INTRODUZIONE
Una tesi di laurea dovrebbe rappresentare il degno coronamento di un percorso di studi, nel corso del quale si è cercato di far propri nozioni e strumenti che i diversi insegnamenti del corso di laurea offrivano. A detta di molti, la tesi dovrebbe inoltre rispondere ad una domanda, per rispondere alla quale si dovrebbero mettere in campo le nozioni e gli strumenti di cui sopra. La domanda dalla quale è nato questo lavoro è: cosa significa “sviluppo e gestione sostenibile di un territorio”? Sono partito da questa questione perché mi è stata posta di frequente dai molti che in questi anni chiedevano cosa stessi studiando. E per me si è trattato di un percorso alla ricerca del senso e dell'utilità del corso di studi che si conclude in questo momento. Per far questo sono partito dal significato delle singole parole che davano il titolo al corso di laurea, scomponendolo in due parti: “sviluppare e gestire in modo sostenibile” e “territorio”.
Prima di spiegare e spiegarmi cosa significasse sviluppare e gestire in maniera sostenibile mi sono chiesto quale dovesse essere l'oggetto di tale sviluppo e gestione.
Cos'è un territorio? E ancora, quale territorio? Rispondere alla prima domanda è faccenda alquanto spinosa. Il territorio è un concetto dalle mille sfaccettature e dandone una definizione, per quanto ampia possibile, si rischia sempre di coglierne solamente alcuni aspetti e non la sua interezza. Se a livello teorico l'impresa è ardua, dal punto di vista pratico si utilizza spesso la suddivisione amministrativa, come nel presente caso. La scelta del territorio è quindi stata fatta in base a tale criterio ed è ricaduta su Grumolo delle Abbadesse, per due motivi: la mia familiarità con il territorio e lo stimolo offerto dalla tesi di un compagno, che ringrazio, sull'evoluzione del paesaggio rurale di Grumolo.
Scelto l'oggetto, il secondo passo consisteva nello spiegare cosa significasse sviluppare e gestire in maniera sostenibile un territorio. La difficoltà in particolare risiedeva nel mettere in relazione concetti generali, quali lo sviluppo sostenibile, con lo sviluppo di un piccolo paese della provincia vicentina. Ho scelto quindi innanzitutto di
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introdurre alcuni concetti chiave, indispensabili per capire l'orizzonte di riferimento; nel primo capitolo ho quindi cercato di dare un'idea di massima di sviluppo sostenibile, biodiversità e sviluppo locale. Nel secondo capitolo ho presentato l'oggetto di studio partendo dalla sua collocazione nello spazio, passando per un breve excursus storico, per arrivare ad una descrizione della situazione attuale sulla base di alcuni degli indicatori ambientali, sociali ed economici più diffusi. Ho deciso di utilizzare uno degli strumenti ai quali si faceva riferimenti poc'anzi, per prospettare delle strategie di sviluppo, cioè l'analisi SWOT. Una volta esaminata la situazione di partenza e avendo sempre sullo sfondo, in filigrana, i concetti del primo capitolo, ho cercato, nel quarto capitolo, di capire quanto è stato fatto, quanto si sta facendo e quant'altro si potrebbe fare sulla scia della SWOT abbozzata nel terzo capitolo. In particolare sono state analizzate due azioni che stanno per essere implementate: la possibilità di certificazione IGP per il prodotto tipico riso e il Piano Integrato d'Area Rurale; e due ipotesi che potrebbero avere dei risvolti interessanti per lo sviluppo sostenibile di Grumolo delle Abbadesse: l'adozione dell'Agenda 21 e l'elaborazione di un piano di marketing territoriale. Nessuna di queste quattro azioni è stata analizzata nello specifico. L'intento infatti non era quello di studiare l'efficacia di una specifica azione in relazione ad uno specifico obiettivo, bensì di fornire un quadro generale dello stato delle cose evidenziando quali potrebbero essere gli strumenti maggiormente utili per gestire in modo sostenibile lo sviluppo del territorio di Grumolo delle Abbadesse.
In ultima analisi, l'intento del presente lavoro voleva essere quello di dotare le persone deputate alla gestione del territorio di un documento contenente delle linee guida per l'attivazione di politiche territoriali il più possibile sostenibili.
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