I Centri antiviolenza
dott.ssa Elisa Ercoli Differenza Donna
Massa 30 novembre 2013
Caratteristiche di un Centro antiviolenza,
metodologia e principi
teorici
• No ad indirizzo segreto perchè affermiamo che le
donne e le/i bambine/i hanno diritto a non essere di nuovo segregati ma a vivere una
nuova/ritrovata affermazione della libertà di agire, pensare, scegliere (differenza tra
Centri antiviolenza e case
rifugio)
• Gestiti da associazioni di donne contro la violenza alle
donne. Non vogliamo escludere gli uomini che incontriamo
volentieri nella rete esterna, ma il gruppo delle operatrici parte da una sua esigenza, in quanto
donne, di modificare la cultura
per affermare i diritti delle donne e sconfiggere la discriminazione di genere di cui siamo tutte
vittime.
obiettivo politico di cambiamento della cultura e
dell’organizzazio
ne delle società
• Non si usa lo strumento
psicologico come esclusiva lettura di accoglienza delle donne che vi si rivolgono,
perché il nostro obiettivo è di
facilitare l’uscita dalla violenza e l’affermazione dei diritti umani
delle donne e dei loro figli e
questo è possibile mettendo in campo molteplici professionalità in dialogo e sinergia tra di loro
Professionalità in rete interna
al Centro
• Giuridiche,
per comprendere quali reati sono stati commessi, quali strumenti giuridici utilizzare a tutela delle persone offese per
un’affermazione del diritto alla libertà, alla dignità propria degli esseri umani
• Sanitarie,
per comprendere quali danni
conseguenti potrebbero avere le nostre ospiti e donne accolte,
come avviare procedure di
indagini sanitaria sia in ambito
preventivo che di diagnosi e così garantendo il diritto alla salute
psico-fisica
• In materia di formazione e lavoro,
le donne in uscita dalla violenza necessitano spesso di
aggiornamenti formativi, di formazione lavoro, di
reinserimentio/inserimento
lavorativo, di cambi di sede, è quindi indispensabile lavorare anche in questo ambito per
garantire il diritto allo studio e al lavoro
• In materia specifica riguardantie i minori,
per dare ascolto e voce alle bambine e bambini accolti ed ospitati nel Centro e tenere presenti le esigenze dei minori, i loro desideri, potenziare le loro attitudini, tutelando il diritto all’incolumità
psico-fisica, allo studio, al gioco, a pasti adeguati, ad una casa congrua ma
soprattutto accogliente e serena
• Competenze psicologiche,
le psicologhe interne al centro hanno l’obiettivo di
comprendere i danni conseguenti alla violenza subita, per le donne e assistita per le bambine/i, per rappresentarli in
relazioni tecniche e avviare con le operatrici processi complessi di gestione dei danni tramite la creazione di ambienti terapeutici che non si limitino ad interventi spot (come nella terapia individuale) ma che avviino un lavoro
continuo di osservazione, specchio, elaborazione in un quadro di accoglienza e non colpevolizzazione.
Nei nostri obiettivi, oltre a ciò, c’è la costituzione di gruppi di auto-aiuto, laboratori per le bambine/i, attività specifiche a seconda delle esigenze, anche in collaborazione con i medici legali per una più efficace
rappresentazione e gestione dei danni conseguenti.
• Giornaliste ed esperte della comunicazione,
il linguaggio veicola contenuti,
significati e valori. I Centri lavorano di continuo sul linguaggio visivo,
verbale, mediale, simbolico con
l’obiettivo di cancellare gli stereotipi, di superarli per saper rappresentare una realtà che oggi è variegata
complessa
• Esperte di genere con uno sguardo all’internazionale.
Il nostro sguardo è sempre vigile su ciò che accade nel mondo. Molti organismi
internazionali e regionali hanno
Commissioni di esperti su discriminazioni di genere e violenza contro le donne e
bambine/i. OMS, NU, Consiglio d’Europa, Parlamento Europeo, Osce hanno accolte molte elaborazioni delle associazioni di donne che in tutto il mondo utilizzano la nostra metodologia nei Centri antiviolenza.
• Mediatrici e insegnanti per migranti donne,
l’Italia necessita di politiche di
integrazione che tengano presenti le necessità, le competenze e i desideri delle donne migranti.
le donne migranti hanno superato gli uomini migranti in Italia (fonte:
dossier sull’immigrazione Caritas 2012, ISTAT, Censis).
E molte
altre………..
tutte quelle che scelgono di mettere la propria professione a servizio della lotta alle discriminazioni di genere.
Rete interna ai Centri e rete esterna
del territorio di riferimento:
una strategia efficace ed
indispensabile
Il progetto individuale delle donne
• Analisi dei bisogni (espressi e non espressi)
• Analisi dei desideri
• Ideazione di un progetto individuale di uscita dalla violenza
• Sostegno del progetto dalla rete interna
• Sostegno del progetto da parte della rete esterna
I costi sociali della violenza
• Costi riguardo alla donna
• Costi riguardo le/i bambine/i
=
Dai costi agli investimenti,
come fare prevenzione.
Grazie dell’attenzione,
adesso parliamone insieme.
Elisa Ercoli,
gender expert Differenza Donna NGO eli.ercoli@libero.it