriormente ostacolare il commercio.
Le stime degli effetti della distanza ottenute con i modelli gravitazionali suggeriscono che un aumento dell’1% nella distanza tra paesi si associa a una
riduzione nel volume degli scambi compresa fra lo 0,7% e l’1%.
Oltre alla distanza, i confini aumentano il tempo e i costi degli scambi.
Gli accordi commerciali tra paesi hanno l’obiettivo di ridurre le formalità burocratiche e i dazi doganali e quindi di aumentare gli scambi.
Il modello gravitazionale è in grado di quantificare gli effetti degli accordi commerciali sugli scambi: un accordo commerciale aumenta significativamente i volumi di commercio fra i paesi membri rispetto a quanto si prevedrebbe dati i loro PIL e le distanze reciproche?
Nuove teorie del commercio internazionale 2
20 Capitolo 2 – Commercio internazionale: uno sguardo d’insieme
Canada
Messico
Germania Regno Unito
Francia Italia
Spagna Olanda
Belgio
% del commercio USA con l’UE
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
% del PIL dell’UE
0 5 10 15 20 25
Gli Stati Uniti commerciano significativamente di più con paesi vicini che con economie europee della stessa
dimensione.
Figura 2.4 Dimensione economica e commercio con gli Stati Uniti.
(Fonte:
US Department of Commerce e Commissione Europea.)
cidentale; Rotterdam, in Olanda, è il più importante porto europeo, in termini di ton- nellaggio smistato, e Anversa, in Belgio, è il secondo. Gli elevati flussi commerciali di Olanda e Belgio suggeriscono, in altre parole, il ruolo fondamentale svolto dai costi di trasporto e dalla posizione geografica fra le determinanti dei volumi di commercio.
L’importanza di questi fattori risulterà più chiara guardando a un insieme più ampio di dati sul commercio internazionale.
2.1.3 Ostacoli al commercio: distanza, barriere e confini
La Figura 2.4 riporta gli stessi dati della Figura 2.3 – commercio degli Stati Uniti in rapporto al commercio totale nel 2012 con l’Europa Occidentale contro PIL in rapporto al PIL totale della regione – ma aggiunge altri due paesi: Canada e Messico. Come si può notare, i due “vicini” degli Stati Uniti commerciano con gli Stati Uniti molto di più dei paesi europei di uguale dimensione. Infatti, il Canada, la cui economia ha ap- prossimativamente la stessa dimensione di quella della Spagna, commercia con gli Sta- ti Uniti tanto quanto l’intera Europa.
Perché gli Stati Uniti commerciano in misura tanto maggiore con i paesi limitrofi del Nord America di quanto facciano con i partner europei? Una delle ragioni princi- pali è che Canada e Messico si trovano più vicino.
Tutte le stime dei modelli gravitazionali mostrano un forte effetto negativo della di- stanza sul commercio internazionale; tipicamente, un aumento dell’1% della distanza tra due paesi è associato a un calo compreso fra lo 0,7 e l’1% del commercio tra quei
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2019 Milioni di dollari
IMPORTS EXPORTS
Italia 57263 23839
Messico 357970 256570 Danimarca 11009 3149
Belgio 20165 34726
Canada 319427 292633
La distanza!
Nuove teorie del commercio internazionale 2