Federazione Italiana Nuoto
Regolamento tecnico nuoto
Norme che regolano ciascuna nuotata e fanno riferimento alle normative internazionali
(FINA – LEN).
Categorie di atleti
ESORDIENTI B
M- 10/11 anni (2003-2002) F- 9/10 anni (2004- 2003)
ESORDIENTI A
M- 12/13 anni (2001-2000) F- 11/12 anni (2002-2001)
RAGAZZI
M- 14/15/16 anni (99-98-97) F- 13/14 anni (00-99)
JUNIORES
M- 17/18 anni (1996-1995) F- 15/16 anni (1998-1997)
CADETTI
M- 19/20 anni (1994-1993) F- 17/18 anni (1996-1995)
SENIORES
Regolamento tecnico - definizioni
Manifestazione:
è l’insieme delle gare che si svolgono sotto la responsabilità della Federazione Italiana Nuoto (Federali) o di un Comitato
Organizzatore autorizzato dalla Federazione stessa
Gara:
è l’insieme di competizioni che si svolgono a
eliminatorie e finali o a serie. (esempio: gara
Regolamento tecnico - definizioni
Competizione:
è il singolo evento nell’ambito delle eliminatorie e finali o serie. (Esempio: 3ª batteria metri 100 stile libero,
finale A 50 metri stile libero, 2ª serie metri 400 stile libero)
Gare a Serie:
l'assegnazione delle corsie avverrà ponendo il concorrente o la staffetta con il tempo migliore nella corsia centrale in una vasca con numero dispari di corsie, o nella corsia 3 o 4
rispettivamente in vasche da 6 o 8 corsie. Il
concorrente o la staffetta con il secondo miglior
tempo sarà posto alla sua sinistra e, a seguire,
gli altri alternativamente a destra e a sinistra
Esempio:
Le serie sono numerate in ordine
decrescente (la prima serie è sempre quella con i tempi migliori ed è l’ultima)
Equivale alla finale (le gare a serie sono a finale diretta)
La classifica è integrata e quindi tiene
conto di tutte le serie
Regolamento tecnico - definizioni
Batterie (Eliminatorie):
Se vi sono tre batterie, il nuotatore con il tempo migliore sarà
assegnato alla terza batteria, quello con il secondo alla seconda batteria, quello con il terzo alla prima batteria. Il nuotatore con il quarto tempo sarà assegnato alla terza batteria, quello con il quinto alla seconda batteria e quello con il sesto alla prima
batteria, quello con il settimo tempo alla terza batteria, ecc….
Se vi sono quattro o più batterie, le ultime tre batterie saranno
composte come appena detto. Le batterie che precedono le
ultime tre saranno composte dai nuotatori con i migliori tempi a
seguire, ecc
Esempio:
Si svolgono solo quando una gara
prevede eliminatorie e finali (altrimenti sarebbe a serie)
Sono numerate in ordine crescente (nelle ultime tre ci sono i migliori 24 tempi)
La classifica integrata da l’accesso alle
semifinali o finali
Regolamento tecnico - definizioni
Semifinali e Finali:
Le semifinali sono composte dai primi 16 tempi delle batterie con lo stesso sistema delle
batterie. i primi 8 tempi passano alla finale (oppure i primi 2 di ogni semifinale di diritto e poi a seguire i migliori 4 tempi)
Se invece è prevista finale A e finale B i primi 8
accedono alla finale A e dal 9° al 16° tempo
accedono alla finale B. (in ogni caso il primo
tempo della finale B rimarrà il nono nei risultati
finali)
La Vasca
Misure delle vasche per competizioni:
Lunghezza: 50 – 33,33 – 25
Larghezza: è data dal numero di corsie e dalla loro larghezza (6-8-10 corsie)
Corsie: 2 mt o 2,5 mt
Profondità: consigliata almeno 1,80
(almeno 1,00)
Regolamento tecnico nuoto – distanze di gara
Stile libero – Crawl
– 50/100/200/400/800/1500
– 3/5/10/25Km settore fondo (10 e 25 solo in acque libere)
Dorso
– 50/100/200 (50 no distanza olimpica)
Farfalla (Delfino)
– 50/100/200 (50 no distanza olimpica)
Rana
– 50/100/200 (50 no distanza olimpica)
Misti
– 100 (solo in vasca corta) - 200/400
– Ordine dlle nuotate nei misti individuali: DF-DO-RA-SL
Staffette
– 4x50 sl/4x50ms (solo in vasca corta)
– 4x100sl/4x200sl/4x100ms
PARTENZA
La partenza nelle gare di Stile libero, Rana, Farfalla e Misti Individuali, avviene con un tuffo.
Serie di brevi fischi che invitano i concorrenti a togliersi gli indumenti
Al fischio lungo del Giudice Arbitro i concorrenti
devono salire sul blocco di partenza. Con un gesto del braccio il GA segnala al giudice di partenza che i concorrenti passano sotto il suo controllo
Al comando del Giudice di Partenza, "a posto" (in Inglese: Take your marks), devono assumere
immediatamente una posizione di partenza con
almeno un piede sul bordo frontale del blocco. La
posizione delle mani non è rilevante. Quando tutti i
concorrenti sono fermi, il Giudice di Partenza deve
PARTENZA
Nelle gare di nuotata a Dorso e Staffetta Mista, la partenza avviene dall'acqua.
Al primo fischio lungo del Giudice Arbitro i
concorrenti devono entrare immediatamente in acqua. Al secondo fischio lungo del Giudice
Arbitro i concorrenti devono tornare alla
posizione di partenza senza inopportuni ritardi
Stile libero
Stile libero significa che in una gara così designata il concorrente può
nuotare in qualsiasi stile, tranne che nelle gare dei misti individuali o della staffetta mista, nelle quali stile libero significa qualsiasi stile diverso da dorso,rana, farfalla.
Il concorrente deve toccare la parete con una parte qualsiasi del corpo al completamento di ogni vasca ed all'arrivo.
Una parte qualsiasi del corpo del concorrente deve rompere la superficie dell’acqua per tutta la durata della gara, con l’eccezione che, al
concorrente stesso, sarà consentito rimanere in completa immersione nel
corso della virata e per una distanza non superiore a 15 metri dopo la
partenza e dopo ogni virata. Da quel punto, la testa deve avere rotto la
superficie dell’acqua.
Dorso
Prima del segnale di partenza, i nuotatori devono allinearsi nell'acqua, rivolti verso il bordo di partenza, con entrambe le mani aggrappate alle maniglie di partenza. E' vietato prendere posizione con i piedi dentro o sulla canaletta, o piegare le dita sopra il bordo della stessa.
Al segnale di partenza e dopo l’esecuzione della virata, il concorrente
dovrà spingersi e nuotare sul dorso per tutta la durata della competizione, eccetto quando esegue una virata. La normale posizione sul dorso può includere un movimento rotatorio del corpo fino a un limite prossimo a 90 gradi dal piano orizzontale, ma senza raggiungerli. La posizione della testa non è rilevante.
Una parte qualsiasi del corpo del concorrente deve rompere la superficie dell'acqua per tutta la durata della competizione. E’ permesso al concorrente di essere completamente immerso durante la virata, al termine della competizione e per una distanza non superiore ai 15 metri dopo la partenza e dopo ogni virata. Da quel punto la testa deve avere rotto la superficie dell'acqua.
Nell’eseguire la virata il concorrente deve toccare la parete con una parte qualsiasi del corpo. Durante la virata le spalle possono essere ruotate oltre la verticale fino sul petto, dopodiché per iniziare la virata è consentita una trazione continua di un singolo braccio o simultanea di entrambe le
braccia. Il concorrente dovrà essere ritornato ad una posizione sul dorso nel momento in cui si stacca dalla parete.
Rana
Dall'inizio della prima bracciata dopo la partenza e dopo ogni virata, il corpo deve essere mantenuto sul petto. Non è permesso ruotare sul dorso in nessun momento. Per tutta la competizione, il ciclo di nuotata deve essere costituito nell’ordine da una bracciata seguita da un colpo di gambe.
Tutti i movimenti delle braccia devono essere simultanei e sullo stesso piano orizzontale, senza movimenti alternati.
Le mani devono essere spinte in avanti insieme dal petto sopra, sotto o alla superficie dell'acqua. I gomiti devono rimanere sotto la superficie dell'acqua, ad eccezione dell’ultima bracciata prima della virata, durante la virata e nella bracciata finale all’arrivo. Le mani devono essere riportate indietro, sotto o alla superficie dell'acqua. Le mani non devono essere riportate indietro oltre la linea delle anche, ad eccezione che nella prima bracciata dopo la partenza e dopo ogni virata.
Durante ogni ciclo completo una parte qualsiasi della testa del concorrente deve rompere la superficie dell'acqua. Dopo la partenza e dopo ogni virata, lo stesso può eseguire una bracciata completa all’indietro fino alle gambe. La testa deve rompere la superficie
dell’acqua prima che le mani ruotino verso l’interno, al culmine della parte più ampia della seconda bracciata. Fintanto ché il concorrente è completamente immerso gli è consentito un singolo colpo di gambe a delfino verso il basso, seguito da un colpo di gambe a rana. A seguire, tutti i movimenti delle gambe devono essere simultanei e nello stesso piano
orizzontale, senza movimenti alternati.
Durante la parte propulsiva del colpo di gambe, i piedi devono essere ruotati verso
l'esterno. Non sono permessi calci a forbice, battute di gambe rapide ed irregolari e calci a delfino. E' permesso rompere la superficie dell'acqua con i piedi, a condizione che non ne consegua un calcio a delfino verso il basso.
Il tocco, ad ogni virata e all’arrivo della competizione, deve essere effettuato con entrambe le mani simultaneamente sopra, sotto o al livello dell’acqua. Dopo l’ultima trazione di
Farfalla
Dall’inizio della prima bracciata, dopo la partenza e dopo ogni virata, il corpo deve essere tenuto sul petto. In immersione è consentito effettuare colpi di gambe con il corpo posizionato sul fianco. Non è permesso ruotare sul dorso in nessun momento.
Le braccia devono essere portate in avanti sopra l'acqua
contemporaneamente e portate indietro simultaneamente per tutta la gara.
Tutti i movimenti in su e in giù delle gambe devono essere
simultanei. Gambe e piedi non devono necessariamente essere allo stesso livello, ma non sono consentiti movimenti alternati delle une o degli altri. Il movimento del calcio a rana non è permesso.
Ad ogni virata e all’arrivo si deve toccare con entrambe le mani simultaneamente sopra, sotto o al livello dell'acqua.
Dopo la partenza e dopo ogni virata, è consentito al nuotatore effettuare uno o più colpi di gambe ed una singola trazione subacquea delle braccia, che deve portarlo alla superficie. Al
concorrente è permesso restare in completa immersione per una distanza non superiore a 15 metri, dopo la partenza e dopo ogni virata. Da quel punto, la testa deve avere rotto la superficie. Il
concorrente deve rimanere in superficie fino alla successiva virata o
Giuria
Giudice Arbitro (1 o 2)
Giudice di Partenza (1 o 2)
Addetto ai Concorrenti
Giudici di stile e virata (arrivo)
Segreteria
Coadiutore
Squalifiche – Solo il G.A.
Falsa Partenza (perdita di immobilità)
Indisciplina
Virata irregolare
Nuotata Irregolare
Arrivo Irregolare (cambi di stile nei misti)
Cambio anticipato in staff
Responsabilità civile e penale dell’istruttore di nuoto
L’istruttore è tenuto a vigilare gli allievi e decidere gli esercizi per una corretta preparazione tecnico-atletica.
Art. 2043 C.C. - Risarcimento per fatto illecito:
“Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno
ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”. Per incorrere nella fattispecie è necessario un comportamento umano attivo (es. ordinare di eseguire apnee prolungate che portano l’allievo a un principio di soffocamento e quindi a ulteriori conseguenze) o passivo (es. accorgersi che l’allievo di sua iniziativa, effettua apnee prolungate e non intervenire). Tale comportamento umano deve aver causato un
“danno ingiusto” (problemi cardiaci o polmonari conseguenti l’apnea). In definitiva tra “fatto” ed “effetto” vi deve essere il cosiddetto “nesso di
casualità”. Il fatto deve essere stato causa dell’effetto, cioè lo ha
Art. 2047 C.C. - Colpa in vigilando: quando il fatto dannoso è
imputabile a persona incapace il risarcimento è dovuto da chi è tenuto alla sorveglianza salvo che si provi di non aver potuto impedire il fatto.
Art. 2048 C.C. - L’obbligo di vigilare: può derivare da un dovere legale (genitori-figli) o da un rapporto obbligatorio(istruttore-allievo)
Art. 43 C.P. - Elemento psicologico del reato: il delitto è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline. Il
nostro interesse verterà sul significato di COLPA tralasciando l’aspetto del dolo il quale implica la volontà cosciente di produrre un danno (es.
far eseguire tuffi pericolosi ad un allievo a noi poco simpatico con l’intenzione di procurargli danni), il che ovviamente contrasta con la figura etico-professionale dell’istruttore.
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Definizione di colpa
1.
Realizzazione involontaria di un fatto di reato con violazione di regole di condotta (colpa generica).
2.
Inosservanza di regole cautelari non scritte ma dettate dalla coscienza sociale, regole di diligenza. L’evento era prevedibile ed evitabile dall’istruttore mediante l’osservanza delle regole cautelari:
• Imprudenza: agire quando le regole cautelari lo sconsigliano;
• Negligenza: mancata adozione delle precauzioni imposte dalle regole cautelari (assentarsi durante la lezione);
• Imperizia: ignoranza, inosservanza delle regole tecniche relative a determinate attività (provocare con sforzi eccessivi e tecniche errate , ernie addominali, asfissia, non controllare materiali di supporto: blocchi di partenza instabili, corsie taglienti, mattonelle rotte…)
3.
La possibilità di pretendere dal soggetto l’osservanza delle
regole, riconoscendosi nella colpa la violazione di un dovere di
attenzione (colpa specifica). Inosservanza di regole scritte,
Sicurezza – Buon senso e L.81/08
Art. 20. Obblighi dei lavoratori
1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
2. I lavoratori devono in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonche' i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonche' qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilita' e fatto salvo l'obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;