Consorzi di Bonifica Rubrica
1 Il Gazzettino 24/07/2018 PAZZA ESTATE, COSTO: 150 MILIONI (A.Pederiva) 3
19/21 Il Giorno 24/07/2018 EVENTI-AGENDA/CREMONA 6
9 Gazzetta di Parma 24/07/2018 BONIFICA PARMENSE BILANCIO OK E NUOVE RISORSE 8
25 Gazzetta di Reggio 24/07/2018 FINANZIAMENTI DALLA REGIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE
IDRAULICA
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1 Giornale di Sicilia 24/07/2018 DALLE CASE POPOLARI ALLE DIGHE SICILIA REGNO DELLE
INCOMPIUTE
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1 Giornale di Sicilia 24/07/2018 FALCONE: TROVERO' I SOLDI PER FINIRE QUELLE OPERE 12
24 Giornale di Sicilia - Ed. Agrigento 24/07/2018 LA DIGA GIBBESI E' RIMASTA A SECCO L'ACQUA SI E' DISPERSA NELLE PARETI DEBOLI
13
29 Il Centro - Ed. L'Aquila/Avezzano 24/07/2018 CUNICOLI DI CLAUDIO, FONDI PER IL PARCO 14
21 Il Gazzettino - Ed. Padova 24/07/2018 LAVORI DA 63MILA EURO PER RECUPERARE LA RISORGIVA
"FONTANON DEL DIAVOLO"
15
1 Il Mattino di Padova 24/07/2018 PADOVA AL LAVORO DOPO I NUBIFRAGI DUE SETTIMANE PER
PULIRE TUTTO
16
8 Il Mattino di Puglia e Basilicata 24/07/2018 NUOVA ESPERIENZA LAVORATIVA PER 570 PERSONE 19 17 Il Quotidiano del Sud - Cosenza 24/07/2018 DA PIU' DI VENTI GIORNI LE FIAMME DEVASTANO LE COLLINE 20 7 Il Tirreno - Ed. Massa/Massa e Carrara 24/07/2018 DODICI DISOCCUPANTI ASSUNTI DAL CONSORZIO DI BONIFICA 21 15 Il Tirreno - Ed. Pistoia 24/07/2018 LAVORI SUL TORRENTE FURBA PER RENDERE L'ALVEO PIU' SICURO 22 11 La Nazione - Ed. Lucca 24/07/2018 IMPRESE AGRICOLE COME `CUSTODI DEL TERRITORIO' NE
SERVONO 75
23
11 La Nazione - Ed. Massa 24/07/2018 PRIMO GIORNO DI LAVORO PER 12 OPERAI ASSUNTI AL CONSORZIO DI BONIFICA
24
9 La Nazione - Ed. Prato 24/07/2018 VIA LE PIANTE PERICOLOSE DALL'ARGINE IL TORRENTE FURBA TORNA A NUOVA VITA
25
1 La Tribuna di Treviso 24/07/2018 STOP AGLI ALLAGAMENTI A TREVISO PARTITI GLI ESPROPRI DEL COMUNE PER REALIZZARE LA CASSA DI E
26
15 L'Eco di Bergamo 24/07/2018 ASTINO, AVANTI COI LAVORI LA ROGGIA IN SICUREZZA 29
1 Liberta' 24/07/2018 NUOVA VITA PER MIGNANO 30
19 Primo Piano Molise 24/07/2018 RIPASPACCATA, OK AI LAVORI: IL CONSORZIO STANZIA 60MILA EURO
33
7 Roma - Ed. Basilicata 24/07/2018 REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO. 570 PERSONE HANNO UN LAVORO
34
17 Gazzetta del Sud - Ed. Reggio Calabria 23/07/2018 CONSORZIO ALTO JONIO I GIUDICI DEL TAR DANNO RAGIONE A COSTA
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Consorzi di Bonifica - web Rubrica
Ermesagricoltura.it 24/07/2018 INAUGURATA LA "NUOVA" DIGA DI MIGNANO (PC) 36
Ilgrecale.it 24/07/2018 INCENDIO ECOBALLE, L'ARPA C'ERA E RASSICURA I CITTADINI:
"DIREZIONE DEL VENTO NON VERSO FOGGIA"
37
Ilpiacenza.it 24/07/2018 DOPO IL COLLAUDO DELLA DIGA DI MIGNANO SI GUARDA AL
FUTURO
41
Ilpiacenza.it 24/07/2018 DOPO IL COLLAUDO DELLA DIGA DI MIGNANO SI GUARDA AL
FUTURO. BONACCINI: «TRAVERSA DI MIRAFIORI OPERA
43
Italiasera.it 24/07/2018 ROTTURA ACQUEDOTTO TEVERE, LASSESSORE FERRI ESPRIME
SOLIDARIETA' AGLI OPERATORI
45
Mattinopadova.Gelocal.it 24/07/2018 MALTEMPO A PADOVA, 500 "CANTIERI" E DUE SETTIMANE PER CURARE LE FERITE
47
Notiziediprato.it 24/07/2018 IL TORRENTE FURBA RIPULITO DA PIANTE SECCHE, MAGGIORE SICUREZZA E TRATTI PIU' ACCESSIBILI
48
Regione.Emilia-romagna.it 24/07/2018 INAUGURATA LA "NUOVA" DIGA DI MIGNANO (PC) 50 Regione.Emilia-romagna.it 24/07/2018 INFRASTRUTTURE IDRICHE. INAUGURATA LA "NUOVA" DIGA DI
MIGNANO (PC)
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Sommario Rassegna Stampa
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Consorzi di Bonifica - web Rubrica
Regione.Emilia-romagna.it 24/07/2018 NUOVA DIGA DI MIGNANO (PC), COLLAUDO OK: OPERA FONDAMENTALE PER L'INTERA VAL D'ARDA
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Agricoltura e pesca
Martedì 24.07.2018 B O 20 °/32 ° Primo Piano Entra in Regione
Diga di Mignano (PC)
Inaugurata la “nuova” diga di Mignano (Pc)
L'invaso è ora di quasi 12 milioni di metri cubi, per gli usi idropotabili e per l'agricoltura.
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“Il collaudo della diga di Mignano, che oggi festeggiamo, segna il raggiungimento della massima efficienza di un’o p e r a di fondamentale importanza per l’intero territorio della V a l d ’ A r d a in chiave di maggiore
disponibilità di acqua per usi idropotabili e per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia dell’intera valle”.
Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno organizzato a V e r n a s c a (Pc) dal Consorzio di bonifica di P i a c e n z a, in occasione del taglio del nastro per la conclusione della procedura di collaudo dell’invaso, la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via l i b e r a al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali.
La positiva conclusione della procedura di collaudo della diga, che ha avuto l’ok da parte di tutti gli enti competenti, Regione compresa, giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il r e c u p e r o della piena funzionalità dell’invaso, superando le limitazioni che, per motivi di sicurezza, ne avevano ridotto fino a 10 metri la soglia di sfioro.
Dopo l’intervento la capacità della diga è passata d a 1 0 , 2 5 a 11,8 milioni di metri cubi; 1,5 milioni in più di acqua ad uso irriguo e idropotabile, per soddisfare le esigenze di una popolazione di circa 35.000 abitanti.
Gli obiettivi del nuovo piano regionale di tutela delle acque
Adesso si volta pagina e si guarda al futuro. “Stiamo lavorando - ha rimarcato Bonaccini - per elaborare una strategia capace di prevenire i conflitti tra i diversi usi della risorsa idrica. Con il nuovo Piano di tutela delle acque definiremo gli obiettivi e le azioni da mettere in campo, frutto del confronto con tutti i portatori di interesse che stiamo avviando sul territorio. Fin d’ora, però, sono chiari i pilastri su cui si fonderà il Piano: il riuso d e l l ' a c q u a, il risparmio idrico e l'efficienza della r e t e, lo stoccaggio”.
Con la Legge di bilancio 2018, ha ricordato il presidente, il precedente Governo aveva previsto un fondo di 250 milioni, 50 milioni all’anno fino al 2022, per un Piano straordinario di interventi urgenti riguardanti gli invasi multi-obiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Gli interventi saranno realizzati dai concessionari delle derivazioni o dai gestori delle opere attraverso apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
“Al primo posto del nostro Piano, come intervento prioritario e irrinunciabile - ha concluso Bonaccini - è inserita la Traversa di Mirafiori, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo. Si tratta di un intervento da 8,75 milioni di euro strategico per il settore agro- alimentare provinciale piacentino, al servizio di un territorio di circa 12 mila ettari. L’auspicio è che il Governo in carica confermi tutti gli impegni presi con la Regione Emilia- Romagna, impegni frutto di un costante confronto con il territorio teso a definire in modo concordato le priorità e la programmazione degli interventi”.
E-R | Agricoltura e pesca | Comunicati stampa > 2018 > Luglio
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STAMPA Pubblicato il 24/07/2018 — ultima modifica 24/07/2018
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Incendio ecoballe, l'Arpa c'era e rassicura i cittadini: "Direzione del vento non verso Foggia"
Interpellanza urgente del consigliere della Lega Antonio Vigiano. L'Arpa procederà ora con i campionamenti per verificare le ricadute sottovento nei campi. Perché si interviene sempre dopo e non si previene il pericolo?
Cronaca/ Rione Diaz / Via del Mare
redazione
24 luglio 2018 10:27
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A Foggia brucia il futuro:
dopo l'ennesimo incendio di ecoballe, "azioni tardive e istituzioni assenti"
L’ennesimo incendio di ecoballe bruciate sabato scorso alla periferia della città, in una traversa di via del Mare, finisce in Consiglio comunale per iniziativa del consigliere comunale Lega Antonio Vigiano, firmatario di una interpellanza urgente che, “in mancanza di risposte”, si riserva di trasformare in mozione. “In particolare – scrive il consigliere, sul posto sin da subito
L'incendio in via del Mare
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23 luglio 2018
VIDEO | Incendio alla periferia di Foggia, bruciano decine di ecoballe: le immagini 21 luglio 2018
nella circostanza- sono andate a fuoco un numero consistente di ecoballe presenti nel sito, da tempo poste sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, che hanno sprigionato per ore fumo nero che si è riversato in un primo momento verso la città e successivamente, a causa del cambio della direzione del vento, verso le campagne della vicina Tavernola; a seguito del detto incendio, il Sindaco di
Foggia Dott. Franco Landella, il giorno seguente, ha emanato l'ordinanza sindacale n. 29 del 22.07.2018, prontamente notificata agli interessati, con cui, in attesa delle matrici ambientali dell'ARPA di Foggia, ha ordinato ai "residenti nel raggio di 400 metri dall'area interessata dall'incendio di tenere chiuse porte e finestre, non sostare all'aperto, evitare raccolta e vendita e consumo dei prodotti ortofrutticoli coltivati nella zona interessata, evitare il pascolo degli animali all'aria aperta, evitare di far mangiare il foraggio agli animali e provvedere a mantenere in locali chiusi gli animali da cortile, evitando il razzolamento ai fini precauzionali, a tutela della salute pubblica".
Ora, scrive Vigiano, “a prescindere dalla valenza della detta ordinanza sindacale, soprattutto in considerazione della esigua zona interessata dalla stessa, sta di fatto che nei pressi del campo interessato dall'incendio vi è la cooperativa denominata "Futuragri", le cui lavorazioni sono fervide in questo periodo dell'anno, che meriterebbe un immediato controllo da parte del Sindaco di Foggia, quale responsabile della salute pubblica della città di Foggia, al fine di impedire che venga eventualmente lavorato un prodotto contaminato dalle esalazioni dell'incendio; ed ancora, la via del Mare pullula di campagne ove vengono coltivati prodotti ortofrutticoli che quotidianamente vengono venduti in città, in molti casi abusivamente da parte degli stessi produttori.
Anche nei confronti delle dette campagne il Sindaco di Foggia, sempre quale responsabile della salute pubblica della città, ha il dovere di intervenire prontamente con dei controlli serrati affinché venga scongiurata la vendita di prodotti ortofrutticoli eventualmente contaminati dalle esalazioni nocive sprigionatesi dall'incendio; ulteriore aspetto da considerare, denunciato qualche tempo fa dall'esponente consigliere comunale dalle pagine di un noto quotidiano di informazione web, è che la traversa interna della via del Mare, ove si è verificato l'incendio del 21 c.m., è per tutta la sua lunghezza una discarica a cielo aperto ove vengono riversati rifiuti di ogni genere, soprattutto scarti di lavorazioni edili e pneumatici; la zona, pertanto, andrebbe
urgentemente bonificata, anche per scongiurare altri incendi della stessa matrice, sicuramente dolosa, e andrebbero installate delle "fototrappole" al fine di individuare i responsabili degli scarichi abusivi. In ordine a ciò, si evidenzia che l'esponente consigliere comunale, prontamente intervenuto sui luoghi dell'incendio del 21 c.m., restando in loco fino a notte fonda, parlando con il
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personale del consorzio di bonifica intervenuto, ha appreso che il consorzio di bonifica medesimo è in possesso di "fototrappole" e che se vi fosse una
concertazione con il Comune di Foggia le stesse potrebbero essere installate in loco. Chiaramente la notizia è stata acquisita in maniera del tutto informale, ma meriterebbe un approfondimento al fine di rendere un servizio alla collettività non più procrastinabile. “Tanto premesso e ritenuto – conclude il consigliere-, si interpella il Sindaco di Foggia affinché lo stesso, quale responsabile della salute pubblica della città, riferisca urgentemente cosa intende fare per rendere effettiva l'ordinanza sindacale n. 29 dallo stesso emanata il 22.07.2018, in particolar modo come intende procedere con i controlli alla cooperativa "Futuragri", nonché alle numerose campagne presenti sulla via del Mare. Ed ancora, affinché lo stesso riferisca sempre urgentemente cosa intende fare per bonificare la strada interna della via del Mare, interessata dall'incendio del 21 c.m., oramai una discarica a cielo aperto per tutta la sua lunghezza, e per esercitare validi controlli per l'individuazione dei responsabili degli scarichi abusivi”.
La risposta dell'Arpa Puglia
La rispondenza, tuttavia, dell’ordinanza, all’incendio occorso è confermata in queste ore a Foggiatoday dall’Arpa che, a differenza di quel che si è fatto trapelare, sarebbe stata presente nel luogo dell’incendio “sin da subito e fino la mattina alle sei”. Lo dichiara a questa testata il dirigente responsabile del Centro regionale Aria dell’Arpa, Roberto Giua. “Sono arrivati prima quelli del dipartimento di Foggia, intorno alle 22, e poi anche noi della direzione regionale. Ovviamente arriviamo quando ci avvisano”.
“Sicuramente l’incendio è di dimensioni inferiori a quello che colpì Foggia in passato in via Castelluccio. Abbiamo da subito verificato la direzione del vento e misurato le zone di diffusione dei fumi, di tutto questo abbiamo già
relazionato in tempo più o meno reale”. E cosa è emerso? “Di sicuro la direzione del vento non era verso Foggia, veniva da Sud Ovest e andava verso Nord Est; c’erano pochissimi agglomerati sottovento, interessata maggiormente Tavernola, che tuttavia è a 3 km dal sito, quindi distante”.
“L’incendio è stato controllato abbastanza rapidamente per cui quando abbiamo fatto le misure abbiamo trovato valori significativi soltanto a distanza di qualche decina di metri dall’incendio; già ad 800 metri non erano più significativi, a Tavernola non abbiamo rilevato alcunchè”.
Queste le rassicurazioni dell’Arpa, che procederà ora con i campionamenti per verificare le ricadute sottovento nei campi. Giua, poi, stigmatizza il fatto che “si sia a conoscenza di tali discariche, d’estate è un continuo pullulare di questo genere di incendi e non si comprende perché bisogna intervenire post, con le
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misurazioni del danno, anziché prima: ovviamente questo non spetta a noi dirlo ma è una perplessità fondata”.
Così come resta un grande punto interrogativo l’assenza di un centro di coordinamento in questi casi: accadde in occasione dell’incendio di via Castelluccio, si è replicato sabato scorso. Non esiste una istituzione che prenda le redini della situazione e si faccia centro di gestione e trasmissione dati. “Mi sembra un modo sbagliato di affrontare l’emergenza – dichiara il dirigente-, ovviamente non spetta a noi farlo”.
Persone: Roberto Giua Argomenti: incendi
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Dopo il collaudo della diga di Mignano si guarda al futuro
Tra i primi interventi programmati dalla Regione, quello della "Traversa Mirafiori" sul Trebbia
Leonardo Trespidi 23 luglio 2018 22:21
Avevamo visto l’invaso della diga di Mignano a fine maggio quando raggiunse quota 337,80 metri, l’acqua iniziava a tracimare dagli sfioratori e le operazioni di collaudo erano a pieno regime. Ora a lavori conclusi, il livello dell’acqua è tornato alla normalità e nel pomeriggio di lunedì 23 luglio è stato fatto il punto sui risultati raggiunti in un convegno dal titolo “Ritorno al futuro”. E a
proposito di futuro “adesso si volta pagina” ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, parlando degli interventi già programmati e finanziati dalla Regione per la provincia di Piacenza: tra i primi quello della Traversa Mirafiori
FiorenzuolaToday
A cura di RedazioneACCEDI Sezioni
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sul Trebbia, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo (l'intervista nel video).
Sul paramento della diga di Mignano erano presenti tantissime autorità, militari, civili e religiose, i rappresentanti degli ordini e delle associazioni di categoria, i vertici e i dipendenti del Consorzio di bonifica di Piacenza, l’ente che ha in gestione lo sbarramento di Mignano e la distribuzione dell’acqua che scorre nell’Arda. Tanti anche i piacentini che hanno assistito al taglio del nastro per la conclusione della procedura di collaudo dell’invaso, la prima delle 15
“grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via libera al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali. Il collaudo giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il recupero della piena funzionalità dell’invaso, oltre all’aumento della capacità della diga che è passata da 10,25 a 11,8 milioni di metri cubi, per soddisfare le esigenze di una popolazione di 35mila abitanti.
La diga di Mignano guarda al futuro ©Leonardo Trespidi/ilPiacenza Persone: Stefano Bonaccini Argomenti: collaudo diga diga di mignano
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Oggi è la festa del patrono di Piacenza, migliaia di persone affollano la fiera
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Dopo il collaudo della diga di Mignano si guarda al futuro. Bonaccini: «Traversa di Mirafiori opera strategica»
L'annuncio durante il convegno che si è svolto presso la diga di Mignano, in occasione della conclusione dei lavori di modifica e collaudo che consentiranno all’invaso di stoccare 1 milioni e mezzo di m 3 in più
Attualità/ Vernasca
Giuseppe Romagnoli 24 luglio 2018 09:31
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Dopo il collaudo della diga di Mignano si guarda al futuro
23 luglio 2018
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«Il nuovo piano regionale di tutela delle acque guarda al futuro; dobbiamo fare in modo di conciliare uso idrico ed irriguo. E per la traversa di Mirafiori, opera strategica per il settore agro-alimentare
piacentino, ci sono le risorse per 8,75 milioni di Euro».
Lo ha evidenziato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno che si è svolto presso la diga di Mignano, in occasione della conclusione dei lavori di modifica e collaudo che consentiranno all’invaso di stoccare 1 milioni e mezzo di m 3 in più.
La positiva conclusione della procedura di collaudo della diga, che ha avuto l’ok da parte di tutti gli enti competenti, Regione compresa, giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il recupero della piena funzionalità dell’invaso, superando le limitazioni che, per motivi di sicurezza, ne avevano ridotto fino a 10 metri la soglia di sfioro. Dopo l’intervento la capacità della diga è passata da 10,25 a 11,8 milioni di metri cubi;
1,5 milioni in più di acqua ad uso irriguo e idropotabile, per soddisfare le esigenze di una popolazione di circa 35.000 abitanti. I lavori di adeguamento si sono svolti in due fasi, a partire dal 1996 e si sono conclusi nel 2013.
All’incontro, iniziato con il classico taglio del nastro, erano presenti anche il presidente del locale Consorzio di bonifica che ha eseguito i lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’opera Fausto Zermani, il prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, il sindaco di Vernasca, Giuseppe Sidoli, il dirigente
Il convegno sulla diga di Mignano (fotoservizio di Leonardo Trespidi)
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del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo Chieppa e il consigliere del Comitato italiano per le grandi dighe, Ezio Baldovin.
«Oggi-ha sottolineato Fausto Zermani presidente del locale Consorzio di Bonifica - è un giorno di valore; queste opere vanno festeggiate perché vanno verso il futuro, con la possibilità di nuovi utilizzi, compresi quelli ludici, con un parco acquatico». «Con il nuovo Piano di tutela delle acque - ha chiarito Bonaccini – intendiamo prevenire i conflitti tra i diversi usi della risorsa idrica definendo gli obiettivi e le azioni da mettere in campo, ascoltando tutti i portatori di interesse presenti nei territori. Si basa su tre pilastri fondamentali:
riuso dell’acqua, risparmio idrico ed efficienza della rete, stoccaggio. Con la Legge di bilancio 2018 il precedente Governo aveva previsto un fondo di 250 milioni, 50 milioni all’anno fino al 2022, per un Piano straordinario di interventi urgenti riguardanti gli invasi multi-obiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Gli interventi saranno realizzati dai concessionari delle derivazioni o dai gestori delle opere attraverso apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Al primo posto del nostro Piano, come intervento prioritario e irrinunciabile che ha rivendicato le realizzazioni sul territorio piacentino, sia per il centro paraolimpico di Villanova come le opere dopo l’alluvione, è inserita la Traversa di Mirafiori, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo, un intervento da 8,75 milioni di euro strategico per il settore agro-alimentare provinciale piacentino, al servizio di un territorio di circa 12 mila ettari. Quella di Mignano - ha concluso Bonaccini- è la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via libera al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali. L’auspicio è che il Governo in carica (ha lamentato il ritardo del Ministro Toninelli nel rispondere alle sue sollecitazioni), confermi tutti gli impegni presi con la Regione Emilia- Romagna, programmi frutto di un costante confronto con il territorio teso a definire in modo concordato le priorità e la programmazione degli interventi».
La diga di Mignano guarda al futuro ©Leonardo Trespidi/ilPiacenza 1 / 3
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Rottura Acquedotto Tevere, l’Assessore Ferri esprime solidarietà agli operatori
“Esprimo tutta la mia vicinanza e sostegno al settore agricolo ed in particolar modo tutti di Redazione Italia Sera 24 Luglio 2018
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26 lug 2017
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@italiaserait coloro impegnati nel ramo ortofrutticolo. Saranno giorni difficili, complicati per le loro
coltivazioni. Un problema che, dopo il periodo di forte disagio che il settore dell’agricoltura ha vissuto a causa delle avversità atmosferiche, rischia di metterli ancora più in difficoltà. Come Amministrazione ci siamo immediatamente attivati con la Regione Lazio e con la Direzione del Consorzio di Bonifica, per cercare di ridurre ancor più di quanto preventivato i tempi di risoluzione del guasto”.
A dichiararlo è Riccardo Ferri, Assessore alle Politiche Agricole del Comune di Cerveteri, a seguito del danno all’acquedotto del Tevere a servizio dei territori che vanno da Pineta di Statua alle Due Casette, e dunque anche il territorio di Cerveteri.
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scrivi un commento 23.07.2018 h 15:30
Il torrente Furba ripulito da piante secche, maggiore sicurezza e tratti più accessibili
I lavori sono portati avanti dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno per rendere più sicuro il corso d'acqua e aprire nuove vie di accesso.
Tornano alla luce tesori nascosti come Le Pigne
Taglio selettivo e diradamento della vegetazione fluviale lungo il torrente Furba a Carmignano. Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno ha programmato una serie di interventi per eliminare le piante secche, pericolanti e cresciute in mezzo all’alveo.
"Questo intervento, concordato con il Consorzio di Bonifica, rientra nel progetto più ampio delle ‘Vie dell'acqua’ che coinvolge tutto il nostro Comune, dalla Furba all'Elzana, compresi i fiumi minori, fino all' Ombrone – spiega l'assessore all’ambiente Federico Migaldi -. Ogni intervento è come una rinascita per il corso d'acqua e svela anche manufatti ormai dimenticati come le "Pigne", sassi riapparsi dopo il taglio della vegetazione infestante".
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scrivi un commento stampa | invia I lavori renderanno anche più fruibili nuovi tratti vicino all’abitato.
“Sicurezza idraulica che anche in questo caso si realizza con rispetto per la natura e la piena sintonia con il paesaggio – precisa il presidente del Consorzio Marco Bottino -. Il controllo della vegetazione, che sempre in ogni caso preserva le specie arboree più pregiate a scapito delle piante malmesse e di minor pregio, anche se sul momento può sembrare un intervento invasivo, porta nel tempo un’opera di miglioramento della fascia ripariale, anche grazie al fatto che sia il Consorzio sia la popolazione locale e i visitatori si interessano e si prendono cura di nuovi tratti di corsi d’acqua per lungo tempo fino ad oggi completamente trascurati e spesso considerati purtroppo luoghi di discarica”.
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Agricoltura e pesca
Martedì 24.07.2018 B O 20 °/32 ° Primo Piano Entra in Regione
Diga di Mignano (PC)
Inaugurata la “nuova” diga di Mignano (Pc)
L'invaso è ora di quasi 12 milioni di metri cubi, per gli usi idropotabili e per l'agricoltura. Il nuovo Piano regionale di tutela delle acque.
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“Il collaudo della diga di Mignano, che oggi festeggiamo, segna il raggiungimento della massima efficienza di un’o p e r a di fondamentale importanza per l’intero territorio della V a l d ’ A r d a in chiave di maggiore
disponibilità di acqua per usi idropotabili e per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia dell’intera valle”.
Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno organizzato a V e r n a s c a (Pc) dal Consorzio di bonifica di P i a c e n z a, in occasione del taglio del nastro per la conclusione della procedura di collaudo dell’invaso, la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via l i b e r a al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali.
La positiva conclusione della procedura di collaudo della diga, che ha avuto l’ok da parte di tutti gli enti competenti, Regione compresa, giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il r e c u p e r o della piena funzionalità dell’invaso, superando le limitazioni che, per motivi di sicurezza, ne avevano ridotto fino a 10 metri la soglia di sfioro.
Dopo l’intervento la capacità della diga è passata d a 1 0 , 2 5 a 11,8 milioni di metri cubi; 1,5 milioni in più di acqua ad uso irriguo e idropotabile, per soddisfare le esigenze di una popolazione di circa 35.000 abitanti.
Gli obiettivi del nuovo piano regionale di tutela delle acque
Adesso si volta pagina e si guarda al futuro. “Stiamo lavorando - ha rimarcato Bonaccini - per elaborare una strategia capace di prevenire i conflitti tra i diversi usi della risorsa idrica. Con il nuovo Piano di tutela delle acque definiremo gli obiettivi e le azioni da mettere in campo, frutto del confronto con tutti i portatori di interesse che stiamo avviando sul territorio. Fin d’ora, però, sono chiari i pilastri su cui si fonderà il Piano: il riuso d e l l ' a c q u a, il risparmio idrico e l'efficienza della r e t e, lo stoccaggio”.
Con la Legge di bilancio 2018, ha ricordato il presidente, il precedente Governo aveva previsto un fondo di 250 milioni, 50 milioni all’anno fino al 2022, per un Piano straordinario di interventi urgenti riguardanti gli invasi multi-obiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Gli interventi saranno realizzati dai concessionari delle derivazioni o dai gestori delle opere attraverso apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
“Al primo posto del nostro Piano, come intervento prioritario e irrinunciabile - ha concluso Bonaccini - è inserita la Traversa di Mirafiori, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo. Si tratta di un intervento da 8,75 milioni di euro strategico per il settore agro- alimentare provinciale piacentino, al servizio di un territorio di circa 12 mila ettari. L’auspicio è che il Governo in carica confermi tutti gli impegni presi con la Regione Emilia- Romagna, impegni frutto di un costante confronto con il territorio teso a definire in modo concordato le priorità e la programmazione degli interventi”.
E-R | Agricoltura e pesca | Comunicati stampa > 2018 > Luglio
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STAMPA Pubblicato il 24/07/2018 — ultima modifica 24/07/2018
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Martedì 24.07.2018 B O 20 °/32 ° Primo Piano Entra in Regione
Infrastrutture idriche. Inaugurata la “nuova” diga di Mignano (Pc)
Collaudo ok. Capacità aumenta di 1,5 milioni di metri cubi d'acqua, ad uso irriguo e idropotabile, per 35mila persone Tweet
“Il collaudo della diga di Mignano segna il raggiungimento della massima efficienza di un’opera di fondamentale importanza per l’intero territorio della Val d’Arda in chiave di maggiore disponibilità di acqua per usi idropotabili e per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia dell’intera valle”.
Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno organizzato a Vernasca (Pc) dal Consorzio di bonifica di Piacenza, in occasione del taglio del nastro per la conclusione della procedura di collaudo dell’invaso, la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via libera al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali.
All’incontro e alla successiva cerimonia erano presenti anche il presidente del locale Consorzio di bonifica, che ha eseguito i lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’opera, Fausto Zermani, il prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, il sindaco di Vernasca, Giuseppe Sidoli, il dirigente del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo Chieppa e il consigliere del Comitato italiano per le grandi dighe, Ezio Baldovin.
La positiva conclusione della procedura di collaudo della diga, che ha avuto l’ok da parte di tutti gli enti competenti, Regione compresa, giunge dopo 1 7 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il recupero della piena funzionalità dell’invaso, superando le limitazioni che, per motivi di sicurezza, ne avevano ridotto fino a 10 metri la soglia di sfioro.
Dopo l’intervento la capacità della diga è passata da 10,25 a 11,8 milioni di metri cubi; 1,5 milioni in più di acqua ad uso irriguo e idropotabile, per soddisfare le esigenze di una popolazione di circa 35.000 abitanti. I lavori di adeguamento si sono svolti in due fasi, a partire dal 1996 e si sono conclusi nel 2013.
Gli obiettivi del nuovo piano regionale di tutela delle acque
Adesso si volta pagina e si guarda al futuro. “Stiamo lavorando - ha rimarcato Bonaccini- per elaborare una strategia capace di prevenire i conflitti tra i diversi usi della risorsa idrica. Con il nuovo Piano di tutela delle acque definiremo gli obiettivi e le azioni da mettere in campo, frutto del confronto con tutti i portatori di interesse che stiamo avviando sul territorio. Fin d’ora, però, sono chiari i pilastri su cui si fonderà il Piano: il riuso dell'acqua, il risparmio idrico e l'efficienza della rete, lo stoccaggio”.
Con la Legge di bilancio 2018, ha ricordato il presidente, il precedente Governo aveva previsto un fondo di 250 milioni, 50 milioni all’anno fino al 2022, per un Piano straordinario di interventi urgenti riguardanti gli invasi multi-obiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Gli interventi saranno realizzati dai concessionari delle derivazioni o dai gestori delle opere attraverso apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
“Al primo posto del nostro Piano, come intervento prioritario e irrinunciabile- ha concluso Bonaccini- è inserita la Traversa di Mirafiori, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo. Si tratta di un intervento da 8,75 milioni di euro strategico per il settore agro-alimentare provinciale piacentino, al servizio di un territorio di circa 12 mila ettari. L’auspicio è che il Governo in carica confermi tutti gli impegni presi con la Regione Emilia- Romagna, impegni frutto di un costante confronto con il territorio teso a definire in modo concordato le priorità e la programmazione degli interventi”.
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lunedì, 23 luglio 2018
Nuova diga di Mignano (Pc), collaudo ok: opera fondamentale per l'intera Val d'Arda
Capacità aumenta di 1,5 milioni di metri cubi d'acqua, ad uso irriguo e idropotabile, per 35mila persone. Bonaccini: "Ora la Traversa di Mirafiori"
“Il collaudo della diga di Mignano, che oggi
festeggiamo, segna il raggiungimento della massima efficienza di un’opera di fondamentale importanza per l’intero territorio della Val d’Arda in chiave di maggiore disponibilità di acqua per usi idropotabili e per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia dell’intera valle”.
Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno organizzato a Vernasca (Pc) dal Consorzio di bonifica di Piacenza, in occasione del taglio del nastro per la conclusione della procedura di collaudo dell’invaso, la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via libera al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali.
All’incontro e alla successiva cerimonia erano presenti anche il presidente del locale Consorzio di bonifica, che ha eseguito i lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’opera, Fausto Zermani, il prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, il sindaco di Vernasca, Giuseppe Sidoli, il dirigente del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo Chieppa e il consigliere del Comitato italiano per le grandi dighe, Ezio Baldovin.
La positiva conclusione della procedura di collaudo della diga, che ha avuto l’ok da parte di tutti gli enti competenti, Regione compresa, giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il recupero della piena funzionalità dell’invaso, superando le limitazioni che, per motivi di sicurezza, ne avevano ridotto fino a 10 metri la soglia di sfioro.
Dopo l’intervento la capacità della diga è passata da 10,25 a 11,8 milioni di metri cubi; 1,5 milioni in più di acqua ad uso irriguo e idropotabile, per soddisfare le esigenze di una popolazione di circa 35.000 abitanti. I lavori di adeguamento si sono svolti in due fasi, a partire dal 1996 e si sono conclusi nel 2013.
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fonderà il Piano: il riuso dell'acqua, il risparmio idrico e l'efficienza della rete, lo stoccaggio”.
Con la Legge di bilancio 2018, ha ricordato il presidente, il precedente Governo aveva previsto un fondo di 250 milioni, 50 milioni all’anno fino al 2022, per un Piano straordinario di
interventi urgenti riguardanti gli invasi multi-obiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Gli interventi saranno realizzati dai concessionari delle derivazioni o dai gestori delle opere attraverso apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
“Al primo posto del nostro Piano, come intervento prioritario e irrinunciabile- ha concluso Bonaccini- è inserita la Traversa di Mirafiori, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo. Si tratta di un intervento da 8,75 milioni di euro strategico per il settore agro- alimentare provinciale piacentino, al servizio di un territorio di circa 12 mila ettari. L’auspicio è che il Governo in carica confermi tutti gli impegni presi con la Regione Emilia- Romagna, impegni frutto di un costante confronto con il territorio teso a definire in modo concordato le priorità e la programmazione degli interventi”.
STAMPA pubblicato il 23 luglio 2018 19:13 — ultima modifica 23 luglio 2018 19:13
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