300 400
200
100
0.0
Il Parco degli Acquedotti fa parte del Parco Regionale Suburbano dell'Appia Antica.
Intensamente abitata fin dalle origini della storia di Roma, la zona su cui oggi insiste il Parco degli Acquedotti assistette, in epoca imperiale, ad una sorta di monumentalizzazione delle unità abitative presenti, dovuta alla trasformazione di questo settore del suburbio romano in un’
area riservata alle ville dell’élite romana.
La zona è caratterizzata dalla presenza di sette acquedotti, i cui resti sono ben visibili e caratterizzano l’immagine e la divisione dei percorsi all’interno del parco. Essi sono quelli dell’Aqua Claudia e dell’Anio Novus, le cui arcate si estendono longitudinalmente da nord a sud per l’intera estensione del parco, dell’Aqua Marcia, della Tepula, Iulia, i cui pchi resti sono visibili in due punti, e dell’Acquedotto Felice, quest’ultimo di epoca rinascimentale. Il progetto si propone l’obiettivo di integrare il Parco in una più ampia rete di percorsi architettonici visitabili e fruibili e di considerare lo stesso, in un discorso di riqualifica- zione del patrimonio idrico-archeologico di Roma, come punto di partenza/arrivo di un nuovo percorso museale.
La porzione di città denominata Porta Furba dalla presenza dell’omonimo arco comprende uno dei resti più importanti delle arcate dell’Acqua Claudia e dell’Anio Novus con speco sovrapposto.
A far da contraltare a questa struttura troviamo il ritmo regolare delle arcate dell’acquedotto Felice. L’altezza massima delle strutture è di circa ventidue metri.
Il progetto museale si inserisce tra queste due importanti preesistenze sfruttando tutto lo spazio disponibile, ricalcando il segno di una antica strada per la manutenzione, oggi scomparsa, per una lunghezza totale dell’intervento di circa centotrenta metri, configurandosi quindi come una moderna “via dell’acqua”.
L’area di Porta Maggiore è stata da sempre modificata nel corso della sua storia. Integrati nelle mura aureliane gli acquedotti che transita- vano in questa zona oggi non conservano l’aspetto originale e sono caratterizzati da modificazioni e aggiunte alla struttura antica.
Il progetto, punto di partenza/arrivo di una nuova esperienza museale si propone pertanto come una “mostra dell’acqua”, uno spazio vivibile per il cittadino, per risolvere i problemi di uno area urbana così confusa, configurandosi come il primo ingresso della struttura-museo realizzata a Porta Furba.
AQUA ANIO VETUS AQUA CLAUDIA AQUA ANIO NOVUS AQUA MARCIA ACQUA TEPULA ACQUA IULIA
ACQUA FELICE AQUA CLAUDIA AQUA ANIO NOVUS
ACQUA FELICE AQUA MARCIA AQUA TEPULA AQUA IULIA
AQUA CLAUDIA AQUA ANIO NOVUS ARCUS NERONIANI