Si considerano droghe organizzate quelle costitui- te da elementi cellulari. L’intero corpo vegetale, un organo (foglie) o un semplice tessuto (pelo) pre- senta elementi cellulari, semplici o complessi, che danno forma e dimensione al vegetale o ad una par- te di questo. Pertanto le droghe vegetali organizza- te possono essere rappresentate dalla pianta intera oppure da un organo o tessuto che può essere ipo- geo o sotterraneo (radice, rizoma, tubero, bulbo) op- pure epigeo o aereo (corteccia, legno, foglia, fiore, frutto, seme, gemma e pelo).
È chiaro che quando il principio attivo è unifor- memente distribuito in ogni parte del vegetale, si utilizza tutta la pianta (escluse in genere le radici), altrimenti, come capita più di frequente, si utilizza l’organo o il tessuto che contiene una maggiore quantità di principi attivi e che nel contempo è po- vero di sostanze decisamente tossiche per l’uomo.
Il tempo in cui la droga viene raccolta è quello in cui l’organo che la costituisce raggiunge la massi- ma ricchezza in principi attivi (tempo balsamico).
La raccolta deve essere fatta in modo adeguato, cioè con cura, evitando di frammentarla e/o di mesco- larla ad altre parti della pianta di minore o di nes- sun pregio. Una volta raccolta la droga deve essere
mondata ed essiccata. La mondatura consiste nel pulire e nell’allontanare tutto ciò che non riguarda la droga. Si provvede, nel caso di organi ipogei, ad allontanare la terra rimasta aderente alla superficie della droga (mediante scuotimento o spazzolatura), e ad eliminare le radici avventizie (nel caso di radi- ci, rizomi o tuberi) o le squame più esterne (nel ca- so di bulbi).
Nel caso di organi epigei, questi di solito vengo- no privati di parti inutili, o meno ricche di princi- pi attivi: così dalle foglie talora si asportano i pic- cioli, dai fiori o dai frutti i peduncoli, dai fusti i ra- mi, dai frutti i semi. In altri casi sono i semi che vengono privati del frutto; per i fiori può essere ne- cessario separare gli stimmi da altre parti fiorali, la corolla dal calice, ecc. Ad ogni modo devono essere essiccate con cura, in modo da evitare la degrada- zione o la volatilizzazione dei principi attivi in esse contenuti.
Le droghe vegetali organizzate possono classifi- carsi seguendo un criterio botanico, chimico o far- macologico. Il criterio da noi seguito è stato quello botanico. Pertanto le droghe verranno raggruppate in base all’organo (o parte) della pianta utilizzato (radici, rizomi, cortecce, ecc.).
Capitolo 6• Reazioni di riconoscimento dei metaboliti secondari (principi attivi) 43