Inail Nazionale Rubrica
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BREVI- STUDIATE NUOVE TECNOLOGIE PER IL CONTROLLO DELLE
PROTESI
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Adnkronos.com/IGN 02/04/2014
RICERCA, ACCORDO INAIL-CAMPUS BIOMEDICO PER MANO BIONICA SENSIBILE
3
Superabile.it 02/04/2014
INAIL, NUOVO ACCORDO PER LO SVILUPPO DELLE PROTESI
DELL'ARTO SUPERIORE
4
Inail Territoriale Rubrica
9 Corriere della Sera - ed. Roma 03/04/2014
ACCORDO CON INAIL PER COSTRUIRE LA MANO BIONICA
6Numedionline.it 04/04/2014
RICERCA: ACCORDO INAIL-CAMPUS BIOMEDICO PER MANO
BIONICA SENSIBILE
7
Tristeabile.it 04/04/2014
4 APRILE 2014 - INAIL, NUOVO ACCORDO PER LO SVILUPPO DELLE PROTESI DELLARTO SUPERIORE
9
Tristeabile.it 04/04/2014
4 APRILE 2014 - LA NUOVA SFIDA: UNA MANO ARTIFICIALE CON SENSIBILITA'
10
Vita.it 03/04/2014
LA NUOVA SFIDA: UNA MANO ARTIFICIALE CON SENSIBILITA'
11Agi.it 02/04/2014
SALUTE: ACCORDO INAIL-CAMPUS BIOMEDICO PER SVILUPPO
PROTESI MANO
13
Controcampus.it 02/04/2014
CAMPUS BIOMEDICO E INAIL, NUOVA GENERAZIONE DI PROTESI
14IlFarmacistaOnline.it 02/04/2014
PROTESI DELLA MANO. ACCORDO TRA CAMPUS BIOMEDICO DI ROMA E INAIL PER SVILUPPARE UNA NUOVA GENERAZIONE
16
Italpress.com 02/04/2014
INAIL SIGLA ACCORDO CON CAMPUS BIOMEDICO PER PROTESI
MANO BIONICA
18
Panoramasanita.it 02/04/2014
ACCORDO TRA INAIL E UNIVERSITA' CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA PER LO SVILUPPO DI UNA NUOVA GENERAZIONE D
20
Quotidianosanita.it 02/04/2014
PROTESI DELLA MANO. ACCORDO TRA CAMPUS BIOMEDICO DI ROMA E INAIL PER SVILUPPARE UNA NUOVA GENERAZION
21
West-info.eu 02/04/2014
PROTESI DELLA MANO, PROGETTO INAIL PER RENDERLA
"SENSIBILE"
23
RS Settimanale Inail Rubrica
29 il Resto del Carlino - Cronaca di Bologna
05/04/2014
LA SFIDA DELLA MANO BIONICA: SENTIRE IL CALDO E IL FREDDO (M.Radogna)
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Ricerca, accordo Inail
Campus Biomedico per mano bionica sensibile
Ogni anno 3.600 amputazioni o malformazioni in Italia
(Adnkronos Salute) Sviluppare un sistema innovativo impiantabile per il controllo di una protesi di mano poliarticolata, un arto bionico capace di restituire la sensibilità perduta. E' la sfida che si prefigge l'accordo firmato oggi tra l’Inail e l'Università Campus BioMedico di Roma. Ogni anno sono 3.600 le amputazioni o le malformazioni dell’arto superiore, ora grazie all'accordo tra l'università romana e il Centro protesi Inail di Budrio (Bo) partirà un progetto di ricerca sull’utilizzo di interfacce neurali per il controllo di una protesi funzionale, anche con capacità di risposta sensoriale. L'iniziativa ha una durata triennale, è finanziata da Inail, e ha preso il via con la convenzione sottoscritta da Paolo Sormani e Andrea Onetti Muda, rispettivamente direttore generale e Rettore dell’Università Campus BioMedico di Roma, e da Enrico Lanzone, direttore del Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio. Il progetto, 'PPR2 – Controllo della protesi di arto superiore con interfacce neurali invasive' coinvolgerà giovani ricercatori del Campus BioMedico, che svolgeranno la loro attività a Roma e a Vigorso di Budrio. La ricerca si concentrerà sui connettori neurali in grado di rilevare il segnale neuroelettrico per il controllo di protesi tecnologicamente evolute, restituendo alla persona amputata alcune forme di percezione 'propriocettiva' – in questo caso la possibilità di riconoscere la posizione della propria mano e del proprio braccio nello spazio – e di risposte sensoriale, utili per il controllo della protesi nella manipolazione degli oggetti. "Inoltre, ci si aspetta di influire positivamente sul dolore da arto fantasma, la sindrome neurologica che fa percepire dolore nella parte mancante dell’arto amputato", sottolineano gli esperti.
L'inziativa sarà condotta sotto la responsabilità scientifica di Eugenio Guglielmelli, Silvia Sterzi e Loredana Zollo, rispettivamente ProRettore alla Ricerca, responsabile dell’Area di fisiatria e docente di robotica biomedica dell’Università Campus Bio
Medico di Roma, in collaborazione con Rinaldo Sacchetti, Paolo Catitti e Angelo Davalli, responsabili per il Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, struttura di eccellenza nel campo della protesica e della riabilitazione con 11 mila assistiti all’anno. "La principale sfida del progetto riguarderà lo studio di connettori neurali in grado di rilevare il segnale neuroelettrico, questo comporterà anche prove sperimentali specifiche in ambito clinico", affermano i coordinatori scientifici Sacchetti, Catitti, Davalli per il Centro Inail e Guglielmelli, Sterzi e Zollo per il Campus BioMedico."Grazie a questa nuova collaborazione – sottolinea il presidente dell’Inail, Massimo De Felice – l’Istituto rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate di cui possano beneficiare i suoi assistiti. Anche in questo caso, infatti, l’eccellenza del Campus BioMedico nell’ambito dell’innovazione scientifica è destinata a integrarsi efficacemente con l’esperienza applicativa maturata dal nostro Centro protesi sul fronte della protesica e della riabilitazione". Dopo le collaborazioni avviate negli ultimi mesi con l’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova, per mettere a punto una mano robotica, e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per realizzare un prototipo di falange di un dito in grado di restituire la sensibilità alla persona che la indosserà, l’Inail aggiunge l’ultimo tassello al suo piano di sviluppo della protesica di arto superiore. "Siamo molto contenti di questa partnership con l’Inail – spiega il rettore Andrea Onetti Muda – perché ci consentirà di rendere concretamente applicabili su ampia scala i risultati dei nostri studi sulle protesi di mano sensorizzate, collegate con interfacce neurali al sistema nervoso. Inoltre, potendo disporre di spazi dedicati per i nostri ricercatori all’interno del Centro di Vigorso di Budrio, sarà più facile e immediato conclude ottenere risposte sulle nostre ricerche e prendere spunto per eventuali nuove applicazioni".
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Convenzione con Università Campus BioMedico per un progetto di ricerca sull'utilizzo di interfacce neurali per il controllo di una protesi di mano che sappia restituire anche la sensibilità al tatto ormai perduta. Durata triennale, ci si lavorerà a Roma e a Budrio. Ogni anno 3.600 amputazioni o malformazioni riguardano l'arto superiore. De Felice: "Rafforziamo il nostro impegno"
ROMA E' un nuovo tassello, il terzo, nell'attività attuata dall'Inail per lo sviluppo delle protesi dell'arto superiore: è partita ufficialmente oggi la sfida per migliorare le attuali modalità di controllo di una protesi sviluppando e poi rendendo fruibile un sistema ad alta tecnologia, basato sull'uso di interfacce neurali, per il controllo di una protesi funzionale che abbia anche capacità di feedback sensoriale. Il progetto vede una partnership fra l'Università Campus BioMedico di Roma e il Centro Protesi Inail di Budrio:
di durata triennale e finanziato dall'Inail, il progetto intende dare nuove risposte alle tante persone che hanno subito amputazioni o malformazioni all'arto superiore (ogni anno se ne contano nel nostro paese circa 3.600).
Dopo le collaborazioni avviate negli ultimi mesi con l'Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, per mettere a punto una mano robotica, e con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, per realizzare un prototipo di falange di un dito in grado di restituire la sensibilità alla persona che la indosserà, l'Inail è al suo terzo progetto in corso: un vero e proprio piano di sviluppo della protesica di arto superiore.
La convenzione è stata sottoscritta da Paolo Sormani e Andrea Onetti Muda, rispettivamente Direttore Generale e Rettore dell'Università Campus BioMedico di Roma, e da Enrico Lanzone, Direttore del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna). Nel progetto il Campus BioMedico metterà a disposizione la propria esperienza nell'attività di ricerca sulle "interfacce invasive" per protesi di mano, in grado di migliorare le attuali modalità di controllo di una protesi di arto superiore, sfruttando anche la sua rete consolidata di partner internazionali nell'ambito della biorobotica.
"Grazie a questa nuova collaborazione sottolinea il presidente dell'Inail, Massimo De Felice l'Istituto rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate di cui possano beneficiare i suoi assistiti. Anche in questo caso, infatti, l'eccellenza del Campus BioMedico nell'ambito
dell'innovazione scientifica è destinata a integrarsi efficacemente con l'esperienza applicativa maturata dal nostro Centro protesi sul fronte della protesica e della riabilitazione".
Il progetto, la cui denominazione scientifica è "PPR2 Controllo della protesi di arto superiore con interfacce neurali invasive", sarà svolto sotto la responsabilità scientifica del Prof. Eugenio Guglielmelli, della Prof.ssa Silvia Sterzi e dell'Ing. Loredana Zollo, rispettivamente ProRettore alla Ricerca, responsabile dell'Area di Fisiatria e docente di Robotica Biomedica presso l'Università Campus BioMedico di Roma, in collaborazione con l'Ing.Rinaldo Sacchetti, il Dr.
Paolo Catitti el'Ing. Angelo Davalli, responsabili per il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (BO), struttura di eccellenza nel campo della protesica e della riabilitazione (11.000 assistiti all'anno).
In questo nuovo progetto, il Campus BioMedico metterà a disposizione la propria esperienza nell'attività di ricerca sulle "interfacce invasive" per protesi di mano, in grado di migliorare le attuali modalità di controllo di una protesi di arto superiore, sfruttando anche la sua rete consolidata di partner internazionali nell'ambito della biorobotica.
L'obiettivo del progetto, che sarà cofinanziato dall'Inail e coinvolgerà giovani ricercatori del Campus BioMedico, che svolgeranno la loro attività a Roma e a Vigorso di Budrio, è lo studio di connettori neurali in grado di rilevare il segnale neuroelettrico per il controllo di protesi tecnologicamente evolute, restituendo alla persona amputata alcune forme di percezione "propriocettiva" in questo caso la possibilità di riconoscere la posizione della propria mano e del proprio braccio nello spazio e di feedback sensoriale, utili per il controllo della protesi nella
manipolazione degli oggetti. Inoltre, ci si aspetta di influire positivamente sul dolore da arto fantasma , la sindrome neurologica che fa percepire dolore nella parte mancante dell'arto amputato.
Tale ultimo aspetto, che costituisce la principale sfida del progetto e riguarderà lo studio di connettori neurali in grado di rilevare il segnale neuroelettrico, comporterà anche prove sperimentali specifiche in ambito clinico, come sottolineano i coordinatori scientifici Sacchetti, Catitti, Davalli per il Centro Inail e Guglielmelli, Sterzi e Zollo per il Campus BioMedico.
"Diamo il via a un progetto che s'inserisce in un ampio piano di sviluppo della protesica di arto superiore riguardante
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dita, mano e braccio che l'Inail, attraverso il Centro protesi di Vigorso di Budrio, sta sviluppando con importantissimi istituti di ricerca. Ci proponiamo di sviluppare una serie di dispositivi innovativi e di soluzioni avanzate per migliorare e rendere più accessibili ai nostri assistiti i sistemi protesici per l'arto superiore" afferma Enrico Lanzone.
"Siamo molto contenti di questa partnership con l'Inail spiega il rettore Andrea Onetti Muda perché ci consentirà di rendere concretamente applicabili su ampia scala i risultati dei nostri studi sulle protesi di mano sensorizzate, collegate con interfacce neurali al sistema nervoso. Inoltre, potendo disporre di spazi dedicati per i nostri ricercatori all'interno del Centro di Vigorso di Budrio, sarà più facile e immediato ottenere un feedback sulle nostre ricerche e prendere spunto per eventuali nuove applicazioni".
A confermare l'importanza del progetto appena avviato sono anche i dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute, secondo cui ogni anno in Italia sono oltre 3.600 i casi di malformazioni congenite degli arti superiori o amputazione che in massima parte avvengono in ambito lavorativo. La mano, in particolare, è sede della maggior parte delle capacità sensoriali dell'uomo, oltre a permettere la presa e la manipolazione degli oggetti.
(2 aprile 2014)
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4 aprile 2014 Inail, nuovo accordo per lo sviluppo delle protesi dell’arto superiore
Convenzione con Università Campus BioMedico per un progetto di ricerca sull’utilizzo di interfacce neurali per il controllo di una protesi di mano che sappia restituire anche la sensibilità al tatto ormai perduta. Durata triennale, ci si lavorerà a Roma e a Budrio. Ogni anno 3.600 amputazioni o malformazioni riguardano l’arto superiore. De Felice: “Rafforziamo il nostro impegno”.
ROMA – E’ un nuovo tassello, il terzo, nell’attività attuata dall’Inail per lo sviluppo delle protesi dell’arto superiore: è partita ufficialmente oggi la sfida per migliorare le attuali modalità di controllo di una protesi sviluppando – e poi rendendo fruibile – un sistema ad alta tecnologia, basato sull’uso di interfacce neurali, per il controllo di una protesi funzionale che abbia anche capacità di feedback sensoriale. Il progetto vede una partnership fra l’Università Campus BioMedico di Roma e il
Centro Protesi Inail di Budrio: di durata triennale e finanziato dall’Inail, il progetto intende dare nuove risposte alle tante persone che hanno subito amputazioni o malformazioni all’arto superiore (ogni anno se ne contano nel nostro paese circa 3.600).
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4 aprile 2014 La nuova sfida: una mano artificiale con sensibilità
Non è il "solito" robot, la mano del nuovo progetto di ricerca fra Inail, Centro Protesi Inail di Budrio e Università Campus Bio
Medico di Roma presentato ieri. E' un arto intelligente perchè manda al cervello le informazioni percepite toccando gli oggetti.
Gli scienziati arriveranno a creare una mano artificiale che quando tocca una superficie, dice al cervello com'è: se è fredda, calda, ruvida, bagnata, e così via. Come avviene con la mano naturale.
Si tratta di una rivoluzione rispetto alle protesi già in uso che sostitituiscono l'arto umano per quanto riguarda la funzionalità e possono prendere, afferrare, spostare...
In termini scientifici l’obiettivo del progetto è questo: studio di connettori neurali in grado di rilevare il segnale neuro
elettrico per il controllo di protesi tecnologicamente evolute, restituendo alla persona amputata alcune forme di percezione “propriocettiva” – in questo caso la possibilità di riconoscere la posizione della propria mano e del proprio braccio nello spazio – e di feedback sensoriale, utili per il controllo della protesi nella manipolazione degli oggetti.
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PROTESI 03/04/2014
La nuova sfida: una mano artificiale con sensibilità di Carmen Morrone
Non è il "solito" robot, la mano del nuovo progetto di ricerca fra Inail, Centro Protesi Inail di Budrio e Università Campus BioMedico di Roma presentato ieri. E' un arto intelligente perchè manda al cervello le informazioni percepite toccando gli oggetti
Fonte: Inail
Gli scienziati arriveranno a creare una mano artificiale che quando tocca una superficie, dice al cervello com'è: se è fredda, calda, ruvida, bagnata, e così via. Come avviene con la mano naturale.
Si tratta di una rivoluzione rispetto alle protesi già in uso che sostitituiscono l'arto umano per quanto riguarda la funzionalità e possono prendere, afferrare, spostare...
In termini scientifici l’obiettivo del progetto è questo: studio di connettori neurali in grado di rilevare il segnale neuro
elettrico per il controllo di protesi tecnologicamente evolute, restituendo alla persona amputata alcune forme di percezione “propriocettiva” – in questo caso la possibilità di riconoscere la posizione della propria mano e del proprio braccio nello spazio – e di feedback sensoriale, utili per il controllo della protesi nella manipolazione degli oggetti.
Ogni anno in Italia sono oltre 3.600 i casi di malformazioni congenite o amputazione degli arti superiori secondo i dati del Ministero della Salute. La nuova mano potrebbe migliorare la qualità della vita di molte persone.
Il progetto di durata triennale e finanziato da Inail, ha preso avvio con la convenzione sottoscritta ieri, 2 aprile, da Paolo Sormani e Andrea Onetti Muda, rispettivamente Direttore Generale e Rettore dell’Università Campus BioMedico di Roma, e da Enrico Lanzone, Direttore del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna).
Il progetto, la cui denominazione scientifica è “PPR2 – Controllo della protesi di arto superiore con interfacce neurali invasive”, sarà svolto sotto la responsabilità scientifica del Prof. Eugenio Guglielmelli, della Prof.ssa Silvia Sterzi e dell’Ing.
Loredana Zollo, rispettivamente ProRettore alla Ricerca, responsabile dell’Area di Fisiatria e docente di Robotica Biomedica presso l’Università Campus BioMedico di Roma, in collaborazione con l’Ing.Rinaldo Sacchetti, il Dr. Paolo Catitti el’Ing. Angelo Davalli, responsabili per il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (BO), struttura di eccellenza nel campo della protesica e della riabilitazione (11.000 assistiti all’anno).
Con questo progetto Inail aggiunge un tassello al suo piano di sviluppo della protesica di arto superiore, dopo la collaborazione attiva con l’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, per mettere a punto una mano robotica, e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per realizzare un prototipo di falange di un dito in grado di restituire la sensibilità alla persona che la indosserà.
«Grazie a questa nuova collaborazione – sottolinea il presidente dell’Inail, Massimo De Felice – l’Istituto rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate di cui possano beneficiare i suoi assistiti. Anche in questo caso, infatti, l’eccellenza del Campus BioMedico nell’ambito dell’innovazione scientifica è destinata a integrarsi efficacemente con l’esperienza applicativa maturata dal nostro Centro protesi sul fronte della protesica e della riabilitazione».
«Diamo il via a un progetto che s’inserisce in un ampio piano di sviluppo della protesica di arto superiore riguardante dita, mano e braccio che l’Inail, attraverso il Centro protesi di Vigorso di Budrio, sta sviluppando con importantissimi istituti di ricerca. Ci proponiamo di sviluppare una serie di dispositivi innovativi e di soluzioni avanzate per migliorare e rendere più accessibili ai nostri assistiti i sistemi protesici per l’arto superiore» afferma Enrico Lanzone, Direttore del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna).
«Siamo molto contenti di questa partnership con l’Inail – spiega il rettore del Campus Biomedico Andrea Onetti Muda – perché ci consentirà di rendere concretamente applicabili su ampia scala i risultati dei nostri studi sulle protesi di mano sensorizzate, collegate con interfacce neurali al sistema nervoso. Inoltre, potendo disporre di spazi dedicati per i nostri ricercatori all’interno del Centro di Vigorso di Budrio, sarà più facile e immediato ottenere un feedback sulle nostre ricerche e prendere spunto per eventuali nuove applicazioni».
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Salute: accordo InailCampus biomedico per sviluppo protesi mano
14:48 02 APR 2014
(AGI) Roma, 2 apr. Sviluppare e rendere fruibile una protesi di mano ad alta tecnologia, basata sull'uso d'interfacce neurali, che le permettano di dialogare direttamente con il cervello del soggetto amputato. E' questa la sfida del progetto di ricerca che vede da oggi uniti l'Universita' Campus BioMedico di Roma e il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna). L'accordo triennale, finanziato da Inail, e' stato appena firmato questa mattina da Enrico Lanzone, Direttore del Centro Protesi, e da Andrea Onetti Muda e Paolo Sormani, rispettivamente Rettore e Direttore Generale dell'Ateneo.
Dopo le collaborazioni avviate negli ultimi mesi con l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, per mettere a punto una mano robotica, e con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, per realizzare un prototipo di falange di dito in grado di restituire sensibilita' alla persona che indossera' la protesi, l'Inail aggiunge l'ultimo tassello al proprio piano di sviluppo della protesica di arto superiore. "Grazie a questa nuova collaborazione sottolinea il Presidente dell'Inail, Massimo De Felice l'Istituto rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate di cui possano beneficiare i suoi assistiti. Anche in questo caso, infatti, l'eccellenza del Campus BioMedico nell'ambito dell'innovazione scientifica e' destinata a integrarsi efficacemente con l'esperienza applicativa maturata dal nostro Centro sul fronte della protesica e della riabilitazione". PPR2 questo il nome del progetto partito oggi ufficialmente con la firma dell'accordo ha in particolare come obiettivo lo sviluppo di connettori neurali capaci di rilevare il segnale neuroelettrico per il controllo di protesi tecnologicamente evolute, restituendo alla persona amputata alcune forme di percezione "propriocettiva", ovvero la possibilita' di riconoscere la posizione della propria mano e del proprio braccio nello spazio e di ricevere informazioni sensoriali. Funzioni fondamentali per l'efficace controllo della protesi nella manipolazione quotidiana degli oggetti.
Dall'attivita' di ricerca ci si attendono anche nuovi impulsi per il trattamento del cosiddetto dolore da arto fantasma, la sindrome neurologica che provoca forti dolori ai soggetti amputati, dando loro la sensazione di essere ancora in possesso dell'arto mancante e di avere questo arto come schiacciato da una pressa. (AGI) Red/Pgi (Segue) 14:15, Mercoled? 2 Aprile 2014 AGI Globale Cronaca cod.
R010445 1762 car. Salute: accordo InailCampus biomedico per sviluppo protesi mano (3) (AGI)
Roma, 2 apr. "Siamo molto contenti della partnership con Inail spiega il Rettore Andrea Onetti Muda perche' ci consentira' di rendere concretamente applicabili su ampia scala i risultati dei nostri studi sulle protesi di mano sensoriale collegate con interfacce neurali al sistema nervoso.
Inoltre, potendo disporre di spazi dedicati per i nostri ricercatori all'interno del Centro di Vigorso di Budrio, sara' piu' facile e immediato ottenere riscontri sulle ricerche e prendere spunto per eventuali nuove applicazioni". La firma dell'accordo avviene a due mesi dalla pubblicazione nella rivista Science Translational Medicine dei risultati ottenuti con la fase 2 del programma LifeHand.
Un progetto europeo che, accanto a gruppi stranieri come l'EPFL di Losanna, ha visto coinvolti il Campus BioMedico di Roma e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa proprio nell'impianto sperimentale e temporaneo di una protesi di mano biomeccatronica. Anche da questi risultati si tratta ora di ripartire per lo sviluppo di una soluzione impiantabile in modo definitivo. Il tutto, da oggi, con l'esperienza clinica del Centro Protesi dell'Inail, che conta 11.000 assistiti ogni anno. "Il progetto s'inserisce in un ampio piano di sviluppo della protesica di arto superiore riguardante dita, mano e braccio spiega il Direttore del Centro, Enrico Lanzone Un progetto che l'Inail, attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, sta sviluppando con importanti istituti di ricerca.
Ci proponiamo di sviluppare una serie di dispositivi innovativi e di soluzioni avanzate per migliorare e rendere piu' accessibili ai nostri assistiti i sistemi protesici per l'arto superiore". (AGI) Red/Pgi .
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Protesi della mano. Accordo tra Campus BioMedico di Roma e Inail per sviluppare una nuova generazione
Sviluppare e rendere fruibile una protesi di mano ad alta tecnologia, basata sull’uso d’interfacce neurali, che le permettano di dialogare direttamente con il cervello del soggetto amputato. È questa la sfida del progetto di ricerca di Campus BioMedico di Roma e Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bo). Accordo durerà 3 anni. Ogni anno 3.600 amputazioni o malformazioni riguardano l’arto superiore.
02 APR Dopo il successo del progetto LifeHand2 ora si punta a rafforzare ulteriormente la rete italiana di competenze cliniche e di ricerca. Coinvolti anche l’ITT di Genova e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ogni anno 3.600 amputazioni o malformazioni riguardano l’arto superiore. Sviluppare e rendere fruibile una protesi di mano ad alta tecnologia, basata sull’uso d’interfacce neurali, che le permettano di dialogare direttamente con il cervello del soggetto amputato. È questa la sfida del progetto di ricerca che vede da oggi uniti l’Università Campus BioMedico di Roma e il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna). L’accordo triennale, finanziato da Inail, è stato appena firmato questa mattina da Enrico Lanzone, Direttore del Centro Protesi, e da Andrea Onetti Muda e Paolo Sormani, rispettivamente Rettore e Direttore Generale dell’Ateneo.
Dopo le collaborazioni avviate negli ultimi mesi con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, per mettere a punto una mano robotica, e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per realizzare un prototipo di falange di dito in grado di restituire sensibilità alla persona che indosserà la protesi, l’Inail aggiunge l’ultimo tassello al proprio piano di sviluppo della protesica di arto superiore. “Grazie a questa nuova collaborazione – sottolinea il Presidente dell’Inail, Massimo De Felice – l’Istituto rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate di cui possano beneficiare i suoi assistiti. Anche in questo caso, infatti, l’eccellenza del Campus BioMedico nell’ambito dell’innovazione scientifica è destinata a integrarsi efficacemente con l’esperienza applicativa maturata dal nostro Centro sul fronte della protesica e della riabilitazione”.
PPR2 – questo il nome del progetto partito oggi ufficialmente con la firma dell’accordo – ha in particolare come obiettivo lo sviluppo di connettori neurali capaci di rilevare il segnale neuroelettrico per il controllo di protesi tecnologicamente evolute, restituendo alla persona amputata alcune forme di percezione
“propriocettiva”, ovvero la possibilità di riconoscere la posizione della propria mano e del proprio braccio nello spazio e di ricevere informazioni sensoriali. Funzioni fondamentali per l'efficace controllo della protesi nella manipolazione quotidiana degli oggetti. Dall’attività di ricerca ci si attendono anche nuovi impulsi per il trattamento del cosiddetto dolore da arto fantasma, la sindrome neurologica che provoca forti dolori ai soggetti amputati, dando loro la sensazione di essere ancora in possesso dell’arto mancante e di avere questo arto come schiacciato da una pressa.
“Siamo molto contenti della partnership con Inail – spiega il Rettore Andrea Onetti Muda – perché ci consentirà di rendere concretamente applicabili su ampia scala i risultati dei nostri studi sulle protesi di mano sensoriale collegate con interfacce neurali al sistema nervoso. Inoltre, potendo disporre di spazi dedicati per i nostri ricercatori all’interno del Centro di Vigorso di Budrio, sarà più facile e immediato ottenere riscontri sulle ricerche e prendere spunto per eventuali nuove applicazioni”.
La firma dell’accordo avviene a due mesi dalla pubblicazione nella rivista Science Translational Medicine dei risultati ottenuti con la fase 2 del programma LifeHand. Un progetto europeo che, accanto a gruppi stranieri come l’EPFL di Losanna, ha visto coinvolti il Campus BioMedico di Roma e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa proprio nell’impianto sperimentale e temporaneo di una protesi di mano biomeccatronica. Anche da questi risultati si tratta ora di ripartire per lo sviluppo di una soluzione impiantabile in modo definitivo. Il tutto, da oggi, con l’esperienza clinica del Centro Protesi dell’Inail, che conta 11.000 assistiti ogni anno. “Il progetto s’inserisce in un ampio piano di sviluppo della protesica di arto superiore riguardante dita, mano e braccio – spiega il Direttore del Centro, Enrico Lanzone – Un progetto che l’Inail, attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, sta sviluppando con importanti istituti di ricerca. Ci proponiamo di sviluppare una serie di dispositivi innovativi e di soluzioni avanzate per migliorare e rendere più accessibili ai nostri assistiti i sistemi protesici per l’arto superiore” .
A confermare l’importanza del progetto appena avviato sono anche i dati forniti dal Ministero della Salute, secondo cui ogni anno in Italia sono oltre 3.600 i casi di malformazioni congenite degli arti superiori o di
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amputazioni, che in massima parte avvengono in ambito lavorativo. La mano, in particolare, è sede della maggior parte delle capacità sensoriali dell’uomo, oltre a permettere la presa e la manipolazione degli oggetti. L’attività di studio e di sviluppo, che si realizzerà sia nei laboratori del Polo di Ricerca del Campus BioMedico a Roma che presso il Centro Protesi dell’Inail a Vigorso di Budrio, sarà affidata alla direzione scientifica dei Professori Eugenio Guglielmelli, Silvia Sterzi e Loredana Zollo per l’Ateneo romano e degli Ingegneri Rinaldo Sacchetti e Angelo Davalli, e del Dottor Paolo Catitti per l’Inail.
02 aprile 2014
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INAIL SIGLA ACCORDO CON CAMPUS BIOMEDICO PER PROTESI MANO BIONICA
2 aprile 2014
Agenzia di Stampa Italpress » Lazio >> Scarica scheda notiziario Scrivi alla redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sviluppare e rendere fruibile una protesi di mano ad alta tecnologia basata sull’uso di interfacce neurali che possano ricevere stimoli direttamente dal cervello del soggetto amputato. E’ questa la sfida del progetto di ricerca PPR2 che, a partire da oggi, vedra’ al lavoro il Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna) e l’Universita’ Campus Biomedico di Roma.
L’accordo, di durata triennale e finanziato da Inail per 1,5 milioni di euro totali, e’ stato siglato questa mattina nella sede del Campus Biomedico dal direttore del Centro Protesi Inail, Enrico Lanzone, dal rettore dell’Ateneo, Andrea Onetti Muda, e dal direttore generale dell’Ateneo, Paolo Sormani. Nel dettaglio il PPR2 mira a realizzare nell’arco di 36 mesi una protesi di mano poliarticolata bionica, in sostanza una protesi di nuova generazione che attraverso lo sviluppo di connettori neurali capaci di rilevare il segnale neuroelettrico sara’ in grado di restituire al paziente il controllo dell’arto. La persona amputata potra’, dunque, riappropriarsi della percezione propriocettiva, ovvero della possibilita’ di riconoscere la posizione della propria mano e del proprio braccio nello spazio e di ricevere informazioni sensoriali, aspetti fondamentali nella manipolazione quotidiana degli oggetti. Dal progetto di ricerca che partira’ oggi si attendono anche nuovi impulsi per il trattamento del ‘dolore da arto fantasma’, la sindrome neurologica che provoca forti dolori ai soggetti amputati dando la sensazione di essere ancora in possesso dell’arto mancante. Una ricerca che assume importanza anche tenendo conto dei dati forniti dal ministero della Salute, secondo cui ogni anno in Italia sono oltre 3.600 i casi di malformazioni congenite degli arti superiori o di amputazione che in larga parte avvengono in ambito lavorativo. La firma dell’accordo, che avviene a due mesi dalla pubblicazione dei risultati ottenuti con la seconda fase del programma LifeHand (progetto europeo dedicato all’impianto sperimentale e temporaneo di una protesi di mano biomeccatronica), si inserisce in una piu’ ampia rete di accordi di collaborazione stretti nelle ultime settimane da Inail anche con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova per mettere a punto una mano robotica e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per realizzare un prototipo di falange di dito in grado di restituire sensibilita’ a chi la indossera’. “ Siamo molto contenti della partnership con Inail – spiega il rettore dell’Ateneo, Andrea Onetti Muda – perche’ ci consentira’ di rendere concretamente applicabili su ampia scala i risultati dei nostri studi sulle protesi di mano sensoriale collegate con interfacce neurali al sistema nervoso. Inoltre potendo disporre di spazi dedicati all’interno del Centro di Vigorso di Budrio sara’ piu’ facile ottenere riscontri sulle ricerche e prendere spunto per nuove applicazioni” . “ Nel piano strategico approvato dal nostro cda abbiamo incrementato l’attivita’ di ricerca per la nostra universita’ e la bioingegneria e’ uno dei filoni piu’
importanti – ha aggiunto Sormani – Siamo un’universita’ di eccellenza ed essere scelti da un attore di eccellenza come l’Inail per noi e’ motivo di orgoglio”. “Grazie a questa nuova collaborazione con il Campus Biomedico di Roma, l’Inail rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di
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(ITALPRESS).
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per mettere a punto una mano robotica, e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per realizzare un prototipo di falange di dito in grado di restituire sensibilità alla persona che indosserà la protesi, l’Inail aggiunge l’ultimo tassello al proprio piano di sviluppo della protesica di arto superiore. «Grazie a questa nuova collaborazione – sottolinea il Presidente dell’Inail, Massimo De Felice – l’Istituto rafforza ulteriormente il suo impegno sul fronte della ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate di cui possano beneficiare i suoi assistiti. Anche in questo caso, infatti, l’eccellenza del Campus BioMedico nell’ambito dell’innovazione scientifica è destinata a integrarsi efficacemente con l’esperienza applicativa maturata dal nostro Centro sul fronte della protesica e della riabilitazione».
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