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Il dramma, un atto unico in diciotto quadri, si avvale di un apparato scenico prevalentemente statico, con variazioni minime nei frequenti flashback. Il testo, grazie ad una drammaturgia

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Testo completo

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Introduzione

Once there was a little bunny who wanted to run away.

So he said to his mother, “I am running away.” “If you run away,” said his mother, “I will run after you. For you are my little bunny.”1

Il testo W;t di Margaret Edson (Pulitzer Prize 1999) denuncia la realtà difficile vissuta dai pazienti nei reparti oncologici.

La vicenda ruota intorno alla figura di Vivian, docente di storia della letteratura inglese del XVII secolo. Malata di cancro alle ovaie in stadio avanzato, Vivian decide di affrontare in fase sperimentale otto cicli di chemioterapia e diventa per l’equipe medica che l’ha in cura la cavia da studiare: oggetto di ricerca. A causa della malattia quindi il ruolo della protagonista cambia da studiosa a “studiata”.

Il dramma, un atto unico in diciotto quadri, si avvale di un apparato scenico prevalentemente statico, con variazioni minime nei frequenti flashback. Il testo, grazie ad una drammaturgia

“dello straniamento” incoraggia la riflessione critica; il giudizio dello spettatore è chiamato di continuo in causa attraverso i numerosi a-parte e i lunghi monologhi della protagonista e nulla è concesso alla facile immedesimazione emotiva.

W;t presenta con forza il tema del rapporto fra conoscenza intellettuale ed esperienza vissuta:

Vivian pensa di poter affrontare la propria condizione grazie alla conoscenza dell’opera poetica di John Donne (citata largamente nel testo) ma comprende a fine dramma il limite della sola speculazione intellettuale e metafisica. Tema portante dell’opera è la contrapposizione tra il modo barocco che prospetta una vita dopo la morte e il mondo di oggi che si batte con accanimento perché la morte non avvenga.

1 C’era una volta un coniglietto che voleva scappare via. Così disse a sua madre, “Scappo via”. “Se tu scappi via” disse la mamma, “Ti correrò dietro. Perché tu sei il mio coniglietto”. Margaret Wise Brown e Clement Hurd, The Runaway Bunny, Harper Collins Publishers, New York, 1991.

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La scarsa sensibilità dei medici, che sembrano interessarsi più ai risultati di laboratorio che non ai pazienti, è paragonata all’indifferenza mostrata da Vivian nei confronti dei propri studenti. In questo modo la Edson mette sullo stesso livello la ricerca letteraria e quella scientifica sfatando il luogo comune per cui chi studia materie umanistiche sia in un certo senso più sensibile e “umano” di chi studia materie scientifiche.

Il testo ha convinto il pubblico (almeno quello americano) e ha dato vita a progetti di rinnovamento alla base dell’educazione medica come The Wit Project in cui si mostra ai giovani dottori quanto la compassione sia necessaria nella cura dei pazienti terminali.

L’attualità del tema e la sua valenza sociale spiegano il risalto mondiale ottenuto da questa opera, che nell’arco di pochi anni è diventata un film prodotto nel 2001 dalla HBO per la regia di Mike Nichols, un’opera lirica composta da Marco Tutino nel 2003 su commissione del Teatro La Scala di Milano e una vasta produzione teatrale in più paesi.

L’intento della tesi è stato quello di mostrare, attraverso l’analisi della struttura drammaturgica di W;t, la forza espressiva di un dramma moderno, affascinante e stratificato, capace di proporre con un linguaggio denso e colto la riflessione su una realtà che tocca direttamente molti di noi.

I motivi alla base del successo avuto negli States e in altri paesi europei ben emergono nell’intervista rilasciatami in Georgia nel marzo 2006 con la quale l’autrice ha chiarito le finalità del suo impegno e le strutture della sua scelta drammaturgica. L’intento della Edson di attuare una drammaturgia dello straniamento su modello brecthiano si realizza solo in parte; alla fine del dramma il cambiamento interiore che avviene nella protagonista coinvolge anche agli spettatori che come lei saranno pronti ad affrontare le proprie paure e pregiudizi sulla morte e sulla malattia secondo lo schema classico della catarsi aristotelica.

Le difficoltà incontrate da W;t in Italia (ne è testimonianza Wit-Spirito di Adriana Martino)

indicano come il tema della malattia e della sua ospedalizzazione sia recepito con difficoltà e

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con timore da un’opinione pubblica che tende a chiudersi in esperienze individuali o familiari

senza percepirne la dimensione sociale e collettiva. Una realtà, che risalta con forza nel

dramma militante di Margaret Edson.

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Capitolo 1

“If you run after me,” said the little bunny,“I will become a fish in a trout stream and I will swim away from you.”

“If you become a fish in a trout stream,” said his mother, “I will become a fisherman and I will Fish for you.”2

1.1 L’emergere delle tematiche sociali - Gli Stati uniti dagli anni ’60 ad oggi

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Lo stato di tensione causato dalla Guerra Fredda (1945– 1990), che solo in alcune occasioni prese la forma di un conflitto armato, domina il clima politico-economico del paese fino al collasso dell’Unione Sovietica, la principale forza rivale degli Stati Uniti, nel 1991. Questa

“guerra silenziosa”, giocata su più fronti, ha segnato un’epoca ricca di avvenimenti.

Gli Stati Uniti alla fine degli anni ’60 sono una nazione in crisi. Una crisi chiamata “sindrome del Vietnam” che solo l’avvento dell’amministrazione Reagan (1981–‘89) riesce in parte a cancellare.

Il conflitto in Vietnam (1961–’75), durato 14 anni, con un bilancio di 60.000 morti e 100.000 mutilati, segna profondamente il sistema americano, tanto che i soldati reduci dalla guerra saranno a lungo ghettizzati come se fossero una colpa da cancellare.

Con Carter (1977-1980) e Reagan, inizia un’importante ripresa economica, grazie soprattutto alla riduzione delle imposte, all’aumento dei tassi di interesse e alla decisione di dare libertà praticamente illimitata al capitale d'impresa. Con la guerra del Golfo, gli Stati Uniti affermano la propria supremazia economica e militare sugli altri paesi. Da questo momento la politica U.S.A. è caratterizzata dall’interventismo militare in ogni angolo del mondo come con la

2 “Se mi corri dietro” disse il coniglietto, “Io diventerò un pesce in un ruscello di trote e nuoterò via da te”. “Se tu diventi un pesce in un ruscello di trote”, disse la mamma, “Diventerò un pescatore e ti pescherò”. Margaret Wise Brown e Clement Hurd, The Runaway Bunny, cit.

3 Per le note di carattere storico cfr. Rinaldo Petrignani, L’era americana. Gli Stati Uniti da Franklin D.

Roosevelt a George W. Bush, Il Mulino, Bologna, 2001.

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guerra in Kossovo nel 1999 e il conflitto in medio oriente tra Palestina e Israele. La caduta delle Twin Towers (undici settembre 2001) ha portato all’Enduring Freedom in Afghanistan (ottobre dello stesso anno) e all'operazione Iraq Freedom (marzo 2003) contro il regime di Saddām Hussein accusato di collusione con il terrorismo internazionale.

Questo modo di condurre la politica estera ha profondamente condizionato la società americana degli ultimi quarant’anni. Sull’onda delle contestazioni pacifiste degli anni ’60 promosse dai figli dei fiori e dai movimenti studenteschi e femministi, emergono le comunità afro-americane e ha inizio la revisione della storia ufficiale, non solo riguardo alle questioni razziali nei rapporti tra neri e bianchi, ma anche tra indiani e colonizzatori W. A. S. P

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. Ogni etnia tende da ora in poi a rivendicare un proprio ruolo e una propria autonomia culturale.

Nascono così i movimenti del Black Power

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, del Black Panthers

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, del Red Power

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e dei Chicanos

8

. Negli stessi anni l'amore omosessuale non è più considerato un tabù assoluto e le prime organizzazioni gay fanno la loro comparsa soprattutto nella zona di New York. Come

4 W. A. S. P. è un termine sociologico nord americano, deriva dall’acronimo: White Anglo-Saxon Protestant.

5 Il 6 giugno 1966 James Meredith intraprende una marcia di duecento chilometri da Memphis a Jackson, in Mississipi, nel tentativo di dimostrare ai neri che non vi sono ragioni per temere aggressioni iscrivendosi nelle liste elettorali. Dopo pochi chilometri, durante una rappresaglia scatenata dagli oltranzisti bianchi, Meredith è ferito da un colpo di arma da fuoco. Fra gli insulti dei bianchi, la marcia sarà portata a termine dagli altri esponenti del movimento, come Martin Luther King e Stokely Carmichael. In questa occasione quest'ultimo, a Jackson, lancerà per la prima volta lo slogan “Black Power”.

6 Con Black Panthers si intende il partito rivoluzionario statunitense fondato nel 1966 a Oakland da Huey Newton e Bobby Seale. Adottò totalmente l'ideologia marxista auspicando una rivolta armata dei neri contro

“l'America bianca sfruttatrice” per ottenere la liberazione dei detenuti di colore e un risarcimento per gli anni di sfruttamento. Negli anni settanta, perso l'appoggio di numerosi leader neri, il movimento abbandonò l'ideologia violenta.

7 Con Red Power si intende il movimento di resistenza indiana, che dal 1969 al 1978, contestò i programmi di rilocazione proposti dall’amministrazione Eisenhower e successivamente sospesi da quella Kennedy che miravano al trasferimento nelle città della giovane forza lavoro indiana, inevitabilmente destinata a condurre un'esistenza misera nei ghetti.

8 Con Chicanos si intende quella parte di popolazione di lingua spagnola immigrata (legale e non) che, specialmente in Texas, si sobbarcava i lavori più duri nelle coltivazioni di tabacco e pomodoro e nelle industrie tessili del Sud della California. La protesta dei Chicanos trovò largo seguito tra i braccianti agricoli, aveva come esponente di spicco Cesar Chavez che organizzò sindacalmente i contadini e i piccoli proprietari terrieri; e raggiunse un peso politico a livello nazionale che si espresse nella fondazione del partito La Raza Unida, il cui miglior risultato fu l'introduzione dell'insegnamento della lingua spagnola nelle scuole pubbliche. Una figura da ricordare in quanto padre del Chicano Movement e fondatore de El Teatro Campesino (una troup itinerante di teatro composta da lavoratori agricoli, fondata nel 1965) è Luis Valdez fondamentale nella lotta agli stereotipi etnici sugli ispanico-americani. Tra le sue opere ricordiamo: La Carpa de los Rasquachis (1973), El Fin del Mundo (1976), Zoot Suit (1978), and Tibercio Vasquez (1980), La Bamba (1987).

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testimonia Moise and The World of Reason del 1975, in cui Tennessee Williams

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parla della propria omosessualità già proclamata nei Memoirs (1973).

Gli ideali e le ribellioni pacifiste del movimento Hippie implodono in un’America anni ’80 che gli eventi di politica estera hanno reso destabilizzata e vulnerabile. Nascono così opere cupe e introspettive, come A Walk In The Woods (1988) di Lee Blessing, sulla guerra fredda;

Glengarry Glen Ross (1984) di David Mamet

10

e True West (1981) di Sam Shepard

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che prendono in esame soprattutto le dinamiche dei rapporti interpersonali e il nuovo modo di vedere la sessualità, rispetto ai valori propagandati dalla politica repubblicana promossa da Reagan e George Bush padre. D’altro canto nasce l’esigenza di mostrare i nuovi poveri della società dei consumi, il cosiddetto nuovo “proletariato della psiche”, derubato dall'utopia. Ne sono testimonianza i racconti di Raymond Carter, pubblicati tra il 1976 e il 1983 che parlano di uomini compressi in situazioni di non-amore: incomunicabilità, vuoto, piccole e grandi tragedie quotidiane.

La libertà concessa al capitale d’impresa porta a lungo andare ad un progressivo aumento delle disuguaglianze di reddito e delle possibilità di impiego: crescono le differenze sociali ed economiche e diminuiscono le possibilità di accedere all’istruzione e al sistema di assistenza sanitaria. Dagli anni Novanta ospedali pubblici e no–profit diventano for–profit, e anche le

9 Thomas Lanier Williams (Columbus Mississippi 1911, New York nel 1983) conosciuto come Tennessee Williams è stato uno dei più importanti drammaturghi statunitensi. Tra i suoi lavori ricordiamo The Glass Menagerie (1945) e A Streetcar Named Desire (1947). In questi due drammi si forma la definitiva struttura ricorrente del teatro di Williams, ambientato nel sud degli Stati Uniti, in un mondo immobile, chiuso in un passato aristocratico oramai irrecuperabile. I suoi lavori si basano sull’opposizione tra l’individuo e la società, con il ricorso a personaggi quasi archetipici: l’aristocratica decaduta, la fanciulla mite vittima del maschio dominatore, il giovane sensibile e con aspirazioni artistiche, l’uomo intraprendente ed aggressivo.

10 David Alan Mamet, nato il 30 Novembre del 1947, è autore teatrale, regista, saggista, romanziere e poeta. Nel 1972 ha fondato insieme a William H. Macy la St. Nicholas Theatre Company a Goddard. Tra i suoi drammi più importanti ricordiamo: Sexual Perversity in Chicago (1974), America Buffalo (1975), Glengarry Glen Ross (1983) con cui ha vinto il Pulitzer Prize, Speed the Plow (1989), Oleanna (1993), Boston Marriage (1999).

Mamet è stato anche sceneggiatore e regista di films quali: The Verdict (1982), The Postman Always Rings Twice (1981), House of Games (1989), Things Change (1988), Homicide (1992).

11 Samuel Shepard Rogers, meglio noto come Sam Shepard, nato a Fort Sheridan, Illinois il 5 Novembre del 1943 è commediografo, attore e scrittore statunitense. Considerato dai critici il vero erede del grande teatro americano, i suoi lavori sono noti per essere espliciti e spesso assurdi e per avere un autentico stile e sensibilità del coraggioso e moderno American west. Shepard è inoltre un apprezzato attore teatrale e cinematografico. La sua commedia Buried Child ha ricevuto il Pulitzer nel 1979; tra i suoi lavori ricordiamo Curse of the Starving Class del 1978, True West del 1980 e A Lie of the Mind del 1985.

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cliniche universitarie sono sempre meno disposte ad assicurare alle famiglie di condizione socio-economica bassa la possibilità di poter ricevere un’assistenza sanitaria sufficiente

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. Oggi le tematiche relative alla salute hanno acquistato un notevole rilievo politico e mediatico. L’interesse verso questo aspetto può essere ben sintetizzato dalle riflessioni di Victor Fuchs.

I cambiamenti importanti della politica sanitaria, come in qualunque area, sono atti politici compiuti per ragioni anch’esse politiche.[. . .] Probabilmente il servizio sanitario nazionale sarà introdotto anche in America sull’onda di un generale mutamento del clima politico; tipo il cambiamento che spesso accompagna i conflitti, le depressioni economiche e le tensioni sociali su larga scala. Mancando tali condizioni, dobbiamo invece attenderci modesti tentativi di ampliare la copertura assicurativa e contenere i costi della sanità, accompagnati da molto più chiasso di quello che simili tentativi giustificherebbero.13

La malattia diventa un campo di indagine non solo economico e sociale ma anche un tema di approfondimento sul vissuto dell’individuo nei suoi rapporti sociali.

Alle analisi sociologiche approfondite sulle malattie che diventano la metafora della modernità, come Aids e cancro

14

, si accompagnano opere letterarie e teatrali che indagano sui linguaggi della malattia e sulla solitudine della persona. Di questa tematica si impossessa il cinema, il teatro e il palinsesto televisivo.

12 Barbara Starfield, Is US health really the best in the world?, “Journal of the American Medical Association”, 26 Luglio 2000, n. 284 p. 483-485.

13 Victor R. Fuchs, Who Shall Live? Health, Economics, and Social Choice, Basic Books, New York, 1974.

14 Si veda il volume di Susan Sontag, Illness as Metaphor e Aids and its Metaphors, Straus and Giroux, New York, 1990.

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1.2 Il teatro statunitense - Una cronologia (1960 – 1999)

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Il teatro statunitense segue da sempre due direzioni: quella letteraria, che vede continuare la tradizione europea e soprattutto inglese nella rappresentazione di drammi Shakespeariani, e quella di Broadway, che si sviluppa soprattutto a partire dagli anni ’50 grazie ad una serie di produzioni musical di grande successo come Singin’ in the Rain

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o The Band Wagon

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, caratterizzate dal tentativo di esprimere il cosiddetto “sogno americano”: l'entertainment

18

. Broadway non avverte la frattura creatosi in Europa intorno agli anni ’60-’70 tra il teatro d’avanguardia e il teatro tradizionale; al contrario, si alimentata con quanto di più vivo e creativo avviene nel cosiddetto “off broadway” (teatri dai cento ai duecento posti). Molti giovani autori innovativi che hanno fatto la gavetta nell’off broadway approdano infatti al musical e al teatro di successo per il grande pubblico. Sono considerati off broadway e poi

“off off broadway” (teatri dai cinquanta ai cento posti) gli spettacoli che gravitano nei mini- teatri posti ai margini della strada principale, come le produzioni de La MaMa Experimental Theater Club (uno dei teatri più influenti del panorama teatrale internazionale della seconda metà XX secolo) fondato da Ellen Stewart

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, che racchiudono in sé tutto lo spirito innovativo del teatro off off broadway degli anni ’60. In questi anni si affermano, inoltre, le prime drammaturghe, anche di colore, capaci di passare attraverso tematiche e posizioni molto diverse: dal femminismo al pacifismo, dalla rivendicazione dei diritti delle minoranze etniche e linguistiche all’orgoglio omosessuale. Ne derivano opere singolari come A Raisin In The

15 Per le note di carattere generale sul teatro americano cfr. Oscar G. Brockett e Franklin J. Hildy, History of the Theatre - Eighth Edition, Allyn and Bacon, Needham Heights MA, 1999.

16 Singin’ in the Rain regia di Stanley Donen e Gene Kelly, U.S.A. 1952

17 Spettacolo di Varietà regia di Vincente Minnelli, U.S.A. 1953

18 Si pensi a Make them laugh! in Singin’ in the Rain oppure That's entertainment in The Band Wagon

19 Ellen Stewart nasce il 7 Novembre del 1918 ad Alexandria in Louisiana è regista, produttrice e fondatrice de La Mama E.T.C nell’ottobre del 1961.

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Sun (1959)

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di Hansberry Lorraine, Funnyhouse Of A Negro (1964) e A Movie Star Has To Star In Black And White (1976) di Adrianne Kennedy.

Alla fine degli anni ‘60 ritorna dall’Europa il Living Theater

21

, dopo un tour durato quattro anni. Julian Beck e Judith Malina propongono all’America del ‘68 spettacoli d’avanguardia e sperimentazione stilistica, linguistica e formale come Mysteries and Smaller Pieces, Frankenstein e Paradise Now, inneggianti alla libertà, testimonianza di un’inquietudine esistenziale nata in America e in Europa al tempo del Vietnam e del “Watergate”. Gli anni '80 fanno emergere, grazie anche al successo di Sam Shepard, la West-Coast, una realtà culturale capace di rompere l'eurocentrismo di Manhattan. Il teatro diventa perciò una delle forme espressive più importanti in città come Los Angeles, San Francisco, San Diego

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: il centro è adesso la periferia, intesa come tutto ciò che vive ai margini. Questa immagine di società capovolta crea un modo nuovo ed eclettico di fare teatro chiamato “Interars” o “New Theatre”

dove si intersecano esperienze di contaminazione multimediale come quelle del Wooster Group

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e di Robert Wilson

24

ed emergono personalità sfaccettate quali Anna Deavere Smith

25

.

20 È il primo testo di una donna di colore ad essere portato a Broadway e successivamente adattato a musical nel 1973 col titolo Raisin.

21 Il Living Theatre è una compagnia teatrale sperimentale, fondata a New York nel 1947 da Judith Malina e Julian Beck. Sin dall'inizio ha coniugato la forma teatrale con l'impegno civile e politico, in senso libertario. Si riconoscono due fasi nella storia della compagnia: il primo periodo, dalla fondazione fino al 1960, il gruppo svolge in prevalenza attività stabile a Broadway e rappresenta soprattutto opere di nuovi drammaturgi americani:

Gertrude Stein, William Carlos Williams, John Ashbery, Paul Goodman, o tratte da scrittori europei contemporanei come Jean Cocteau, Federico Garcìa Lorca, Pirandello). Nella seconda fase, che prese il nome di

"movimento Off-Broadway", inizia una nuova forma di attività come compagnia itinerante, prevalentemente in Europa. Propone cicli di rappresentazioni innovativi, con forme di recitazione sempre più sganciate dalla

"finzione" e dal personaggio.

22 Tra i festival vanno ricordati: il San Francisco Fringe Festival, l’Emerging Playwrights festival, il Bay Area Playwrights Festival. Tra i riconoscimenti: il PlayGround Emergine Playwright Award e l’Annual Drama Rama Competition, organizzato da Playwrights Center of San Francisco, istituito nel 1980.

23 Wooster Group è una compagnia teatrale americana diretta da Elizabeth LeCompte e composta da Jim Claybourg, Willem Dafoe, Spalding Gray, Peyton Smith, Kate Polk e Ron Vawter. Dal 1975 la compagnia ha prodotto una quindicina di spettacoli multimediali, allestiti nello spazio del “Performing Garage”. Il Wooster Group è legato alla pratica della scrittura collettiva in cui ciascun componente è responsabile di un particolare aspetto dell'opera. Ha messo in scena solo testi originali, portandoli spesso in giro per il mondo, da Hong Kong alla Scandinavia; alcuni dei suoi lavori, come Brace up e Fish Story , sono nati da coproduzioni internazionali.

Nel 1982 Elizabeth LeCompte ha ricevuto il primo premio al Festival internazionale di San Francisco per il video Rhyme'em to Death .

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È negli anni ’90 che avvengono sia la scissione con il passato luccicante dei musical sia la presa di coscienza su temi scottanti quali l’omosessualità, l’Aids, il Cancro ecc. Tony Kushner, uno dei più grandi autori contemporanei, con il suo Angels in America: A Gay Fantasia On National Themes (1992)

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, affronta in modo perlopiù onirico la condizione degli omosessuali negli Stati Uniti reaganiani, focalizzandosi sulle reazioni seguite al diffondersi dell'Aids. Su questo tema hanno scritto, tra gli altri, Susan Sontag

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autrice di un testo sofferente come The way we live now (1993), Maria Irene Fornes

28

con l’intenso Enter The Night (1993), Harvey Fierstein

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con il duetto comico-sentimentale Safe sex (1988), Terrence McNally

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con i dialoghi dolce-amari de Andre's mother (1991), Lanford Wilson

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con la

24 Robert Wilson è nato nel 1957. Ha viaggiato tutta la vita e attualmente vive in Portogallo in una fattoria isolata, dove scrive. Con A Small Death in Lisbon ha vinto il prestigioso Silver Dagger Award nel 1999. Utilizza le funzioni comunicative del linguaggio del corpo e delle immagini, più che della parola. Emerge sulla scena internazionale nel 1970 con l'opera muta Deafman Glance. Dopo la presentazione dell'opera a Parigi nel 1971, il poeta surrealista Louis Aragon, in Lettera Aperta a André Breton, definisce Wilson come l'erede e allo stesso tempo il superamento del Surrealismo: «Colui che noi, da cui il Surrealismo è nato, abbiamo sognato sarebbe venuto dopo di noi e sarebbe andato oltre noi», e così ne commenta l'opera: «Mai sin da quando sono nato ho visto qualcosa di più bello su questa terra, mai c'è stata un'altra performance uguale a questa, perché è simultaneamente vita al suo massimo vigore e vita con i suoi occhi chiusi, realtà mista a sogno, la inesplicabilità di ogni cosa nello sguardo di un uomo sordo».

25Anna Deavere Smith, nata il 18 Settembre 1950 a Baltimora nel Maryland, è un’attrice e una drammaturga americana di grande successo. Insegna presso il Department of Performance dell’Università di Standford e alla Tisch School of the Arts dell’Università di New York. È conosciuta come autrice e attrice di drammi quali: Fires in the Mirror, sul Crown Heights Riot del 1991 e Twilight: Los Angeles 1992, sul Los Angeles Riots del 1992.

Nel 1993 il Newsweek dichiara: “Anna Deavere Smith è la più eccitante individualista del teatro americano”.

Smith ha scritto inoltre Talk to me: Listening between the lines pubblicato nel 2000 e ha partecipato a numerosi film tra i quali ricordiamo: Philadelphia, The American President e interpreta dei ruoli nelle serie TV: The West Wing e The Practice.

26Angels in America: A Gay Fantasia On National Themes è un dramma scritto in due parti: Millenium Approaches e Perestroika del 1992 con rivisitazioni fino al 1995.

27 Susan Sontag è nata a New York nel 1933, di famiglia ebraica e di cultura cosmopolita è cresciuta a Tucson e a Los Angeles. Figlia di una madre alcolizzata e di un padre mercante di pelliccie morto in Cina di tubercolosi durante l'invasione giapponese, Susan Sontag è stata una bambina prodigio: a tre anni aveva già imparato a leggere, a 16 frequentava il college. E' morta a 71 anni di leucemia, il 28 dicembre 2004, al centro oncologico del Memorial Sloan Kettering. Nel 1953 pubblica il suo primo romanzo, The Benefactor, negli anni ‘60 insegna filosofia e religione al City College of New York, alla Columbia University e alla Rutgers University, e scrive per il “New York Times”, la “Partisan Review”, “The Nation” e la “New York Review of Books”.

28 Maria Irene Fornes nasce all’Avana nel 1930 e a quindici anni emigra negli Stati Uniti. È una figura di spicco del teatro americano d’avanguardia degli anni ’60-’70. Specialmente per la comunità ispaniche. Tra i suoi lavori ricordiamo Tango Palace (1963) e Fefu and Her Friends (1977).

29 Harvey Forbes Fierstein nasce a New York il 6 Giugno del 1954, è attore, sceneggiatore e cantante statunitense. È noto soprattutto per l'opera teatrale Torch Song Trilogy, da cui è stato tratto il film Amici Complici Amanti, in entrambi ha avuto un ruolo da protagonista. Ha inoltre scritto il libretto del musical La cage aux folles, da cui è stato tratto il celeberrimo film Il vizietto.

30 Terrence McNally (1939, - ) è membro del Dramatists Guild Council dal 1970. Viene considerato uno dei maggiori drammaturghi americani ancora in attività. Nonostante le sue prime commedie lo abbiano fatto conoscere ed apprezzare dalla critica, il suo primo vero grande successo lo ebbe nel 1987, con la commedia Frankie And Johnny In The Claire De Lune. Nel 1990 vinse un premio Emmy per i suoi testi per la miniserie

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violenza e la disperazione del monologo A poster of the cosmos (1988) e David Wojnarowicz

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con la crudezza de Close to the knives: a memoir of disintegration (1991).

1.2.1 Le donne e il cancro nel teatro contemporaneo

Theatrical representations of women’s cancer thereby enrich and complicate our understandings of social justice, subject formation, subjugated knowladge, and collective action.33

Dalla fine degli anni ‘70, in seguito allo sviluppo di nuove tecnologie e terapie per la cura del Cancro e al rinnovato interesse mediatico verso questa patologia, nasce un importante filone narrativo

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di scrittrici donne (la maggior parte nord americane) che iniziano a raccontare le proprie esperienze di malattia.

Nascono così memorie, poemi, saggi e drammi, che oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, riescono a portare considerevoli fondi alla ricerca scientifica

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. Molti di questi testi seguono una struttura che si fonda principalmente su quattro punti di riferimento: la scoperta della malattia, la diagnosi, la decisione di cura e l’affrontare la possibile morte o vita dopo la cura.

televisiva Andre's Mother. Tra le sue commedie ricordiamo: Lips Together, Teeth Apart (1991) uno studio delle paure irrazionali che molti hanno nei confronti degli omosessuali e delle vittime dell'Aids, Kiss Of The Spider Woman (1992), Love! Valour! Compassion! (1994) che esamina i rapporti fra otto omosessuali, Master Class (1995), con cui ha vinto il premio Tony come Miglior Commedia nel 1996 e Corpus Christi (1997), una versione moderna della storia di Gesù, in cui sia lui che i suoi discepoli sono omosessuali.

31 Lanford Wilson, nato nel 1937, vive attualmente a New York. Verso la fine degli anni Sessanta debutta come commediografo sui palcoscenici dell’Off-Broadway Circle Repertory Company, della quale diviene il maggiore autore e che si rivela un trampolino di lancio verso il successo. I suoi primi lavori, che riguardano insolite realtà sessuali, rivelano l’affinità esistente tra Wilson e Tennessee Williams, anch’egli del Missouri, anche se gli sbandati di Wilson vivono ai confini della follia senza mai essere violenti. In seguito Wilson comincerà a firmare lavori più commerciali, con i quali si è fatto conoscere in tutto il mondo.

32 David Wojnarowicz (1955 – 1992), muore a trentasette anni di Aids. La sua arte parla dell’altra faccia dell’America. Quella degli outsider, degli emarginati: ragazzi disadattati, homeless, gente senza speranza. Anche per questo il lavoro di Wojnarowicz si è fatto notare con fatica. Artista eclettico oltre che drammaturgo si cimenta con la fotografia, la pittura, la scultura e le arti grafiche in genere.

33 Le rappresentazioni teatrali del cancro femminile ci permettono di comprendere maggiormente problematiche quali: ingiustizia sociale, educazione e conoscenza assoggettate e risposte come l’azione collettiva. Rosemaire Garland Thomson, Integratine Disability, Ttransforming Feminist Theory, “NWSA Journal”, 2002, vol. 3, n. 14, p. 1.

34 Questo filone è una ramificazione della narrativa della malattia o Patografia.

35 Breast Cancer di Rose Kushner del 1975, First, you cry di Betty Rollin del 1976, Illness As Methafor di Susan Sontag del 1977, The Cancer Journal di Audre Lorde del 1980.

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Nell’ultimo decennio sono emersi numerosi scritti che tentano di staccarsi dalle regole della narrativa di malattia, sia a livello formale, non seguendo i quattro punti di riferimento, sia contenutistico, non essendo spesso autobiografici. Nel 2003 viene pubblicato Fractured Borders: Women’s Cancer and Feminist Theatre

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, un saggio che prende in esame quattro drammi sul cancro, scritti da donne: W;t di Margaret Edson (1999), My Left Breast

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di Susan Miller (1995), Sistahs

38

di Maxine Bailey and Sharon M. Lewis (1998) e The Waiting Room

39

di Lisa Loomer (1998). Mary K. Deshazer, nella sua ricerca, mette in evidenza le particolarità della scrittura femminile rispetto a quella maschile nel trattare la malattia.

Una caratteristica importate di questo “teatro di malattia” è l’uso del corpo in scena come una

“mass of orifices and appendages, details and tactile surfaces”

40

. Un “explicit body in performance”

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che punta ad esibire seni, ovaie e uteri cancerosi allo scopo di demolire l’idea comune che si ha del corpo femminile. Lo sguardo dello spettatore è costretto, suo malgrado, a posarsi su fisici di donna deturpati dalla malattia.

The explicit body in representation is foremost a site of social markings, physical parts and gestual signatures of gender, race, class, age, and sexuality – all of which bear ghosts of historical meaning.42

I drammi presi in esame indagano, attraverso l’esibizione della “fisicità” della malattia, le cause culturali e ambientali che possono provocare il cancro; e costituiscono la sfida aperta all’establishment medico mentre cercano di muovere il pubblico verso la presa di coscienza

36 Mary K. Deshazer, Fractured Borders: Women’s Cancer and Feminist Theatre, “NWSA Journal”, Summer 2003, vol. 2, n. 15.

37 Mette in scena il racconto introspettivo di una donna omosessuale riguardo agli effetti che la sua mastectomina provoca sulla sua famiglia e su se stessa.

38 Esplora gli aspetti di vita e le amicizie di una donna con un’avanzato cancro all’utero che ha rifiutato ulteriori chemioterapie.

39 Si sofferma su tre momenti storici di sofferenza femminile: la tradizione di fasciare i piedi alle donne nella cina del XVIII secolo, l’isteria nell’Inghilterra vittoriana e il cancro al seno negli Stati Uniti contemporanei.

40 Una massa di orifizi e appendici, dettagli e superfici tattili. Rebecca Shneider, The explicit Body in performance, New York, 1997 in Mary K. Deshazer, Fractured Borders: Women’s Cancer and Feminist Theatre, cit.

41 Corpo esplicito in azione sulla scena. Ibidem, p. 4

42 Il corpo esplicito nella rappresentazione è in primo luogo la sede dei segnali sociali, delle parti fisiche e dei segnali gestuali di genere, razza, classe, età e sessualità, i quali recano tutti tracce di un’evoluzione storica dei significati. Ibidem

(13)

critica rispetto a queste tematiche, così da creare un ponte tra la persona ammalata e la società.

These plays invite empathy and activism on the part of readers/theatre-goers by fostering a complex sense of intimacy among playwrights, actors, and audience, each of whom becomes a penetrating witness to extreme rites.43

43 Questi drammi inducono empatia e attivismo nei lettori/spettatori favorendo un complesso senso di intimità fra scrittore, attore e pubblico, ognuno dei quali diventa un testimone attento di riti estremi.

Mary K. Deshazer, Fractured Borders: Women’s Cancer and Feminist Theatre, cit. p. 4

(14)

Capitolo 2

“If you become a fisherman,” said the little bunny, “I will become a rock on the mountain, high above you.”

“If you become a rock on the mountain high above me,”

said his mother, “I will be a mountain climber, and I will climb to where you are.”44

2.1 Note biografiche su Margaret Edson

Margaret Edson nasce a Washington D. C. il 4 Luglio del 1961.

Suo padre, Peter Edson, lavora come editorialista politico, mentre la madre, Joyce, prima di dedicarsi completamente ai figli, svolge compiti di assistenza sociale. Fin da piccola Margaret insieme ai due fratelli gioca a mettere in scena nella cantina di casa piccoli commedie inventate.

Quando arriva alle superiori, partecipa al programma teatrale della scuola e durante l’ultimo anno prende parte alla messa in scena di As you like it di W. Shakespeare nel ruolo di Rosalinda la figlia del Duca.

Studia Storia del Rinascimento presso lo Smith College di Northampton MA, dove frequenta intensamente le attività del dipartimento di teatro.

L’estate tra il terzo e quarto anno segue un corso d’italiano per sei settimane a Firenze. Dopo la pausa estiva ritorna a “Smith” e decide di tradurre per la tesi di laurea i drammi religiosi di una scrittrice italiana del XV secolo, Antonia Pulci

45

, scoperta mentre studiava Storia del Rinascimento. La difficoltà nel reperire informazioni circa questa scrittrice la portò a

44 “Se diventi un pescatore”, disse il coniglietto, “Io diventerò una roccia su una montagna, molto più in alto di te”. “Se diventi una roccia su una montagna molto più in alto di me”, disse la mamma, “Io diventerò uno scalatore, e mi arrampicherò fino a raggiungerti”. Margaret Wise Brown e Clement Hurd, The Runaway Bunny, cit.

45 Antonia Pulci, figlia di Francesco Giannotti, nacque a Firenze, probabilmente nel 1452. Nel 1470, sposò Bernardo, il più giovane dei fratelli Pulci, i quali erano tutti scrittori. Bernardo Pulci era poeta religioso alla corte di Lorenzo de’ Medici. Della vita di Atonia si sa poco e delle opere ancora meno; scrisse quasi certamente La rappresentazione del figliuol prodigo, e forse La rappresentazione di Rossana, una rivisitazione di una storia profana medievale.

(15)

rivolgersi presto a Ruth Mortimer, curatrice del “The Rare Book Room”

46

dello Smith College. Da quel momento la Mortimer divenne, insieme ad Ann Jones, professoressa di storia, e ad Alfonso Procaccini, insegnante d’italiano, l’advisor del progetto di tesi di Margaret e anche sua amica e consigliera. Dopo aver conseguito la laurea con lode nel 1983 la Edson lavora per un breve periodo in un bar dell’Indiana ad Iowa City. Nel 1984 ritorna in Italia, a Roma, dove trascorre un anno in un convento domenicano dipingendo e facendo lavori manuali

47

. Tornata a Washington nel 1985 trova impiego come segretaria presso l’Unità di ricerca ospedaliera nel reparto di oncologia e AIDS dell’ospedale della città. A detta della Edson, le sue mansioni erano di così basso livello che le era concesso di osservare tutto

48

. Lavorava in una sorta di centralino, da cui transitavano pazienti, dottori e infermiere.

Da quella posizione non certo di molto rilievo ma di grande importanza logistica poteva comprendere con chiarezza le dinamiche dell’ospedale e osservare “da esterna” come lo staff medico si relazionava ai pazienti e viceversa.

Nel 1987 Ruth Mortimer, che era rimasta dopo il college un importante punto di riferimento per la scrittrice, le propose di tradurre alcune lettere di S. Caterina in un’edizione del 1501 per celebrare il milionesimo libro acquistato dal The Rare Book Room. In realtà la traduzione si limitava alle lettere non ancora tradotte in inglese, ma per Margaret fu il segno della stima che la sua ex advisor ormai mentore Ruth Mortimer nutriva per lei. Oggi, alla domanda del perché proprio lei fu scelta per quel compito, risponde con semplicità:

46 The Mortimer Rare Book Room presso lo Smith College è una sala di lettura all’interno della Neilson Library in cui sono raccolti libri e manoscritti rari. Aprì nel 1962 con il nome di The Rare Book Room. Dorothy King fu il primo curatore, seguito da Ruth Mortimer (1975-1994), Michèle Cloonan (1995-1996), e Martin Antonetti (nominato nel 1997). Poco prima della morte di Ruth Mortimer nel 1994 The Rare Book Room fu rinominata in suo onore The Mortimer Rare Book Room.

47 I did painting and manual labor and learned plain chat. It was just something I felt like doing, so I did.

(Dipingevo, svolgevo lavori manuali e imparavo a parlare chiaro. Era una cosa che sentivo appartenermi. Così l’ho fatta). Intervista a cura di Gail Cameron, in “People magazine”.

48 Because it was very low level. I got to see everything. Intervista a cura di Amy Gamerman in “Leisure&Art”, 12 novembre 1998.

(16)

“Because S. Caterina da Siena when wrote her letters was 26 years old and was unpredictable.

And I was 26 years old and unpredictable, so it worked out well.”

49

Nel 1991 Margaret lascia il lavoro per dedicarsi interamente alla stesura di W;t

50

, un testo teatrale ispirato alla sua esperienza di lavoro nel reparto oncologico. Ai molti che le chiedono come le sia nato il bisogno (così la Edson chiama la sua urgenza di scrivere) di creare un testo drammaturgico su un argomento tanto delicato, risponde: “Why? because I wanted to go to see it! and I thought someone has to write it”

51

. Durante questa pausa letteraria, troviamo la Edson nella Public Library e alla National Library of Medicine, immersa nello studio delle poesie metafisiche e delle procedure mediche, forte del fatto che : “if you know how to study something, you can study anything."

52

Proprio quell’anno, dopo aver comunicato a Ruth Mortimer il suo impegno drammaturgico, viene a scoprire che l’amica ha un cancro. Ironia della sorte: la sua mentore ha lo stesso male della protagonista del dramma. Molti hanno creduto che fra le due figure ci fosse una connessione ma la Edson ha sempre negato. Prima di morire nel gennaio del 1994 Ruth aiutò Margaret a compiere una prima revisione dell’opera e i suoi suggerimenti scenici e drammaturgici resero W;t più completo. Così Margaret ricorda il contributo di Ruth: “So she was a huge influence. She died before it was produced, but she knew it was going to be produced, and she was very confident in it and she was always saying: “When it is produced, make sure this…”

53

49 Perché S. Caterina da Siena quando scrisse le sue lettere aveva ventisei anni e era imprevedibile. E io avevo ventisei anni ed ero imprevedibile, così la cosa funzionò bene. Intervista a Margaret Edson realizzata da Irene Poli il 12/03/2006 presso la John Hope Elementary School di Atlanta, GA

50 La formula W;t che sottintende Wit è stata concordata dal tipografo e dalla Edson in fase di edizione perché considerata esteticamente più efficace.

51 Perché? Perché volevo andare a vederlo! E ho pensato: “Qualcuno lo deve scrivere”. Intervista in

“Leisure&Art”, di Amy Gamerman, 12 novembre, 1998.

52 Intervista a cura di Gail Cameron, cit.

53 Ruth ebbe una grande influenza sul mio lavoro. Morì prima che lo spettacolo andasse in scena ma sapeva che sarebbe stato rappresentato. Aveva molta fiducia nel dramma e mi diceva sempre: “Quando verrà rappresentato stai attenta a questo. . .”. Intervista a Margaret Edson realizzata da Irene Poli il 12/03/2006, cit.

(17)

Al funerale Margaret legge in anteprima un estratto di W;t, la scena in cui la protagonista si ricorda un episodio della sua vita da studentessa. Nel flashback la professoressa di letteratura E.M. Ashford nel correggere un compito sbagliato analizza la punteggiatura di una poesia di John Donne.

And death shall be no more, comma, Death thou shalt die. (As she recites this line, she makes a little gesture at the comma.) Nothing but breath – a comma – separates life from life everlasting. It is very simple really. With the original punctuation restored, death is no longer something to act out on a stage, with exclamation points. It’s a comma, a pause54. (p. 14)

La Edson spedisce W;t ad alcuni teatri ma tutti lo rifiutano. Nel 1991-92 inizia un master di laurea in Letteratura alla Georgetown University, sperando di continuare in seguito la carriera accademica. Nel frattempo compie lavori saltuari, insegna inglese a studenti stranieri e rivede ancora una volta W;t

55

. Durante i due anni trascorsi alla Georgetown University, scopre la sua passione per l’insegnamento e quando nel 1993 finisce il master in Letteratura inizia a lavorare in una scuola elementare.

Nel febbraio del 1995 W;t, diretto da Martin Benson, viene prodotto dal South Coast Repertory Company Costa Mesa, California. Ebbe uno straordinario successo, replicò per sei settimane e dato il buon risultato di pubblico venne tenuto in teatro per un’altra settimana ancora. In questa occasione vince il Los Angeles Drama Critics Awards, come migliore drammaturgia e migliore regia. Nel settembre del 1997 debutta al Long Wharf Theatre a New Haven con la regia dell’amico d’infanzia Derek Anson Jons

56

sotto la direzione artistica di Doug Hughes.

54 E la Morte non sarà più, virgola, Morte tu morirai. (Mentre recita il verso, fa un piccolo gesto che puntualizza la virgola) Nient’altro che un respiro-una virgola-separa la vita dalla vita eterna. In realtà è molto semplice. Con il ripristino della punteggiatura originale, la morte non è più qualcosa da rappresentare su di un palcoscenico, coi punti esclamativi. È una virgola, una pausa. Margaret Edson, W;t, Faber and Faber–Inc., Straus and Giroux, New York, 1999.

55 Dalla prima stesura di due ore e mezzo, W;t viene ridotto a novanta minuti. Cfr. 2.3.1 I tagli.

56 Derek Anson Jons interpretava Vivian, la protagonista, in una primissima versione di W;t attorno al tavolo di cucina di casa Edson: Derek [Anson Jones] played Vivian because he had the most theatrical experience, even though he was then working at Blue Cross/Blue Shield, and my brother played the doctor and my sister-in-law played the nurse and my mother played E.M. Ashford. I then went into another room while Linda [Merrill]

moderated a discussion and took notes. While they talked, I watched the Tour de France to keep up with my bet at the bike shop. (Derek [Anson Jones] interpretava Vivian perchè aveva una maggiore esperienza teatrale e soprattutto aveva lavorato al Blue Cross/Blue Shield, mio fratello faceva il dottore e sua moglie l’infermiera, mia

(18)

L’anno successivo W;t approda a Broadway al Tiny MCC Theatre (Off-off Broadway), un teatrino di 99 posti. Nel novembre dello stesso anno parte una produzione del Manitoba Theatre Centre di Winnipeg. A gennaio del 1999 la co-produzione del Long Wharf Theatre, MCC Theater, e Daryl Roth, con l’intero cast della produzione MCC, arriva allo Union Square Theatre di New York, un teatro di 500 posti, tanto commerciale da dare a W;t la dovuta visibilità. Lo spettacolo riscuote un grandissimo successo.

Mentre W;t inizia il suo percorso nella Off Broadway di New York, Margaret Edson va a vivere ad Atlanta in Georgia dove la sua compagna Linda Merrill è la curatrice della sezione d’Arte Americana dell’High Museum della città.

Nel 1999 vince il Pulitzer Prize. In un’intervista televisiva di quegli anni, alla domanda di Jim Lehrer che le chiedeva se avrebbe continuato a scrivere, risponde:

“No. No. I wanted to write this play. And this is the play that I wanted to write and I’m committed to teaching now. This is what I’m doing. And if there’s something else I want to say in ten years, then I’ll think about it, but I’m not interested in leaving teaching for anything”

57

.

La reticenza della Edson a scrivere ulteriori drammi sta proprio nel rigore e nella dedizione con i quali ha scritto W;t. La stesura di questo testo l’ha portata a prendersi un anno di pausa per studiare, scrivere e revisionare più e più volte la sua opera, spinta dalla necessità di dover denunciare una realtà drammatica come quella osservata nel reparto oncologico dell’ospedale di ricerca di Washington. La conseguente messa in scena di W;t e vincita del Pulitzer Prize sono state per Margaret come un traguardo raggiunto. Ogni volta che W;t viene rappresentato

madre recitava la parte di E. M. Ashford. Mentre Linda moderava la discussione e prendeva note io andai in un’altra stanza, loro parlavano e io guardavo il Tour de France per tenere alta la scommessa fatta al negozio di biciclette). Intervista a cura di Gail Cameron, cit.

57 No. No. Ho voluto scrivere questo dramma e questo è quello che volevo scrivere, mi dedico all’insegnamento adesso. Questo è quello che voglio fare. Nel momento in cui ci sarà altro che vorrò scrivere nei prossimi dieci anni ci penserò ma non sono interessata a lasciare l’insegnamento per niente al mondo.

(19)

è come se fosse scritto di nuovo, come un libro realizzato a più mani, capace di emozionare e di far riflettere in ogni sua nuova messa in scena.

Con questo spirito Margaret concede i diritti del suo testo per la realizzazione di un film alla HBO

58

che sceglie Mike Nichols come regista e Emma Thompson per la parte di Vivian Bearing, la protagonista. La Edson dà carta bianca al famoso regista che nello scrivere la sceneggiatura insieme alla Thompson cambia appena il 10% del testo originale. Il film, una volta ultimato, viene mandato in prima serata dove riscuote un inaspettato successo. La HBO scopre monitorando lo zapping dei suoi utenti che una volta cambiato canale su W;t molti si fermavano a vederlo. Per Margaret Edson il fatto che l’americano medio, in poltrona, con i suoi pop-corn decidesse di guardare W;t è assolutamente affascinante. La regia “calma”

59

di Mike Nichols e la profonda umanità del testo della Edson hanno fatto audience.

HBO can tell who is watching. Because they know who subscribes. But they can also tell who is watching at what time and everything. And what they found is that a lot of people have turned on their TV right at nine o’clock to see it. They read about it and wanted to see it. But what they also found was that there were people who were looking at sport and old news and then hit this and stayed with it. Which to me is very interesting. You’ve got your popcorn and you want to watch TV but you don’t know what you want to watch. So you’re j ust changing the channels. So people who never heard of it who hit this and they stopped and they stayed. And to me it is very interesting.60

Il film ha successivamente partecipato a numerosi festival europei fra cui l’Edinburgh International Film Festival e il Berlin International Film Festival, riscuotendo un notevole successo di critica.

58 Home Box Office (meglio conosciuta con l'acronimo HBO) è una delle emittenti televisive via cavo più popolari degli Stati Uniti. Di proprietà della Time Warner, la sua programmazione è basata sul cinema e su serie televisive di sua produzione per cui è conosciuta in tutto il mondo.

59 Because it does not look like anything on TV. But it’s very different when the play is performed. Because the film is so quiet, professor Bearing speaks to the camera in a way that is very simple and quiet. (Perché il film non somiglia a niente in TV. È molto differente rispetto alla messa in scena del dramma. Perché il film è così calmo, la professoressa Bearing parla alla video camera in modo semplice e calmo). Intervista a Margaret Edson realizzata da Irene Poli il 12/03/2006, cit.

60 L’HBO sa chi vede i suoi programmi perché sa chi sono i suoi abbonati. Ma sa ache chi sta guardando cosa e a che orario. E quello che hanno scoperto è che molte persone hanno cambiato canale alle 9 di sera in punto per vederlo [W;t]. Ne avevano letto da qualche parte e lo volevano vedere. Ma hanno scoperto anche che ci sono state persone che mentre guardavano lo sport e i telegiornali hanno cambiato canale per vedere che altro c’era, si sono trovate su W;t e si sono fermate a vederlo. Questo per me è interessante. Hai il tuo pop-corn e vuoi vedere la TV ma non sai cosa vedere così ti metti a cambiare i canali. Ci sono persone persone che non l’avevano mai sentito nominare che ci sono capitate su per caso e si sono fermate e l’hanno guardato tutto. E per me questo è molto interessante. Intervista a Margaret Edson realizzata da Irene Poli il 12/03/2006, cit.

(20)

Nel 2001 è arrivato in sordina nelle sale italiane con l’indegno titolo La forza della mente e nel 2003 diventa Vita, un’opera lirica composta da Marco Tutino

61

su libretto di Patrizia Valduga

62

per la regia di Giorgio Gallione in scena al Piccolo Teatro Studio di Milano dal 9 al 15 maggio di quello stesso anno.

Attualmente dopo molte interviste e molte repliche del suo spettacolo tra gli States e l’Europa, Margaret Edson vive ancora ad Atlanta dove insegna con entusiasmo ed energia presso l’Atlanta Public Schools.

Alla provocazione di John Simon sul New York Magazine, circa la sua scelta di lavorare alle elementari, risponde:

“I’ve learned that kindergarten is where it happens, reading and writing is power—the thing that gives you the most power in your whole life. I like being part of students acquiring that power. I like handing that power over.”

63

La Edson, già in W;t aveva anticipato quest’idea, facendo della protagonista un’amante di parole, capace di affrontare otto cicli di chemioterapia solo con la forza del suo spirito arguto.

61 Marco Tutino, nato a Milano nel 1954, è considerato un esponente di spicco della nuova generazione di compositori italiani. Ha iniziato la carriera nel 1976 con la partecipazione al festival Gaudeamus, in Olanda, è stato l'ideatore, il promotore e, con altri sei compositori da lui scelti, l'autore del Requiem per le vittime della mafia, eseguito nella Cattedrale di Palermo il 27 marzo 1993. L’attività di Tutino si è sviluppata negli anni soprattutto in campo teatrale, tra le sue opere più famose ricordiamo Pinocchio (1985, commissionata dalla I.C.O.S.S. di Vienna e dall’Opera di Genova), Cirano (1987, Laboratorio Lirico di Alessandria, regia di Gabriele Salvatores), La Lupa (1990, Centenario Mascagnano di Livorno), Federico II (1992, commissionata dal teatro dell'Opera di Bonn), Dylan Dog (1999, commissionata dalla Fondazione Arena di Verona), e Vita (2002 commissionata dal Teatro La Scala).

62 Patrizia Valduga, nata a Castelfranco Veneto nel 1953, si distingue fra i poeti contemporanei per la particolarità della ricerca sul linguaggio, a differenza della poesia contemporanea che tende al verso libero, la Valduga recupera le forme della tradizione come sonetti, madrigali, sestine, ottave, terzine dantesche, quartine.

Tra le sue opere più famose ricordiamo Medicamenta (Guanda 1982), La tentazione (premio Clemente Rebora, 1985), Medicamenta e altri medicamenta (Einaudi 1989), Donna di dolori (Mondadori 1991), Requiem (Marsílio 1994), Corsia degli incurabili (Garzanti 1996), Cento quartine e altre storie d’amore (Einaudi 1997). Ha inoltre tradotto i sonetti di John Donne e poi Mallarmé, Kantor, Valery, Crebillon, Moliére, Céline, Cocteau. È stata sposata col poeta e critico letterario Giovanni Raboni.

63 Ho capito che le elementari sono il momento in cui succede tutto, saper leggere e scrivere è potere - la cosa che ti dà più potere in tutta la tua vita. Mi piace essere parte dell’acquisizione di questo potere da parte degli studenti.

Mi piace trasmettere questo potere. Intervista a cura di Gail Cameron, cit.

(21)

Il linguaggio è potere, per Margaret, il potere di essere indipendenti e padroni della propria

vita, forti di fronte alle difficoltà del mondo. È questo l’insegnamento che vuol trasmettere ai

suoi allievi e in parte anche ai suoi spettatori.

(22)

2.2 Il significato della parola “Wit”

Il termine “wit” è usato spesso in relazione a quel tipo di poesia metafisica che si diffuse in Inghilterra intorno alla metà del Seicento in seguito all’esperienza poetica di John Donne.

La particolarità di questa poesia è la densità di contenuto: il componimento è generalmente breve, tessuto con trame molto fitte, talvolta simile ad un epigramma espanso. Per raggiungere questo effetto il poeta metafisico ricorre a due strumenti che già nella poesia elisabettiana avevano trovato impiego: il “conceit” ed il “wit”.

Il conceit è una metafora estesa con una complessa logica che governa un intero poema oppure un passo poetico. Helen Gardner

64

osserva: “a conceit is a comparison whose ingenuity is more striking than its justness”

65

; “a comparison becomes a conceit when we are made to concede likeness while being strongly conscious of unlikeness”

66

.

Un esempio di conceit metafisico si trova in The Flea di John Donne, in cui la pulce diventa il pretesto per una dissertazione poetica sulla fine dell’unione tra il poeta e la donna amata.

O stay, three lives in one flea spare,

Where we almost, yea, more than married are.

This flea is you and I, and this

Our marriage bed, and marriage temple is.

Though parents grudge, and you, we're met, And cloister'd in these living walls of jet.

Though use make you apt to kill me, Let not to that self-murder added be, And sacrilege, three sins in killing three.67

Nella poesia metafisica c’è sempre qualcosa di urgente da dire o da dimostrare ed il “conceit”

lo esplica con un rigore logico che induce ammirazione non perché giusto ma perché

64 Il suo lavoro di studiosa e ricercatrice coinvolse autori come T. S. Eliot, John Donne, George Herbert, Milton.

Pubblicò molti saggi critici e curò l’edizione del The New Oxford Book of English Verse, 1250-1950 e The Metaphisical Poets. In W;t di Margaret Edson Helen Gardner viene citata in relazione all’Edizione Gardner degli Holy Sonnets considerata dalla mentore di Vivian, E. M. Ashford, la migliore, in quanto basata sul manoscritto Westmoreland del 1610, cit. p. 14

65 un conceit è un paragone la cui ingegnosità colpisce più dell’appropriatezza.

66 Un paragone diventa un conceit quando siamo costretti a riconoscere una somiglianza mentre siamo fortemente coscienti di differenza.

67 Deh, fermati! Risparmia in una pulce tre vite! Perché in lei quasi sposati, anzi, più che sposati, noi siamo:

Questa pulce sei tu, sono io, è il nostro letto e tempio di nozze; ci troviamo, malgrado la disapprovazione delle famiglie e la tua resistenza, rinchiusi in queste vive mura di giaietto. Già lo stare con te potrebbe uccidermi, se poi aggiungi un suicidio e un sacrilegio, pecchi tre volte uccidendone tre. John Donne, Poems of John Donne vol. 1, Lawrence & Bullen, London, 2004.

(23)

ingegnoso. Il poeta metafisico per compiere questa operazione deve avvalersi del proprio

“wit”.

Wit indica quindi l’ingegno, la genialità, l’argutezza e una particolare qualità dell’intelligenza che trova una sua prima definizione nella quartina di Abraham Cowley:

In a true piece of Wit all things must be, Yet all things there agree.

As in the Ark, joyn'd without force or strife, All Creatures dwelt ; all Creatures that had Life.68

La dote specifica del poeta (fusione di intelletto e sentimento, velocità e arguzia della mente) si traduce nella capacità di combinare immagini diverse che lascino intravedere occulte somiglianze, facendo ricorso ad un miscuglio di ironia, riflessione seria, filosofia, lessico colloquiale e intellettuale.

Di seguito riportiamo un estratto dell’Anatomy of the World di John Donne composto nel 1611, per il primo anniversario della morte della non ancora quindicenne Elizabeth Drury.

And new Philosophy calls all in doubt, The Element of fire is quite put out;

The Sun is lostg, and th’earth, and no mans wit Can well direct him where to looke for it.

And Freely men confesse that this world’s spent, When in the Planets, and the Firmament

They seeke so many new; they see that this Is crumbled out againe to his Atomies.69

Interessante notare come la premessa dell’Elegia funebre, di seguito riportata, sia un’anticipazione del conceit: la morte prematura della giovinetta diventa la metafora usata dal poeta per parlare della fragilità e della decadenza del mondo intero.

Wherein,

By occasion of the unitimely death of Mistris ELIZABETH DRURY, The frailty and the decady of this whole World is represented. 70

68 In un’opera di vero Wit si devono trovare tutte le cose, ma in essa tutte si devono accordare, come nell’Arca unite, senza forzature o senza contrasti, dimoravano tutte le creature, tutte le creature vive. H. J. C. Grierson and G. Bullough, The Oxford Book of Seventeenth Century Verse, Edizioni Oxford, Clarendon Press, 1934, p. 693- 694.

69 Una nuova filosofia pone tutto in dubbio, l’elemento fuoco è del tutto estinto, il sole è perduto, è perduta la terra, nessun ingegno umano sa additare una direzione alla ricerca. Gli uomini apertamente ammettono che questo mondo è finito, se nei pianeti, se nel firmamento, ne cercano di nuovi e di diversi; essi vedono che il nostro di nuovo nei suoi atomi si è dissolto. Anatomy of the World, in John Donne - Poesie sacre e profane, Feltrinelli, Milano 2006, p.163

70 Dove, in occasione della morte prematura della giovinetta ELIZABETH DRURY, viene rappresentata la fragilità e la decadenza del mondo intero. Ibidem p. 151

(24)

2.3 Analisi drammaturgia

VIVIAN “ Hi. How are you feeling today?” 71 (p. 5)

In questo modo inizia W;t di Margaret Edson, con una frase comune, facile da ascoltare e da dimenticare nella vita di tutti i giorni ma non così scontata se sentita in una clinica.

Il dramma è ambientato nel reparto oncologico di un ospedale di ricerca. Tutto ruota intorno alla figura di Vivian, una professoressa di storia della letteratura inglese del XVII sec, che malata di cancro alle ovaie in stadio avanzato decide di affrontare in fase sperimentale otto cicli di chemioterapia. Vivian diventa per l’equipe medica che l’ha in cura la cavia da studiare. Nel primo quadro avviene un colloquio tra la protagonista e il Dr. Kelekian:

VIVIAN Eight months like that?

KELEKIAN This treatment is the strongest thing we have to offer you. And, as research, it will make a significant contribution to our knowledge

VIVIAN Knowledge, yes. 72 (p. 11)

Vivian, per farsi curare, sceglie non un semplice Comunity Hospital ma un famoso ospedale di ricerca e decide di sottoporsi alla “full dose” di chemioterapia “per dare un contributo significativo alla conoscenza”.

73

Negli otto mesi di cura compie un percorso attraverso la sofferenza: “I’m learning to suffer.”

(p. 31)

74

; ma la cura la indebolirà a tal punto da condurla alla morte: “I’m in isolation because I am being treated for cancer. My treatment imperils my health”.

75

(p. 47)

Vivian Bearing si può considerare perciò un personaggio tragico. Si presenta agli spettatori come una donna di cultura, sulla cinquantina, che si accinge a compiere un’impresa difficile e

71 VIVIAN Salve, come si sente oggi?

Tutti i rimandi sono ricavati dal testo di Margaret Edson, Wit, Faber and Faber - Inc., Straus and Giroux, New York, 1999 e saranno segnalati soltanto con il numero della pagina a cui si riferiscono.

72 VIVIAN Otto mesi? Così? KELEKIAN Questo trattamento è quanto di più forte abbiamo da offrirle. E, come ricerca, darà un contributo significativo alla nostra conoscenza della malattia.VIVIAN Conoscenza, sì.

73 And so the patients that were in this hospital were doing that [make a contribution to knowledge] and I admired them very much because often they knew that they would not be cured, that the research would lead to a cure for someone else. (E così i pazienti che si trovavano in quell’ospedale stavano facendo questo [dare un contributo alla conoscenza] e io li ammiravo molto perché sapevano che non sarebbero guariti e che la ricerca avrebbe portato ad una cura per qualcun altro). Intervista a Margaret Edson realizzata da Irene Poli il 12/03/2006, cit.

74 Sto imparando a soffrire.

75 VIVIAN Sono in isolamento perché stanno curando il mio cancro. La cura mette a rischio la mia salute.

(25)

dolorosa per il bene del sapere. Gli elementi per farne un’eroina ci sono tutti: la dignità morale indotta dall’ideale nobile, la maniera colta ed arguta del rapportarsi alle situazioni e ai personaggi e la consapevolezza di un destino di sofferenza che la poterà alla morte. Già nel prologo la presenza di Vivian sul palco, sola, aggrappata all’asta della flebo

76

, con indosso le vesti dell’ospedale, provoca nello spettatore una sorta di compassione che lo fa affezionare immediatamente a lei e alla storia che si accinge a raccontare.

2.3.1 I tagli

W;t è un atto unico formato da diciotto quadri caratterizzati da una struttura drammaturgica circolare

77

.

In ogni quadro è presente un monologo (spesso rivolto al pubblico) che chiude la situazione precedente e anticipa i temi della nuova scena, una didascalia che introduce la scena e eventualmente i nuovi personaggi; un dialogo (di frequente tra Vivian e un solo personaggio), e infine una didascalia che chiude il quadro congedando i personaggi

78

. Il monologo iniziale allaccia i quadri gli uni agli altri come maglie di una catena; questo andamento circolare e concatenato crea il ritmo del testo vincolando ad esso lo spettatore fino alla fine. Secondo la classificazione astratta usata dalla Ubersfeld in Theatrikòn, possiamo individuare le linee d’azione e la direzione che esse prendono nel dramma.

76 La didascalia precisa: “Vivian Bearing walks on the empty stage pushing her IV pole. She is fifty, tall and very thin, barefoot, and completely bald. She wears two hospital gowns-one tied in the front and one tied in the back- a baseball cap, and a hospital ID bracelet. The house lights are at half strength. Vivian looks out at the audience, sizing them up”. (Vivian Bearing cammina sul palcoscenico vuoto spingendo l’asta della flebo. Ha cinquant’anni, è alta e molto magra, è scalza e completamente calva. Indossa due camici ospedalieri-uno legato davanti e uno legato dietro, un cappello da baseball, e un braccialetto di identificazione. Le luci di sala sono basse. Vivian guarda il pubblico, come per capire con chi ha a che fare), p. 5.

77 Per l’elenco delle sequenze riferirsi all’Appendice 1.

78 Nell’edizione del testo usata per questa analisi i cambi di quadro sono evidenziati con un segno grafico orizzontale.

(26)

Il primo quadro include il prologo o situazione di partenza

79

dove Vivian, in un dialogo aperto con il pubblico, anticipa la trama della commedia, smascherando il qui-adesso teatrale cioè il presente dello spettatore, e dando inizio alla storia rappresentata. Il corpo centrale del testo o testo-azione

80

è costituito da sedici quadri caratterizzati da un cambio scenico e/o dall’entrata di nuovi personaggi. Fanno parte del corpo centrale gli otto cicli di chemioterapia che Vivian settimanalmente assume (la “full dose” che caratterizza la sperimentazione). L’ultima sequenza include l’epilogo o situazione di arrivo

81

e vede la morte della protagonista.

Si tratta di una operazione puramente astratta, effettuata sulla base di una analisi di contenuto,e che presuppone un inventario di partenza e uno di arrivo, e fra i due una serie di mediazioni più o meno collegate. Questa operazione astratta ha una qualche importanza per determinare non tanto ciò che è successo ma ciò che è stato detto.82

W;t inizialmente prevedeva un intervallo centrale che avrebbe spezzato il testo in due parti

83

, ma fu eliminato durante le prove della prima messa in scena

84

. Altri tagli vennero introdotti e coinvolsero l’intero testo drammatico.

85

VIVIAN It is not my intention to give away the plot; but I think I die at the end. They’ve given me less than two hours.86 (p. 6)

Questo breve passo testimonia lo stretto legame meta-teatrale che esiste nel testo tra il personaggio e l’autore. Vivian in quanto voce narrante ironizza sulla sua stessa morte.

Interessante notare che il “They” (“they’ve given me less than two hours”), può riferirsi sia all’equipe medica che nel dramma ha in cura Vivian sia all’autore che ha potere di vita e di morte su qualunque personaggio.

79 Anne Ubersfeld, Theatrikòn, Editrice Universitaria di Roma- La Goliardica, Roma, 1984, p.182

80 Ibidem

81 Ibidem

82 Ibidem

83 La testimonianza è della stessa autrice. Intervista a Margaret Edson realizzata da Irene Poli il 12/03/2006, cit.

84 Produzione del Long Wharf Theatre in New Haven, CT, 31 ottobre 1997, regia di Doug Hughes.

85 Then the actress who played the part the first time was very experienced. And she would pull me aside after rehearsal and she said: “I am running out of breath here. I need a coma, or I need this sentence shorter or I need some way to get another breath in here.” So it was even cut so it would fit in her breathing. (L’attrice che recitava la parte durante le prove per la prima messa in scena era molto esperta. Dopo le prove mi prendeva da parte e mi diceva: Qui non mi basta il fiato, ho bisogno di una virgola, ho bisogno che questa frase sia più corta, oppure ho bisogno in qualche modo di fare entrare un altro respiro qua, così iniziarono i tagli in modo che il dramma si adattasse al suo respiro). Intervista a Margaret Edson realizzata da Irene Poli il 12/03/2006, cit.

86 Non ho l’intenzione di rivelarvi la trama; ma penso che morirò alla fine. Mi hanno lasciato meno di due ore.

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