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F02 - IMPATTO ACUSTICO (6392 KB)

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(1)

Provincia di Treviso

Comune di Farra di Soligo

IMPIANTO DI RECUPERO DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI

VARIANTE SOSTANZIALE

DOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

Data: ottobre 2018 Cod.: 1646\01 Committente

LA EDILSCAVI SRL

Sede legale: P.zza Resistenza, 5/1 – 31053 PIEVE DI SOLIGO (TV) Sede operativa: Via Martiri della Libertà, 4 – 31010 FARRA DI SOLIGO (TV) Tel. 0438 - 840729 Fax. 0438 82888 e-mail: info@laedilscavi.it pec. laedilscavi@pec.tuni.it

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F02

(2)

INDICE

1 PREMESSA ... 4

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE ... 4

2 QUADRO NORMATIVO ... 5

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998 ... 8

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 11

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA ... 11

4.2 SISTEMA VIARIO ... 12

4.3 INDIVIDUAZIONE CATASTALE –SUPERFICI INTERESSATE ... 13

4.4 INQUADRAMENTO URBANISTICO ... 13

4.4.1 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) ... 13

4.4.2 Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) ... 14

4.4.3 Piano degli Interventi (P.I.) ... 15

4.5 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA ... 16

5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE/STATO AUTORIZZATO ... 17

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI ... 17

5.2 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLATTIVITÀ DI RECUPERO ... 17

5.2.1 Materie Prime Secondarie ottenute ... 17

5.2.2 Rifiuti esitati dalle operazioni di recupero ... 17

5.2.3 Capacità produttive ... 17

5.2.4 Mezzi ed attrezzature ... 18

5.2.5 Movimento mezzi di trasporto... 18

5.2.6 Tempi di esecuzione dell’attività ... 18

6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 19

6.1 ADEGUAMENTO STRUTTURALE DELLIMPIANTO ... 19

6.2 IMPLEMENTAZIONE DELLATTIVITÀ DELLIMPIANTO ... 20

6.2.1 Rifiuti presi in carico ... 20

6.2.2 Suddivisione in settori ... 20

6.2.3 Modalità di svolgimento dell’attività di recupero ... 20

6.2.4 Materie Prime Secondarie ottenute ... 20

Capacità produttive ... 21

6.2.5 Mezzi ed attrezzature ... 21

6.2.6 Movimento mezzi di trasporto... 21

6.2.7 Tempi di esecuzione dell’attività ... 22

7 MODALITà DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE ... 23

7.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO ... 23

7.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI ... 24

8 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM ... 25

8.1 MISURAZIONI EFFETTUATE ... 27

9 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO ... 36

(3)

9.1 SORGENTI ... 36

9.1.1 Gruppo semovente di frantumazione REV GCS 90 ... 36

9.1.2 Gruppo semovente di vagliatura REV GSV 30 ... 37

9.1.3 Pala gommata VOLVO L 180 ... 38

9.1.4 Escavatore gommato ... 38

9.1.5 Autocarri ... 38

10 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELL’IMPATTO ACUSTICO ... 40

11 VERIFICA DEL CRITERIO DIFFERENZIALE ... 46

11.1 VERIFICA DEI LIMITI DI APPLICABILITÀ DEL CRITERIO DIFFERENZIALE ... 46

11.2 DETERMINAZIONE DEI VALORI DI IMMISSIONE ... 46

11.3 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE APERTE (ATT.FFA) ... 47

11.4 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE CHIUSE (ATT.FFC) ... 48

12 VERIFICA DEL VALORE LIMITE DIFFERENZIALE DI IMMISSIONE ... 50

13 POSIZIONAMENTO BARRIERE ANTIRUMORE ... 52

13.1 VERIFICADELCRITERIODIFFERENZIALE ... 57

13.1.1 Verifica dei limiti di applicabilità del criterio differenziale ... 57

13.1.2 Determinazione dei valori di immissione ... 57

13.1.3 Attenuazione fabbricato condizione finestre aperte (Att.FFA) ... 58

13.1.4 Attenuazione fabbricato condizione finestre chiuse (Att.FFC) ... 59

13.2 VERIFICADELVALORELIMITEDIFFERENZIALEDIIMMISSIONE ... 61

14 CONCLUSIONI ... 63

(4)

1 PREMESSA

La Ditta LA EDILSCAVI SRL., con sede legale in Piazza Resistenza, 5/1 – 31053 Pieve di Soligo (TV), esercita l’attività di recupero dei rifiuti speciali non pericolosi presso il proprio impianto ubicato in comune di Farra di Soligo, in Via San Tiziano.

L’attività è stata autorizzata, ai sensi dell’art. 208 e degli articoli 270 e 271 del D.Lgs.

152/2006, con Decreto del Dirigente della Provincia di Treviso del 24.02.2011, n. 104, sino al 19.08.2018.

La Ditta ha intenzione di proporre:

• la riorganizzazione dell’impianto con l’incremento delle capacità produttive e dei codici CER;

• la modifica di alcune prescrizioni dell’atto autorizzativo;

• la richiesta di poter effettuare l’accorpamento operazione R12 dei codici compatibili destinati alla produzione di materiali per rilevati e sottofondi;

• l’adeguamento delle superfici interessate in funzione dei terreni effettivamente rientranti nella proprietà della Ditta.

La presente relazione tecnica viene redatta allo scopo di valutare in via previsionale l’impatto acustico ambientale generato dall’attività.

La Regione Veneto ha redatto i criteri da osservare per la realizzazione della documentazione di previsione di impatto acustico per le attività industriali prevista all’articolo 4, commi 2, 3, 4 della Legge 26.10.1995, n. 447 con il D.D.G. ARPAV n.

3/2008.

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE La proposta è avanzata dalla Ditta:

LA EDILSCAVI S.r.l.

Sede legale: P.zza Resistenza, 5/1 – 31053 Pieve di Soligo (TV) Sede operativa: Via Martiri della Libertà, 4 – 31010 Farra di Soligo (TV)

Tel. 0438 84.07.29 – Fax. 0438 82.88.8

e-mail: info@laedilscavi.it – pec: laedilscavi@pec.tuni.it

(5)

2 QUADRO NORMATIVO

La normativa in materia d’inquinamento acustico è regolata dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico del 26 ottobre 1995 n.447, la quale stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo. Per quanto riguarda i valori limite dell’inquinamento acustico negli ambienti esterni, la materia è disciplinata in ambito nazionale dal DPCM 14.11.97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”. Il DPCM 14.11.97 fissa i limiti massimi nelle diverse aree territoriali e definisce, al contempo la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d’uso e l’individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascun’area, considerando la classificazione già introdotta dal DPCM 01.03.91.

Il DPCM 14.11.97 stabilisce dei limiti assoluti d’immissione e d’emissione, i cui valori si differenziano a seconda della classe di destinazione d’uso del territorio.

In merito al campo d’applicazione del DPCM 14.11.97, si evidenziano inoltre i seguenti aspetti:

• per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali i valori limite d’immissione non si applicano all’interno delle rispettive fasce di pertinenza;

• i valori limite assoluti d’immissione e d’emissione, relativi alle singole infrastrutture dei trasporti, all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, nonché la relativa estensione, sono fissati con i rispettivi decreti attuativi;

• i valori limite differenziali d’immissione non si applicano nelle aree classificate nella classe VI (aree industriali) e alla rumorosità prodotta da infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, alle attività non connesse con esigenze produttive, commerciali e professionale e ai servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.

Nel caso in cui il Comune abbia già provveduto a adottare un piano di zonizzazione acustica nel proprio territorio si applicano i valori riportati nelle seguenti tabelle.

(6)

Classe I Aree particolarmente protette

Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

Classe II Aree destinate ad uso

prevalentemente residenziale

Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

Classe III Aree di tipo misto

Aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Classe IV Aree di intensa attività umana

Aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limita presenza di piccole industrie.

Classe V Aree prevalentemente industriale

Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

Classe VI Aree esclusivamente industriale

Aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Tabella 1 – Classificazione del territorio comunale (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

(7)

Classe Area Limiti assoluti Limiti differenziali diurni dB(A) notturni dB(A) diurni dB(A) notturni dB(A) I Aree particolarmente

protette 50 40 5 3

II

Arre destinate ad uso prevalentemente

residenziale

55 45 5 3

III Aree di tipo misto 60 50 5 3

IV Aree di intensa attività

umana 65 55 5 3

V Aree prevalentemente

industriale 70 60 5 3

VI Aree esclusivamente

industriale 70 70 - -

Tabella 2 – Valori limite di immissione (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 45 35

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 50 40

III Aree di tipo misto 55 45

IV Aree di intensa attività umana 60 50

V Aree prevalentemente industriale 65 55

VI Aree esclusivamente industriale 65 65

Tabella 3 – Valori limite di emissione (DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 47 37

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 52 42

III Aree di tipo misto 57 47

IV Aree di intensa attività umana 62 52

V Aree prevalentemente industriale 67 57

VI Aree esclusivamente industriale 70 70

Tabella 4 – Valori di qualità (DPCM 14.11.97)

(8)

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998

Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

Tempo a lungo termine (TL): rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR all'interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità a lungo periodo.

Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periodo della giornata all'interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 6,00 e le h 22,00 e quello notturno compreso tra le h 22,00 e le h 6,00.

Tempo di osservazione (TO): è un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.

Tempo di misura (TM): all'interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione, in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.

Livelli dei valori efficaci di pressione sonora ponderata "A": LAS, LAF, LAI. Esprimono i valori efficaci in media logaritmica mobile della pressione sonora ponderata "A" LPA secondo le costanti di tempo "slow", "fast", "impulse".

Livelli dei valori massimi di pressione sonora LASmax, LAFmax, LAI max. Esprimono i valori massimi della pressione sonora ponderata in curva "A" e le costanti di tempo

"slow","fast", "impulse".

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A": valore del livello di pressione sonora ponderata "A" di un suono costante che, nel corso di un periodo specificato T, ha la medesima pressione quadratica media di un suono considerato, il cui livello varia in funzione del tempo

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dove LAeq è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" considerato in un intervallo di tempo che inizia all'istante t1 e termina all'istante t2; pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata "A" del segnale acustico in Pascal (Pa); p0 = 20 microPa è la pressione sonora di riferimento.

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo al tempo a lungo termine TL (LAeq,TL): il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

relativo al tempo a lungo termine (LAeq,TL) può essere riferito:

− al valore medio su tutto il periodo, con riferimento al livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo a tutto il tempo TL, espresso dalla relazione :

essendo N i tempi di riferimento considerati.

− al singolo intervallo orario nei TR. In questo caso si individua un TM di 1 ora all'interno del TO nel quale si svolge il fenomeno in esame. (LAeq,TL) rappresenta il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

risultante dalla somma degli M tempi di misura TM, espresso dalla seguente relazione:

dove i è il singolo intervallo di 1 ora nell' i-esimo TR.

E' il livello che si confronta con i limiti di attenzione.

Livello sonoro di un singolo evento LAE, (SEL): è dato dalla formula :

dove

t2 - t1 è un intervallo di tempo sufficientemente lungo da comprendere l'evento;

tO è la durata di riferimento (1s)

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall'insieme del rumore residuo e

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da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l'esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona.

E' il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a TM 2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR

Livello di rumore residuo (LR): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

Livello differenziale di rumore (LD): differenza tra livello di rumore ambientale (LA) e quello di rumore residuo (LR):

Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", dovuto alla sorgente specifica. E' il livello che si confronta con i limiti di emissione.

Fattore correttivo (Ki): è la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

- per la presenza di componenti impulsive KI = 3 dB - per la presenza di componenti tonali KT = 3 dB

- per la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.

Presenza di rumore a tempo parziale: esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno, si prende in considerazione la presenza di rumore a tempo parziale, nel caso di persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un'ora. Qualora il tempo parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere diminuito di 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere diminuito di 5 dB(A).

Livello di rumore corretto (LC): è definito dalla relazione

(11)

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

Il contesto indagato rientra nell’alta pianura trevigiana fra il Piave, le colline di Conegliano ed i rilievi compresi fra Valdobbiadene e Vittorio Veneto.

Figura 1: inquadramento geografico del sito

Il sito è ubicato nel territorio agricolo compreso fra Farra di Soligo e Sernaglia della Battaglia. L’area, in particolare, ricade nella parte meridionale del comune di Farra di Soligo, in Via San Tiziano.

(12)

4.2 SISTEMA VIARIO

La zona, dal punto di vista viario è caratterizzata da una serie di strade provinciali che si inseriscono in una rete di strade comunali a vario andamento. Le principali arterie sono la S.P. n. 32 “dei Colli di Soligo”, che percorre il piede dell’area collinare, la S.P. n. 4 “di Pedeguarda”, che attraversa la valle del Soligo, e la S.P. n. 34 ”Sinistra Piave”, che si avvicina al percorso del Piave.

Il sito è accessibile da Via San Tiziano, strada locale che può essere raggiunta, da Ovest, da Via Sernaglia, arteria che collega Farra di Soligo a Sernaglia della Battaglia, o, da Est, da Viale Europa, strada che si collega a Nord con la S.P. n. 32 “dei Colli di Soligo”.

Figura 2: stradario con indicato il sito d’intervento

Il casello autostradale più prossimo è quello di Conegliano, sulla A27, posto a circa 24 km.

(13)

4.3 INDIVIDUAZIONE CATASTALE –SUPERFICI INTERESSATE La proprietà è iscritta al Catasto Terreni come segue:

− Comune di Farra di Soligo

− Foglio 28

− Mappali n. 145, 178, 200, 204, 564, 565, 566, 567, 568, 569, 570, 571, 577, 596, 597*, 598*, 648, 649

La superficie di proprietà è di circa 37.802 m2.

L’area attualmente autorizzata all’esercizio dell’impianto di recupero rientra fra i mappali citati:

− Comune di Farra di Soligo

− Foglio 28

− Mappali n. 564, 566, 570, 568, 597*, 598*,

*) mappali che derivano dalla soppressione del mappale 144 indicato in autorizzazione.

La superficie autorizzata è di circa 9.850 m2.

La superficie inserita attualmente nel P.I. di Farra di Soligo è stimata in 15.200 m2. 4.4 INQUADRAMENTO URBANISTICO

Il Comune di Farra di Soligo rientra nel Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) denominata “del Quartier del Piave” con i comuni di Pieve di Soligo, Moriago della Battaglia, Sernaglia della Battaglia, Refrontolo e Vidor.

Il P.A.T.I. è stato approvato con Conferenza dei Servizi del 27.03.2013, ratificata con Deliberazione della Giunta Provinciale del 09 aprile 2013, n. 128.

Il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Farra di Soligo è stato adottato dal Consiglio Comunale in data 16.04.2009 con deliberazione n. 16 ed è stato approvato Deliberazione della Giunta regionale del Veneto del 24.10.2011 n. 272 di ratifica della Conferenza dei Servizi del 28.09.2011.

Il Piano degli Interventi n. 1 è stato adottato con Delibera del Consiglio Comunale del 09.01.2014, n. 1 e approvato con D.C.C. del 07.04.2014, n. 7.

4.4.1 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO INTERCOMUNALE (P.A.T.I.)

Negli elaborati grafici allegati al P.A.T.I. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

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• TAV.07.01:CARTADEIVINCOLIEDELLAPIANIFICAZIONETERRITORIALE Nessuna indicazione per il sito in oggetto.

• TAV.07.02:CARTADELLEINVARIANTI

◊ Invarianti di natura paesaggistica/ambientale – Invarianti di natura agricolo- produttiva (Art. 25 N.T.)

◊ Invarianti di natura storico – monumentale (Art. 26 N.T.) – Microcenturiazione romana 5 x 5 actus

• TAV.07.03:CARTADELLEFRAGILITÀ

◊ Compatibilità geologica ai fini edificatori (Art. 28 N.T.) – Area idonea a condizione

◊ Aree soggette a dissesto idrogeologico (Art. 27 N.T.) – Area soggetta a inondazioni periodiche

◊ Aree omogenee inprospettiva sismica (Art. 29 N.T.) – Aree stabili suscettibili di amplificazione sismica

• TAV.07.04:CARTADELLATRASFORMABILITÀ

◊ ATO (Art. 2 N.T.)

◊ Sistema ambientale – Aree integre (Art. 25 N.T.) 4.4.2 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.)

Negli elaborati grafici allegati al P.A.T. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV.08.01:CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Nessuna indicazione per il sito in oggetto.

• TAV.08.02:CARTA DELLE INVARIANTI

◊ Invarianti di natura idrogeologica – Invarianti di natura agricolo-produttiva

• TAV.08.03:CARTA DELLE FRAGILITÀ

◊ Compatibilità geologica ai fini edificatori – Area idonea a condizione – 4) Aree a pericolosità idraulica P0 da PTCP

(15)

◊ Aree soggette a dissesto idrogeologico – Aree a pericolosità idraulica P0 da PTCP

◊ Zone omogenee in prospettiva sismica – Aree stabili suscettibili di amplificazioni sismiche

• TAV.08.04:CARTA DELLA TRASFORMABILITÀ

◊ ATO

◊ Valori e tutele – Area agricola

◊ Valori e tutele – Zone integre (PATI Quartier del Piave) 4.4.3 PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.)

Negli elaborati grafici allegati al P.I. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV.P.01–VINCOLI E TUTELE

◊ Area a rischio idraulico ed idrogeologico in riferimento al PTCP 2010 – P0 – Pericolo di allagamento – Art. 74

◊ Fasce di rispetto – Fasce di rispetto stradali – Art. 80

◊ Valori e tutele – Aree agricole integre – Art. 86

• TAV.P.03–DISCIPLINA DEL SUOLO

◊ Disposizioni generali – Limite ATO e n° di riferimento

◊ Disciplina del suolo – La città ed il sistema degli insediamenti – Il tessuto produttivo speciale – T7 - Art. 28

◊ Disciplina del suolo – Il tessuto agricolo – Tessuto agricolo di connessione naturalistica – A3 – Art.35

◊ Disposizioni specifiche – Vincoli e prescrizioni – Fasce di rispetto stradali – Art. 80

(16)

4.5 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Il comune di Farra di Soligo è dotato del Piano di classificazione acustica in adempimento alle prescrizioni dell’art 6 della Legge n. 447 del 26/10/1995, Legge quadro sull’inquinamento acustico, e dell’art. 3 della L.R. n. 21 del 10 maggio 1999, “Norme in materia di inquinamento acustico”.

L’intero sito in oggetto ricade in classe III e in classe V, mentre le aree confinanti ricadono in classe III.

Trattandosi di due classi acustiche non contigue il Piano di classificazione acustica del comune indica che nel caso di una classe V confinante con un classe III è stata definita una fascia di transizione di ampiezza media pari a 50 m, posta a cavallo del confine tra le due aree. Per le sole sorgenti insistenti nelle suddette aree si applicano i criteri ed i limiti propri della classe acustica intermedia (classe IV), comprendendo in questi anche l’eventuale criterio differenziale. Per tutte le rimanenti sorgenti, insistenti nell’area confinante ma non appartenenti alla fascia di transizione, si applicano i criteri ed i limiti propri dell’area stessa.

Classe

acustica Area

Limiti assoluti di immissione

Limiti assoluti di emissione

diurni dB(A) notturni dB(A) diurni dB(A) notturni dB(A)

III Aree di tipo misto 60 50 55 45

IV Aree di intensa attività

umana 65 55 60 50

V Aree prevalentemente

industriale 70 60 65 55

Tabella 5 – Valori limite (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

Figura 3: Piano di classificazione acustica di Farra di Soligo

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5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE/STATO AUTORIZZATO

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI

Il lotto interessato dall’intervento presenta le attrezzature per svolgere l’attività di recupero dei rifiuti e di deposito attrezzature e materiali afferenti all’attività della Ditta nel settore delle costruzioni.

Il lotto è completamente delimitato da rete metallica e siepe sempre verde. L’ingresso è dotato di cancello scorrevole elettrico.

Nel lotto è presente un edificio ad uso ufficio e servizi, un area di stoccaggio dei rifiuti inerti in entrata, un impianto di lavorazione costituito da frantoio e vaglio mobile, un box di stoccaggio rifiuti dotato di sistema di raccolta acque a tenuta, cinque box di deposito materiali, una fascia asfaltata per il transito dei mezzi e un rilevato con rampa di accesso.

Nell’area di proprietà sono presenti, inoltre, i cumuli di materie prime secondarie e di materie prime naturali, i depositi di materiali, attrezzature e macchine operatrici relative all’attività della Ditta e un appezzamento lasciato a verde.

5.2 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLATTIVITÀ DI RECUPERO

Presso il sito è svolta la lavorazione mediante fasi meccanicamente e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l’ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata.

5.2.1 MATERIE PRIME SECONDARIE OTTENUTE

Le Materie Prime Secondarie prodotte dall’impianto sono costituite da aggregati riciclati destinati alla realizzazione di reinterri, rilevati e sottofondi stradali, ferroviari e aeroportuali e piazzali industriali.

5.2.2 RIFIUTI ESITATI DALLE OPERAZIONI DI RECUPERO

L’attività di recupero comporta la produzione di rifiuti (legno, plastica, vetro, carta e cartone, metalli e multimateriali) dalle operazioni di selezione manuale o meccanica.

5.2.3 CAPACITÀ PRODUTTIVE

Le capacità produttive dell’impianto sono riassunte nei seguenti dati.

(18)

• quantità massima di rifiuti recuperabili conferibili e trattabili annualmente: 7.500 ton/anno così suddivisa:

− rifiuti con CER 170904 (rifiuti di costruzione e demolizione): 2.500 t

− rifiuti con CER 170504 (terre e rocce da scavo): 5.000 t

• stoccaggio massimo istantaneo di rifiuti: 1.420 t, così suddiviso:

− quantità massima di rifiuti da trattare: 700 t;

− quantità massima di rifiuti lavorati in attesa di certificazioni: 700 t;

− quantità massima di rifiuti esitati dalle operazioni di recupero: 20 t.

• quantità massima di rifiuti trattabili giornalmente: 350 t 5.2.4 MEZZI ED ATTREZZATURE

L’attività è svolta mediante l’impiego dei seguenti mezzi ed attrezzature:

• Gruppo semovente di frantumazione REV GCS 90

• Gruppo semovente di vagliatura REV GSV 30.

• pale gommate

• escavatori gommati

• autocarri

5.2.5 MOVIMENTO MEZZI DI TRASPORTO

Il flusso mezzi medio giornaliero, corrisponde ad un entrata e uscita di 2 ÷ 4 mezzi di trasporto.

Il flusso dei mezzi per il conferimento dei rifiuti ha due principali provenienze:

• Da Sud: dalla Strada Statale n. 13 “Pontebbana”, e, perciò, dagli accessi autostradali di Conegliano e Treviso.

• Da Nord Ovest dalla S.P. n. 32 “dei Colli di Soligo”, e, quindi, da Valdobbiadene, dall’alto trevigiano e dal feltrino.

I mezzi in entrata, superata la zona uffici, raggiungono direttamente le aree oggetto di stoccaggio o deposito collocate a breve distanza. Effettuato lo scarico o il carico eseguono per il ritorno lo stesso tragitto ed escono dall’impianto.

5.2.6 TEMPI DI ESECUZIONE DELLATTIVITÀ

L’orario di attività normale dell’impianto ha una durata giornaliera di 8 ore lavorative sempre in giorni non festivi.

(19)

6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO

L’obiettivo del progetto è la riorganizzazione dell’impianto ed il suo adeguamento per garantire maggiore salvaguardia delle matrici ambientali e consentire, così, l’incremento delle capacità produttive e superare alcune delle prescrizioni dell’atto autorizzativo che impediscono lo svolgimento agevole dell’attività.

L’istanza avanza la proposta di inserire, nell’ambito dell’impianto di recupero, anche i mappali confinanti rientranti sempre nella proprietà della Ditta e ben delimitati dalla recinzione (rete metallica e siepe).

6.1 ADEGUAMENTO STRUTTURALE DELLIMPIANTO

L’adeguamento consterà nella realizzazione delle seguenti opere:

• Piazzola di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti

Area pavimentata in misto cementato dove è operata la lavorazione, lo stoccaggio dei rifiuti e il deposito dei materiali lavorati in attesa delle verifiche.

• Muro di sostegno del rilevato

L’area di stoccaggio dei rifiuti in entrata, ricavata all’interno della nuova piazzola, sarà delimitata su due lati da un muro con funzione dei sostegno del rilevato presente nel lotto.

Il muro avrà altezza 2 ÷ 8 m e consentirà lo versamento dall’alto, con ribaltamento dei cassoni, dei rifiuti nell’area di stoccaggio dei rifiuti in entrata. Il muro sarà dotato in testa di parapetto metallico.

• Impianto di nebulizzazione per abbattimento delle polveri

Sarà realizzato un impianto di nebulizzazione con funzione di mitigazione delle emissioni polverose, da attivare soprattutto nei periodi secchi. L’impianto sarà costituito da ugelli regolabili e ricollocabili in base alle esigenze.

• Sistema di raccolta, trattamento e smaltimento acque superficiali

La piazzola di stoccaggio e lavorazione sarà dotata di un apposito sistema di raccolta e trattamento. Le acque saranno fatte defluire nelle linee di raccolta costituite da una linea di caditoie. La tubazione interrata sarà collegata ad un sedimentatore – disoleatore e le acque trattate saranno inviate in un’adiacente vasca di raccolta, per essere utilizzate nel sistema di nebulizzazione dell’impianto. Le acque in eccesso saranno smaltite in un impianto di evapotraspirazione.

(20)

A tale sistema è escluso quello relativo al box di stoccaggio situato in prossimità dell’ingresso. In questo è mantenuta la raccolta delle acque in una vasca a tenuta in attesa del loro invio allo smaltimento.

• Pesa automezzi

Sarà installata una pesa automezzi di tipo elettronico a ponte, di dimensione 18 x 3 m, con piano di pesatura a livello del piano di campagna.

• Cartellonistica e segnaletica

Sarà installata idonea cartellonistica, ben visibile per dimensioni e collocazione, al fine del preciso ed univoco riconoscimento delle tipologie dei materiali stoccati o depositati.

• Materiali ed attrezzature di servizio e di emergenza – Dispositivi di Protezioni Individuale (D.P.I.)

• Presidi antincendio

Il progetto non comprende l’adeguamento dell’impiantistica e delle attrezzature.

6.2 IMPLEMENTAZIONE DELLATTIVITÀ DELLIMPIANTO

6.2.1 RIFIUTI PRESI IN CARICO

L’attuale elenco di rifiuti autorizzato sarà integrato con nuove tipologie.

6.2.2 SUDDIVISIONE IN SETTORI

L’area d’impianto sarà suddivisa in settori come segue:

• Zona A1 – Stoccaggio carichi dubbi (Prestoccaggio)

• Zona A2 – Stoccaggio, selezione e cernita rifiuti in entrata

• Zona B – Lavorazione: frantumazione e vagliatura

• Zona C - Stoccaggio rifiuti esitati selezionati

• Zone Dn - Stoccaggio materiale lavorato in attesa delle verifiche

• Altre aree – Manovra mezzi, deposito altri materiali ed attrezzature 6.2.3 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLATTIVITÀ DI RECUPERO

La modalità di esecuzione dell’attività di recupero si manterrà sostanzialmente invariata.

6.2.4 MATERIE PRIME SECONDARIE OTTENUTE

Sono confermate le Materie Prime Secondarie prodotte attualmente. Le Materie Prime Secondarie prodotte dalle nuove tipologie di rifiuti presi in carico prevedono sempre un utilizzo per la realizzazione di rilevati e sottofondi stradali.

(21)

CAPACITÀ PRODUTTIVE

L’istanza propone l’incremento delle capacità produttive autorizzate come illustrato nella tabella seguente.

Quantità massima di rifiuti recuperabili conferibili e trattabili annualmente

Autorizzato Progetto t/anno t/anno

CER 170904 (C & D) 2.500

50.000

CER 170504 (T & R) 5.000

Totale 7.500 50.000

Stoccaggio massimo istantaneo

Autorizzato Progetto

t t

Rifiuti da trattare 700

5.000 Rifiuti lavorati in attesa di certificazione 700

Rifiuti esitati dalle operazioni di recupero 20 20

Totale 1.420 5.020

Quantità massima di rifiuti trattabili giornalmente

Autorizzato Progetto

t/g t/g

Totale 350 700

6.2.5 MEZZI ED ATTREZZATURE

È mantenuto l’attuale parco macchine e attrezzature.

6.2.6 MOVIMENTO MEZZI DI TRASPORTO

Le nuove capacità produttive determinano un flusso mezzi medio giornaliero, in entrata e in uscita, di 10 ÷ 14 mezzi di trasporto.

Il progetto non determina variazioni ai tragitti sulla viabilità pubblica utilizzati attualmente dai mezzi di trasporto.

Per quanto riguarda la viabilità interna, rispetto allo stato attuale, è prevista una lieve deviazione dei mezzi in entrata ed in uscita per il loro posizionamento sulla pesa e l’eventualità di percorrere la rampa che raggiunge la sommità del rilevato per eseguire lo scarico dei rifiuti in entrata.

(22)

6.2.7 TEMPI DI ESECUZIONE DELLATTIVITÀ

Il progetto non implica variazioni all’orario di svolgimento dell’attività.

La durata della giornata lavorativa continuerà ad essere di 8 ore sempre in giorni non festivi.

(23)

7 MODALITÀ DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE

7.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO

Per lo studio dell’impatto acustico ci si è avvalsi di un programma di analisi ed elaborazione di ampia diffusione: SoundPLAN 6.5, un programma sviluppato dalla Braunstein-Berndt GmbH di Waiblingen (Germania) e distribuito in Italia dalla ditta SPECTRA s.r.l. di Arcore (MI).

SoundPLAN è un programma applicativo per il calcolo dell’inquinamento acustico che contiene sia gli standard di emissione sonora sia gli algoritmi per la propagazione e permette il calcolo in accordo con gli specifici standard di molti paesi e la modellizzazione simultanea delle sorgenti di rumore da origine industriale, stradale, ferroviaria ecc…

Nella specifica applicazione è stato adottato il seguente standard:

ISO 9613 Parte 2 (alias VDI 2714/VDI 2720) per il calcolo della propagazione del rumore.

Si rimanda alla documentazione tecnica specifica contenuta nello standard citato e al manuale utente di SoundPLAN 6.5 per una descrizione in dettaglio degli algoritmi e dei dati di input e di output.

In particolare occorre ricordare che il programma utilizza un modello di calcolo che tiene conto della correzione per fattori meteorologici: in particolare la velocità e la direzione del vento e l’altezza dell’inversione termica.

Il fattore di correzione meteorologico assume che il rumore viaggi su un percorso curvo, invece che rettilineo, fra la sorgente e il ricettore; ciò è dovuto al fatto che con il decremento della pressione atmosferica conseguente all’incremento della quota, parte del rumore inviato verso il cielo viene curvato/inviato verso terra. Tale effetto è incrementato da condizioni di inversione termica a basse quote e quando il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente. La norma VDI 2714 considera un raggio di arco di 5500 metri per il percorso curvo dei raggi sonori che producono questo effetto, con conseguente incremento del rumore immesso presso il ricettore.

(24)

Da quanto esposto è quindi possibile affermare che gli standard tengono conto anche della direzione del vento, oltre che dell’inversione termica, e che, considerando la condizione in cui il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente, possono ritenersi delle

“worst condition” (condizioni peggiori) e quindi particolarmente conservative nelle stime delle immissioni.

7.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI

Per l’analisi dell’impatto acustico è stata scelta un’area attorno all’impianto, di circa 2 Km2, all’interno della quale sono stati individuati gli insediamenti abitativi denominati “ricettori”.

Il modello matematico del software ha permesso il calcolo dei livelli equidistanti prodotti dalle sorgenti considerate, su un numero di punti identificati e fatti corrispondere alle abitazioni più vicine alle zone potenzialmente sensibili, chiamati ricettori. Si è scelto di posizionare i ricettori presso i siti maggiormente rappresentativi di dove risiede la popolazione.

I ricettori sono stati separati in due gruppi suddivisi così:

− Ricettori R: abitazioni residenziali e punti sensibili nelle vicinanze;

− Ricettori P: postazioni a confine;

In allegato è riportata una planimetria con identificati i ricettori che saranno in seguito oggetto della stima del rumore per valutare l’impatto acustico presso gli stessi.

(25)

8 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM

Come prima cosa bisogna individuare lo stato attuale del clima acustico.

È stato quindi ricreato, tramite l’utilizzo del software SoundPLAN, la situazione geometrica ed acustica dell’area in oggetto così come si presenta allo stato attuale.

Come base da cui partire nella creazione del modello è stata presa la Carta Tecnica Regionale dell’area d’intervento. La Carta Tecnica Regionale è una cartografica generale e metrica prodotta nelle scale di rappresentazione 1:5.000 ed 1:10.000. Le sue caratteristiche di precisione, qualità e rappresentazione dei particolari, la rendono un documento idoneo nella progettazione di massima di opere ed infrastrutture, strumento per la pianificazione urbanistica e territoriale ed efficace base per l’allestimento di qualsiasi rappresentazione di carte tematiche.

Dai punti quotati presenti nella carta tecnica si è riusciti ad elaborate un modello digitale del terreno che rappresenterà la base per i successivi oggetti che saranno inseriti nel progetto. Prima dell’inserimento di questi elementi però, si è dovuto aggiornare le carte tramite l’utilizzo di foto aree ottenute dai più importanti e famosi siti presenti in internet (google maps, yahoo maps, geoportale nazionale, ecc).

Si è proceduto inserendo i vari edifici indicati nella carta tecnica nell’area presa in considerazione (edifici civili, industriali, baracche ecc.). L’altezza dei vari edifici è stata ricavata dalla Carta Tecnica Regionale.

Una volta finito di creare il modello dal punto di vista geometrico si è passati alla determinazione dei livelli acustici dell’area allo stato attuale.

Per determinare i valori del clima acustico sono state effettuate delle misurazioni. Le misure sono state fatte con la seguente strumentazione:

Tipo Marca e Modello Matricola Tarato il Certificato n.

Analizz. sonoro CEL 573/C1 26704 24/05/2017 39314 A

Preamplificatore CEL 527 26727 24/05/2017 39314 A

Microfono BRUEL & KJAER

4165 1693760 24/05/2017 39314 A

Calibratore CEL 284/2 11514554 24/05/2017 39312 A

Tabella 6 – Strumentazione usata

Taratura eseguita presso L.C.E. s.r.l. Opera (MI); centro di taratura SIT n° 068.

(26)

La strumentazione è di Classe I, conforme alle Norme CEI EC 61672-3 e CEI EN 60942.

Prima e dopo le misure è stata controllata la calibrazione mediante calibratore in dotazione.

È stata presa in considerazione inoltre una misurazione riportata nel piano di classificazione acustica del comune di Farra di Soligo eseguita preso l’impianto.

Le misurazioni sono state eseguite nei seguenti punti:

Figura 4 – Ortofoto con indicate le posizioni delle misurazioni effettuate

(27)

8.1 MISURAZIONI EFFETTUATE

Postazione n. 01: A 1 m dal ciglio di Via San Tiziano. Impianti fermi.

Inizio Misura 20/03/2018 - 08.40.16 Fine Misura 08.47.17 Durata 0.07.02

L A

Leq 66 52,1

Ln10.0 68 50

Ln50.0 64 40

Ln90.0 61 37

Ln95.0 61 37

Ln99.0 60 36

(28)

Postazione n. 02: Impianto di frantumazione GSC 90 in funzione; distanza 20 m.

Inizio Misura 20/03/2018 - 09.07.23 Fine Misura 09.10.24 Durata 0.03.01

L A

Leq 91,8 80,6

Ln10.0 93 81

Ln50.0 92 81

Ln90.0 91 80

Ln95.0 91 80

Ln99.0 90 79

(29)

C’é una componente tonale a 100 Hz, va applicata la correzione Kt = 3 dB.

(30)

Postazione n. 03: Impianto di vagliatura GSV 30 in funzione; distanza 20 m.

Inizio Misura 20/03/2018 - 09.15.47 Fine Misura 09.18.58 Durata 0.03.11

L A

Leq 84,6 83

Ln10.0 85 83

Ln50.0 85 83

Ln90.0 84 83

Ln95.0 84 83

Ln99.0 84 82

(31)

L’impianto in questione non presenta componenti tonali.

(32)

Postazione n. 04: Pala meccanica Volvo L 180; distanza 30 m.

Inizio Misura 20/03/2018 - 09.22.04 Fine Misura 09.25.04 Durata 0.03.01

L A

Leq 78,5 62,6

Ln10.0 81 64

Ln50.0 77 62

Ln90.0 76 62

Ln95.0 76 62

Ln99.0 76 61

(33)

C’é una componente tonale a 63 Hz, va applicata la correzione Kt = 3 dB.

(34)

Postazione n. 05: Misura 30 – Piano di Classificazione acustica di Farra di Soligo.

(35)

Per ricreare il clima acustico misurato con l’impianto fermo si è tenuto conto di un valore di rumore residuo di circa 52,5 dB(A) nelle aree attorno all’impianto.

Tabella 7 – Confronto livello campionato – livello riprodotto Postazione Livello campionato

Leq dB(A) Livello riprodotto

LrD dB(A) Scarto

Postazione 01 (impianto fermo) 52,1 52,5 +0,4

Postazione 02 (GSC 90) 83,6 83,5 -0,1

Postazione 03 (GSV 30) 83,0 83,0 0,0

Postazione 04 (Pala gommata) 65,6 65,5 -0,1

Postazione 05 (impianto fermo) 52,9 52,5 -0,4

La tabella soprastante ha permesso di valutare che il modello digitale é stato tarato con sufficiente attendibilità, permettendo scarti trascurabili tra i valori misurati e quelli riprodotti nel modello di calcolo.

(36)

9 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO

Come già descritto in precedenza l’obiettivo del progetto è la riorganizzazione dell’impianto ed il suo adeguamento per garantire maggiore salvaguardia delle matrici ambientali e consentire, così, l’incremento delle capacità produttive e superare alcune delle prescrizioni dell’atto autorizzativo che impediscono lo svolgimento agevole dell’attività.

9.1 SORGENTI

In base a quanto è stato riferito dalla committenza è stato possibile individuare le fonti di rumore installate nell’area dell’impianto.

Le sorgenti di rumore sono:

− Un gruppo semovente di frantumazione REV GCS 90;

− Un gruppo semovente di vagliatura REV GSV 30;

− Una pala Gommata VOLVO LI 80;

− Una escavatore gommato;

− Gli autocarri in entrate e in uscita dall’impianto.

9.1.1 GRUPPO SEMOVENTE DI FRANTUMAZIONE REVGCS90

Nell’area dell’impianto è presente un gruppo semovente di frantumazione REV GCS 90. Il mezzo viene utilizzato nelle fasi di riduzione volumetrica e nella selezione e separazione delle parti ferrose.

Si tratta di un Crusher Track prodotto dalla REV di potenza massima 225 HP (168 kW) a 2200 giri/1’ a motore Diesel, con alimentatore a piastre, vaglio vibrante sgrossatore, frantoio a mascelle, deferrizzatore e nastri di trasporto in uscita.

La potenzialità di produzione della macchina varia da 50 ÷ 180 ton/h.

La macchina produce:

− materiale fine estratto dal vaglio vibrante;

− frantumato;

− metalli ferrosi.

Nelle misurazioni eseguite è stato rilevato un valore di pressione sonora di 80,6 dB a 20 metri. Per determinare il livello di potenza sonora è stata utilizzata la seguente formula:

(37)

LW = LP + 20 log(D) + 8

dove LW è il livello di potenza sonora, LP è il valore di pressione sonora misurato e D è la distanza del punto di misura di LP dalla sorgente. Il valore che si ottiene è il seguente:

LW = 80,6 + 20 log(20) + 8 = 114,6 dB(A) = 114,5 dB(A)

Nella misurazione è stata inoltre riscontrata una componente tonale a 100 Hz. Si deve quindi applicare la correzione Kt = 3 dB, ottenendo un valore di potenza sonora di 117,5 dB(A).

In una precedente analisi acustica effettuata sul mezzo in questione era stato ottenuto un valore di potenza sonora a carico medio di 117,6 dB(A), valore quasi uguale a quello ottenuto. Si ritiene quindi che il valore ottenuto sia corretto.

Il tempo di funzionamento del gruppo semovente di frantumazione è di 8 ore/giorno.

9.1.2 GRUPPO SEMOVENTE DI VAGLIATURA REVGSV30

Nell’area dell’impianto è presente un gruppo semovente di vagliatura REV GSV 30. Il mezzo viene utilizzato nelle fasi di riduzione volumetrica e nella selezione e separazione delle parti ferrose.

Si tratta di un Screening Track prodotto dalla REV di potenza massima 87 HP (64 kW) a 2400 giri/1’ a motore Diesel, con griglia vibrante di sgrossature, nastro estrattore, nastro alimentatore, vaglio vibrante, vaglio vibrante e tre nastri di uscita.

La macchina produce tre pezzature di materiale.

Nelle misurazioni eseguite è stato rilevato un valore di pressione sonora di 83,0 dB a 20 metri. Per determinare il livello di potenza sonora è stata utilizzata la seguente formula:

LW = LP + 20 log(D) + 8

dove LW è il livello di potenza sonora, LP è il valore di pressione sonora misurato e D è la distanza del punto di misura di LP dalla sorgente. Il valore che si ottiene è il seguente:

LW = 83,0 + 20 log(20) + 8 = 117,0 dB(A)

In una precedente analisi acustica effettuata sul mezzo in questione era stato ottenuto un valore di potenza sonora a carico medio di 108,8 dB(A), valore inferiore a quello ottenuto.

(38)

Visto che l’analisi appena citata risale a molti anni fa si ritiene più cautelativo utilizzare il valore più alto misurato con la nuova analisi..

Il tempo di funzionamento del gruppo semovente di vagliatura è di 8 ore/giorno.

9.1.3 PALA GOMMATA VOLVOL180

Nell’area dell’impianto sono presenti alcune pale gommate. Solo una però è utilizzata nelle fasi di lavorazione dell’impianto (le altre vengono usate per lavori esterni all’area dell’impianto).

Nelle misurazioni eseguite è stato rilevato un valore di pressione sonora di 62,6 dB a 30 metri. Per determinare il livello di potenza sonora è stata utilizzata la seguente formula:

LW = LP + 20 log(D) + 8

dove LW è il livello di potenza sonora, LP è il valore di pressione sonora misurato e D è la distanza del punto di misura di LP dalla sorgente. Il valore che si ottiene è il seguente:

LW = 62,6 + 20 log(30) + 8 = 100,1 dB(A) = 100,0 dB(A)

Nella misurazione è stata inoltre riscontrata una componente tonale a 63 Hz. Si deve quindi applicare la correzione Kt = 3 dB, ottenendo un valore di potenza sonora di 103,0 dB(A).

Il tempo di funzionamento del gruppo semovente di frantumazione è di 8 ore/giorno.

9.1.4 ESCAVATORE GOMMATO

Nell’area dell’impianto sono presenti alcuni escavatori gommati. Solo uno però è utilizzato nelle fasi di lavorazione dell’impianto (gli altri vengono usati per lavori esterni all’area dell’impianto).

Da precedenti analisi sul clima acustico effettuate è stato possibile determinare una potenza sonora di 101 dB.

Il tempo di funzionamento di questo carrello è di 8 ore/giorno.

9.1.5 AUTOCARRI

Il flusso mezzi medio con il nuovo progetto, ossia distribuito sull’intero periodo lavorativo annuo, è rappresentato dal seguente computo:

(39)

• entrata giornaliera

− mezzi carichi di rifiuti recuperabili: 6÷8

− mezzi vuoti per il carico della materia prima secondaria: 4÷6

− totale mezzi: 10 ÷ 14

• uscita giornaliera

− mezzi carichi di materia prima secondaria: 4÷6

− mezzi vuoti che hanno effettuano lo scarico di rifiuti recuperabili: 6÷8

− totale mezzi: 10 ÷ 14

Si tratta, come citato, di un flusso medio ossia compreso fra periodi con assenza di flusso e periodi di massima operatività in cui il passaggio giornaliero può superare le 20 unità giornaliere.

Considerando che l’autocarro nelle fasi di attesa resterà spento il tempo di riferimento di questo mezzo risulterà molto basso. Si e comunque deciso di considerare un tempo di funzionamento di 5 minuti per autocarro per un totale di 70 minuti/giorno.

La sorgente autocarro sarà posta nella zona di scarico dei materiali e avrà una potenza sonora di 90 dB incrementata di 3 dB considerando la componente impulsiva dovuta allo scaricamento/caricamento dei materiali.

(40)

10 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELL’IMPATTO ACUSTICO

Si procederà ora alla determinazione dei livelli di immissione e dei livelli di emissione.

Tabella 8 - Valori di immissione – Considerando la concomitanza di funzionamento di tutti i mezzi (riferiti al Tempo di Riferimento) e del rumore residuo.

Ricettori Livello sonoro previsto diurno

dB(A)

Zona di appartenenza

Limite di zona (diurno)

Rispetto del limite (diurno) n. Piano

P01 / 68,5 IV 65 NO

P02 / 66,0 IV 65 NO

P03 / 56,0 IV 65 SI

P04 / 53,5 IV 65 SI

P05 / 59,5 IV 65 SI

P06 / 62,0 III 60 NO

P07 / 58,5 III 60 SI

P08 / 63,0 III 60 NO

P09 / 62,5 III 60 NO

P10 / 71,5 III 60 NO

R01

Terra 56,0

III

60 NO

I 56,0 60 SI

II 56,0 60 SI

R02

Terra 56,5

III

60 SI

I 56,5 60 SI

II 56,5 60 SI

R03 Terra 56,5

III 60 SI

I 57,0 60 SI

R04 Terra 56,5

III 60 SI

I 57,0 60 SI

R05 Terra 56,0

III 60 SI

I 56,5 60 SI

R06 Terra 60,5

III 60 NO

I 60,5 60 NO

R07 Terra 59,0

III 60 SI

I 59,0 60 SI

R08

Terra 61,5

III

60 NO

I 62,0 60 NO

II 62,0 60 NO

R09 Terra 61,0 III 60 NO

R10 Terra 57,5

III 60 SI

I 58,0 60 SI

R11 Terra 57,0 III 60 SI

R12 Terra 52,5

III 60 SI

I 54,5 60 SI

R13 Terra 53,5

III 60 SI

I 55,0 60 SI

(41)

R14 Terra 53,0

III 60 SI

I 54,0 60 SI

R15 Terra 53,5

III 60 SI

I 54,5 60 SI

R16 Terra 53,0

III 60 SI

I 55,0 60 SI

R17

Terra 52,5

III

60 SI

I 53,5 60 SI

II 54,5 60 SI

R18 Terra 53,5

III 60 SI

I 54,0 60 SI

R19 Terra 52,0

III 60 SI

I 53,0 60 SI

R20 Terra 52,0

II 55 SI

I 53,0 55 SI

R21 Terra 52,0

II 55 SI

I 52,5 55 SI

R22

Terra 53,0

III

60 SI

I 53,0 60 SI

II 53,5 60 SI

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