• Non ci sono risultati.

DALLE ASSOCIAZIONI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "DALLE ASSOCIAZIONI"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

S.I.Ve.M.P.

Specializzazioni dei medici veterinari

Ancora vuoto strategico e discriminazioni per noi, figli di un dio minore

I

l Ministero dell’Università, di concerto con il Ministero della Salute, ha riordinato le Scuole di specializzazione di area sanita- ria necessarie per essere assunti o convenzionati con il Ssn e gli Izs, a cui possono accedere i laureati in Medicina veterinaria.

Per i medici veterinari, quindi, si allargano le possibilità di specia- lizzarsi, ma resta invariata una grave discriminazione che impone ai giovani colleghi di continuare a pagare le spese della specializza- zione senza alcuna possibilità di attuare un percorso che sia forma- tivo e contemporaneamente lavo- rativo remunerato, come avviene per i medici chirurghi.

I laureati in Medicina veterinaria, infatti, possono ora accedere a di- verse classi di Medicina diagnosti- ca e di laboratorio (microbiologia e virologia, patologia clinica), di Servizi clinici specialistici biome- dici (genetica medica, farmacolo- gia e tossicologia clinica, scienza dell’alimentazione) e di Sanità pubblica (statistica sanitaria e bio- metria).

Il decreto specifica che le Scuole di specializzazione hanno sede pres- so le Università e afferiscono alle Facoltà/Scuole di Medicina e ai re- lativi Dipartimenti universitari.

Il decreto, in particolare, stabili- sce che gli specializzandi per ot- tenere il titolo debbano svolgere alcuni periodi di attività in seno ad Asl, Ircss o Izs. Ciò corrispon- de alla nostra richiesta di rendere il percorso specializzante più aderente alle reali esigenze del Ssn.

Tuttavia, ancora una volta, i Mini- steri competenti non affrontano il tema delle “borse di studio” che realizzino un percorso formativo non solamente frontale e accade- mico ma anche pratico, operativo nei contesti reali della Medicina veterinaria pubblica e tutorato da dirigenti veterinari di strutture ac- creditate alle funzioni specializ- zanti.

I medici veterinari, invece (insieme

ad altri professionisti come i far- macisti e gli psicologi) per ottenere lo stesso titolo di specializzazione devono pagare e sottrarre tempo alla loro attività lavorativa privata mentre, a nostro avviso, durante gli anni di specializzazione do- vrebbero essere inseriti nelle strut- ture del Ssn prevedendo l’attiva- zione di contratti di formazione- lavoro, utili anche ai fini previden- ziali, durante i quali il veterinario lavora (learning by doing) e contem- poraneamente segue un percorso didattico universitario di nuova concezione. Il Sivemp ritiene tale ipotesi non solo qualificante ma anche da inserire in un ragiona- mento complessivo.

Non molti sanno come si organiz- za oggi il lavoro dei veterinari pubblici nei servizi delle Asl e de- gli Izs, non tutti evidentemente sanno in quali scenari dovrà ope- rare in futuro la Medicina veteri- naria pubblica e quali nuove com- petenze e nuove specializzazioni occorreranno al Ssn.

Intanto facciamo una riflessione sui numeri. I 5.461 veterinari che lavorano nel Ssn con qualifiche di- rigenziali sono distribuiti in classi di età in larga parte costituite col- leghi di età pari o superiore a 50 anni, mentre l’esame del conto an- nuale della Ragioneria dello Stato ci dice che i veterinari dirigenti in servizio negli ultimi 5 anni sono diminuiti del 10%. Nei prossimi 10 anni si renderanno liberi circa 300 posti l’anno lasciati dai colle- ghi andati in pensione. Per con- sentirne il rimpiazzo reclutando personale adatto alle esigenze del- la Sanità pubblica futura occorre cominciare a fare ordine nel gine- praio delle Scuole di specializza- zione nel loro numero, nella tipo- logia e denominazione (solo pochi anni fa una Facoltà ha attivato un corso di specializzazione senza che questo fosse considerato utile all’assunzione nel Ssn e sono oc- corsi interventi multipli per evita- re che quel titolo non servisse a nulla), nella durata e nelle equi-

pollenze dei titoli per l’accesso al Ssn.

Un altro aspetto del problema ri- guarda gli “specialisti ambulato- riali”. Oltre ai veterinari dirigenti, infatti, operano nel Ssn oltre 1.200 veterinari liberi professionisti, con- venzionati quali specialisti ambu- latoriali e inseriti nei servizi delle Asl, molti con incarichi da poche ore settimanali di impegno lavo- rativo. A nostro avviso per questi colleghi specialisti ambulatoriali è necessario ipotizzare percorsi ido- nei a trasformare i rapporti con- venzionali in essere sino al tempo pieno anziché attivarne di nuovi, così da garantire loro una occupa- zione dignitosamente retribuita e al tempo stesso prevedere una fa- coltativa e progressiva migrazione nella dirigenza.

Solo una specialistica ambulatoria- le con un impegno orario consi- stente può dare un concreto e strutturale contributo all’efficienza dei Servizi veterinari e nel contem- po consentire di regolamentare l’e- sercizio libero professionale di quei colleghi che non avessero in- teresse ad abbandonare l’esercizio in favore dei clienti privati.

Si deve trovare il modo di porre un argine alla proliferazione di nuovi incarichi di poche ore a tem- po indeterminato per i veterinari convenzionati nella Sanità pubbli- ca che restano liberi professionisti senza vincoli di conflitto di inte- ressi verso utenti privati, anche giustificati da uno stipendio del Ssn economicamente irrilevante o marginale che non giustifica la pretesa di esclusività di rapporto con il Ssn.

A ciò va aggiunta la consapevolez- za che le dimensioni delle Asl im- pongono oramai al veterinario l’obbligo di essere un vero specia- lista a disposizione di un vasto ter- ritorio, e non più un generalista esperto del/nel “suo” territorio.

Quindi, appare necessaria una re- visione complessiva dei percorsi formativi dei medici veterinari de- stinati per vocazione - e non per

ripiego - a ricostituire gli organici del Ssn. Percorsi di formazione di base e poi specialistica funzionali a un’organizzazione che, nell’am- bito delle aree disciplinari definite dalle leggi di riforma sanitaria, sappia dar vita a corsi di specializ- zazione mirati alle esigenze di Asl, Izs, Ministero e Regioni. Non più

“specializzazioni generaliste” ma in grado di formare nuove compe- tenze, sviluppando e stimolando percorsi di ricerca e studio attinen- ti alle peculiari caratteristiche ri- chieste dalla Sanità pubblica vete- rinaria e dai temi di sicurezza ali- mentare.

Di questo nuovo percorso, di questa nuova modalità di forma- zione collegata a un’effettiva pro- grammazione sia delle esigenze in termini di fabbisogno di per- sonale che di professionalità spe- cifiche, di Scuole di specializza- zione e di percorsi formativi mi- rati ai bisogni dell’effettivo futuro datore di lavoro tutti si avvantag- gerebbero:

- i colleghi che avrebbero dinanzi un percorso formativo ben definito e orientato a un effettivo impiego professionale nella Sanità pubblica;

- il Ssn in qualità di datore di la- voro, che finalmente potrebbe for- mare sul campo le professionalità necessarie attraverso un percorso di effettiva osmosi tra didattica e pratica;

- l‘Università che, confrontandosi costantemente con le criticità ope- rative dei Servizi veterinari in sce- nari normativi, tecnologici e com- merciali in rapida evoluzione, sa- rebbe stimolata a orientare la ricer- ca verso le problematiche reali emergenti nelle istituzioni sanitarie e nella vita professionale dei vete- rinari di Sanità pubblica, elaboran- do risposte operative in forma col- laborativa e collegiale con le altre componenti sanitarie che hanno ruolo didattico e di ricerca (Asl e Izs) e diventando parte attiva del sistema, essendo intimamente le- gata al dinamismo dei processi la- vorativi.

La Settimana Veterinaria - N°990 - 1° febbraio 2017

30

DALLE ASSOCIAZIONI

A CURA DELLE ASSOCIAZIONI CONVENZIONATE CONLASETTIMANAVETERINARIA 28-30_SV990_DALLE ASSOCIAZIONI.qxp_28-30_SV990_DALLE ASSOCIAZIONI 23/01/17 17:36 Pagina 30

Riferimenti

Documenti correlati

A) Se si tratta di attività didattiche (ad esempio percorso con le scuole):.. Occorre fare comunicazione all’Ente Parchi Romagna, che deve essere inviata con almeno due

Ultima precisazione che occorre fare, riguarda l’item 5F0539: questo prodotto finito nel 2021, per i sei mesi presi in analisi, non disponeva di alcun ordine su cui procedere

La Ditta aggiudicataria dovrà eseguire la fornitura di cui trattasi, in somministrazione nell’arco temporale di anni due a secondo delle esigenze del Laboratorio di Sanità

Il Ministero della Pubblica Istruzione sceglie l’Istituto Sella nell’ambito del Progetto Storia ‘900 come scuola polo di un consorzio di scuole di ogni ordine e grado, con la

In ordine, poi, al requisito oggettivo, occorre accertare se la richiesta di parere sia attinente alla materia della contabilità pubblica, se sussistano i

Il manifesto del governo Renzi delle cose da fare per migliorare la sanità pubblica italiana sta nel patto per la salute per gli anni 2014-2016, firmato nel luglio 2014 quando

UÊÊuna politica di razionalizzazione delle competenze per l’edilizia scolastica pubblica che permetta di garantire alle scuole lombarde di ogni ordine e grado più sicurezza, decoro