A cura di MASSIMO CALVINO
Trasporto tra coniugi - Natura del titolo - Risarcimento del danno - Estinzione parziale dell’obbligazione per confusione
Tribunale Roma, sez. 6° civile - Sentenza parziale - 1/10/1994, n. 14133 - Pres. Chiavetta, Rel. Tortora, Mosca c. Minuti e Lloyd Adriatico S.p.A.
La sentenza in esame presenta alcuni punti di indubbio interesse: si tratta dell’azione risarcitoria posta in essere dall’attrice nei confronti dei suoi due figli quali coeredi del conducente deceduto nel sinistro.
Il Tribunale si è soffermato nel considerare, innanzitutto, la natura del titolo del trasporto, con conseguente regime sulla responsabilità applicabile (art. 1681 c.c. ovvero 2043 c.c.); inoltre, ha dovuto valutare, nell’ambito del risarcimento del danno, il peso delle norme sul diritto successorio in quanto anche l’attrice risulta essere coerede del conducente deceduto.
Relativamente alla natura del trasporto, esclusa l’applicabilità della tutela offerta dall’art. 2054, valutato altresì il fatto che l’attrice trasportata era comproprietaria del mezzo, la sentenza ha ritenuto di dover distinguere tra trasporto a titolo di cortesia e trasporto contrattuale, sebbene a titolo gratuito.
Secondo il Collegio, non avendo l’attrice prospettato la condotta colposa in ipotesi ascrivibile a defunto, e valutati i rapporti intercorrenti tra i coniugi, si deve considerare la fattispecie come trasporto gratuito.
Infatti, mentre nel trasporto di cortesia il vettore vuole attuare una semplice manifestazione di amicizia da escludere nel caso qui considerato data la sussistenza del rapporto di “coniugio”, nel caso concreto sussisteva un interesse, sia pure mediato ed indiretto, del defunto ad eseguire il trasporto della propria moglie, ragione per cui ne discende l’applicabilità dell’art. 1681 c.c. con l’esclusione, tuttavia, del danno morale trattandosi di una condanna su presunzione di colpa.
Relativamente all’azione risarcitoria, l’attrice, ripetiamo, ha convenuto in giudizio i suoi due figli, quali coeredi del conducente.
Tagete n. 4-1995 Ed. Acomep
Sennonché, dovendosi presumere, in mancanza di prove della devoluzione per testamento dell’eredità del defunto, l’applicabilità delle norme sulla successione legittima, ne consegue che l’attrice è anch’essa coerede del defunto, e, in particolare, titolare di un terzo dell’eredità (art. 581 c.c.).
Le conseguenze sono triplici:
1) per effetto della disciplina in materia di confusione, l’obbligazione dei coeredi convenuti si estingue per un terzo dell’ammontare (cfr. art. 1253 c.c.);
2) l’attrice può chiedere il risarcimento del danno nei confronti dei propri figli coeredi, limitatamente al restante due terzi (cfr. art. 754 2° c.C.C.) e salva l’applicabilità della norma sulla ripartizione dei debiti ereditari (art. 752);
3) l’assicuratore convenuto risponde nei limiti di due terzi del totale, poiché nell’obbligazione solidale la confusione estingue l’obbligazione degli altri debitori “per la parte di quel condebitore”, in cui si sono riunite le qualità di creditore e debitore (art.
1303 1° c. C.C.).
Tagete n. 4-1995 Ed. Acomep
