8. Riutilizzo dell’idrolizzato proteico
nella concia al cromo
1. Introduzione
Dopo aver appurato, nelle prove precedenti, che l’idrolizzato proteico può essere utilizzato come ausiliario in un processo di concia con glutaraldeide senza che le proprietà del cuoio finale ne risentano negativamente, si è passati ad un’ulteriore fase di sperimentazione volta a verificare la fattibilità di un processo di concia al cromo che preveda l’uso dell’idrolizzato proteico.
In particolare, per ridurre al minimo l’impatto ambientale, si è voluto studiare la possibilità di realizzare un processo di concia a secco, che non prevedesse cioè l’impiego di acqua, con l’evidente vantaggio di eliminare lo scarico di un refluo altamente inquinante a causa della presenza di cromo.
La sperimentazione si è divisa in due fasi come nel caso delle prove eseguite per la concia con glutaraldeide:
1. la prima fase è stata svolta su scala laboratorio in giragiare;
2. la seconda fase, a livello semindustriale, è stata condotta in bottalino con i migliori parametri individuati nella fase di sperimentazione in giragiare ed ha permesso di fare un confronto dei risultati ottenibili in base a:
• Temperatura di contrazione; • Analisi al microscopio elettronico; • Penetrazione del cromo;
• Proprietà fisiche del cuoio finale;
2. Prove Preliminari su scala laboratorio in Giragiare
2.1. Preparazione dei campioni
La prima fase della sperimentazione è stata condotta tramite l’uso di campioni di pelle di dimensioni 20 x 20 cm che sono stati conciati nelle “giare” descritte nel Cap.4. I campioni utilizzati in queste prove preliminari, del peso di circa 200g ciascuno, provengono tutti da pelli piclate che hanno subito gli stessi trattamenti a monte della concia in modo da poter confrontare i risultati ottenuti variando le condizioni in cui veniva condotta la concia. Le prove, valutate sulla base della temperatura di contrazione, sono state condotte:
• Variando la sequenza di addizione del cromo e dell’idrolizzato; • Aumentando la quantità di idrolizzato proteico utilizzato;
Ulteriori test sono successivamente stati effettuati per valutare l’effetto dell’idrolizzato sul grado di esaurimento del cromo: si ipotizza infatti che così come mostrato per i coloranti nella concia con glutaraldeide, l’apporto di numerosi siti attivi legato all’aggiunta di idrolizzato, possa favorire anche il fissaggio del cromo.
In ogni step della fase di concia è stata misurata la temperatura di contrazione (Tg) della pelle che, come visto nel Cap.4 è un indice del grado di reticolazione del collagene e quindi della stabilità finale del cuoio.
Nella seguente Tabella, è riportato lo schema e le caratteristiche salienti delle prove effettuate in giragiare.
Parametro
Analizzato Prova % cromo % idrolizzato proteico Prova in bianco
(concia con solo cromo) 1 8 -
2 8 10 , dopo conciante
Sequenza di addizione
3 8 10 , prima conciante
Aumento % idrolizzato 4 8 20 , dopo conciante
2.2. Prova in bianco ( senza idrolizzato - prova 1 )
E’ stata effettuata, come termine di paragone, una prima prova (prova in bianco) senza l’impiego dell’idrolizzato seguendo una formulazione classica per una concia al cromo. Nella pratica conciaria si usa una quantità di cromo pari all’8% in peso sulla pelle scarnata. E’ stato impiegato ossido di Magnesio per basificare il bagno di concia regolando il pH finale a circa 4 (in modo da garantire una colorazione verde dell’indicatore Verde di bromocresolo) consentendo permettendo così al cromo di fissarsi al collagene della pelle. La formulazione seguita, riportante sia i dosaggi dei prodotti che le tempistiche di processo, è riportata nel Tabella seguente.
Prova 1
Descrizione %in peso Tempo di Rotazione Sezione
Cromo 8 4 ore
Ossido di Magnesio 0.25 Automatico Notte Verde
Tabella 8.2.2 - Esecuzione della prova in bianco ( senza idrolizzato- Prova 1 )
È di seguito riportato l’andamento della Tg nelle varie fasi della concia. Il valore finale >99°C è in linea con i valori classici di una tradizionale concia al cromo.
Figura 8.2.1 - Incremento della Tg nella Prova in bianco ( senza idrolizzato Prova 1)
52 71 100 45 55 65 75 85 95
piclato dopo cromo dopo basifica
Tg ( °
C
2.3. Variazione della sequenza di addizione
Dopo la prova in bianco si è passati alla valutazione delle proprietà dei campioni di pelle conciati con l’ausilio dell’idrolizzato proteico.
La quantità di idrolizzato proteico impiegata è stata del 10% sul peso scarnato mentre dell’ 8% sul peso scarnato di cromo (base su peso scarnato).
In questa fase si è cercato di valutare l’effetto dell’aggiunta di idrolizzato prima, dopo e contemporaneamente all’agente conciante (glutaraldeide) in termini di temperatura di contrazione e quindi di stabilità della pelle.
Le formulazioni seguite, sono riportate in Tabella 7.2.3, 7.2.4, 7.2.5.
Prova 2
Descrizione %in peso Tempo di Rotazione
Cromo 8 4 ore
Idrolizzato Proteico 10 4 ore Ossido di Magnesio
(basificante) 0.25 Automatico Notte
Tabella 8.2.3 - Esecuzione Prova 2 ( cromo 8% - idrolizzato 10%)
52 71 97 45 55 65 75 85 95
piclato dopo cromo dopo idrolizzato e basifica
Tg
( °
C
)
Prova 3
Descrizione %in peso Tempo di Rotazione Sezione
Idrolizzato Proteico 10 4 ore
Cromo 8 4 ore
Ossido di Magnesio 0.25 Automatico Notte Verde
Tabella 8.2.4 - Esecuzione Prova 3 (idrolizzato 10% - cromo 8%)
52 57 97 45 55 65 75 85 95
piclato dopo idrolizzato dopo cromo e basifica
Tg ( °
C
)
Figura 8.2.2 - Incremento della Tg nella Prova 3 (idrolizzato 10% - cromo 8%)
Come si può rilevare dai grafici sull’andamento delle temperature di contrazione nelle prime prove, non è stavolta possibile dare una preferenza ad una sequenza di addizione rispetto ad un’altra in quanto i valori finali ottenuti sono paragonabili.
I campioni di pelle sono stati quindi sottoposti ad ulteriori lavorazioni (vedi Tabella seguente) e sono stati confrontati sulla base della loro resistenza meccanica (resistenza allo strappo). Prodotto % in peso Tempo di Rotazione Note Acqua 200 40°C Bisolfito di Sodio 2 Sgrassante 0.5 40min
Scolare,Lavare
Acqua 150 50°C
Ingrasso Anionico 8 60min
Acido Formico 1 15min Scolare,Lavare
Tabella 8.2.5 - Ingrasso
Al termine di questa prova i campioni, sottoposti a resistenza allo strappo, hanno dato i risultati mostrati in Tabella 8.2.6:
Resistenza allo strappo
Prova Spessore Medio(mm) Allungamento a rottura (mm) Carico Massimo(N) Carico MaxSpes. (N/mm) Cr 8% 1,09 58,70 99,30 91,54 Cr 8% - Hyd 10% 1,25 54,82 99,30 81,43 Hyd 10% - Cr 8% 1,03 62,57 130,47 126,98 Tabella 8.2.6 - Resistenza allo strappo
Dai dati in tabella si vede che le prove migliori sono in effetti quella in bianco e quella dove l’addizione dell’idrolizzato avviene dopo quella del conciante.
Da questa serie di prove si può quindi dedurre che la sequenza migliore è anche in questo caso quella che prevede di offrire dapprima il conciante (cromo) ed in seguito l’idrolizzato proteico. Come già avvenuto per le prove condotte con l’uso della glutaraldeide si vede comunque che l’impiego dell’idrolizzato proteico causa una diminuzione della temperatura di contrazione massima raggiungibile con la concia tradizionale.
2.4. Aumento della quantità di idrolizzato proteico
Una volta individuata la sequenza di addizione migliore si sono voluti valutare gli effetti di un aumento dell’impiego di idrolizzato proteico come ausiliario della concia con cromo. Nella fattispecie, è stato impiegato un dosaggio di idrolizzato del 20%.
Prova 4
Descrizione %in peso Tempo di Rotazione
Cromo 8 4 ore
Idrolizzato Proteico 20 4 ore
Tabella 8.2.7 - Esecuzione Prova 4 (cromo 8% - idrolizzato 20%)
52 71 98 45 55 65 75 85 95
piclato dopo cromo dopo idrolizzato
Tg ( °
C
)
Figura 8.2.3 - Incremento della Tg nella Prova 4 (cromo 8% - idrolizzato 20%)
Come si può vedere la Tg raggiunta in questa prova era ancora paragonabile a quella ottenuta nella prova precedente effettuata con il 10% di idrolizzato proteico.
2.5. Prove di penetrazione e fissaggio del cromo
L’impiego di idrolizzato, comporta un netto aumento del numero di siti attivi disponibili per gli agenti concianti (e i coloranti): pertanto è plausibile che la quantità di cromo che riesce a fissarsi alla pelle sia maggiore.
Allo scopo, sono state eseguite microanalisi al SEM sulla sezione della pelle (campioni di 20 x 20 cm) con l’intento di valutare quanto cromo si era fissato alla pelle.
Le prove sono state effettuate su:
- pelle conciata con 8% di cromo;
- pelle conciata con 8% di cromo e 10% di idrolizzato; - pelle conciata con 8% di cromo e 20% di idrolizzato. I tempi di rotazione sono stati di 4 ore per ciascuna prova.
Su ogni campione, è stata analizzata la quantità di cromo in tre punti della sezione della pelle: il lato fiore, il lato carne e la zona centrale.
Le microanalisi, sono riportate nelle Figure seguenti.
(A) lato fiore %Cr in peso: 3.58
(B) centro
% Cr in peso media : 3.32
Figura 8.2.4 - % Cr in sezione dopo aggiunta cromo e rotazione 4 ore
% Cr in peso media : 4.15
Figura 8.2.5 - Cr in sezione dopo aggiunta 10% idrolizzato e rotazione 4 ore
( C) lato carne %Cr in peso: 3.21
(A) lato fiore %Cr in peso: 4.29
(B) centro
%Cr in peso: 3.40
(C) lato carne %Cr in peso: 4.03
% Cr in peso medio : 5.78
Figura 8.2.6 - Cr in sezione dopo aggiunta 20% idrolizzato e rotazione 4 ore
Dai risultati si vede che al crescere del dosaggio di idrolizzato proteico, la penetrazione e il fissaggio del cromo alla pelle aumentano notevolmente.
(A) lato fiore %Cr in peso: 6.62
(B) centro
%Cr in peso: 4.64
(C) lato carne %Cr in peso: 6.09
2.6. Conclusioni della fase di sperimentazione in
Giragiare
Da questa prima fase di sperimentazione in giragiare si può quindi dedurre che:
• L’aggiunta di idrolizzato proteico provoca un innalzamento della Tg di circa 4-5°C rispetto alla pelle piclata;
• Le pelli trattate con idrolizzato hanno sempre una Tg inferiore a quelle conciate in maniera tradizionale;
• La sequenza di addizione migliore risulta essere: 1. Addizione Cromo;
2. Addizione Idrolizzato Proteico; 3. Addizione Basificante;
• L’idrolizzato proteico, così come mostrato anche nella concia con glutaraldeide, può essere impiegato direttamente anche con la funzione di basificante;
• L’impiego di idrolizzato proteico migliora fortemente il fissaggio del cromo alla pelle. 90 92 94 96 98 100 Te m p er at ur a di c ontr az io n e f ina le ( ° C ) solo cromo cromo+10% idrolizzato cromo+20% idrolizzato
3. Prove su scala pilota in bottalino
3.1. Introduzione
Seguendo le migliori prove ottenute nel giaragiare, la seconda fase di sperimentazione è stata effettuata su scala pilota in bottalino seguendo lo schema impiegato anche per la concia con glutaraldeide in Figura 7.3.1.
Sono state eseguite due prove, una con il 10% di idrolizzato, l’altra con il 20%, utilizzando due pelli divisa ognuna in due metà ( le cosiddette mezzine ).
Per poter confrontare tra loro le due mezzine :
• Il lavoro è stato svolto in parallelo, su mezzine appartenenti alla stessa pelle, per ottenere dei dati sperimentali direttamente confrontabili tra loro.
• Le mezzine sono state sottoposte al medesimo processo conciario, ad eccezione della fase di concia; dopo essere state pressate e rasate, le mezzine sono state successivamente riunite in un unico bagno, dove insieme hanno subito il processo di riconcia, tintura e ingrasso.
• In ogni prova , la concia tradizionale non ha subito alcuna modifica. • In ogni prova sono stati rilevati gli andamenti della Tg.
• Dalle mezzine conciate sono state ricavate delle piccole porzioni di pelle, che sono state analizzate al microscopio elettronico a scansione ( SEM ).
• Dalle mezzine conciate con idrolizzato si sono ricavati dei campioni per poter valutare l’efficacia dell’idrolizzato come basificante e quindi i suoi effetti sulla penetrazione del cromo;
• Da ogni mezzina in crust sono stati tranciati 4 provini per la prova a scoppio e 4 provini per la prova a strappo. I quattro provini sono stati ricavati lungo il filo schiena, uno in prossimità della testa, uno a metà fianco della pelle, uno in culatta ed uno sul fianco.
• In ogni prova, è stata effettuata una valutazione delle qualità organolettiche delle mezzine conciate in maniera tradizionale e di quelle conciate con l’ausilio dell’idrolizzato.
3.2. Concia al cromo – impiego del 10% di idrolizzato
proteico
Si riportano le ricette utilizzate:
Percentuale sul peso scarnato Mezzina 5 : Concia con 8% cromo 26/33;
Mezzina 6 : Concia con 8% cromo 26/33 e 10% idrolizzato proteico
%
PRODOTTO
Rotaz. Operazioni e controllifine pickel tradizionale pH=3,2 Tg 56°C
Concia con 8% cromo - mezzina 5
50 Bagno Pickel
4 Cromo 26/33 30 min.
0,6 Acetato di sodio 1 ora
4 Cromo 26/33 4 ore
0,75 Basificante 9 ore Automatico notte
Al mattino gira 10 min. pH 3,6 Scolare e scaricare 300 Acqua
0,4 Acido formico 20 min. Tg=97° C Scolare, scaricare
Concia con 8% cromo e 10% idrolizzato proteico - mezzina 6
8 Cromo 26-33 4 ore pH=2,5-2,6 ( sulla sup. della mezzina ) , Tg=77°C 10 Idrolizzato Proteico 4 ore Automatico notte
Al mattino gira 10 min. pH=3,1-3,2 ( sulla sup. della mezzina ), Tg=89°C , sez. verde 0,25 Ossido di magnesio 150min
pH=3,4-3,5 ( sulla sup. della mezzina ), sez.verde , Tg=94°C
3.2.1. Valutazione della temperatura di contrazione Si riporta l’andamento della temperatura di contrazione:
56 97 56 77 89 94 45 55 65 75 85 95 Tg ( ° C ) Mezzina 5 Mezzina 6
Figura 8.3.1 - Andamento della Tg
Come si può vedere gli andamenti ed i valori finali raggiunti rispecchiano quelli già ottenuti nelle prove con il giragiare; la mezzina conciata in maniera tradizionale ha infatti una Tg maggiore di quella conciata con l’ausilio dell’idrolizzato.
3.2.2. Analisi al Microscopio a Scansione ( SEM )
Per descrivere l’effetto, a livello di interazioni interfibrillari, delle varie aggiunte di prodotti effettuate durante la concia, sono state effettuate analisi al SEM su campioni precedentemente sottoposti a rottura fragile per immersione in azoto liquido e successiva metallizzazione. Le fotografie sono state eseguite con un ingrandimento 2000X in modo da poter valutare con maggiore chiarezza sia la grandezza delle fibre sia la distribuzione degli spazi interstiziali.
pickel Cromo e basificante cromo idrolizzato basificante
Prova con solo cromo:
Sezione finale mezzina conciata in maniera tradizionale
Prova con cromo e 10% di idrolizzato proteico:
Sezione dopo idrolizzato Sezione dopo basifica con MgO
Dal confronto delle immagini sopra riportate possiamo notare che le fibre in sezione non mostrano significativi cambiamenti al variare del processo utilizzato.
3.2.3. Proprietà Fisiche
Sul prodotto finito sono state effettuate le prove fisiche di resistenza allo strappo ( I.U.P.8 ) e di resistenza allo scoppio ( I.U.P.9 ).
Dai dati nelle tabelle successive si nota che l’uso dell’idrolizzato non ha comportato una variazione apprezzabile delle proprietà meccaniche della pelle.
Tabella 8.3.1 - Resistenza allo scoppio
Resistenza alla Scoppio ( I.U.P. 9 - UNI ISO 3379 )
Mezzina 5 conciata con cromo;
Mezzina 6 conciata con cromo e 10% di idrolizzato proteico Provino Spessore medio
Allungamento alla screpolatura
Carico alla
screpolatura Allungamento allo scoppio Carico allo scoppio
n°5 mm mm Kg N mm Kg N testa 1,10 9,41 59,87 587,33 10,38 73,88 724,76 fianco 1,30 10,85 72,07 707,05 11,43 78,18 766,99 filo schiena 1,19 8,64 45,76 448,94 9,70 59,63 584,94 culatta 1,22 7,75 23,24 227,95 10,04 41,59 408,00
Media
1,20 9,16 50,24 492,82 10,39 63,32 621,17 Provino Spessore medio Allungamento alla screpolatura Carico alla screpolatura Allungamentoallo scoppio Carico allo scoppio
n°6 mm mm Kg N mm Kg N testa 1,21 9,97 42,64 418,29 11,04 33,28 326,52 fianco 1,02 8,74 40,90 401,24 9,81 53,45 524,36 filo schiena 1,19 8,89 27,07 265,54 10,09 41,25 404,69 culatta 1,02 8,96 15,48 151,81 9,77 33,56 329,23
Media
1,11 9,14 31,52 309,22 10,18 40,39 396,20Resistenza allo Strappo (I.U.P. 8 - ISO 3377)
Mezzina 5 conciata con cromo 26/33;
Mezzina 6 conciata con cromo 26/33 e 10% di idrolizzato proteico Provino Spess.
Medio Allung.Rott. Carico massimo Carico Max/Spess.
n°5 mm mm Kg N Kg/mm N/mm testa orizzontale 1,12 48,81 21,14 207,41 18,88 185,19 testa verticale 1,28 41,87 18,09 177,50 14,14 138,67 fianco orizzontale 1,26 51,06 18,69 183,38 14,84 145,54 fianco verticale 1,43 47,82 26,19 256,93 18,32 179,67 filo schiena orizzontale 1,20 44,57 15,44 151,51 12,87 126,26 filo schiena verticale 1,20 38,25 13,99 137,29 11,66 114,41 culatta oriz. 1,37 40,67 14,40 141,22 10,51 103,08 culatta verticale 1,24 41,20 15,44 151,51 12,46 122,19
Media
1,26 44,28 17,92 175,84 14,21 139,38Provino Medio Spess. Allung.Rott. Carico massimo Carico Max/Spess.
n°6 mm mm Kg N Kg/mm N/mm testa orizzontale 0,96 45,28 17,89 185,54 18,64 182,85 testa verticale 1,01 45,25 16,84 175,24 16,68 163,60 fianco orizzontale 0,92 51,89 16,14 188,38 17,55 172,15 fianco verticale 1,10 40,09 14,75 174,65 13,40 131,50 filo schiena orizzontale 1,20 47,09 14,09 178,27 11,75 115,23 filo schiena verticale 1,19 39,62 13,35 190,92 11,21 110,02 culatta oriz. 1,17 39,69 12,95 187,00 11,06 108,55 culatta verticale 1,22 46,10 15,24 199,55 12,50 122,58
Media
1,10 44,38 15,16 188,69 14,10 138,313.2.4. Proprietà Merceologiche
Proprietà Merceologiche
Proprietà Mezzina tradizionale Mezzina con idrolizzato
Uniformità del colore 4 4
Resa del colore 3 5
Rotondità 4 5
Pienezza 4 4/5
Mano 4 5
Soffiatura 5 5
Morbidezza 4/5 4
Tabella 8.3.3 - Proprietà merceologiche
Si può notare che la pelle conciata con l’ausilio dell’idrolizzato proteico presenta caratteristiche merceologiche generalmente migliori rispetto alla pelle conciata tradizionalmente al solo cromo, soprattutto per quanto riguarda la rotondità, la pienezza e la mano.
Mezzina tradizionale Mezzina con idrolizzato
3.3. Concia al cromo – impiego del 20% di idrolizzato
proteico
In questa seconda prova, a seguito dei buoni risultati conseguiti nella prova con il 10% di idrolizzato proteico, si è voluta verificare la fattibilità di un processo che prevedesse: • l’impiego dell’idrolizzato proteico come unico basificante;
• l’attuazione di una riconcia più leggera rispetto a quella utilizzata nella prova precedente. Il vantaggio evidente di un simile processo sarebbe quello di presentare dei costi inferiori dovuti al minor impiego di prodotti riconcianti.
Si riportano nelle pagine successive le ricette seguite. In questo caso sono riportate anche due riconce:
• la prima ( Ricetta n°5 Fig. 8.3.4 ) è la riconcia utilizzata in questa prova;
• la seconda (Ricetta n° 6 Fig. 8.3.5 ) è una riconcia tradizionale, quella che è stata utilizzata nella precedente prova in cui si era utilizzati il 10% di idrolizzato proteico. Sono stati evidenziati in rosa i prodotti riconcianti: si nota subito che la quantità utilizzatane nella riconcia tradizionale è superiore.
L’ingrasso e la tintura sono invece eseguiti nella stessa maniera nelle due riconce, per cui vengono riportate solo nella prima ricetta (Ricetta n°5 Figura 8.3.4).
Percentuale sul peso scarnato Mezzina 7 : Concia con 8% cromo 26/33;
Mezzina 8 : Concia con 8% cromo 26/33 e 20% idrolizzato proteico
%
PRODOTTO
Rotazione Operazioni e controllifine pickel tradizionale pH=3,1 Tg 53°C
Concia con 8% cromo - Mezzina 7
50 Bagno Pickel
4 Cromo 26/33 30 min.
0,6 Acetato di sodio 1 ora
4 Cromo 26/33 4 ore
Al mattino gira 10 min. pH 3,6 Scolare e scaricare 300 Acqua
0,4 Acido formico 20 min. Tg>100°C Scolare, scaricare
Concia con 8% cromo e 20% idrolizzato proteico - Mezzina 8
8 Cromo 26-33 4 ore pH=2,2 ( sulla sup. della mezzina ), Tg=80°C
10 Idrolizzato Proteico 4 ore
10 Idrolizzato Proteico 4 ore Automatico notte
Al mattino gira 10 min. pH=3,8 ( sulla sup. della mezzina ) , sez.verde , Tg=98°C
Ricetta n° 5 : Riconcia “leggera” - Tintura - Ingrasso
Percentuale su peso rasato
%
PRODOTTO
Rotaz.
Temp.
°C
pH
Altre operazioni e
controlli
300 Acqua 35
0,2 Tnsioattivo sgrassante 20' Scolare
Lavare: 200% acqua a 40°C
150 Acqua 35
100 Acqua 40
1 Acetato di Sodio 20’
0,4 Bicarbonato di Sodio 30’ pH=4,8 , sez.azzurra Scolare 6 Copolimero in sol. al 50% 60' 60
3 Colorante 20'
1,5 Acido formico ( 1:10 ) 20' Scolare
Lavare 150% acqua a 55°C
150 Acqua 55
3,5 Olio di piede di bue solfonato
0,5 Ingrasso sintetico 0,5 Lanolina etossilata
0,5 Ingrasso solfitato
0,5 Sorbitolo
3 Filler organici 120' Impostare a 48°C
2 Gambier liquido 30'
0,8 Acido formico ( 1:10 ) 10' Scolare
150 Acqua 40
1 Lanolina etossilata 15'
0,2 Acido formico ( 1:10 ) 10' Scolare e freddare
Sosta a cavalletto 12 ore Al mattino messa a vento
Sottovuoto Palissonatura
Il bicarbonato di sodio è sempre sciolto in 10 parti d’acqua
Ricetta N°6 : Riconcia tradizionale
Percentuale su peso rasato
%
PRODOTTO
Rotaz.
Temp.
°C
pH
Altre operazioni e
controlli
300 Acqua 40
0,5 Acido ossalico
0,2 Tensioattivo sgrassante 20' Scolare
Lavare: 200% acqua a 40°C
150 Acqua 40
1 Acido formico ( 1:10 ) 10' 2,6
1,5 Solfato di zirconio 20' 4 Cromo 10% complessato
con tannini sintetici
6 Cromo liquido
1,5 Ingrasso cationico 60'
2 Sali di acidi bicarbossilici in soluzione al 40% 40' 2 Formiato di sodio 20'
0,4 Bicarbonato di sodio 20' 0,4 Bicarbonato di sodio 20'
0,4 Bicarbonato di sodio 120' Automatico notte
3,6/3,8 Scolare
Lavare 200% acqua a 40°C
100 Acqua 60
4,1 Neutralizzante 40' 4,6/4,8 Sezione blu al vbc , scolare Lavare 300% acqua a 40°C
4 Resina urea-formaldeide
0,5 Ingrasso solfitato 90'
0,8 Acido formico ( 1:10 ) 20'
Scolare
N.B.) Le fasi di tintura ed ingrasso sono identiche a quelle della Ricetta N°5 ( Fig. 5.3.3.2 )
Il bicarbonato di sodio è sempre sciolto in 10 parti d’acqua
Tabella 8.3.5 - Ricetta n°6
3.3.1. Valutazione della temperatura di contrazione Si riporta l’andamento della temperatura di contrazione:
53 100 53 80 98 45 55 65 75 85 95 Tg ( °C ) Mezzina 7 Mezzina 8
Figura 8.3.2 - Andamento della Tg
Come si può vedere gli andamenti ed i valori finali raggiunti rispecchiano quelli già ottenuti nelle prove con i giragiare; la mezzina conciata in maniera tradizionale ha infatti una Tg maggiore di quella conciata con l’ausilio dell’idrolizzato.
pickel Cromo e basificante
cromo
3.3.2. Analisi al Microscopio a Scansione ( SEM ) Prova con solo cromo:
Sezione finale mezzina conciata in maniera tradizionale
Prova con cromo e 20% di idrolizzato proteico:
Sezione dopo cromo Sezione dopo idrolizzato
Dal confronto delle fotografie sopra riportate possiamo notare che le fibre in sezione non mostrano significativi cambiamenti al variare del processo utilizzato.
3.3.3. Proprietà Fisiche
Sul prodotto finito sono state effettuate le prove fisiche di resistenza allo strappo ( I.U.P.8 ) e di resistenza allo scoppio ( I.U.P.9 ).
Si nota che l’uso dell’idrolizzato non ha comportato una variazione apprezzabile delle proprietà meccaniche della pelle.
Tabella 8.3.6 - Resistenza allo scoppio
Resistenza alla Scoppio ( I.U.P. 9 - UNI ISO 3379 )
Mezzina 7: conciata con cromo;
Mezzina 8: conciata con cromo e 20% di idrolizzato proteico Provino Spessore medio
Allungamento alla screpolatura Carico alla screpolatura Allungamento
allo scoppio Carico allo scoppio
n°7 mm mm Kg N mm Kg N testa 1,25 9,10 67,53 662,50 11,44 83,25 816,70 fianco 1,40 9,73 62,56 613,67 11,98 80,37 788,45 filo schiena 1,37 9,93 44,54 436,97 12,54 60,54 593,88 culatta 1,23 8,39 21,58 211,67 10,51 41,08 402,97
Media
1,31 9,29 49,05 481,20 11,62 66,31 650,50Provino Spessore medio
Allungamento alla screpolatura
Carico alla
screpolatura Allungamento allo scoppio Carico allo scoppio
n°8 mm mm Kg N mm Kg N testa 1,33 10,40 37,22 365,14 9,98 46,35 454,65 fianco 1,42 11,14 46,64 457,56 10,84 61,45 602,84 filo schiena 1,47 11,23 40,88 401,07 11,68 65,78 645,27 culatta 1,29 8,20 24,17 237,09 10,15 38,32 375,92
Media
1,38 10,24 37,23 365,22 10,66 52,97 519,67Resistenza allo Strappo (I.U.P. 8 - ISO 3377)
Mezzina 7: conciata con cromo
Mezzina 8: conciata con cromo e 20% di idrolizzato proteico
Provino Medio Spess. Allung.Rott. Carico massimo Carico Max/Spess.
n°7 mm mm Kg N Kg/mm N/mm testa orizzontale 1,20 57,41 11,50 112,77 9,58 93,98 testa verticale 1,25 64,47 8,60 84,34 6,88 64,47 fianco orizzontale 1,45 49,87 11,35 111,30 7,82 76,76 fianco verticale 1,45 39,59 9,95 97,58 6,86 67,30 filo schiena orizzontale 1,41 50,56 8,25 80,90 5,85 57,38 filo schiena verticale 1,34 41,11 7,65 75,03 5,71 55,99 culatta oriz. 1,25 50,07 6,55 64,23 5,24 51,38 culatta verticale 1,35 44,69 10,10 99,05 7,48 73,37
Media
1,34 50,10 9,24 90,65 6,93 67,95 Provino Spess.Medio Allung.Rott. Carico massimo Carico Max/Spess.
n°8 mm mm Kg N Kg/mm N/mm testa orizzontale 1,20 41,18 11,15 109,34 9,29 91,12 testa verticale 1,30 39,29 8,45 82,87 6,50 63,75 fianco orizzontale 1,40 47,93 11,75 115,23 8,39 82,31 fianco verticale 1,45 39,41 9,75 95,61 6,72 65,94 filo schiena orizzontale 1,47 52,63 8,90 97,28 6,05 59,37 filo schiena verticale 1,47 39,36 7,85 86,98 5,34 52,37 culatta oriz. 1,30 44,31 6,45 83,25 4,96 48,65 culatta verticale 1,32 42,96 7,15 70,12 5,42 53,12
Media
1,36 43,38 8,93 92,59 6,58 64,583.3.4. Proprietà Merceologiche
Proprietà Merceologiche
Proprietà Mezzina tradizionale Mezzina con idrolizzato
Uniformità del colore 3 4
Resa del colore 2 5
Rotondità 3 4
Pienezza 3 4
Mano 4 4/5
Soffiatura 3 4
Morbidezza 4 3/4
Tabella 8.3.8 - Proprietà merceologiche
Si nota che la mezzina conciata in maniera tradizionale presenta delle caratteristiche inferiori a quella con cui è stato utilizzato l’idrolizzato proteico, la quale peraltro presenta proprietà paragonabili
Risalta in modo particolare l’aumento della resa in colore, che va a confermare la migliore tintura che si può ottenere con l’uso dell’idrolizzato proteico.
4. Valutazione dei Risultati
Alla fine di questa fase della sperimentazione si può concludere che l’impiego dell’idrolizzato proteico nella concia al cromo consente di ottenere dei buoni risultati sia da un punto di vista merceologico che meccanico.
È stato determinato che anche in questo caso la sequenza migliore risulta essere quella in cui si addiziona l’idrolizzato dopo il conciante. In questo modo:
• Si ottiene la massima Tg ottenibile mediante l’uso dell’idrolizzato, che si attesta comunque a valori inferiori di qualche grado rispetto a quelli ottenibili con una mezzina tradizionale;
• Si può innalzare il pH e fissare il cromo nella pelle utilizzando una minor quantità di prodotto basificante o addirittura utilizzando unicamente l’idrolizzato proteico.
Un importante risultato è quello di aver potuto condurre un processo di concia a secco con l’evidente vantaggio di non avere reflui liquidi.
Si nota che la resistenza allo strappo e l’allungamento alla screpolatura delle mezzine trattate con idrolizzato proteico risultano paragonabili a quelli delle mezzine conciate in maniera tradizionale.
Per quanto riguarda le proprietà merceologiche si può dire che le mezzine trattate con idrolizzato proteico presentano delle caratteristiche anche in questo caso competitive con quelle delle mezzine tradizionali, in particolare risulta notevolmente migliorata la qualità della tintura, più uniforme e decisamente più intensa e brillante.
L’impiego di un 20% ha addirittura permesso di realizzare un processo di riconcia più “leggera” (ovvero con un minor dosaggio di agenti riconcianti) rispetto ad una riconcia tradizionale ottenendo un prodotto con delle buone caratteristiche ed avendo utilizzato un risparmio di prodotti chimici e quindi a minore impatto ambientale.