Capitolo 10
Discussioni e conclusioni.
9.1 Discussioni
Le analisi svolte durante il lavoro di tesi, hanno permesso di determinare le variazioni nei parametri indagati all’interno del transetto impostato tra le due zone di taglio studiate, parallele ma con senso di taglio opposto. Gli aspetti fondamentali che emergono da queste analisi sono schematicamente i seguenti:
• l’analisi microstrutturale delle sezioni sottili mostra l’attitudine più fragile della sezione ros1, con fratture ad alto angolo, e quella più milonitica delle sezioni ros8 e ros9, nelle quali sono state riconosciute strutture S/C’;
• l’analisi dell’immagine dei nastri di quarzo ha messo in evidenza un trend positivo dalla zona di taglio destra (ros9) alla zona di taglio sinistra (ros1) relativo al rapporto lunghezza / larghezza dei nastri di quarzo;
• le analisi riguardanti i grani ricristallizzati nei nastri di quarzo hanno portato a stime sulla
grain size distribution e sulle percentuali areali. Le deformazione cristalloplastica ha generato
i quattro tipi di grani ricristallizzati riconosciuti, oldgrain, subgrain, grain e newgrain, i quali, analizzati singolarmente, hanno mostrato trend evidenti lungo il segmento compreso tra le zone di taglio. Gli oldgrain rappresentano i granuli di quarzo originari, a partire dai quali si sono generati gli altri tipi di grani. La loro analisi mostra una marcata tendenza negativa dal campione ros1 (170.000 µm2), adiacente alla zona di taglio sinistra, al campione ros9 (50.000 µm2), sulla zona di taglio destra, sia per la percentuale areale che per la grain size distribution. I subgrain (2.700 µm25.200 µm2), grain (7.000 µm216.000 µm2) e newgrain (300 µm2600 µm2) presentano un andamento inverso al trend degli oldgrain, ovvero aumentano le dimensioni medie e la percentuale areale dalla zona di taglio sinistra alla zona di taglio destra;
110 • i dati estrapolati dalla digitalizzazione delle immagini delle sezioni sottili hanno permesso di ottenere le percentuali areali delle fasi mineralogiche riconosciute. È stato notato un netto aumento della matrice a grana fine (32%52%) dalla zona di taglio sinistra alla zona di taglio destra a spese della biotite (25%13%) e, in parte, dei porfiroclasti di plagioclasio (21%11%);
• l’analisi dell’orientazione preferenziale dell’asse c del quarzo mostra un trend riguardante il
fabric skeleton ricavato dalle proiezioni stereografiche. I fabric skeleton ottenuti dalle nove
sezioni sottili mostrano una simmetria nelle prime cinque sezioni, mentre nelle restanti quattro l’asimmetria è più evidente, indicando che la componente non coassiale è in aumento da ros1 a ros9;
• l’analisi della vorticità cinematica è stata effettuata applicando due diverse metodologie: nella prima sono stati analizzati i porfiroclasti, ottenendo una stima della vorticità cinematica media ottenendo valori di vorticità cinematica istantanea Wk. La prima metodologia ha sottolineato un aumento dei valori di vorticità cinematica dalla zona di taglio sinistra alla zona di taglio destra (0,560,68), mentre la seconda analisi ha evidenziato un trend opposto (0,900,74) dalla zona di taglio sinistra alla zona destra.
9.2 Conclusioni
Sulla base delle analisi effettuate, si è evidenziato un aumento della deformazione della granodiorite, dalla zona di taglio sinistra (ros1) alla zona di taglio destra (ros9).
Partendo dalle seguenti dati:
• i valori di vorticità cinematica istantanea Wk rappresentano l’ultimo evento deformativo registrato dalla deformazione cristalloplastica dei nastri di quarzo, mentre i valori di Wm registrano meglio la deformazione su tempi più lunghi;
• la percentuale di taglio semplice nelle analisi sulla Wm, tende ad aumentare (30%≈50%) dalla zona di taglio sinistra alla zona di taglio destra;
• la percentuale di taglio semplice nelle analisi sulla Wk, tende a diminuire (92%55%) dalla zona di taglio sinistra alla zona di taglio destra,
con una documentata e significativa presenza della componente di taglio puro durante la deformazione, si può ipotizzare una estrusione laterale della zona compresa fra le due zone di taglio. L’estrusione può verificarsi sia in regimi convergenti, nei quali domina la componente di taglio puro, che in regimi transpressivi, regimi ritenuti i responsabili delle dinamiche regionali che hanno interessato la storia geologica Pirenei.
Inoltre è presente un dicco aplitico-pegmatitico (fig. 5c, capitolo 4), cronologicamente precedente all’impostazione delle due zone di taglio analizzate, la cui complessa geometria sembra coerente con l’ipotesi dell’estrusione laterale (fig. 1).
In fig. 1b è raffigurato il primo step nella evoluzione della geometria del dicco, nel quale la componente di taglio semplice, dedotta dal numero di vorticità cinematica media Wm, presenta dei valori più elevati nelle vicinanze della zona di taglio destra. Il risultato è un principio di estrusione laterale asimmetrica, più pronunciata vicino al campione ros9 (zona di taglio destra).
In fig. 1c l’asimmetria del dicco è stata conservata nonostante che l’ultimo evento deformativo mostri componenti di taglio semplice in aumento verso ros1, valori dedotti attraverso l’analisi della vorticità cinematica istantanea (Wk).
In fig. 2c è mostrato l’esempio delle due zone di taglio circa parallele dell’affioramento studiato a Roses, ricostruito attraverso modelli analitici.
In conclusione, le particolari caratteristiche dell’affioramento studiato, hanno consentito di testare l’attendibilità dei risultati delle analisi microstrutturali e cinematiche, e di verificarne l’affidabilità come tecnica di indagine della cinematica della deformazione della roccia.
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a b
c
Fig. 1 Dicco aplitico-pegmatitico (fig. 5c del capitolo 4) con geometria coerente con l’ipotesi dell’estrusione laterale. AC evoluzione
a b