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Procediamo preliminarmente all’appello, a cura del Segretario Generale

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Academic year: 2022

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 27 maggio 2014 RESOCONTO DELLA SEDUTA

Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00

Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI

Presiede la seduta il Consigliere Anziano Avv. Andrea COLOGNO(in sostituzione del Presidente) Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO

All’appello risultano:

PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente

COLOGNO Andrea – Consigliere Presente

FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente

MELLI Paolo – Consigliere Presente

PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Presente

RISI Oreste - Consigliere Presente

SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente

CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente

FERRI Giulio – Consigliere Presente

GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente

PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente

BORGHI Ariella – Consigliere Presente

BUSSINI Simona – Consigliere Presente

LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente

CIOCCA Daniela – Consigliere Presente

MERISI Federico – Consigliere Presente

MINUTI Luigi – Consigliere Presente

e con la partecipazione degli Assessori:

IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Presente

VAILATI Sabrina – Assessore Presente

MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente

ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente

NISOLI Alessandro – Assessore Presente

Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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PRESIDENTE PIGNATELLI:

Buonasera. Iniziamo i lavori del Consiglio comunale di oggi, 27 maggio 2014.

Procediamo preliminarmente all’appello, a cura del Segretario Generale. Prego, signor Segretario.

SEGRETARIO GENERALE:

Pezzoni, Pignatelli, Cologno, Sghirlanzoni, Melli, Risi, Fumagalli, Ciocca Alessandro, Ferri, Giussani, Premoli, Borghi, Lingiardi, Ciocca Daniela, Minuti, Bussini e Merisi. E’ arrivato anche il consigliere Sghirlanzoni.

Quindi tutti presenti, la seduta è legale.

Per la Giunta: Vicesindaco Imeri, assessore Mangano, Nisoli, Vailati, Prandina.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, signor Segretario. La seduta è legalmente valida alle ore 18.15.

Prima di iniziare la trattazione dell’ordine del giorno la consigliera Bussini mi aveva chiesto la parola per una comunicazione sul tema della ricorrenza della giornata contro l’omofobia.

Consigliera Bussini, ha la parola.

CONSIGLIERE BUSSINI:

Grazie, Presidente. La giornata internazionale contro l’omofobia è una ricorrenza promossa dall’Unione Europea che si celebra, dal 2007, il 17 maggio di ogni anno.

La prima giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a quindici anni esatti dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie, pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia.

L’omofobia può portare a gravi atti di aggressione e violenza, ma anche a forme di disprezzo e repulsione, intrise di pregiudizi, e a volte di paure, a confrontarsi con il presunto diverso da sé.

L’omofobia può portare ad atti di bullismo e di violenza, alimentando un sentimento di odio e di rifiuto nei confronti delle persone che esprimono la loro omosessualità.

Le persone omosessuali ancora oggi si sentono discriminate o perseguitate a causa del proprio orientamento sessuale, in molti casi a scuole e sul lavoro, ma anche nello sport, al momento dell’acquisto di beni, e anche nell’accesso ai servizi socio-sanitari.

Tutto questo conferma l’allarme che da tempo diverse associazioni stanno mettendo in evidenza nei confronti della violenza, più o meno sottile, subita in particolare dai più giovani.

Il Gruppo consiliare del Partito Democratico, Ariella Borghi Sindaco e il consigliere Merisi aderiscono alla giornata e, oltre a ricordarla in Consiglio comunale attraverso questo breve intervento, vuole cogliere l’occasione per stimolare ed esortare l’Amministrazione, in particolare il Sindaco e l’Assessore con delega alle Pari Opportunità, a dedicare per il prossimo anno almeno un’iniziativa o un evento di sensibilizzazione il 17 maggio.

Chiediamo che anche nella nostra città venga promossa una cultura dell’inclusione e del rispetto di ogni differenza, con iniziative adeguate e idonee, nella scuola o nella famiglia, o nelle varie realtà sociali, e in ogni forma di comunicazione.

La giornata consente di mettere in evidenza l’importanza di un tema sociale e personale che coinvolge tutti noi. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Consigliera. Passiamo quindi al primo punto all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Istituzione Commissione Trasparenza (art. 21 Statuto comunale)”.

Illustra il punto il signor Segretario. Prego.

SEGRETARIO GENERALE:

Nell’ultima revisione operata dal Consiglio comunale circa lo Statuto comunale è stato rivisto in parte l’articolo 21, che istituisce e disciplina la Commissione consiliare Trasparenza, quindi è una Commissione consiliare permanente che ha il compito precipuo di vigilare sull’applicazione

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nell’Amministrazione comunale del principio di trasparenza e integrità, così come declinato oggi dal decreto legislativo 39/2013 e, in particolare, di vigilare sull’attuazione del programma e sulla trasparenza che ogni Amministrazione si deve dare e che è normato anche nell’articolo 47 dello Statuto.

Questa Commissione consiliare, a differenza delle altre, ha una composizione di cinque persone: tre eletti tra e dai Consiglieri di maggioranza e due eletti tra e dai Consiglieri di minoranza, con votazione separata, prima vota la maggioranza e poi vota la minoranza consiliare.

La particolarità sta che nella composizione, benché di tre più due, la Presidenza di questa Commissione sia attribuita a componente di minoranza che ha riportato il maggior numero di voti.

Per il funzionamento della Commissione poi si fa rinvio alle norme previste dal Regolamento del funzionamento del Consiglio comunale circa le Commissioni consiliari e permanenti, esclusa, comunque, la richiamabilità delle norme in materia di voto ponderato, posto che là si vota semplicemente a testa.

Per la votazione, quindi, si procederà in questi termini.

Prima, quindi, distribuiamo le schede ai soli Consiglieri di maggioranza, e ogni Consigliere può scrivere un solo nome. Risulteranno eletti i tre che hanno riportato il maggior numero di preferenze.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, signor Segretario. Non vi sono interventi sul punto, immagino.

Nominiamo i tre scrutatori, ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento. Consigliere Merisi si offre volontario scrutatore. Vi sono altri volontari? Consigliere Risi, consigliere Ciocca, la nomino scrutatore, va bene?

Allora, procediamo con la votazione da parte dei Consiglieri di maggioranza. Grazie.

(Ndt, si procede a votazione) Avete votato tutti?

I tre scrutatori, prego, si accomodino.

(Ndt, si procede allo spoglio delle schede)

Sono stati eletti in rappresentanza della maggioranza i consiglieri: Ciocca Alessandro, Pignatelli e Fumagalli. Accomodatevi.

Procediamo alla votazione da parte dei componenti della minoranza. Distribuiamo le schede.

(Ndt, si procede a votazione)

Avete terminato le operazioni di voto? Possiamo raccogliere le schede? Prego.

Prego gli scrutatori ad accomodarsi.

(Ndt, si procede allo spoglio delle schede)

Sono stati eletti come rappresentanti della minoranza nella Commissione di cui all’articolo 21 dello Statuto: il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Il consigliere Lingiardi, avendo avuto il maggior numero di preferenze è, quindi, il Presidente della Commissione.

Ai componenti auguriamo un buon lavoro.

Consigliera Borghi sul punto? Prego.

CONSIGLIERE BORGHI:

Un secondo solo, per sottolineare il fatto che si è aperto, anche in questa Commissione, un ruolo per la rappresentanza di una donna, l’unica donna su cinque, del resto la maggioranza non ha donne da eleggere, però questa cosa spero che faccia piacere al Consiglio delle Donne, alla Commissione Pari Opportunità, e ringrazio i Consiglieri di minoranza, anche di liste diverse dal PD, che hanno consentito, con il loro atto, di perseguire quest’obiettivo. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Consigliera. Passiamo al punto n. 2 all’ordine del giorno, avente a oggetto:

“Prima variazione al bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale 2014-2016, contestuale variazione al programma delle opere pubbliche”.

Illustra la delibera l’assessore Vailati. Prego.

ASSESSORE VAILATI:

Grazie, Presidente. Allora, questa è la prima variazione di bilancio che viene proposta al

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Consiglio. E’ stata fatta essenzialmente per poter applicare l’avanzo, dopo aver approvato il bilancio consuntivo.

Sono state recepite, inoltre, alcune variazioni sia in entrata, per quanto riguarda la parte corrente, che in uscita, sempre per la parte corrente, relativamente alle richieste fatte dagli Uffici.

Come vi dicevo in premessa, è stato applicato l’avanzo. L’avanzo è stato applicato essenzialmente su alcune opere relative alle spese di investimento, infatti, ve le elenco: sono stati destinati 570.000 euro per il contributo, che era il contributo Fondazione Cariplo, che si tratta di somme da destinare ai Comuni che hanno partecipato al bando Cariplo, a fronte dell’accertamento già fatto per la somma totale nel 2013 che, però, ha formato l’avanzo vincolato, e pertanto adesso vengono distribuite, e pertanto si applica l’avanzo.

Poi 280.000 euro per il completamento di opera pubblica. Si tratta di somme non impegnate nel 2013, che sono andate sempre in avanzo, destinate a investimenti per la formazione del P.I.I. Bergamo est; 280.000 euro anche per gli interventi di sicurezza stradale. Si tratta della richiesta di poter dare esecuzione a un’opera pubblica attraverso l’avanzo in assenza di alienazioni. In seguito si procederà a richiedere un contributo alla Regione Lombardia e, se concesso, andrà a sostituire, almeno in parte, questa fonte di finanziamento.

120.000 euro, è necessario per costituire il capitale della STU, la Società di Trasformazione Urbana; 30.000 euro è l’indennizzo di un coltivatore, che si rende necessario per l’acquisizione dell’area della nuova Fiera.

Premetto che nulla è variato a livello di opere nel piano delle opere pubbliche, ma sono solo cambiate le fonti di finanziamento, che passano da alienazione ad avanzo di amministrazione.

Per quanto riguarda, invece, la parte corrente, abbiamo dato corso a variazioni in aumento per quanto riguarda alcuni capitoli di entrata, che alla data della formazione delle variazioni si rendono già certi per quanto riguarda la parte superiore rispetto al bilancio di previsione. In particolare le somme più significative si riferiscono a: scarichi industriali su corsi d’acqua, che aumenta di 42.000 euro, sono risorse già accertate e anche riscosse; poi, entrate per recupero crediti, sono praticamente recuperi di crediti per gli affitti che erano stati tolti negli anni precedenti, perché si pensava non più recuperabili. Alla data della formazione della variazione erano già stati incassati 10.000 euro, quindi abbiamo previsto 20.000 euro, perché si pensa appunto di riscuoterne ulteriori.

Queste sono le variazioni in aumento più significative. Ah, ecco, c’è anche un contributo da terzi a favore della disabilità, che viene poi applicato, di 6.300 euro, che viene poi applicato al contributo per rette ricovero Fondazione Anni Sereni, quindi viene applicato direttamente alla spesa.

Per quanto riguarda, invece, le variazioni in diminuzione delle entrate correnti, c’è da rilevare un ulteriore taglio imposto dal decreto legge 66, che ha visto il Comune di Treviglio con un’erogazione inferiore di 200.000 euro, secondo i calcoli attuati e secondo le nuove normative, appunto, imposte dal decreto legge 66.

In fase di redazione del bilancio di previsione eravamo stati prudenti, nel senso che abbiamo effettuato un arrotondamento per difetto, pertanto questi 200.000 euro incidono sul bilancio di previsione per 83.000 euro, di fatto, però, sono 200.000 euro di taglio sul fondo di solidarietà.

Sono state poi effettuate anche le variazioni sul pluriennale. Quelle che possono avere rilevanza, quindi, anche sugli anni 2015 e 2016, in particolare la locazione per l’immobile ad uso archivio Tribunale, che viene tolta, per 11.000 euro, in quanto è stato poi utilizzato, cioè è stato poi cambiato, non è più la locazione immobile ad uso archivio Tribunale ma la locazione di un deposito comunale che, peraltro, passa dagli 11.000 della precedente locazione, a 9.500 euro l’anno, quindi questa influenza anche sul pluriennale. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno chiede la parola? Possiamo procedere alla votazione.

Pongo quindi in votazione il punto n. 2 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Prima variazione al bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale 2014-2016, contestuale variazione al programma delle opere pubbliche”.

Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

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11 voti a favore, 5 contrari, 1 astenuto.

Il Consiglio approva.

Hanno votato contro i consiglieri: Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela, Merisi; astenuti: il consigliere Minuti; a favore: gli altri Consiglieri presenti in Aula.

Deliberiamo anche l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta.

Procediamo anche questa volta con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico di votazione.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

12 voti a favore, 5 contrari, nessun astenuto.

Il Consiglio approva.

Hanno votato no i consiglieri: Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela e Merisi; a favore: gli altri Consiglieri presenti in Aula.

Procediamo con il punto n. 3 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Modifiche al Regolamento TARI in esecuzione del dl n. 16/2014 convertito con legge n. 68/2014”.

La parola all’assessore Vailati per l’illustrazione del provvedimento. Prego.

ASSESSORE VAILATI:

Allora, per quanto riguarda la TARI, è stato modificato l’articolo 25 del Regolamento, che abbiamo approvato in fase di bilancio di previsione.

L’articolo 25 è stato modificato a seguito di variazioni dal punto di vista legislativo. Il precedente articolo 25 prevedeva che il tributo non era dovuto in relazione alla quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostrava di aver avviato al recupero; il nuovo articolo 25 limita un po’ il raggio d’azione per quanto riguarda la riduzione del tributo.

Infatti viene specificato che al produttore di rifiuti speciali assimilati agli urbani si applica una riduzione, della quota variabile del tributo, proporzionale alla quantità di rifiuti speciali assimilati che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, che viene però calcolato in base ad un rapporto tra il quantitativo di rifiuti assimilati agli urbani avviati al recupero nel corso dell’anno solare e la produzione complessiva di rifiuti assimilati agli urbani prodotti dall’utenza nel corso dello stesso anno.

La riduzione così determinata non può però, in ogni caso, superare il 30% della quota variabile della tariffa dovuta dall’utenza stessa.

A tal fine il produttore è tenuto a comunicare entro il 31 ottobre dell’anno precedente l’intenzione di avviare al recupero i rifiuti assimilati prodotti. Entro il 31.01 di ogni anno il produttore trasmette al Comune copia del MUD, dal quale risulti con certezza quantità e tipologia di rifiuto avviati al recupero, nonché la ditta che ha effettuato l’attività e l’impianto che ha ricevuto i rifiuti da recuperare.

Le aree di produzione di rifiuti speciali non assimilabili e i magazzini di materie prime di merci, funzionalmente ed esclusivamente collegati all’esercizio dell’attività produttiva, ai quali si estende il divieto di assimilazione e sono individuate puntualmente mediante sopralluogo effettuato dagli Uffici comunali, su richiesta dell’interessato.

Allora, in sede di Commissione mi era poi stato chiesto di aggiungere che l’Ente, comunque, aveva la possibilità di effettuare in proprio dei sopralluoghi. Non abbiamo ritenuto di dover aggiungere quest’ulteriore chiarimento perché nel Regolamento, all’articolo 30, al comma 2, dove si stabiliscono, appunto, i poteri del Comune, è già previsto che l’Ufficio può fare verifiche qualora lo ritenga opportuno, anche quindi senza sopralluoghi, in tutta autonomia, senza nessuna richiesta preventiva.

Ho finito. Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Assessore. E’ aperta la discussione. Nessuno vuole intervenire? Dichiaro chiusa la discussione.

Dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.

Metto quindi in votazione il punto 3 all’ordine del giorno.

Sono aperte le votazioni. Grazie.

11 voti favorevoli e 5 astenuti.

Mettiamo anche in votazione l’immediata esecutività del punto 3 all’ordine del giorno.

Sono aperte le votazioni. Grazie.

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Sono chiuse le votazioni.

12 voti favorevoli e 4 astenuti.

Passiamo ora al punto 4 all’ordine del giorno: “Costituzione Società di Trasformazione Urbana ‘Treviglio Futura S.p.A.’”.

Presenta il Sindaco.

SINDACO PEZZONI:

Grazie, Presidente. Parto con una premessa. In questo Consiglio comunale abbiamo visto, nel punto precedente, modificare un Regolamento approvato un mese fa, perché la normativa è cambiata nel giro di un mese, e siamo stati profeti quando avevamo detto che molto probabilmente il Regolamento della TARI, che avevamo adottato, sarebbe stato soggetto a modifiche successive. Non mi stupirei se ne arrivassero anche delle altre.

Seconda premessa. Circa due anni fa eravamo uno dei Comuni inadempienti nella costituzione del Consiglio Tributario, che era stato sollecitato inizialmente soltanto per quel che riguarda la costituzione dalla normativa, poi era diventato vincolante, il Consiglio comunale si era adeguato, e dopo sei mesi il Governo, che aveva previsto l’obbligatorietà, aveva cancellato il Consiglio Tributario, per cui, in pratica, abbiamo disfatto e fatto operazioni, com’è successo adesso con il Regolamento della TARI.

Perché queste due premesse? Perché penso che diano il quadro della situazione all’interno della quale ci si muove in relazione all’operazione che stiamo per compiere, operazione che nel Piano Generale di Sviluppo del Comune di Treviglio è presente fin dal 2012, nel momento in cui abbiamo iniziato ad adottare quello strumento.

Se riprendete quello strumento, vedrete che il vincolo che aveva tenuto fermo alla costituzione della Società di Trasformazione Urbana era l’impossibilità, per i Comuni sotto i 30.000 abitanti, di aprire nuove società, per una sorta di moratoria, rispetto a questo tipo di partecipazione comunale, ad attività erogate per il tramite di società ad hoc costituite.

Si è aperta adesso una finestra operativa, che consente di sfruttare questa possibilità, quindi si è ritornati alla possibilità, anche per i Comuni di dimensioni come quello di Treviglio, di operare questa scelta, e allora questo è il motivo iniziale per cui abbiamo colto questa finestra, abbiamo recuperato il tempo che non ci è stato concesso inizialmente per i vincoli normativi e portiamo all’approvazione del Consiglio comunale questa proposta di costituzione di Società di Trasformazione Urbana.

Di Società di Trasformazione Urbana all’interno della città di Treviglio se ne parla da tempo, non è mai stata costituita, nel corso degli anni è stata pensata anche per la realizzazione di alcuni interventi, che poi hanno avuto gambe per andare avanti in maniera diversa, quello che a noi interessa è avere una Società di Trasformazione Urbana che può essere uno dei veicoli da mettere sul piatto nel momento in cui, a ripresa iniziata, come pare stia capitando, ci sia il controllo pubblico nella modifica di sostanziali parti della città, penso soprattutto - ed è questo il fine per cui è stata costituita, o viene costituita - all’area che interessa lo scalo ferroviario.

Non nego che durante il corso degli anni, nel momento in cui siamo andati a parlare con Rete Ferroviaria Italiana, e qui ringrazio l’assessore Mangano per il lavoro che ha fatto inizialmente, di riapertura dei contatti, per portare a casa anche poi la realizzazione delle opere che erano condizionate alla realizzazione del raddoppio Treviglio-Milano, e che erano ferme da oltre diciott’anni, e che adesso stanno vedendo la realizzazione, penso soprattutto alla passerella ciclopedonale sulla Baslini, che tutti possiamo vedere essere in corso, dicevo, nel momento in cui abbiamo riaperto il tavolo di trattativa con Rete Ferroviaria Italiana, portando a casa una disponibilità da parte loro a fare le cose che dovevano, abbiamo anche messo sul piatto una possibilità da parte l’Amministrazione comunale di Treviglio di pensare, nel quadro della programmazione urbanistica, anche la qualificazione o riqualificazione dell’intera area della stazione, che diventa un nodo strategico nello sviluppo della città e all’interno del quale uno degli strumenti operativi può essere la Società di Trasformazione Urbana.

Ovvio che questo, al momento, è una possibilità, non è una certezza, quindi si tratta di mettersi e di utilizzare anche questo strumento come forma per la negoziazione e poi per l’eventuale attuazione di un programma di sviluppo che possa consentire la riqualificazione della zona d’accesso principale, che adesso è la porta della città di Treviglio per quanto riguarda i collegamenti soprattutto su Milano.

Il motivo per cui allora utilizziamo e “corriamo” in questo momento, è che, normativa permettendo, ad oggi, però, e la premessa sul Consiglio Tributario e sul Regolamento della

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TARI non ci faccia illudere del fatto che la normativa rimanga sempre identica, è che pensiamo alla costituzione di una Società di Trasformazione Urbana, una STU, prevista dall’articolo 120 del Testo Unico degli Enti locali Omnibus.

Ci sono due modalità di costituzione delle STU: una, che è, diciamo, con intervento puntualmente identificato, e in questo caso noi possiamo dire che l’area di riferimento prioritaria potrebbe essere quella, della stazione, che ho citato prima; oppure, come in questo caso, una STU che diventa lo strumento operativo del Comune per operare all’interno delle variazioni più significative della pianificazione urbanistica e per l’attuazione degli strumenti urbanistici all’interno del territorio del Comune di Treviglio ed, eventualmente, la disponibilità - lo vedete dallo Statuto che è stato allegato alla bozza di delibera - anche con la collaborazione di altri Comuni, nel momento in cui si rendesse necessario magari il superamento della soglia dei 30.000 abitanti.

Questo è il motivo per cui la STU è costituita con quest’architettura: da una parte una possibilità di azione molto ampia, molto ampia, che viene declinata di volta in volta con il meccanismo che abbiamo utilizzato, e cioè quello di una sorta di controllo analogo che passa attraverso due forme, uno, in questo caso, la nomina ancora, finché la società rimane di totale proprietà pubblica del Comune di Treviglio, di un amministratore unico, che è il modello che abbiamo utilizzato per Ygea, e abbiamo visto l’ultima volta anche i positivi risultati che sono stati raggiunti.

Non possiamo utilizzare la forma della società a responsabilità limitata, perché la normativa prevede l’obbligo dell’utilizzo della forma della società per azioni e, però, vincoliamo l’attività della STU a un’approvazione preventiva del bilancio in Consiglio comunale della STU e a una successiva approvazione del bilancio consuntivo, rendendola fondamentalmente uno strumento operativo, per cui le linee di indirizzo, le linee di mandato e le indicazioni operative nascono dal Consiglio comunale a cui la STU fa riferimento come organo, noi diremmo, di grande programmazione, che poi viene gestita per gli interventi che sono individuati dal Consiglio comunale dalla STU stessa.

Quali sono le possibilità che si aprono? Inizialmente io vi dico quella che esplicitavo prima, per noi è strategico avere lo strumento per l’area ferroviaria, potrebbe essere interessante, anche da subito, questo però è da valutare, e lo faremo nel momento in cui avremo costituito la società, anche l’operazione, ad esempio, sulla realizzazione del nuovo Polo Fieristico e del passaggio dalla Fiera dell’ex Foro Boario alla zona sud della stazione, dove le procedure di esproprio sono in corso.

Quindi il meccanismo che si chiede di approvare al Consiglio comunale è questa struttura societaria, che dà al Comune di Treviglio una società partecipata in più, a totale controllo comunale, per la realizzazione dei programmi concordati con il Consiglio comunale, di sviluppo della città, con la possibilità di apertura ai privati per la realizzazione degli stessi e, soprattutto, con il controllo pubblico sugli interventi più significativi che all’interno della nostra città vogliamo portare avanti.

Questo è il quadro complessivo della situazione della delibera che vi è stata presentata anche in sede di Commissione. Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Sindaco. Dichiaro aperta la discussione, se c’è qualcuno che si vuole prenotare.

Un attimo solo, che interviene il Segretario prima della discussione.

SEGRETARIO GENERALE:

Volevo farvi rilevare, nel materiale distribuito, insieme alla delibera c’è lo schema di Statuto e lo schema di convenzione che regola i rapporti, regola gare e rapporti tra il Comune e la società.

Nello Statuto il capitale sociale originario, di partenza, di 120.000 euro, è suddiviso in azioni del valore di 100 euro ciascuna, distinte in due categorie: A e B. Distinzione che finché il Comune è socio unico non rileva, rileverà nel momento in cui la società sarà mista.

Ad ogni buon conto, lo schema non riporta quante di categoria A e quante di categoria B, è metà e metà.

Mi sembrava giusto, era rimasto puntinato, me ne sono accorto e mi sembrava giusto chiarirlo.

Grazie.

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CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Segretario. E’ aperta la discussione. Si è prenotata la consigliera Borghi. Prego.

CONSIGLIERE BORGHI:

Una premessa e una perplessità in apertura di questo breve intervento.

La premessa è che ancora una volta i tempi per l’approfondimento e il confronto sul tema sono stati ridottissimi, chi non riceve il cartaceo ha ricevuto solo il 21, e dietro richiesta formalizzata da parte mia, e telefonica del consigliere Lingiardi, i materiali che riguardano quest’importante deliberazione. E’ arrivata il 21 e quindi… così come per il bilancio, i tempi per un argomento così complesso sono stati davvero ridotti e, soprattutto, con un weekend di mezzo, la possibilità di un confronto politico aperto è stata impossibile.

La perplessità è che abbiamo appena approvato il bilancio, senza minimamente accennare alla necessità della costituzione della STU, e ci troviamo, dopo pochissimo tempo, neanche un mese, questa proposta sul tavolo.

Ora, secondo noi, in teoria la cosa potrebbe essere buona, ma non condividiamo assolutamente la decisione, la delibera che quest’Amministrazione stasera ha messo in discussione.

Intanto ho davanti a me una lettera del Sindaco, del 26 giugno 2012, in cui dice… consentitemi che io legga, perché in quella circostanza il Sindaco era pienamente d’accordo con noi: “La previsione della possibilità di costituzione di una Società di Trasformazione Urbana è da inquadrare all’interno della scelta di avviare, al termine delle procedure di approvazione definitiva del P.G.T., pubblicato sul BUR lo scorso 30 maggio, la predisposizione della variante generale.

E’ intenzione dell’Amministrazione comunale governare i processi di cambiamento utilizzando ogni risorsa possibile.

Nell’ambito della trasformazione urbana della società e alla società eventualmente costituita ad hoc, ad oggi non realizzabile per i vincoli legislativi, eccetera, eccetera, saranno indicati obiettivi, risorse e strategie da perseguire nella sua azione, tenendo conto delle scelte urbanistiche che verranno definite prima della costituzione della stessa.

Non è possibile, sia per la natura della norma, che per la natura della società, definirne oggi il perimetro - il perimetro di azione -, resta il fatto che la previsione della costituzione della stessa offre un’opportunità per il governo pubblico locale delle grandi trasformazioni, finalità che quest’Amministrazione intende perseguire”.

Concordiamo, potrebbe essere un’opportunità, ma proprio in una Commissione prima del bilancio l’assessore Nisoli ci aveva addirittura detto - adesso la cosa è cambiata, perché si dice che a settembre il processo per la variantona sarà avviato - che non c’era nessuna intenzione di aprire la programmazione territoriale nella zona sud, in quanto mancavano richieste, salvo essere smentito il giorno dopo dal consigliere Fumagalli sui giornali, da parte del privato.

Ora, noi concordiamo con questa posizione del 2012 del Sindaco, non concordiamo con questa proposta, perché si chiede di costituire una società senza un preciso mandato operativo, e la stipula di una convenzione transitoria, che cambia, perlomeno, leggiamo dalla delibera che ogni privato che entra ogni azione che si fa quest’operatore diventa parte della società e quindi la convenzione va trasformata.

Una società che rappresenta, secondo noi, a questo punto, non è chiaro quanto dice il Sindaco, non sono chiari né gli obiettivi, né le risorse, né le strategie, secondo noi costituisce uno spreco di denaro, perché secondo noi è più logico legare la costituzione della società a interventi di trasformazione urbana, in armonia con la legge.

Si dà vita, in pratica, a una scatola vuota. Forse, va beh, si sta pensando che a ottobre c’è la proposta di ridurre le società pubbliche da 8 a 1.000, quindi con questo rischio si mettono le le mani avanti.

(Ndt, interventi fuori microfono)

Da 8.000 a 1.000, scusate. Ad una scatola vuota.

Il Comune, secondo noi, avrebbe dovuto attendere l’individuazione degli obiettivi e quindi della missione, in questa proposta non c’è alcuna missione, tra l’altro a Omnibus, quindi con un sacco di possibilità di interventi, ma nessun obiettivo definito, e quindi avrebbe dovuto attendere l’individuazione degli obiettivi della missione della STU, nonché, soprattutto, l’esito della gara per la selezione dei soci operativi.

La nostra preoccupazione riguarda anche il fatto che potrebbe, una proposta del genere, finire

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con l’esautorare il Consiglio comunale dalle competenze sull’urbanistica, perché sembra che non solo si diventi il braccio operativo per realizzare gli indirizzi del P.G.T., tra l’altro il P.G.T. è fatto a metà, ripeto, per cui non si sa dentro la variantona neanche qual è la visione, se non che sarà tutta produttiva, salvo la Fiera. Quindi non potrà realizzare gli obiettivi o gli indirizzi del P.G.T., ma anche potrà proporre varianti al P.G.T..

Lo so, lo so che la STU non consente di derogare alle prerogative del Consiglio comunale, però io vorrei vedere, voglio vedere, quando in Consiglio comunale arriveranno le proposte, chi avrà il coraggio, della maggioranza, di opporsi a questa struttura.

E’ una struttura urbanistica che non è operativa ancora, perché non ha obiettivi, è funzionale alla realizzazione dei Piani Attuativi, con la particolarità di far scattare la dichiarazione di pubblica utilità e, perciò stesso, la potenziale espropriabilità di tutti gli immobili inclusi nel perimetro dell’intervento di trasformazione urbana, e noi il perimetro non l’abbiamo in nessun senso minimamente definito.

Chiudo, avrei altre osservazioni, ma credo che intervengano i colleghi dicendo che l’auspicio è che venga almeno chiarito che dalla delibera di approvazione non possa scaturire una delega in bianco alla società per l’indizione della gara dei soci, dato che in tal caso verrebbe esautorato dal proprio ruolo il Consiglio e, ancora, secondo noi l’Amministrazione dovrebbe almeno azzerare tutti i costi di funzionamento sino alla definizione degli obiettivi di trasformazione urbana e alla conseguente gara per la selezione dei soci.

Queste due raccomandazioni le poniamo sul tappeto. Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Consigliera. Ci sono altri che si prenotano? Consigliere Giussani, prego.

CONSIGLIERE GIUSSANI:

Grazie, Presidente. La consigliera Borghi ha impiegato 7 minuti e 23 secondi per fare una sintesi della strategia che lei ha usato in cinque anni di mandato, cioè: non fate niente, non fate niente, non facciamo niente, tutto a scatola vuota, cerchiamo di non prendere decisioni, rimandiamo perché…

Ma, signori, ragionando in questo modo arriveremo, fra due anni, a fare la metà di quello che abbiamo fatto, e a pari merito della consigliera Borghi, ex Sindaco, che oltre alla via Cavallotti, dove ci sono da dare ancora un 300.000 euro, a Treviglio non ha fatto un bel niente.

Questo poi per il concetto “no”, “no”, “no”, sempre di no, senza entrare nel merito delle positività, perché a volte bisogna anche vedere, quando si mette sul tavolo un argomento, sì, ci possono essere degli aspetti negativi, ma ce ne sono anche tanti positivi e tanti da sfruttare, da portare a casa, da gestire, ma se noi partiamo, all’inizio, a dire di no, cari signori, è un no solo ideologico, è un no che non porterà da nessuna parte, ma è un no che lascerà Treviglio e riporterebbe Treviglio in mezzo al guado, come l’abbiamo trovato.

Per non parlare poi del P.G.T., dove la Consigliera dice “non avete”, “non avete”, “non avete”.

Ma sì che ce l’abbiamo l’idea, sicuramente non è la vostra idea - passatemi il termine -, non è quella porcata di macchie di leopardo che ci avete presentato, dove in certe zone c’erano decine di migliaia di metri cubi, e in altre zone un tubo. Tanto per essere chiari.

L’abbiamo sì un’idea della Mezzaluna, forse non riteniamo che questo sia il momento di buttare sul mercato cubatura quando ce n’è tanta, sicuramente, là a Mezzaluna, va rivisitata, va gestita e, anche lì, prima di fine mandato, io mi auguro a breve, ci metteremo le mani, sicuramente però non con la vostra strategia, non con le vostre regole, e non con le vostre logiche, consigliera Borghi.

Detto questo, per quanto riguarda la STU, noi siamo assolutamente d’accordo, perché può diventare veramente lo strumento per il futuro per far promuovere attività, progetti, sul territorio trevigliese, non come ha fatto lei che, ripeto, tanto per farle un esempio, glielo ripeto per l’ennesima volta, Caravaggio 37 milioni di euro sulla BRE.BE.MI., Treviglio un cavolo, si è trovata due sottopassaggi da 4 metri, e si è trovata tagliata il passaggio di via del Bosco.

Questo è quello che ha fatto lei, Consigliera, e questo metodo, questa strategia ci dispiace, anzi, siamo contenti di non accettarla. Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Consigliere. Prego, consigliere Lingiardi.

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CONSIGLIERE LINGIARDI:

Grazie, Presidente. Ne approfitto un attimo sulla questione della variazione della normativa della TARI, di cui parlava il Sindaco, per una questione… forse la dovevo dire prima, ma mi è venuta in mente adesso, mi hanno fermato, sulla questione della TASI.

Forse c’è un qualcosa sul Regolamento, per quanto riguarda le persone divorziate non si riesce a capire qual è la collocazione, chi deve pagare, se paga tutto il proprietario oppure l’inquilino, che è la moglie, che ha l’assegnazione della casa. Ve la dico solamente perché mi hanno fermato, magari potevano fermare un qualsiasi Consigliere o un Assessore, e però ve lo dico.

Sulla questione della STU, beh, il consigliere Giussani parla di scatola vuota del passato, questa è una scatola vuota, questa è veramente una scatola vuota, perché è un contenitore, fatto bene, ma chi è che dice che non c’è positività in un bel contenitore? Ma ci mancherebbe, lo dice il Testo Unico degli Enti locali, dà la norma, e via discorrendo, e dà tutte le opportunità.

Però, com’è stata formulata in questa delibera, la STU è Omnibus, cioè in questo momento si costruisce il pacchetto, la scatola, il contenitore, ma non si dice per che cosa si fa.

Il Sindaco ha parlato di area stazione, Polo Fieristico, ha accennato Polo Fieristico, poi in passato, con la lettera famosa, si parlava della famosa predisposizione a variante generale.

Abbiamo appena approvato il bilancio, si poteva almeno accennare a queste questioni, si poteva dare un accenno, cominciare a parlarne, magari con un briciolo più di tempo, anche dando tempo alle opposizioni, che avrebbero avuto modo anche di discuterne al loro interno, magari con il partito e, in quanto tale, anche dare magari anche veramente positività, ma, cioè, dateci… io ve lo sto dicendo, ve lo dico anche come, adesso, in questo momento, Presidente della Commissione di Trasparenza, dateci il tempo, veramente, se siete trasparenti, per potere anche consultarci.

Poi, è chiaro, c’è il gioco delle parti, si vota contro, ci si può anche astenere, in alcune condizioni, anche sul bilancio, sulla questione dell’IMU ci siamo anche astenuti, non abbiamo votato contro, ma lo dico anche perché veramente… io purtroppo - e lo dico qui - non ho potuto partecipare per motivi lavorativi alla I Commissione consiliare, e capita, mi chiamano in direzione non posso venir via, però alla sera mi sono detto: vado a riprendermi la documentazione. Non c’era questa documentazione sul sito.

Capisco che a volte sono questioni veramente tecniche, magari c’è stato un impedimento, però, cioè, il poco periodo non ci permette di fare analisi.

Io vedo le cose un pochettino più dal punto di vista delle costituzioni delle società, le società private, quando si costituiscono, hanno un capitale - e qui c’è -, hanno uno Statuto – e qui c’è -, hanno un oggetto sociale, ma lo fanno per una motivazione, e cioè: devono costruire un prodotto, sanno che è quello il prodotte da costruire per poi vendere. Qui si costruisce la società, ma non si sa qual è il prodotto. Ma partiamo dove? Partiamo da che punto?

Veramente, su questo aspetto io vorrei puntualizzare proprio il fatto di un contenitore e non del contenuto. E’ Omnibus, abbiamo capito, però sinceramente…

E questa finestra, poi, che è stata data, va bene, a parte che faccio veramente fatica a capire il Governo, che dice, da una parte, “dobbiamo diminuire da 8.000 le società partecipate a 1.000 in tre anni”, e poi dà le opportunità di costruirle. E anche queste sono le contraddizioni dell’Italia.

L’altra questione, che è un pochettino più tecnica, e mi sono letto un po’ bene la delibera…

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Ha un minuto, Consigliere.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

Eh, va beh, faccio la mia domanda. A un certo punto si dice: atteso che l’individuazione dei soci di diritto privato della costituenda società richiede preventivo esperimento della procedura aperta secondo il modello di gara.

Cioè noi adesso partiamo, è una società comunale, poi c’è… potrebbe esserci una gara per il conferimento in quote azionarie da parte del socio privato.

Poi si dice: atteso però, infine, che deve intendersi ammesso l’ingresso nella compagine sociale dei proprietari delle aree oggetto di intervento di trasformazione a fronte del conferimento dei relativi beni immobili.

Cioè, prima si parte, 120.000 euro del Comune, e poi magari entra il socio con altri 120.000 euro, per dire, oppure 119, vale a dire il 51% contro il 49, e la società resta in mano pubblica,

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poi entra un’altra persona, che potrebbe conferire un capitale maggiore a livello di… per la proprietà delle aree, e si sconquassa, come dire, l’impianto della società. Potrebbe entrare 1 milione di euro di proprietà delle aree, e quindi andare a sconquassare.

Cioè questa cosa qui io faccio fatica a capirla.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

La invito a concludere, Consigliere.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

E concludo. Va beh. Questa, purtroppo, avrei dovuto farla in Commissione, se potete darmi una risposta su questo argomento vi ringrazio.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Consigliere. Ci sono altre prenotazioni? Non ci sono altre prenotazioni. Per cui, se il Sindaco vuole replicare, prego.

SINDACO PEZZONI:

Grazie, Presidente. Allora, è la normativa che prevede la possibilità di aprire STU ad hoc o STU Omnibus, quindi tutto quello che si sta facendo mi pare che abbia il carattere della gestione ordinaria o, in questo caso straordinaria per quel che riguarda gli strumenti, all’interno del quadro normativo che la legge italiana consente.

Mi stupisce lo stupore di una proposta accelerata nel momento in cui ho fatto la premessa, e se ne parlava anche con la citazione che la consigliera Borghi ha fatto, di un qualcosa che si sa che si costituisce nel momento in cui c’è la possibilità di costituirlo.

Ribadisco che abbiamo iniziato a parlare di STU dal 2012, che non la potevamo costituire nel 2012, che non la potevamo costituire nel 2013, e che la possiamo costituire adesso, che è il 2014.

Qual è la diversità rispetto al contenuto della normativa, o della lettera che la consigliera Borghi ha letto? Che lì c’era scritto che generalmente si possono pensare a STU o si può pensare alla realizzazione di queste società, e la si può pensare spesso, dico, nel momento in cui, individuato un intervento, penso ad esempio per il Comune di Treviglio, per fare un esempio non attuale, ma che sarebbe potuto essere interessante, area ex Baslini, che mi pare che sia la migliore delle aree dal punto di vista dell’impianto per una Società di Trasformazione Urbana, anche soprattutto per il discorso del controllo da parte, diciamo, mista pubblico- privata delle operazioni che si fanno, dicevo, al momento la cosa è andata avanti, la convenzione è stata sottoscritta, quindi non fa parte delle possibilità di intervento, dicevo, l’unica cosa che abbiamo detto è: usiamo la possibilità che abbiamo, perché abbiamo inserito nel piano di sviluppo di questa città anche questo strumento.

Quindi, se la legge lo consente - domanda - perché non farlo? Non è una questione di scatola vuota o di aumento dei costi, per il semplice motivo che anche noi prevediamo che nella fase transitoria, quella di avvio, quella che consentirà alla STU poi di definirsi ancora meglio, non ci siano compensi, l’esimente il nostro Statuto lo prevede, e anche la possibilità che la società sia guidata a costo zero è possibile.

D’altro canto secondo me è interessante vedere anche che ci sono positivi esempi in questa zona, penso soprattutto al Comune di Melzo, in cui la Società di Trasformazione Urbana ha gestito il recupero di aree dismesse e, oltretutto, con una progettazione significativa è riuscita anche a fare quelle operazioni che generalmente i nostri Comuni non fanno, e cioè di fruire di risorse pubbliche per Piani di Intervento che riportano vita dentro in una città in zone che erano state abbandonate rispetto alle attività produttive.

L’esperienza melzese è una, probabilmente, delle poche STU, perché ce ne sono altre che sono partite e non sono andate da nessuna parte, penso a quella che avrebbe dovuto gestire Porta Sud, che è quella più nota, che ha visto come punto di riferimento principale il Comune di Bergamo.

Allora, dicevo, abbiamo esempi positivi di STU che sono nate e che hanno definito il loro oggetto, quello che, ribadisco, a me interessava era cogliere l’occasione della possibilità della costituzione, che significa mettere il capitale all’interno di una società interamente partecipata dal nostro Comune, quindi nessun discorso di risorse buttate, ma del fare in modo tale che ci sia questa possibilità.

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Definire gli interventi puntuali è l’oggetto della strategia iniziale della STU, per come si sta definendo, con uno strumento che, se uno poi magari guarda il mercato delle operazioni che hanno visto coinvolte la nostra Amministrazione comunale, potrebbe anche pensare che diventa significativo in termini di contenimento dei costi per gli operatori. Un PIP fatto dall’Amministrazione comunale ha una modalità di gestione, ha dei costi che poi non vengono ad essere scaricati, penso soprattutto al discorso della tassazione, una società che lo realizza nell’ambito della programmazione, che è sempre e comunque di competenza del Consiglio comunale, non apprezzo molto l’idea che si venti lontano il timore che la potestà urbanistica venga sottratta al Consiglio comunale, è una delle poche, secondo alcuni, che gli è rimasta e, sicuramente - dico giustamente -, rimane in sede di Consiglio e fondamentalmente nessuno sta pensando ad altre operazioni di questo genere qui.

Allora, dicevo, un PIP realizzato in questo modo può, magari, avere anche dei costi inferiori, poi, nel momento in cui la tassazione, dico, per quanto riguarda una società non viene ad essere caricata, come succede per le opere fatte dal Comune direttamente e non è scaricabile e invece per una società sì.

Io sono convinto di una cosa, ci si lamenta la mancanza della programmazione, quello che dicevo prima è che stiamo tutti vivendo un periodo abbastanza emergenziale, e la programmazione ci dice anche che lo Stato ci ha detto, l’altro ieri, che rispetto ai soldi che ci aveva promesso un mese prima, sono arrivati 200.000 euro in meno. Quindi questa è la programmazione di cui noi riusciamo a dar conto.

D’altro canto ci adattiamo giorno per giorno, sopravvivendo all’emergenza, e in questo caso secondo me l’Amministrazione comunale di Treviglio fa un passo invece di prospettiva, si garantisce la possibilità di avere uno strumento utile grazie al quale la programmazione potrà magari fare qualche passo in più abbastanza in fretta.

Non sono poi convinto di quello che diceva prima la consigliera Borghi, del fatto che sia tutto programmabile, o che sia tutto così definito.

Non voglio rientrare nella polemica del confronto tra il prima e il poi, però mi sembra davvero - mi si consenta - un pochino fuori luogo pensare alla programmazione integrata e complessiva di tutto, e poi, esempio dell’adozione del P.G.T., stralciare circa 50.000 metri quadri, che non sono pochi, di un’area significativa, che era quella della zona della San Francesco che, “voom”, sparisce per sole mere questioni politiche.

Allora, quello che stiamo facendo oggi è la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana, uno strumento operativo al servizio dell’Amministrazione comunale di Treviglio e dei cittadini di Treviglio, per fare in modo tale che, se ci sono, e possono esserci, occasioni, vengano colte; stare fermi ad aspettare che qualcuno arrivi perché si facciano cose che possiamo fare d’impulso, nostro, marketing urbano, un’operazione che metta sul mercato conoscenza anche degli operatori l’atlante delle opportunità insediative, un’azione sinergica con tutti gli altri Comuni che insieme a noi sono interessati dall’apertura prossima di BRE.BE.MI., il fatto che ci sia all’interno di Treviglio una capacità sicuramente insediativa ancora da poter sfruttare e, dall’altra parte, di dover governare. Questa cosa è quello che si chiede di fare a Treviglio futura.

Io sono convinto che possa essere uno strumento, ritengo che la via migliore non sia seminare i timori su quello che è possibile che capiti di male, ma vedere la positività della scelta di un’Amministrazione, che dà alla città una possibilità in più.

Ovvio che poi starà alle persone che la gestiranno - si parla di un amministratore unico inizialmente - la capacità di avere le gambe per andare avanti e a un Consiglio comunale, capace di programmare, il fatto che si dia poi alla Società di Trasformazione Urbana il carburante per fare in modo tale che il percorso lo faccia.

Ecco il motivo per cui - e finisco - non è vero che nel bilancio non ci sono accenni alla STU, non è vero, perché il PGS, che avete tanto criticato prima, la prevedeva, la prevedeva quest’anno, la prevedeva l’anno scorso, la prevedeva due anni fa. Grazie.

CONSIGLIO ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Sindaco. Dichiaro chiusa la discussione e sono aperte le dichiarazioni di voto, se ci sono dichiarazioni di voto vi invito a prenotarvi.

Prego, consigliere Minuti.

(Ndt, intervento fuori microfono) No, ci sono le dichiarazioni di voto.

(13)

CONSIGLIERE MINUTI:

In sede di Commissione avevo espresso delle perplessità riguardo a questa delibera, per queste due buone ragioni, che io ritengo buone ragioni: la prima è che nell’attualità la nostra capacità di controllo delle società partecipate è molto relativa, ci sono molti episodi che dimostrano come noi incidiamo un gran poco nel governo delle società a cui partecipiamo, e la preoccupazione è quella… è vero, il Sindaco dice “preoccupiamoci solo delle cose potenzialmente negative che hanno da venire”, però io dico che la verità è che noi non controlliamo efficacemente le nostre società, e in questo Statuto non è previsto, se non l’approvazione del bilancio preventivo e del bilancio definitivo da parte del Consiglio, ma nulla di più per rendere efficace il nostro controllo che, in un’attività di trasformazione urbanistica, che viene sottolineato essere in particolare trasformazione urbanistica di variante dell’esistente, è ancor più necessario.

Più che nell’esecuzione di servizi, nella trasformazione urbanistica sono coinvolti interessi molto grandi, di cui il primo è la salvaguardia del territorio, che negli ultimi anni, per l’infrastrutturazione, per l’esecuzione del secondo PIP ha visto un depauperamento forte di aree agricole.

(Ndt, intervento fuori microfono: “Anche Bergamo est”)

Tante altre parti, mica è solo da noi, però per fortuna la gente oggi è consapevole che non si può andare avanti su questa strada, che è giunto il momento di limitare l’espansione urbana.

Per cui io, condividendo l’istituto in sé, e cioè la Società di Trasformazione Urbana, ritenendolo perfettamente legittimo ed opportuno, quale strumento, che può anche essere efficace e, nello stesso tempo, però, faccio promemoria che sarà necessario evitare che sia lo strumento in libertà assoluta che goda dell’ultima opportunità di mangiare fuori il territorio. Non vorrei che fosse questo. Atteso che qualche fabbisogno sul quale aggregarsi il carro della speculazione esiste, perché noi - come diceva giustamente il consigliere Giussani - abbiamo trascurato di risolvere le criticità che permangono sul nostro territorio, non abbiamo mica organizzato come togliere il traffico di viale Montegrappa, di viale Piave, di viale Buonarroti, è tutto lì, né la BRE.BE.MI. ce lo porterà via, perché il traffico urbano e locale sarà sempre gravitante su lì, e quindi il nodo principale per noi è quello di bypassare la ferrovia per Cremona.

E’ quello non solo di congiungere i due PIP, l’1 e il 2, urbanizzando le aree della ferrovia, come intuitivamente e correttamente ha annunciato il Sindaco, ma occorre proseguire anche un attimo di là per lambire e salvaguardare poi l’area ospedaliera e rendere permeabile il territorio in un’aggiunta, in una strada concorrenziale rispetto a quella che attualmente è l’unica esistente e che gravita su viale… che non è un togliere, poi, Fumagalli, i clienti agli insediamenti esistenti su queste infrastrutture, che le potranno godere meglio, perché avrai la possibilità di parcheggiare, che adesso non hai, adesso hai solo la possibilità di scorrervi via, di volare via, se no le macchine si cozzano l’una contro l’altra.

Quindi io faccio promemoria di questo evento straordinario, a maggior ragione dopo essere stato l’altro giorno a vedere gli impatti della BRE.BE.MI. sui territori a noi circostanti. Andate a Calcio, a vedere tra Calcio e Pumenengo, la bellezza della tangenziale di Calcio. Non vi invito ad andare a vedere quella di Caravaggio, perché ci scoccia un po’ che Caravaggio ci abbia scippato la tangenziale, che doveva essere nostra, ma andate a vedere quella di Calcio, quant’è bella, e quanto si valorizza il territorio di questo Comune, che è gradevole, che è veramente gradevole, non solo in prossimità dell’Oglio, ma tutto il percorso di Calcio è veramente… ha tre castelli Calcio, ha le facciate dipinte da murales dei più grandi artisti bergamaschi, e ha una chiesa con la seconda cupola più grande della Lombardia. E’ bella, insomma. Ha avuto la circonvallazione gratis.

Il Sindaco ha manifestato qui un’opinione diversa riguardo al sistema delle tangenziali, dice:

aspetta, che magari vengono fatte e quindi forse abbiamo fatto bene ad aspettare. Io dico che… non so se abbiamo fatto bene o male ad aspettare, dico che la realizzazione di un sistema alternativo al traffico in viale Piave, viale Montegrappa e viale Buonarroti è indispensabile, e la soluzione non può che essere realizzata economicamente e finanziariamente nell’ambito del completamento del sistema industriale che il Piano di Governo del Territorio, a mio avviso ingiustamente, cancellava tout court, piano degli insediamenti industriali a sud della città, perché Treviglio è città industriale, occorre completare qualche cosa, ma il completamento di un’area marginale del territorio e non l’occupazione di nuovo territorio.

(14)

Ergo, apprezzo il fatto della grande prudenza con cui si muove l’Assessorato all’Urbanistica per poter lasciare le riserve in campo per affrontare questa cosa qui, perché per affrontare questa cosa occorre mettere in gioco una parte di quel patrimonio che, altre volte ho detto, ci si dimentica sempre di mettere nell’inventario dei beni da valorizzare e da alienare, ma in questo caso fortunatamente, perché penso alle aree che una cattiva programmazione, anche ferroviaria, della modifica del tracciato della Cremona-Treviglio ci comprometteva, penso all’area che abbiamo in viale Manzoni, prima di arrivare al sovrappasso della ferrovia, verso l’ospedale, possiamo conferirla come bene in questa società.

Persino l’area del Foro Boario, qualora il mercato non si sbagliasse, può essere conferita in questa società.

Dicevo al consigliere Giussani, che mi chiedeva ragione “ma perché esprimi questi giudizi trancianti sulla proposta di delibera?”, dico: perché se noi sapessimo, se fossimo in grado di conoscere i vostri desideri, i vostri programmi, potremmo suggerirvi che forse 120.000 euro di capitale per far marciare una società con queste ambizioni non sono sufficienti, allora occorre fornire.

Adesso possiamo permetterci di conferire anche 500.000 euro, adesso, perché abbiamo ancora dell’avanzo da applicare, adesso possiamo conferire dei beni, perché non li abbiamo ancora soggiaciuti alla valorizzazione e alienazione, altrimenti altereremmo l’equilibrio di bilancio, più oltre magari non possiamo farlo, era questo il nostro desiderio, era di conoscere per potere suggerire la giusta dimensione di una società, che è opportuna e lecita, ed è opportuna, e che potrebbe davvero cambiare i connotati senza stravolgere il territorio, senza occupare altre aree, i connotati della Treviglio a margine dell’edificato, perché anche quella di Melzo, lì si pongono degli obiettivi, ma vai a Melzo, vai sulla ferrovia per Bergamo.

La stazione di storica di Melzo, che ha quel bellissimo manufatto della Galbani stile anni Trenta, e che si vuole salvaguardare, perché è l’unico edificio… sì, è gradevole… A parte che lo stile funzionale degli anni Trenta era anche bello, ma quello lì è bello, però è uno scheletro, lì, come lo scheletrino che è rimasto da noi, nella Baslini, di un manufatto industriale che è lì, che andrebbe conservato, ma non un piccolo tocco in un deserto di una piazza che è inconclusa, lì a Melzo.

Bisogna avere l’ambizione di fare, ma anche dare gli strumenti alla società che si costituisce perché, veramente, realizzi ciò che ci si ripromette, con i mezzi adeguati e con la possibilità, per noi Consiglieri comunali, di metterci il naso, evitando che qualcuno invece ci metta i piedi sulla testa.

E per tutte queste buone ragioni mi piacerebbe votare a favore, la politica suggerirebbe che devo votare contro, perché siamo opposizione, però… io credo anche il consigliere Merisi, noi ci asterremo da questa cosa qui, incoraggiandovi, perlomeno, a risolvere il nodo nevralgico da affidare a questa società, più snella rispetto ad altri interventi, del superamento della ferrovia per Cremona.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, consigliere Minuti. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Nessuno si prenota? Prenotatevi.

Prego, consigliere Merisi.

(Ndt, intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE MERISI:

Lascio la parola alla consigliera Borghi se…

(Ndt, intervento fuori microfono: “No, no, vai”) Vado?

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Tanto uno o l’altro, poi intervenite tutti e due, non è un problema.

CONSIGLIERE MERISI:

Sì, sarò molto breve. Oltre a quanto preannunciato dal consigliere Minuti, che condivido in toto, sottolineando la preoccupazione che questa STU non vada poi ad essere il puntello più o meno legislativo di un ulteriore appropriamento, appropriazione del terreno, e quindi di ulteriore cementificazione, c’erano però due o tre cosette che volevo sottolineare.

(15)

Una è questa Omnibus, che da una parte è sicuramente positiva, perché lascia spazio d’azione, dall’altra, però, genera - perlomeno nel sottoscritto - qualche preoccupazione di troppo, perché non si vorrebbe, non vorrei che poi questo spazio di azione fosse superiore ai 360 gradi, e quindi il ruolo del Consiglio comunale potesse in qualche modo essere sminuito, svilito o, quantomeno, limitato da un’azione di questo tipo.

E’ un metodo “mas rapido”, come direbbero in Spagna, visto che è ormai la lingua corrente,

“mas rapido” perché i tempi tecnici per studiare una proposta di questo tipo, con tutta una serie di, per carità, buone intenzioni, è stato davvero troppo breve e, mi spiace sottolineare, ma… va beh… mi spiace sottolinearlo, ma non è la prima volta.

Secondo me non è il momento di costituire una società di questo tipo, a meno che ci sia fretta di concludere qualcosa, e potrebbe anche essere positivo, però non lo sappiamo, anche perché in Commissione era venuto fuori, da parte dell’assessore Vailati, solo un’indicazione, e questa sera ne abbiamo avuto un’altra, rispetto al primo intervento di cui questa STU potrebbe essere fautrice.

Ho qualche dubbio anche sull’amministratore unico. Non credo che accetti la gratuità o il volontarismo, è ovvio che saranno costi da mettere, il Sindaco ha citato Melzo e la Porta Sud, quindi anche questa, come tutte le società, e questo non è sicuramente un difetto, può portare del buono, può portare del meno buono.

Però se il socio privato arriva al 51%, non vorrei… penso di no, ma non vorrei - questo è un altro dubbio - che si creasse una situazione tipo TEAM.

Poi, giusto per esemplificare, a pagina 3 della convenzione, ai sensi dell’articolo 120, leggo: la società potrà svolgere direttamente o indirettamente attività di promozione dello sviluppo nell’ambito territoriale di riferimento.

Per cui una certa autonomia è comunque lasciata. Allora, se è autonoma, però va sottolineato il ruolo del Consiglio comunale.

E poi, al comma a): svolgere le attività di progettazione e pianificazione urbanistica e attuativa… Bisogna dare anche le risorse, bisogna dare anche le persone che facciano questa cosa.

Per tutto questo anche il mio voto, pur apprezzando - come diceva l’ex Sindaco Zordan - la bontà della proposta, sarà di astensione. Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, consigliere Minuti. Prego, consigliera Borghi. Chiedo scusa, Merisi, non Minuti. Lapsus.

CONSIGLIERE BORGHI:

Chiedo se sono cinque o dieci minuti?

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Dieci.

CONSIGLIERE BORGHI:

Sì, non ne ho bisogno, non si spaventi.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Sono a sua disposizione.

CONSIGLIERE BORGHI:

No. Devo dire che la presa di posizione del Sindaco, nel 2012, quindi l’attesa della possibilità di costituire una società piena di sostanza, con un perimetro ben delineato, con un’azione ben definita mi trovava d’accordo, solo che il Sindaco ha cambiato idea, e oggi ci consegna - come hanno fatto tanti Comuni, del resto - un contenitore vuoto, limitandosi… mah, sembra che la delibera e la convenzione Statuto parafrasino la legge, insomma, non ci sia un contenuto ben chiaro.

Ma anche noi siamo per ritenere che sia uno strumento valido, che l’idea è buona, però vorremmo che fossero delineate, almeno per sommi capi, le operazioni di trasformazione che si vorrebbero attuare, intraprendere.

Qui invece abbiamo davvero uno strumento fine a se stesso, per fare che cosa? Lo deciderà la maggioranza, quando lo deciderà opportuno, e quando deciderà di riempire questo contenitore.

(16)

La mia chiusa è questa: in teoria, ripeto, l’idea è buona, anzi buonissima, ma questa delibera portata in Consiglio è il vuoto, è il vuoto pneumatico, un testo buono per qualsiasi Comune, un po’ come scegliere un vestito senza decidere la misura, il colore e il tessuto. Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Consigliera. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Giussani.

CONSIGLIERE GIUSSANI:

La nostra posizione è che siamo assolutamente d’accordo, per cui voteremo a favore.

Però, ecco, tanto per risolvere il piccolo problemino della consigliera Borghi, lei parla di vestito senza colore, un po’ come… io faccio un parallelo, un po’ come se uno va a comprare una macchina e dice: compro la macchina solo per andare a fare la spesa. E se poi la macchina mi serve anche per andare al lavoro, mi serve anche per altre cose? Non la posso usare.

Cioè, voglio dire, questo è uno strumento, consigliera Borghi, è uno strumento, forse non l’ha capito, è uno strumento che può servire a implementare tante attività sul territorio, se noi le vincoliamo ad una sola attività, la limitiamo, e diventa una cosa nata fine a se stessa. No.

Deve essere uno strumento, ripeto, come la vettura, che può servire per andare al lavoro, per andare a divertirsi, per andare a fare la spesa. Il concetto, tenga presente, è uno strumento.

Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Consigliere. Ci sono altre dichiarazioni? Consigliera Ciocca, prego.

CONSIGLIERE CIOCCA D.

Niente, non mi pare che le questioni sollevate in questa sede siano di poco conto, sottolineando, chi più, chi meno, il problema dello strumento, della differenza tra lo strumento e le indicazioni di applicabilità dello strumento, mi pare che sia chi ha annunciato un voto di astensione, sia chi ha annunciato un voto contrario, collimino, insomma, in queste considerazioni.

Spiace, spiace per l’ennesima volta non essere posti in grado di vedere, per usare una metafora, qui viaggiamo tra vestiti e macchine, comunque vediamo di capirci, di vedere come uno strumento perfettamente lecito, funzionale, dove ha raggiunto dei risultati e comunque interessante e di cui si parla da tempo per questa città, non sia legato a qualcosa di concreto e soprattutto che non ci siano, per adesso non siano individuabili gli strumenti di controllo che consentano all’espressione più grande di rappresentanza della città, che è il Consiglio comunale, di controllare la direzione di questo strumento e come dentro una società, a maggior ragione, mista, così come l’ha delineata il consigliere Lingiardi, si possa operare.

Ecco, sono delle perplessità. Non credo che… cioè, sia chiaro che il nostro voto non è contro un possibile strumento, ma contro una delibera che non ci dà la possibilità di vedere come sarà applicato e quindi se tutte le preoccupazioni espresse da altri Consiglieri sull’effettiva possibilità di controllo da parte del Consiglio comunale, che può vedere solo i bilanci, ma uno strumento che incide così pesantemente sul destino urbanistico e sulla realizzazione e sull’uso del territorio, come questo, meriterebbe altri strumenti, altre garanzie.

Non è un discorso di sfiducia nelle persone, tanto più che neanche le conosciamo, come chi gestirà questa società, però non ci pare che questo strumento, così com’è descritto oggi, possa dare le garanzie che sono richieste.

Poi vedremo sui singoli interventi di questa costituenda…, sulla struttura di questa STU e sugli interventi della Società di Trasformazione Urbana poi è chiaro che uno potrà esprimere dei pareri più precisi. Grazie.

CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

Grazie, Consigliera. Per dichiarazione di voto, il Sindaco.

SINDACO PEZZONI:

Grazie, Presidente. Io faccio fatica a capire come una scatola vuota faccia così paura; se è vuota non fa paura perché non fa assolutamente niente. Dall’altra parte, invece, in questa Amministrazione comunale mi pare che nessuno abbia mai messo in discussione l’utilizzo di nuove aree per realizzazioni urbanistiche.

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Il Consigliere Spadoni Urbani illustra l’interrogazione.. Risponde

Sulla proposta del Consigliere Zaffini, interviene il Consigliere Rossi Gianluca il quale, pur confermando che il problema della Presidenza del Consiglio

Tipo Atto: PROPOSTA DI ATTO AMMINISTRATIVO Iniziativa: G.R. Al termine della relazione del Consigliere Cintioli, interviene il Consigliere Fronduti che svolge relazione