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Seminario Territoriale Per una scuola europea. L innovazione parte dalla Scuola dell Infanzia. 18 maggio 2017

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Istituto Comprensivo 2 "Vincenzo Russo"

Scuola Statale dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado Palma Campania (NA)

www.icvincenzorusso.gov.it

Seminario Territoriale

Per una scuola europea. L’innovazione parte dalla Scuola dell’Infanzia.

18 maggio 2017

Il project design curricolare e il modello eTwinning: una partita con tanti giocatori.

Tenuto conto dell'istanza dell'innovazione che coinvolge la scuola italiana così come prospettata a partire dalle Indicazioni Nazionali del 2012 fino al Piano Nazionale Scuola Digitale 2015, la progettualità che è possibile attuare con eTwinning può rappresentare una risorsa valida per implementare un curricolo scolastico basato sull'apprendimento per competenze e, soprattutto, che abbia a cuore l'istanza della continuità tra ordini e gradi di scuola.

“Cómo puede eTwinning enriquecer nuestra práctica en el aula?

Proyectando la educación en eTwinning.”1

eTwinning è il portale che consente ai docenti di realizzare progetti di gemellaggio elettronico e, soprattutto, è una comunità attraverso cui i suoi membri arricchiscono la propria professionalità in un sistema che riflette costantemente sui temi della pratica didattica. L’attività di ricerca e sperimentazione di eTwinning fornisce molte risposte ai quesiti che i docenti si pongono sulle modalità di innovazione della didattica:

1 Rute Baptista (NSS eTwinning), intervento nel corso del Professional Workshop Development, “Proyecta eTwinning”, 12-14 novembre 2015, Madrid.

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“Il principale approccio raccomandato per l’insegnamento delle competenze chiave è attraverso l’erogazione di ambienti didattici interattivi, nei quali i discenti possano impegnarsi in attività pratiche e basate sull’indagine. Questi ambienti didattici, che promuovono l’apprendimento collaborativo e multidisciplinare, sono sempre più favoriti dalla tecnologia. L’apprendimento basato su progetti è un metodo particolarmente adatto a sviluppare le competenze degli alunni, perché diverse competenze chiave possono essere affrontate simultaneamente in maniera interdisciplinare”2

Il project design scolastico, inteso come concezione di un modello di progettazione efficace e replicabile, può emulare il modello eTwinning per realizzare a scuola un’attività di squadra in cui tutti i giocatori, alunni docenti e staff:

1) sono coinvolti;

2) sono importanti nella riuscita del progetto;

3) sono convinti di poterlo fare;

4) sono proiettati all’ottenimento di un risultato;

5) sono implicati in attività di riflessione e interiorizzazione.

Per la riuscita del progetto diventa necessario il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica:

“Implementare le competenze chiave nelle scuole non richiede solo che esse vengano specificate nei curricula, ma anche che vengano sviluppare strutture e metodi didattici appropriati. Data la loro natura interdisciplinare, occorre una didattica che spazi fra le varie materie e, di conseguenza, una pianificazione che coinvolga l’intera scuola”3.

Il modello eTwinning può essere adottato come una guida per la verifica dell'efficacia della progettazione e della sua attuazione. Infatti, possono essere presi ad esempio, come criteri di valutazione di un progetto, i sei criteri di qualità di eTwinning4.

2 Unità Europea eTwinning, Sviluppare le competenze degli alunni con eTwinning, 2014, p. 7.

3 Id, p. 6

4 Vedi sul portale eTwinning Italia, http://etwinning.indire.it/riconoscimenti-e-premi/criteri-di-qualita/.

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Tavola 4:

Confronto tra i criteri di qualità eTwinning e il project design d'istituto

Criteri di Qualità eTwinning Requisiti del progetto di sperimentazione 1) Innovazione pedagogica
Le attività del progetto

sono basate su innovativi metodi pedagogici, privilegiando il lavoro creativo, responsabile e autonomo di ciascun alunno, non necessariamente sottoposto all’idea del docente.

Innovazione pedagogica, il progetto deve favorire la creazione di un ambiente di apprendimento che pone lo studente al centro, dà importanza al suo spirito d'iniziativa e alla sua creatività. Deve promuovere un’immagine della scuola come luogo privilegiato di costruzione del sé e del sapere.

2) Integrazione curriculare
Il lavoro del progetto è integrato nel curricolo e nei programmi di studio delle varie materie coinvolte. La maggior parte del lavoro è svolto durante l’orario scolastico ed è parte integrante delle attività scolastiche. L’insegnante ha seguito chiaramente il curricolo attraverso le attività svolte.

Integrazione con il curricolo verticale e con l’offerta formativa della scuola. Il progetto deve avere come punto di riferimento il curricolo verticale. Sarà un asse portante dell’ampliamento dell’offerta formativa, sarà sostenibile in termini economici, replicabile ovvero non limitato ad un’esperienza isolata, e trasferibile cioè non legato alle competenze di un singolo insegnante o gruppo di insegnanti.

3) Comunicazione e scambio fra le scuole partner
Il gemellaggio ha saputo attivare processi che favoriscono lo scambio e la condivisione delle informazioni tra insegnanti e alunni. Questo criterio valuta la qualità delle attività di comunicazione che gli insegnanti hanno progettato per o con i loro allievi, per far coincidere il lavoro delle classi ai temi e gli obiettivi del progetto.

Comunicazione e scambio fra docenti e alunni, scuola e famiglie. Il progetto attiverà un canale di comunicazione multilaterale costantemente aperto per aggiornare la comunità sui processi in atto. Saranno sfruttate le risorse educative aperte (OER). La comunicazione avrà la funzione di allargare la rete di contatti e di promuovere l’attrattività della scuola.

4) Collaborazione fra scuole partner
Un gemellaggio è collaborativo quando entrambe le classi hanno bisogno del contributo dell’altra classe partner per completare l’attività previste. Le attività di collaborazione vanno quindi al di là della comunicazione, con i partner che sono co-autori e co-creatori di contenuti e prodotti. L’interazione diventa quindi concreta e tangibile.

Collaborazione tra docenti e tra scuole. Il progetto favorirà la collaborazione attiva fra docenti che potranno contribuire con contenuti didattici autoprodotti, proposte di variazione o rimodulazione, collegamenti con altri progetti. Il progetto po essere diffuso sotto forma di kit liberamente scaricabile e adattabile.

5) Uso della tecnologia
Si valuta le modalità attraverso cui l’utilizzo della tecnologia ha favorito il lavoro partecipativo e condividere le informazioni tra i partner e quanto questa ha contribuito a favorire la creazione di prodotti finali ed i risultati del progetto.

Uso della tecnologia. La partecipazione collettiva sarà favorita dalle risorse messe a disposizione dalla tecnologie e, in particolare, da piattaforme CMS, risorse OER e social media.

6) Risultati, impatto e documentazione
Il criterio valuta i risultati finali del progetto: il modo in cui vengono presentate le attività online, il coinvolgimento

degli alunni nella piattaforma, la documentazione delle attività, oltre all’impatto che ha avuto sulle competenze di alunni, insegnanti, personale

Documentazione e valutazione impatto in termini di sostenibilità, replicabilità e trasferibilità. La documentazione foto-video e la pubblicazione di materiali didattici sarà parte integrante del progetto per favorire la diffusione delle buone pratiche. La valutazione d’impatto è

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scolastico e, più in generale, nei contesti esterni alla

scuola. legata ai criteri della:

1. Sostenibilità, impatto finanziario

2. Replicabilità, possibilità di ripetere il progetto

3. Trasferibilità, possibilità di trasferire l’esperienza ad altre realtà scolastiche o di inserirla in altre proposte di progetto.

4. Numero di alunni partecipanti e esito del sondaggio di gradimento o delle azioni di autovalutazione

Il progetto "Lire, comprendre, interpréter, débattre et créer pour découvrir le monde et apprendre à se connaître" è sviluppato in FLE/2° lingua tra quattro partner (Italia, Portogallo, Grecia e Tunisia. E’ sostenuto da un modello concettuale basato sull'apprendimento collaborativo, interdisciplinare e sull’approccio (PBL). Coinvolge situazioni di comunicazione autentica, in conformità con le linee guida del QCER per le lingue ("approccio basato sulle competenze centrato sullo studente e di azione").

Il libro protagonista è “Une histoire à quatre voix” di Anthony Browne - un album illustrato in cui ogni personaggio racconta una stessa esperienza in base al punto di vista personale (le quattro voci), arricchito da una moltitudine di riferimenti artistici ( Hopper, Magritte, Munch ...), letterari (Il piccolo principe) e cinematografici (King Kong, Mary Poppins), che portano a numerose inferenze. Gli studenti sono stati invitati a leggere, interpretare, riflettere, discutere, collaborare e creare e agire a partire dalla riflessione sul libro che è anche una lezione sul pregiudizio e un insegnamento su come la prospettiva con cui si guarda il mondo può cambiare se si impara ad allargare la propria visione includendo i diversi punti di vista possibili.

Il progetto è stato concepito come parte del programma di studi di francese, per per le classi terze della secondaria di primo grado con l’obiettivo di sviluppare la conoscenza della lingua francese e l’approccio a varie tematiche: cultura e estetica (attraverso l’analisi del testo e delle illustrazioni); inclusione (con una sezione dedicata al cliché); orientamento (conoscenza del sé e dell’altro); la solidarietà e la cooperazione (campagna contro il vandalismo) e uso attiva delle ICT (per collaborare online attraverso applicazioni OER). Gli studenti del progetto hanno partecipato, in quanto cittadini europei, a due iniziative

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(Giornata Europea delle Lingue, Settimana Europea del libro Viaggiatore) e, in quanto ragazzi attivi, coinvolti ed entusiasti il progetto ha creato le “occasioni giuste” per promuovere lo spirito di iniziativa (con la organizzazione e gestione di uno stand eTwinning durante gli Open Days della scuola). Collaborazione, comunicazione e spirito critico, ecco le abilità che questo progetto ha stimolato per contribuire al raggiungimento, nel XXI secolo, delle soft skills necessarie per l’apprendimento permanente5.

Figura 4 – PDW “Proyecta eTwinning”, 12-14 nov. 2015, Madrid6. La foto ritrae un momento della ponencia del prof. Fernando Trujillo che cita Simona Velea7,

“eTwinning è un’inziativa resa viva dagli insegnanti e dagli studenti. E’ un’azione flessibile, senza procedure formali e accordi scritti, basata sull’interesse dei docenti a diversificare le attività di apprendimento dei loro studenti, condividere idee e fare esperienze insieme ad altri colleghi europei, superare i confini culturali nell’educazione e rinnovare costantemente la pratica didattica”.

Condivisione e documentazione, ancora il modello eTwinning.

La documentazione del work in progress, la condivisione dei materiali e la sua facile reperibilità costituiscono un aspetto essenziale del lavoro che i partners fanno in eTwinning che con la sua piattaforma assegna ad ogni progetto uno spazio dedicato, il Twinspace. Esso offre la possibilità di costruire un vero e proprio archivio che consente di caricare documenti e file multimediali in una struttura ordinata in pagine. Soprattutto, il Twinspace è un

5 Manuela Baptista, docente partner del progetto.

6 La presentazione del prof. F. Trujillo è disponibile nel gruppo, Proyecta eTwinning, https://groups.etwinning.net/13886/home.

7 “The impact of Twinning action in the education process”, vai a

http://www.icvl.eu/2011/disc/structura/icvl/documente/pdf/met/ICVL_ModelsAndMethodologies_paper12.p df .

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ambiente di apprendimento virtuale in cui interagiscono i docenti che collaborano ad un progetto e gli studenti che, insieme ai docenti, costruiscono un network di relazioni significative: il TS è sia un repository facilmente accessibile, sia una vetrina per documentare e mostrare il work in progress.

Il Twinspace non ha solo una praticità funzionale (come strumento) ma anche una intrinseca finalità pedagogica che si basa sul principio della condivisione. Infatti, dove circolano materiali e prodotti, circolano anche le idee.

Lo spazio virtuale rappresenta una sorta di tinkering lab, in cui sul tavolo da lavoro si pone un’idea che viene modellata, lavorata, arricchita dal contributo di ciascuno.

I docenti coinvolti nel progetto hanno preso gli strumenti a disposizione e li hanno modellati e implementati. A integrazione dei materiali messi a disposizione, essi hanno prodotto schede, presentazioni multimediali e piani di lavoro integrativi. Non solo. Dall’idea di progetto e dalla sua attuazione, sono nate altre idee (sia tra docenti sia tra studenti).

L’impatto significativo del progetto di francese è che esso ha costituito non solo una bella esperienza di progetto ma, soprattutto, che è stato integrato all’interno dell’offerta formativa della scuola. Molteplici i collegamenti del progetto eTwinning con gli altri progetti (con Carnevale 2017 e la produzione di un cortometraggio vincitore del primo premio al Napoli Cultural Classic Festival, con Scuola Viva e la partecipazione agli atelier di orientamento, con gli Open Days e con la Giornata Internazionale della donna).

Antonietta Bianca Ferrara

Si parte dalla scuola dell’Infanzia. La buona pratica dei campi di esperienza8.

Le Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012, come già quelle del 2007, non individuano con precisione le competenze da perseguire; vengono riportati, infatti, dei

8 Franca Da Re,

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“traguardi per le competenze”. E’ stato mutuato il metodo seguito dal DM 139/07 sull’obbligo di istruzione individuando i risultati di apprendimento in termini di competenze e articolandoli in abilità e conoscenze.

Si costituisce così uno strumento simile nella struttura a quello del ciclo di studi successivo, adatto anche a fondare la continuità su linguaggi comuni, dalla scuola dell’Infanzia attraverso la scuola primaria fino alla secondaria di primo grado.

I traguardi delle Indicazioni Nazionali, in effetti, fanno riferimento a buone pratiche e a strumenti didattici già in uso in scuole dell’infanzia.

E’ possibile riconoscere i campi di esperienza dentro le competenze chiave europee e quindi nei traguardi delle Indicazioni.

o Comunicazione nella madrelingua a cui fanno capo le competenze specifiche della lingua e del campo di esperienza “I discorsi e le parole”.

o Comunicazione nelle lingue straniere a cui fanno capo le competenze specifiche della lingua straniera e del campo di esperienza “I DISCORSI E LE PAROLE”.

o Competenze di base in matematica, scienze e tecnologia a cui fanno capo prevalentemente le competenze specifiche del campo di esperienza “LA CONOSCENZA DEL MONDO”.

o Competenza digitale a cui fanno capo le competenze tecnologiche di utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione, naturalmente al livello iniziale proprio di una didattica della scuola dell’infanzia; i campi di esperienza in cui questa competenza può essere perseguita sono tutti, con alcune peculiarità più tipiche del campo “IMMAGINI, SUONI, COLORI”.

o Imparare a Imparare competenza metodologica fondamentale cui non

corrispondono nelle Indicazioni traguardi specifici ma è ovvio che riguarda tutti i campi di esperienza.

o Competenze sociali e civiche: si sono raggruppate qui le competenze facenti parte del campo “IL Sé E L’ALTRO”

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o Spirito di iniziativa e intraprendenza: a questa competenza chiave fanno capo competenze metodologiche come la capacità di prendere decisioni, il problem solving. I campi di esperienza in cui esercitarla sono tutti.

o Consapevolezza ed espressione culturale: a questa competenza fanno capo le competenze specifiche relative alla lettura, fruizione, produzione di messaggi visivi, sonori, musicali, artistici; all’espressione corporea. Per praticità didattica e di valutazione, la competenza chiave è stata disaggregata nelle componenti:

o competenze relative all’espressione visiva, musicale e artistica che si riferisce al campo di esperienza: “ IMMAGINI, SUONI, COLORI”;

o competenze relative alla consapevolezza e all’espressione corporea, che fanno capo ai due campi di esperienza: “IL CORPO E IL MOVIMENTO” e “ IMMAGINI, SUONI, COLORI”.

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