Lezione 13
Morbillo (Measles)
Pierpaolo Cavallo
Eziopatogenesi
• Malattia altamente infettiva prodotta dal Morbillivirus
• E’ un virus a RNA della famiglia Paramyxoviridae
• Non esiste farmaco antivirale, l’agente dura max 2 ore in
ambiente
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Sequenza di infezione
• Penetrazione per via aerea e congiuntivale
• Prima moltiplicazione nel rinofaringe, viremia al sistema reticolo endoteliale (SRE = macrofagi, cellule reticolari di milza, midollo, linfonodi, etc.)
• Seconda moltiplicazione, viremia a tutto l’organismo, sintomi ed esantema
• Espulsione del virus per via respiratoria e congiuntivale, spesso anche urinaria
• Comparsa anticorpi ed eliminazione
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Quadro clinico
• Incubazione: 8-14 giorni
• Fase d’invasione o «catarrale»: somiglia ad un forte raffreddore (febbre alta, rinite, faringite, congiuntivite, macchie di Koplik nel cavo orale) • Fase esantematica: macchie cutanee (rash): cranio-caudale (nuca,
orecchie, faccia, collo, tronco, arti), scompare dopo 3-4 giorni nella stessa sequenza, la febbre cala ma permane lo stato infiammatorio • Fase di guarigione: se non vi sono complicanze, remissione dei sintomi
Letalità: paesi sviluppati 0.1-1/10.000; sottosviluppati 10-100/10.000
5 macchie di Koplik
(chiamate anche «Enantema» perché compaiono dentro il corpo e non sulla superficie esterna)
Esantema
(le lesioni tendono a confluire)
http://www.patientcareonline.com/vaccines/measles-key-5-signs-and-symptoms
Complicanze lievi
In totale circa il 30% dei casi notificati presenta almeno una complicanza.
Sono più frequenti per età <5 o >20 anni. Più comuni complicanze:
• diarrea = 8% • otite media = 7% • polmonite = 7% 6 5 6
Complicanze gravi
Encefalite = 0.5-1 caso ogni 1000 malati.
Compare 3-20 giorni dopo l’esantema: febbre, cefalea, volito, convulsioni. Il 25% dei malati resta affetto da danno neurologico. PESS – PanEncefalite Sclerosante Subacuta = 5-10 casi ogni milione di malati.
Compare fino a 10 anni dopo la malattia: degenerazione cognitiva, convusioni, perdita delle funzioni motorie. Mortale in 2-3 anni, non esiste terapia.
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Epidemiologia
• Unico serbatoio e sorgente è l’uomo
• Espulsione virus nella fase di invasione, cioè prima che compaia l’esantema («manda il bambino a scuola, tanto è solo raffreddore…») • Non esistono portatori sani
• Contagiosità elevatissima = in famiglia e gruppi chiusi i soggetti S (suscettibili alla malattia) si contagiano al 90-99%
• Endemica nella popolazione, max incidenza fine inverno, periodiche epidemie ogni 2-4 anni
Prevenzione
• Isolamento domiciliare, solo per complicanze gravi ospedaliero, ma serve più al malato che alla prevenzione
• Dal 2017 il vaccino è obbligatorio: si usa trivalente MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia) o MPRV (MPR + Varicella)
• una dose a 15 mesi, richiamo a 5-6 anni
• se la prima dose è stata fatta al tempo giusto, copertura > 95% • richiami «naturali» sempre possibili, la copertura comunque dura
circa 15 anni
• possibile protezione passiva per contatti a rischio (entro 5 giorni)
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Vaccino MPR ed autismo
• Nel 1998 Lancet pubblicò un articolo del medico inglese Andrew Wakefield che affermava che la vaccinazione MPR producesse autismo (MMR = Measles Mumps Rubella)
• Autismo = disturbo infantile caratterizzato dal mancato sviluppo di relazioni sociali e affettive, difficoltà nell'uso del linguaggio, apatia, ripetitività nei giochi e rigidità nei movimenti
• Lo studio di Wakefield riportava una popolazione di 12 casi di bambini con autismo, dei quali 8 con disturbi comparsi a due settimane dalla vaccinazione
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L’articolo di Deer (vedi link a www.wired.it )
Il giornalista investigativo (figura che in Italia non esiste) Brian Deer inizia a indagare sul tema e scopre che:
• prima di pubblicare il suo studio nel ’98, Wakefield aveva registrato una richiesta di brevetto per un nuovo vaccino contro il morbillo • Wakefield aveva falsificato i dati della ricerca:
• 3 bambini indicati come «autistici» non avevano mai ricevuto una diagnosi • 5 avevano mostrato disturbi neurologici prima della somministrazione del
vaccino
• nel 2010 Wakefield è stato radiato dall’albo dei medici britannico, e il suo articolo è stato ritirato dalla rivista Lancet
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Studi successivi
• Vari studi di popolazioni vaccinate hanno dimostrato la falsità del lavoro di Wakefield
• Razionale degli studi:
• effettuare uno studio longitudinale retrospettivo (= seguire nel tempo una popolazione di cui si conoscono i dati registrati)
• contare i casi di autismo tra bambini vaccinati • contare i casi di autismo tra bambini non vaccinati
• confrontare: se il vaccino produce autismo, allora tra i vaccinati il rischio di avere bambini autistici sarà maggiore
• Esempio: studio di Madsen (2002)
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Studio di Madsen (2002)
Rischio relativo
• NON vaccinati = 1 = 100% • vaccinati = 0.92 = 92%
Se il vaccino producesse autismo, il rischio dei vaccinati dovrebbe essere PIU’ di 1 = 100%, invece è 0.92 = 92%. Per i disturbi di tipo autistico è anche meno: 0.83 = 83%.
Questo vuol dire che
I VACCINATI HANNO RISCHIO MINORE DEI NON VACCINATI
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Confronto malattia-vaccinazione: esempi
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https://www.slideshare.net/b_m_hughes/1112-wk-10-lect-01
Materiale didattico
• da studiare: Barbuti – Giammanco – Fara, cap. 13.1.8
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