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I Centri antiviolenza

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Academic year: 2022

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(1)

I Centri antiviolenza

dott.ssa Elisa Ercoli Differenza Donna

Massa 30 novembre 2013

(2)

Caratteristiche di un Centro antiviolenza,

metodologia e principi

teorici

(3)

No ad indirizzo segreto perchè affermiamo che le

donne e le/i bambine/i hanno diritto a non essere di nuovo segregati ma a vivere una

nuova/ritrovata affermazione della libertà di agire, pensare, scegliere (differenza tra

Centri antiviolenza e case

rifugio)

(4)

Gestiti da associazioni di donne contro la violenza alle

donne. Non vogliamo escludere gli uomini che incontriamo

volentieri nella rete esterna, ma il gruppo delle operatrici parte da una sua esigenza, in quanto

donne, di modificare la cultura

per affermare i diritti delle donne e sconfiggere la discriminazione di genere di cui siamo tutte

vittime.

(5)

obiettivo politico di cambiamento della cultura e

dell’organizzazio

ne delle società

(6)

Non si usa lo strumento

psicologico come esclusiva lettura di accoglienza delle donne che vi si rivolgono,

perché il nostro obiettivo è di

facilitare l’uscita dalla violenza e l’affermazione dei diritti umani

delle donne e dei loro figli e

questo è possibile mettendo in campo molteplici professionalità in dialogo e sinergia tra di loro

(7)

Professionalità in rete interna

al Centro

Giuridiche,

per comprendere quali reati sono stati commessi, quali strumenti giuridici utilizzare a tutela delle persone offese per

un’affermazione del diritto alla libertà, alla dignità propria degli esseri umani

(8)

Sanitarie,

per comprendere quali danni

conseguenti potrebbero avere le nostre ospiti e donne accolte,

come avviare procedure di

indagini sanitaria sia in ambito

preventivo che di diagnosi e così garantendo il diritto alla salute

psico-fisica

(9)

In materia di formazione e lavoro,

le donne in uscita dalla violenza necessitano spesso di

aggiornamenti formativi, di formazione lavoro, di

reinserimentio/inserimento

lavorativo, di cambi di sede, è quindi indispensabile lavorare anche in questo ambito per

garantire il diritto allo studio e al lavoro

(10)

In materia specifica riguardantie i minori,

per dare ascolto e voce alle bambine e bambini accolti ed ospitati nel Centro e tenere presenti le esigenze dei minori, i loro desideri, potenziare le loro attitudini, tutelando il diritto all’incolumità

psico-fisica, allo studio, al gioco, a pasti adeguati, ad una casa congrua ma

soprattutto accogliente e serena

(11)

Competenze psicologiche,

le psicologhe interne al centro hanno l’obiettivo di

comprendere i danni conseguenti alla violenza subita, per le donne e assistita per le bambine/i, per rappresentarli in

relazioni tecniche e avviare con le operatrici processi complessi di gestione dei danni tramite la creazione di ambienti terapeutici che non si limitino ad interventi spot (come nella terapia individuale) ma che avviino un lavoro

continuo di osservazione, specchio, elaborazione in un quadro di accoglienza e non colpevolizzazione.

(12)

Nei nostri obiettivi, oltre a ciò, c’è la costituzione di gruppi di auto-aiuto, laboratori per le bambine/i, attività specifiche a seconda delle esigenze, anche in collaborazione con i medici legali per una più efficace

rappresentazione e gestione dei danni conseguenti.

(13)

Giornaliste ed esperte della comunicazione,

il linguaggio veicola contenuti,

significati e valori. I Centri lavorano di continuo sul linguaggio visivo,

verbale, mediale, simbolico con

l’obiettivo di cancellare gli stereotipi, di superarli per saper rappresentare una realtà che oggi è variegata

complessa

(14)

Esperte di genere con uno sguardo all’internazionale.

Il nostro sguardo è sempre vigile su ciò che accade nel mondo. Molti organismi

internazionali e regionali hanno

Commissioni di esperti su discriminazioni di genere e violenza contro le donne e

bambine/i. OMS, NU, Consiglio d’Europa, Parlamento Europeo, Osce hanno accolte molte elaborazioni delle associazioni di donne che in tutto il mondo utilizzano la nostra metodologia nei Centri antiviolenza.

(15)

Mediatrici e insegnanti per migranti donne,

l’Italia necessita di politiche di

integrazione che tengano presenti le necessità, le competenze e i desideri delle donne migranti.

le donne migranti hanno superato gli uomini migranti in Italia (fonte:

dossier sull’immigrazione Caritas 2012, ISTAT, Censis).

(16)

E molte

altre………..

tutte quelle che scelgono di mettere la propria professione a servizio della lotta alle discriminazioni di genere.

(17)

Rete interna ai Centri e rete esterna

del territorio di riferimento:

una strategia efficace ed

indispensabile

(18)

Il progetto individuale delle donne

Analisi dei bisogni (espressi e non espressi)

Analisi dei desideri

Ideazione di un progetto individuale di uscita dalla violenza

Sostegno del progetto dalla rete interna

Sostegno del progetto da parte della rete esterna

(19)

I costi sociali della violenza

• Costi riguardo alla donna

• Costi riguardo le/i bambine/i

=

Dai costi agli investimenti,

come fare prevenzione.

(20)

Grazie dell’attenzione,

adesso parliamone insieme.

Elisa Ercoli,

gender expert Differenza Donna NGO eli.ercoli@libero.it

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