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Architettura del PaesaggioProgetto di un organismo turistico ricettivo e di un centro benessere a Peccioli

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Academic year: 2021

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Università di Pisa Facoltà di Ingegneria

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile – Architettura

Architettura del Paesaggio

Progetto di un organismo turistico ricettivo e di un centro benessere a Peccioli Il territorio comunale di Peccioli, posto nell’entroterra pisano, prossimo al volterrano, si sviluppa all’interno del sistema geografico delle colline pisane su una superficie di circa 9600 ha e riveste un grande interesse soprattutto dal punto di vista ambientale.

In questo contesto il progetto oggetto della presente tesi si propone di recuperare una porzione di territorio agricolo ormai dismesso con il presupposto di integrarlo in un più ampio progetto di miglioramento agricolo-ambientale che, eliminando il frazionamento delle campagne, permetterà di attuare una gestione ottimale del territorio al fine di aumentare la produttività e creare così sviluppo nelle zone interessate.

L’analisi del territorio porta all’individuazione dell’Anello delle Serre e cioè di una strada in costa lunga 6 km che ricuce il territorio e che presenta una forma allungata sottolineata da due polarità: Peccioli da un lato e la Chiesa della Madonna delle Serre dall’altro. Questa seconda presenza ha suggerito la creazione di un polo attrattivo di bilanciamento a quello esistente della piccola cittadina di Peccioli.

La zona di intervento si estende per circa 68.000 m

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sul pendio di una collina circondata dal Bosco dell’Aiolo ed è servita da una strada poderale che si prevede di mantenere come unico accesso carrabile al lotto. Il casolare Aiolino, per il quale è stato previsto un restauro conservativo associato alla assegnazione di una nuova funzionalità, è il perno attorno al quale ruota tutto il progetto che comprende anche un centro benessere (SPA), 14 unità residenziali dislocate sulla collina e un parcheggio. La difficoltà del rapporto tra architettura e paesaggio è stata affrontata attraverso un linguaggio già sperimentato di integrazione ambientale dell’architettura non rinunciando però alle innovazioni tecnologiche. Gli esempi di Emilio Ambasz hanno guidato il disegno del paesaggio attraverso dei tagli che denunciano le attività presenti nel sottosuolo, ma che risultano omogenei con il terreno. È stata, infatti, da subito scartata la scelta di realizzare la spa sotto forma di un’architettura invasiva e si è optato per una realizzazione ipogea sfruttando la pendenza del terreno e ricavando al suo interno due corpi (spa e parcheggio) dove troveranno collocazione funzioni di grande rilievo, ma che viste le dimensioni richieste rischiavano di sopraffare la bellezza del luogo. Il recupero di Aiolino, invece, funge da elemento unificante del progetto: si prevede la progettazione di uno spazio che ha lo scopo di creare un filtro con l’ambiente esterno facilitando il passaggio dalla forte matericità del rustico all’apertura del paesaggio attraverso reminiscenze arcaiche. Il casolare è collegato ai volumi interrati, ma è anche in stretta relazione con le suites che a differenza della spa e del parcheggio emergono in superficie anche se in maniera discreta. Sono frutto di un’esercitazione di rarefazione e qualificazione degli spazi attraverso l’uso della luce su cui si interviene con frangisole e tende. Nell’ambito del rispetto mostrato in fase progettuale nei confronti dell’ambiente circostante, rientra anche una attenzione nella progettazione che ha portato alla previsione di soluzioni per il risparmio energetico.

Questo progetto permette di recuperare il territorio agricolo riconsegnandolo alla città attraverso la creazione di posti di lavoro e produzione di ricchezza; si può immaginare in futuro la dislocazione lungo l’anello di funzioni che ora insistono impropriamente nel centro storico liberando spazi per attività più adatte.

Candidata: Giulia Barale Relatori: Ing. Massimo Dringoli

Arch. Paolo Riani

A.A. 2006-2007

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