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2. DOCUMENTO PRELIMINARE ALL’AVVIO DELLA PROGETTAZIONE 2.1. Finalità e Obiettivi

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Academic year: 2021

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2.

DOCUMENTO PRELIMINARE ALL’AVVIO DELLA

PROGETTAZIONE

2.1. Finalità e Obiettivi

2.1.1. Generali

Il Decreto Legislativo DLgs163/2006, che rende superata la legislazione sulle opere pubbliche e sui lavori degli ultimi 12 anni (Legge quadro - L.109/94; Regolamento - DPR.554/99), sottolinea la necessità di tradurre efficacemente nel progetto quelli che sono gli obiettivi posti dalla committenza pubblica in fase di programmazione, e quindi di definire i requisiti tecnici in base alle esigenze stabilite.

Il Documento preliminare all’avvio della progettazione (Dpp), deve delineare un quadro conoscitivo di base, costituito oltre che dagli obiettivi e dalle prestazioni attese, dall’elenco dei vincoli, delle norme e delle procedure tecniche da rispettare, dalle classi di esigenze da soddisfare, dai requisiti tecnici, nonché dalla stima sui costi globali dell'opera per il ciclo di vita ipotizzato.

Con il Dpp si cerca,dunque, di tradurre con la massima efficacia all’interno del progetto, tutti gli obiettivi definiti dal committente pubblico in fase di programmazione, in modo da rispondere con requisiti tecnici prestazionali alle esigenze individuate. Il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) deve occuparsi della redazione del Dpp, di trovare aiuti per redigere il documento, proporre a chi commissionare il progetto e controllare l’opera dei progettisti, sia in itinere attraverso verifiche, sia con controlli esterni e quindi, in conclusione, con la validazione del progetto, la quale, comunque, non solleva da responsabilità i progettisti.

La redazione, tende a definire le Linee Guida per la progettazione, raggiungendo una scala di dettaglio della progettazione che prevede la scelta delle tecnologie, dei componenti e dei materiali adottati.

Il miglior metodo a supporto del processo decisionale è rappresentato dall’Analisi del Valore, AV(Lawrence D.Miles 1943).

L’Analisi del Valore si definisce come un approccio organizzativo e creativo, basato su un’attività interdisciplinare, che utilizza un procedimento funzionale ed economico con lo scopo di aumentare il valore (soddisfazione delle esigenze in rapporto ai costi globali) di una entità.

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Il valore è un concetto legato all’utilità che viene attribuita alla funzione esaminata assunta tra quelle esplicate dall’entità presa in considerazione, in rapporto al costo globale del componente che la esplica, all’interno delle risorse disponibili per la produzione e la gestione nel corso di vita programmato. Il valore è quindi un concetto che si riferisce prima ancora che all’entità materiale presa in esame, al servizio da essa reso, riferendosi alle funzioni in termini dinamici, in quanto non si limita a considerare l’efficienza e l’efficacia al momento in cui si comincia ad utilizzare l’opera, bensì per tutto l’arco di tempo della sua vita utile. Il Dpp e il progetto prendono in esame il comportamento dell’opera nel tempo, verificandone quindi la validità in termini di valore.

Considerando la non completa offerta di infrastrutture per lo sport all’interno del territorio di Altopascio e dei comuni limitrofi, l’amministrazione sentite le esigenze della popolazione, sta considerando da anni la realizzazione di una piscina per :

- attività natatorie pseudo-agonistiche

- attività ludico-ricreative sia al chiuso che all’aperto

da inserire in un complesso più ampio comprendente anche il palazzetto dello sport da realizzare in un successivo lotto di intervento.

L’obiettivo è anche, quindi, l’occasione di una progettazione non solo a scala prettamente edilizia, ma bensì, urbanistica.

2.1.2. Particolari a) Accessibilità

L’aumento di accessibilità all’area si pone come obiettivo di primaria importanza, in modo da rendere possibile la fruizione da parte di un pubblico più ampio. Realizzare, o modificare, un nuovo tessuto a scala urbana della rete ciclabile, stradale e pedonale si rende necessario per la zona di intervento, ubicata ai margini dell’attuale zona industriale e commerciale di Altopascio.

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b) Impianto sportivo eco-sostenibile (L.E.S.S)

La realizzazione dell’impianto sportivo dovrà essere attuato secondo le più moderne tecnologie e soluzioni progettuali volte a ridurre e compensare tutti gli impatti ambientali, ed anzi rendere la presenza dell’impianto come occasione di incremento della qualità ambientale e della naturalità diffusa dell’ambito circostante.

In particolare le soluzioni progettuali e operative interesseranno i seguenti aspetti:

- inserimento ambientale dell’impianto dal punto di vista paesaggistico e della riqualificazione del verde;

- facile montaggio-smontaggio dell’impianto coperto principale, con riutilizzo delle sue componenti (possibilità di completo smontaggio di parte della struttura);

- controllo delle emissioni (atmosferiche, in acqua, sonore); - controllo del ciclo dei rifiuti (raccolta differenziata);

- soluzioni progettuali per l’isolamento termico e raccolta delle acque piovane, con possibilità di loro parziale riutilizzo;

- soluzioni progettuali ecosostenibili per l’accesso agli impianti (ingressi, parcheggi,ecc.) e la mobilità interna dei fruitori (accessibilità per tutti);

- impianti energetici e di riscaldamento (generazione di energia alternativa rinnovabile attraverso realizzazione di centrale di produzione acqua calda a pannelli solari, pompe e scambiatori di calore, recuperatori di calore ecc.); sistemi anti black-out;

-Life Cycle Assessment (LCA) dei materiali e del ciclo di vita dell’impianto, sia in fase realizzativa (cantiere), sia in quella gestionale ed anche in quella di eventuale dismissione a fine ciclo, in particolare nella fase realizzativa, i consumi e i trasporti verranno fortemente decurtati con la scelta di utilizzare materiali prodotti in loco con l’adiacente cementificio, l’utilizzo di pannelli ondulati realizzati dalla locale impresa Giusti-Onduline e lo sfruttamento della vicinissima Nuova Lam per il laterizio;

- modello di gestione ordinaria eco-compatibile (controllo e ottimizzazione dell’uso di risorse al fine di ridurre ogni spreco), con la realizzazione di un apposito prontuario interno di gestione.

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c) Impianto natatorio polifunzionale

A fronte degli elevati costi di realizzazione e soprattutto gestione viene richiesto un impianto natatorio polivalente che riesca ad attrarre il maggior numero di utenti nei diversi periodi dell’anno.

Oltre alla funzione natatoria puramente agonistica e di scuola di nuoto, devono essere predisposti, come consigliato dalle Norme CONI, spazi di acqua per scopi:

 medici,  sociali,  terapeutici,  wellness – beauty,  fitness,  nursery,  didattici,  di svago.

Così facendo, a fronte, di un limitato aumento dei costi iniziali e di gestione, viene incrementato il numero di utenti e di conseguenza gli incassi che possono essere utilizzati per attività meno remunerative.

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2.2. Vincoli

2.2.1. Situazioni Iniziali

L’utilizzazione attuale del terreno è a prato incolto e ha l’aspetto di un grande campo, posto su livelli differenti, ma non troppo accentuati e solcato da fosse campestri di raccolta delle acque, che individuano altresì una centuriazione regolare con sviluppo approssimativo dei lotti in direzione Nord - Sud. I lotti di terreno inseriti nella perimetrazione di zona presentano una superficie complessiva di 25501 mq e non esistono preesistenze all’interno dell’area. La morfologia del terreno presenta un andamento leggermente inclinato dal vertice nord est verso sud ovest, con quota massima di +4,30 m rispetto al piano stradale, tale quindi da non richiedere particolari spostamenti di terra per la realizzazione degli orizzontamenti previsti.

Il lotto è lambito a Sud da Via della Sibolla e in parte ad Ovest dalla meno importante Via dei Ferranti. Il resto delle confini è rappresentato da campi incolti e da piccole abitazioni uni o bi-familiari. Si evidenzia di la presenza di un elettrodotto molto degradante in direzione Ovest [Figura 1].

Figura 2-1- Sezione territoriale asse Sud-Nord in direzione Ovest

2.2.2. Leggi e Norme cogenti, Raccomandazioni Tecniche a) Norme generali relative ai Lavori Pubblici

- Legge Quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109 e successive integrazioni

- Regolamento di attuazione della Legge Quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio, n. 109, e successive modificazioni (D.P.R. 21 dicembre 1999, n.554) - Decreto Ministero Dei Lavori Pubblici N. 145 del 19 aprile 2000 Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni (G. U. n. 131 del 7 giugno 2000)

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b) Norme Urbanistiche Ambientali

L’intervento di realizzazione del complesso sportivo in località Riatri è previsto nelle previsioni del Piano Strutturale e del successivo Regolamento Urbanistico del Comune di Altopascio.

- Piano Regolatore del Comune di Altopascio con relative Norme tecniche di attuazione

- Regolamento edilizio comune di Altopascio

c) Norme relative alla Progettazione e Manutenzione degli Impianti Sportivi - Norme Coni Per L’impiantistica Sportiva (approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del CONI n. 1379 del 25 Giugno 2008)

Sono soggetti alle norme CONI tutti gli impianti sportivi destinati alla pratica di discipline regolamentate dalle Federazioni sportive nazionali e dalle loro affiliate ed hanno lo scopo di individuare livelli minimi qualitativi e quantitativi da rispettare nella realizzazione di nuovi impianti e nella ristrutturazione di quelli esistenti.

- Norma UNI 10637: 2006

Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità dell’acqua di piscina. La norma fornisce prescrizioni atte a garantire una qualità dell’acqua di piscina ottimale dal punto di vista igienico, estetico e della sicurezza.

- Normativa FINA "Federation International De Natation"

Da FINA General Rules - New rules 2002-2005 Emanata dalla FINA impone che tutte le manifestazioni svolte devono tenersi in piscine che rispondono ai requisiti standard contenuti nella norma.

- Normativa FIN "Federazione Italiana Nuoto"

Redatte dal Settore Impianti della FIN e deliberate dal Consiglio Federale Indica le dimensioni minime delle vasche con le diverse discipline natatorie che si possono svolgere, regolamenta i requisiti degli impianti ai fini dell’ottenimento della omologazione del campo gara.

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- Atto d’Intesa Tra Stato e Regione (Atti n. 1605 del 16 gennaio 2003)

Aspetti igienico sanitari concernenti la costruzione ,manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio.

- Legge Regionale 9 marzo 2006, n. 8

“Norme in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio.”

- Decreto Ministeriale del 18 marzo 1996

“Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi.”e succ. modifiche ed integrazioni, tra cui il:

- Decreto Ministeriale 6 giugno 2005

“Modifiche e integrazioni al D.M. 18 marzo 1996, recante “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi.” Dispositivo legislativo per i complessi sportivi di nuova costruzione e quelli esistenti nei quali si svolgono manifestazioni e/o attività sportive regolamentate dal CONI e dalle Federazioni Nazionali riconosciute dal CONI , ove è prevista la presenza di spettatori in numero superiore a 100.

- Decreto Ministeriale 9 marzo 2007

“Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”

- Legge n.13 del 1989

- Decreto Ministeriale - Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236. (Pubblicato in suppl. ord. alla Gazzetta Ufficiale n.145 del 23 giugno 1989)

"Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche."

- D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503

“Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”

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- D.Lgs. 81/08, recante il nuovo Testo unico sulla sicurezza sul lavoro

- Decreto Legislativo n. 493 del 14 Agosto 1996

(relativo alla segnaletica sulla sicurezza) "Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica e/o la salute sul luogo di lavoro";

d) Norme relative al Risparmio Energetico

- L. 10/91 "Norme in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia". ( G.U. 16 gennaio 1991, n. 13)

- D.P.R. 26 agosto 1993, n° 412 [e aggiornamenti introdotti dal D.P.R. 21 dicembre 1999, n° 551 (G.U. 06.04.2000, S.G. 81)] “Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10.”

- DLgs 19.8.2005 n.192 - S.O. n.165 (G.U. n° 241 del 15/10/2005 - Supplemento Ordinario n° 165) “Rendimento energetico nell'edilizia. Attuazione direttiva 2002/91/CE”

- DLgs 29 Dicembre 2006, N. 311 (G.U. 1-2-2007, n. 26)

“Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia.

e) Norme Tecniche per le Costruzioni

- Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008 (G.U. 04-02-2008, n.29, suppl.ord. n°30) e relativa Circolare 2 febbraio 2009 n°617 del Ministero Infrastrutture e Trasporti approvata dal consiglio superiore dei lavori pubblici “Istruzioni per l’applicazione delle nuove norme tecniche delle costruzioni”

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2.2.3. Prestazioni attese / Livelli qualitativi richiesti

I seguenti dati sono estratti dalla “Gara per l’affidamento della progettazione definitiva

ed esecutiva e della realizzazione di una piscina coperta ad Altopascio” redatta

dall’amministrazione comunale:

Gli spazi da progettare hanno come tema:  Bar e ristorazione estiva

 Spazi per le piscine coperte, centro benessere, bar e tavola calda/ristorazione  Laguna all’aperto con blocco spogliatoi in comune col blocco coperto

Zona acqua

L’impianto coperto sarà costituito da:

Vasca natatoria 25 x 12.5mt. a 6 corsie, con profondità media di 1,60 mt. Utilizzabile per corsi di nuoto e attività natatorie amatoriali/agonistiche .

Vasca per bambini 12.50 x 6 mt. con profondità variabile da 0,60 mt. a 0,80 mt. utilizzabile per tutti i corsi dei piccoli nuotatori, attività riabilitativa e Idrokinesi terapia. Il piano vasche sarà pavimentato con idonei materiali antiscivolo tipo grès ceramico colorato in pasta; pavimentazione e rivestimenti in ceramica di prima scelta per tutti i pavimenti del corpo piscine (escluso vasche).

Il pavimento del piano vasca realizzato con pendenze tali affinché le acque di lavaggio e le acque fuoriuscite dalle vasche non vengano convogliate mai, né nelle vasche, né nei canali di sfioro, ma siano raccolte separatamente ed immesse direttamente nell’ impianto fognario mediante apposite canaline.

I serramenti dovranno essere del tipo a taglio termico di adeguato valore di trasmittanza. Centro benessere.

Area bagno turco, sauna, bagno romano, doccia cromoterapica e aromoterapica.

L’impianto scoperto sarà costituito da:

Ampia laguna multifunzionale con zona per nuotatori, ampie zone bambini con acqua bassa, giochi d’acqua, idromassaggi, torrente vorticoso, uno scivolo ed una pista morbida.

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Le vasche sono realizzate in cemento armato rivestite interamente con materiale impermeabile. Una membrana bituminosa sarà realizzata per l’ impermeabilizzazione delle strutture controterra, applicata a mezzo fiamma di bruciatore, con rasatura delle pareti e del fondo vasche scoperte con prodotto specifico impermeabilizzante, al fine di garantire un'ottima impermeabilità all'acqua prima di procedere con la posa del telo di rivestimento che sarà in pvc posato a caldo.

Per le vasche è previsto un impianto di adduzione a mezzo bocchette erogatrici distribuite sul fondo delle vasche e sfioratori laterali, vasche di compensazione, filtri e pompe di ricircolo, con impianti dimensionati in modo da garantire il filtraggio completo ogni tre ore per la laguna scoperta.

Impianti

La Centrale termica L’impianto centrale, alimentato con energia solare ove possibile enfatizzata da pompa di calore ad altissimo rendimento e collegato agli impianti di recupero termico, costituirà un unico insieme energetico di prestazioni notevoli, che ridurrà i consumi energetici di oltre il 70%. Circuiti separati per ciascuna vasca e per ciascuna micro-area condizionata (locali accessori di pertinenza dell’impianto natatorio, ristorazione, centro benessere ecc.), consentiranno di modificare le caratteristiche ambientali per utilizzi personalizzati in funzione del tipo di utenza (bambini, anziani, sportivi, per es.), senza sprechi energetici e con la massima soddisfazione dell’utente. L’Impianto di riscaldamento a servizio dell’acqua delle vasche, dovrà essere tale da permettere la messa a fuori esercizio di ogni singola vasca e dovrà comunque garantire la possibilità di ottenere temperature dell’acqua differenti nella vasca regolamentare e nella vasca per i corsi. L’impianto di riscaldamento e di acqua calda sanitaria delle altre strutture verrà realizzato con sottostazioni dotate di telecontrollo onde garantire economia di esercizio. Gli spogliatoi disporranno di una centrale termica autonoma che garantirà il riscaldamento e l’acqua calda in questi locali.

Impianto di condizionamento sarà realizzato nell’intera struttura e sarà concepito in modo tale da ottenere temperature ed umidità nell’area confortevoli a seconda delle attività svolte; in particolare l’impianto garantirà il controllo dell’umidità al fine di evitare i fenomeni di condensa normalmente presenti negli impianti natatori.

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L’impianto elettrico sarà suddiviso nel maggior numero di zone possibili, dalle quali si dirameranno tutte le linee necessarie; gli organi di comando e di protezioni delle linee saranno comunque alloggiati nei quadri citati, l’utenza non potrà mai entrare a contatto con alcun tipo di interruttore o di presa di corrente.

L’impianto di illuminazione, anch’esso suddiviso in zone come al punto precedente, non presenterà alcun interruttore, ma tutti i comandi saranno riportati nei quadri a servizio di ciascuna attività; in particolare l’illuminazione a servizio di corridoi, spogliatoi e servizi avrà l’illuminamento minimo di legge, le zone invece che non necessitino di illuminamento minimo come sul piano di calpestio e sullo specchio d’acqua avranno un illuminamento medio di 300 lux, durante la normale attività; i corpi illuminanti dovranno essere installati in posizioni tali da evitare fenomeni abbagliamento. Nelle zone destinate ai frequentatori dovrà essere garantito un illuminamento medio pari al 100 lux negli spogliatoi ed 80 lux nei servizi igienici.

L’impianto di illuminazione di emergenza sarà presente in tutto il complesso in modo tale che siano garantiti i livelli di illuminamento previsti dalle norme interni i locali di pubblico spettacolo.

L’impianto audio sarà installato nella struttura al fine di permettere la diffusione di comunicazioni e musica; tale impianto dovrà altresì permettere le comunicazioni durante lo svolgimento delle manifestazioni che sono previste

L’impianto di antifurto e di videosorveglianza dovrà essere installato per le ovvie misure di sicurezza ed antintrusione; qualora il gestore voglia dotare la struttura anche di impianto di videosorveglianza, dovranno essere rispettate le norme sulla privacy. L’impianto antincendio sarà previsto ed installato oltre ad impianti di rilevazione fumo ed incendi e gli impianti automatici di spegnimento che verranno richiesti dai vigili del fuoco, tenendo conto della attività lucro-sportiva prevista nella struttura, con affluenza di pubblico, quanto quella di ristorazione. Nella fase di predisposizione del progetto esecutivo il concessionario dovrà ottenere i necessari pareri da parte della Commissione Comunale di Vigilanza per Pubblici Spettacoli affinché possa essere rilasciata l’agibilità della struttura.

Gli impianti di trattamento acqua, a servizio di ciascuna vasca, saranno alloggiati al piano interrato, a lato delle vasche, ed automatizzati, al fine di garantire una corretta gestione degli stessi; tali impianti saranno dimensionati con il ricircolo completo ogni

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ora per la vasca corsi ed ogni quattro ore per la vasca più grande. Le canalizzazioni di immissione e ripresa dell’acqua devono essere posizionate con attenzione per evitare, nelle vasche, zone di ristagno; l’immissione dell’acqua nella vasca deve avvenire successivamente al suo trattamento con flusso dal fondo della vasca, attraverso bocchette erogatrici, disposte in modo funzionale.

I servizi igienici saranno nel numero previsto dalle norme citate. Saranno dotati di sanitari ed accessori anti vandalismo e tali da permettere un’opportuna pulizia: per tale motivo è prescritto anche l’installazione di vasi a sedere, l’utilizzo di vasi di tipo sospeso con scarico a parete; dovranno inoltre essere previsti rubinetti a fotocellula e/o temporizzati sia per i lavamani che per docce e orinatoi.

Per i campi e gli spogliatoi prevediamo:

L’Impianto di riscaldamento ove non fosse possibile la cogenerazione sarà autonomo rispetto a quello dell’ottagono, per questo si prevede la realizzazione di un locale da adibirsi a centrale termica. L’impianto di riscaldamento sarà a ventilconvettori o a termosifoni. La centrale termica sarà studiata appositamente anche per produrre acqua calda.

Opere di urbanizzazione

La raccolta delle acque meteoriche come già menzionato, dovrà avvenire tramite caditoie e griglie collegate alla rete pubblica fognatura.

L’illuminazione pubblica dovrà essere realizzata con pali di tipo stradale nel rispetto delle norme vigenti. Conservando ove possibile, previa manutenzione anche quelli insistenti sull’area.

Dotazione parcheggi

Il numero totale degli utenti quantificati in orari di massimo afflusso è stato stimato in 200 unità. Tenendo conto di 10 persone che lavoreranno nel palazzetto nei momenti di massimo afflusso il numero dei parcheggi sarà incrementato di 6 stalli per le auto e 2 per i motocicli.

In totale il numero minimo di parcheggi dovrà essere: - 65 stalli per auto

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- 1 stallo per autocorriera - 2 stalli per disabili

Rientrano nella predisposizione per l’inserimento del palazzetto dello sport: - 67 stalli per auto

- 16 stalli per motociclette - 3 stalli per autocorriere - 7 stalli per disabili

NB. Si opti per degli stalli con vicino fasce verdi per la piantumazione.

Precauzioni Statiche

La realizzazione pone sostanzialmente l’accento su alcuni parametri da tenere in attenta considerazione in fase definitiva ed esecutiva progettuale, per quanto attiene la progettazione e il dimensionamento statico dell’oggetto.

Le zone ospitanti nel sottosuolo i locali tecnologici, che in un eventuale soluzione interrata dovranno, essere scavate per m.3,30, prevedendo pertanto l’utilizzo di una platea adeguatamente calcolata, verificando il livello acquifero periodicamente prima dei lavori.

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2.3. Analisi Funzionale

2.3.1. Premessa

Per individuare gli spazi necessari allo svolgimento delle singole attività all’interno dell’impianto natatorio oggetto del presente lavoro, risulta utile aggregare in gruppi omogenei mediante l’analisi funzionale, le attività che bagnanti, visitatori, personale, addetti alla manutenzione, gestori, svolgono all’interno del complesso. Nella fase informativa della progettazione, come già visto, sono stati raccolti dati relativi all’ipotesi di organizzazione funzionale e al contesto ambientale di localizzazione dell’opera. Attraverso le informazioni raccolte e mediante lo studio delle esigenze della piscina sono state individuate le funzioni:

 primarie principali (necessarie e richieste),

 primarie complementari (non prescritte ma motivatamente richieste) ;  secondarie (non necessarie e non richieste, e per questo scartate).

2.3.2. Definizione delle funzioni/attività e Ambiti Funzionali Omogenei (AFO) In una classificazione di massima delle funzioni si distinguono le attività sportive-ludico-ricreative relative alla balneazione e al nuoto, definite come attività principali e quindi in grado di garantire il regolare funzionamento della piscina e le attività di servizio, complementari, di supporto delle prime. Come già accennato, le eventuali funzioni secondarie sono già state eliminate a priori, in quanto dannose, poiché comportano dei costi aggiuntivi ingiustificati, facendo abbassare il valore del progetto. All’interno della struttura si possono individuare aggregazioni di attività compatibili o finalizzate all’espletamento di una stessa funzione. Gli ambiti delineati si definiscono Ambiti Funzionali Omogenei (AFO), e attraverso una successiva progettazione di forme e dimensioni, si tradurranno in Ambiti Spaziali Omogenei (ASO).

Gli impianti sportivi dovranno essere realizzati ed attrezzati in modo da consentirne l'utilizzazione da parte dei diversi utenti, tenendo conto delle relative esigenze, in condizioni di adeguato benessere, igiene e sicurezza.

Nella progettazione di una piscina pubblica risulta indispensabile la redazione di un piano-programma, che individui correttamente le attività fondamentali integrative e di servizio che si dovranno svolgere, mediante una valutazione sia di tipo qualitativo, per

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precisare e individuare le diverse attività, che quantitativo, per definire correttamente spazi e attrezzature previste.

Le funzioni e le attività che si svolgono in una piscina sono raggruppabili in sei sezioni

funzionali omogenee (come prescritto da norma CONI), che possiamo far corrispondere

a 6 Ambiti Funzionali Omogenei (AFO):

 AFO 1- Attività sportive

 AFO 2- Attività e servizi di supporto alle attività sportive  AFO 3- Sezione impianti tecnici

 AFO 4- Attività di servizio per gli spettatori  AFO 5- Attività aggiuntive e complementari  AFO 6- Attività di collegamento

Di seguito saranno elencate le attività raggruppabili in Ambiti Funzionali Omogenei:

 AFO 1- Attività sportive

Queste funzioni riguardano l’attività fisica e tutto ciò che è strettamente correlato ad essa (riscaldamento, defaticamento, ecc.).

AMBITI FUNZIONALI OMOGENEI ATTIVITA’

AFO 1 Attività sportive

 Accedere previa filtro

 Eseguire attività preparatorie alla pratica sportiva

 Accedere alle vasche

 Praticare diverse attività sportive  Effettuare defaticamento e riposo  Controllare Bagnanti

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 AFO 2- Attività e servizi di supporto alle attività sportive

Sono le funzioni collegate alle altre e che, integrate con esse, ne consentono un corretto svolgimento o uno svolgimento migliore. Comprendono le funzioni esercitate dal personale per il corretto funzionamento della struttura sia dal punto di vista amministravo che gestionale.

AMBITI FUNZIONALI OMOGENEI ATTIVITA’

AFO 2

Attività e servizi di supporto alle attività sportive

 Accedere previa filtro  Camminare con piedi calzati  Camminare con piedi nudi  Cambiarsi d’abito

 Depositare abiti e preziosi

 Igienizzarsi prima dell’attività sportiva  Espletare attività fisiologiche

 Lavarsi dopo attività sportiva  Asciugarsi dopo attività

 Modificare il layout della vasca  Riporre attrezzature

 Pulire ambienti  Soccorrere bagnanti  Informare gli utenti  Amministrare impianto  Organizzare attività impianto  Gestire società sportive

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 AFO 3- Sezione impianti tecnici

Sono le funzioni che consentono un corretto svolgimento di tutte le attività in condizioni di benessere adeguate.

AMBITI FUNZIONALI OMOGENEI ATTIVITA’

AFO3

Sezione impianti tecnici

 Accedere agli impianti  Trattare aria

 Trattare acqua

 Recuperare acqua piovana  Ventilare gli ambienti  Illuminare gli ambienti

 Garantire sevizio Antincendio  Gestire le emergenze

 AFO 4- Attività di servizio per gli spettatori

Comprendono le funzioni proprie degli utenti visitatori, in particolar modo l’attività di visione della zona gioco in tutta la sua integrità in situazione di riposo. La visione è riferita alla manifestazione di turno o semplicemente a quella degli allenamenti quando consentito.

AMBITI FUNZIONALI OMOGENEI ATTIVITA’

AFO4

Attività di servizio per gli spettatori

 Accedere agli ambienti preposti  Assistere alle attività sportive  Espletare attività fisiologiche

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 AFO 5- Attività aggiuntive e complementari

Possono altresì essere previsti funzioni complementari come ristoro, attività ricreative o commerciali con relativi annessi, non necessari allo svolgimento delle attività o delle manifestazioni sportive ma opportuni in relazione alla gestione dell’impianto. Infatti, le piscine, sono gli edifici ad uso collettivo, che hanno i costi di gestione tra i più elevati e che senza entrate economiche consistenti difficilmente presenteranno bilanci in attivo. Perciò garantire entrate economiche extrasportive, sebbene a fronte di maggiori spese iniziali, diventa di importanza fondamentale per la gestione dell’impianto. Queste funzioni dovranno essere opportunamente correlate alle altre attività onde assicurare le necessarie integrazioni ovvero l’assenza di interferenze.

AMBITI FUNZIONALI OMOGENEI ATTIVITA’

AFO 5a Attività ristorazione / bar

 Accedere dai vari ambienti con filtri  Stoccare e conservare alimenti

 Indossare indumenti idonei al lavoro in cucina e al bancone

 Igienizzarsi prima di cucinare  Preparazione cibi e bevande  Servire cibi e bevande  Attendere il servizio

 Consumare cibi e bevande seduti  Consumare cibi e bevande al bar AFO 5 Attività aggiuntive e complementari AFO 5 b Attività benessere

 Accedere dai vari ambienti con filtri  Svolgere fisioterapia e massaggi  Attendere i servizi

 Svolgere bagno turco  Svolgere sauna

 Svolgere bagno romano

 Effettuare doccia cromoterapica e aromoterapica

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AMBITI FUNZIONALI OMOGENEI ATTIVITA’

AFO 5 c Attività e servizi di

supporto benessere

 Espletare Attività fisiologiche  Cambiarsi di abito

 Camminare con piedi calzati  Camminare con piedi nudi  Depositare abiti e preziosi  Igienizzarsi prima dell’attività  Espletare attività fisiologiche  Lavarsi dopo attività

 Asciugarsi dopo attività  Informare gli utenti AFO 5 Attività aggiuntive e complementari AFO 5 d Attività di balneazione estiva

 Igienizzarsi prima dell’attività  Praticare attività ludica

 Praticare Idromassaggio  Praticare tuffi

 Utilizzare scivoli

 Praticare attività di balneazione estiva  Espletare attività fisiologiche

 Lavarsi  Relax

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 AFO 6- Attività di collegamento

La funzione di collegamento inizia dal momento in cui si accede al lotto con il proprio mezzo di trasporto ed interviene ogni qualvolta è necessario muoversi all’esterno ed all’interno della struttura, per accedere adeguatamente allo svolgimento delle altre funzioni presenti.

AMBITI FUNZIONALI OMOGENEI ATTIVITA’

AFO 6

Attività di collegamento

 Parcheggiare automobili, cicli e motocicli utenti

 Parcheggiare automobili, cicli e motocicli addetti

 Accesso e Manovre mezzi di soccorso  Accesso e Manovre mezzi manutenzione  Sosta persone

 Distribuire persone

 Accedere selettivamente a determinati ambienti

In relazione alle caratteristiche dell'impianto ed alle sue modalità di utilizzazione e gestione, potranno essere necessarie, ovvero opportune, tutte, o parte, delle funzioni, di cui sopra. Per ragioni gestionali è comunque raccomandata la presenza di spazi per attività commerciali e varie.

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2.3.3. Ambiti Spaziali Omogenei (ASO)

A seguito dell’identificazione delle Aree Funzionali omogenee si può definire l’edificio nel suo complesso dal punto di vista dimensionale attraverso gli Ambiti Spaziali Omogenei e successivamente individuare i requisiti per ogni ASO in relazione alle classi di esigenza descritte.

L'articolazione e le relazioni tra i diversi spazi dovranno essere tali da assicurare le necessarie integrazioni e l'assenza di interferenze. La soluzione distributiva dovrà tenere conto, oltre che delle esigenze dei diversi utenti, anche degli aspetti gestionali e dell'inserimento dell'impianto sportivo nel contesto ambientale adottando, possibilmente, tecnologie e materiali eco compatibili. È raccomandato l'uso di sistemi costruttivi, apparecchiature ed impianti tecnici che consentano il contenimento dei consumi (energetici, idrici, ecc.).

ASO 1 vasca principale ASO 2 vasca secondaria AFO 1-

Attività sportive

ASO 3 bordo vasca/ ginnastica pre-natotoria ASO 4 reception / uffici amministrativi ASO 5 filtro accesso bagnanti

ASO 6 spogliatoi comuni uomini / donne ASO 7 spogliatoi a rotazione uomini / donne ASO 8 spogliatoio personale uomini / donne ASO 9 docce uomini / donne

ASO 10 servizi igienici uomini / donne ASO 11 passaggio obbligato

ASO 12 armadietti ASO 13 infermeria AFO 2-

Attività e servizi di supporto alle attività

sportive

ASO 14 magazzino ASO 15 locale tecnico

ASO 16 impianti termici e filtrazione acqua ASO 17 fotovoltaico / solare

ASO 18 scannafosso / spazi tecnici AFO 3-

Sezione impianti tecnici

ASO 50 riserva idrica ASO 19 servizi igienici AFO 4-

Attività di servizio per gli

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ASO 21 bar

ASO 22 ristorazione ASO 23 cucine / deposito AFO 5a

Attività ristorazione /

bar

ASO 24 servizi igienici personale ASO 25 massaggi

sauna / bagno turco / bagno romano / doccia aromocromoterapeutica

ASO 26

ASO 27

idromassaggio / idrochinesi / percorso flebologico AFO 5 b Attività benessere ASO 28 relax ASO 29 reception ASO 30 spogliatoi AFO 5 c Attività e servizi di supporto

benessere ASO 31 servizi igienici / deposito ASO 32 piscina ludica

ASO 33 piscina tuffi ASO 34 vasca scivoli ASO 35 campo volley ASO 36 solarium AFO 5- Attività aggiuntive e complementari AFO 5 d Attività di balneazione estiva

ASO 37 bordo vasca / zona di rispetto ASO 38 piazza

ASO 39 parcheggio cicli-motocicli ASO 40 parcheggio autovetture ASO 41 percorsi carrabili

ASO 42 percorsi esterni pedonali ASO 43 percorso mezzi di soccorso ASO 44 atrio / attesa

ASO 45 collegamenti orizzontali ASO 46 collegamenti verticali ASO 47 aree verdi

AFO 6-

Attività di collegamento

ASO 48 spazi di gioco

Per particolari attività o manifestazioni sportive, secondo le esigenze e le indicazioni delle FSN e DSA, le dotazioni di cui sopra potranno in parte essere sostituite da strutture provvisorie.

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2.4. Classi di Esigenze (UNI 8289:1981)

La tipologia di impianto natatorio pubblico preso in esame, è un ambiente destinato ad un pubblico vario, costituito da bambini fino a persone adulte, i quali hanno delle esigenze specifiche, differenti a seconda della fascia d’età, da tenere ben presenti durante la fase di progettazione dell’edificio che li ospiterà. Secondo la norma UNI 8289:1981, "le classi di esigenze sono…l’esplicitazione di bisogni dell'utenza finale,

tenuto conto dei vincoli che l'ambiente naturale pone all'ambiente costruito… la loro individuazione passa attraverso l'analisi dei bisogni da soddisfare, confrontati con i fattori di tipo ambientale, culturale ed economico".

Secondo tale norma, inoltre, possono identificarsi sette classi di esigenze, di seguito definite ed esplicitate:

I. Sicurezza: "insieme delle condizioni relative all'incolumità degli utenti nonché alla difesa e prevenzione di danni in dipendenza da fattori accidentali,

nell'esercizio del sistema edilizio”.

II. Benessere: “insieme delle condizioni relative a stati del sistema edilizio adeguati

alla vita, alla salute ed allo svolgimento delle attività degli utenti".

III. Fruibilità: "insieme delle condizioni relative a stati del sistema edilizio ad essere

adeguatamente usato dagli utenti nello svolgimento delle attività ".

IV. Aspetto: "insieme delle condizioni relative alla fruizione percettiva del sistema

edilizio da parte degli utenti".

V. Gestione: "insieme delle condizioni relative all'economia di esercizio del sistema

edilizio".

VI. Integrabilità: "insieme delle condizioni relative all'attitudine delle unità e degli

elementi del sistema edilizio a connettersi funzionalmente tra di loro”.

VII. Salvaguardia dell’ambiente: "insieme delle condizioni relative al mantenimento e miglioramento degli stati dei sovrasistemi di cui il sistema edilizio fa parte". Le classi di esigenze nella redazione del Dpp verranno successivamente tradotte in requisiti tecnici specifici e misurabili, da riscontrare in sede di collaudo ed in fase di esercizio.

Procediamo ad un analisi delle diverse classi di esigenza, scomponendole, ove necessario in sottoclassi specifiche:

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I. Sicurezza

Per progettare un impianto sicuro, rivolto ad un’utenza formata anche da giovani e bambini in età prescolare, e garantire l'incolumità di tutti i fruitori, è necessario garantire il rispetto di tutte le seguenti sottoclassi di esigenze:

 sicurezza da agenti atmosferici e naturali;  sicurezza statica e strutturale

 sicurezza nell’uso degli spazi;  sicurezza dalle cadute;

 sicurezza in caso di incendio;

 sicurezza in caso di eventi eccezionali (esplosioni, sisma);  sicurezza nei luoghi di lavoro;

 sicurezza degli impianti;  sicurezza dei materiali;

 sicurezza antifurto e antintrusione.

In generale, questi punti vengono soddisfatti, in parte, progettando l’impianto natatorio secondo le vigenti norme e raccomandazioni tecniche e rispettando le norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi che definiscono numero, larghezza, funzione (per gli atleti, per personale addetto, per pubblico) delle vie di esodo dell’impianto.

La sicurezza statica e strutturale in genere è l’attitudine della struttura a salvaguardare l’incolumità fisica degli occupanti in condizioni normali e in condizioni aggravate da agenti esterni;resistenza carichi statici, dinamici ed agli urti.

Particolare attenzione merita la valutazione della vulnerabilità sismica, per definire la possibile perdita o riduzione di efficienza, e la capacità residua a svolgere ed assicurare le funzioni in caso di sisma.

Per sicurezza nell’uso degli spazi si intende l’idoneità alla salvaguardia fisica nei confronti di malesseri e infortuni, a tal fine, saranno predisposti appositi sistemi per poter esplicare attività di soccorso.

Per ogni tipologia edilizia si hanno specifiche norme sulla sicurezza antincendio passiva e attiva e cioè sulla prevenzione degli incendi e sull’intervento dei soggetti coinvolti dopo lo scoppio. La progettazione dello spazio sarà condizionata dalla possibilità di accadimento di questi eventi soprattutto riguardo i tempi di fuga degli utenti.

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In ogni caso il soddisfacimento delle condizioni di sicurezza agli incendi va considerata già nella fase di programmazione, per individuare le giuste dimensioni e collocazione delle diverse unità ambientali.

Dovranno essere attuate le norme vigenti in modo da garantire la sicurezza intrinseca dell’edificio e nell’uso di ogni sua parte.

La sicurezza dei materiali si ottiene adottando nella scelta criteri che garantiscano un corretto utilizzo degli stessi, valutando le effettive condizioni impiego. E’ indispensabile in questa fase la valutazione dell’eventuale rilascio di sostanze tossiche nella vita utile, nella messa in opera o in particolari condizioni come nel caso di incendio. La scelta deve avvenire a seguito di una corretta valutazione delle caratteristiche di componenti e manufatti, contestualizzando l’applicazione in funzione della destinazione d’uso, della volumetria dell’ambiente, della prossimità dell’utente al materiale e dell’effettiva ventilazione dei locali.

In fase progettuale si può verificare il rispetto dei requisiti igienicosanitari vigenti in materia e attuare misure specifiche contro particolari forme di inquinamento già note. Nel mantenimento di un ambiente salubre si conta sull’efficienza dei ricambi d'aria, sulla ventilazione e sulla corretta filtrazione e quindi risulta importante la stesura di indicazioni o direttive contenenti procedure di manutenzione.

La sicurezza agli agenti atmosferici deve essere garantita sia nella fase di realizzazione dell’opera (dove il rischio per gli addetti ai lavori è alto) che durante l’uso dove l’opera finale deve essere protetta da vento, grandine, neve, pioggia e scariche elettriche.

In materia di impianti le disposizioni di legge specificano le misure per una corretta progettazione, uso e manutenzione. Per garantire la sicurezza però, si deve fornire un’efficace informazione agli utenti riguardo il corretto utilizzo degli stessi.

La sottoclasse sicurezza nei luoghi di lavoro riguarda prima di tutto la fase di cantiere durante la realizzazione dell’opera e successivamente la gestione dell’opera, seguendo in ogni caso le varie norme e regolamenti in vigore.

II. Benessere

Il concetto di benessere, che rimanda alla percezione di stimoli sensoriali avvertita dagli utenti/utilizzatori dell’opera, riguarda tutte quelle condizioni che rendono l’ambiente adeguato alla salute ed allo svolgimento delle varie attività.

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In fase di progettazione può essere analizzata la disposizione degli ambienti in relazione alle funzioni che in esse vengono svolte al clima e al numero degli utenti, o la collocazione e l’ampiezza delle aperture, oltre che la presenza di eventuali impianti di condizionamento, per garantire i valori richiesti dei parametri termoigrometrici.

In particolare le sottoclassi del benessere da garantire sono:

 Termo-igrometrico: si opera sulla temperatura dell’aria, su quella dell’acqua delle vasche, sull’umidità relativa e velocità dell’aria. Il riscaldamento dell’ambiente si rende necessario, quando la piscina è coperta per consentirne l’uso anche nella stagione invernale, mantenendo la temperatura nell’intervallo 26°C - 30°C. Tale intervallo di temperatura deve essere garantito indipendentemente dalle condizioni esterne e deve essere uniforme in tutto l’ambiente, in pianta e in elevazione evitando che si creino zone più fredde o eccessivamente calde. Nella valutazione della temperatura andranno considerati gli apporti solari passivi. Per evitare che le zone accessorie all’attività sportiva si trovino in condizioni di elevata umidità relativa e temperatura si provvederà ad un adeguata differenziazione della velocità e della temperatura dei flussi d’aria rispetto alla sala vasche.

 Illuminotecnico e visivo: si definisce in base a parametri da controllare come l’intensità luminosa, il livello di illuminamento del pavimento e del piano di lavoro, il Fattore Medio di Luce Diurna e dell’assenza o meno di fenomeni di abbagliamento, a seconda del tipo di locale. In linea generale si consiglia l'utilizzazione dell'illuminazione naturale. Dovranno comunque essere evitate le superfici finestrate normali all'asse longitudinale degli spazi di attività per evitare abbagliamenti degli utenti. Gli impianti di illuminazione artificiale dovranno essere realizzati in modo da evitare fenomeni di abbagliamento per i praticanti e gli spettatori e deve essere tale da produrre una luce gradevole molto simile a quella naturale diurna.

Il benessere visivo è legato alla percezione umana della realtà visiva. Dipende dalla definizione degli spazi (proporzioni, altezze e distanze) dal tipo e livello di sfruttamento della luce naturale (illuminazione senza

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abbagliamenti). Rientra in questa voce anche la qualità della vista all’esterno e vista all’interno.

 Igienico-Olfattivo: dovrà essere studiato adeguatamente in relazione all’utilizzo dei percorsi calzati e a piedi nudi con relativi dispositivi e vasche anti micotiche e divisione degli ambienti tra pubblico e utenti praticanti. Dovranno essere garantiti sufficienti ricambi d’aria e dell’acqua delle vasche con relativa depurazione. L’utilizzo di sostanze chimiche per il trattamento delle acque e la disinfezione generale dovrà essere opportunamente dosato.

 Acustico: si suddivide nelle caratteristiche di qualità acustica interna e di protezione dal rumore.

GARANZIA DI QUALITA’DELL’ACUSTICA INTERNA

Evitare rimbombo, eco, riverbero e zone sorde o con intensità troppo elevate, assicurare un livello sonoro adeguato in tutti i punti dell’ambiente.

I parametri da controllare sono il livello sonoro (intensità sonora) e il tempo di riverbero, negli ambienti chiusi l’effetto creato dalle pareti è quello di riprodurre delle onde riflesse che, se si sovrappongono all’onda sonora principale crea fenomeni di risonanza (aumento dell’intensità energetico sonora) e di riverbero (variazione graduale dell’intensità energetica). Particolare attenzione verrà adottata nella scelta dei materiali per l’assorbimento totale in particolar modo della zona vasche che presenta un volume più grande.

In particolare, definendo più accuratamente le grandezze fisiche considerate:

- Il tempo di riverberazione, cioè il tempo, in secondi, necessario affinché, in un punto di un ambiente chiuso, il livello sonoro si riduca di una certa entità rispetto a quello che si ha nell’istante in cui la sorgente sonora ha cessato l’emissione (di solito 60dB) e dipende dalla geometria degli ambienti e dal potere fonoassorbente delle superfici interne.

- L’intensità sonora, definita come quantità di flusso dell'energia sonora in una certa direzione nell’ambiente .

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- La presenza o meno dell’eco, cioè del fenomeno prodotto dalla riflessione di onde sonore contro un ostacolo, a loro volta nuovamente "percepite" dall'emettitore più o meno immutate e con un certo ritardo rispetto al suono diretto. In questo caso le variabili in gioco sono la geometria degli ambienti ed il potere fonoassorbente delle superfici interne.

ISOLAMENTO E PROTEZIONE DA RUMORI ESTERNI

(traffico, rumori da impatto, vibrazione delle strutture , rumori di calpestio o rumori attraverso le pareti di separazione tra ambienti adiacenti) dove si agisce schermando l’involucro in funzione del livello acustico del contesto e delle attività che si svolgono nell’ambiente da proteggere (es. relazione area acquagim – zona vasche); è necessario perciò l’abbattimento acustico.

III. Fruibilità

Per la Classe di esigenza della Fruibilità, sono state individuate tre Sottoclassi di esigenza che andranno tradotte con i relativi Requisiti e che vedremo più avanti. Si possono avere tre livelli di fruibilità in relazione a quelle che possono essere le ridotte capacità motorie di alcuni utenti:

1. L’ACCESSIBILITA’: la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.

2. LA VISITABILITA’ : la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Sono spazi di relazione gli spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta.

3. L’ADATTABILITA’: la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.

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La fruibilità degli spazi trova riferimento progettuale e verifica nella conoscenza dettagliata dei dati antropometrici che riportano i manuali, comprendendo in tali dati sia le dimensioni fisiche statisticamente rilevanti (pari a circa il 95% della popolazione), sia le misure di ingombro e di accesso relative alla esplicazione di movimenti e attività usuali come: camminare, sedersi, lavorare, dormire, prendere, ecc. Fatto salvo quanto prescritto per la fruizione dei corridoi, disimpegni e simili da parte dei portatori di handicap, la larghezza dei corridoi deve essere dimensionata in rapporto al flusso massimo di persone ipotizzabile o determinabile che può attraversarla. Il flusso di persone massimo viene calcolato nella ipotesi di "esodo" contemporaneo di tutte le persone che abitano, lavorano o svolgono qualsiasi altro tipo di attività nei locali che hanno accesso dal corridoio in esame; si utilizzano gli stessi criteri anche per la progettazione di scale e rampe, sempre che non vi siano prescrizioni da normative specifiche relative alla agibilità di tali locali. In tutti i luoghi aperti al pubblico deve essere garantita ai portatori di handicap l'accessibilità agli spazi di relazione e quando questi locali superano i 250 m2 di superficie utile devono prevedere almeno un servizio igienico accessibile. Le condizioni di fruibilità degli spazi e degli ambienti da parte di portatori di handicap sono definite e prescritte da norme nazionali, in particolare nel Decreto del Ministero dei Lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236 "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche", dove per barriere architettoniche si intendono:

- gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;

- gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;

- la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque ed in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.

In conclusione le tre Sottoclassi di esigenza individuate sono:  Fruibilità e accessibilità degli spazi esterni

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 Fruibilità e accessibilità delle unità spaziali e dei collegamenti  Fruibilità degli arredi e delle attrezzature

I requisiti di relazione (collegamenti) riguardano le caratteristiche di contiguità, accesso diretto, accesso selezionato da altre unità ambientali, di sola visibilità.

Ad esempio, l’area riservata al pubblico deve essere conformata in maniera tale da consentire tra essa e la sala vasche relazione di sola visibilità e solo eccezionalmente di accesso diretto in caso di pericolo. Inoltre la sala vasche dovrà essere riservata agli atleti e al personale addetto, i quali potranno accedervi soltanto attraverso dei passaggi filtrati obbligati.

IV. Aspetto

L’Aspetto è la classe di esigenze connessa a tutto ciò che caratterizza l’aspetto percettivo del sistema edilizio da parte degli utenti. Ciò che condiziona la percezione dell’utente può essere ad esempio il tipo edilizio stesso con il quale il fruitore ha a che fare, la qualità dei materiali, la soluzione architettonica o la forma.

Per la Classe di esigenza dell’ Aspetto, sono state individuate due Sottoclassi di esigenza che andranno tradotte con i relativi Requisiti. La maggiore qualità della vita degli ultimi anni ha reso l’aspetto del sistema edilizio di valenza significativa. I bisogni primari dell’uomo non sono solo legati alla capacità che ha un bene o servizio di soddisfare una certa funzione, ma sono strettamente connessi alla qualità estetica e al modo con cui questi beni o servizi vengono presentati o pubblicizzati. Lo studio della percezione visiva dell’uomo è di fondamentale importanza per fare degli ambienti, interni ed esterni, dei luoghi di identificazione collettiva.

L'edificio si dovrà quindi presentare gradevole esteticamente, sia per tecnologia costruttiva che per composizione architettonica dei volumi, e ricco di stimoli differenti; dovrà risultare inoltre di facile lettura, così da rendere la fruizione più piacevole e semplice anche da parte di visitatori occasionali; è importante soprattutto che in caso di emergenza siano percepibili nel minor tempo possibile le via di fuga più brevi e sicure. E’ pertanto necessario valutare i seguenti punti:

 Composizione dei volumi  Rivestimenti interni ed esterni

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V. Gestione

La Gestione è un’importante classe di esigenza per l’economia di un’attività, gli elementi che la caratterizzano sono:

 manutenzione ordinaria preventiva;  manutenzione straordinaria;

 pulibilità degli elementi;  riparabilità degli elementi;

 sostituibilità parziale o completa degli elementi.

Per ogni tipo di intervento, l’investimento per la realizzazione dello stesso dovrà tenere in considerazione non solo il costo di costruzione, ma anche quello di gestione per il ciclo di vita ipotizzato dell’opera, inteso come presunto periodo nel quale il prodotto mantiene un accettabile livello di funzionalità ed efficienza, nel nostro caso corrispondente a 20 anni, se sottoposto ad adeguata manutenzione. Tale ultima operazione si rende necessaria quindi, con l’obiettivo di conservare il più possibile le caratteristiche originarie dell’impianto natatorio, compatibilmente con le esigenze di garantire un equilibrio tra qualità funzionale, benessere per i fruitori e costo di gestione per il periodo di vita utile. Per questo la normativa rende obbligatoria la stesura, per il nostro intervento, del Piano di manutenzione, che è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l'attività di manutenzione dell'intervento al fine di mantenere nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. A tal proposito riportiamo letteralmente quello che viene raccomandato dal DPR 554/99: "La progettazione ha come fine fondamentale la

realizzazione di un intervento di qualità e tecnicamente valido, nel rispetto del miglior rapporto fra i benefici e i costi globali di costruzione, manutenzione e gestione. La progettazione è informata, tra l'altro, a principi (…) di massima manutenibilità, durabilità dei materiali e dei componenti, sostituibilità degli elementi (…) ed agevole controllabilità delle prestazioni dell'intervento nel tempo".

L’impianto natatorio è tra gli impianti sportivi, quello che presenta i maggiori costi di gestione e manutenzione a causa dell’elevato consumo di risorse energetiche per il riscaldamento dell’acqua della piscina, per il trattamento dell’aria, per l’illuminazione, ecc. Si è verificato spesso che la limitatezza del budget a disposizione porti

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all’interruzione del servizio, a condizioni ambientali poco confortevoli, ma anche alla chiusura dell’impianto stesso.

E’ pertanto necessario valutare i seguenti punti:

 Adeguate scelte impiantistiche con particolare attenzione al recupero di

energia, riduzione degli sprechi e utilizzo di risorse energetiche rinnovabili

 Maggiore duttilità funzionale del complesso (polivalenza attività ed

elasticità nella possibilità di apertura per tutta la durata dell’anno)

VI. Integrabilità

Per la Classe di esigenza relativa all’ Integrabilità, specifichiamo che il complesso edilizio deve essere progettato tenendo in considerazione il contesto insediativo ed integrarsi, innanzi tutto, funzionalmente con esso. Sono state indivuate tre Sottoclassi esigenziali:

una riguardante l’edificio come sintesi di Unità Spaziali e percorsi orizzontali e verticali;

l’altra riguardante l’integrabilità dei materiali, l’importanza della compatibilità dei quali è essenziale per un corretto svolgimento delle funzioni all’interno dell’edificio e per garantire ad esso un ciclo di vita pari a quello ipotizzato in fase progettuale; e l’ultima il rapporto che l’edificio instaurerà con il contesto in cui sarà inserito.

I parametri da rispettare sono:

 Rapporto con altezze e tipi degli edifici esistenti

 Rispetto dei valori paesaggistici e dei caratteri fondamentali del

territorio

 Rapporto coi percorsi esistenti e assi viari  Rapporto con gli elementi naturali presenti  Legami tra le varie unità ambientali

 Compatibilità tecnica e funzionale tra i materiali e gli elementi tecnici Una particolare attenzione a questa classe di esigenze è relativa ai vincoli imposti dal committente, poiché uno degli obiettivi dell’intervento è l’eliminazione di forme di disgregazione urbanistica allo scopo di rendere omogeneo il tessuto urbano.

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VII. Salvaguardia dell’ambiente

La tutela dell'ambiente si è imposta solo negli ultimi anni come istanza primaria ed essenziale in riferimento ai settori dell'attività umana che hanno rivelato maggiore impatto ambientale, ma ha finito per affermarsi anche come esigenza da considerare e verificare in qualsiasi tipo di intervento, integrando e modificando profondamente la prassi progettuale. L'impianto sportivo dovrà essere adeguatamente inserito nel contesto ambientale ed integrato con le infrastrutture dei servizi esistenti nel territorio.

Questa esigenza si deve tradurre in atteggiamenti progettuali mirati al conseguimento dei seguenti risultati:

 costruire un’opera che preveda sistemi atti alla riduzione di agenti

inquinanti

 realizzare un'opera che utilizzi materiali riciclabili in fase di

smaltimento

 contribuire nelle fasi sia di realizzazione che di gestione alla riduzione

dello sfruttamento delle risorse terrestri

 contribuire alla tutela paesaggistica mantenendo inalterati ed

eventualmente incrementando i valori storici, culturali e morfologici dell’ambiente

Alla salvaguardia dell’ambiente si deve rivolgere una particolare attenzione anche durante la fase progettuale, come prevede il DPR 554/99: “La progettazione è

informata, tra l'altro, a principi di minimizzazione dell’impegno di risorse materiali non rinnovabili e di massimo riutilizzo delle risorse naturali impegnate dall’intervento”

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2.5. Definizione dei requisiti

Il Requisito è definito secondo la norma UNI 10838: 1999 come la traduzione di un’esigenza in fattori tecnici e fisici misurabili, atti ad individuare le condizioni di soddisfacimento da parte di un organismo edilizio o di sue parti spaziali o tecniche, in particolari condizioni d’uso e/o di sollecitazione; in pratica è ciò che si richiede ad un elemento edilizio perché abbia caratteristiche tali da soddisfare determinate esigenze nel contesto in cui si trova.

I requisiti si classificano in:

1. requisiti funzionali spaziali: traduzione di un’esigenza in fattori geometrico dimensionali e di organizzazione degli spazi, atti ad individuare le condizioni di soddisfacimento di un elemento spaziale;

2. requisiti ambientali;

3. requisiti tecnologici: traduzione di un’esigenza in fattori tecnico- scientifici atti ad individuare le condizioni di soddisfacimento da parte di un subsistema tecnologico e/o di un elemento tecnico;

4. requisiti tecnici: traduzione di un requisito nelle caratteristiche intrinseche (chimiche, fisiche, meccaniche…) che devono connotare le parti componenti di un elemento tecnico per i soddisfacimento del requisito stesso;

5. requisiti operativi: traduzione di un requisito tecnico in caratteristiche tecnico dimensionali e di relazione che connotano un elemento tecnico per il soddisfacimento del requisito stesso;

6. requisiti di durabilità: traduzione di un requisito tecnologico nelle caratteristiche funzionali alla durata e alla sua affidabilità che connotano un elemento tecnico per il soddisfacimento del requisito stesso;

7. requisiti di manutentibilità: traduzione di un requisito tecnico nelle caratteristiche di operabilità manutentiva che connotano un elemento tecnico per il soddisfacimento del requisito stesso.

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Si passano in rassegna i requisiti relativi alle funzioni e attività precedentemente elencate, corrispondenti alle classi di esigenze.

2.5.1. Requisiti relativi all’Attività sportiva

Vasche nuotatori

Le dimensioni della Vasca natatoria sono 25 x 12,5 m a 6 corsie, con profondità media di 1,60 m utilizzabile per corsi di nuoto e attività natatorie amatoriali/agonistiche, conformi alle specifiche tecniche della Federazione Italiana Nuoto ovvero alle norme FINA. Attorno alle vasche, almeno sui lati lunghi, dovranno essere realizzate canalette di raccolta delle acque di tracimazione distinte ed indipendenti dai sistemi di smaltimento delle acque di lavaggio dell’area di bordo vasca. Sono preferibili i bordi vasca che consentano un facile appiglio da parte degli utenti in acqua e una più agevole uscita dall’acqua.

Ai fini del dimensionamento delle vie d'esodo, l'affollamento massimo previsto nello spazio di attività, dovrà essere stabilito tenendo conto del tipo e livello di attività sportiva praticato, computando il numero di utenti contemporaneamente presenti. Comunque si farà riferimento a n. 1 utente ogni 2 m2 di superficie di vasche servite per gli impianti natatori. Nell'individuazione delle vie d'esodo dovrà tenersi conto dei tempi di deflusso dagli spazi anche da parte degli utenti DA. Ove necessario dovranno individuarsi luoghi sicuri in conformità alla vigente normativa.

La temperatura dell'acqua delle vasche non dovrà essere inferiore a 24°C (preferibili 26-28°C).

Le acque utilizzate nell’impianto piscina vengono classificate come segue:

- acqua di approvvigionamento: è quella utilizzata per l’alimentazione delle vasche (riempimento e reintegro) e quella destinata agli usi igienico-sanitari.

- acqua di immissione in vasca: è quella costituita sia dall’acqua di ricircolo che da quella di reintegro opportunamente trattate per assicurare i necessari requisiti.

- acqua contenuta in vasca: è quella presente nel bacino natatorio e pertanto a diretto contatto con i bagnanti.

L’acqua di approvvigionamento deve possedere tutti i requisiti di potabilità previsti dalle vigenti normative fatta eccezione per la temperatura. Nel caso l’acqua di approvvigionamento non provenga da pubblico acquedotto, sull’acqua stessa dovranno

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essere effettuati controlli di potabilità con frequenza almeno annua o semestrale, per i parametri indicati nel giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano, previsti dalla vigente normativa. L’acqua di immissione e quella contenuta in vasca devono possedere i requisiti di cui alla seguente tabella A.

PARAMETRO ACQUA DI IMMISSIONE ACQUA DI VASCA

Requisiti fisici

Temperatura:

Vasche coperte in genere 24°C - 32°C 24°C - 30°C

Vasche coperte bambini 26°C- 35°C 26°C - 32°C

Vasche scoperte 18°C – 30°C 18°C - 30°C

PH Per disinfezione a base di cloro Ove si utilizzino disinfettanti diversi il pH dovrà essere opportunamente fissato al valore ottimale per l’azione

disinfettante. 6.5 – 7.5 6.5 – 7.5

Torbidità in Si O2 2 mg/l SiO2 (o unità

equivalenti di formazina) 4 mg/l SiO2 (o unità equivalenti di formazina)

Solidi grossolani Assenti Assenti

Solidi sospesi 2 mg/l (filtrazione su

membrana da 0,45 μm) 4 mg/l (filtrazione su membrana da 0,45 μm)

Colore Valore dell’acqua potabile 5mg/l Pt/Co oltre quello

dell’acqua di approvvigionamento

Requisiti chimici

Cloro attivo libero 0,6÷1,8 mg/l Cl2 0,7 ÷ 1,5 mg/l Cl2

Cloro attivo combinato 0,2 mg/l Cl2 0,4 mg/l Cl2

Impiego combinato Ozono-Cloro:

Cloro attivo libero 0,4 ÷ 1,6 mg Cl2 0,4 ÷ 1,0 mg/l Cl2

Cloro attivo combinato 0,05 mg/l Cl2 0,2 mg/l Cl2

Ozono 0,01 mg/l O3 0,01mg/l O3

Acido isocianurico 75 mg/l 75 mg/l

Sostanze organiche (analisi al permanganato)

2 mg/l di O2 oltre l’acqua di

approvvigionamento

3 mg/l di O2 oltre l’acqua di

immissione

Nitrati Valore dell'acqua potabile 20 mg/l NO3 oltre l’acqua di

approvvigionamento

Flocculanti 0,2 mg/l in Al o Fe (rispetto al

flocculante impiegato) 0,2 mg/l in Al o Fe (rispetto al flocculante impiegato) Requisiti microbiologici

Conta batterica a 22° 100 ufc/1 ml 200 ufc/1ml

Conta batterica a 36° 10 ufc/1 ml 100 ufc/1ml

Eschericchia coli 0 ufc/100 ml 0 ufc/100 ml

Enterococchi 0 ufc/100 ml 0 ufc/100 ml

Staphylococcus aureus 0 ufc/100 ml 1 ufc/100 ml

Pseudomonas aeruginosa 0 ufc/100 ml 1 ufc/100 ml

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I requisiti di qualità dell’acqua in vasca devono essere raggiunti in qualsiasi punto. Il controllo all’acqua di immissione sarà effettuato ogni qualvolta se ne manifesti la necessità per verifiche interne di gestione o sopraggiunti inconvenienti.

L’acqua delle vasche deve essere completamente rinnovata, previo svuotamento, almeno una volta l’anno e comunque ad ogni inizio di apertura stagionale.

Vasche non nuotatori (avviamento al nuoto, bambini)

Le dimensioni della vasca per bambini e riscaldamento sono 12,50 x 6 m con profondità variabile da 0,60 m a 0,80 m; dovranno essere realizzati sistemi di raccolta delle acque di tracimazione analoghi a quelli delle vasche nuotatori con analoghe caratteristiche del bordo vasca. In ogni caso dovrà essere possibile l'uscita dei bagnanti dalla vasca lungo il perimetro. La profondità delle vasche di avviamento al nuoto per i bambini non dovrà essere superiore a m 0,60 con temperatura dell'acqua non inferiore a 26°C (preferibili 28-29°C).

Piano vasche

Si intende per piano vasche l'area comprendente le zone pavimentate perimetrali alle vasche (aree di bordo vasca) e quelle pavimentate direttamente connesse. All'interno del piano vasche devono essere garantite le condizioni igieniche pertanto tale area dovrà essere opportunamente delimitata ed ove necessario recintata. I diversi passaggi dovranno essere privi di barriere architettoniche e dovrà essere previsto, con opportuni accorgimenti, l'ingresso in vasca degli utenti DA. L'accesso al piano vasche dovrà avvenire esclusivamente tramite passaggio obbligato non eludibile (presidio di bonifica) conforme alla vigente normativa d'igiene; per tale presidio dovrà tenersi conto anche del transito degli utenti DA su carrozzina prevedendo idonei sistemi di disinfezione. Il rientro dal piano vasche verso i servizi o altre zone dovrà avvenire tramite accesso unidirezionale.

Il piano vasche dovrà avere superficie complessiva non inferiore alla metà di quella delle vasche servite. Al fine di assicurare una sufficiente funzionalità sportiva, tale superficie dovrà preferibilmente essere almeno pari a quella delle vasche servite per gli impianti al chiuso ed almeno al doppio della superficie delle vasche servite per gli impianti all'aperto.

Lungo il perimetro di ciascuna vasca dovranno essere presenti aree di bordo vasca di idonea larghezza per garantire la sicurezza degli utenti. La distanza minima di ostacoli

Figura

Figura 2-1- Sezione territoriale asse Sud-Nord in direzione Ovest
Tabella A- Requisiti dell’acqua in immissione e contenuta in vasca
Figura 2-2-  Visibilità tribuna spettatori [Norme CONI]
Tabella B- Quadro Economico dei costi di Produzione stipulato dal Comune di Altopascio

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