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La tesi che segna la conclusione del mio percorso di studi universitario prende spunto dalla crescente attenzione e diffusione sul mercato di una nuova generazione di strumenti finanziari.

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Introduzione

La tesi che segna la conclusione del mio percorso di studi universitario prende spunto dalla crescente attenzione e diffusione sul mercato di una nuova generazione di strumenti finanziari.

L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di analizzare le polizze del ramo vita ed in particolare le Linked, per valutare in seguito la loro incidenza sul mercato italiano ed avviare un confronto europeo ed extra europeo.

L’esigenza di porre un rimedio agli eventi negativi e imprevisti che possono colpire il normale corso della vita e, soprattutto, il concetto più ampio che non esistono società prive di rischi, ha spinto gli uomini a cercare forme di tutela ed ha portato nel tempo alla nascita del concetto di assicurazione.

Pertanto, prima di sviluppare l’argomento essenziale della tesi, sarà necessario presentare, nel primo capitolo, i caratteri generali delle forme assicurative. Si traccerà una breve storia dello sviluppo del processo assicurativo che si è snodato dalle prime rudimentali mutue associazioni dell’antichità per passare alle assicurazioni marittime, fino all’istituzione di forme più moderne che si identificano soprattutto dopo la nascita della Lloyd’s Corporation e con le successive ordinanze e regolamentazioni.

Prendendo spunto dall’art. 1882 del c.c., si spiegheranno tutte le caratteristiche, i soggetti e gli elementi di un contratto assicurativo e si attuerà la divisione delle assicurazioni del ramo vita e del ramo danni, tracciandone dettagliatamente i tratti distintivi.

Poiché lo studio riguarda soprattutto l’assicurazione sulla vita, nel secondo

capitolo verrà delineata una breve storia delle assicurazioni del ramo vita dalle

antiche compagnie nate in Inghilterra come la “The Amicable” che utilizzarono

per la prima volta le tavole demografiche, fino all’ istituzione di compagnie

italiane come le Generali, per giungere nel XX secolo alla creazione dell’istituto

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INA. Si proseguirà il discorso con una descrizione di tutte le caratteristiche di una polizza vita quali soggetti, premio, rischi e soprattutto riserve tecniche e infine saranno presentate, le varie tipologie di polizza, partendo da quelle tradizionali caso vita, morte e miste per arrivare poi a quelle innovative come unit e index linked.

Il terzo capitolo comprenderà, attraverso la classificazione dei diversi prodotti vita, la descrizione della loro evoluzione e della loro trasformazione. Saranno descritte poi le caratteristiche, le diversità ed gli elementi comuni sia delle unit linked che delle index linked. Proprio per la loro spiccata connotazione finanziaria e per la crescente operatività del mercato assicurativo in polizze di questo tipo, sarà necessario guardare anche alle norme emesse dall’Autorità in materia di trasparenza, chiarezza e completezza informativa.

La parte finale del lavoro porterà ad analizzare le polizze Linked in Italia, guardando quindi alla regolamentazione e sottolineando luci e ombre che ricadono su questo tipo di contratto, anche con l’apporto di alcune sentenze emesse da vari tribunali. Infine si procederà ad un’analisi dettagliata, basandoci su dati quantitativi verranno descritti i canali distributivi, la raccolta premi del portafoglio diretto italiano e la raccolta premi del ramo vita, operando un confronto lungo un periodo che va dal 2007 al 2013. Sempre utilizzando i dati ANIA si analizzeranno i premi del ramo vita III per arrivare alle polizze di nuova produzione. Sarà descritto così l’andamento delle unit e delle index in un arco di tempo di sette anni, evidenziandone la crescita positiva o la diminuzione e traendone giustificazioni relative alle cause che hanno investito negativamente o positivamente il mercato di questi prodotti.

Dopo il confronto italiano si cercherà di attuare, sempre per la produzione ramo

vita III, un confronto tra l’Italia e i Paesi dell’ Unione Europea, mettendo in luce

situazioni analoghe o differenze evidenti. Per i premi vita sarà affrontato anche

un confronto internazionale alla luce dei grossi cambiamenti che i mercati

emergenti recano in modo sempre più incisivo sul mercato finanziario mondiale.

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Un altro elemento che verrà sottolineato è il grosso cambiamento che si sta attuando a livello europeo per quanto riguarda i canali distributivi, poiché, mentre in passato il settore assicurativo era riservato solo alle tradizionali compagnie assicurative, che agivano tramite il braccio operativo degli agenti, oggi a causa della despecializzazione e della continua evoluzione della digitalizzazione, è molto facile trovare soggetti al di fuori del settore assicurativo che si collocano nel molto più ampio settore finanziario.

Il confronto europeo ed internazionale evidenzierà, soprattutto a livello di

mercato comune, la necessità di attuare delle norme e delle leggi ancora più

incisive per poter creare un tessuto connettivo fra i vari Paesi che fanno parte

dell’Unione, in modo da rendere le legislazioni nazionali sempre più omogenee e

da portare le imprese ad operare con le stesse regole per essere effettivamente

comparabili, in modo che l’Unione Europea non si riconosca solo nella moneta

unica.

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CAPITOLO 1

L’ASSICURAZIONE

1.1 Origini e sviluppo del processo assicurativo. 1.2 Il contratto assicurativo.

1.3 Forme di assicurazione. 1.4 Tratti distintivi delle polizze vita e danni.

1.1. ORIGINI E SVILUPPO DEL PROCESSO ASSICURATIVO

L’ uomo sin dalle origini ha avvertito la necessità di accantonare scorte per il futuro, ma il bisogno

1

di sicurezza e l’impossibilità di prevedere eventi dannosi che non possono essere soddisfatti con il solo risparmio, spinse gli uomini a riunirsi per poter condividere e quindi meglio sopportare gli eventi sfavorevoli e le loro conseguenze, facendo così nascere l’esigenza di ricorrere al mercato assicurativo. Il mercato assicurativo, infatti, ha lo scopo di ridurre l’area di incertezza del singolo individuo sulla sua situazione futura. In altri termini, il ricorso a tale mercato, consente di liberarsi dal rischio di incertezza, attraverso il pagamento periodico di un corrispettivo in danaro ad un ente, che si assume il rischio e che risarcisce i danni derivanti dall’eventuale manifestazione dell’evento a cui il rischio assicurativo è collegato

2

.

Il fenomeno dell’assicurazione affonda le sue radici in tempi molto lontani, già nelle più antiche civiltà abbiamo traccia di forme associative che potremmo ricondurre ad uno scopo assicurativo vicino a quello dei nostri giorni, sebbene in forma rudimentale. Le prime e più antiche forme di assicurazione si riscontrano già nell’ Egitto (2700 a.C.) dove esisteva una cassa mutua per le spese funerarie

                                                                                                                         

1 Il bisogno individua uno stato di carenza che spinge un individuo a rapportarsi con l’ambiente che lo circonda al fine di colmarlo. Con riferimento alla “piramide di Maslow” possiamo notare che i bisogni di sicurezza sono collocati al secondo livello di seguito ai bisogni primari o fisiologici.

2 Cfr. G.Iudica-P. Zatti, Linguaggio e regole del diritto privato, Cedam, Padova, 2009, pag. 579.

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dei tagliapietre, impiegati nella costruzione delle piramidi. Ad Atene nel secolo V a.C. una forma di mutualità reciproca era rappresentata dagli èranoi, cioè associazioni di mutuo soccorso sia a scopo di culto sia a scopo di beneficienza, in cui ciascuno dei soci si autotassava per sostenere le spese necessarie al sostentamento dei più bisognosi tra essi. Anche presso i Romani troviamo espressioni di quella che poi sarà l’assicurazione, come i collegia tenuiorum, associazione di operai che si proponevano di assistere i soci e le loro famiglie in caso di bisogno e, ancora i collegia funeraticia che fornivano aiuto per le spese funebri. Al di fuori dell’intento mutualistico, i Romani avevano anche realizzato il trasferimento del rischio di danni alle cose trasportate, attraverso il fenus nauticum o prestito marittimo

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.

Il fenomeno che, però, ha stimolato maggiormente l’esigenza di protezione contro l’imprevisto, è sicuramente la navigazione. Infatti, la tutela dei viaggi in mare ha portato, nel corso dei secoli, a modalità di protezione molto simili alle moderne assicurazioni. La violenza e l’imprevedibilità del mare suscitavano maggiormente richieste di assicurazione, infatti, non a caso, le prime compagnie sorsero proprio nelle città di importanza marinara e fluviale. A Firenze, sull’Arno, nel XIV secolo nacque la figura dell’intermediario, ma la prima società di assicurazione si formò a Genova nel 1424 con il nome di tam mari quam terra. In tutto il Medioevo si costituirono in Italia le prime mutue di pescatori, come quelle nate a Viareggio e Sorrento per contribuire alle spese di barche andate perse nei naufragi.

In questo periodo storico il concetto di mutuo soccorso comincia ad evolversi per arrivare a quello di trasferimento di un rischio a fronte del pagamento di una somma di denaro. Alcune delle forme societarie più importanti furono ideate da Lorenzo Tonti

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nel secolo XVII e presero il nome di tontine che riconoscevano

                                                                                                                         

3 Cfr. R.Baglioni, L’assicurazione in Italia dal Medioevo ai nostri giorni, Ifa-Publiass, Milano, 1996 pag.33-35.

4 Lorenzo de Tonti (1602 circa – 1684 circa) è stato un banchiere italiano di origini napoletane, nonché governatore di Gaeta, noto per aver inventato il metodo di investimento denominato "tontina".

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delle rendite vitalizie. Le tontine ebbero notevole successo e si diffusero anche in Francia fino al 700. Già nel 1681 Luigi XIV

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aveva emanato la famosa Ordonnance de la Marine, preparata dal ministro Colbert, dove si fissavano i principi fondamentali dell’attività assicurativa. Questi regolamenti andavano, quindi, ad affiancarsi alle precedenti ordinanze di Barcellona emesse nella città catalana intorno al 1484.

Il luogo chiave però per la lunga storia delle assicurazioni è senz’altro Londra, infatti fu proprio nella capitale inglese che si assistette all’importante fenomeno della nascita e dello sviluppo dei Lloyd’s . Nel 1696 Edward Lloyd, proprietario di un piccolo caffè nei pressi della Torre di Londra, avviò la pubblicazione di un bollettino

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di notizie relativo al commercio e alla navigazione. In breve la Coffee House si trasformò in un luogo di incontro per capitani, proprietari di navi, mercanti e sottoscrittori che assicuravano le loro navi. Con il tempo quest’ultimi si costituirono in una corporazione di assicuratori la “Lloyd’s Corporation”, riconosciuta dal Parlamento inglese nel 1871 con un Atto modificato in seguito nel 1911. L’organizzazione crebbe sempre di più tanto che si trasferì nel 1774 dalla sua posizione originale sulla Pope’s Head Alley al Royal Exchange, che nel 1838 venne distrutto da un incendio. L’organizzazione si trasferì, in seguito a South Sea House e infine nell’innovativo edificio in Lime street nel 1958

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. Oggi la Lloyd’s è l’istituzione più importante e famosa in tutto il mondo, anche perché non ha mai tardato a pagare i propri clienti, nonostante i vari casi di perdite come quelle subite nel 1912 con l’affondamento del Titanic. Un secondo evento legato sempre a Londra e al fenomeno assicurativo fu il terribile incendio che nel 1666

                                                                                                                         

5 Luigi XIV di Borbone (Saint-Germain-en-Laye, 5 settembre 1638 – Versailles, 1º settembre 1715) fu il terzo re di Francia e di Navarra della casata dei Borbone.

6 “Lloyd’s news” è un notiziario la cui pubblicazione iniziò nel 1696, sostituito dal Lloyd’s List nel 1734 che conteneva una maggiore ampiezza di informazioni e notizie marittime.

7 La campana lutine: la Lutine Bell è la famosa campana, posta nella sala delle contrattazioni della Lloyd’s, per quasi un secolo ha annunciato agli operatori interessati buone e cattive notizie. Un solo rintocco annunciava la perdita di una nave, due rintocchi l’arrivo di una nave considerata dispersa. La campana ha continuato ad avere la sua funzione di avviso fino al 1980, soppiantata poi dal progresso informatico.

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devastò la capitale, distruggendo 13 mila case e 87 chiese, tra cui St. Paul’s. Si impose, per queste tragiche circostanze, la seconda grande funzione di utilità sociale delle assicurazioni: proteggere la collettività dai rischi e dalle catastrofi.

Le assicurazioni ramo vita vennero così sancite per regio decreto dal Re d’Inghilterra Giorgio III

8

, trovando quindi un’importante legittimazione istituzionale. Nel secolo successivo poi si diffusero in tutta Europa e, nello stesso periodo, nacquero le prime compagnie di assicurazione anche negli Stati Uniti, soprattutto ad opera di Benjamin Franklin

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.

In un primo momento, l’assicurazione fu erroneamente assimilata alla scommessa e per tale motivo, fu necessario ridefinire i lineamenti del contratto, venne così stabilita la forma scritta della polizza ed il pagamento anticipato dei premi. Nonostante ciò, l’effettivo distacco dell’assicurazione dalla scommessa si ebbe solo con la nascita delle compagnie di assicurazione, capaci di stipulare un elevato numero di polizze e di riscuotere un cospicuo ammontare di premi.

Verso la fine del XIX secolo, le compagnie di maggiori dimensioni iniziarono ad estendere la loro attività anche all’estero, generando “un fenomeno di internazionalizzazione dell’attività assicurativa

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” che portò allo sviluppo dell’attività di riassicurazione fra imprese appartenenti a diverse nazioni. Per completare il quadro dell’ attività assicurativa dobbiamo risalire ai giorni nostri nei quali l’intenso processo di concentrazione delle compagnie ha contribuito alla formazione di importanti gruppi e conglomerati.

Indipendentemente dalle origini storiche del fenomeno, con il passare del tempo abbiamo assistito allo sviluppo dell’assicurazione e alla diffusione di prodotti con caratteristiche e finalità diverse.

                                                                                                                         

8 Giorgio Guglielmo Federico di Hannover (Londra, 4 giugno 1738 – Windsor, 29 gennaio 1820) fu re di Gran Bretagna e re d'Irlanda dal 25 ottobre 1760 al 1º gennaio 1801 e da quella data sovrano del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.

9 Benjamin Franklin (Boston, 17 gennaio 1706 – Filadelfia,17 aprile 1790) è stato uno scienziato e politico statunitense. Genio poliedrico, fu uno dei fondatori degli Stati Uniti.

10 Cfr. E. De Simone, Breve storia delle assicurazioni, Franco Angeli, Milano, 2003, pag. 64.

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La prima e più ovvia distinzione per creare una tipologia delle compagnie assicurative in Italia è quella tra società italiane e straniere, si tratta però di una categorizzazione difficile da attuare poiché, la demarcazione tra locale e straniero in un mercato globalizzato e sempre più integrato, ha scarso valore. Alcune società, ad esempio possono avere storia e personale italiano, ma essere proprietà di grandi gruppi stranieri, per via di acquisizioni più o meno recenti. Al contrario alcune società italiane hanno la loro sede centrale in Stati della comunità Europea.

Secondo le stime del 2007 le compagnie assicurative Italiane iscritte all’ISVAP

11

sono 172 e la tendenza generale del mercato italiano è quella della specializzazione, poiché solo 17 operano in multiramo. Le compagnie assicurative straniere che operano in Italia al momento sono 71 e la rappresentanza più ampia è quella di un paese a forte tradizione assicurativa come il regno Unito

12

.

1.2. IL CONTRATTO ASSICURATIVO

Come recita il codice civile all’articolo 1882 con cui si apre il capo XX del IV libro dedicato al contratto di assicurazione : “ l’assicurazione è il contratto col quale l’assicuratore, verso il pagamento di un premio, si obbliga a rivalere l’assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana”.

                                                                                                                         

11 L’ISVAP è una istituzione pubblica fondata in Italia nel 1982,dotata di personalità giuridica di diritto pubblico che è andata a sostituire i doveri di vigilanza fino ad allora esercitati dal Ministero dell’industria.

Il suo compito è quello di vigilare sull’attività delle assicurazioni private, dei broker e degli agenti assicurativi iscritti al R.U.I. Ha sede a Roma, ha una struttura organizzativa articolata in organi rappresentati dal Presidente al quale spetta la rappresentanza e la direzione e dal Consiglio che ha poteri statutari, organizzativi, gestionali, propositivi e consultivi. Con la legge n.135 del 2012 tutte le funzioni, le competenze e i poteri di vigilanza assicurativa sono passati all’IVASS che è divenuto operativo dal 1 gennaio 2013.

12 Cfr. ANIA, Dati dell’assemblea del 2007 , Roma.

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Dal testo dell’articolo emerge chiaramente che si tratta di una definizione dicotomica come la dottrina sottolinea in modo unanime

13

.

Infatti la differenza sta tra le cause alla base dei due tipi di contratto:

l’assicurazione sulla vita risponde ad esigenze previdenziali, quella contro i danni ha, invece funzione indennitaria.

L’analisi dell’articolo del codice civile mette in luce le parti del contratto che sono sostanzialmente due: l’assicuratore e l’assicurato

14

. In modo più specifico, l’assicuratore è un imprenditore qualificato, autorizzato all’esercizio dell’attività assicurativa

15

che attua la sistematica assunzione e gestione dei rischi ad esso trasferiti dietro un corrispettivo monetario, la cui entità dipende dalla probabilità del verificarsi degli eventi ai quali i rischi si riferiscono, mentre l’assicurato è colui che si tutela contro un eventuale rischio, tramite il pagamento di un premio.

Inoltre, possiamo anche evidenziare due elementi fondamentali del contratto: il premio e l’evento. Il premio coincide con il corrispettivo economico (anticipato

16

) che l’assicurato cede all’assicuratore, commisurato alla probabilità di manifestazione dell’evento a cui il rischio assicurativo è collegato, mentre l’evento è l’insieme delle cause che determinano il danno stesso.

                                                                                                                         

13 Cfr. A.Donati,G.Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, Giuffrè, Milano, 2012, pag.104.

14 Più precisamente nel contratto si riconoscono tre figure: il contraente, che è colui che stipula il contratto di assicurazione ed agisce sia in nome e per conto proprio e sia per conto altrui; l’assicurato, che è invece il portatore del rischio e il beneficiario che infine è la persona alla quale verrà corrisposta la prestazione da parte dell’assicuratore. Le tre qualifiche possono far capo allo stesso soggetto o a due o tre soggetti diversi.

Cfr. A.Donati,G.Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, op. cit., pag. 13.

15 Possono esercitare l’attività assicurativa soltanto le società per azioni (S.p.a), le cooperative e le società di mutua assicurazione le cui quote siano rappresentate da azioni, nonché le società costituite nella forma di società europea ai sensi del regolamento CE 2157/2001 dell’8 ottobre del 2001.

Cfr. A.Donati, G.Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, op. cit, pag. 17.

16 Le compagnie di assicurazione sono caratterizzate da un ciclo economico-finanziario invertito.

“L’inversione del ciclo economico è l’elemento caratterizzante e determinante della gestione dell’impresa di assicurazione. A differenza di tutti gli altri tipi di impresa, l’assicurazione prima riscuote i ricavi, rappresentati dai premi e poi in un secondo momento i costi, ovvero l’erogazione delle relative prestazioni. Questo comporta la necessità di costituire le riserve che poi verrano investite per un adeguato rendimento”.

Cfr. S. Catanese, Le gestioni delle imprese di assicurazione, Istituto di scienze economiche, sociali e finanziarie, Messina, 1995, pag. 7; P. Cassandro, Le gestioni assicuratrici, Utet, Torino, 1975, pag. 84.

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Il processo assicurativo non nasce con l’intento di scongiurare l’evento temuto o di evitare il danno, ma bensì con quello di trasferire il danno dal soggetto direttamente colpito alla collettività esposta al medesimo rischio, così che il costo possa essere ripartito sulla massa degli assicurati, mediante la definizione e il pagamento di premi pro-quota

17

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La prima condizione necessaria per il corretto funzionamento del procedimento assicurativo riguarda la necessità di stipulare un numero sufficientemente grande di contratti per realizzare, con la legge dei grandi numeri, una frequenza degli eventi assicurati prossima il più possibile alla probabilità assunta per il calcolo dei premi

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.

Il contratto di assicurazione si concretizza con la stipula della polizza

19

che è un documento sottoscritto da entrambe le parti, dove sono trascritte tutte le condizioni contrattuali, di regola condizioni generali predisposte dall’assicuratore e condizioni particolari relative al singolo contratto

20

.

Le caratteristiche del contratto di assicurazione sono l’aleatorietà, in quanto al momento della stipulazione le parti ignorano quali delle due ne trarrà vantaggio e l’onerosità, poiché l’assicuratore assume su di se un rischio dietro pagamento di un premio. L’assicurazione avrà effetto dalle ore 24 del giorno della conclusione del contratto alle ore 24 dell’ultimo giorno della durata stabilita dal contratto stesso (art1899 c.c).

Per stipulare un contratto di assicurazione, l’assicurato ha l’onere di fornire all’assicuratore tutte le informazioni utili a consentire la valutazione del rischio per la determinazione adeguata del premio e in caso di informazioni false,

                                                                                                                         

17 Cfr. B. Definetti, F. Emanuelli, Economia delle assicurazioni, Utet, Torino, 1967, pag. 384.

18 Cfr. A.Cappiello, L’impresa di assicurazione. Economia, gestione e nuove regole di vigilanza, Franco Angeli, Milano, 2012 pag. 71.

19 La parola polizza, etimologicamente, significa promessa. Le radici lessicali di questo vocabolo risiedono infatti nella parola latina “pollicitatio”.

20 Cfr. A.Donati, G.Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, op.cit. pag. 139.

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l’assicuratore può chiedere l’annullamento del contratto

21

, se l’assicurato ha agito con colpa grave o dolo (art.1892 c.c.).

In linea teorica, il contratto si perfeziona, quindi, con la comunicazione dell’assicuratore all’assicurato circa l’accettazione dell’incarico dell’assunzione del rischio o altresì con la sottoscrizione della polizza ma, dato che in caso di mancato pagamento del premio si ha la sospensione della copertura assicurativa

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, si può anche ritenere che il perfezionamento del contratto sia legato al pagamento del premio.

La prima fase del processo assuntivo del rischio è la valutazione, dove per valutazione intendiamo la verifica dei requisiti minimi assicurabili e l’attribuzione di un’equa valorizzazione in termini di premio e di copertura.

Il rischio può essere valutato in due modi oggettivamente e soggettivamente: la valutazione oggettiva è determinata da situazioni pericolose che una persona non può nè influenzare e nè modificare come gli eventi catastrofici della natura, mentre quella soggettiva riguarda pericoli che una persona può influenzare o causare, ad esempio alla guida di un veicolo.

Gli elementi che costituiscono il corrispettivo da riconoscere all’assicuratore per il trasferimento del rischio sono: premio puro, caricamenti e tasse

23

.

                                                                                                                         

21 L’assicuratore deve dichiarare al contraente l’intenzione di proporre l’azione di annullamento del contratto entro 3 mesi dal giorno in cui è venuto a conoscenza della dichiarazione o della reticenza altrimenti decade dal diritto di impugnare il contratto.

22 Per i premi periodici successivi al primo si concede un termine di tolleranza di 15 giorni durante il quale la garanzia rimane operante. Se il contraente non provvede al pagamento la garanzia viene sospesa fino alle ore 24 del giorno del pagamento stesso (art. 1901 co. 2°).

23 PREMIO PURO – (l’equivalente del rischio assunto dall’assicuratore ed calcolato su basi probabilistiche) Frequenza sinistri * Valore medio dei sinistri;

CARICAMENTI – Quota parte dei costi generali + provvigioni sostenute dall’assicuratore per la raccolta dei rischi;

TASSE – aliquota fiscale variabile in funzione del rischio e applicata al Premio Puro + Caricamenti.

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1.3. FORME DI ASSICURAZIONE

Nel mercato assicurativo individuiamo una pluralità di polizze stipulabili, studiate in modo da permettere a ciascun individuo di far fronte alle proprie esigenze specifiche.

La tipologia di assicurazione è suddivisa in due macro categorie dal D.lgs.

209/2005 (Codice delle Assicurazioni) e dai relativi regolamenti di attuazione, ovvero dall’assicurazione sul ramo vita e dall’assicurazione sul ramo danni.

Al riguardo, precisiamo che “ramo” è un concetto giuridico volto ad individuare un raggruppamento dei rischi similari, che necessitano di analoghe modalità di gestione da parte della compagnia, sia dal punto di vista dell’assunzione del rischio sia da quello della liquidazione del danno.

Le assicurazioni sulla vita sono viste come forme di risparmio che consentono all’assicurato o agli eredi dell’assicurato, in caso di morte, di soddisfare un’esigenza economica al verificarsi di un evento attinente alla vita umana.

Le assicurazioni contro i danni tutelano l’assicurato da eventi che possono danneggiare il suo patrimonio e le sue possibilità di guadagno

24

.

1.4. TRATTI DISTINTIVI DELLE POLIZZE VITA E DANNI

Le polizze del ramo danni e del ramo vita hanno delle particolarità che le caratterizzano nel loro essere e nella finalità per cui vengono stipulate.

L’assicurazione contro i danni ha sicuramente funzione indennitaria, esplicito è infatti il riferimento al “danno”, mentre l’assicurazione sulla vita risponde ad esigenze previdenziali.

                                                                                                                         

24 Cfr. F. Colombini, Intermediari, mercati e strumenti finanziari:economia e integrazione, Utet, Torino, 2008, pag 274.

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Il ramo Danni è quel particolare ramo delle assicurazioni che opera ideando, progettando e commercializzando polizze Danni. Queste ultime tutelano l’assicurato da eventi che danneggiano il suo patrimonio o le sue possibilità di guadagno, ripristinandone la consistenza attraverso la liquidazione del risarcimento.

Possono essere stipulate per tutelare cose, responsabilità civile, rischi commerciali e finanziari. Possono riguardare anche le persone, soprattutto nei casi di infortunio e malattia.

La responsabilità civile protegge dai danni causati a terzi, di solito mentre si è alla guida di un veicolo, i rischi commerciali e finanziari hanno invece a che vedere con il settore creditizio, proteggendo da rischi derivanti da operazioni sui mercati finanziari.

Le polizze vita al contrario costituiscono importanti strumenti in termini previdenziali per la propria famiglia oltre che di un’utile forma integrativa.

Una polizza vita prevede che la compagnia assicurativa si impegni, dietro la corresponsione di un premio, a liquidare al beneficiario (o ai beneficiari) designato in polizza, un capitale in un' unica soluzione o attraverso una rendita, in seguito ad un accadimento relativo alla vita dell'assicurato.

Una polizza vita costituisce sia uno strumento importante per far fronte ai problemi economici che possono derivare dalla morte di un membro della famiglia, specialmente nel caso in cui concorreva in maniera determinante alla stabilità economica della famiglia stessa, sia un metodo sicuro per garantirsi una pensione integrativa.

Un altro elemento che diversifica i due tipi di polizze è costituito dalle riserve

tecniche che presentano caratteristiche diverse nella gestione dei due rami e

all’interno di ciascuna gestione, a seconda del tipo di rischio e dalla durata della

garanzia. Le riserve tecniche si differenziano da quelle patrimoniali perché non si

tratta di accantonamenti di utili ma di accantonamenti di premi. Gli art. 36 e 37

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del Cda disciplino le riserve tecniche del ramo vita e danni che devono essere costituite a lordo della riassicurazione e per i contratti compresi nel portafoglio italiano

25

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Analizzando con attenzione la sezione del codice civile dedicata all’assicurazione sulla vita e, in particolare agli articoli 1924

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e 1925

27

c.c., vediamo come viene fatto chiaro riferimento all’inscindibile relazione tra i premi pagati dall’assicurato e la prestazione dovuta dall’assicuratore.

                                                                                                                         

 25 Sono compresi nel portafoglio italiano tutti i contratti stipulati dall’impresa, con la sola eccezione dei contratti stipulati da sedi secondarie situate in stati terzi rispetto alla Unione Europea, per i quali devono essere costituite le riserve tecniche prescritte dalle leggi di detti stati .

Cfr. A. Donati, G. Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, op. cit., pag. 32.

26 Art . 1924 c.c. “Mancato pagamento dei premi”

Se il contraente non paga il premio relativo al primo anno, l'assicuratore può agire per l'esecuzione del contratto nel termine di sei mesi dal giorno in cui il premio è scaduto. La disposizione si applica anche se il premio è ripartito in più rate, fermo restando il disposto dei primi due commi dell'articolo 1901; in tal caso il termine decorre dalla scadenza delle singole rate.

Se il contraente non paga i premi successivi nel termine di tolleranza previsto dalla polizza o, in mancanza, nel termine di venti giorni dalla scadenza, il contratto è risoluto di diritto, e i premi pagati restano acquisiti all'assicuratore, salvo che sussistano le condizioni per il riscatto dell'assicurazione o per la riduzione della somma assicurata.

27 Art. 1925 c.c. “Riscatto e riduzione della polizza”

Le polizze di assicurazione devono regolare i diritti di riscatto e di riduzione della somma assicurata, in modo tale che l'assicurato sia in grado, in ogni momento, di conoscere quale sarebbe il valore di riscatto o di riduzione dell'assicurazione.

(15)

CAPITOLO 2

L’ASSICURAZIONE SULLA VITA

2.1 Breve storia delle“Assicurazioni Ramo vita”. 2.2 La polizza vita. 2.2.1 Caratteristiche. 2.2.2 Riserve tecniche. 2.2.3 Tipologie di polizze vita. 2.2.3.1 Polizze vita “Tradizionali. 2.2.3.1.1 Assicurazioni per il caso morte. 2.2.3.1.2 Assicurazioni per il caso vita o sopravvivenza. 2.2.3.1.3 Assicurazioni miste 2.2.3.2 Polizze vita “Innovative”.

2.1. BREVE STORIA DELLE “ASSICURAZIONI RAMO VITA”

La nascita delle prime aziende di assicurazione fu, come abbiamo già detto, strettamente connessa con le attività marittime e commerciali dei porti. Ben presto però cominciò ad assumere notevole importanza anche la pratica dei contratti sulla vita, il cui uso, come sappiamo, si perde nella notte dei tempi, risalendo alle più antiche civiltà. Anche se i primi interventi nel campo della sicurezza sociale avvennero soltanto nella metà dell’800, le assicurazioni sulla vita si erano andate già affermando precedentemente, grazie al progresso tecnologico e alla crescita della ricchezza. Questo tipo di assicurazione, infatti si sviluppò nelle città più importanti del nostro paese come Genova, Milano e Trieste.

Ancora una volta,come per le assicurazioni marittime, fu proprio l’Inghilterra a dar vita ad una delle compagnie più antiche del ramo vita la “The Amicable Society for a Perpetual Assurance Office” (o più brevemente Amicable

28

) nel

                                                                                                                         

28 Sulla struttura e l’attività dell’Amicable si vedano ampiamente. Cfr. A. Fingland Jack, An introduction to the history of life assurance,Bibliobazaar, New York – London, 1912, pag. 234 e ss; C. K. Knight,The history of life insurance in the United States, Kessinger Publishing, Philadelphia, 1920, pag. 29 - 31.

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1705

29

, che operò tenendo conto della prima tavola di mortalità elaborata da Edmund Halley

30

. Nel 1762 seguì poi la “Equitable Society” che adottò per la prima volta premi variabili in funzione dell’età degli assicurati. Anche in Italia le assicurazioni ramo vita si andarono diffondendo e nel 1831 “le Generali”

ottennero dal Governo la possibilità di praticare il ramo vita, basandosi sulle tavole degli studiosi francesi Duvillard e Deparcieux

31

. A Trieste, intorno al 1779, si costituirono almeno 80 compagnie di assicurazione, poiché la città aveva assunto un peso rilevante nello sviluppo commerciale, quindi godeva di un benessere economico. Con i progressi dei traffici delle attività economiche e soprattutto con il perfezionamento dei metodi statistici nacquero nel nord Italia grandi compagnie come la “Reale Mutua Assicurazione” in Piemonte, che ebbe come uno dei primi assicurati sua maestà Carlo Felice

32

, il quale garantì una sua casa per ben 200 mila lire

33

. Cinque anni dopo nasceva la “Toro Assicurazioni” e, non meno appassionante, fu la nascita della compagnia di assicurazione “Itas”, poiché nell’allora provincia del Tirolo le popolazioni furono aggredite da disastrosi incendi che trovarono facile alimento nelle povere abitazioni in legno e paglia.

                                                                                                                         

29 Prima e vera compagnia dedicata unicamente alla stipula di polizze sulla vita, costituita per iniziativa del vescovo di Oxford, Thomas Allen. Presentava ancora vari elementi di arcaicità: il numero degli assicurati era limitato a 2000; erano assicurate solo le persone di età compresa tra 12 e 45 anni; ciascun assicurato pagava, oltre un free di ingresso, un premio annuo fisso di 5 sterline. Cfr. B. Supple, The Royal Exchange – A history of british insurance 1720 – 1970,Cambridge University Press, London, 1970, pag.

9.

30 Edmond Halley a volte Edmund, (Londra, 8 novembre 1656 – Greenwich, 14 gennaio 1742) è stato astronomo, matematico, fisico, climatologo, geofisico e meteorologo inglese.

31 Le due tavole corrispondenti, di cui si fa uso in Francia sono quelle di Deparcieux per gli individui scelti, e quella di Duvillard per la mortalità universale. La tavola di Deparcieux, quantunque antica, poiché fu pubblicata nel 1745, pare essere oggi ancora di una esattezza notevole, infatti concorda mirabilmente con tutte le tavole pubblicate recentemente. La tavola del Duvillard pubblicata nel 1786 è più recente, costruita sulla generalità dei Francesi, da per ogni età, una vita media più breve di quella di Deaprcieux, ma è stata fatta con gran cura.

Cfr. C. I. Petitti Di Roreto, Saggio sul buon governo della mendicità, degli istituti di beneficenza e carceri, Torino, presso Giuseppe Bocca, libraio, 1837 pag. 71.

32 Carlo Felice di Savoia (Torino, 6 aprile 1765 – Torino, 27 aprile 1831) fu re di Sardegna dal 1821 alla morte.

33 Cfr. R. Baglioni, L’Assicurazione in Italia dal Medioevo ai nostri giorni, op. cit., pag. 45 – 58.

(17)

Nel 1896 a Verona nacque “la Società Cattolica di Assicurazione” sotto la spinta delle esigenze mutualistiche e delle idee contenute nella famosa enciclica Rerum Novarum

34

. Alla fine dell’800 nacque “Alleanza Assicurazioni”, grazie a Evan Mackenzie

35

che fu il primo ad avvalersi di personale femminile nella sua amministrazione e ad assicurare una completa assistenza sanitaria ai dipendenti e ai famigliari

36

. Comunque, per tutto il secolo XIX si affiancarono alle “Generali”

numerosissime compagnie che ancora oggi restano tra le più importanti.

È nel secolo XX che matura però la tendenza ad una disciplina organica dell’esercizio dell’impresa di assicurazione; in Italia le prime disposizioni legislative riguardarono proprio le assicurazioni sulla vita.

Nel 1912 fu istituito l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni

37

, ente pubblico economico al quale venne attribuito il monopolio nelle assicurazioni sulla vita.

Con il d.p.r. del 1959 venne emanato il Testo Unico delle assicurazioni private che costituirà il testo fondamentale per la disciplina assicurativa fino alla nuova normativa comunitaria.

Rifacendoci al percorso storico di questo fenomeno assicurativo possiamo vedere che il suo sviluppo si è verificato a partire dal 1700 con la formazione di prodotti semplicemente strutturati, che nel corso del tempo hanno dato vita a forme assicurative e a prodotti sempre più vari e complessi presenti sul mercato.

                                                                                                                         

34 Rerum Novarum è il titolo dell'enciclica sociale promulgata il 15 maggio 1891 dal Leone XIII con la quale per la prima volta la Chiesa cattolica prese posizione in ordine alle questioni sociali e fondò la moderna dottrina sociale cristiana.

35 Evan Mackenzie (Firenze, 1852 - Genova, 1935) di origini scozzese, nel 1876 si stabili a Genova dove, grazie all’ esperienza maturata in precedenti soggiorni a Londra e Parigi, avviò numerose attività in campo assicurativo.

36 Cfr.R. Pellino, P. Pellino, S. Sorgi, Capire le assicurazioni. Guida pratica ai prodotti assicurativi, ed.Il sole 24 ore Pirola, Torino, 2006, pag. 177 – 178.

37 L'INA (Istituto Nazionale delle Assicurazioni), fu creato nel 1912 con un decreto del ministro Francesco Saverio Nitti, emanato durante il Governo Giolitti IV.

Cfr. A. Donati, G. Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, op. cit, pag. 9.

(18)

Analizzando infatti i dati pubblicati dall’Ania nel 2014 dei premi di lavoro diretto, emerge una forte ripresa dei premi vita a fronte di una contrazione dei premi danno.

Il ramo vita è cresciuto del 22,2 % e la classifica aggiornata vede le Generali leader con premi per 20,44 miliardi. Al terzo posto nella classifica figura il gruppo tedesco Allianz con 4,4 miliardi di premi

38

.

Concludendo, si può affermare che il bisogno di protezione continua a crescere, poiché le assicurazioni sulla vita, con oltre 65 miliardi di euro, rappresentano il 51,85 % di tutto il mercato assicurativo e nel 2013 hanno registrato la crescita maggiore tanto da trainare l’intero comparto

39

.

2.2. LA POLIZZA VITA

Il noto poeta romanesco Trilussa in una sua schietta satira ci ricorda che assicurarsi sulla vita o assicurare la vita non garantisce la immortalità

40

.

…L'ha provato er sor Checco, er mi' parente:

co' tutto che se l'era assicurata è morto tale e quale d'accidente….

Certo questa è una verità lapalissiana, ma assicurandosi può senz’altro aiutare a risolvere sia i problemi economici che la morte di una persona pone ai suoi eredi sia quelli che deve affrontare chi sopravvivere alla propria capacità di creare

                                                                                                                         

38 Si legga, Sole 24 ore, sezione Finanza & Mercati, Laura Galvagni, Assicurazioni, il ramo vita torna a crescere, 16 Aprile 2014.

39 Si legga, Sole 24 ore, sezione Italia & Mondo, Giuseppe Borello, Assicurati a metà : dalle pensioni alla RcAuto, ecco le falle nella protezione degli italiani, 15 settembre 2014.

40 Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri (Roma, 26 ottobre 1871 – Roma, 21 dicembre1950), è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano, noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.

(19)

reddito. Infatti, in una famiglia che vive solo con il reddito del capo famiglia, la morte di quest’ultimo può determinare una riduzione o l’annullamento totale del reddito. Anche lo stesso soggetto, capace di produrre reddito, con l’avanzare dell’età si troverà nella necessità di non avere mezzi adeguati per finanziare i bisogni dell’età post-lavorativa. Da quanto detto risulta evidente che la posta in gioco dell’assicurazione vita è il valore della vita umana

41

.

Gli eventi suscettibili di tutela sono quindi quelli attinenti alla “vita” umana, ciò conferisce notevole flessibilità alla norma legislativa e apre la strada ad una continua evoluzione dei prodotti del ramo vita che oggi ben conosciamo.

Stipulare la Polizza sulla Vita significa preservare i beneficiari e anche chi la contrae da eventuali crisi economiche o eventi spiacevoli durante il corso della vita, compresa l’invalidità e la morte stessa del contraente.

Si può scegliere di stipulare un contratto di polizza vita dopo aver vagliato le migliori offerte sul mercato da parte di varie compagnie assicurative, anche on- line, tenendo conto che questo particolare tipo di assicurazione è il classico caso in cui l’economia si fonde intimamente con la psicologia del soggetto che ne orienta appunto la scelta.

Nel settore delle polizze vita una rivisitazione complessiva delle disposizioni vigenti unitamente alla esigenza di rafforzare la trasparenza delle offerte e dei contenuti contrattuali, ha indotto l’Istituto all’emanazione della Circolare 551 del 2005 che introduce nuove modalità di rappresentazione delle caratteristiche dei prodotti offerti. I più elevati standard di trasparenza consentono al potenziale cliente di operare confronti su costi, rischi e rendimenti dei vari prodotti anche se resta tuttavia fondamentale il ruolo svolto dalla consulenza dell’intermediario che risulta vincolato a severe regole in materia di adeguatezza del prodotto proposto

42

.

                                                                                                                         

41 Cfr. F. Pietro Bono, Le assicurazioni sulla vita,in Manuale di tecnica delle assicurazioni, Giuffrè, Milano, 2002, Tomo II, pag. 1405-1407.

42 Cfr. F. Pietro Bono, Le assicurazioni sulla vita,in Manuale di tecnica delle assicurazioni, op. cit., pag.29.

(20)

2.2.1. CARATTERISTICHE

La polizza vita presenta diversi elementi caratterizzanti. In primis “la GARANZIA” che è il contenitore degli obblighi con il quale l’assicuratore si vincola al se che riguarda e circoscrive gli eventi che possono determinare l’obbligo di prestazione, al come che esprime la forma del pagamento che può essere un capitale o una rendita, al quando che descrive il tempo della prestazione e la durata della garanzia prevista e al quanto che riguarda la misura della prestazione in termini economici.

Gli obblighi contrattuali interagiscono con altri elementi caratterizzanti che sono appunto le FIGURE IN GIOCO: il contraente, che stipula il contratto con la società e quindi paga il premio, l’assicurato, cioè la persona sulla cui vita è riferito l’evento previsto dal contratto, il beneficiario

43

, cioè colui che ha diritto a ricevere la prestazione economica al verificarsi dell’evento e l’assicuratore, ovvero la società di assicurazione che si obbliga, a fronte della riscossione del premio, a fornire la prestazione prevista nel contratto.

La compagnia di assicurazione deve essere specificatamente autorizzata dall'IVASS ad operare in Italia nel settore delle assicurazioni vita, se si sceglie una compagnia di un Paese della Comunità diverso dall'Italia, è possibile che la legislazione applicabile sia diversa e quindi la legge italiana vale solo per la fase precontrattuale nel caso di adesione a distanza (via Internet, telefono, etc.).

L’ attività di intermediazione assicurativa

44

può essere esercitata da agenti, broker, sim, banche, uffici postali, etc. che devono essere registrati nel registro

                                                                                                                         

 43 Il contraente, l’assicurato e il beneficiario possono essere la stessa persona. Il contraente e il beneficiario possono essere sostituiti da altre persone nel corso della vita della polizza, mentre l’assicurato rimane fisso fino alla fine del contratto.

44 L’esercizio dell’attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa è vietata agli enti pubblici, agli enti e società da essi controllati e ai pubblici dipendenti, anche a tempo parziale se questo supera metà dell’orario a tempo pieno.

Cfr. A.Donati, G.Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, op.cit., pag. 93.

(21)

degli intermediari assicurativi e riassicurativi (RUI) tenuto dall'IVASS.

Un altro elemento è il PREMIO che è il corrispettivo pagato per ottenere la copertura assicurativa; può essere versato con diverse modalità, corrispondenti alle diverse forme pattuite nelle condizioni contrattuali e solitamente si distingue tra: premio unico che si versa interamente all’inizio del contratto e ha validità per tutta la durata della polizza (questa modalità è anche chiamata “soluzione unica”) e premi periodici che in base alle condizioni contrattuali, il loro ammontare potrà essere costante, decrescente oppure variabile ( premio ricorrente)

45

.

Molto importante è la DOCUMENTAZIONE CONTRATTUALE e, nella generalità dei casi, il primo documento a cui ci si trova di fronte è la “proposta di assicurazione”, essa compilata dalla persona che vuole contrarre l’assicurazione conterrà tutte le informazioni sulla base delle quali l’assicuratore deciderà se e a quali condizioni sia disposto ad accettare la richiesta. La polizza cioè il documento vero e proprio sarà infatti emesso dall’impresa sulla base delle informazioni ricevute.

Tra le informazioni contenute nella proposta particolare importanza rivestono l’età, poiché è un elemento fondamentale per la determinazione del costo dell’assicurazione e le risposte alle domande di natura sanitaria. La verifica sullo stato di salute dell’assicurato, soprattutto quando il contratto non prevede particolari documentazioni mediche, sarà effettuata dall’assicuratore al momento del pagamento in caso di morte, infatti la scoperta di dichiarazioni non vere può anche consentire il rifiuto delle somme pattuite

46

.

A differenza delle assicurazioni contro i danni che svolgono una funzione indennitaria, quelle sulla vita permettono all’assicurato di costituirsi un capitale

                                                                                                                         

45 Cfr. F. Pietro Bono, Le assicurazioni sulla vita,in Manuale di tecnica delle assicurazioni, op. cit., pag.

180 – 183.

46 Cfr. F. Pietro Bono, Le assicurazioni sulla vita, in Manuale di tecnica delle assicurazioni, op. cit., pag.

1432 – 1433.

(22)

per il futuro e quindi, in questo caso il rischio assicurato non è necessariamente dannoso.

Principalmente i rischi assicurabili da una polizza vita sono due: la vita e la morte. La morte dell’assicurato, prevede che all’avvenimento venga corrisposto alla famiglia del defunto o al beneficiario, definito in stipula di contratto, la somma pattuita dalla assicurazione

47

. Il rischio di sopravvivenza invece prevede per l’assicurato che, in via ipotetica, si potrebbe trovare, dopo qualche anno, a dover affrontare delle ingenti spese senza averne la liquidità, di essere supportato dall’assicurazione stipulata

48

.

2.2.2. RISERVE TECNICHE

Ben sapendo che le riserve tecniche costituiscono la parte più importante dello stato patrimoniale delle imprese assicurative e che esse sono infatti gli accantonamenti costituiti per far fronte agli impegni verso gli assicurati, sono state disciplinate all’art. 36 e 37 del Cda.

In particolare le riserve tecniche dei rami vita sono menzionate nell’art. 36 e si distinguono in:

                                                                                                                         

47 Il rischio di morte, pensiamo al padre di famiglia unico percettore di reddito che perde il posto di lavoro e ha sulle spalle una famiglia con un mutuo da pagare per l’acquisto della prima casa. In caso di morte lascerebbe in seria difficoltà sua moglie e suo figlio. Un’Assicurazione che contempli il Caso Morte tamponerebbe il problema perché assicurerebbe un capitale agli eredi che potrebbero affrontare le difficoltà di una perdita cosi importante.

48 Il rischio di sopravvivenza, potrebbe sembrare paradossale parlare di sopravvivenza associandola ad un rischio ma è proprio così. Pensiamo al caso in cui tra 15 anni c’è la possibilità che per qualsiasi motivo io debba esborsare un capitale abbastanza consistente. Il rischio è proprio la mia sopravvivenza tra 15 anni e il problema sorgerebbe se a quell’epoca non avessi la disponibilità dell’intero capitale. Un esempio potrebbe essere quello del padre di famiglia che tra 15 anni dovrà mantenere suo figlio per gli studi universitari e sostenere i relativi costi. Stipulando un’Assicurazione sulla Vita con la finalità di costituire un dato capitale tra 15 anni, inizierà oggi a versare mensilmente o annualmente un premio contenuto che sarà accantonato e sul quale matureranno interessi.

(23)

- riserva matematica è l'importo che deve essere accantonato dalla compagnia assicurativa per far fronte agli obblighi futuri assunti verso gli assicurati.

La sua origine sta nello sfasamento temporale esistente fra il momento in cui il contraente paga il premio e il momento in cui l'assicuratore deve eseguire le prestazioni.

Per evitare politiche contrarie al principio di prudenza, il Regolamento ISVAP 21/2008

49

, conformemente a quanto disposto dal Codice delle assicurazioni private, ha stabilito i criteri per una corretta valutazione della riserva matematica, affidandone la sorveglianza della loro applicazione all’attuario per il controllo interno e a l’ISVAP per quello esterno

50

.

In base all’art. 26 del citato Regolamento, le riserve matematiche del ramo vita devono essere calcolate analiticamente con metodo prospettivo

51

, e in alternativa con quello retrospettivo

52

.

L’adozione del metodo retrospettivo è consentita soltanto se da luogo ad una riserva non inferiore a quella calcolata con il metodo prospettivo, oppure se non sia possibile applicare quest’ultimo per il tipo di contratto al quale la riserva si riferisce

53

;

                                                                                                                         

49 Modificato e integrato dal Provvedimento ISVAP n. 2696 del 27 aprile 2009, dal Regolamento ISVAP n.30 del 12 maggio 2009, dal Regolamento ISVAP n. 32 dell’11 giugno 2009 e dal Regolamento ISVAP n. 33 del 10 marzo 2010.

50 Cfr. A. Cappiello, L’impresa di assicurazione. Economia, gestione, nuove regole di vigilanza, op. cit., pag.119-122.

51 Tale metodo esprime la differenza tra il valore attuale degli impegni futuri della compagnia ed il valore attuale degli impegni futuri che l’assicurato dovrà assolvere.

52 Tale metodo consiste nel calcolo della differenza tra il montante degli impegni passati assolti dall’assicurato e il montante degli impegni passati assolti dalla compagnia.

53 Cfr. S. Amorosino, L. Desiderio, Il nuovo codice delle assicurazioni: commento sistematico, Giuffrè, Milano, 2006, pag. 158.

(24)

- riserva per somme da pagare consiste in un importo complessivo pari alle somme necessarie per far fronte al pagamento di capitali e rendite maturate, riscatti e sinistri da pagare;

- riserva per partecipazioni agli utili e ristorni comprende gli importi da attribuire agli assicurati o ai beneficiari dei contratti a titolo di partecipazione agli utili tecnici e di ristorni, purché tali importi non siano già stati attribuiti o non siano già stati considerati nelle riserve matematiche

54

;

- riserva delle assicurazioni complementari deve essere costituita in via complementare per alcune assicurazioni danni svolte ad integrazione di quelle sulla vita (infortuni e malattia) e deve essere inserita in bilancio in modo distinto in quanto sono assicurazioni non vita;

- riserva tecnica per rischio di investimento a carico degli assicurati consiste in poste contabili che incontriamo in quelle forme assicurative in cui gli assicurati sopportano direttamente il rischio degli investimenti, ovvero nei casi in cui il rendimento degli investimenti è legato ad un indice azionario o ad altro parametro di riferimento

55

;

- riserva per la gestione di fondi pensione che viene costituita per consentire alla impresa di far fonte agli impegni derivanti dalla gestione di tali fondi

56

;

Il regolamento ISVAP n. 21/2008, in conformità a quanto stabilito dal d.lgs.

                                                                                                                         

54 Cfr. S. Giordano, Il nuovo manuale delle scritture contabili, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2010, pag.695.

 55 N. Di Cagno, S. Adamo, Amministrazione e controllo delle imprese di assicurazione, Giappichelli, Torino, 2000, pag.524-526.

56 Cfr. A. Silvestri, La pianificazione nelle imprese di assicurazione. Un approccio integrale alla gestione del portafoglio, Franco Angeli,Milano,2008,pag.66.

(25)

n.174/1995 in attuazione della terza direttiva vita

57

, prevede la costituzione di ulteriori riserve come la riserva per spese future e le riserve aggiuntive per rischio finanziario e demografico.

- La riserva per spese future è costituita per coprire le spese amministrative e delle provvigioni che l’impresa prevede di dover sostenere in base ad una prudente valutazione (art. 31 del regolamento 21/2008);

- le riserve aggiuntive hanno invece lo scopo di integrare le riserve tecniche qualora queste risultino insufficienti per calcoli e previsioni errate con riferimento sia al rischio finanziario, sia al rischio demografico. Il primo può derivare dallo sfasamento temporale tra il periodo in cui è stato maturato il rendimento da riconoscere contrattualmente ed il momento in cui questo viene effettivamente riconosciuto agli assicurati (art.37), il secondo, al contrario, è dovuto ad uno scostamento tra le basi demografiche utilizzate per il calcolo delle riserve matematiche e i risultati dell’esperienza diretta sul portafoglio (art.50).

Concludendo, comunque si deve tener presente che non sono le riserve tecniche a dare l’assoluta garanzia di un effettivo adempimento degli obblighi assunti dall’assicuratore, ma le attività patrimoniali della impresa, infatti il patrimonio della impresa stessa, per un importo almeno pari alle riserve tecniche deve essere investito proprio per assicurare la adeguata garanzia verso gli impegni assunti. Il regolamento ISVAP n. 36 prevede diverse categorie di attivi nelle quali le singole imprese possono essere autorizzate ad investire

58

.

                                                                                                                         

57 Il d.lgs. 17 marzo 1995, n. 174, è stato integralmente abrogato dall’art. 354, comma 1, del cod. ass.

Tuttavia le disposizioni di tale decreto relative alle riserve per spese future e aggiuntive dei rami vita (art.

25, commi 8 e 12), non inserite nel codice delle assicurazioni, hanno continuato a trovare applicazione, in quanto compatibili, fino all’entrata in vigore del regolamento ISVAP n. 21/2008, adottato in conformità a quanto previsto dall’art. 355 cod. ass.

58 Le imprese assicurative devono tenere il registro delle attività a copertura delle riserve tecniche, nel quale sono iscritti i movimenti in entrata e in uscita delle singole attività. La funzione di tale registro è quella di consentire alla Isvap il controllo del rispetto della disciplina di copertura delle riserve tecniche a garanzia del soddisfacimento degli aventi diritto alle prestazioni assicurative ma anche quella di separare le attività considerate, dalle restanti attività della impresa.

Cfr. A.Donati, G. Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, op.cit., pag. 36-37.

(26)

2.2.3. TIPOLOGIE DI POLIZZE VITA

2.2.3.1. POLIZZE VITA “TRADIZIONALI”

In funzione del rischio coperto possiamo distinguere 3 famiglie di prodotti:

1. Assicurazioni per il caso morte;

2. Assicurazioni per il caso vita;

3. Assicurazioni miste.

2.2.3.1.1. ASSICURAZIONI PER IL CASO MORTE

Per il primo gruppo assicurazioni caso morte distinguiamo quelle temporanee caso morte e quelle a vita intera:

ü la polizza temporanea caso morte è una polizza vita che prevede il pagamento di un capitale nell’eventualità in cui l’assicurato muoia entro un periodo di tempo prestabilito nel contratto assicurativo. Questo prodotto non consente riscatto e di norma prevede un periodo di carenza iniziale, generalmente pari a 6 mesi, durante il quale non opera la copertura assicurativa. Se nel periodo di carenza l’assicurato muore, l’impresa non paga il capitale. Se l’assicurato non muore entro il termine pattuito ex ante il premio pagato resta acquisito dall’assicuratore

59

:

                                                                                                                         

59 A.Ferrari, E. Gualandri, A. Landi, V. Venturelli, P. Vezzani, Strumenti e prodotti finanziari: bisogni di investimento, finanziamento pegamento e gestione dei rischi, G. Giappichelli, Torino, 2012, pag. 187- 188.

(27)

Figura 1 - Schema di funzionamento di una TCM

60

ü la polizza caso morte a vita intera questo tipo di polizze vita prevede che il capitale assicurato venga corrisposto al beneficiario (o ai beneficiari) designato nel contratto, indipendentemente dal momento in cui avverrà il decesso, copre quindi l’intera vita dell’assicurato.

L’assicuratore in questo caso ha un impegno certo cioè il pagamento, ma resta incerto il momento in cui si dovrà verificare. Questo tipo di polizza non ha una scadenza prefissata e, contrariamente alla polizza TCM, consente il riscatto

61

.

                                                                                                                         

60 L’assicuratore paga un capitale alla fine dell’anno in cui ha luogo il decesso dell’assicurato solo se l’evento accade entro n anni dalla decorrenza (tra to e tn); se la morte avviene tra tn e tx l’assicuratore non deve pagare nulla e i premi rimangono alla compagnia assicurativa.

61 Cfr. A.A. V.V. a cura di Guido Giommi, Guida alla tutela del patrimonio 2010, Le Fonti S.r.l, Milano, 2010, pag. 183.

Riferimenti

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