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PAVIMENTI n. 27

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Academic year: 2021

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PAVIMENTI

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PAVIMENTI

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EDITORIALE

Dall’emergenza buche alle Smart Road

Roberta Valli - architetto, redazione PAVIMENTI e INGENIO

Immagine tratta da ROMATODAY

Mai come in questo periodo l’attenzione è focalizzata sulle strade e in particolare sulla loro sicurezza, basti pensare al recente crollo del ponte Morandi a Genova, all’esplosione di un’autocisterna nei pressi di Borgo Panigale, vicino Bologna, che ha causato il crollo parziale di un cavalcavia ma, e sembra strano affermarlo dopo i due citati incidenti, una delle maggiori emergenze in Italia, in relazione alle strade, è quella delle buche che ha costituito il leitmotiv dello scorso inverno e continua …

Le buche stradali restano però un tema confinato nelle campagne elettorali, esaurita la cam- pagna elettorale non si mettono in atto interventi di piccola o grande scala per risolvere la situazione tanto che ormai siamo tutti rassegnati alle buche, le diamo quasi per scontate e non ci indigniamo come, giustamente, fanno i turisti stranieri che percorrono le nostre strade colabrodo.

La buca in effetti dovrebbe essere un’eccezione e non la regola, se la strada è ben realizzata le buche non si formano; la nostra “assuefazione” alle buche, la prolungata mancanza di

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manutenzione e di interventi strutturati ha determinato una situazione quasi irreversibile visto e considerato che per riportare in sicurezza il nostro patrimonio stradale, secondo quanto riportato da Siteb (l’associazione Strade Italiane e Bitume, che riunisce più di 250 aziende del settore della manutenzione stradale) occorrerebbe un piano straordinario di oltre 40 miliardi di euro.

Oggi esistono tecnologie che conferiscono alle strade più portanza e resistenza, esistono fondi e manti di asfalto che grazie alla maggiore portanza evitano fessurazioni, ormaiamenti, rotture e, in definitiva, le buche. Purtroppo queste tecnologie non vincono le gare. È eviden- te che se l’appalto si basa solo sul prezzo più basso non riusciremo mai a venire a capo del problema, occorre valutare anche la maggiore durata della soluzione proposta (se spendo il doppio ma la strada dura il triplo è chiaro che a lungo termine ottengo un risparmio).

Sarebbe fondamentale avere una garanzia dalla ditta esecutrice che, in caso di formazione di buche prima del previsto, dovrebbe provvedere di tasca propria al ripristino del manto arrivando a poco a poco alla situazione (per noi attualmente assolutamente utopistica!) de- gli Stati Uniti, dove le strade asfaltate con il cosiddetto “perpetual pavement” sono garantite anche per cinquanta anni.

Ovviamente occorre anche prevedere una costante manutenzione ordinaria cioè un rifaci- mento periodico dei “tappetini di usura”, lo strato più superficiale del manto stradale che, se rinnovato periodicamente (ogni 8/12 anni), consente di proteggere gli strati inferiori con una spesa limitata.

In Italia, invece, la manutenzione stradale anzichè essere programmata insegue le emergenze con una serie di interventi tappabuchi i cui

effetti sono sotto gli di tutti: spaccature e infiltrazioni d’acqua che penetrano in pro- fondità tanto che è sufficiente un tempora- le a frantumare l’asfalto e a formare crateri pericolosissimi per ciclisti e motociclisti e non solo a Roma!

Eppure i progetti innovativi legati proprio alle strade, alla loro digitalizzazione, alla loro sicurezza, alle caratteristiche del man- to ecc. sono innumerevoli: si va dal via alla sperimentazione delle Smart Road al progetto LIFE NEREiDE attualmente in

corso in Toscana. PROSEGUI LA LETTURA

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PRIMO PIANO

Approvata la Circolare

con le Istruzioni sulle NTC 2018

Citate per la prima volta le PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI

ENTE NAZIONALE CONPAVIPER

Il 27 Luglio 2018 l’Assemblea del Consiglio Superiore dei LLPP ha approvato il testo della Circolare Esplicativa con le Istruzioni alle Norme Tecniche per le Costruzioni.

Citate per la prima volta le PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI al Capitolo C4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO.

Le NTC si applicano anche alle pavimentazioni industriali Ecco il testo riportato in Circolare nel Capitolo:

“Per quanto riguarda le pavimentazioni in calcestruzzo può farsi utile riferimento alle CNR- DT 211/2014 - Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo delle Pavi- mentazioni di Calcestruzzo”

Questo significa alcune cose importanti:

• Le pavimentazioni sono espressamente richiamate. Questo attesta che le NTC si ap- plicano anche alle Pavimentazioni;

• Per il rispetto delle NTC - Norme in cui le prescrizioni, essendo studiate per tutte le strutture sono piuttosto complesse - è possibile fare riferimento alle Istru- zioni CNR dedicate alle Pavimentazioni.

Questa ultima decisione è molto importante, perchè permette al settore di raggiungere due obiettivi: avere finalmente il riconoscimento formale del ruolo delle Pavimentazioni e della necessità che siano progettate, controllate e collaudate, e al tempo stesso che si possa utilizzare un documento semplificato.

Per Costantino Vinella, vice Presidente di CONPAVIPER “si tratta di un passag- gio epocale per il nostro settore. È da quando sono iscritto a CONPAVI, e poi a CONPAVIPER, che opero insieme agli altri soci per questo risultato: ottenere un riconoscimento formale dalle norme delle pavimentazioni industriali, un passaggio necessario per valorizzare il ruolo degli applicatori e riconoscere l’evoluzione tecnica del settore.

Devo ringraziare i Proff. Marco Savoia e Giovanni Plizzari, e l’ing. Gian Luigi Pirovano, senza i quali non avremmo

ottenuto ne le Istruzioni CNR ne questo risultato. PROSEGUI LA LETTURA LINK all’articolo completo

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NUOVO

EPOTEK AUTOLIVELLANTE

DAI COLORE AI TUOI PAVIMENTI CON RESINE CHE CATTURANO LA MAGIA DEL MARE

fotografia: Cristiano Cani

TEKNA CHEM S.p.A. - via Sirtori, 20838 Renate (MB) - tel. 0362 918311 - www.teknachem.it - info@teknachem.it

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ATTUALITÀ

CERSAIE 2018: l’appuntamento internazionale con il design delle

superfici ceramiche e dell’arredo bagno

CERSAIE

5 giorni in cui aziende internazio- nali incontrano architetti, proget- tisti, contractors e rivenditori per mostrare in anteprima le nuove tendenze per superfici ceramiche, carte da parati, parquet, marmo e tutto ciò che fa tendenza nel mondo dell’arredobagno

Cersaie ha presentato a Milano l’edizione 2018, la 36° della sua storia, che avrà luogo a Bologna dal 24 al 28 settembre. Pro- tagonisti dell’incontro sono stati Emilio Mussini, Presidente della Commissione Attività Promozionali e Fiere di Confin- dustria Ceramica, Gianni Di Grego- rio dell’omonimo studio di architettura, Giovanni Giuliani di BolognaFiere, Angelo Dall’Aglio, curatore della mostra ed Elena Vai di Bologna Design Week. Presente anche il professore emerito, architetto Aurelio Galfetti, uno dei protagonisti dell’architettura contemporanea.

“Già a marzo, a sei mesi dall’apertura – ha dichiarato Emilio Mussini - Cersaie 2018 ha raggiunto il sostanziale tutto esaurito, con una significativa lista di attesa per nuove partecipazioni da tutto il mondo e importanti ampliamenti richiesti da molti espositori. È un risultato di cui siamo soddi- sfatti, che testimonia la qualità e il valore della manifestazione.” Il Presidente della Commissione Attività Promozionali e Fiere ha poi ricordato come nel programma culturale Costruire Abitare Pensare, che prevede conferenze, seminari, concorsi e mostre, siano previste conferenze di alto profilo tra queste la Lectio Magistralis di Richard Rogers,

Premio Pritzker 2007 che si terrà il 25 settembre presso

il Palazzo dei Congressi, ... PROSEGUI LA LETTURA

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Il calcestruzzo è un materiale che, oltre ad essere utilizzato per costruire metropoli, grat- tacieli, ponti e gallerie, è fondamentale per costruire le oasi di benessere che servono a rendere gli spazi metropolitani un po’ meno aridi e i parchi più fruibili? Piste ciclabili, campi sportivi e parchi gioco non potrebbero infatti esistere e risultare così funzionali se non ve- nisse utilizzato questo materiale.

Piste ciclabili sicure e piacevoli

L’Italia, si sa, non è propriamente un Paese bike friendly, soprattutto rispetto ai Paesi dell’Eu- ropa del Nord. Eppure, stando ai dati di Legambiente, la mobilità su due ruote è in aumento, anche se non in modo uniforme. In testa alla classifica delle città più ciclabili figurano Bolza- no e Pesaro, dove il 28% della domanda urbana di mobilità è soddisfatta dalla bici.

Anche in altre città si avverte però un certo fermento nella riorganizzazione degli spazi, così come in molte aree extraurbane.

La pista ciclabile, oltre a facilitare gli spostamenti, decongestionare il traffico e ridurre le emissioni di CO2, permette anche di riappropriarsi degli spazi pubblici, sia all’interno delle città che nelle aree verdi: in altre parole consente un nuovo approccio con l’ambiente, più ecologico, ma anche più ludico e rilassato.

Ma il dedalo di percorsi ciclabili che si sno- da per l’Italia si deve proprio all’utilizzo del calcestruzzo.

Calcestruzzi drenanti e architettonici

Per costruire una pista ciclabile vengo- no utilizzate due tipologie di materiale:

drenante e architettonico, sia esso lavato, stampato piuttosto che colorato.

ATTUALITÀ

GIC 2018: Il calcestruzzo a servizio dell’ambiente e delle attività ludiche

Redazione INCONCRETO

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Più internazionale, con un focus su Miami e il lancio di una rete di ambasciatori del marmo.

Sempre più interattivo con un nuovo portale web dedicato agli architetti. E attento ora anche al mondo dell’arte, dopo quello dei designer. Sono alcune delle novità con cui Mar- momac si presenta all’appuntamento con la sua 53ª edizione, in programma alla Fiera di Verona, dal 26 al 29 settembre 2018.

Il salone è il più importante evento mondiale dedicato a marmi, graniti, tecnologie di lavora- zione, design applicato e formazione.

Un primato confermato dai numeri registrati nel 2017: oltre 1.600 aziende espositrici di cui il 64% estere da 56 paesi e quasi 68mila visitatori, di cui il 60% stranieri da 147 nazioni.

L’elevato profilo di internazionalità rende Marmomac la piattaforma di promozione di rife- rimento per un comparto da oltre 18 miliardi di euro di interscambio globale. Mercato in cui i prodotti lavorati e le tecnologie lapidee made in

Italy detengono il secondo posto a livello di export – con oltre 3 miliardi di euro – e il primo per qualità e valore aggiunto.

MARMOMAC 2018:

cresce la community globale della pietra naturale

ATTUALITÀ

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VERONAFIERE

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SISTEMI RADIANTI

Termosifoni, ventilconvettori o sistemi radianti?

Una guida alla scelta ragionata

Clara Peretti - Ingegnere,Libera professionista, Segretario Generale Consorzio Q-RAD

Capita frequentemente che un committente chieda al proprio tecnico “perché mi consiglia di instal- lare un sistema radiante?” La risposta a questa domanda può essere tecnica e approfondita, ma può essere difficilefar comprendere ad un utente finale aspetti complessi.

Nel presente articolo sono descritti e approfonditi i sistemi di riscaldamento e raffrescamento per gli edifici residenziali. Sono messi a confronto radiatori, ventilconvettori e sistemi radianti sotto il profilo tecnico e sotto quello di utilizzo. Per ogni sistema vengono presentati due punti di vista: quello tecnico-ingegneristico e quello di utilizzo – applicativo.

I termosifoni

Termosifoni: aspetti tecnici e ingegneristici

• Il rendimento di emissione in riscaldamento varia da 0.89 (radiatore con temperatura di mandata di 85°C su parete esterna non isolata) a 0.98 (radiatore con temperatura di mandata inferiore a 55°C su parete esterna isolata) (Fonte: UNI/TS11300-2:2014).

Criticità

• La temperatura di mandata è superiore ad altre tecnologie; questo parametro è forte- mente influenzato dalle caratteristiche dell’involucro dell’edificio; per edifici con elevati fabbisogni termici la temperatura di mandata dei radiatori è di circa 80°C.

• Un’elevata temperatura di mandata implica inoltre maggiori dispersioni di calore nella distribuzione del fluido termovettore dal generatore (che può essere nell’ambiente da climatizzare – in questo caso le dispersioni sono contenute oppure lontano, come ad

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esempio in centrale termica – in questo caso le dispersioni possono essere notevoli specialmente in impianti datati).

• Elevati livelli di comfort termico sono difficili da raggiungere specialmente in edifici poco coibentati.

• La temperatura all’interno degli ambienti non è uniforme.

• La possibilità di arredare l’ambiente è vincolata dalla disposizione degli elementi scal- danti.

• Bassa inerzia: a seguito dello spegnimento il calo della temperatura nell’ambiente è ra-

• Una sbagliata collocazione (ad esempio dietro ad una porta che rimane sempre aperta) pido può ridurre la potenza emessa e creare disuniformità all’interno degli ambienti

• Funzionano solo per il riscaldamento

• Se in essere abbinati a generatori di calore efficienti come le pompe di calore e le caldaie a condensazione, i COP (per le pompe di calore) possono essere molto bassi, similmen- te ai rendimenti di generazione per le caldaie a condensazione.

Vantaggi

• Semplicità di installazione, costo contenuto

• Bassa inerzia: a seguito dell’accensione l’aumento della temperatura è rapido Termosifoni: aspetti legati all’utilizzo

Criticità

• La maggior parte degli impianti negli edifici multipiano è costituita da un sistema centra- lizzato per la produzione di acqua calda e di fasce orarie non modificabili per l’accen- sione/spegnimento dei corpi scaldanti, senza possibilità di impostazione controllata e di regolazione della temperatura negli ambienti.

• Se coperti da copriradiatore possono essere difficili da raggiungere per regolazione e pulizia.

• La pulizia è difficile soprattutto per i radiatori vecchi: in questi polvere e sporcizia pos- sono accumularsi negli anni.

• Possono crearsi zone della casa nelle quali non si può stazionare perché la temperatura risulta troppo alta (se vicini al corpo scaldante) oppure troppo bassa (se lontani dal corpo scaldante).

Vantaggi

• Sono spesso utilizzati per far asciugare indumenti bagnati nei bagni.

Ventilconvettori

Ventilconvettori: aspetti tecnici e ingegneristici

Il rendimento di emissione in riscaldamento varia da 0.94 a 0.96 (Fonte: UNI/TS11300-

2:2014) 8

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Criticità

• Durante il periodo invernale possono seccare l’aria ambiente che per temperature in- torno ai 20 gradi può oscillare tra il 20 e il 35% creando un ambiente secco che necessita di essere umidificato.

• In riscaldamento la temperatura di mandata è superiore ad altre tecnologie; questo parametro è fortemente influenzato dalle caratteristiche dell’involucro dell’edificio; per edifici datati, con elevati fabbisogni termici la temperatura di mandata dei ventilconvet- tori è di circa 75°C.

• In raffrescamento la temperatura di mandata è inferiore ad altre tecnologie; questo parametro è fortemente influenzato dalle caratteristiche dell’involucro dell’edificio; per edifici datati, con elevati fabbisogni frigoriferi la temperatura di mandata dei ventilcon- vettori è di circa 7°C.

• Se in essere abbinati a generatori di calore efficienti come le pompe di calore e le caldaie a condensazione, i COP e gli EER (per le pompe di calore) possono essere molto bassi, similmente ai rendimenti di generazione per le caldaie a condensazione.

Vantaggi

• Possono funzionare sia in riscaldamento che in raffrescamento

• Possono agire sia il carico sensibile che quello latente (riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione).

Ventilconvettori: aspetti legati all’utilizzo Criticità

• Rumorosità. Alle massime velocità il rumore della ventola può dare fastidio

• È richiesta manutenzione (pulizia, sostituzione filtri, …)

• Movimentazione dell’aria: sollevamento e trasporto di polveri se presenti

• Movimentazione dell’aria: discomfort soprattutto in estate vicino al terminale

• Possono essere facilmente manomessi (ad esempio da bambini).

Vantaggi

• Facilità di regolazione

• Bassissima inerzia e velocità di riscaldamento/raffrescamento.

Sistemi radianti a pavimento, parete o soffitto Sistemi radianti: aspetti tecnici e ingegneristici

• Il rendimento di emissione in riscaldamento varia da 0.93 (sistema radiante a parete o soffitto con carico termico medio annuo maggiore di 10 W/m3) a 0.99 (sistema radiante a pavimento con carico termico medio annuo in-

feriore a4 W/m3) (Fonte: UNI/TS11300-2:2014).

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COMPONENTI PAVIMENTAZIONI – SISTEMI DI DRENAGGIO

Nel nuovo headquarter progettato da Cino Zucchi per Lavazza, ACO

firma i sistemi di drenaggio della piazza

ACO Passavant

Il nuovo headquarter progettato dall’architetto Cino Zucchi ridisegna il quartiere Aurora di Torino trasformandolo in uno spazio tutto da vivere. Al centro una piazza - giardino e una fontana il cui drenaggio porta la firma di ACO.

Una Nuvola di oltre 30mila mq che produce idee e lavoro, cibo e cultura: è la nuova sede di Lavazza, la storica azienda produttrice di caffè che lo scorso 14 aprile ha inaugurato a Torino il suo headquarter firmato dallo studio Cino Zucchi Architects. Un progetto dal forte legame con il territorio circostante, il quartiere Aurora, a cui dà un nuovo volto architettonico per favorire l’incontro e il dialogo tra le persone offrendo esperienze di condivisione culturale e sociale.

Il grande blocco di edifici esistente tra Via Bologna, Largo Brescia, Corso Palermo e Via An- cona è stato completamente ridisegnato, mentre l’architettura industriale esistente è stata

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preservata. Un grande intervento di riqualificazione urbana che ha creato uno spazio aperto alla città caratterizzato da tre elementi principali, l’headquarter, la centrale e la piazza-giardino a cui si aggiungono un museo dedicato alla storia dell’a- zienda e un’area archeologica dove osservare i resti di una basilica paleocristiana scoperta durante i lavori.

L’headquarter è il cuore pulsante della Nuvola Lavazza che ospita gli oltre 600 collabo- ratori dell’azienda, un edificio costruito all’insegna del comfort, del benessere e della sostenibilità, tra risparmio energetico e tecnologie all’avanguardia che gli hanno permesso di ottenere la certificazione Leed Platinum. L’edificio, che comunica con la città attraverso l’ampio atrio vetrato che si affaccia su Via Bologna e la nuova piazza verde, assume la forma di una grande “nuvola” che unisce le diverse facciate e i complessi industriali adiacenti, conservati e convertiti in nuovi funzioni.

La centrale è invece un ambiente flessibile di oltre 4.500 mq, uno spazio derivato dal recupero e dalla valorizzazione dell’area dismessa dell’ex centrale elettrica del quartiere che ospiterà eventi, incontri e performance artistiche e un pub- blico di circa mille persone

Tecnologia aco custom made per la piazza-giardino

A far dialogare questi due blocchi ci pensa una piazza-giardino, un cuore verde dominato da alberi, arbusti e piante sempreverdi, in cui trovano spazio lunghe panche in granito bianco sardo che emergono dal piano della pavimentazione seguendo linee 8

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sinuose che definiscono i diversi percorsi che attraversano la piazza e creano luoghi di sosta.

Al centro di tutto una fontana che contribuisce alla costituzione di un microcli- ma protetto dal rumore e dal disordine visivo della città.

Un equilibrio compositivo in cui trovano spazio le soluzioni di drenaggio firmate ACO, collocate lungo tutto il perimetro della fontana che “scompaiono” nella pa- vimentazione grazie a un design minimal ed essenziale che non compromette l’armonia estetica dell’area. Per il drenaggio a circuito chiuso della fontana, in partico- lare, sono stati posati 30 metri lineari di ACO Slot 8, canale a fessura progettato custom made (tratti rettilinei e tratti curvilinei) con corpo calandrato in acciaio inox AISI 304 decapato e passivato, con profilo a “V”.

Testato e certificato in conformità alle normative EN 1253 e EN 1433, il canale è facilmente installabile, lavabile e ispezionabile, e si completa per questo particolare progetto di ca- ditoie a fessura antitacco da 18 mm e altezza 250 mm e a cui sono stati aggiunti 5 pozzetti di ispezione di dimensione 200x200 in acciaio AISI 304 anch’essi realizzati su misura.

Un sistema di drenaggio “cucito su misura” secondo le richieste dei progettisti, un esempio del know how e dell’expertise di ACO da sempre all’avanguardia nell’offrire soluzioni inno- vative e puntuali per ogni tipo di esigenza grazie alla

realizzazione di sistemi personalizzati che garantisco-

no il massimo dell’efficienza. PROSEGUI LA LETTURA

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COMPONENTI PAVIMENTAZIONI – DISTANZIATORI

Litokol ha contribuito alla

ristrutturazione dello stadio Luzhniki

Edificio simbolo dei Mondiali di calcio 2018

LITOKOL

Litokol ha contribuito con i suoi prodotti alla ristrutturazione dello stadio Luzhniki che ha ospitato la cerimonia d’apertura dei Mondiali di Calcio 2018 e dove la Francia è stata incoronata come squadra campione del Mondo lo scorso luglio.

Lo stadio Luzhniki di Mosca, costruito nel 1956 per le Spartachiadi ai tempi dell’Unio- ne Sovietica è considerato il Maracanã (il famoso stadio di Rio de Janeiro) di Russia.

Allora si chiamava stadio Lenin, aveva una capienza da ben 100.000 spettatori poi ridotta nelle varie ristrutturazioni a 80.000. Molto famoso per essere lo stadio della squadra di calcio Spartak Mosca, ha anche ospitato le Olimpiadi del 1980. È considerato un mo- numento nazionale, sia dal punto di vista storico, che architettonico e sportivo.

I pavimenti dello stadio Luzhniki di Mosca con Litokol

I lavori di ristrutturazione del complesso dello stadio Luzhniki di Mosca sono iniziati

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nel 2014 e sono stati portati a termine nel 2017. Lo stadio ha subito dalla sua nascita varie opere di rinnovamento dove si è cercato di preservare l’originale aspetto esterno.

La capienza attuale è aumentata di 3mila spettatori, raggiungendo gli 81mila posti a sedere.

Litokol ha fornito i prodotti per i lavori di ristrutturazione delle aree pubbliche di transito all’interno dello stadio

Materiali utilizzati:

Per il montaggio delle lastre di gres porcellanato gli applicatori hanno utilizzato i nuovi distanziatori livellanti Litolevel che eliminano i dislivelli tra le piastrelle e garantiscono pavimentazioni e rivestimenti perfettamente livellati.

Per posare invece le lastre si sono scelti tre tipologie di adesivo in base alle diverse caratteristiche delle tipo di materiale ceramico e in base ai sottofondi.

Gli adesivi scelti sono stati: Litokol X11, Litoplus K55 e Litoflex K80.

Litokol X11 è un adesivo cementizio migliorato a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato, adatto per la posa

di piastrelle ceramiche in interni ed esterni

a pavimento e parete. PROSEGUI LA LETTURA

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Giunti strutturali K MALL per grandi strutture

Spesso nella progettazione di grandi strutture ad uso commerciale, essendo necessario realizzare strutture di grandi dimensioni per rispettare le normative sismiche, vengono cor- rettamente inseriti giunti strutturali caratterizzati da importanti larghezze e movimenti.

La serie di sistemi di giunzione K Mall è stata progettata con l’obiettivo di soddisfare i requisiti di queste sempre più comuni casistiche.

La gamma copre giunti strutturali fino a 600 mm e movimenti fino a +/- 100 mm; il sistema K Mall si distingue dai principali sistemi per giunti di

dilatazione a parità di larghezza del giunto per alcuni dettagli tecnici.

COMPONENTI PAVIMENTAZIONI – GIUNTI

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Giunti strutturali molto larghi e con ampi movimenti nei centri commerciali

TECNO K GIUNTI

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PAVIMENTI IN CERAMICA

Fascino orientale e alta qualità

ceramica per outdoor e piscine di un complesso residenziale a Jeddah

Vincenzo Provenzano - Chief Architect studio UDG

Complesso residenziale a Jeddah, sulla destra il corpo della villa principale, a sinistra le quattro dependances

Ci troviamo sulla costa del Mar Rosso, a nord della seconda città più grande dell’Arabia Saudita, Jeddah, in una zona oggetto di una recente ed impetuosa espansione innescata dalla costruzione della “Jeddah Tower”, il più alto grattacielo al mondo.

Il complesso residenziale è costituito da quattro ville concepite come residenze per ospiti a servizio di una grande villa sul lato sud del lotto che avevo progettato precedentemente con UDG per una coppia di Ryiadh, e della quale abbiamo concluso la costruzione nel maggio 2016.

Il progetto originale della villa, che adesso costituisce l’edificio principale di tutto il comples- so, in realtà prevedeva già tre ville degli ospiti, che avevo concepito come volumi aggettanti perfettamente integrati al di sopra dei tetti giardino che nascondono tutti i locali tecnici, gli alloggi per la servitù ed un grande parcheggio coperto. Ma i committenti hanno preferito

“spostare” le ville nel lotto contiguo, non appena hanno avuto la possibilità di acquistarlo.

Partendo da queste premesse, abbiamo deciso che la nuova “estensione” si sarebbe do- vuta sviluppare come un continuum rispetto alla preesistenza, ripercorrendone sia la con- cezione dello spazio interno ed esterno, sia il carattere e la scelta dei materiali, 8

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La villa principale, in primo piano la piscina a sfioro rivestita in ardesia verde

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adottando un unico linguaggio architettonico che rendesse i diversi elementi come parti di un organismo omogeneo.

In particolare il progetto si sviluppa facendo riferimento alle direttrici geometriche della villa principale, alla posizione della spiaggia privata ad Ovest ed all’asse Nord-Sud: abbiamo infatti tenuto in particolare considerazione la direzione ed il percorso del sole durante l’anno in modo tale che gli edifici, nonostante siano caratterizzati da ampie superfici vetrate, riduces- sero i consumi energetici per il condizionamento estivo.

Ciò è stato ottenuto orientando opportunamente le grandi aperture e schermandole con imponenti frangisole scorrevoli o attraverso profondi aggetti che potessero ridurre il surri- scaldamento solare specialmente durante le ore più calde della giornata.

Tutto ciò in aggiunta ovviamente ad infissi in legno altamente isolanti caratterizzati da doppi vetri riflettenti basso-emissivi a bassissima trasmittanza. Grande attenzione è stata inoltre prestata all’isolamento termico dell’involucro edilizio utilizzando spessi pannelli di lana di roccia sia sulle superfici orizzontali che verticali.

I committenti avevano richiesto delle ville con piscina piuttosto spaziose che potessero godere della necessaria privacy. Data la forma allungata del nuovo lotto con il lato più corto

La villa alla quota della spiaggia, posta all’estrema sinistra nella foto d’insieme

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Oltre 10 anni di

AETERNUM CAL

TEKNA CHEM S.p.A. - via Sirtori, 20838 Renate (MB) - 0362 918311 - www.teknachem.it - info@teknachem.it

prospiciente il mare, ho deciso di disporre gli edifici in modo tale che tutti, nonostante le differenze e le peculiarità di ciascuno di essi, avessero una vista privilegiata sul Mar Rosso.

Per cui, come era già avvenuto per la villa principale, ho dato vita ad una collina artificiale che nascondesse al suo interno tutti i locali tecnici e di servizio e che avesse alla sua sommità le due ville più distanti dal mare facendo sì che fossero in una posizione sopraelevata rispetto alla quota media del lotto circostante.

Inoltre in ognuna di esse ho posizionato la zona notte al livello di accesso e spostato la zona giorno con la piscina e la suite padronale al piano superiore in modo tale da avere una vista indisturbata del mare e degli stupendi tramonti che si godono da queste parti, senza che nessun edificio tra esse e la spiaggia potesse ostacolarne nel modo più assoluto la vista.

Le rimanenti due ville, in prossimità della spiaggia, di conseguenza si trovano alla quota del giardino e sono state concepite ad un unico livello in modo da non ostacolare la vista del mare agli edifici retrostanti: una delle due addirittura è stata integrata al di sotto di un giardi- no pensile che, attraverso un declivio naturale, unisce

il nuovo complesso alla terrazza sopraelevata della villa principale, dalla quale le ville sono quasi invisibili.

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PAVIMENTI IN PIETRA

Una nuova pavimentazione in pietra per il centro storico di Matera, Capitale europea della cultura per il 2019

MAPEI

In vista del 2019, quando la città di Matera diverrà Capitale europea della Cultura, il centro storico è stato in gran parte ripavimentato.

Per riqualificare la pavimentazione del centro storico della città sono stati indi- viduati i siti di interesse in base al loro valore strategico, di posizione, di rappresentanza e ai problemi tecnici che presentavano.

Sono state selezionate alcune vie e alcune piazze in un’area circoscritta, in modo da man- tenere il giusto livello qualitativo e di preservare allo stesso tempo la fattibilità economica dell’intervento.

Le nuove pavimentazioni sono state pro- gettate con l’obiettivo di conservare il loro valore storico - con il riutilizzo integrale degli impianti urbani - in una na- turale continuità di materiali, cro- matismi e metodi costruttivi. Dove non erano necessari interventi più incisivi grazie al buono stato di conservazione del- le pavimentazioni, è stata effettuata la sola manutenzione.

Le piazze e vie sulle quali si è intervenuto (via delle Beccherie, Piazza Sedile, via del Corso, via San Francesco, via San Biagio e piazza San Giovanni Battista) sono localiz- zate nelle aree centrali della città e sono molto frequentate dai materani e dai turisti.

Genesi del progetto e interventi previsti

L’intervento intendeva dare una nuova qualità ai percorsi del centro stori- co cittadino considerando attentamente

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la sua storia urbana antica di secoli, tenendo conto anche delle nuove esigenze funzionali, estetiche e di sicurezza.

Le vie selezionate, pur essendo delimitate anche da edifici che non hanno più di cento anni, sono integralmente pavimentate con le tecniche tradizionali lungo le carreggiate e cioè con le classiche basole in pietra. La basola è una lastra di pietra ottenuta dalla lavorazione dei blocchi in pietra di Trani o Apricena ed è utilizzata per la realizzazione di la- stricati o basolati. Non sono rari inserti con lastre basaltiche, poste in opera probabilmente per interventi puntuali di rottura o per lavori eseguiti nel substrato.

Il progetto ha previsto anche il rifacimento degli impianti e dei sottoservizi, per scongiurare altri lavori in un secondo tempo. I nuovi impianti sono stati realizzati anche nella prospettiva di un loro ampliamento e di una maggiore flessibilità, offrendo più allacci, sezioni più ampie delle condutture e garantendo una manutenzione più semplice possibile attraver- so la predisposizione di pozzetti e chiusini di ispezione.

In particolare, lungo tutta via delle Beccherie sono state rimosse le basole selezionando quelle da riutilizzare e scartando quelle rotte o con formati irregolari. Sono state poi tutte regolarizzate uniformando lo spessore, compreso tra 25 e 40 cm, a 15 cm.

Questo intervento ha reso le antiche basole compatibili con i supporti strutturali in 8

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calcestruzzo armato planare e ha preservato la pavimentazione da cedimenti differenziati.

Gli interventi hanno poi interessato la via del Corso, dove è stato effettuato il rifacimento integrale della pavimentazione sostituendo le precedenti mattonelle in cemento con basole di pietra di Apricena e sono stati demoliti, rimossi e rifatti gli impianti e i sottoservizi preesistenti.

Nella carreggiata centrale che va dalla Piazza Vittorio Veneto sino a tutto il palazzo ex Upim, la pavimentazione è stata rifatta integralmente con la sopraelevazione della sede stradale alla quota dei marciapiedi e anche in questo caso sono state riutilizzate le basole preceden- temente rimosse e modificate nello spessore per unificarne l’altezza.

Via San Biagio, il primo tratto della via Stigliani e piazza San Giovanni Battista sono state ripristinate con la finitura superficiale in basole di nuova fattura.

Per completare questo primo elenco si è intervenuto lungo il breve tratto di vico Conche con un rifacimento totale della pavimentazione e degli impianti.

La soluzione di Mapei per le pavimentazioni storiche

I progettisti hanno proposto come primo intervento il rifacimento della strada basolata di via delle Beccherie, dove storicamente sorgevano le botteghe alimentari della città. Per la posa delle basole i tecnici Mapei hanno proposto l’applicazione del sistema MAPESTONE, studiato per realizzare pavimentazioni urbane in pietra a costi ridotti e con numerosi vantaggi.

Il sistema MAPESTONE offre prodotti in classe di esposizione XF4 e rispon- de ai requisiti richiesti nella normativa UNI EN 206-1 per garantire la du- rabilità dell’opera.

Le pavimentazioni in pietra realizza- te con questo sistema non richiedono ma- nutenzione per diversi anni, perché sono resistenti ai cicli di gelo-disgelo, ai sali disgelanti, alla pioggia, e la malta utilizzata non si disgrega ma rimane inalterata nel tempo.

Inoltre sono in grado di assorbire le sollecitazioni meccaniche causate dal passaggio di mezzi anche pesanti e non subiscono pericolosi affossamenti causati dal cedimento strutturale.

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PAVIMENTI IN LEGNO

Pavimentazione in legno custom- made per Palazzo Grillo a Genova

LISTONE GIORDANO

Palazzo Grillo: lo storico edificio di Genova, iscritto nell’elenco dei Palazzi dei Rolli, convertito in struttura ricettiva e spazio espositivo

La collezione rovere classica di Listone Giordano è stata scelta, con un disegno su progetto, per la ristrutturazione di Palazzo Grillo a Genova. L’edificio, ubicato nel cuore del capoluogo ligure, è sottoposto a vincolo da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesag- gistici della Liguria dal 1934, ma già nel 1588 il palazzo venne ascritto all’elenco dei Palazzi dei Rolli. Dopo aver ospitato, fino a circa 20 anni fa, attività commerciali e abitazioni private, l’edificio è stato soggetto a un attento lavoro di recupero che vede la creazione di una

L’atrio d’ingresso in una prospettiva diretta verso la reception e lo scalone monumentale che conduce ai piani superiori dell’albergo

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Il prospetto di Palazzo Grillo su Piazza delle Vigne

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PAVIMENTI

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struttura alberghiera con 25 stanze e un’a- rea espositiva di circa 400 mq.

Listone Giordano è sinonimo in tutto il mondo di superfici in legno di pregio: una reputazione costruita e consolidata negli anni, grazie all’impegno quotidiano dell’a- zienda nell’offrire le migliori soluzioni pos- sibili. Selezione e cura delle materie prime, sviluppo e ricerca tecnologica, soluzioni di avanguardia e su misura, sono i capisaldi che permettono di dar vita a prodotti unici ed inimitabili.

Grazie alle capacità e al know-how azien- dale, Listone Giordano non solo offre col- lezioni versatili, performanti e inedite, ma è in grado di rispondere anche a specifiche esigenze del mondo contract, con soluzio- ni studiate e realizzate ad hoc, in grado di valorizzare ogni singolo progetto.

Dalla sapienza e capacità produttiva di Li- stone Giordano è nata anche la collezio- ne scelta per la ristrutturazione di Palazzo Grillo: l’eleganza del rovere chiaro viene enfatizzata da un disegno di posa dinamico e pulito, in grado di valorizzare al meglio gli spazi e l’intero progetto.

Dettagli progetto

L’albergo si estende dal piano terra fino al quinto piano, ad esclusione di parte del pia- no terra, del relativo ammezzato e del pri- mo piano nobile che sono destinati a spa- zio espositivo. Al piano terra sono previsti gli ingressi separati per le due funzioni: l’al- bergo mantiene l’accesso dall’atrio princi- pale del palazzo (civ.4), lo spazio espositivo ha l’accesso a lato dell’ingresso principale (civ.18r).

L’enfilade di stanze - al piano primo - pavimentate con doghe di rovere interrotte da grandi lastre di ardesia poste in corrispondenza delle soglie

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33 Rivoluziona il progetto

del tuo calcestruzzo con le fibre d’acciaio Dramix

®

440x618px_Singapore gardens_IT.indd 1 2/02/2018 15:23:42

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PAVIMENTI IN RESINA

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CONPAVIPER: pubblicata la terza edizione delle Linee Guida

per i rivestimenti resinosi continui

ENTE NAZIONALE CONPAVIPER

CONPAVIPER ha completato la revisione 3.2018 delle “LINEE GUIDA per la PRESCRI- ZIONE, POSA, CONTROLLI, VERIFICA FINALE e MANUTENZIONE dei RIVESTIMENTI RE- SINOSI CONTINUI”

lo scopo principale di questa terza edizione delle “LINEE GUIDA per la PRE- SCRIZIONE, POSA, CONTROLLI, VERIFICA FINALE e MANUTENZIO- NE dei RIVESTIMENTI RESINOSI CONTINUI” è quello di fornire, nel rispetto della vigente normativa, un valido strumento operativo per Committenti, Progettisti, Appli- catori, Tecnici e Fornitori che svolgono la loro attività professionale e/o imprenditoriale nel settore dei rivestimenti continui in resina per pavimentazioni.

I sistemi resinosi per pavimentazioni impiegati in ambito civile, commerciale ed industriale sono in grado oggi – se adeguatamente specificati – di soddisfare le più diverse necessità prestazionali, funzionali ed economiche.

Questo grazie ad un importante evoluzione tecnologica che ha permesso la pro- duzione di un’ampissima gamma di sistemi e la nascita di soggetti specializzati per la loro applicazione.

In questo contesto è però fondamentale che la scelta del rivestimento resinoso sia effettuata in modo appropriato, così come l’affidamento dei lavori.

I capitolati dovranno quindi tenere in debita considerazione le raccomandazioni tecniche che sono frutto di esperienza e studi di tutti gli operatori del settore e delle normative vigenti, prevedere l’individuazione di tutte le caratteristiche prestazionali necessarie sia per identificare i sistemi resinosi che la scelta degli applicatori, in modo da raggiungere i risul- tati attesi in termini di funzionalità e la rispondenza a

specifiche esigenze.

CO N PAVIPER

NAZIONALE

Associazione Italiana Sottofondi, Massetti e Pavimentazioni e Rivestimenti Continui

con riconoscimento giuridico

ENTE

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PAVIMENTI IN RESINA

Recupero del calcestruzzo, nuove

pavimentazioni e finiture in resina per un biscottificio di Matera con Mapei

MAPEI

Durabilità e resistenza per i pavimenti e le finiture di uno stabilimento all’avanguardia

La Di Leo, azienda storica pugliese nella produzione di biscotti a marchio, dispone a Matera di uno stabilimento di circa 18.000 m2 che è stato interessato da un intervento di riqualificazione della propria struttura produttiva. Ha così preso il via un intervento che ha comportato il recupero del calcestruzzo, la finitura finale delle superfici esterne e la manutenzione straordinaria della pavimentazione industria- le all’interno dell’area di produzione.

L’intervento di recupero del calcestruzzo è iniziato con il trattamento dei ferri di

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armatura, che sono stati portati allo scoperto, puliti dalla ruggine e passivati con la malta cementizia monocomponente MAPEFER 1K, che previene i fenomeni di corrosione. Si è poi proceduto con la ricostruzione e la regolarizzazione delle superfici in calcestruzzo, utilizzando PLANITOP RASA & RIPARA, malta cementizia tissotropica di classe R2, fibrorinforzata a presa rapida e a ritiro compensato, per il ripristino e la rasatura del calcestruzzo.

In alcune zone è stata preferita l’applicazione della malta cementizia tissotropica strutturale di classe R4 PLANITOP RASA & RIPARA R4. A supporto asciutto è stato svolto un accurato trattamento dei giunti utilizzando prodotti specifici:

PRIMER AS, primer monocomponente trasparente per superfici assorbenti, ideale nel caso in cui i giunti, dopo la sigillatura, siano sottoposti a prolungati contatti con li- quidi o siano soggetti a forti sollecitazioni meccaniche (oggi sostituito con l’equivalente PRIMER A);

• il cordoncino in polietilene a cellule chiuse MAPEFOAM, da inserire nel giunto per regolarne la profondità e sul quale è stato estruso il sigillante e adesivo poliuretanico MAPEFLEX PU45 (oggi sostituito da MAPEFLEX PU45 FT);

• il sigillante poliuretanico a basso modulo elastico, verniciabile e con movimenti fino al 25% MA-

PEFLEX PU40. PROSEGUI LA LETTURA

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PAVIMENTI IN RESINA

Pavimentazioni continue in pietra naturale e resina, speciale Outdoor

BERNARDELLI GROUP

Anche a stagione inoltrata non è mai troppo tardi per parlare di outdoor, pensare al giardino in ogni dimensione del viverlo, in un prolungarsi dell’estate negli strascichi dell’autunno

E cosa c’è di meglio di un aperitivo serale a bordo piscina insieme agli amici o pigre giornate all’aperto con un buon libro all’ombra di un gazebo? E c’è qualcosa di nuovo sotto il sole:

trend setter del momento sono le pavimentazioni continue in pietra naturale e resina.

Riqualificare il verde con Decorstone

Le pavimentazioni continue in pietra naturale e resina sono soluzioni innovative per la riqualificazione degli spazi verdi, per pavimentare aree a bordo piscina e realizzare percorsi pedonali e carrabili dall’estetica al top.

La proposta di Bernardelli Group, l’azienda di Borgosatollo specializzata nella produzio- ne di materiali per l’edilizia, è Decorstone, un bicomponente composto da ciottoli di

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marmi pregiati legati da resine polimeriche, resistenti alle alte e basse tempe- rature. L’effetto finale è una pavimenta- zione continua, realizzata con un’ampia selezione di ciottoli in pietra: dal Marmo Occhialino al Carrara, dal Giallo Mori al Verde Alpi o il Nero Ebano, dal pregiatis- simo Bianco Thassos all’effetto variegato dell’Arabescato.

Grip ideale per i bordi piscina Grazie alla sua superficie antiscivolo, Decorstone è la scelta ideale per rive- stire zone spesso bagnate, come bordi pi- scina o aree wellness. Con una resistenza allo scivolamento maggiore di 24°, testata secondo norma DIN 5109, le pavimenta- zioni in Decorstone sono sicure per il camminamento anche in presenza d’acqua.

Sopra l’esistente grazie ai bassi spessori di posa

Il prodotto può essere steso anche in bassi spessori, a partire da meno di 1 cm, per questo motivo può essere applica- to anche su pavimenti esistenti senza biso- gno di demolire le superfici, con un note- vole risparmio economico e di tempo.

Le pavimentazioni continue Decorstone sono costituite da due componenti base: ciot- toli di pietra naturale, con diametro da 2 a 8 mm, e un materiale polimerico liquido, incolore (resina), che indurisce all’esposizione con l’aria e viene impiegato come legante dell’aggregato in pietra.

Facili da pulire e resistenti

Una pavimentazione da esterno deve essere facilmente pulibile, resistente e manutenibile con semplicità. Decorstone risponde perfettamente a queste esigenze, infatti ha un’ot- tima resistenza agli urti, ai graffi e alle intemperie. Inoltre si pulisce agevolmente con una idropulitrice.

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PAVIMENTI

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Normalmente li possiamo descrivere come opere esterne, a svluppo orizzontale o in pendenza, non propriamente struttu- rali ma comunque tanto resistenti da sop- portare il traffico pedonale. Generalmente sono rivestite da un tappetino di usura, differenziandosi dai massetti architettoni- ci, stampati, drenanti che descriveremo ain un’altra scheda.

Opere simili ma carrabili (piazze, strade secondarie, parcheggi, vialetti) oppure pe- donali ma con calcestruzzi lasciati a vista, hanno alcuni aspetti in comune con le ope- re in oggetto ma anche molte differenze, quindi le tratteremo a parte.

Un calcestruzzo lontano dalla vista, lontano dal cuore

Il caso più frequente è che un marciapiede sia costituito da una lastra in calcestruzzo senza armature, larga fino a un paio di metri e lunga fino a quando c’è calcestruzzo nella betoniera.

Lo spessore è variabile perchè devono essere annegate tubazioni, scarichi, tombini quindi gli spessori possono tranquillamente spaziare dai 5 ai 20 centimetri. Se un’opera del genere rimanesse a vista, evidenzierebbe tutte i suoi difetti ma invece viene rivestita o comunque coperta.

Gli unici problemi visibili rimangono quelle fessure e cedimenti che sono causati da problemi nel sottofondo e che un calcestruzzo quasi sempre povero, utilizzato male e non armato non può riuscire a contrastare.

Alcuni semplici ed economici accorgimenti aiutano queste opere, di minore importanza ma pur sempre diffusissime.

PAVIMENTI IN CALCESTRUZZO

Calcestruzzo, istruzioni per l’uso:

camminamenti, marciapiedi e vialetti

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Fabio Bellantoni - Direzione Esercizio e Nuovi Impianti

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PAVIMENTI

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PAVIMENTI IN CALCESTRUZZO

Una pavimentazione industriale per un centro logistico con l’uso di i.tech CARGO by Italcementi

Marco Sandri - Italcementi spa

Alberto Ghezzi, Gian Luca Guerrini - HeidelbergCement Group

Il caso studio che viene di seguito descritto riguarda le operazioni relative alla realizzazione di una pavimentazione semi flessibile mediante intasamento totale di una pavimentazione in asfalto a porosità aperta con il sistema i.tech CARGO prodotto da Italcementi S.p.A. presso la sede della “LOGISTICA ZANARDO”

di Massalengo (Lodi), per una superficie totale interessata di circa 11.000 m2.

Il progetto prevedeva il rifacimento di alcuni piazzali destinati ad operazioni di carico e scarico merci, con transito e manovra di mezzi industriali molto pe- santi sull’intera area (autoarticolati e muletti).

Per la progettazione, il dimensionamento e la durata (vita utile) della pavimentazione, è stata

Figura 1 - Vista della pavimentazione prima del rifacimento.

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valutata soprattutto la frequenza di transito dei mezzi interessati: l’afflusso di mezzi è conti- nuo per oltre 18 ore giornaliere, sono oltre 100 i mezzi pesanti che transitano ogni giorno.

Progettazione e preparazione preliminare della superficie

Secondo il progetto, i vuoti di questo nuovo tappeto dovevano essere pari a circa il 22%, misura ottimale per l’intasamento con la boiacca cementizia prodotta per miscelazione intensiva del prodotto in polvere i.tech CARGO con acqua.

La percentuale di vuoti dell’asfalto è stata messa a punto tenendo come riferimento la norma UNI EN 12697-5, e costruendo la curva di distribuzione degli aggregati (curva granulometrica) conformemente alla norma UNI EN 933-1.

Prima della realizzazione in situ, si è provveduto ad allestire un campo prova per veri- ficare i dati di progetto, vuoti e spessori, dell’asfalto e per simulare la corretta messa in opera della boiacca.

Successivamente, il lavoro di ripavimentazione è partito: si è provveduto a rimuovere la par- te di tappeto d’usura esistente mediante fresatura. Sono stati quindi riposizionati in quota i chiusini esistenti. Infine, è stato applicato un asfalto

come nuovo “tappeto di usura” da intasare (asfalto open-graded), avente uno spesso- re di 5 cm.

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Figura 2- Strato d’usura in asfalto open-graded.

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CALCESTRUZZO DRENANTE

Pavimentazioni drenanti

in calcestruzzo e gestione sostenibile delle acque meteoriche

ASSOBETON

A livello internazione, l’uso delle pavimentazioni drenanti in calcestruzzo aumenta rapida- mente ogni anno, con applicazioni che spaziano dai parcheggi, ai piazzali di carico e scarico industriali. Numerose prove sui sistemi di drenaggio sono state realizzate negli ultimi 15 anni in paesi come Germania, Inghilterra, Stati Uniti e Australia; i risultati sono stati focalizzati non solo sulle caratteristiche idrauliche, ma anche sul comportamento rispetto agli inquinanti presenti nei deflussi meteorici. Esiste una estesa bibliografia sull’uso responsabile di questa tecnologia. Nel caso della “gestione delle portate meteoriche” si devono valutare aspetti quali il calcolo delle portate raccolte, i flussi di scarico e l’integrazione del sistema pavimen- tazione drenante con gli altri sistemi di drenaggio tradizionali.

Uno studio sul campo realizzato da Bean e altri nel 2004 ha comparato volumi dilavati da pavimentazioni drenanti in calcestruzzo contro volumi dilavati da pavimentazioni in asfalto trovando che le concentrazioni di sedimenti solidi, zinco, azoto e fosforo sono significativa- mente inferiori nei volumi risultanti dalle pavimentazioni in cls. Un altro studio di laborato- rio simile (James and Shahin, 1998) ha comparato caratteristiche quantitative e qualitative delle acque e del loro drenaggio per pavimentazioni in cls rispetto a quelle in asfalto dimo- strando, anche in questo caso, che l’acqua infiltrata attraverso le prime tende ad occasionare importanti diminuzioni nelle concentrazioni di azoto e fosforo, totalizzando inoltre minori concentrazioni di metalli, oli e batteri.

Le pavimentazioni drenanti in cls rispetto alle proprie caratteristiche prestazionali consentono:

• Sostanziale diminuzione delle acque superficiali;

• Condizioni ottimali di percorribilità automobilistica nonché pedonale grazie all’ottima capacità drenante (equivalente a quella delle pavimentazioni coltivate a prato);

• Una migliore qualità delle acque infiltrate nella pavimentazione rispetto a quella delle acque dilavate da pavimentazioni in asfalto e/o tetti.

Gestione tradizionale delle acque meteoriche

Il continuo sviluppo urbanistico ha portato nel corso degli anni ad una drammatica diminu- zione delle superfici drenanti naturali, con effetti visibilmente negativi soprattutto per i flussi

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delle acque superficiali. Superfici imperme- abili quali tetti e pavimentazioni in asfalto, aumentano la portata delle acque che afflu- iscono negli impianti fognari, occasionan- do non solo incrementi dei coefficienti di afflusso ma anche l’aumento di sedimenti e sostanze potenzialmente inquinanti con effetti devastanti sulla salubrità delle acque e degli habitat acquatici.

Come prescritto dalla stragrande maggio- ranza dei Piani Regionali per la tutela e ge- stione delle Acque, le reti di raccolta degli scarichi reflui dovrebbero essere differen- ziate in base alla loro origine:

• acque bianche o meteoriche

• acque nere

Sfortunatamente, gran parte delle nostre città sono ancora servite da un’unica rete di raccolta fognaria che raccoglie tutti i deflussi meteorici, con una serie di indesi- derate conseguenze:

• Ondate di piena sempre più frequen- ti con conseguente sovraccarico della pubblica fognatura e modifiche repenti- ne delle portate nei corsi d’acqua.

• Malfunzionamento degli impianti di depurazione causato dal sovraccarico idrico che li rende poco performanti.

• Peggioramento della qualità delle acque defluite per il contenuto di inquinanti raccolti sulle superfici impermeabili, quali tetti e pavimentazioni in asfalto, durante gli eventi di pioggia intensa e di breve durata.

• Riduzione dell’alimentazione della falda acquifera nelle zone a forte imperme- abilizzazione e conseguente interruzio- ne del naturale ciclo delle acque.

• Aumenti delle temperature superficiali dovuti all’effetto isola di calore

Figura 1 - Ciclo delle acque: zone naturali e impermeabilizzante

Riferimenti

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