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POR PUGLIA FESR FSE ASSE X

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(1)

POR PUGLIA FESR – FSE 2014 – 2020

ASSE X - Avviso Pubblico n. 6/FSE/2017, DGR n. 1417 del 05/09/2017 (BURP n. 107/2017)

Corso ITS VII Ciclo “Tecnico superiore per la Qualità nelle Imprese Agroalimentari”

(Acronimo: Q-FOOD)

Docente: dott. MAZZACANE Francesco

Tecnologo Alimentare Regione Puglia

AREA: TRASVERSALE

UF: Formazione del Personale Alimentarista

(2)

Formazione del Personale Alimentarista

(3)

Formazione del Personale Alimentarista

(4)

CHI E’ INTERESSATO ALLA FORMAZIONE ??

Sulla base dei dati epidemiologici e della concreta associazione tra ruolo ricoperto nell’attività alimentare e rischi di trasmissione di malattie attraverso gli alimenti, vengono individuate quali “mansioni a rischio” di cui alla L.R. N. 22/07 e s.m.i.:

la produzione post-primaria,

la trasformazione,

la preparazione,

la somministrazione,

Il commercio di prodotti alimentari sottoposti

a regime di temperatura controllata.

(5)

CHI E’ INTERESSATO ALLA FORMAZIONE ??

Pertanto…

…gli addetti alle succitate mansioni sono tenuti alla frequenza dei corsi di formazione…

…e devono acquisire una documentazione

attestante la stessa prima di poter essere

adibiti a qualsiasi mansione compresa fra

quelle individuate “a rischio”

(6)

CHI E’ INTERESSATO ALLA FORMAZIONE ??

E per le sagre… ?

in funzione dell’occasionalità e temporaneità dell’evento…

…sono esclusi dall’obbligo della formazione, gli operatori o i volontari addetti, ad

eccezione di un responsabile

appositamente identificato per ogni

Associazione o Ente che esercita tali attività

nell’ambito della manifestazione.

(7)

SCOPO DEL CORSO

Incoraggiare gli operatori ad assumere un atteggiamento responsabile e corretto nella preparazione e somministrazione degli alimenti;

Informare su buone pratiche da adottare in materia di igiene degli alimenti nel pieno rispetto delle norme vigenti;

Migliorare le conoscenze al fine di ridurre il rischio di malattie trasmesse con gli alimenti e aumentare il livello di qualità igienico – sanitaria delle produzioni

1

2

3

(8)

S O M M A R I O

La contaminazione degli alimenti Malattie trasmesse dagli alimenti Igiene della persona e del vestiario Igiene degli ambienti di lavoro

La conservazione degli alimenti

1

2

3

4

5

(9)

S O M M A R I O

La contaminazione degli alimenti Malattie trasmesse dagli alimenti Igiene della persona e del vestiario Igiene degli ambienti di lavoro

La conservazione degli alimenti

2

3

4

5

(10)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

Cosa si intende per

« CONTAMINAZIONE »

presenza o introduzione

di un pericolo nell’alimento

(11)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

CONTAMINAZIONE

CHIMICA

FISICA

BIOLOGICA

(12)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

(13)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

dagli alimenti

Vetro Legno Gomma Plastica Metalli

dall’ambiente di lavoro

« corpi estranei »

(14)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

MICRORGANISMI Costituiti da una

o poche cellule

Non visibili ad occhio nudo

Vivono ovunque:

cibi, acqua, suolo, aria, organismi

talvolta non incidono sull’odore e sul gusto

dell’alimento

contaminato

(15)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

MICRORGANISMI

BATTERI FUNGHI

(o muffe)

LIEVITI

PARASSITI

VIRUS

(16)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

BATTERI

UTILI PATOGENI

Provocano malattie in seguito all’ingestione di alimenti da essi

contaminati x la salute

(es. microflora intestinale)

x le tecnologie di produzione

(es. yogurt, formaggi, ecc…)

Più comune tra le

contaminazioni

(17)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

BATTERI

SPORIGENI ASPORIGENI

Non sono in grado di produrre spore.

In condizioni ambientali a loro non favorevoli possono produrre dei rivestimenti protettivi dette spore

(es. clostridium botulinum)

(18)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

BATTERI

TOSSINE - SI TOSSINE - NO

Non sono in grado di produrre tossine.

Producono sostanze tossiche

all’organismo umano. Nei casi più gravi possono portare alla morte

dell’individuo.

(es. staphylococcus aureus, clostridium botulinum)

(19)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

FUNGHI

UTILI DETERIORANTI

Provocano modifiche strutturali ben visibili nell’alimento.

per le tecnologie di produzione

(es. salami, formaggi, ecc…)

Si sviluppano in

condizioni di

elevata umidità

(20)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

LIEVITI

UTILI DETERIORANTI

Se presenti in grandi quantità.

x le tecnologie di produzione

(es. vino, birra, pane, ecc…)

Si sviluppano in alimenti ricchi di

zuccheri.

(21)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

VIRUS

Estremamente piccoli, si moltiplicano solo in altre cellule viventi.

(es. virus Epatite A → consumo di frutti di mare crudi o acqua non potabile)

PARASSITI

Visibili ad occhio nudo, vivono traendo nutrimento dal soggetto vivente.

(es. trichinella dal maiale o detto verme solitario)

(22)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

La contaminazione da Batteri è la più diffusa.

Può avvenire in qualsiasi momento a causa della loro onnipresenza

Ambiente esterno

(es. acqua aria, suolo, ecc…)

Ambiente interno

(es. locali, impianti, attrezzature, arredo,

ecc…)

Animali e Vegetali

(es. locali, impianti, attrezzature, arredo,

ecc…)

Uomo

malato portatore sano chi manipola o conserva gli alimenti

in maniera non corretta o non rispetta le corrette

prassi igieniche.

(23)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

Uomo

malato portatore sano chi manipola o conserva gli alimenti

in maniera non corretta o non rispetta le corrette

prassi igieniche.

L’operatore è obbligato ad informare tempestivamente il

proprio datore di lavoro affinché questi possa adottare

tutte le precauzioni del caso non presenta i sintomi della

malattia.

è in grado di diffondere i germi patogeni che ospita all’interno

del proprio organismo, attraverso feci, muco, cute,

ecc….

La contaminazione da Batteri è la più diffusa.

Può avvenire in qualsiasi momento a causa della loro onnipresenza

(24)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

Uomo

malato portatore sano chi manipola o conserva gli alimenti

in maniera non corretta o non rispetta le corrette

prassi igieniche.

L’operatore è obbligato ad informare tempestivamente il

proprio datore di lavoro affinché questi possa adottare

tutte le precauzioni del caso non presenta i sintomi della

malattia.

è in grado di diffondere i germi patogeni che ospita all’interno

del proprio organismo, attraverso feci, muco, cute,

ecc….

La contaminazione da Batteri è la più diffusa.

Può avvenire in qualsiasi momento a causa della loro onnipresenza

(25)

S O M M A R I O

La contaminazione degli alimenti Malattie trasmesse dagli alimenti Igiene della persona e del vestiario Igiene degli ambienti di lavoro

La conservazione degli alimenti

1

3

4

5

(26)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Reazione acuta associata all’ingestione di alimenti contaminati da microrganismi patogeni o tossine batteriche

INTOSSICAZIONI

INFEZIONI ingestione di sostanze tossiche

naturalmente presenti negli alimenti (es. funghi velenosi)

Ingestione di prodotti del metabolismo microbico

(es. tossine)

Introduzione di composti tossici per l’uomo provenienti da pratiche

scorrette

(es. residui di pesticidi) TOSSINFEZIONI

penetrazione nell’organismo umano di microrganismi patogeni causanti la malattia

(es. tifo, colera, epatite A, brucellosi)

SE VIVI, I PATOGENI SI

RIPRODUCONO E

PRODUCONO TOSSINE

(27)

LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

un alimento per essere sano non deve contenere microrganismi patogeni (cioè dannosi per la salute dell’uomo) né tossine

(sostanze tossiche) da essi prodotte

(28)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Alimenti maggiormente responsabili DEPERIBILI

UOVA CARNE

PESCE

FRUTTI DI MARE

FUNGHI

(29)

C A U S E

COMPORTAMENTO NON CORRETTO DEGLI OPERATORI

a) Scorretto mantenimento della temperatura di conservazione sia degli alimenti che devono consumarsi caldi che di quelli da consumare freddi.

b) Cattiva igiene dell’alimentarista ( es. manipolazione di alimenta da parte di personale infetto, inadeguata pulizia dei locali, attrezzature, utensili ).

c) Inadeguata cottura o riscaldamento dei cibi cotti o consumo di alimenti crudi ( es. frutti di mare, verdure irrigate con liquami, uova poco cotte ).

d) Inadeguato raffreddamento dei cibi cotti.

e) Contaminazione crociata tra alimenti cotti e alimenti crudi.

f) Cibi preparati troppo in anticipo rispetto alla data di consumo.

g) Scorretta preparazione.

h) Alimentarista portatore sano di agenti patogeni che non ha adottato le misure necessarie alla prevenzione nel corso della produzione.

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

(30)

CLIENTE (es. Bar, Negozi, ecc…)

Gli alimenti sfusi e/o deperibili, posti in esposizione, vanno protetti:

- mediante vetrinette;

- mediante banchi o espositori refrigerati;

- non possono essere lasciati alla portata di tutti ( es. colpi di tosse, starnuti, ditate, ecc… )

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

C A U S E

(31)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

Non tutti gli alimenti sono il terreno ottimale per la crescita dei microrganismi

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

(32)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

T EMPERATURA

Condiziona maggiormente la conservazione degli alimenti.

Influisce in maniera incisiva sull’attività dei microrganismi che, non possedendo una propria temperatura corporea, sfruttano, per il loro metabolismo, quella

dell’ambiente i cui si trovano.

L’aumento della temperatura agisce in modo contrastante: da un lato accelera le reazioni biochimiche cellulari aumentando la velocità di riproduzione dei

microrganismi; al tempo stesso provoca danni consistenti alle cellule batteriche, fino a distruggerle completamente.

-30 -18 0 +4 +10 +20 +30 +37 +45 +60 +100 +120 °C

PSICROFILI MESOFILI

+25

TERMOFILI

(33)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

T EMPO

Nel mantenimento delle caratteristiche proprie degli alimenti è necessario che gli stessi non sostino troppo a lungo nell’ambiente prima di essere consumati.

Un alimento deperibile non deve essere “esposto” più di due ore in ambienti a rischio (es. sala ristorante).

In condizioni favorevoli (caratteristiche e temperature ottimali), infatti, un microrganismo si riproduce in un alimento una volta ogni venti minuti. In tali condizioni, pertanto, il tempo necessario perché i microrganismi presenti in un alimento a temperatura ambiente diventino milioni è solo di poche ore.

(6 o 7 ore circa).

(34)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

N UTRIMENTO

Per vivere e moltiplicarsi, come tutti gli altri esseri viventi i batteri hanno bisogno di alimentarsi.

Gli alimenti preferiti dai batteri, e spesso all’origine delle tossinfezioni

alimentari, sono quelli ricchi di proteine ed acqua. Fra le carni,

particolarmente a rischio sono gli arrosti e i polpettoni, come anche le rollate

e le insalate di pollo. Fra i derivati delle uova la maionese, il tiramisù e le

creme possono costituire un ottimo nutrimento per i microrganismi, che

trovano condizioni di crescita altrettanto favorevoli nei prodotti a base di

latte quali le creme e la panna.

(35)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

O SSIGENO

La presenza o l’assenza di alcuni gas, quali l’ossigeno e l’anidride carbonica agisce selettivamente sui microrganismi favorendo la crescita di alcune specie e sfavorendo quella di altre.

Sulla base di questo tipo di classificazione, le varie specie batteriche possono essere suddivise in quattro grandi gruppi:

• AEROBI OBBLIGATI

• ANAEROBI OBBLIGATI

• AEROBI / ANAEROBI facoltativi

• ANAEROBI AEROTOLLERANTI

(36)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

O SSIGENO

AEROBI OBBLIGATI

I batteri appartenenti a questo gruppo traggono energia dalla respirazione aerobica; pertanto, hanno assolutamente bisogno di ossigeno (O

2

) per sopravvivere.

ANAEROBI OBBLIGATI

Gli anaerobi obbligati sono batteri che non necessitano di O

2

per sopravvivere, ma, al contrario, la presenza di ossigeno nel loro habitat ne inibisce la crescita. Questi batteri traggono energia da altri processi metabolici, quali la fermentazione, la respirazione anaerobica…

AEROBI/ANAEROBI FACOLTATIVI

Per la crescita dei batteri appartenenti a questo gruppo l'ossigeno non è indispensabile, ma quando è disponibile, viene comunque utilizzato. Questi microorganismi, infatti, in condizioni anaerobiche (assenza di O

2

) traggono energia da processi come la fermentazione o la respirazione anaerobica, mentre in presenza di ossigeno (condizioni erobiche) producono energia attraverso la respirazione aerobica.

ANAEROBI AEROTOLLERANTI

Questi batteri producono energia esclusivamente attraverso processi anaerobici (generalmente,

attraverso la fermentazione), ma - al contrario di ciò che avviene per gli anaerobi obbligati - la presenza

di ossigeno nel loro habitat non ne inibisce la crescita.

(37)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

O SSIGENO

Il tipo di comportamento che un batterio ha nei confronti dell'ossigeno dipende dal tipo di enzimi che il batterio stesso possiede. Più in particolare, dipende dagli enzimi capaci di interagire con l'ossigeno e con i suoi radicali, come l'anione superossido (O

2-

), i radicali ossidrilici (•OH) e il perossido d'idrogeno (H

2

O

2

).

Questi enzimi sono:

Superossido dismutasi, è un enzima presente negli aerobi obbligati, negli anaerobi aerotolleranti e in molti aerobi facoltativi. Il suo compito è di prevenire l'accumulo di superossido che, altrimenti, sarebbe letale per la cellula.

Catalasi, è un enzima presente negli aerobi obbligati e in molti aerobi facoltativi. Il suo compito è di decomporre il perossido d'idrogeno (H

2

O

2

) in acqua (H

2

O) e ossigeno (O

2

). In questo modo, l'enzima detossifica la cellula batterica da questo componente estremamente dannoso.

Perossidasi, è un enzima presente in molti anaerobi aerotolleranti. Il suo compito è di convertire il

perossido d'idrogeno (H

2

O

2

) in acqua (H

2

O) attraverso un meccanismo di trasferimento di elettroni.

(38)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

O SSIGENO

Gli anaerobi obbligati non possiedono questi enzimi, ecco perché la presenza di ossigeno nel loro habitat ne inibisce la crescita.

I radicali dell'ossigeno si formano come prodotti di scarto dei processi metabolici.

Questi radicali sono dannosi per la cellula e devono essere immediatamente

degradati per impedire che esercitino la loro azione tossica. Pertanto, solo i batteri

che possiedono gli enzimi responsabili della degradazione dei radicali dell'ossigeno,

possono sopravvivere e crescere in condizioni aerobiche.

(39)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

U MIDITÀ

L’acqua è un elemento indispensabile per la crescita dei batteri. Ogni alimento possiede uno specifico contenuto di acqua.

I microrganismi si moltiplicano meglio in alimenti con un contenuto di acqua maggiore dell’80% mentre non si moltiplicano in alimenti con un contenuto di acqua inferiore al 20%.

Pertanto gli alimenti più favorevoli alla moltiplicazione dei microrganismi sono quelli

ricchi di acqua come latte, creme, brodi, ecc.

(40)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

A CQUA LIBERA

i microrganismi necessitano di acqua per il loro metabolismo.

Gli alimenti, a seconda dei trattamenti subiti, possiedono quantità di acqua differenti. Tuttavia solo una parte di essa, quella non legata ad altre sostanze, è disponibile per lo sviluppo microbico. Tale quantità viene definita acqua libera e non corrisponde all’umidità del cibo.

Alimenti altamente deperibili sono pertanto la verdura, la carne, il pesce, il latte, i salumi cotti, il cui contenuto di acqua libera è elevato.

Al contrario tutti quelli con contenuto di acqua libera inferiore al 5% (latte in

polvere, cornflakes, crackers, biscotti) avranno una maggiore resistenza allo sviluppo

microbico.

(41)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

P H

Il pH è l’indice comunemente utilizzato chimica per definire le caratteristiche di una sostanza in termini di acidità o basicità. Esso si riferisce alla concentrazione di ioni idrogeno (H

+

) presenti ed influenza in modo significativo la crescita dei microrganismi.

Una sostanza viene definita neutra se il valore di pH è uguale a 7,

acida se i valori sono inferiori a 7 (fra 0 e 7) basica se i valori sono superiori a 7 (fra 7 e 14).

La maggior parte dei microrganismi cresce in alimenti che siano non troppo acidi né troppo basici (pH tra 6 ,5 e 7 ,5 ) ovvero approssimativamente neutri.

A pH acido (inferiore a 7 ) i batteri muoiono lentamente e quelli che non muoiono

subiscono un forte stress. Solo pochissime specie resistono a valori inferiori a 4

(42)

FATTORI CHE INFLUENZANO LA SOPRAVVIVENZA E LA CRESCITA MICROBICA NEGLI ALIMENTI

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

P H

pH 2,4

pH 4,9 pH 4,5

pH 9,6

pH 3,3 pH 6,8

pH 6,7

pH 7,0

(43)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Staphylococcus aureus - enterotossico

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

Mucose del naso e della gola, dell’intestino, foruncoli, epidermide, mani, dita, ferite cutanee, anche piccole

Si moltiplica negli alimenti ed è produttore di una tossina termoresistente (resta attiva anche dopo la cottura).

Una volta ingerito l’alimento in cui si sono prodotte le tossine, scatena una sindrome acuta di tipo gastrointestinale (nausea intensa, vomito ripetuto, diarrea, dolori addominali)

Tempo incubazione: 1– 7 h

ALIMENTI PERICOLOSI

Dolci o gelati alla crema o alla panna, creme a base di uova (sia crude che cotte), formaggi e latticini, carni (ripieni con carne tritata, sughi di carne, carni fredde con maionese, patè, prosciutto cotto, ecc…) e tutti gli alimenti troppo manipolati.

TEMERATURA DI

INIBIZIONE

Al di sotto di +4 °C; al di sopra di +60 °C

PREVENZIONE

Scrupolosa igiene del personale;

Astenersi dalla manipolazione diretta dei cibi quando si è affetti da infiammazioni del naso, della gola o da foruncoli. In caso di necessità di lavorare occorre adottare dispositivi di protezione (mascherine, guanti, ecc…

CONTAMINAZIONE

DALL’UOMO

Starnuti, colpi di tosse, manipolazioni con mani ferite, attrezzature non sanificate.

(44)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Salmonelle

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

Intestino di persone ammalate o infette (portatori sani), intestino e carni di animali ammalati o infetti, uova, frutti di mare, ortaggi inquinati da liquami

Una volta ingerito l’alimento in cui si sono prodotte le tossine, scatena una sindrome acuta di tipo gastrointestinale (nausea intensa, vomito ripetuto, diarrea, febbre, cefalea)

tempo incubazione: 12– 24 h

ALIMENTI PERICOLOSI

Cibi crudi o poco cotti a base di uova o di carne (soprattutto carne avicola e suina), frutti di mare, latte, latticini, ma anche cibi cotti contaminati dopo la cottura per contatto con superfici contaminate o per manipolazione da parte di operatori portatori.

TEMERATURA DI

INIBIZIONE

Al di sotto di +10 °C; al di sopra di +60 °C. E’ uccisa con i comuni disinfettanti

PREVENZIONE

Lavarsi e disinfettarsi le mani dopol’uso dei servizi igienici;

Cuocere a fondo gli alimenti e conservarli a temperature adeguate che impediscano la moltiplicazione;

Proteggere gli alimenti da consumare crudi e quelli già cotti;

Separare gli spazi in cui vengono lavorati cibi crudi da quelli adibiti ai cibi cotti per impedire contaminazioni

CONTAMINAZIONE DALL’UOMO

Scarsa igiene del personale, contaminazione durante la lavorazione(es. contaminazione incrociata crudo-cotto, consumo dopo unpo’ di tempo dalla cottura,

(45)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Clostridium perfringens

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

Le spore sono presentinell’intestino di persone o animali infetti, sul suolo e nell’ambiente

In sughi di carne, salse e nelle carni contaminate tenute a temperature favorevoli alla germinazione, le spore si trasformano in forme vegetative che provocano tossinfezione (diarrea, dolori addominali)

tempo incubazione: 8– 24 h

ALIMENTI PERICOLOSI

Carni cotte soprattutto quelle arrotolate di grossa pezzatura, fatte raffreddare a temperatura ambiente per lungo tempo oppure preparate da alcuni giorni e non correttamente refrigerate.

(anche se conservate in frigo)

TEMERATURA DI

INIBIZIONE

Al di sotto di +4°C; al di sopra di +60 °C. E’ ucciso con i comuni disinfettanti

PREVENZIONE

Lavarsi e disinfettarsi le mani dopol’uso dei servizi igienici;

Tenere le carni cotte da consumare calde a temperatura superiore a 60°C;

Tenere le carni cotte da consumarsi fredde o da riscaldare prima del consumo a temperatura non superiore a + 4°C.

(46)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Clostridium botulinum

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

Le spore si trovano in suolo e acque,nell’intestino umano e degli animali, sui vegetali.

In condizioni di anaerobiosi, specialmente nei cibi a bassa acidità, si ha la vegetazione delle spore con moltiplicazione batterica e produzione di tossine. Tra i sintomi: vertigini, visione doppia, difficoltà a deglutire, afonia, ecc…

tempo incubazione: 12– 36 h

ALIMENTI PERICOLOSI

Conserve prevalentemente sott’olio ma anche in salamoia, insaccati, prosciutti, formaggi, pesci affumicati di produzione domestica o comunque preparati in maniera non idonea.

TEMERATURA DI

INIBIZIONE

Il batterio è termolabile a 50 °C. La tossina resiste alle alte temperature.

PREVENZIONE

Preservare gli alimenti da possibili contaminazioni;

Applicare le tecniche e i metodi di conservazione più idonei a distruggere le spore o a impedire la produzione della tossina (ebollizione per almeno 15 min al fine di distruggere la tossina. La spora viene distrutta a 116 °C); alto contenuto in sale o zucchero, acidità inferiore a 4,6 e ridotta quantità di acqua libera sono fattori che inibiscono la germinazione sporigena.

CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

Presenza di spore all’origine o successivamente per cattiva manipolazione (es. carenze igieniche nella lavorazione, trattamento termico inadeguato, acidità e salinità insufficiente per pH inferiore a 4,5).

(47)

Virus dell’Epatite A

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

Malattia a trasmissione oro-fecale. Il virus penetra nell’organismo dalla bocca, quindi attraversa tutto lo stomaco e l’intestino, attraverso la vena porta raggiunge il fegato, da qui passa nel sangue diffondendosi in tuttol’organismo. Viene eliminato con le feci (altamente infettanti)

Una volta raggiunto il fegato, il virus si moltiplica attivamente causando necrosi epatica ed ittero.

L’uomo è l’unica sorgente di infezione.

tempo incubazione: 10– 15 gg

ALIMENTI

PERICOLOSI

Acqua contaminata, verdure crude irrigate con liquami di fogna, mitili crudi.

PREVENZIONE

Curare costantementel’igiene personale;

Lavare e disinfettare le mani dopol’uso dei servizi igienici e prima dei pasti;

Non consumare pesce e frutti di mare crudi;

Lavare accuratamente vegetali da consumare crudi;

Bere acqua proveniente da fonti controllate;

Vaccinazione con una durata di almeno 10 anni.

CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI

Presenza di spore all’origine o successivamente per cattiva manipolazione (es. carenze igieniche nella lavorazione, trattamento termico inadeguato, acidità e salinità insufficiente per pH inferiore a 4,5).

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

(48)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Bacillus cereus

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

Suolo e molti alimenti a base di cereali

Il batterio si moltiplica in alimenti preparati con largo anticipo oppure conservati a temperatura ambiente o se sottoposti a temperature di refrigerazione o riscaldamento non adeguati. I sintomi più comuni sono: dolori addominali e vomito entro 1 – 5 h dall’ingestione di riso bollito contaminato da una tossina termolabile; diarrea e dolori addominali dopo 8 – 16 h dall’ingestione di alimenti contaminati;

ALIMENTI

PERICOLOSI

Creme, latte, carni cotte, brodo di carne e brodo vegetale, riso bollito.

PREVENZIONE

Consumare gli alimenti subito dopo la preparazione;

Raffreddare rapidamente i cibi e conservarli in frigorifero.

(49)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Vibrio paraemoliticus

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

Acque marine costiere

Sintomi: diarrea profusa, nausea, dolori addominali, vomito, febbre.

Tempo di incubazione: 12 - 24 hdall’ingestione di alimenti contaminati.

ALIMENTI

PERICOLOSI

Pesce crudo, molluschi.

PREVENZIONE

Non consumare pesce crudo, cottura a fondo e rapido consumo degli alimenti di origine marina

TEMERATURA DI

INIBIZIONE

Il batterio è termolabile.

(50)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Anisakis

LOCALIZZAZIONE

PERICOLOSITÀ

visibili a occhio nudo, misurano dagli 1 ai 3 cm, vanno dal colore bianco al rosato, sono sottili e tendono a presentarsi arrotolati su loro stessi. Nei pesci sono presenti all'interno delle carni, prevalentemente nella parte inferiore

Dopo l'ingestione le larve vitali possono essere espulse nelle 48 ore successive, oppure possono penetrare immediatamente nella mucosa gastrica causando un dolore addominale violento, accompagnato da nausea e vomito.

ALIMENTI

PERICOLOSI

Pesce crudo.

TEMERATURA DI INIBIZIONE

Il batterio è termolabile.

A basse temperature (-18°C x 96 h)

Ad alte temperature (60°C x 1 min, nel cuore del prodotto)

(51)

MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI

Zoonosi (es. brucellosi)

LOCALIZZAZIONE Sono malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo; possono trasmettersi con l’alimentazione di prodotti di origine animale.

PREVENZIONE Controlli eseguiti dal Servizio Veterinario sugli alimenti di origine animale riducono

fortemente i rischi per il consumatore;

(52)

S O M M A R I O

La contaminazione degli alimenti Malattie trasmesse dagli alimenti Igiene della persona e del vestiario Igiene degli ambienti di lavoro

La conservazione degli alimenti

1

2

4

5

(53)

IGIENE DELLA PERSONA

La trasmissione dei microrganismi avviene nella maggior parte dei casi tramite le mani sporche e /o attraverso comportamenti

del personale che manipola i cibi non corretti.

Lavando tutte le parti e non solo dita e palmo;

Utilizzando apposito lavabo;

Lavando in maniera prolungata, con acqua calda e sapone liquido.

Risciacquando abbondantemente con acqua calda corrente

Asciugando completamente con asciugamani o carta monouso

Come ? IGIENE DELLE MANI

La pelle e tutte le parti del corpo che rimangono scoperte sono

superfici naturalmente

abitate da microrganismi

IGIENE DELLA PERSONA E DEL VESTIARIO

(54)

Prima di iniziare un turno di lavoro;

Prima e dopo aver usato i servizi igienici;

Dopo aver soffiato il naso, starnutito o tossito;

Dopo aver toccato naso, bocca, orecchie, capelli Dopo aver fumato, mangiato, bevuto

Dopo aver toccato il guscio delle uova o altri alimenti potenzialmente pericolosi;

Nel passaggio da una fase all’altra delle lavorazioni degli alimenti;

Tutte le volte che si riprende la lavorazione (se questa comporta una manipolazione diretta dell’alimento);

Dopo aver maneggiato imballaggi o qualsiasi altro materiale non alimentare;

Dopo aver smaltito o toccato i rifiuti o qualsiasi altra cosa sporca.

Dopo aver compiuto le operazioni di pulizia e sanificazione dell’ambiente di lavoro.

Quando ?

IGIENE DELLA PERSONA

La trasmissione dei microrganismi avviene nella maggior parte dei casi tramite le mani sporche e /o attraverso comportamenti

del personale che manipola i cibi non corretti.

IGIENE DELLE MANI

IGIENE DELLA PERSONA E DEL VESTIARIO

La pelle e tutte le parti del corpo che

rimangono scoperte sono

superfici naturalmente

abitate da

microrganismi

(55)

- Fumare, mangiare (nemmeno gomme da masticare), bere o usare stuzzicadenti;

- Indossare anelli, orologi, bracciali, orecchini, mollette fermacapelli (possono essere fonte di contaminazione e cadere nell’alimento);

- Pulirsi le mani sul camice;

- Assaggiare il cibo con le dita;

- Toccare con le mani cibi pronti al consumo;

- Custodire o nutrire animali.

CORRETTA PRASSI IGIENICA IGIENE DELLA PERSONA

IGIENE DELLA PERSONA E DEL VESTIARIO

(56)

- Le unghie vanno tenute corte, pulite e senza smalto (potrebbero cedere nell’alimento frammenti di sostanze nocive);

- Capelli, barba e baffi devono essere tenuti in ordine;

- Disinfettare e coprire con cerotti impermeabili e guanti monouso eventuali eczemi, ferite, ustioni o foruncoli sulle mani.

- Parlare distanziati dagli alimenti, evitare starnuti, colpi di tosse su di essi;

- indossare apposita mascherina qualora affetti da bronchiti, faringiti, ascessi dentari (l’ideale sarebbe rimanere a casa)

- Segnalare al responsabile eventuali disturbi riferibili a malattie infettive contagiose;

- Gli operatori addetti al maneggio del denaro non devono manipolare alimenti privi di confezione.

CORRETTA PRASSI IGIENICA IGIENE DELLA PERSONA

IGIENE DELLA PERSONA E DEL VESTIARIO

(57)

- Gli indumenti vanno utilizzati esclusivamente sul luogo di lavoro;

- Devono essere di colore bianco, per facilitare l’individuazione dello sporco;

- In tessuto facilmente lavabile ad alte temperature;

- Con bottoni ben cuciti e di taglia appropriata;

- Tenuti puliti, in buone condizioni di manutenzione;

- Il copricapo deve essere ben pulito e deve contenere completamente la capigliatura;

- I guanti devono essere integri, puliti e sostituiti frequentemente;

- Le calzature devono essere ad uso esclusivo del lavoro, per evitare di introdurre microrganismi dall’esterno;

- L’operatore deve iniziare il proprio turno di lavoro con abbigliamento ineccepibile, cambiarsi prima e dopo il lavoro e quando si esce all’aperto.

- Il cambio deve essere periodico (es. settimanale) e non soltanto quando sono sporchi;

- Gli abiti da lavoro non devono entrare in contatto con indumenti civili.

CORRETTA PRASSI IGIENICA IGIENE DEL VESTIARIO DA LAVORO

IGIENE DELLA PERSONA E DEL VESTIARIO

(58)

S O M M A R I O

La contaminazione degli alimenti Malattie trasmesse dagli alimenti Igiene della persona e del vestiario Igiene degli ambienti di lavoro

La conservazione degli alimenti

1

2

3

5

(59)

PULIZIA

MANUTENZIONE STRAORDINARIA

ORDINARIA AMBIENTI DI LAVORO

EFFICIENZA

SANIFICAZIONE GESTIONE DEI

RIFIUTI

CONTROLLO DEGLI INFESTANTI

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

(60)

Scopo :

- Eliminazione delle tracce di sporco visibile;

- Eliminazione completa dei microrganismi patogeni eventualmente presenti;

- Riduzione al minimo della carica batterica non patogena;

Senza lasciare residui dei prodotti chimici sulle superfici trattate.

1° - Detersione

(allontana lo sporco che dà nutrimento ai microrganismi)

1. Asportazione meccanica dello sporco;

2. Lavaggio della superficie, con detergente e acqua calda (45 °C < T < 60 °C) per eliminare i residui di sporco

3. Lavaggio intermedio a caldo per asportare la soluzione detergente;

4. Risciacquo finale con acqua a temperatura di rubinetto;

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

SANIFICAZIONE

(61)

Scopo :

- Eliminazione delle tracce di sporco visibile;

- Eliminazione completa dei microrganismi patogeni eventualmente presenti;

- Riduzione al minimo della carica batterica non patogena;

Senza lasciare residui dei prodotti chimici sulle superfici trattate.

2° - Disinfezione

(eliminare patogeni e ridurre al minimo i non patogeni) Acqua calda (T° > 65°C) o vapor d’acqua;

Es. 82°C x 2 min. → distruzione della maggior parte dei patogeni

CALORE

CLORO

SALI D’AMMONIO

Candeggina e/o varichina;

sono efficaci se usati con acqua non calda; devono essere lasciati agire almeno 10 – 30 min.; vengono inattivati dallo sporco; possono danneggiare i metalli

Bezalconio, benzoxonio;

Sono attivi fino a 100°C, non vengono inattivati dallo sporco, sono difficili da risciacquare, vanno lasciati agire almeno 15 - 30 min. Non sono compatibili con legno, nylon , cotone, saponi, detergenti anionici

SANIFICAZIONE

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

(62)

Alcune regole per evitare errori che possano rendere inefficace la sanificazione

La soluzione detergente o il disinfettante dev’essere idoneo alla tipologia di sporco, nelle dosi e concentrazioni raccomandate dal produttore;

Rispettare le temperature di utilizzo riportate dal produttore.

Temperature troppo basse→ trattamento inefficacie

Temperature troppo alte→ possono danneggiare impianti e/o attrezzature

Lasciare agire il principio attivo per il tempo minimo definito dal produttore;

Risciacquare accuratamente perché molti prodotti sono tossici;

Asciugare bene le superfici dopo la disinfezione per evitare post-contaminazioni agevolate dall’umidità;

Evitare di usare getti d’acqua sotto pressione perché le goccioline prodotte sono in grado di rimanere in sospensione nell’aria per molte ore e possono diffondere nuovamente sporco e microrganismi

E’ consigliabile alternare ogni tre mesi il principio attivo disinfettante per evitare forme di resistenza

1

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7

SANIFICAZIONE

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

(63)

Accorgimenti da adottare durante gli interventi di pulizia e sanificazione

Indossare abiti e calzature ad uso esclusivo delle operazioni di pulizia

Attrezzi per le pulizie, detergenti e disinfettanti, dopo l’uso, devono essere riposti separatamente dagli alimenti

Non compiere le pulizie durante la produzione o manipolazione degli alimenti Non usare mai la scopa a secco ne la segatura.

Le attrezzature vanno smontate per assicurare un’accurata pulizia

Le attrezzature sottoposte a manutenzione o riparazione vanno sanificate prima dell’utilizzo.

Verificare l’efficacia della sanificazione

1 2

3 4 5 6 7

Attrezzi per le pulizie devono, a loro volta essere sottoposti a pulizia e rinnovati periodicamente.

8

Tamponi ambientali (analisi di laboratorio) Esame visivo

Accorgimenti da adottare dopo gli interventi di pulizia e sanificazione

SANIFICAZIONE

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

(64)

Una superficie di lavoro è pulita quando:

Non mostra tracce visibili di sporco, sia da asciutta che da bagnata, sotto una buona illuminazione.

Non presenta odori

Non cambia il colore di un tessuto bianco se strofinato più volte sulla superficie L’acqua versata sulla superficie, cola senza lasciare goccioline.

Non produce sensazioni di unto e ruvido se toccata (con le mani pulite)

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

SANIFICAZIONE

(65)

LA GESTIONE DEI RIFIUTI

I rifiuti alimentari e i sottoprodotti non alimentari vanno rimossi il più presto possibile dai locali dove vi sono alimenti, al fine di evitarne l’accumulo

I rifiuti sono materiale igienicamente rischioso. Devono essere depositati in appositi cassonetti richiudibili ( dotati di coperchio ad apertura/chiusura a pedale per evitarne il

contatto con le mani )

I contenitori dei rifiuti devono essere tenuti in buone condizioni igieniche ed essere disinfettabili

I rifiuti vanno allontanati e smaltiti con frequenza perché sono fonte di attrazione per gli infestanti

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

(66)

IL CONTROLLO DEGLI INFESTANTI

Predisporre procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi dove si manipolano alimenti.

Ispezioni periodiche nei punti permanenti di monitoraggio

Interventi di disinfestazione per eliminare gli infestanti

PIANO DI AUTOCONTROLLO AZIENDALE

Identificare e segnalare ogni presenza di infestazione

IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

(67)

S O M M A R I O

La contaminazione degli alimenti Malattie trasmesse dagli alimenti Igiene della persona e del vestiario Igiene degli ambienti di lavoro

La conservazione degli alimenti

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2

3

4

(68)

ALIMENTI

DEPERIBILI NON DEPERIBILI

(conservazione a T° ambiente)

A BREVE TERMINE

A LUNGO TERMINE

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

(69)

DEPERIBILI ALIMENTI

Gli alimenti deperibili a breve termine devono sostare il meno possibile a temperatura ambiente, o meglio nell’intervallo di temperatura compresa tra

i +10°C e +65°C.

CONSERVAZIONE A FREDDO

REFRIGERAZIONE 0 – 10 °C

CONGELAMENTO - 15°C

SURGELAZIONE - 18°C

Non distrugge i microrganismi

ma rallenta il loro

metabolismo/crescita

Non distrugge i microrganismi

ma blocca il loro

metabolismo/crescita

Non distrugge i microrganismi

ma blocca il loro

metabolismo/crescita

cibi cotti da 0 a 4 °C

carni da 0 a 4 °C

verdure da 5 a 10 °C

salumi e latticini da 0 a 4 °C

bevande q.b.

Temperature ideali di conservaz.

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

(70)

DEPERIBILI ALIMENTI

Mai interrompere la catena del freddo !!!

CONSERVAZIONE A FREDDO

Se i prodotti devono essere consumati a bassa temperatura, è necessario raffreddarli il prima possibile, al fine di ridurre al minimo il tempo di permanenza dell’alimento a temperature ideali allo sviluppo microbico.

I prodotti caldi non possono essere messi direttamente in cella di refrigerazione perché aumenterebbero la temperatura della cella stessa. Occorre abbatterli da +65°C a +10°C in meno di 2 ore attraverso apparecchi detti abbattitori termici.

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

(71)

Ridurre al minimo il rischio di proliferazione dei microrganismi patogeni e/o la formazione di tossine

SCONGELAMENTO

Microonde

Vegetali: direttamente in acqua bollente;

Prodotti ittici a filetti: sotto l’acqua corrente o in frigo;

Carni: in frigorifero.

Altre modalità

Mai scongelare gli alimenti a temperatura ambiente !!

Gli alimenti scongelati vanno conservati in frigo e consumati entro 24 h ALIMENTI

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

(72)

La sicurezza sanitaria è garantita quando un alimento è sottoposto a una temperatura superiore a 75°C in modo uniforme per un tempo sufficiente.

Più la temperatura è alta, maggiore è la possibilità di distruzione.

Temperature troppo alte possono danneggiare l’alimento CONSERVAZIONE A CALDO = COTTURA

ALIMENTI

Tempo di cottura

Pezzatura Stato fisico dell’alimento

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

(73)

CONSERVAZIONE A CALDO = COTTURA ALIMENTI

RINVENIMENTO Riscaldare un alimento cotto in

precedenza. E’

opportuno far raggiungere una

temperatura di 75°C al cuore del

prodotto, per 3 min. In tal caso si

eliminano eventuali batteri che possono aver

inquinato l’alimento dopo la

cottura.

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

(74)

CONSERVAZIONE A CALDO = COTTURA ALIMENTI

MANTENIMENTO Alimenti caldi che

devono essere somministrati

caldi vanno tenuti a temperatura non

inferiore a 60°C.

( è possibile usare il forno impostato al minimo, fornello

impostato al minimo, carrello

scaldavivande )

LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

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