Assemblea Regionale Siciliana
. C C K C i . S E D U T A
G I O V E D Ì 2 7 L U G L I O 1 9 5 0
■ Presidenza del Presidente CIPOLLA
I N D I C E
Pag.
A lta C orte p e r la S icilia (C om unicazione di d e
cisione) ; . . . . . 4161
C om unicazioni del P r e s i d e n t e ...4162 D ecreto re la tiv o a d A m m inistrazione com unale
(C om unicazione) ...
D isegni di legge (A nnunzio di presentazione) In terp e lla n ze (A nnunzio) . . . . In terro g a zio n i :
(A nnunzio) . ■ . . ... 4163 (A n n u n zio di risp o s te s c r i t t e ) ...4166 M ozione :
.(A n n u n zio ) . . . . . . . . ■ 4166 (Per. la discussione):
P R E S ID E N T E . : . .4 1 6 6 .4 1 6 8 , 4169, 4170
M ONTALBANO . . . . . ' . 4166, 4168
-D’A N T O N I . . . ' . . . . ■. . . 4167 L A LOGG IA, A ssessore alle finanze . 4167, 4168, 4169
N A P O L I . . . . . . . . . . . 4168
B O N FIG L IO : - • • • ■ ■ - 4169
A R D IZZ O N E . . ’ . . . . 4170
4161 4161 4165
Sui lav o ri d ell’Assemblea:
P R E S I D E N T E ...
P A P A D ’AM ICO
C R I S T A L D I ...
M O NTALBANO . . . .
MILAZZO, A ssessore a ll’a g ric o ltu ra fo re ste . . . . . . . PO TEN ZA ...
GU A RN A C C I A ...
B E N E V E N T A N O . . . .
4170, 4178 4170, 4178
. . 4171
4173, 4177, 4178 ed alle
4176, 4178 4177
. . 4177
4178 P ro p o sta d i legge (A nnunzio di presentazione) 4162 ALLEGATO
R isposte sc ritte ad in terro g azio n i :
R isposta dell’A ssessore alla p u b b lica istruzione
alla in terrogazione n. 941 dell’onorevole Bosco 4179 R isposta d ell’A ssessore alla p u bblica istruzione
alla in terro g azio n e n. 1030 degli- onorevoli
Bosco. Omobono, M are G ina . . . . '. , . joQ
R isposta del P re sid e n te d ella R egione alla in te r
rogazione n , 948 d ell’onorevole T ao rm in a . 4181 R isposta dei P re sid e n te d e lla R egione a lla in te r
rogazione n. 1003 d ell’onorevole D an te . 4181 R isposta d ei!A ssesso re ai lav o ri p u b b lici alla
interrogazione n. 1011 d ell’onorevole L im a 4182 R isposta dell’A ssessore alla p u bblica istruzióne
alla in terro g azio n e ri' 1033. d ell’o n ore\'ole Di
C ara . .. . . . . . 4182
La seduta è aperta alle ore 9,5.
BENEVENTANO, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che è approvato.
Comunicazione di decisione dell’Alta Corte per la Sicilia.
PRESIDENTE. Comunico all’ Assemblea che l’Alta Corte per la Sicilia ha rigettato il ricorso del Commissario dello Stato avverso la legge « Disciplina della ricerca delle còlti- vazioni di idrocarburi liquidi e gassosi », ap
provata il 17 febbraio -1950.
Comunicazione di decreto relativo ad Ammini
strazione comunale.
PRESIDENTE. Comunico all’ Assemblea che, con decreto del Presidente della Regione in data 30 maggio 1950, è. stato sciolto il Con
siglio comunale di Mazara del Vallo.
Annunzio di presentazione di disegni di legge di iniziativa governativa.
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati dal Governo èd inviati alle com
missioni legislative competenti i seguenti di
segni di legge:
(500) D iscussioni, I. 563
Assemblea Regionale Siciliana — 4162 — 27 Luglio 1950
— « Ratifica del decreto legislativo presi
denziale 11 maggio ,1950, numero 20, concer
nente proroga di agevolazioni fiscali per le operazioni della Sezione di credito minerario del Banco di Sicilia » (431) e « Ratifica del decreto legislativo presidenziale 11 maggio 1950, numero 21, concernente proroga delle agevolazioni tributarie per le anticipazioni ed i finanziamenti in genere, in correlazione con operazioni di cessione e di costituzione in pe
gno di crediti» (432): alla Commissione legi
slativa per la finanza ed il patrimonio (2“).
Annunzio di presentazione di proposta di legge di iniziativa parlam entare.
PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Ferrara ha presentato la seguente proposta di legge, che è stata trasmessa alla Commissio
ne legislativa per il lavoro, la previdenza, la cooperazione, l’assistenza sociale, l’igiene e la sanità (7a): « Istituzione nella Regione sicilia
na di tre ospedali sanatoriali antitubercolari a tipo popolare di numero 250 posti-letto cia
scuno » (438).
Comunicazioni del Presidente.
PRESIDENTE. Comunico all’ Assemblea che la Delegazione regionale dell’Ente nazio
nale per la protezione e l’assistenza dei sor
domuti ha trasmesso all’Assemblea i seguenti ordini del giorno votati all’unanimità in oc
casione dei congressi provinciali che hanno avuto luogo a Catania e a Messina.
a) dai sordomuti della provincia di Cata
nia, riuniti a congresso il 25 giugno 1950, per la costituzione del Comitato provinciale dello Ente nazionale sordomuti:
. « I sordomuti della provincia di Catania, ri-,
« confermata la loro totale adesione all’Ente
« nazionale per la protezione e la assistenza
« dei sordomuti (ENS) e piaudito all’opera dei
«< dirigenti centrali e periferici dell’Ente stes-
« so; passate in rassegna le tragiche situazioni
« dei sordomuti della provincia, della Regione
« e dell’Italia, i quali a migliaia vivono ai mar-
« gini della società, abbandonati e privi di stu-
« dio e di appoggio, senza lavoro e senza possi-
« bilità di apprenderlo, senza istruzione ed in
« età ormai adulta, trascinando una vita di
« pietismo e di commiserazione, mentre la pe-
« dagogia e la scienza hanno riaffermato la
« possibilità di immetterli nella società quali
« elementi produttivi ed utili, e mentre le leg-
« gi,in particolare quella 12 maggio 1942, nu-
« mero 889, rimangono inapplicate; nel formu-
« lare un appello alla pubblica opinione, alla
« stampa, alla scienza e alla società tutte per
« tanto criminoso abbandono e per tanta in-
« differenza degli organi responsabili e nel
« confermare l’agitazione ormai intrattenibile
« nella quale per dette ragioni si trova tu tta la
« categoria; ricordate le richieste avanzate dai
« rappresentanti dei 45 mila sordomuti italiani
« durante il Congresso di Roma del gennaio
« 1950 e che si riassumevano:
« 1) approvazione immediata da parte del
« Parlamento del progetto di legge che ap-
« porta modifiche alla legge 12 maggio 1942,
« numero 889;
« 2) riconoscimento immediato della attuale
« Commissione esecutiva quale Organo com-
« missariale di gestione dell’Ente;
« 3), liquidazione di un congruo contributo
« per il funzionamento di scuole professionali;
« 4) istituzione immediata di almeno due
« scuole professionali per i sordomuti privi di
« istruzione e assommanti a circa 8 mila;
« 5) entrata gratuita a tutte le manifestazio-
« ni artistiche e culturali;
«6) liquidazione di un contributo mensile
« quale sussidio alimentare in favore di sor-
« domuti che per la loro'età non sono più re-
« sponsabili, come si fa per i ciechi;
«7) istituzione di un nuovo Istituto gover-
« nativo per sordomuti in Sicilia;
« e ricordato ancora che dette, richieste, no-
« nostante l’ interessamento diuturno della
« Sede centrale dell’Ente e l’intervento del
« Gruppo parlamentare misto degli « Amici
« dei sordomuti », sono tuttora in attesa di ac-
« coglimento;
« fanno Voti
« alla Commissione esecutiva dell’Ente di in-
« tervenire energicamente a nome di tutta la
« categoria presso gli organi di Governo e il
« Parlamento perchè finalmente le inumane
« condizioni di migliaia di minorati vengano
« sanate attraverso l’organizzazione dell’Ente;
« chiedono
« al Parlamento nazionale di dar corso alla
« immediata approvazione del progetto di leg-
« ge di cui al n. 1 del presente ordine del
« giorno;
« al Parlamento regionale di intervenire in
« favore della Delegazione regionale siciliana
« dell’Ente nazionale sordomuti per l’accogli-
« mento delle richieste avanzate;
« al Gruppo parlamentare misto degli «Ami-
« ci dei sordomuti » di riunirsi urgentemente e
« di intraprendere una chiara e definitiva
« azione presso il Parlamento e gli organi di
« Governo per la soluzione dei problemi da
« tempo discussi e sostenuti dal Gruppo;
« al Parlamento regionale ed agli Amici
« dell’E.N.S. di fare identica azione in base a
«programma già. tracciato nella prima riu-
« nione;
« al Governo di rompere definitivamente
« ogni indugio accogliendo immediatamente
« la richiesta di riconoscimento della Commis-
« sione esecutiva attuale e mettere l’Ente in
« condizione di poter svolgere, con i poteri de-
« rivantigli, la sua azione. »
b) dai sordomuti della provincia di Mes
sina, riuniti a congresso il 22 giugno 1950:
« I sordomuti della provincia di Messina
« riuniti a congresso nella sala del Consiglio
« comunale al Municipio gentilmente appre-
« stata dal signor Sindaco, riconfermata la lo-
« ro totale adesione all’Ente nazionale sordo-
« muti, mentre plaudono all’opera dei dirigen-
« ti centrali e periferici;
« denunziano
« alfiopinione pubblica lo stato di abbandono
« materiale, morale e sociale nel quale sono
« lasciati i sordomuti dell’Isola ed a causa del
« quale i sordomuti sono ridotti ad una infe-
« lice collettività che la incomprensione di co-
« loro i quali stanno al potere condanna per
« dimostrata carenza sociale ad una vita di
« stenti e di privazioni ai margini- del consor-
« zio umano, e pertanto
« chiedono
« al Governo nazionale il sollecito potenzia-
« mento dell’Ente nazionale sordomuti senza
« procrastinare più oltre gli aiuti reiterata-
« mente promessi in modo che l’Ente possa
« svolgere tutto e per intero il programma di
« assistenza previsto dalla legge;
« invocano
« dal Governo della Regione siciliana, che ha
« dimostrato nei loro riguardi profonda com-
« prensione umana e sentita benevolenza ci-
« vile, che vengano sollecitamente approvate
« le proposte di provvidenze in favóre dei sor-
« domuti presentate per lo studio e per l’esa-
« me al Gruppo parlamentare misto « Amici
« dei sordomuti » della Regione siciliana. »
Comunico, inoltre, che il Presidente della Camera di commercio di Catania mi ha -fatto pervenire il seguente telegramma:
« Nome Giunta camerale et mio personale
« rivolgo grato devoto pensiero Vostra Eccel-
« lenza che così nobilmente presiede lavori
« Assemblea regionale che testé habet appro-
« vato legge istitutiva borsa-merci Catania
« punto Presidente Camera commercio Pa- : « tanè. »
Ho così risposto:
« Egregio Commendatore, particolarmente
« gradito mi è giunto il suo telegramma rela-
« tivo alla approvazione, da parte di questa
« Assemblea regionale, della legge sulla isti-
« tuzione della borsa-merci di Catania. Nel
«ringraziare Vostra Signoria e la Giunta ca-
« merale per le gentili espressioni formulo i
« migliori voti augurali per questa industre ed
« operosa città. »
Annunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Prego il deputato segretario di dare lettura delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
D’AGATA, segretario:
« All’Assessore alla pubblica istruzione, per conoscere:
a) quale riconoscim ento giuridico in tend a d are a quegli insegnanti elem entari che aven
do partecipato al concorso Bg, hanno superato gli esam i conseguendo u n punteggio inferiore a 105;
b) in particolare, se risponde a verità che l’onorevole Assessore ha dato disposizione che per questo nuovo anno scolastico tale catego
ria di maestri partecipi al conferimento di no
mine provvisorie su un piano di parità con gli altri concorrenti senza tenere in alcuna con
siderazione la prova di maturità raggiunta con il concorso.
Trattasi di indirizzo che deve essere seguito neH’imminenza del conferimento di incari
chi. » (1051) (L ’interrogante chiede lo svolgi
mento di urgenza)
Da n t e.
« Al Presidente della Regione, per conosce
re i motivi per i quali il Prefetto di Catania non ha ratificato la deliberazione del Comune di Giarre riguardante il rinnovo della Com
missione dell’E.C.A.. » (1052)
Go l o s i.
Assemblea Regionale Siciliana — 4164 27 Luglio 1950
« All’Assessore ai lavori pubblici, per cono
scere se risponde a verità che la costruzione delle case per i lavoratori in alcuni centri del
la Regione, come Capo d’Orlando, viene fatta in conglomerato cementizio tanto per i muri perimetrali, quanto per i tramezzi e le coper
ture, che, data la scarsa ampiezza degli ambi
enti, la limitata altezza e soprattutto la coper
tura con solette senza camera d’aria, specie quando le costruzioni sono ubicate in arenili in riva al mare, fa sì che gli ambienti divenga
no eccessivamente caldi in estate e freddi o umidi in inverno. » (1053)
Bi a n c o.
« All’Assessore ai lavori pubblici, per sape
re se intenda disporre il finanziamento, per cui si era impegnato nel precedente esercizio finanziario, per la riparazione dell’acquedotto di Serre, piccola frazione del comune di Villa
franca Tirrena, in provincia di Messina, onde evitare delle gravi epidemie per l’inquina- mento dell’acqua, tenendo, fra l’altro, presen
te che il Comune di Villafranca Tirrena, no
nostante le disposizioni dell’Ufficio di sanità pubblica di Messina, ha sospeso la clorurizza- zitìne per difetto della attrezzatura necessa
ria. » (1054) (L’interrogante chiede lo svolgi
mento dfurgenza)
Ca c c i o l a.
« Al Presidente della Regione, all’Assessore al turismo ed allo spettacolo ed all’Assessore delegato ai trasporti ed alle comunicazioni, per sapere se intendono intervenire affinchè sia ripristinato l’autoservizio diretto Sambu- ca-Menfi-Sciacca, eliminando T attuale tra
sbordo a Misilmeri che comporta un grave di
sagio per i viaggiatori costretti ad attendere la coincidenza per molte ore in aperta campa
gna; situazione determinatasi per imposizione della ditta autoservizi Monteleone con la acquiescenza deìl’Ispettorato della motorizza- j zione e dei dirigenti dell’A.S.T.. » (1055) (Lo interrogante chiede lo svolgimento d’urgenza)
Cu f f a r o.
« Al Presidente della Regione ed all’Asses
sore ai lavori pubblici, per conoscere i motivi per cui sono stati sospesi, da parecchi mesi, i lavori della strada principale del comune di Vicari, Corso Umberto I, rendendo quell’arte
ria stradale completamente intransitabile, con grave perìcolo per i mezzi meccanici di comu
nicazione, costretti a percorrere altre strade
secondarie poco accessibili, e con giustificato disappunto di tu tti gli abitanti di quel comu
ne. » (1056) n/r
Mo n a s t e r o.
« Al Presidente della Regione ed all’Asses
sore ai lavori pubblici, per conoscere i mo
tivi per cui sono sospesi, da lungo tempo, i la
vori per la costruzione di un serbatoio d’acqua nel comune di Ciminna, la cui prima perizia fu approvata con decreto del 13 agosto 1947, e quali cause hanno ritardato per circa tre anni il completamento dp un’opera assolutamente necessaria ed urgente ai bisogni di una popo
lazione civile. » (1057)
Mo n a s t e r o.
« Al Presidente della Regione, all’Assesso
re ai lavori pubblici ed all’Assessore all’igie
ne ed alla sanità, per sapere se intendono sol
lecitamente intervenire per attuare nel co
mune di Ganci la costruzione delle fognature nei quartieri Arteria è Piedigrotta e la revi
sione della rete interna della distribuzione dell’acqua potabile, manchevolezze che ' sono ogni anno causa di epidemia infettiva. » (1058)
Mo n a s t e r o.
« All’Assessore ai lavori pubblici: a) per co
noscere se risponde a verità che la strada di allacciamento S. Salvatore di Fitalia alla na
zionale 113, già completata per chilometri 12, è stata lasciata incompiuta per 800 metri circa, in prossimità del centro abitato, ren
dendo quasi inutile il lavoro compiuto;
b) per sapere se non intenda intervenire urgentemente perchè l’opera sia portata a compimento. » (1059) (L’interrogante chiede la risposta scritta)
Da n t e.
« Al Presidente della Regione ed all’As
sessore all’igiene ed alla sanità, per sapere in qual modo sono intervenuti presso gli or
gani centrali per evitare che l’ospedale n. 23 della Croce rossa italiana cessi di funzionare a Catania alla fine del corrente mese di lu
glio. La soppressione di tale ospedale frustra gravemente il proposito, proclamato pubbli
camente, di combattere la tubercolosi e, in particolare, arreca danno agli ammalati della zona orientale della Sicilia. » (1060) (Gli in
terroganti chiedono lo svolgimento con la massima urgenza)
Bo n f i g l i o - Co l o s i.
« All’Assessore delegato ai trasporti ed al
le comunicazioni, per sapere la ragione per la quale non è stato stipulato il contralto di lavoro dei dipendenti dell’ A.S.T., essendo quello attuale generico e non di categoria. »
<c All’Assessore al lavoro, alla previdenza ed assistenza sociale, per sapere:
1) se è a conoscenza dei ripetuti infortuni che, in meno di un mese, si sono verificati nel cantiere del Carboi, gestito dalla ditta U. Gi- rola, l’ultimo dei quali ha causato la morte dell’operaio Lo Porto Salvatore da Burgio e il ferimento dell’operaio Capace Stefano da Piana degli Albanesi;
2) quali provvedimenti intende adottare perchè siano osservate nei lavori del cantiere sopra detto le norme per la prevenzione de
gli infortuni sul lavoro. » (1062) (L’interro- gante chiede lo svolgimento di urgenza)
Cu f f a r o.
«' All’Assessore al lavoro, alla previdenza ed assistenza sociale, per sapere quali prov
vedimenti saranno adottati per impedire che i cantieri scuola ed i corsi per disoccupati, monopolizzati da determinati enti, si trasfor
mino in centri di sfruttamento e di specula
zione politica. » (1063)
Ad a m o Ig n a z ì o. ,
« All’Assessore delegato ai trasporti ed alle comunicazioni, per conoscere se rispondono a verità le voci secondo le quali verrebbe soppressa la linea postale 101, sull’itinerario marittimo Messina-Milazzo-Isole Eolie-Napoli, gestita in atto con unica corsa settimanale di andata e ritorno dalla Società eolia di navi
gazione. » (1064) (L ’interrogante chiede la ri
sposta, scritta)
Da n t e.
« All’Assessore all’agricoltura ed alle fore
ste, ed all’Assessore al lavoro, alla previden
za ed assistenza sociale, per conoscere se è vero che funzionari dell’Ufficio provinciale del lavoro di Catania e precisamente il diret
tore dr. Trimarchi, il dr. Rizzarelli e il dr. Pa- tania, vanno in giro sostenendo che la legge regionale riguardante la ripartizione dei pro
dotti non esiste o comunque non è valida.
Tutto ciò genera grave perturbamento fra i contadini della ducea di Nelson e della zona
di Ramacca. » (1065) (L’interrogante chiede la risposta scritta)
COLOSI.
PRESIDENTE. Le interrogazioni testé an
nunziate saranno iscritte all’ordine del gior
no, per essere svolte al loro turno. Quelle per le quali è stata chiesta la risposta scritta sa
ranno trasmesse al Governo.
Annunzio di interpellanze.
PRESIDENTE. Prego il deputato segretario di dar lettura delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
D’AGATA, segretario:
- « Al Presidente della Regione, per, cono
scere: ■
a) i motivi dello scioglimento dell’Am-
! ministrazione democratica di Mazara del Vallo che aveva dato prova di sapere ammi
nistrare nell’interesse della popolazione, dan
do incremento alle opere pubbliche ed alla pubblica istruzione, con generale plauso del
la cittadinanza;
b) se questo scioglimento non sia un nuovo episodio della faziosità politica dello attuale Governo regionale nei confronti dei- fi amministrazione democraticamente conqui
stata dai partiti popolari. » (300)
Ad a m o Ig n a z i o - Cu f f a r o - Po t e n z a.
« All’Assessore alla pubblica istruzione, per sapere, esplicitamente e pubblicamente, in relazione alla circolare da lui diramata ai provveditori dell’Isola e riportata dai quoti
diani ed allo stato di allarme nel quale sono piombate le famiglie all’annunzio che in am
bienti extrascolastici verrebbero attratti fan
ciulli e fanciulle, cui si impartirebbe un’edu
cazione immorale, preparandoli alla galera, alla prostituzione e al disonore;
1) quali siano ed a chi facciano capo gli ambienti di cui parlasi;
2) quale azione, in quella direzione, abbia spiegato ed intende spiegare, anche per ri
portare la serenità nelle famiglie. » (301) (Gli interpellanti chiedono lo svolgimento di urgenza)
Lu n a - Co s t a - Is o l a.
« All’Assessore all’industria ed al commer
cio, per conoscere:
Assemblea Regionale Siciliana — 4166 - 27 Luglio 1950
a) i criteri seguiti nella concessione dei contributi per nuovi allacciamenti ed impianti di distribuzione elettrica, e le ragioni per le quali l’esame relativo alla necessità o meno di.siffatti impianti e di siffatti contributi è stato sottratto alla competente Commissione di disciplina della erogazione e distribuzione elettrica,. istituita con decreti regionali del giugno-dicembre 1948;
b) le ragioni per le quali a nuovi im
pianti e relativi contributi si provveda o meno in conformità della sua circolare 29 aprile 1950 ai-prefetti dell’Isola, la quale pre
scrive che le istruzioni dell’Assessorato per l’industria ed il commercio sono emanate sentita la Commissione regionale di disciplina elettrica. » (302) (Uinterpellante chiede lo svolgimento d’urgenza) . Se m i n a r a.
« Al Presidente della Regione, per sapere quale concreta azione il Governo regionale intenda svolgere per stroncare l’attività ille
gale e spesso criminosa dei gabelloti parassi
tari e mafiosi, i quali, forti, fra l’altro, dei j recenti voti della maggioranza dell’Assemblea regionale, consolidano, con grave danno del- j l’economia e dell’ordine pubblico in Sicilia, j le proprie posizioni economiche, politiche e | sociali, attraverso lo sfruttamento e la per
secuzione dei lavoratori della terra realizzata anche a mezzo del delitto, come è avvenuto in questi giorni a Contessa Entellina,dove un onesto bracciante disoccupato, ventiduenne, è stato assassinato da un gabelloto mafioso sol per aver tentato di esercitare la tradizio
nale spigolatura, onde sfamare la numerosa famiglia paterna e la giovanissima sua sposa.»
(303)
Co l a j a n n i Po m p e o - Ma r e Gi n a - Mo n t a l b a n o - Ta o r m i n a. '
PRESIDENTE. Le interpellanze testé an- j nunziate saranno iscritte all’ordine del gior- ! no, per essere svolte al loro' turno.
Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.
PRESIDENTE. Comunico all’ Assemblea che sono pervenute dal Governo le risposte j scritte alle interrogazioni degli onorevoli Bosco (2), Taormina, Dante, Luna e Di Cara, j
Annunzio di mozione.
PRESIDENTE. Comunico all’Assemblea che è stata presentata la seguente mozione:
« L’Assemblea regionale siciliana,
Visto il voto formulato dalla Giunta del bi
lancio nella seduta del 19 luglio 1950;
Considerato che anche in base alla decisione dell’Alta Corte lo Stato ha l’obbligo di ver
sare alla Regione siciliana, a titolo di solida
rietà nazionale la somma di cui all’articolo 30 dello Statuto.
Ritenendo che si debba impugnare innanzi l’Alta Corte la legge di approvazione del bi
lancio dello Stato, qualora essa non contenga lo stanziamento del fondo di solidarietà na
zionale previsto dall’articolo 38 dello Statuto della Regione siciliana;
Ritenendo che nel titolo IV della legge sul
la « Cassa del Mezzogiorno », relativo alle
« disposizioni generali e fiscali », è contenuto un articolo che modifica l’articolo 38 dello Statuto siciliano;
Considerato che la legge anzidetta è una legge ordinaria, mentre lo Statuto della Re
gione siciliana non può essere modificato che con la legge costituzionale, a norma dell’arti
colo 38 della Costituzione, e previa delibera
zione dell’Assemblea regionale siciliana;
Invita il Governo
ad impugnare innanzi l’Alta Corte la legge sulla « Cassa del Mezzogiorno », essendo essa incostituzionale e lesiva dei diritti e degli in
teressi della Regione siciliana. » (79)
Ca s t r o g i o v a n n i - Mo n t a l b a n o - Bo n f i g l i o - Co s t a - Co l a j a n n i Po m p e o - Ni c a s t r o - Se m i n a r a - D ’An-
TONI - A U S IE L L O .
P er la discussione di una mozione.
PRESIDENTE. Bisogna stabilire il giorno in cui dovrà essere discussa la mozione testé annunziata.
STABILE. In Giunta di bilancio siamo stati unanimi.
MONTALBANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MONTALBANO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, la Giunta del bilancio, nel decidere di presentare questa mozione, è stata unanime, col solo voto di astensione dell’onorevole Montemagno.
Voce: Unanimità dei presenti.
MONTALBANO. Unanimità dei presenti, evidentemente. La decisione della Giunta del bilancio non si è limitata a constatare che la legge del bilancio dello Stato, non preve
dendo alcuna voce per la. Regione siciliana, per quanto riguarda l’articolo 38, viene a vio
lare lo Statuto siciliano, specialmente dopo la decisione dell’Alta Corte che, come tutti sappiamo, l’anno scorso ha pienamente con
fermato la -validità e la legittimità dell’arti
colo 38 e, quindi, l’obbligo del Governo na
zionale di inserire nel bilancio dello Stato una voce per soddisfare gli obblighi nascenti dall’articolo 38 dello Statuto siciliano; ma con voto unanime dei presenti, salvo l ’astensio
ne dell’onorevole Montemagno, ha convenuto, inoltre, sulla opportunità di impugnare la legge del bilancio dello Stato, in quanto le
siva dell’articolo 38 dello Statuto siciliano.
La Giunta del bilancio ha ritenuto pure che la legge nazionale per la istituzione della Cassa del mezzogiorno sia lesiva per l’art. 38 dello Statuto, in quanto, con l’art. 25 di detta legge (che è legge ordinaria) viene ad essere modificato sostanzialmente e formalmente (non entriamo nel merito se in meglio o in peggio,'perchè questa è un’altra questione) l’articolo 38 dello Statuto siciliano, mentre, come è noto, essendo lo Statuto siciliano par
te integrante della Costituzione e, quindi, legge costituzionale perfetta, non può essere modificato altrimenti che con legge costitu
zionale, previa, secondo noi, un’analoga deli
berazione deU’Assemblea regionale siciliana.
Nell’articolo 25 della legge sulla Cassa del Mezzogiorno (legge ordinaria) la Giunta- del bilancio ha rilevato, pertanto, un’altra viola
zione dello Statuto siciliano e in modo par
ticolare dell’articolo 38.
Avendo, quindi, la Giunta rilevato queste due violazioni, ha deciso di presentare una mozione) in modo che l’Assemblea possa pren
dere l e sue decisioni in merito.
■ Noi preghiamo il Governo di fissare la di
scussione della mozione in un giorno molto vicino, il più presto possibile.
D’ANTONI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D’ANTONI. Onorevole Presidente, onore
voli colleghi, la mozione porta la mia firma.
La firma da me apposta alla mozione fu ac
compagnata da una dichiarazione di voto, che ripeto qui in Assemblea. La mia adesione alla
mozione rimane tale in relazione al testo ori
ginario del disegno di legge sulla Cassa del Mezzogiorno. Mi riserverò di modificare il mio pensiero se dal testo definitivo risultasse una posizione giuridica che non fosse di pregiudi
zio per il nostro Statuto e, soprattutto, per lo articolo 38. Quindi dalle dichiarazioni del Go
verno, dalla conoscenza diretta del testo defi
nitivo, dipenderà il mio voto e la mia decisio
ne sulla mozione di cui sono firmatario.
PRESIDENTE. Interpello il Governo per conoscere la data in cui ritiene che si possa discutere questa mozione.
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. Ono
revoli colleghi, debbo anzitutto, preliminar
mente, far rilevare l’opportunità che la di
scussione di questa mozione avvenga in un giorno in cui possa essere presente il Presi
dente della Regione.
Il Presidente della Regione fu invitato a partecipare ad una seduta della Giunta del bilancio, ed in quella seduta la Giunta gli pose alcuni quesiti, con specifico riferimento ai problemi che sono oggetto della mozione, ai quali il Presidente diede le sue risposte.
E’ quindi opportuno che la discussione avven
ga con l’intervento del Presidente della Regio
ne e che sia lui stesso a rispondere, riassu
mendo il pensiero del Governo su questo punto.
Peraltro, l’ordine dei lavori non è ancora stabilito. Oggi era all’ordine del giorno sol
tanto la discussione dei disegni di legge sulla riforma agraria. Ed è naturalmente in ragione dell’ulteriore corso dei lavori che ci potrà essere dato di stabilire il giorno in cui questa mozione potrà essere discussa.
Devo, comunque, sottolineare la necessità che la mozione sia discussa in vista della approvazione definitiva e della pubblicazione del testo della legge che approva il bilancio dello Stato, e in vista dell’approvazione defini
tiva del testo della legge sulla Cassa del Mez
zogiorno.
La legge che approva il bilancio dello Stato, soprattutto lo stato di previsione del Ministe
ro del tesoro, ancora non è stata pubblicata, in quanto è andata in discussione recentemen
te al Senato; dobbiamo, quindi, ancora, pren
derne conoscenza. La legge sulla Cassa del Mezzogiorno è ancora in discussione al Se
nato e non ci è dato di conoscere quale po
trebbe esserne il testo definitivo. Pertanto, la data della discussione della mozione do
Assemblea Regionale Siciliana — 4168 — 27 L uglio 1950 vrà essere stabilita quando noi avremo deli
berato sull’ulteriore corso dei lavori dell’As
semblea e quando avremo preso conoscenza dei testi definitivi delle due leggi, senza i quali non ci sarebbe dato di discutere con concre
tezza.
Vorrei, quindi, pregare il Presidente di aprire la discussione sulla data in cui questa mozione debba essere portata all’esame della Assemblea, subito dopo che avremo stabilito quale sarà l’ulteriore corso dei nostri lavori.
MONTALBANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha. facoltà.
MONTALBANO. Il Governo ha ragione di dire che non si può fissare la data della di
scussione se prima non vengano pubblicate le due leggi, che la Giunta del bilancio ha.
proposto di impugnare. Ritengo essenziale che, prima di stabilire la data della discussio
ne di questa mozione, le due leggi vengano pubblicate, tanto più che la legge per la Cas
sa del Mezzogiorno non è stata ancora appro
vata dal Senato. Pertanto, io ritengo che questo argomento addotto dal Governo sia decisivo per potere stabilire la data della di
scussione; infatti, noi non sappiamo quando il Senato approverà la legge sulla Cassa, del Mezzogiorno e se l’approverà integralmente, come l’ha approvata la Camera, o vi apporterà invece qualche modifica. In tal caso la legge tornerà alla Camera dei deputati e per la pubblicazione passerà ancora del tempo. Se l’Assemblea fosse chiusa al momento in cui saranno approvate le due leggi, io ritengo che dovrebbe essere riconvocata in seduta straordinaria, e noi lo chiederemo.
NAPOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. .
NAPOLI. Credo che, in armonia a questa ulteriore interpretazione del problema, l’As
semblea possa deliberare oggi se debba pren
dere la decisione di dividere i due argomenti.
Un primo argomento, infatti, riguarda il bi
lancio dello Stato e un secondo la Cassa del Mezzogiorno, tanto più che queste due leggi non saranno approvate allo stesso momento dal Senato e dalla Camera, anzi una verrà de
finita prima dell’altra,
PRESIDENTE. Il bilancio del Tesoro è sta
to approvato, ma la legge relativa non è stata pubblicata.
NAPOLI. Poiché in questo momento non sappiamo qual’è il testo definitivo della legge sulla Cassa del Mezzogiorno, indipendente
mente dalle altre osservazioni, ritengo che, per ragioni di opportunità, bisognerà scin
dere i due argomenti, anzi credo che la divi-, sione dei due problemi da me proposta sì possa votare sin da ora.
Sono d’accordo nel fissare la riunione del
l ’Assemblea per discutere l’argomento per il quale ci perverrà prima il testo approvato dalla legge.
MONTALBANO. Quanto ha detto l’onore
vole Napoli è implicito in quello che io avevo dichiarato. Approvo perfettamente la divisio
ne dei due argomenti.
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. Non credo che si possa prèndere oggi una delibe
razione in tal senso. Oggi noi stiamo a discu
tere il giorno in cui dovremo mettere all’or
dine del giorno la mozione; discutere in me
rito e deliberare sulla scissione della mozio
ne significherebbe contravvenire alle dispo
sizioni regolamentari. Naturalmente, quello che ha detto l’onorevole Napoli mi sembra ovvio e mi pare che si possa conciliare be
nissimo con quello che ha detto l’onorevole Montalbano. In vista degli avvenimenti che andranno a svolgersi, i deputati o il Governo o la Giunta del bilancio, ciascuno nell’eser
cizio della sua attribuzione parlamentare, potrà prendere le iniziative opportune per una convocazione straordinaria dell’Assem
blea, perchè in quella sede si tratti la pri
ma parte e non la seconda, o viceversa, della mozione. Oppure potrà aversi la discus
sione immediata, se l’Assemblea sarà aperta.
Tutte le possibilità si riassumono nella neces
sità di soprassedere, per il momento, alla de
terminazione della data in cui la mozione deb
ba essere trattata, in attesa della pubblicazio
ne della legge sul bilancio dello Stato e sulla Cassa del Mezzogiorno.
PRESIDENTE. Il Governo propone che la Assemblea, per ora, si riservi di stabilire il giorno in cui si deve discutere la mozione.
Non appena una delle due leggi sarà pubbli
cata si discuterà ' subito la mozione per la parte che la riguarda. Secondo lo Statuto ab
biamo trenta giorni di tempo, dalla data del
la pubblicazione, per impugnare una legge dello Stato. Se l’Assemblea sarà aperta, si metterà all’ordine del giorno la mozione; se non sarà aperta, provvederanno i deputati a chiedere la convocazione straordinaria.
NAPOLI. Deve convocarla la Presidenza.
- BONFIGLIO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BONFIGLIO. Con la mozione si vogliono discutere due argomenti distinti e separati. Il primo riguarda la legge sul bilancio nazio
nale; e noi ci riserviamo, quando sarà pub
blicata quella legge, di impugnarla.
D’ANGELO. Ci riserviamo di discuterne la eventuale impugnativa.
BONFIGLIO. Almeno, questo è lo scopo della mozione; l’Assemblea deciderà se im
pugnarla o no. Il secondo argomento riguar
da, invece, la legge sulla Cassa per il Mezzo
giorno, e precisamente quella parte che noi riteniamo costituisca violazione dello Statuto siciliano. Ora, poiché tale legge è ancora in discussione, io ritengo che sia interesse di questa Assemblea di emettere, discutendo la' mozione, un voto, in maniera da influenzare in certo senso il Parlamento nazionale; far sa
pere cioè al Parlamento nazionale quale è la volontà di questa Assemblea, in maniera da evitare — se accolto il nostro voto — l’impu
gnativa della legge sulla Cassa per il Mezzo
giorno. Ecco perchè non ritengo che la solu
zione prospettata dall’Assessore alle finanze, onorevole La Loggia, possa essere accolta.
Noi dovremo discutere la mozione al più presto possibile.
PRESIDENTE. Allora la mozione dovreb
be essere formulata diversamente.
BONFIGLIO. Se la mozione dovrà essere scissa in .due argomenti, così come è stato proposto dall’onorevole Napoli, sarà l’Assem
blea a deciderlo; ma io ritengo urgente che venga fissato il giorno in cui la mozione deb
ba essere discussa.
PRESIDENTE. Noi dobbiamo tener conto di questa mozione, salvo che ne venga pre
sentata un’altra. C’è una proposta del Go
verno di soprassedere ed una proposta dello onorevole Napoli di dare incarico alla Presi
denza di convocare straordinariamente l’As
semblea nella eventualità che non sia ancora aperta al momento della pubblicazione di Una delle leggi.
MONTALBANO. E’ compreso in questa proposta l’impegno di convocare l’Assemblea, senza una convocazione straordinaria a ri
chiesta di venti deputati?
NAPOLI. Approvando questa proposta, da
remo questo mandato.
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. Non credo che si possa adottare questa procedura, Il modo di convocazione dell’Assemblea è previsto dallo Statuto.
COSTA. Non si è rispettato mai. Proprio ora lo vuole rispettare?
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. L’ar
gomento è particolarmente delicato, per cui è bene che la convocazione dell’Assemblea avvenga senza che nulla possa osservarsi sulla sua regolarità. La convocazione straor
dinaria non può avvenire che nella forma pre
vista dal regolamento e dallo Statuto, con la richiesta prevista e con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Con quale motiva
zione il Presidente pubblicherebbe nella Gaz
zetta Ufficiale la decisione di convocare la Assemblea?
Voce , dalla sinistra: Se ne ha fi, mandato, sin da ora!
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. Que
sto mandato verrebbe a modificare o lo Sta
tuto o il regolamento, cosa che non si può fare. Possiamo modificare il regolamento, con apposita deliberazione dell’ Assemblèa, ma non possiamo modificare lo Statuto e le for
me previste per la convocazione in sede or
dinaria e straordinaria dell’Assemblea. Io mi preoccupo della regolarità della discussione.
E’ giusto che l’Assemblea, nel caso che la legge venga pubblicata, sìa convocata entro i trenta giorni dalla pubblicazione della legge, perchè, altrimenti, essi decorrerebbero senza che la impugnativa possa essere proposta.
BONFIGLIO. Non sì può sospendere ogni decisione momentaneamente? .
PRESIDENTE. Proporrei di sospendere, di non fissare la data in cui deve essere discussa
Discussioni. /. 564 (500)
Assemblea Regionale Siciliana — 4170 — 27 L uglio 1950 la mozione, in attesa dell’ulteriore corso dei
lavori. Nel caso che dovesse entro tale perio
do sopravvenire la pubblicazione di tu tte e due le leggi o di una sola di esse, decideremo in merito.
ARDIZZONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ARDIZZONE. E’ esatto quanto dice il Go
verno, e cioè che la sessione straordinaria a norma dell’articolo 11 dello Statuto può es
sere convocata su richiesta di venti deputati;
ma l’articolo 11 dello Statuto stabilisce anche che la convocazione straordinaria può avve
nire su richiesta del Governo. L’Assemblea può dare questo mandato al Governo, evitan
do così perdita di tempo.
PRESIDENTE. Propongo di sospendere qualsiasi discussione al riguardo, con l’intesa che l ’ argomento sarà ripreso prima della chiusura della sessione.
(Così rimane stabilito) Sui lavori dell’Assemblea.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la discussione dei due disegni di legge sulla rifor
ma agraria in Sicilia, l’uno di iniziativa parla
mentare e l’altro di iniziativa governativa.
Ha facoltà di parlare l’ onorevole Papa D’Amico, presidente della Commissione le
gislativa per l’agricoltura e l’alimentazione, per render noti all’Assemblea i motivi per cui la Commissione stessa non ha ancora ul
timata la elaborazione dei disegni di legge.
PAPA D’AMICO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, la prima vittima della ri
forma agraria sono io, perchè ho perduto completamente la voce durante le sedute del
la Commissione. Chiedo, quindi, scusa se non posso parlare, come al solito, chiaramente.
Come avevo previsto e come del resto era facile prevedere, la Commissione per l’agri
coltura non ha potuto assolvere e completare i suoi lavori nel termine che l’Assemblea cre
dette di darle. La Commissione ha lavorato nella maniera più lodevole e più elevata.
Devo dichiarare, ad onore di tu tti i compo
nenti della Commissione, che i lavori si sono svolti in una atmosfera di contrasto spirituale, ma improntati a quella dignità individuale e collettiva che merita un’Assemblea, un’ac
colta di persone responsabili, di persone per bene. Devo dichiarare anche, perchè sia po
sto lealmente fuori ogni dubbio il comporta
mento di coloro che in una commissione pos
sono rappresentare interessi opposti e con
trastanti, che da nessuna parte c’è stato ostru
zionismo ai nostri lavori.
Voce : Bravo!
PAPA D’AMICO. Il problema che noi an
davamo ad affrontare era troppo grave, per
chè potesse essere preso alla leggera; quindi, l’Assemblea potrà facilmente rendersi conto che nella discussione generale si dovettero impegnare diversi giorni, nei quali non ci furono delle inutili discussioni, ma anzi si sono affrontati, se non approfonditi, proble
mi gravi di diversa natura, di ordine sociale, di ordine economico, di ordine giuridico.
La riforma agraria, onorevoli colleghi — voi stessi me ne darete atto —= è, in sostanza, sotto forma di legge, una vera rivoluzione nei rapporti sociali, nei rapporti giuridici, nei rapporti economici.
D’ANTONI. In regime democratico, le ri
voluzioni si fanno con le leggi.
PAPA D’AMICO. Ogni componente della nostra Commissione ha avuta la coscienza di questi problemi che si sollevavano dinanzi a noi. Noi abbiamo esaurito la discussione gene
rale; abbiamo completato l’esame di tutte le norme che si raggruppano sotto il titolo « Di
sposizioni preliminari » ; abbiamo esaminato tutti gli articoli del titolo primo, ad eccezione, forse, dell’ultimo, che non è di grande impor
tanza. Ma ancora ci restano da esaminare il titolo secondo, il terzo ed il quarto. Di quanto tempo ancora abbiamo bisogno per assol
vere e completare il nostro lavoro? Io avrei gradito presentarmi oggi qui, come esponen
te della volontà, del pensiero unanime della Commissione. Ho adoperato i miei modesti mezzi per poter giungere ad un accordo, ma non ci sono riuscito. Quindi, devo riferire al
l’Assemblea che la Commissione non si è potuta mettere d’accordo circa .il tempo che si rende necessario per il completamento dei suoi lavori. Vi era un settore ottimista, il quale prevedeva di potere in due giorni com
pletare il lavoro, e un settore pessimista che stimava che non si potesse terminare prima del 10 agosto. Io ho cercato di suggerire una via di mezzo, ritenendo sufficienti sei o sette giorni. Era un argomento meschino, si trat-
tava di sollecitare un giorno in più o in meno p er'u n a materia di questo genere, e vi con
fesso che stavo a disagio. Comunque, questa è la situazione. Io esprimo qui il mio pensie
ro, dopo avervi detto qual’è quello della Com
missione. . -
Se noi guardiamo il problema nella sua es
senza, non c’è termine che possa essere as
segnato, non esiste un termine, tanto meno un termine preciso, per ima Commissione che debba lavorare. Concepisco il principio di Stakanovic per stakanovizzare l’attività meccanica, l’attività tecnica; ma lo stakanovi- smo in una Commissione che deve lavorare in un settore prettamente giuridico, non lo concepisco. Però, mentre vi esprimo questo mio pensiero, d’altra parte il mio senso di responsabilità mi richiama ad un altro pro
blema, che è altrettanto grave di quello a cui ho fatto cenno.
Se è vero che il nostro senso di responsa
bilità ci impone di approfondire le ragioni e i motivi di una legge che cambierebbe il volto, i rapporti sociali, economici, giuridici della nostra Sicilia, d’altra parte c’è un altro problema, quello della nostra autono
mia politica. Accanto al problema della ri
forma agraria sorge quello della difesa della nostra autonomia, che tutti noi siamo con
vinti essere diritto nostro, della nostra Re
gione, affermare e che è legata alla riforma a- graria. Siccome giungono notizie a tutti che dal Centro si vorrebbe sottrarre a noi questo sacrosanto diritto dell’autonomia, che è il di
ritto di fare la riforma agraria in Sicilia, noi tutti dobbiamo essere compresi del pericolo che corre la nostra autonomia e, quindi, del
le ragioni che ci impongono di fare la ri
forma agraria. Una quantità di problemi sor
gono, e anche in tema di discussione generale parecchie pregiudiziali sono state opportuna
mente sollevate e discusse.
Pregiudiziale della competenza. Una que
stione di competenza molto delicata ebbe a sollevare l’onorevole Montalbano. La Com- | missione l’affrontò. L’onorevole Montalbano ritenne, però, necessario chiedere l’intervento in sede di Commissione di un costituzionali
sta, perchè rispondesse ad un quesito. Io fui favorevole a questa tesi. La Commissione non l’approvò, perchè ritenne che fossero suf
ficienti i lumi che provenivano dal Consiglio di giustizia amministrativa, interpellato dal Governo. Difatti, in seguito a votazione, la Commissione ha respinto la proposta dello
onorevole Montalbano, che era appoggiata dall’onorevole Cristaldi e dall’onorevole Ma
rino e sostenuta anche da me. Ma, comunque, signori, ciò denota l’importanza del problema politico che sorge accanto al problema tecni
co della riforma agraria.
Ed allora, se è vero che una legge di ri
forma agraria impone, da una parte studi profondi e tempo non limitato, dall’altra c’è anche il grave problema della respon
sabilità politica della Sicilia di non farsi sfuggire il diritto di compiere la riforma agraria; diritto che noi. abbiamo proclamato e continuiamo a proclamare. Ed allora, quale è la conseguenza? La conseguenza è questa (questa è la situazione chiara e vera) : posti fra l’incudine e il martello, fra le due bran
che della tenaglia, che cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo sacrificarci e dobbiamo sacrificare anche qualcuno dei pensieri nostri più logici e più profondi; dobbiamo cioè cercare di far presto, cercando di contemperare il presto con quella che è la logica e con quella che è la opportunità di un accurato esame della legge e delle disposizioni in essa contenute.
Ed allora io debbo concludere con quella proposta che avevo fatta in Commissione e che fu respinta tanto dagli ottimisti quanto dai pessimisti, e cioè di non limitare.il tempo alla Commissione a due giorni, di non esten
derlo oltre i quattordici giorni, ma, perlo
meno, come via di mezzo (che, forse, non avrà una profonda ragione scientifica nè logica, ma ha una ragione di opportunità) di accordare alla Commissione una settimana, sei o sette giorni, con l’impegno, da parte sua, di lavora
re, così come ha magnificamente lavorato fino ad oggi, da mattina a sera. In questo modo potremmo arrivare ad assolvere il nostro compito in quel tempo utile ed opportuno perchè possa dal Governo, e da noi soprattut
to, essere difeso il sacrosanto diritto siciliano di fare la legge sulla riforma agraria.
CRISTALDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CRISTALDI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo che noi oggi stiamo per as
sumere delle responsabilità che sono senza dubbio gravi, perchè dal termine dipende an
che la serietà dei lavori e dalla serietà dei la
vori dipenderà l’equità della legge che esa
mineremo in Assemblea. Fin da quando, nel
la sua ultima seduta. l’Assemblea ebbe a prò-
Assemblea Regionale Siciliana 4172 — 27 Luglio 1950 porre che in maniera succinta ed affrettata
(fu detto anche cgii una breve relazione orale) si esaminasse il ponderoso problema della ri
forma agraria, io ebbi a fare presente agli onorevoli colleghi (parlavo a titolo personale) che non mi sembrava che una tale celerità potesse essere impressa alla soluzione di un problema di tanta importanza capitale. Evi
dentemente, dal punto di vista tecnico, nes
suno, dico nessuno, oserebbe mettere in dub
bio la necessità di una analisi veramente pro
fonda, non soltanto in astratto — attraverso quella che può essere l’equità della disposi
zione considerata in sè — ma anche attra
verso un rilievo dello stato reale, degli stati sociali e delle strutture colturali. Il problema comporterebbe, quindi, una indagine che,, co
me ha detto ora il Presidente della Commis
sione, non consente assolutamente di avere posto un termine. Potrei dire che il Governo nazionale ha studiato questo problema per an
ni; che in sede di Parlamento una Commissio
ne di 75 membri è rimasta per mesi e mesi ad esaminare questo problema.
Non si può correre, perchè si tratta di una legge la quale è destinata ad interferire sta
bilmente su rapporti che sono vitali non sol
tanto per quello che può essere il diritto in
dividuale al possesso della terra, ma anche per quella che è la struttura nuova che noi vogliamo dare alla terra per i suoi effetti pro
duttivi, e ai rapporti sociali che si inseriscono sulla terra stessa. Da questo punto di vista, e dal punto di vista tecnico, non vi è dubbio che noi dovremmo lavorare profondamente, pacatamente, lentamente, seriamente, perchè J questo sarebbe il mezzo di dimostrare che noi ; avvertiamo la responsabilità di quello che facciamo.
C'è un problema politico. A mio avviso, il ; problema politico è stato mal posto. Esiste il ; problema politico, rna non nel senso in cui 1 è stato prospettato all’Assemblea dal Presi
dente della Commissione e come, forse, lo sarà dal Governo fra qualche minuto. Si dice: primo, noi abbiamo la facoltà di fare la riforma agraria nello stesso momento in cui a Roma si sta facendo la stessa riforma.
Se si farà la riforma agraria al Centro, noi avremo, praticamente, esautorato la nostra ragione di essere come autonomia, in quanto saremo venuti meno al compito di fare noi, per noi, la nostra riforma. A Roma, onorevoli colleghi, non si sta facendo la riforma agra
ria; a Roma si sta facendo una legge stralcio
di riforma fondiaria, per uno scorporo ed una assegnazione che vuole essere un anticipo della riforma, che consta appena di nove arti
coli. E’ quindi naturale che, trattandosi sem
plicemente di imo stralcio o di un anticipo, e riservandosi il Parlamento nazionale di fare la riforma agraria e quindi di esaminare tale questione con maggiore ponderatezza, il pro
blema si presenta sotto un profilo, diverso e cioè della provvisorietà rimediabile attraver
so l’elaborazione più vasta della riforma agra
ria. Il Parlamento nazionale non si è sognato di fare in quattro o cinque sedute la riforma agraria. Ha voluto emanare una legge stral
cio per anticipare quella che sarà la riforma agraria. Il Governo nazionale farà la riforma agraria quando, avendo avuto un maggior tempo per elaborarla e avendo più elementi, sarà in grado di farla. Noi vogliamo fare la riforma agraria definitiva; ed ecco, allora, che : ci siamo posti su un piano completamente di
verso. Nel campo nazionale si può giustifi
care la velocità, perchè non si tratta di sta
tuizione definitiva, ma provvisoria, riassorbi
bile nella legislazione completa di quella che sarà la riforma agraria; da noi questa possi
bilità non c’è perchè la questione non ha la
stessa entità. ■
Ecco, quindi, una prima ragione che, a mio avviso, non può metterci in condizioni di di
re: marciamo come marciano gli altri; e ciò a prescindere dal fatto che gli altri, per que
sta stessa legge, hanno cominciato a lavorare prima di noi.
Seconda questione: il nostro potere fare la riforma agraria scaturisce dall’art. 14 dello Statuto siciliano, il quale testualmente dice che noi abbiamo il potere di fare la nostra ri
forma senza pregiudizio di quella che sarà la riforma agraria votata dalla Costituente.
Quindi, dal punto di vista legislativo, la no
stra facoltà presuppone già l’esistenza di una riforma nazionale, che noi possiamo miglio
rare ed adeguare alle nòstre esigenze' regio
nali. Noi vogliamo fare proprio il contrario.
Che questo potere ci sia nessuno lo mette in dubbio, ma che questo potere abbia dei limi
ti, non ritengo che noi possiamo discuterlo perchè la riforma agraria concernerà non so
lo la produttività della terra, ma anche e so
prattutto la necessità di statuire più equi rap
porti sociali, ciò che è affermato nel nostro Statuto non solo all’articolo 14, ma anche all’articolo 17.
Tale articolo prevede rapporti sociali ri
guardanti le classi contadine, per cui non possiamo stabilire condizioni inferiori di quel
le che saranno stabilite in campo nazionale.
Ecco perchè l’articolo 14 parla di una riforma agraria che non deve suonare pregiudizio a quella nazionale. Ed allora il problema politi
co è un altro: che, mentre a Roma si fa una legge stralcio, quindi una legge contingente, che non pregiudica perchè la riforma agraria sarà fatta e potrà avere diverse proporzioni e diverse incidenze sia sulla assegnazione e sul
la espropriazione delle terre, sia sulla manie
ra di considerare i rapporti sociali che verran
no a stabilirsi sulla terra, noi dovremmo ave
re un coordinamento al fine di poterla mi
gliorare, e non peggiorare, - rispetto a quelle che saranno le decisioni della legge che an
cora non è stata fatta in campo nazionale. E badate che io vi! do la notizia che un mio e- mendamento presentato in sede di Commis
sione, che diceva testualmente che la presen
te legge, a norma dell’articolo 14 dello Statu
to siciliano, non è di pregiudizio alle norme costituzionali ed alla riforma agraria che sa
rà promulgata in campo nazionale, è stato re
spinto. Quindi, praticamente, il problema po
litico che si pone è questo: non ci stiamo ade
guando alla legge stralcio e non vogliamo a- deguarci — poiché è stato respinto l’emenda
mento da me proposto — a quelle che saran
no le condizioni di maggior, favore, e quindi ai miglioramenti, della legge nazionale; noi vogliamo eludere la futura legge nazionale sulla riforma agraria, emanando anziché ima legge stralcio, una legge di riforma agraria completa al fine di precludere la possibilità di osservare il nostro Statuto. Ora i poteri li abbiamo, ed una volta fatta la riforma agra
ria in campo nazionale, possiamo migliorare le condizioni dei lavoratori, e non peggiorar
le, e nessuno può toglierci questo potere per
chè il nostro Statuto è una norma della Co
stituzione e toccarlo costituirebbe una vio
lazione. Invece vogliamo sorpassare le norme costituzionali e lo Statuto per pervenire ad una frode della riforma agraria. Il problema politico non è di arrivare prima, perchè arri
vare dopo sarebbe di pregiudizio. Parliamo con assoluta franchezza, perchè questo è il dovere che abbiamo in questo momento. Io con ciò intendo appellarmi non ai deputati di questo o di quell’altro settore, ma a tutti co
loro che intendono decidere in buona fede.
Se un problema politico esiste, è quello della violazione dello Statuto per pregiudicare
quella che è la facoltà legislativa dell’Assem
blea, che è di miglioramento di quelle che possono essere le norme nazionali in materia,
MARCHESE ARDUINO. Parli della proro
ga del termine da dare alla Commissione.
CRISTALDI. Ora verrò alla proroga. Io vo
levo richiamare l’attenzione dei colleghi sul si
gnificato del tema che si è posto. Io ho detto:
vogliamo sostenere il progetto seriamente?
Noi riteniamo che prima del giorno 10 agosto non potremo, nemmeno succintamente, o in quella forma diciamo così di una sufficienza relativa, terminare l’esame del progetto.
Noi ci rendiamo conto della fretta che han
no coloro i quali, proprio per quell’aspetto po
litico che ho chiarito all’Assemblea, vogliono terminare oggi, stasera o domani mattina. Se
condo costoro, dovremmo arrivare noi per pri
mi, per pregiudicare la futura legge nazionale.
Noi ci rendiamo conto di tutte queste cose e diciamo: qualunque siano gli aspetti politici, noi intendiamo anzitutto obbedire al nostro dovere di legislatori ed essere a posto con la nostra coscienza; dobbiamo essere onesti con noi stessi prima di potere essere onesti col po
polo siciliano. Noi abbiamo posto una condi
zione, nel senso di non poter fissare un qual
siasi termine perchè noi non riteniamo che fra 4-5-6-7 giorni la legge possa venire all’Assem
blea. Noi poniamo una sola condizione: vo
gliamo discutere seriamente la legge in Com
missione; questa esigenza è la condizione della nostra permanenza nella Commissione stessa.
MONTALBANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MONTALBANO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, io, anzitutto, debbo asso
ciarmi a quanto di giusto hanno detto sia lo onorevole Papa D’Amico che l’onorevole Cri- staldi.
Per quanto ha detto l’onorevole Papa D’A
mico posso confermare che la Commissione ha lavorato, ha lavorato bene, ha lavorato con tutto l’impegno possibile per far presto e be
ne, non presto e male. Mi associo pure a quan
to ha detto l’onorevole Cristaldi per quella parte in ,cui, giustamente, ha messo in eviden
za che la legge nazionale è semplicemente una legge stralcio della riforma agraria, che si oc
cupa semplicemente dello scorporo da fare im
mediatamente e non in forma definitiva. La forma definitiva sarà stabilita dalla riforma