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RASSEGNA STAMPA 18-09-2018

1. LA REPUBBLICA Per fare gol al cancro serve una rete oncologica 2. LA STAMPA "Vi racconto la mia maternità dopo il tumore"

3. QUOTIIDIANO SANITÀ Oms Europa. Conte e Grillo aprono il meeting di Roma 4. ANSA Oms, troppi uomini Ue muoiono giovani per cause prevenibili

5. QUOTIDIANO SANITÀ “Tra alcol, fumo, violenza e scarsa propensione ad andare dal medico, sono troppi gli uomini che muoiono giovani per cause prevenibili

6. IL MESSAGGERO Manovra, scontro sul condono spunta il taglio ai ticket sanitari

7. CORRIERE DELLA SERA Tre ore di duello sulla manovra e spunta la riduzione del ticket

8. IL SOLE 24ORE Dossier Sanità. Riduzione ticket e contratto dirigenti le priorità della Grillo

9. LA REPUBBLICA Più che il no-vax potè il digiuno 10. CORRIERE DELLA SERA I vaccini, noi e la libertà

11. QUOTIDIANO SANITÀ Manovra. Oggi vertice a Palazzo Chigi e la sanità cerca spazio

12. IL GIORNALE Per ridurre i «superticket» in arrivo nuove tasse nel mirino banche e utility

13. AVVENIRE Sanità in Italia mancano infermieri sono 53mila in meno, è allarme 14. LA STAMPA L'aspirina non serve come prevenzione negli anziani sani

15. LA STAMPA La prossima frontiera è la farmaceutica "e il turismo medico cresce del 25%"

16. CORRIERE DELLA SERA I genitori-bulli e i pericoli della rete gli allarmi di

Mattarella per i ragazzi

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ONCOLOGIA

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17-09-2018 LETTORI

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Oms, troppi uomini Ue muoiono giovani per cause prevenibili

'Salute maschile priorità'.53 Paesi Europa verso nuova strategia

Fumo e alcol, il mix di due fattori di rischio per la salute © ANSA/Ansa

Ancora troppi gli uomini europei che muoiono giovani per cause prevenibili, nonostante in Ue si viva in generale più a lungo e in salute. Sotto accusa i cattivi stili di vita, a partire dal fumo, ma anche una minore propensione a rivolgersi ai medici ad esempio per le patologie psichiatriche, con un tasso di suicidi 5 volte superiore rispetto alle donne. L'allerta arriva dal primo studio dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che si occupa della salute e del benessere maschile nei 53 paesi della regione europea Oms, 'Salute e benessere maschile nella regione europea OMS: miglior salute attraverso un approccio di genere'.

Lo studio è stato presentato ai delegati del Comitato regionale Oms Europa - organo decisionale dell'organizzazione - che inizia oggi a Roma la sua 68/a riunione. Sulla base di tali dati i 53 Stati membri si apprestano a sottoscrivere una nuova strategia europea proprio per affrontare le sfide di salute maschile.

I dati evidenziano anche come sussista un ampio divario in materia di salute maschile in Europa, con una aspettativa di vita alla nascita che va dai 64 agli 81 anni, ovvero una differenza tra Paesi pari a 17 anni. Le nuove evidenze, afferma l'Oms, indicano dunque la "necessità di trattare la salute maschile in maniera specifica e la identificano come argomento prioritario per i decisori politici europei". Circa l'86% di tutte le morti maschili può essere attribuito a malattie non trasmissibili e agli infortuni. Le cause principali di morte per gli uomini tra 30 e 59 anni sono le malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie

respiratorie. Inoltre, nella parte orientale dell'Ue il 37% delle morti legate alle malattie non trasmissibili

avviene prima dei 60 anni di età, rispetto al 13% della parte occidentale.

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18/9/2018 “Tra alcol, fumo, violenza e scarsa propensione ad andare dal medico, sono troppi gli uomini che muoiono giovani per cause preven…

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quotidianosanità.it

Lunedì 17 SETTEMBRE 2018

“Tra alcol, fumo, violenza e scarsa propensione ad andare dal medico, sono troppi gli uomini che muoiono giovani per cause prevenibili”. E l’Oms Europa lancia Piano su salute del maschio

Dalla riunione del Comitato dell’Oms Europa che si è aperto oggi a Roma

l’Organizzazione ha divulgato il primo studio sulla salute del maschio. “Vivono più a lungo e più in salute che in passato. Eppure, molti uomini muoiono per cause che possono essere prevenute e le ragioni di ciò vanno ben oltre la mera biologia”. Per contratare il fenomeno l’Oms propone: servizi pià accessibili a ragazzi e uomini, maggior coinvolgimento, impegno per ridurre la violenza e un nuovo modo di comunicare la salute. IL RAPPORTO - FACT SHEET

Fumano e bevono di più, sono maggiormente coinvolti in incidenti e in episodi di violenza, spesso hanno una scorretta alimentazione e dal medico non ci vanno nemmeno sotto tortura. È questo l’identikit del maschio europeo in termini di salute. Tutti fattori che determinano una speranza di vita inferiore a quelle delle donne.

E per questo l’Oms Europa ha in mente un vero e proprio piano d’azione per sensibilizzare maggiormente i maschietti a stili di vita più corretti. La Strategia propone una serie di misure che possono aiutare i governi a meglio affrontare gli squilibri di genere; a massimizzare l’impegno a ridurre la violenza; a incoraggiare il coinvolgimento degli uomini in tema di salute riproduttiva. Intende anche rendere i sistemi sanitari più

consapevoli in materia di genere, garantendo un modello di assistenza che renda i servizi sanitari più accessibili a ragazzi e uomini. Mettere a fuoco le esigenze di salute degli uomini; rivolgersi agli uomini in modo efficace; e migliorare la promozione della salute sono altri elementi del piano.

Ma per mettere in camo una serie di azioni efficaci c’era bisogno per primo di monitorare la questione.

E così in occasione della riunione del Comitato regionale europeo che si è aperta oggi a Roma l’Oms ha divulgato il primo studio OMS che si occupa della salute e del benessere maschile nei 53 paesi della regione europea dell’OMS indica che gli uomini vivono più a lungo e più in salute che in passato. Eppure, molti uomini muoiono per cause che possono essere prevenute e le ragioni di ciò vanno ben oltre la mera biologia.

Le nuove evidenze indicano la necessita’ di trattare la salute maschile in maniera specifica e la identificano come argomento prioritario per i decisori politici europei. La relazione “Salute e benessere maschile nella regione europea OMS: miglior salute attraverso un approccio di genere” (The health and well-being of men in the WHO European Region: better health through a gender approach) è stata presentata ufficialmente ai delegati

dell’organo decisionale dell’OMS Europa che inizia la sua 68esima riunione oggi. I 53 Stati membri si apprestano a sottoscrivere una nuova strategia europea per affrontare le sfide di salute maschile.

“La regione europea e’ un esempio di riduzione efficace della mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili. Eppure ancora troppi uomini non vengono raggiunti dai servizi sanitari e muoiono giovani per patologie di questo tipo oppure a causa di infortuni. Il nuovo rapporto ci permette di capire le loro necessità specifiche e come possiamo fornire interventi dedicati. Ciò garantirà anche che si raggiunga l’ Obiettivo di Sviluppo Sostenibile sulla parità di genere” ha commentato la Dott.ssa Zsuzsanna Jakab, direttore regionale OMS Europa.

Allarme sulle differenze di mortalità maschile nei Paesi europei; ma si possono prevenire

Lo studio sottolinea che sussiste un ampio divario in materia di salute maschile in Europa con una aspettativa di vita alla nascita che va dai 64 agli 81 anni – una differenza tra Paesi pari a 17 anni.

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18/9/2018 “Tra alcol, fumo, violenza e scarsa propensione ad andare dal medico, sono troppi gli uomini che muoiono giovani per cause preven…

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- Circa l’86% di tutte le morti maschili può essere attribuito a malattie non trasmissibili e agli infortuni che colpiscono gli uomini in età più giovane.

- Le cause principali di morte per gli uomini tra i 30 e i 59 anni di vita sono le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie.

- Nella parte orientale della Regione, il 37% delle morti legate alle malattie non trasmissibili avviene prima dei 60 anni di età, rispetto al 13% della parte occidentale della Regione.

- In alcuni Paesi della parte orientale della Regione, il rischio per gli uomini di morire prematuramente a causa di patologie cardiovascolari è sette volte maggiore rispetto alla parte occidentale.

- Circa tre quarti degli uomini che muoiono per incidenti stradali sono di età inferiore ai 25 anni.

Comportamenti maschili – perche’ correre rischi piuttosto che mantenersi in salute?

L’esposizione al rischio da parte degli uomini e’ state monitorata per così tanto tempo da essere ormai quasi considerata biologicamente determinata, ma i divari registrati in Europa dimostrano che non è così.

Le norme di genere e le aspettative sociali influenzano il fatto che piu’ uomini rispetto alle donne fumino, consumino alcol, siano vittima di infortuni o coinvolti in episodi di violenza interpersonale. La loro salute si deteriora anche a causa di alimentazione scorretta, altro elemento variabile attraverso la regione. Per esempio, il rischio di eccessivo consumo di sodio è più marcato in Asia Centrale mentre il rischio principale in Europa occidentale è dato da regimi alimentari carenti in frutta e verdura. I dati più recenti dimostrano che negli uomini della regione europea OMS:

- Il fumo è stato responsabile di circa 1 milione di morti nel 2016, e viene indicato come il principale rischio per la salute degli uomini che vivono in Europa centrale e occidentale.

- Il consumo di alcol e di droghe è il fattore numero uno di rischio nei paesi dell’Est, causa di circa il 24% degli anni persi di vita della popolazione maschile.

- In Asia centrale, il fattore di rischio principale è dato da alimentazione poco sana, causa di circa il 17% degli anni persi di vita della popolazione maschile.

Inoltre, gli uomini sono spesso meno portati a rivolgersi ai medici rispetto alle donne. Per esempio, uomini con problemi emotivi o con sintomi di depressione spesso non vengono diagnosticati perchè non prendono sul serio tali condizioni e non sono abituati a chiedere aiuto. L’incapacità nell’identificare problemi di salute mentale contribuisce ad aumentare le percentuali di suicidio, che, per gli uomini tra i 30 e i 49 anni, è di 5 volte superiore rispetto alle donne della stessa fascia di età.

Parità di genere a vantaggio della salute maschile

Lo studio rivela che fattori quali il benessere economico, l’istruzione, l’occupazione, l’esclusione sociale e la discriminazione, il pensionamento e le condizioni di vita influenzano la salute e il benessere degli uomini. Vivere in un Paese dove esiste la parità di genere va a vantaggio della salute maschile e risulta in tassi di mortalità minori, maggior benessere, tassi dimezzati di depressione e maggior possibilità che venga praticato “sesso sicuro”, minori suicidi e una diminuzione pari al 40% dei fenomeni di morte violenta.

Lo studio reitera che il miglioramento della salute e del benessere degli uomini è meglio garantito in presenza di un quadro di parità di genere. Il coinvolgimento degli uomini e la loro partecipazione in mansioni di accudimento (pagate e non pagate); la prevenzione della violenza contro le donne e la responsabilità condivisa in materia di salute riproduttiva sono interventi chiave per raggiungere traguardi globali sulla parità di genere e per accellerare il conseguimento di importanti obiettivi di salute.

La risposta della sanità pubblica

I decisori politici che partecipano al Comitato Regionale OMS Europa di Roma verranno invitati a discutere una nuova Strategia europea sulla salute e il benessere degli uomini, documento sviluppato in consultazioni con Paesi, esperti, enti e con la società civile.

La Strategia propone una serie di misure che possono aiutare i governi a meglio affrontare gli squilibri di genere;

a massimizzare l’impegno a ridurre la violenza; a incoraggiare il coinvolgimento degli uomini in tema di salute riproduttiva. Intende anche rendere i sistemi sanitari più consapevoli in materia di genere, garantendo un modello di assistenza che renda i servizi sanitari più accessibili a ragazzi e uomini. Mettere a fuoco le esigenze di salute degli uomini; rivolgersi agli uomini in modo efficace; e migliorare la promozione della salute sono altri elementi del piano.

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18/9/2018 Manovra. Oggi vertice a Palazzo Chigi e la sanità cerca spazio. Ecco le prime indiscrezioni su ticket, personale, farmaci e dispositivi…

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quotidianosanità.it

Lunedì 17 SETTEMBRE 2018

Manovra. Oggi vertice a Palazzo Chigi e la sanità cerca spazio. Ecco le prime indiscrezioni su

ticket, personale, farmaci e dispositivi medici. E Grillo farà di tutto per aumentare il Fondo

Sempre più vicino il disegno della nota di aggiornamento del Def e soprattutto della nuova Legge di Bilancio ambedue all'ordine del giorno del vertice di maggioranza odierno. Tra flat-tax, reddito di cittadinanza e pensioni anche la sanità chiede spazio per dare un primo segnale rispetto alle promesse elettorali contenute nel contratto di governo Cinque Stelle-Lega

La nota di aggiornamento del Def e soprattutto la nuova Legge di Bilancio si avvicinano e anche per la sanità si fa sempre più luce su quelle che potrebbero essere delle misure da inserire nella manovra. È evidente che tra Flat-tax e reddito di cittadinanza, senza dimenticare le pensioni (le tre misure più d’impatto della maggioranza giallo-verde) per la sanità i margini operativi, vista l’esigenza (tra pericolo spread e moniti che arrivano da Bruxelles) di tenere sotto controllo il deficit, non sembrano parecchi.

In ogni caso in questi ultimi giorni iniziano a filtrare alcune proposte che già oggi pomeriggio potrebbero essere affrontate durante un vertice governativo che avrà proprio la manovra all’ordine del giorno.

Abbiamo ricevuto alcune richieste del ministro Grillo”, ha detto il premier Giuseppe Conte parlando coi cronisti, al termine del suo intervento alla 68ª sessione del comitato regionale per l'Europa dell'Oms. “Abbiamo

consapevolezza che la spesa sanitaria che grava direttamente sui privati è intorno al 20 per cento rispetto alla spesa sanitaria complessiva, quando invece il livello che raccomanda l'Oms è il 15. La ministra Grillo sta

lavorando anche alla riduzione di alcuni ticket sia per quanto riguarda la spesa farmacologica sia per trattamenti specialistici”, ha concluso il premier

Il Ministro della Salute, Giulia Grillo (anche forse memore di quella frase – “Non mi farò commissariare dal Mef”

- pronunciata all’inizio del suo mandato) ha iniziato la scorsa settimana ad anticipare alcune questioni. La prima riguarda il ticket (sia per la specialistica che sulla farmaceutica) dove si sta lavorando ad una riduzione.

L'intenzione è quella di ridurre ulteriormente (l'anno scorso furono stanziati 60 mln ma il decreto attuativo ancora non ha visto la luce in Stato-Regioni) il superticket da 10 euro (che vale circa 470 mln) che si vorrebbe almeno dimezzare. Il confronto con il Mef guidato da Giovanni Tria, da sempre attento alle coperture sul tema, è in atto e sarà in ogni caso duro.

Altro tema è il personale. È ormai nota la carenza di operatori tra medici e infermieri, come è noto che il blocco del turnover sta diventando un macigno per garantire la continuità dei servizi. L’idea sarebbe quella, più volte richiesta dalle Regioni, di eliminare la misura del contenimento della spesa per il personale dell’1,4% rispetto ai valori del 2004. Una vecchia misura che però, per essere eliminata, ha bisogno di molte risorse.

Sul tavolo ci saranno anche il tema del payback, un nodo ancora non risolto che però se si dovesse sciogliere sbloccherebbe delle risorse preziose. Così come dei risparmi si attendono sulla farmaceutica e sul settore dei dispositivi medici dove sono allo studio alcune misure che potrebbero far abbassare la spesa.

In manovra potrebbe trovare spazio anche l'edilizia sanitaria dove si prevede di costruire una Cabina di regia con il compito di orientare i vari fondi esistenti.

Sullo sfondo c’è anche il tentativo di incrementare la dotazione del Fondo sanitario nazionale che secondo la Legge di Bilancio dell’anno scorso, per il 2019 dovrebbe crescere di un miliardo per arrivare a 114,4 mld (un

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miliardo che serve tantissimo al Ministro, soprattutto per finanziare i contratti e sedare le proteste dei medici). Qui la trattativa sarà certamente serrata e riprova ne sono le parole pronunciate dal Ministro Grillo la settimana scorsa: “Diciamo che qualche segnale positivo c'è ma una certezza assoluta no”.

Luciano Fassari

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