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A0)535110, CANOBBIO aaance en " te Pe } at We re DAL 1926 LO SPETTACOLO CONTINUA

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A0)535110, DAL 1926 LO SPETTACOLO CONTINUA

Spedizione in abbonamento postale

45% Att. 2 comma 20/8, Leqge 662/96:- Filiale di Forti TASSA RISCOSSA TASSA PERGUE- RIMINPFERROVIA

CANOBBIO | aa aNce ‘ “en " te Pe

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CANOBBIO S.p.A. - DIREZIONE: Via Roma, 3 - 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) Maly - Tel. (+39) 0131/823353(r.a.) - Fax (+39) 0131/823521 i, ae yei ne wt yay a" eg i INTERNET: http://www.canobbio,com - ¢-mail: trade @ canobbio.com _

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Circo Fuentes -1 co City

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Circo Web www. circo. lt E-Mail: [email protected]

Periodico dell'Ente Nazionale Circhi Nuova Serie-Anno XXXII N 5 maggio 20QO Direttore Responsabile Egìdlo Paknn

Redazione Claudio Monti - Alessandro Serena' Collaboratori Serena Bassano. Roberta Satttettn. Raffaele De Krts. Robarto Fazzini, Antonio Giarola, Jordi Jané, Michele Laganà, Ruggoro Leonardi, Massimo Malagoli, Oomiroque Mauclair, Flavio Michi, Francesco Mocetlln. Alessandra Litta htotliónani Ettore Palladino, Roberto Pandini, Guy Puttevlls, Chris Putievits, Dietmar Winkler, Glseia Winkter Con la collaborazione di Cìrque (Svizzera). Cirgua dans l'Universe (F'anda), Clrcus Zeifung (Garmama), Da Piste (OlatKta) Lo (tonde du Cirque (Francia)

Direzione. redazione, pubblicità, amministrazione Ente Nazionale Circhi - Viale Cristoforo

Colombo, 25 . 47042 Cesenatico (Fo) Tal. 0547 672052 Fax 0547 674189 Autorizzazione del Tribunale di Livorno n. 344 del 25. 5. 1980 Pubblicità inferiore at 45%

Progetto grafico S&M Ceswatico Fotolito e Stampa Fazzini - Castelfranco Emflto (Mo)

Abbonamento 2M versamento di Llt. 40 000 sul ccp n.

14701478 Intes Ente Nazionale Circhi,

v le Colombo, 25 47042 Cesenatteo (Fo) Tutti i diritti di proprietà sono

strettamente nsen/sti Fotografie e manoscritti richiesti non saranno restituiti

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L'Ente Nazionale Circhi e l'Assoimprese, Associazione delle Piccole e Medie Imprese di Verona, con il finanziamento dalla Regione del Veneto tramite il Fondo Sociale Europeo, organizzano due corsi di aggiornamento professionale nel settore circense e dello spettacolo viaggiante per occupati o titolari e/'o collaboratori. I corsi si svolgeranno a Verona ed avranno una durata complessiva di 140 ore complessive ciascuno (circa 18 giorni lavorativi).

Le lezioni si terranno dal lunedì al venerdì dalle ore 09, 00 alle ore 13. 00 e dalle 14, 30 alle 18, 30.

Il corso si propone di aggiornare l'artista circense e di strada, nelle diverse competenze artistiche, soprattutto dal punto della "recitazione corporea", con particolare attenzione alle tecniche di comunicazione, in modo da poter indirizzare la percezione del pubblico nella direzione desiderata. In parallelo il corso si prefigge l'apprendimento delle tecniche di base relative all'acrobazia e all'equilibrio e il loro eventuale approfondendo in funzione a nuovi modelli interdisciplinari.

Argomenti del corso:

Socializzazione e comunicazione Coscienza artistica

L'attore circense Lingua Inglese

Il corso si propone di formare personale circense e del viaggio in merito alle tecniche di relazione con il pubblico ed i clienti, all'organizzazione e gestione di queste particolari fomie di spettacolo, con particolare riferimento ai contratti e pennessi di lavoro, contributi previdenziali e contabilità di base. Il corso prevede anche l'apprendimento delle basi di informatica con esercitazioni pratiche e lo studio (o approfondimento) della lingua inglese.

Argomenti del corso:

Socializzazione e comunicazione

Adempimenti generali legali e fiscali dello spettacolo

Informatica di base

Lingua Inglese

Il numero dei partecipanti ad ogni corso sarà di 12 + 2 auditori, agli stessi verrà consegnata una dispensa contenente la documentazione di supporto del corso. Le lezioni si svolgeranno in aule attrezzate e in palestra.

La partecipazione ai corsi comporta, per ogni partecipante, un contributo spese di sole Ut. 50.000, poiché i corsi sono finanziati dalla Regione Veneto tramite il Fondo Sociale Europeo.

Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per selezioni e informazioni rivolgersi:

Assoimprese - Verona Tei. 045 502044 e-mail: assoimprese@assoimprese. it Ente Nazionale Circhi-Tei. 0547 672052 e-mail: [email protected]

Verso

restate..

IA PREASSEMBLEA DEI 28 GIUGNO SARÀ UN'OCCASIONE PER FARE II PUNTO SULIA SITUAZIONE DEI SET- TORE, MA U CRISI POUTIM, l'ARRIVO DELl'ESTATE, U IUNGAGGINE NELL'EMUISSIONE DI REGOLAMENTI

CHIARI, NON LASCIANO SPERARE IN NIENTE DI BUONO.

e recenti elezioni regionali, che hanno creato un terremoto po- litico all'origine della crisi del governo u Alema, sono state precedute e seguite da una situazione di incertezza e di stallo, legata al destino del "nostro" di- castero: la delega ai Beni e attività cultu- rali sarebbe rimasta al ministro Giovanna Melandri o sarebbe andata a qualcun al- tro? E in questo caso, quali ripercussioni si sarebbero avute sul vertice della strut- tura del Dipartimento? Domande che sono rimaste senza risposta per diverso tempo.

Di questa situazione ha ovviamente risen- tito lo stesso Dipartimento che ha rinviato a dopo la crisi la convocazione delle varie commissioni. Le ripercussioni, come al so- lito, discendono dal vertice della piramide ed arrivano fino alla base, con conseguen- ze negative sul disbrigo delle pratiche in sospeso e con effetti che ricadono anche sulle imprese circensi.

Proprio in questo periodo ho avuto un col- loquio con il direttore del Dipartimento, col quale avevo fissato un appuntamento già da prima del 16 aprile. Durante la cordiale conversazione il direttore ha preso nota delle impellenti modifiche da apportare alla normativa vigente, che il settore attende ormai da lungo tempo ma - vista la fase di

"trapasso" da un governo ad un altro - non ha potuto impegnarsi in alcun modo nel merito delle nostre richieste.

Mentre scrivo questo editoriale, la crisi ha formalmente imboccato la strada di una soluzione con la nascita del governo Ama- to, ma anche a noi che seguiamo pochis- simo la politica, appare chiaramente diffi- die che una nuova circolare risolutiva dei problemi nei quali ci dibattiamo, possa es- sere varata per il 2001.

Non mi soffermerei su questo stato di sof- ferenza nel quale il nostro Paese continua a dibattersi, se intravedessi dietro l'ango- lo una via d'uscita. Purtroppo in questo caso non posso essere ottimista perché, oltretutto, siamo alle porte dell'estate, pe- riodo nel quale l'attività del Parlamento si attenua ed anzi, almeno per un certo peri- odo, si interrompe.

Trascorsa questa fase si riapriranno le osti- lità in vista di una nuova campagna eletto- rale, questa volta per le elezioni di depu- tati e senatori. E così si andrà avanti in mezzo ad altre incertezze e in mezzo a

quel vuoto politico sul quale sono costret- to a soffermarmi sempre più spesso nei miei editoriali. E' realistico pensare, ed è mio dovere comunicarlo agli associati, che le probabilità che in questo bailamme qual-

cuno nei vari palazzi romani trovi il tempo per pensare al Circo, sono dawero pochis- sime. E se poi prima delle elezioni politi- che sopraggiungesse una seconda crisi come parecchi osservatori pronosticano?

Meglio non pensarci.

Durante la prossima preassemblea del 28 giugno vorrei poter annunciare qualche no- tizia positiva per la nostra Categoria, ma temo sia difficile. Tale data è stata scelta non a caso: il giorno 30 dello stesso mese, infatti, scade il protocollo d'intesa siglato fra Agis e Siae, pertanto dovremo sapere come comportarci a partire da due giorni dopo, a meno che non si applichi il solito sistema all'italiana, cioè proroghe su pro- roghe.

In questo breve editoriale ho voluto esporre una ennesima e sempre più difficile situa- zione generale nella quale ci troviamo ad operare, affinchè non si creino illusioni. Ma anche per sottolineare che, soprattutto in momenti come questo, l'unità e l'autodi- sciplina sono di fondamentale importanza e dipendono solo da noi. La coesione e la responsabilità personale continuano ad es- sere le armi migliori in attesa che "passi la nottata"

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BUONA l'EDIUONE 2000 DH ClBCO NlUIONAU SimZERO DB FRBTEIU KNIL FORTI U

mRIUIOM INBAGeiMI, INTEBISSMm U RICERCHE DI UNA CONICltìl PROBENIENH DAI-

['ESTERNO E DI ALTO UVElró l NUMERI Bl FAMIBUA. INSONNA imo CONI DA CflPIONE.

l primo spettacolo del nuovo millennio di uno fra i più impor- tanti circhi europei inizia a ca- vallo ed è affidato alle parole di Fredy Knie Jr. che sottolinea quanto sia bello consta- tare che dopo oltre duecento anni l'arte circense continua a sopravvivere influen-

zata e arricchita da impulsi provenienti dalle diverse forme culturali e artistiche.

La famiglia Knie, infatti, negli ultimi de- cenni del 1900 ha più volte dato spazio ad artisti svizzeri non tipicamente circen- si. Si ricordi ad esempio Emil, Dimitri, Mummenschatz sino ai più recenti Fisch-

bach (1998) e Kari's kuehne Gassen- schau (1999). Anche l'edizione 2000 as- segna un ruoto di rilievo a comid della confederazione etvetica. Quest'anno i pro- tagonisti sono Gardi Huttere Ueli Bichsel

che vestono i ruoli di Hanna e Kniti due bizzarri oersoiiaggi che le) corso di cin- que diversi interventi, co i l'aiuto anche di due ragazzini che rapp

nostrano origiRatità e .'. a iwu comidtà è basata oltre che' ^gestuati- tà slitta pam(a fa^nrfn riw a "fonne ideniafichfe (iui i syiiir. - - .r "-^ -j uno spettatore straniero. Sim{,v.i tì la ri- presa musicate dow alte note da aasso- fono di Hanna si uniscono (e vibrazioni

musicali generate con l'utilizzo di una sca- la, La scelta di questi attori sembra aver ampiamente incontrato le aspettative del pubblico, anche se sicuramente dopo la fase di rodaggio, effettuando alcuni pic- coli accorgimenti e perfezionati i tempi, le gag risulteranno ancora più convincenti.

Nell'ottantaduesima edizione di Knie l'im-

pulso "non-circense" è rappresentato an- che dai "Flugzug", un duo bernese che unisce la giocoleria alla satira. l passaggi con clave, diabolo e palloni sono soltanto dei pretesti per sottolineare e commenta- re situazioni tipicamente svizzere. Ottima l'accoglienza del pubblico che ha sottoli- neato con numerosi applausi le appari- zioni. All'a/tegria generata da questi attori svizzeri, lo spettacoto 2000 unisce ta clas- sica poesf'a circense che ha un momento clou nella suggestiva performance aerea dei Peresvony. La troupe ritorna in Sviz- zera dopo sette anni con una nuova for-

mazione ma senza variazioni di rilievo nel- ('esibizione. L'ambientazione creata dal

noto regista russo Valentin Gneushev, dove luci e accompagnamento musicate

hanno un ruolo di rilievo, unita alle quali- tà artistiche dei ginnasti continuano a tra- smettere forti emozioni negli spettatori. E non potrebbe essere forse paragonata ad un bella poesia l'esibizione di Kris Kre- mo? Il famosissimo giocoliere svizzero toma per la quarta volta (1973, 1984 e 1991) sotto il bianco chapiteau Knie e ancora una volta con tre palline, tre cap- pelli e tre mattoni riesce ad incantare tut- ti. Le emozioni wntinuano con l'esibizio-

ne agli hula-hoop della russaYelena Larki- na che con la regia di Gneushev è riusci-

ta a trasformare un numero molto di moda

nell'uttimo decennio in una performance di rara suggestione. Una troupe prove- niente da Shandong porta, invece, emo-

zioni "acrobatiche". l sette artisti cinesi si

cimentano nel classico numero dei salti

nei cerchi, superando abbondantemente ostacoli posti oltre a due metri di altezza.

La capacità di Sacha Houcke di prepara- re numeri di animali non è più una novità.

Quest'anno, dopo mucche maiali e ele- farti, torna agli animali esotici. Piroette di

watussi africani e asiatici si alternano ai

salti dei lama, ma il momento più bello è però la contemporanea presenza in pista del rinoceronte e della giraffa. La famiglia Knie ha dimostrato anno dopo anno di essere in grado di scrivere poesie che difficilmente potranno essere scordate.

Anche in questa edizione tutti i compo- nenti si mettono alla prova. Innanzitutto

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tecarlo, ha ormai raggiunto un'ottima ma- turità artistica. Quest'anno per la prima volta sette pachidermi asiatici erano con- dotti congiuntamente da padre e figlio.

L'edizione segna il debutto ufficiale del ven- tiduenne Franco jr. che dopo aver ultimato gli studi in informatica ha deciso di prova- re a seguire le orme paterne. Alla prima, ma non poteva essere diversamente, la tensione era più che evidente. Una delle liriche più belle è proposta ancorai una vol- ta da Geraldine-Katharina Knie con la po-

sta a cavallo. La performance ripresentata a distanza di cinque anni ha confermato la sua abilità artistica. Le musiche dello spet- taccio, in alcuni casi create appositamen- tè in altri adattamenti di melodie famose, sono belle, così come le luci. Nella prefa- zione del programma la famiglia Knie dice

che ha l'obiettivo di assicurare che anche in futuro il fascino romantico del circo resti inalterato. Continui così e l'obiettivo sarà

ampiamente raggiunto!!

FredyJr. alle prese con un quadro in bian- co e nero composto da sei zebre, tre splendidi frisoni e tre cavalli arabi dal

manto bianco. Geraldine e la madre Ma-

ria Jose' si cimentano in una performance che unisce il numero delle colombe a pas- saggi di alta scuola di equitazione. Purtrop- pò la morte, una decina di giorni prima del debutto, della maggior parte delle colom- be ha penalizzato il risultato complessivo.

Da oltre cinque anni gli elefanti sono pre- sentati da Franco che, come dimostrato anche nel corso dell'ultimo Festival di Mon-

'augusto e impresario catalano di circo Jaume Mateu "Tortell Pol- trona" ha ricevuto il "Max" delle arti sceniche, un premio che la Sociedad Generai de Autores spagnola concede ogni anno. Benché si tratti di un premio onorifìco - cioè senza un compenso economico - ha un alto valore simbolico che una istituzione come la SGAE, così invischiata nella dina- mizzazione dell'attuale panorama creativo spagnolo, prenda una posizione favorevole nei riguardi del circo elevandolo, con l'asse- gnazione di questo Premio Speciale, alla stessa categoria di altre arti sceniche più ben considerate e - dobbiamo dirlo - molto più protette dalle varie amministrazioni cultura- li.

Tortell Poltrona non è del tutto sconosduto al pubblico italiano. Si è esibito con succes- so nel '83 a Verona, Brescia, Pescara, Mo- dena, Bologna, Firenze e Torino e, nel '85, al Festival Intemazionale del Teatro diAman-

dola (Campo San Rocco, Venezia). Questo barcellonese di quarantacinque anni si muo- ve alla frontiera tra il pagliaccio classico e quello contemporaneo - un po' nello stesso filone dei Jando Edwards, Johnny Melville,

Leo Bassi o Howard Buten. Il suo - il loro - è un lavoro che punta così all'emozione come all'intelletto e che persegue qualcosa al di là di un semplice riflesso spontaneo in forma di risata. In pista o sul palcoscenico, Poltrona sfrutta un carisma personale fatto di ferocia e tenerezza, di furbizia e innocen- za in proporzioni assolutamente indicibili. E' un eccentrico che conquista lo spettatore ap- pena entra in scena grazie a una visibile aura umana che ruba immediatamente la com-

clown _."_.. :,

emerito

LA SOCIETÀ DEGU AUTORI ED EDITORI SPUGNOU HA CONFE- RITO UN PREMIO SPECUIE AU'ARTISTA CnTAUNO.

plicità, oltre che per via della sua capacità di rendere verosimile la più insolita delle situa- zioni. E' così che seduce i bambini e gli adulti con un unico gesto. E' così che la sua arte ha potuto catturare grandi artisti come il po- età Joan Brossa, il pittore Joan Mirò o Sua Maestà Charlie Rivel, li re dei pagliacci, che lo consacrò in quel già lontano 1981, quan- do il Gire Crac montò per la prima volta il

suo tendane a Barcellona.

La SGAE ha distinto Tortell Poltrona consi- dorandone sia la fraiettoria artistica che la filosofia umanistica con cui ha avwtto i suoi ventidnque anni di carriera professionale. E'

da anni che Poltrona collabora a Barcellona con un ospedale oncologico per bambini in un programma sperimentale sulle possibili- tà terapeutìche del ridere.

Il premio gli è stato consegnato 1'8 maggio nel Teatro de la Maestranza di Siviglia, ap- pena arrivato l'artista da una spedizione al deserto del Sahara con Palassos Sense Fronteres, un ONG internazionale che, dal

1993, riesce a portare sollievo e speranza a bambini e adulti delle zone punite dalla guer- ra e dalla disperazione e della quale Poltro- na è fondatore e presidente.

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LA DONNA

Lo STUF CBmno E DI lURKmNe ni RmeiiNG BROS. BMMVN & BMIH È au'in- RA PER CREARE UN NUOVO PERSONróGIO DEIU PISn. b SCELTU E CADU rfl SULU GtóVANE ED UWENENTE ftMIUlESTRIffRIN DEUA CEIEBRE CASffA SVEDESE BEHIflTn "UNA VIA

TRA CinUDIU SCKIFKR E GUNTHER GEBEI WlLlinMS".

e edizioni annuali del Rin- di lei, è sorprendente il risr-r o dei me- con un lui gling periodicamente cerca- dia e della cultura popolar' Ili mol- continuità no, con esiti diversi, di alter- to alti. Per presentare if d< Sarà domatori nare gli spettacoli tematici a quelli in cui al Madison Square Ga orno- si ricorda o si tenta di imporre nuovi personaggi. Gli dato Glen Collins del mes, matrice-divc

unici due tentativi realmente riuscitì nel-

la durata sono stati quelli dei domatore Gunther Gebel, sulle tre piste per un ven-

tennio, e del clown David Laribte, che dura da dieci anni. Si tratta di casi in aii

personaggi circensi riescono ad essere proiettati nello star-system americano. La

macchina comunicativa delta Fefd Enta--

tainment ci sta provando di nuovo que- st'anno (130esima edizione) mettendo nella grande gabbia la giovanissima do- matrice Sarà Houcke. Come spesso ac- cade, l'enorme energia pubblicitaria non corrisponde alla reale portata ed al valo- re di ciò che accade in pista. Quello che però fa riflettere è con quale entusiasmo e competenza i media americani siano ancora in grado di approfondire e rece- pire gli stimoli degli uffici stampa. Seb- bene la promozione dello show punti su

a acuto saggio sufta

idizione americana di k occasione

!pio di do- Itark, negli

anni '30. Tra le numerosissime interviste

a settimanali e quotidiani, Sarà è forse la prima donna del circo ad essere con- sacrata con un servizio su Peop/e Ma-

gazine, il più diffuso settimanale popola- re dei mondo, tra servizi fotografici su Maria Carey o Withney Houston. Forse poteva sembrare anacronistico per Rin- gling puntare gull'ennesima figura di do- matore (se non pericoloso per l'atmosfe- ra rimalista), ma la scommessa è riu- sdt inAmerica, Sarà è offerta come una

e un curioso, frequentissimo para-

dei media è "una via di mezzo tra

Caudia Schiffere GuntherGebel" (!). Altri autorevoli giornali la definiscono per po- polarità Terede di Siegfried & Roy". "La donna che sussurra alle tigri" è lo slogan

? fin troppo ovvio con cui i promotori

di Ringling hanno lanciato questa artista europea. Così come banale appare lo stupore dei vari intervistatori per le solite cose: "la ragazza che nutre e pulisce da sola i propri felini", "una donna che gui- da il proprio caravan" eccetera. Se sono cose scontate, per i profani non fanno che nobilitare la figura della donna di cir- co in un'epoca in cui la simbiosi tra divi-

smo e senso di umiltà e sacrifido è diffi-

cite da trovare se non proprio sotto il ten- done. La prestazione di Sarà, notiamo, non è delle più eccezionali: entra nella gabbia delle tigri colorate di Josip Mar- can, numero già di per se non eccelso visto spesso sulle piste europee. Ma chi

è Sarà Houcke, e attraverso quali mec- canismi è approdata al Ringling a soli

ventidue anni? La dinastia Houd<e-Ran-

cy resta oggi tra le rarissime al mondo a rappresentare quella nobiltà del circo sta- bile ottocentesco mitteleuropeo di cui facevano parte i Renz, i Ciniselli, i Fran- coni e altre dinastie di cavallerizzi impren-

ditori tipici di un'epoca ormai scompar- sa. Il direttore svedese Jean Houcke spo- sando Marcelle Rancy (1894-1963) die- de vita ad una progenie di addestratori che continuarono a rappresentare nell'ul- timo dopoguerra pietre miliari nella sto- ria dell'addestramento circense, soprat-

tutto all'ombra del circo svizzero Knie:

Gilbert Houcke fu il grande modernizza-

tore dei numeri di belve, e il fratello Sa-

cha impareggiabile nell'addestramento dei cavalli. Il figlio di quest'ultimo, si sa

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(Sachajr. ) è ancoroggi un'autorità in fatto di cavalli, elefanti e numeri esotici. Sarà, figlia di Sacha jr. e della ballerina ingle- se Judith Benson (l'attuale compagna del clown bianco Pipo), ha iniziato dall'infan- zia a stare vicino ai cavalli e agli animali esotici al circo Knie, a fianco del padre.

La prima occasione di "indipendenza" la ebbe a soli 18 anni, quando le fu offerto di trascorrere alcune stagioni al circo te- desco Fliegenpilz, per presentare gli ani- mali esotici e il gruppo di zebre. Al festi-

vai di Massy viene vista da Tim Holst, il sapere che negli ultimi anni, Ringling ini- da le belve, se le tigri dell'Unità Rossa talent scout di Ringling, che ne intuisce zia un decisivo rinnovamento del parco restano affidate a Mark Gebel, nella Blu le potenzialità ma senza ancora definir- animali e dello staff di addestratori di si crea un vuoto problematico dopo le tra- ne una precisa collocazione. Bisogna entrambe le unità. Per quello che riguar- giche vicissitudini legate a Chipperfield.

Le tigri di quest'ultimo vengono tempo- raneamente affidate all'argentino Daniel Raffo per il proseguimento della stagio- ne 1998, ma il problema rimane. Un paio d'anni fa Kenneth Feld in persona cono- sce Sarà al party del Festival di Monte Carlo, e ne rimane colpito. Si parla di lei per vari possibili ruoli in tutte le produzio- ni allora in cantiere, finché Feld chiede ad Holst di organizzare per la ragazza un'ap- parizione nella grande gabbia. Sarà accet- ta, pur non avendo mai avuto a che fare con i felini, ed Holst ingaggia le sette tigri bianche e "colorate" di Marcan. Nel corso del 1999, Sarà sostituisce temporanea- mente Susanna Svenson, indisposta, con i cavalli dell'Unità Rossa, abituandosi così alle grandi arene, poi passa alla Blu e ra- pidamente prende la guida del gruppo di tigri sotto la guida di Marcan stesso, appa- rendo anche nel display degli elefanti. Solo il futuro ci dirà se questa ragazza tra le ti- gri avrà una presa sul pubblico pari alla portata che ebbe Gunther Gebel alla sua epoca, o se sarà maggiore l'interesse per il prossimo personaggio che Ringling sta costruendo per il 2001 (il clown Bello Nock). Quello che per il momento fa ri- flettere non è tanto l'owio potere media- tico della Feld Entertainment, ma la pron- tezza e la sensibilità dei media america- ni nell'individuare una stella della pista,

continuando nei secoli a riconoscere sen-

za dubbi il circo come una grande, fetta del patrimonio e della cultura popolare del loro continente.

IL PRECEDENTE

K

Ili

TARK

-.... :: :'::;-& state altre ar ^aestra-

tnci prima di tei, nessuna aveva mai col-

pito l'immaginaz'one dei pubblico ame- ricanc coms bei Stark. Nata a Toron- to, Ca lada, nel 186S, la giovane Mabel cresce in una piantagione di tabacco nel Ksntucky, prima di dedicarsi alto studio dì infermiera. Nel 1911, durante una vi- sita allo no di Lo? Angetes, '/ede uno

st " - t;-s. La ac-

c. "'m'r""3 aa ad-

(iestr; -la da sola. Viene scritturata al Barn£. Circus come addetta a!le scude-

rie e diventa cavaiisrizza io stesso anno.

ii; ''' i io è esibirsi con unnums-

ro j, 1;. jt direfioie ^i ci''c3 chjetfe

aiia nota addestratricy Louis Roth di in-

segnare l'arte a ' 'abel, che ben presto dit/ente 13 si" ,n ilia. Ne! 1916 comin- m "the ti-

s-..-.. , -? delle tigri". E !a sola irà le conttmporanee ad ammaestrare e presentare il sue gruppo di tigri, che n""';:. f;-,c a 16 eseinplari Suoi esercizi secuii8rì sono ia ':M con is tigrl e ;! 7?i- tc infì!iìto tra le àuci d; Lina di esse, come già fatto in precedenza da Isaac vanAm-

burg",. ,, Ja soprattutto si distingue per l'entrare in pista completamente a mani nude, non solo senza sedia, frusta e pi- stofa, come usava all'epoca. ma addirit- tura senza un bastone, una bacchetta, niente. Nel 1922 viene scritturata da Rin- gling Bros. and Bamum & Baitey. Al de- butto al Madison una delle sue pantere gii procura gravi problemi e sono neces- S.L-Ì parecchi miiìufi per riportare la si- luaizone sotto controllo, nia il suo san- gue freddo in contrasto con il terrore del pubblico le procura sperticate lodi negii

articoli del New Vort T/mes. Viene così

spostata nella pista centrale dove rima- ne fino a: 1^25, quando vengono prov-

visoriamente etiminati i numeri di belve

dallo spettacolo di Ringling. Dopo una tournée di un an^o in Europa toma ai Bsrnes Circus nel 1929 e vi riniane sino at 1956. Megli anni '£0 si esibisce ne! cor- so di alcune toumée in Giappone. La sua ultima apparizione in gabbia risate aila fine del 1967, Quattro mesi dopo i! ritiro dalla pista, il 20 aprite 1968, passa a

miglior vita.

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MeCRMScMOnt Mrim Eranyaletetp OTeTLCoe mPa)

BUS meRSC ROMsMoemmcsure RlRees oleaeuTeeam OltemoSMTP KO carriera al trapezio a 13 anni, dopo essersi esibito al trampo- COMIES(eoM are]Seles ereolcM CIROkekeERSTEBi

LIAM EM ceMMMNIOLY OnltCe IM erscy(MoMy(eee)0 Me

elcomeereComesMcMemleeulemE MCUeM America é un annopill tardi riesce ad eseguire il suo primo triplo salto mortale. Sembra che uno dei suoiprincipali “difet- ti’ fosse quello di girare il triplo troppo alto, proprio questa inclinazione lo spinge a tentare il quadruplo. E'ingaggiato OFM NiueeM CosmeOR st-teCMs]NA ONYMarciMLSshMade CHILO Moc] meVAUToo eelLoM emerUTMULE oe]

LiletToe Meceleron PeeOEM LUEMOE]case]Necstel]

Lclolera(om CLUSOl Latuite cme MUOclmelme-lHe(NSelM nT(@](0)(c

Elicyrec tens(oalem RutColMoon tei per la prima volta in pubblico il 10 luglio 1982, a Tucsonin Arizona, quandoil catcher Juan riesce ad af- UCICCMVLOCARNIMSSLO INUTUcd conferito il Clown d'Oro al Festivaldi

Montecarlo, con la colorata appen- Colle Mec Oso esseOMe ometcc a portare la bandiera della propria UiePACOACcarel MeyOOM oleae MINOR Coral Grimaldi. Al suecesso nel principato SeeOURONara Meee Circhi europei comeil Knie ed i! Kro- ils

ee

as

Nome d’arte di Kristian Gaston Kremo, Giocoliere svizzero (1954)

RELEMec MecREIeeespacer mistceeee|Bsc(e0) scorso. Attorno al 1854 la troupe di giochi icariani fondata da NOS UMEONe McMeel meclCmleCIMmilITe ad approdare nei migliori locali europei dell'epoca, come Les Oem cutCMMareMosdl cuoMeVemoiccMelM 1-1InP elRCM eMceciyZe MolMwOSMCalcH SOMOciticHnist||raeevd|oe iteaelMofo)e)eaeCMeMe)SCONE RELENT Re(Sele tori. Uno dei pit giovani component della troupe, Karl, sposa Margit Hannos,la quale gli da cinque figli. Fra questi, Bela (1911) che benpresto pensadi formare un proprio numerodi giocolie-

MCNOE One NKOSIM RMNClem MINES

bile grandezza dell'italiano, Bela decide di dedicarsi solo al- SerMCMVMoen UCRclUMENCULom esi TOM eeeCamCMOMeOt t=r-)OMe T-[=(C0 fo aTatc1AOM camUOsrarae110) ||Lr]0) scatole di sigari, sempre e solo nel numero di tre. Bela eseque tutti i suoi esercizi al tempo di una musica scelta appositamen- te in ogni sua piccola parte. Lintera esibizione @ inoltre accom- pagnatada una complessa mimica facciale chesottolinea i vari

Loan 0 adattandosi ad essi, Dopo essersiesibito WMTiPAltec Uo)Om aLTOde(ole)careoi ileTefelLOMCatAostaSCCMMeeelmoOko BeSno CEMMMTAUOLe E-eRsEsmeeuM mieOMSHIMON AOLICsIC0 a due, Nel 1976 Bela Kremosi ritira dalle scene dopo quasi OTeWUCRM ACR mOlinUCM CCM acm lcci numero e debutta come solista nel 1975 al Blackpool Tower Circus. Suecesso immediatoed invito a prendere partealla Royal Command Variety Performance,lo spettacolo di gala che viene eeiraeelMeleAT ALTON Mere)(OHVUe Moyucole-te)0)oloreluateCoM Neg FRETMiceMSOMONIAUERLuele RevelelB-(octsccl(cm nie ACCT MerTMuToroyaceali leler-lMeeM rei(OM)Cae MelonNEE]

tradizione del padre é riuscito ad inserire nel proprio numero Elo TMsco)OO MNTANeSSoMe (cle TEL se MeLNCoSOALTme=Tel01) per la velocita d'esecuzione,la tripla piroetta che eseque dopo MIMO clicOMIMMUBale Mel STMToccVelele Cit ne delle tre giravolte. Clown d'Argentoal Festival International OLY OsC6]MeMV(o)crore](OMNESof aM (0co 32 eis MROAcM ReleeltrdOeoemeONMEMOECHULSlIeMemesMeMlPLe criteri nella valutazione della giocoleria, non pit) legati al nume- omeMere(elsuMeloleUMMRSUcMOlNgsiMr=|ism crenl(ooe alla ricerca continua di nuove eleganti evoluzioni a tempo di musica.

ARIS 1M UNA FOTO OF Tue Menta.

eA E Kris KREMOIN UNA RARA IMMAGINE (LL ARCHIVIO BI KARL Mew? ZIETHEN.

INMTB accflimB TBimaDf

(9)

n arte, quello di Antonio Donghi (Roma, 1897-Roma, 1963), è un mondo tutto particolare, fatto di un realismo definito giustamente "ma- gico" dal critico tedesco Franz Roh, pre- gno di una bellezza che nell'immobilismo

'azione

imn obi e

FRA l SOGGEHI PREFERITI BU GRANDE ARTISTA BOMANO IE FIGURE DEI CIRCO E DEllO SPETTnCOUI lEBeCBO. RlTRAHE MNOMUCON"IUtlCOREUISNO".

della posa, nella staticità ha il suo punto forte. Ciò è abbastanza inconsueto se si

che Donghi, formatosi al Regio

Istituto di BelleArti di Roma dove ha com-

pletato gli stucfi all'inizio della prima guer- ra mondiale, è in pieno periodo fascista, a partire degli anni venti, che esordisce con le sue ope re che sono evidentemen-

tè fopposto ìlla moda che presto, con

il manifesto futurisia di Marinetti diven-

lerà iffiperante.

Nuova (^gettività

Donghi, nonostante l suo carattere schi-

vo assume immediatanente una dimen-

sione di lavoro sempre più internaziona- le che lo porterà, a partire dal 1925, pri-

ma ad essere invitato in una importante mostra a Mannheim all'insegna della

"Nuova oggettività", poi nel 1926 con 10 quadri partecipa alla Exibition of Modern Italian Art, organizzata dal Ministero del- la Pubblica Istruzione e itinerante nei

musei di New York, Boston, Washington, Chicago e San Francisco. Naturalmente

partecipa anche alla Biennale di Vene- zia dove presenta il celebre "giocoliere", un Arlecchino seduto già apparso in altri suoi lavori a partire dal 1923.

Gli anni Trenta sono per Donghi gli anni della sua affermazione e perciò anni di intenso lavoro che lo porteranno a par- tecipare a varie esposizioni internazio-

nati e ad ^sere acquistato da importan- ti Collezioni pubbliche.

Dal 1936, quancto ottiene l'incarico di fi- gura disegnata presso la Regia Accade- mia di Belle arti e liceo artistico di Roma,

si divide tra T'insegnamento e la pittura

dove continuerà ad avere riconoscimen-

ti notevoli, sino al 1941, quando la Rea- le Accademia d'Italia gli conferisce un premio riferimento a tutta la atti-

vita.

^va 'spetecoto m posa

Le immagini certaniente piò cetebri di questo artista si riferiscono al mondo dello spettacolo "leggero*: maschere, clowr s, canzonettisti, sono temi sui quali Donghi ir daga in un modo tutto partico- lare, che oppone il a>ntrasto dell'immo- bilità al fervore detrazione tipico invece di quesfi personaggi. Ecco attora emer- gere una forza tutta nuova che spinge

nella direzione inconsueta del ritratto. l

suoi personaggi sono immobili, ma "rac-

contano" con la forza realistica dello

sguardo e delta postura ciò che intima- mente sono. A Donghi non interessa "co- gliere l'attimo" dalla frenesia del gesto, del canto o del sorriso, piuttosto ripro-

porre la personalità del soggetto attra- verso i canoni della composizione, so- prattutto quella relativa al XVI!0 e XVIII0

secolo da lui profondamente studiata nei

musei di Firenze e Venezia.

// cambiamento

Già dal 1943, allorché partecipa alla quarta Quadriennale di Roma in Donghi

vi sono i sintomi di un cambiamento di

linguaggio che lo porteranno ad accen-

tuare le componenti calligrafiche a sca- pito della composizione complessiva dei

lavori. Non mancheranno altri riconosci- menti internazionali, ma il clima della

contesa astrattismo-realismo degli anni cinquanta non da esiti entusiasmanti alla

sua ricerca.

(10)

circo e marìonette

arliamo oggi di una famiglia dello spettacolo popolare che può essere considerata tra le più antiche: i Gambarutti. Il primo capo- stipile di cui si hanno notizie è Luigi, nato nella prima metà dell'800 e morto circa nel 1917. Con la moglie Anna Tallone ha due figli: Angelo, conosciuto come Mario, e Virginia. Dei due fratelli abbiamo la data precisa di nascita, soprattutto di Mario, nonno di Brunone, e bisnonno di Anita (en- trambi da noi conosciuti). La famiglia - sia- mo nel 1870 circa - apre un'arena fami-

liare. Purtroppo non c'è molta memoria della loro vita di artisti, ma sicuramente si esibiscono nei numeri tradizionali presen- tati in un'arena: acrobazia, equilibrio e anche più facilmente veri numeri da piaz- za come mangiatori di fuoco, uomini e donne forti. Virginia sposa un fermo, Do- menico Macaggi, genovese e studente di

medicina. Domenico, lascia i libri di scuo- la e col matrimonio da vita ad una nuova

dinastia di artisti tuttora attivi nel circo.

Mario sposa Angela-MariaAnselmi (nota famiglia di artisti; anche questa dinastia è attiva nel circo). Hanno due figli dei quali solo Giuseppe (conosciuto però come Lui- gi) è il continuatore della dinastia. Luigi è

stato allievo nella troupe Gambassi (fa- masi acrobati fiorentini) e forse questa esperienza gli ha dato la spinta per fare dell'acrobazia il suo principale lavoro.

Luigi sposa Iride Santoni, già girovaga col padre; le due famiglie - i Gambarutti e i Santoni - si conoscevano da diverso tem- pò in quanto Angelo-Mario e il padre di Iride (del quale non siamo a conoscenza del nome di battesimo) avevano lavorato insieme nell'arena. Il padre di Iride, di pro- fessione macellaio, scappa di casa per seguire la troupe Mantovani (acrobati molto conosciuti) con la quale girerà per diversi anni, prima di mettersi in proprio, l due ragazzi quindi si conoscevano bene e avevano già lavorato insieme. Dopo il matrimonio hanno cinque figli: Brunone, Gigliola, Luciana, Loriano e Liliana. La famiglia si specializza nell'acrobazia, in modo particolare Brunone al "trapezio Washington" e Loriano e Liliana sono "an- tipodisti". E' opportuno ricordare come Bmnone, il primogenito, sia nato nel 1914, un periodo storico piuttosto difficile; la fa- miglia tuttavia riesce a far fronte alle cfiffi- colta e ad aprire il Circo Gambarutti. Il complesso viaggiante rimane attivo fino al 1955. Gigliola si ferma con la famiglia.

Il fìglio-di-Luciana, Edoardo, rimane nel circo come presentatore. Loriano e Lilia- na passano a lavorare nelle giostre. Solo

la discendenza di Brunone rimane in cir-

co con i figli Mario, Anita, Clara e Danie- la. l fratelli più grandi crescono e si for-

mano, come artisti, nel circo familiare con

i genitori e gli zii. Successivamente Mario diventa giostraio e solo le sorelle riman- gono in circo. Anita sposa Nando Orfei e mette tutta la sua esperienza di artista, ma soprattutto di organizzatrice, nel Cir- co Nando Orfei, un complesso viaggian- tè molto conosciuto. All'epoca della no- stra intervista, Anita presentava in pista l'alta scuola con i figli Paride e Ambra;

Gioia stava imparando l'antipodismo. Cla- ra sposa Sandro Maggiolaro Trevisan.

Giada Simiani, figlia di Daniela, all'epoca dell'intervista era partner attiva di Aris Macaggi in un numero di equilibrio sul filo (attualmente si è fermata). La discenden- za della famiglia Gambarutti prosegue, nel

circo, in via femminile.

E' forse opportuno a questo punto ricor- dare un'altra famiglia Gambarutti piutto- sto antica, di professione marionettisti.

Il capostipite di questa famiglia, Pietro (1874-1920), presumibitmente di origine piemontese (come i Gambarutti del cir- co), lavora molto a Genova dove perfe- ziona la sua arte. Muore cinquantenne e lascia 4 figli tutti marionettisti. Non è pos- sibile in questo contesto parlare di que- sta lunghissima dinastia; possiamo alme- no ricordare come i marionettisti, (ed an- che i burattinai) vantino antiche e nume- rose genealogie analogamente ai circen-

si, e come il mestiere sia stato tramanda-

to di padre in figlio esattamente come nel circo. Anche le compagnie marionettisti- che girano molto, esattamente come i cir- censi. Presso l'Archivio della Scuola Pa-

olo Grassi, di Milano è custodito un co- piane manoscritto appartenuto alla fami- glia Gambarutti: Enrico IV Re di Francia al passo della Marna datato 1901 con Gianduja (maschera piemontese) prota- gonista. E' ipotizzabile una parentela, ancora non bene definita, tra Luigi - ca- postipite circense - e Pietro - capostipite marionettista. Attualmente, a Milano, sono ancora attivi - come marionettisti - due

discendenti di questa antica famiglia:

Gianfranco e il figlio Massimo Gambarut- ti (che abbiamo avuto occasione più vol- tè di incontrare). Ne Gianfranco, ne Bru- none, entrambi interpellati, sono comun- que a conoscenza dell'eventuale paren- tela.

o

(11)

lotte tra

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CONINCU IN QUESTO NUNERO U C01UBORIUIONE DI MUICO MnBTINI, STORICO DEIU

SPORT. DESCRIHA LA CURIOSA AHIVITA ESERCITATU DU NUMEROSI ARTISTI CIRCENSI A CAVAllO DI <800 E (900: U SFIDA DEL PUBBUCO IN INCOHTRI DI LOHA. h CONFERMA DEL

GRANDE INTERESSE CHE GIÀ UllOBA SUSCITUVA II RICHIAMO AD AVVENIMENTI SPORTIVI O

PUTRIOniCI.

el novembre 1879 Enrico quotidiani di Roma dell'epoca precisava- Politi, clown del circo Suhr no che la sfida del Politi era rivolta a che si esibiva in quel perio- chiunque avesse voluto raccoglierla "a do al Politeama romano, lanciò una sfi- parte gli artisti". Il fatto che un clown si da di lotta promettendo 200 Lire di pre- cimentasse in imprese che oggi rìterrem- mio a chi fosse riuscito a sconfiggerlo, mo sportive non deve sorprenderci. Tra

le attrazioni degli spettacoli circensi di quell'epoca vi erano infatti a volte incon- tri di lotta, ed i migliori specialisti erano

dei forzuti che si esibivano nei circhi an-

che in altre prove erculee, o come uomi-

ni-cannone. Riscuotevano successo an-

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che al di fuori dei circhi, esibendosi in teatri o feste paesane. Gli impresari tea- trali ogni tanto li scritturavano preannun- dando grande spettacolo per le loro esi- bizioni, ma come tanti altri artisti della piazza, finirono poi per confluire tutti nel- l'ambito circense. A Roma all'inizio degli anni Settanta del secolo XIX le Compa- gnie Equestri, ancora titubanti, non ave- vano saputo valorizzare il talento di Feli- ce Napoli; in seguito però, non si lascia- rono sfuggire più certe occasioni. Gli in- contri di lotta si svolgevano secondo re- gole precise, e la vittoria veniva assegna-

ta a chi riusciva a mettere l'awersario

spalle a terra. L'unica variabile era la durata del confronto, stabilita prima del- l'inizio. Se entro il tempo fissato nessu- aveva avuto la meglio, l'incontro fini- va in parità. La maggior parte delle volte

vi era un artista che concedeva la chan"

ce a più di un awersario per serata, sfi- dandoli a non farsi mettere spalle a terra

entro i 10 o 15 minuti concessi. Ma il ri-

sultato era quasi sempre lo stesso, an- che perché il campione da sfidare era per lo più il celebre Basilio Bartoletti (che si era guadagnato grande fama all'estero prima ancora che nella sua Roma). Scor- rendo le-cronache dell'epoca si appren- de che esisteva un preciso rapporto tra la quotazione del lottatore impegnato, ['interesse che suscitava la sfida e quin- di l'incasso, e il premio posto in palio. In genere si trattava di 200 Lire, ma per i lottatori meno quotati scendeva a 50/150 Lire, mentre in occasione degli scontri tra

Bartoletti e ['artista francese Charles La- rab, nel 1886, si arrivò a 500 Lire. Altro dato interessante è che gli incontri di lot- ta potevano essere disputati solo con l'autorizzazione della questura. A Roma questi personaggi erano abbastanza popolari, conosciuti quasi tutti con un so- prannome: il Moretto, il Toro, Peppaccio, Cappellone. Il più amato e quotato era Bucalone, al secolo Luigi Del Bigio, ge- store di un capannone sul Tevere. Buca- Ione visse i due momenti più eclatanti del- la sua carriera il 13 settembre 1877, quando all'anfiteatro Corea (poi Umber- to l), gremito all'inverosimile, concluse alla pari la sfida con il famoso forzuto Pierre Rigai, e il 28 luglio 1886, quando al Circo Reale si sbarazzò del Bartoletti, dal quale in diverse altre occasioni era stato naturalmente sconfitto. Quel gior- no Bucalone inventò uno stratagemma, presentandosi al Bartoletti in incognito.

Ecco come ce lo racconta un quotidia-

no: "lersera sfida con due uomini ma- scherati che volevano mantenere l'inco-

gnito. Il primo durò poco. Bartoletti cre-

deva che il secondo loftatore maschera-

to fosse della forza del primo, ed aspet-

tò l'avversario nel mezzo del circolo con l'aria sorridente di un uomo sicuro del fatto suo. L'uomo mascherato prese per la cintura il Bartoletti e lo mandò in terra a gambe levate, facendogli toccare am- bedue le spalle sull'arena. Il pubblico applaudì il vincitore volendo ad ogni co-

sto conoscerlo. L'uomo mascherato si

strappò la maschera facendosi ricono-

scere". Era Bucalone. Come testimonia-

no le dichiarazioni di Bartoletti sui quoti- diani, le sfide internazionali possedeva- no un accentuato carattere patriottico;

anche Luigi Sterbini, lottatore e uomo- cannone romano degli anni Ottanta, go- dette di un momento di popolarità per aver atterrato il francese Christof (ilnon- no di Istvan Kristof, attuale direttore del- lo stabile di Budapest, ndr). Intensa era anche la battaglia verbale che Bartoletti montava contro i detrattori, dimostrando con i fatti che non si trattava di incontri

truccati. Comunque sia questi avveni- menti richiamavano sempre molto pub- blico, e parte degli incassi veniva spes- so devoluta in beneficenza, sia da parte del Circo ospitante sia da parte del vin- citare.

(12)

UN CUMMEllO MUITOTO DAIU POUZU MUNICIPniE. UN SINDftCO CHE NON SU DISTINGUERE l PRIN- CIPI ANIMAIISTI, NEI QUnil CREDE, DAllE UGGI DEllO STATO. DUE EPISODI nCCUDUTI IN UITRET- TANTI COMUNI. ANCHE SE ASSW DIVERSI l'UNO DUll'niTRO, RIPORTnNO nil'nnunilTU' l'ORMM VECCHISSIMA QUESTIONE DEGll nNINAU. E FANNO RIFlEnERL

Durissima ordinanza del sindaco contro gli spettacoli con l'utilizzo di animali

Rogeno mette al bando i circhi

Pugliese: «Sono incompatibili con la dignità degli esseri viventi"

Prima pagina della Provincia di Lecco del 27 marzo scorso: "Rogeno mette al bando i circhi". Durissima ordinanza del sindaco

contro gli spettacoli con l'utilizzo di anima- li. Rocco Pugliese (il primo cittadino, che il giornale definisce "da sempre vicino alle posizioni animaliste") dichiara: "Sono in- compatibili (naturalmente i circhi, ndr) con la dignità degli esseri viventi".

La notizia c'é. Ed è che il sindaco di Roge- no, piccolo comune in provincia di Como,

ha dovuto firmare un'ordinanza anti-circo

per avere un po' di notorietà. Il resto è il solito divieto che fino ad oggi nessun Co-

ROGENO - II circo bandito per sempre dal temtorio co- munale di Rogeno. Mai più spettacoli cori protagonisti

li animali, E' la decisione castica che il sindaco Roc- co Pugliese ha preso e at- tuato con un'ordinanza in

cui si prevedono tanti e tali casi in cui l'utilizzo degli ammali non è consentito, da non lasciare spazio ne a scappatoienè a eccezioni.

E'~la prima volta che viene assunto un prowediniento

così rigido che certo farà di- scutere. Da sempre vicino alle associazioni animaliste, Pugliese sostiene che l'uso degli animali negli spetta- coFi itineranti e nei circhi costituisce « sopraffazione del diritto di ciascuno di vi- vere libero nel proprio am- biente naturale» ecfè anche

«incompatibile con la di-

mune italiano è riuscito ad applicare, per- che ogni volta che l'Ente è ricorso al Tar le

amministrazioni comunali che avevano

adottato analoghe ordinanze, sono dovute tornare sui loro passi.

Ma anche Rocco Pugliese è voluto passa- re alla "storia" per un atto in grado di rima- nere impresso indelebilmente nella memo- ria dei suoi concittadini. E così ha senten- ziato che sul territorio comunale deve es- sere bandito "qualsiasi spettacolo, mostra itinerante, trattenimento pubblico e atten- damento di circo che comportino l'utilizzo di animali". E da vero inesperto ha dichia-

rato che gli spettacoli con animali concor- rono "al commercio di esemplari sottratti ad un ambiente già troppo depauperato".

Dimostrando di essere rimasto uno dei po- chissimi a non sapere che da generazioni e generazioni gli animali presenti nei circhi nascono in cattività e non vengono "cattu- rati" nei paesi d'origine, tanto che gli etolo- gi sostengono che gli animali impiegati negli spettacoli possono essere definiti selvatici solo per le caratteristiche "origi- narie" della specie alla quale appartengo- no. L'Ente Circhi ha naturalmente risposto al sindaco (e "La Provincia" ha dedicato la prima pagina anche alla presa di posizio- ne del presidente Egidio Palmiri: "l nostri circhi non si toccano"), ricordando al signor Pugliese che in Italia esiste una legge che tutela le imprese circensi e che un sindaco (anche se animalista) non può assumere un atto inibitivo in contrasto con una legge dello Stato. Ma nella stessa occasione il

signor Pugliese ha perso un'occasione per tacere lanciandosi in un paragone ardito e traendo conclusioni da brivido: "Qualcuno

può dirmi che la vivisezione è necessaria, va bene, ma io non sono d'accordo. Que- stione di principi". Siamo messi bene se un sindaco non sa distinguere fra principi e leggi.

D casa La 'sivvione ' ed testinwnud del divo di Maitecwio ili vicile Treitto e Trieste

Vigili <duri\ multato U ccmmieUo

«Non è mi animale dom^tico, doveva autorizmto»

Vita dura per i cammelli, alme- no quelli che incautamente scorrazzano per la citta. Ieri po- meriggio gl[ inflessibjii vigili

urbani di" Cremona in viale Trento e Trieste hanno 'sanzio- nato' il povero cammeiio dei circo tii "Montecarlo che non stava facendo shopping, ma SQ- lo cercando di catturare l'at- teicione dei bambini per por- tarìi sotto il teniione montalo in fondo al viale Po. Ma perché tanto rigore? U cammeUp in- (rakiavà il traCfico? O forse

«se- ' ; suoi bisogni sulla p 'lo, il inutiyo tlet-

uantamila lire

-«s:

. /"~yl

c-.^

se, è ben stj

;C3ininell<1a:

^

0-

t! cammnlto del circo di Montecario

seggiaya' in città senza la ne-

cessaria autorizzazione. Dai Comando di via Geromiai spie- gano: ntl cammello non è un

F-;-ile domestico, ne da tra-

^me i cavalli, e quindi

per muoversi de- ve essere (jebita- mente autonzza- to, come preve- de l'articolo 25 del regolamento di oolizia munici- pale». Lui, il po-

Vtìroeinconsape-

vote cammello, ha subito conci- liate e ha pagato pur scuotendo te- sia e gobba. Me- siamente avrà pensato; con tann asini che girano, propno

me dovevano multare1 E avrà concluso che anche questo è un numero da circo il gran cir- co della vita. (s. &r.)

'V/g/'// 'duri', multato il cammello". Fra il com/co e /7 drammatico il titolo della "Pro- vincia" di Cremona (del 23 febbraio) che su//a vicenda ha tenuto un atteggiamen- io giustamente sdrammatizzante e un po' scanzonatorio. Già, quale vicenda? llcir- co cf/ Montecarlo ha portato un cammel- /o ne/te vie dei centro per pubbiicizzare il pf'ù grande spettacolo del mondo giunto in città. Apriti cielo. Il quadrupede s'é bec- cato la multa (circolava senza permes- so) ed è diventato un caso che è rimbal- zato sulle pagine della stampa nazìona- le. lì problema non è tanto l'atteggiamen- io tenuto dalia polizia municipale e quin- dì dal Comune (che anzi mantiene da sempre un ottimo rapporto di collabora- zione con i circhi) quanto le decine e dec/ne di telefonate arrivate al centrali- no de; vigili "di cittadini che parteggiava- no ora per // cammello, ora per la legge", scrfVe "La Provincia" di Cremona. Nume- rose fe lettere giunte in redazione delle qua///'/ quotidiano ha dato conto. "insom- ma, per un cammello multato e scesa in campo, meglio in pista, mezza città men- tre l'altra ha osservato curiosamente lo

speffaco/o. // circo, quello sotto /7 tendo- ne e que//o cfe//a vita, è sempre affasci- nante e dawero pieno di numeri impre- visti".

Palmìri è intervenuto sulla vicenda con la lettera che pubblichiamo e che "La Pro- vincìa"ha riportato integralmente. Ecco- /a.

"Apprendiamo con ritardo che il cammel- lo che ha "passeggiato" per le vie di Cre- mona ha creato allarme, preoccupazio- ne, sdegno, ed è stato addirittura san- zionato (50 mila lire) dalla locale Polizia Municipale. Che dire? La prima conside- raziono è di ordine generale: è più facile che un anziano venga scippato nelle vie

del centro senza che nessuno muova un

dito in suo favore, piuttosto che un cam- mello possa fare quattro passi in centro per ricordare che in città è arrivato il "più grande spettacolo del mondo". C'è sem- pre un articolo di un qualche "regolamen- to" pronto ad ogni evenienza. Ma di soli- to sono le evenienze meno importanti e serie a richiamare l'attenzione. Certo, un

cammello non passa inosservato, ma in ognuna delle nostre città ci sono quoti- dianamente tanti problemi non meno evi- denti di un cammello, che tutti fanno fin- ta di non vedere.

Secondo. Il circo è oggi stretto nella mor-

sa di una burocrazia asfissiante. Per so-

pravvivere ci si trova costretti ad inven- tare strategie che in condizioni "normali"

potrebbero essere evitate. Tasse e ga- belle di vario genere stritolano i circhi.

Mancano aree adeguate per la sosta e la deambulazione degli animali e spazi sufficienti per pubblicizzare gli spettaco- li; un cammello che cammina nel corso

principale, oltre a fare la gioia dei bam- bini, richiama l'attenzione sullo spettaco- lo della sera. Ma davvero è un gesto tanto

crudele?

Terzo. Ad ogni episodio che coinvolge il circo, si alza puntualmente la voce di chi ha scambiato la terra per il paradiso ter- restre. Questi signori non perdono occa- sione per ricordarci che nel circo gli ani-

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mali vengono martirizzati, mentre in na- tura... "in Cina, Mongolia, nelle steppe della Tartaria", ...lì sì che i cammelli han- no vita facile e possono scegliersi il loro destino! Mentre consigliamo a questi si- gnori di rimettere i piedi sulla terra e ma- gari trovare il tempo per documentarsi (basterebbe qualche serio documentario per capire), non ci stanchiamo di ricor- dare che tutti gli animali presenti nei clr- chi non vengono strappati dai paesi d'ori- gine e collocati in mezzo alla pista, ma da molte generazioni nascono in cattivi- tà e quindi hanno caratteristiche etologi- che ben diverse da quelle degli animali

"selvatici".

E a chi sostiene che l'esibizione degli animali nei circhi è lo spettacolo più cru- dele, rispondiamo che oltre ad essere un patrimonio culturale ed artistico (che in altri paesi europei e non solo tengono in grandissima considerazione: in Francia

il 2001 sarà l'anno del circo ed il ministro della cultura ha chiesto alle amministra- zioni comunali di concedere le piazze ai circhi senza il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico) di altis- simo livello, è rimasto una delle poche occasioni di rappresentazioni dal vivo, dove soprattutto i più piccoli possono ve-

dere con i loro occhi animali altrimenti confinati in libri e riviste.

Tullio Regge, fisico teorico ed ex parla- montare europeo, ha di recente soste- nuto che "più nociva e immorale del cir- co è l'armata illegale e invisibile di belve da salotto che di tanto in tanto azzanna- no un padrone incauto". E, aggiungiamo noi, alle quali è molto più difficile affib- biare una multa per infrazione all'art.25 del regolamento PM".

Il presidente Agis scrive al mini-

stro Melandri. Con una lettera al mini- stro ai Beni e attività culturali, Giovanna Melandri, il presidente dell'Agis Giorgio Van Straten, ha esternato "tutta la prè- occupazione e l'esasperazione del mon- do dello spettacolo per la situazione in cui versa il Dipartimento, ormai prossi- mo alla paralisi".

Van Straten rileva che "molti possono essere i motivi (diminuzione del perso- nale, lunghezza della fase di passaggio al Ministero, agitazioni interne, eco. ), ma ciò che conta è che i tempi si dilatano, le liquidazioni non vengono erogate, le as- segnazioni, nonostante l'anticipo delle domande, continuano a slittare in avan- ti". Il presidente dell'Agis afferma che "la situazione è ormai dirompente" e rivol- ge un appello al ministro "al fine di evita- re l'apertura di un duro contenzioso fra le associazioni e le imprese che l'Agis rappresenta e il governo".

Saggio all'Accademia. Si tiene il 19 giugno, alle ore 21, il saggio di fìne anno (con consegna dei diplomi) della scuola del circo di Cesenatico. Un appuntamen- to che ormai è diventato una piacevole tradizione. Anche quest'anno gli spetta- coli, tre in tutto, sono inseriti nel "mese del circo", il cartellone che il Comune pro- pone anche ai numerosi turisti. La pri- ma esibizione si tiene all'aperto (piazza del grattacielo) il 10 giugno, la seconda

in Accademia il 16.

Cesenatico ospita i giocolieri.

Dal 13 al 18 giugno la città di Cesenati- co ospita la terza convention nazionale dei giocolieri, organizzata dall'associa- zione "Cavallette 999". Il parco adiacen- tè al campeggio comunale ospiterà cen- tinaia di partecipanti. Ci saranno workshop, seminar! di acrobatica, mu- sica e danza popolare. Al calar della notte feste in spiaggia e in piazza con musica e spettacoli dal vivo.

Assemblea informale ENC

Il 28 giugno, alle 10.30, avrà luogo presso la sede

dell'AGIS in Roma, un'Assemblea informale dell'Ente Nazionale Circhi per fare il punto sulla situazione generale e per un primo contatto con i numerosi nuo-

vi iscritti.

Nuovi Circhi

l pi ^ni per

i!Vuturo

EFECOT è una Federazione Europea fon- data nel 1988 con il proponimento di ga- rantire una buona istruzione di base ai bam- bini i cui genitori lavorano in mestieri no- madi. La stessa EFECOT ha percorso un cammino assai lungo ed ha deciso di af-

frontare il suo secondo decennio di vita con un piano vitale: rivedere i propri obbiettivi e stabilire delle priorità per il futuro, basate

sulle reali necessità del settore. Il risultato di questo esercizio è stato trascritto nel dossier "Politica per il futuro". La EFECOT rimarrà fedele ai suoi obbiettivi iniziali: mi-

gliorare la compatibilità tra mobilità e sco-

larizzazione. D'altro canto cercherà di as-

solvere ad ulteriori bisogni come quello dello sviluppo parentale, dell'istruzione superio-

re, eco. Per ulteriori informazioni scrivere

a: EFECOT, Rue de la Limite 6, B-1210 Brussels, Tei: +32-2-2274060, Fax: +32-2- 2274069. e-mail: [email protected]

&), Toutfou tofly (DesAiles a nos Souliers), Los Galindos (Amalgama).

Il Festival du Nouveau Cirque di Obernai, svoltasi dal 28 aprile 8 maggio 2000, ha invece ospitato fra gli altri: Cahin-Caha,

Pocheros, Les Arrosés, Cie des Pas en Rond, La Famille Moralles, Maripaule et Philippe Goudard, Vis a Vis, Carte de Séjour, Karl Ludovic, Marie-Aude Jauze, Laura Herts, Full House, Tout Fou to Fly.

Inoltre erano allestite una mostra fotografi- ca, una di giocattoli ed una di circhi in mi-

niatura.

Abbiamo già avuto occasione di sottolinea- re, nei passati numeri di questa rivista, come in Francia sia presente un certo fermento attorno al circo. Sono sempre più numerosi i Festival di Nuovo Circo che propongono una formula alquanto diversa dalla compe- tizione di quelli tradizionali. Sono in essen- za una rassegna di interi spettacoli propo- sti in un breve lasso di tempo nello stesso luogo. AChalons en Champagne, dal 10 al 17 giugno, avrà luogo Furies 2000, la decima edizione di un festival di circo e te- atro di strada. Un incontro fra due forme artistiche in evoluzione, che ha la volontà di far diventare Chalon una capitale euro- pea delle arti del circo, con la presenza del CNAC, del festival e la volontà politica del- la regione di donarsi una propria identità artistica. Fra le compagnie che presentano i propri spettacoli: Gosh-sud (Pelahueso), Anomalie / Cie Hendrick Van De Zee (Et après, on verrà bien...), Les Acrostiches (LesAcrostiches 2 ou comme un p'titAir de Cirque), Circus Baobab (La legende du Sin- ge tambourinaire), Ezec le Floc'h (Un), Les Arrosés (Alerte), A& O (A& O présentent

La selezione per lo spettacolo European Youth Circus, organizzato e prodotto dall'ufficio cultura del comune di Wiesbaden e dalla EFECOT, con numerosi partner europei come la nostra Accademia del Circo, avrà luogo dal 2 al 4 Novembre 2000 a Wiesbaden. Vi prenderanno parte giovani diplomati di scuole di circo, di famiglie di circo od altre istituzioni simili. Un comitato visionerà video in agosto per scegliere 25 numeri provenienti da vari paesi europei che saranno ospiti di Wiesbaden a novembre, quando si esibiranno di fronte ad una giuria che sceglierà la formazione dello spettacolo European Youth Circus, che verrà poi presentato a Maastricht (Olanda) e Chàtellerault (Francia). Gli interessati possono rivolgersi (entro il 31 luglio) a: Kulturamt Wiesbaden, Schillerplatz 1 -2, D - 65185 Wiesbaden, Tei: ++49 (0)611 31 37 73, Fax: ++49 (0)611 31 39 61. E-mail: frank. zammert@wiesbaden. de

(14)

Nel rinato teatro di varietà tedesco sono molto richiesti gli artisti italiani. In questo periodo sono ingaggiati Paolo Bogino, Mas- similiano Sblattero (nella foto), ed i Pelle- grini. Ecco i programmi dei tre teatri della

catena Bemahrd Paul.

Friederichsbau Varieté, Stoccarda

Trio Trapeze (trapezio), Paolo Bogino (ci- dista), Consueto Reyes (a " < l ' i Paul (comico), "

ri), Sophie e ^

liano Sbtatter"

Apollo

Thuranos (fflo ou,.,. -,, ... ". -. (gu- colieri), Peter Rtdsky (comico), o (fra-, pezio), Angeto Ballan (o-'isfa), Pellegrioi (equilibrisfi).

Winte^artejs E iriino

Dieter Tasso (giocoliere c nico), Crystc...^

(corda verticale), Fabien Kachev (comico), Roman e Slava (stepdance), Michele e Amelie (equilibristi).

Il CIRCO NEWYORCHESE Hft APERTO UNA COMPnGNin CHE GIRU PER l TEflTRI. SENZA ABBnNDONURE II TRUDIZIONniE CHAPITUU.

Il Big Apple ha aperto quest'anno uno spet- tacolo teatrale dal titolo Oops! diretto da Tony Walton, nome importante del musicai di Broadway, plurivincitore di TonyAwards ed Emmy, vincitore dell'Oscar per All that Jazz. Lo spettacolo racconta di come si in- tralciano vicendevolmente gli spettacoli di una compagnia teatrale ed una di circo. Nel di Oops! figurano tra gli altri Norman Bar- rett, Paul Ponce, Vladimir e Olga Kurzia- nov, i Kuriazov, RasuloveTabieva, Don Otto ed il trio Lobanov. Oops! è attualmente in California, dove toccherà San Luis, Oak- land, Cerritos e San Diego. La produzione è stata pensata proprio per raggiungere l'in- tero mercato statunitense, mentre la nor- male compagnia sotto chapiteau del Big Apple compie il solito percorso di 11 mesi a stagione per un totale di 10 città visitate. Si chiama Bello & friends, e sa in ro a

Boston, e nelle zone periferiche di New York (Queens e Brookville) per giungere in giu- gno a Chicago. Lo spettacolo è diretto da Michel Barette (già Soleil) e annovera tra li artisti Max e Katja Schumann, Dinny Me Guire, Francesco, i Boichanovi, Julian Sta- chowski e Regina Dobrovitskaya, Sasha Nevdonski e Katherine Binder, Violetta Igna- tova, William e Shannon Woodcock, oltre naturaln ite aBa star Beilo Nock.

hanno l'oecasio s di girare per l'Europa, quest'anno |MS )no vedere parecchto di buor E'coun elenco che, seppurparzia- le,. . -... j sia tornato in auge la vo- Ioni lei direttori di ingaggiare numeri di

"_'- " quando ben presentati.

Da me i leoni presentati da Tom Dieck, da Medrano (Gibault) le tigri di Daniel Su- skow, da Busch Roland Leo Vidlak, da Chri-

stiani tino'.vsi.

autourj stiani, de

AlexeiKostan- iridiAlfredBe- ImistodiRediCri- di Chipperfield man- dati da Cari Mundeling. Da Ariette Gruss i leoni di Jason Peters, da Kinos le tigri di Peters mandate da Gary Jan, da Pinder 11 tigri e 7 leonesse presentate da Frederic

Edelstein.

Dario Duranti

OCCASIONISSIMA

Vendesi chapiteau '"CANOBBIO" mt. 40x50, con cupola, rimorchio e contropali. Due carri tribuna "Calcide" collaudati e con libretto di circolazione. Lunghezza mt. 12, prime tre file con poltroncine e 10 file gradinate. Telefonare alla segreteria

ENC 0547. 672052.

OCCASION

Far sale cliapitcau "CANOBBIO" mt. 40x50, with cover, trailer and poles. Two stand trailers "Calcidc" tested with circulation license, 12 meters, firts three rows with pit-stalls and 10 rows tiers.

Phone to ENC 0547. 672052.

OCCASION

Vendoiis chapiteau "CANOBBIO" mt. 40x50 avec calotte e remorqne. Deux chariots ti^bune "Calcide" vérifìes avec [lermis de circulation. Longueur mt. 12, premières range avec fauteuils et 10 rangées gradiny.

Teléphoner au secrétariat du ENC 0547. 672052.

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