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(2) 18-11-2018 Lettori 1.658.567 http://www.repubblica.it/. Cancro, tra clisteri di caffè e urinoterapia. Boom di domande per il sito anti-bufale. 150 mila utenti - tra cui anche medici e infermieri - e oltre 50 mila richieste in sei mesi. La maggior parte delle quali ha riguardato l'alimentazione. Sono i dati del sito “Tumore, ma è vero che” lanciato da Aiom e Fondazione Aiom, e presentati in chiusura del XX congresso dell'associazione di TIZIANA MORICONI. Dieta, terapie alternative, cause e cure per i tumori. Sono questi gli argomenti più cercati online dagli italiani sul sito anti-bufale www.tumoremaeveroche.it. Che riporta un boom di accessi: oltre 150mila utenti unici e più di 50 mila messaggi in sei mesi di attività. Un dato non inaspettato: le informazioni sulla salute sono sempre più ricercate online dagli italiani (anche nelle sale di aspetto dei medici), soprattutto quelle che riguardano l'alimentazione. Ben il 37% degli utenti che hanno navigato sul portale ha infatti chiesto informazioni su questo tema. È quanto emerso oggi nel corso della giornata di chiusura del XX Congresso dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), a Roma. La nutrizione come strumento sia di prevenzione che di “terapia” dei tumori riscuote più interesse delle cosiddette cure alternative (24%) o delle cause e rimedi delle neoplasie (13%). Ancora molta, però, la disinformazione: solo un cittadino su tre sa che ciò che mangiamo è un fattore importantissimo per il rischio oncologico: si stima che circa il 30% dei tumori sia riconducibile alla dieta. • TRA GLI UTENTI ANCHE MEDICI E INFERMIERI.
(3) I numeri presentati da Aiom e Fondazione Aiom fotografano il complesso rapporto tra informazione, internet e cancro, e sono i primi dati relativi all'accesso al sito anti fake news promosso dalle due società scientifiche. Un sito realizzato proprio perché l'oncologia è una delle due aree mediche, insieme alla pediatria, più inquinate dalle false notizie. Un dato interessante è che il 16% degli utenti sono farmacisti o medici di medicina generale. Il 27%, invece, sono pazienti oncologici (o loro caregiver) che cercano informazioni corrette circa le problematiche collegate alla loro particolare condizione. • LE BUFALE VIAGGIANO VELOCI Il comitato scientifico di “Tumore ma è vero che” è composto da un gruppo di oncologi che rispondono alle domande dei cittadini. “Come emerso da un rapporto apparso su Science recentemente, le fake news sono in aumento e viaggiano più veloci delle informazioni vere”, dice Fabrizio Nicolis, Presidente Fondazione Aiom: “In rete si legge di tutto: presunte ‘cure’ miracolose come quella Di Bella, consigli errati di prevenzione o teorie complottistiche circa l’origine delle principali neoplasie. Vogliamo fornire una guida online costantemente aggiornata e l’obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di triplicare gli accessi attraverso una specifica attività sui principali social media”. • NEL CAOS DELLE INFORMAZIONI ONLINE Il portale, realizzato grazie al contributo non condizionato di Ipsen S.p.A, è diviso in sei sezioni (cancro, cosa si nasconde; cure alternative; alimentazione; cause e rimedi; piante e vitamine; cancro, una malattia moderna). “A inizio anno abbiamo deciso di fare un ‘censimento’ delle principali fake news in oncologia”, spiega Massimo Di Maio, membro del comitato scientifico del progetto ‘Tumore, ma è vero che?’ e Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino: “Dopo tre mesi di ricerca, abbiamo scoperto un quadro allarmante. Solo sull’alimentazione abbiamo individuato 400 bufale, a cui vanno aggiunte le 175 sulle cure alternative e più di 160 su le cause del cancro. Ad ogni domanda dei cittadini rispondiamo citando sempre le fonti scientifiche precise che utilizziamo”. • I DANNI DELLE FAKE NEWS SUL TEMA DELL'ALIMENTAZIONE “Non va sottovaluto il ruolo che ricopre la nutrizione per gli oltre 3 milioni di italiani che vivono con una neoplasia”, sottolinea Stefania Gori, Presidente Nazionale Aiom: “Molte delle domande che ci arrivano riguardano i ‘supercibi’. Sul web sono riportate news su improbabili capacità anti tumorali di limone, caffè, zenzero, miele, olio di cannabis o di cocco o succo alla barbabietola. La ricerca ha evidenziato in modo chiaro e incontrovertibile che non esistono cibi in grado di proteggere in maniera assoluta. Tuttavia va ribadito agli utenti, e a tutti i cittadini, quanto sia importante la dieta nella prevenzione oncologica”. “Esiste una stretta correlazione tra aumento del grasso corporeo e formazione di un tumore - spiega Paolo Marchetti, Direttore Oncologia Medica B del Policlinico Umberto I di Roma e Ordinario di Oncologia all’Università La Sapienza -. Nella trasformazione neoplastica delle cellule tumorali intervengono anche le sostanze cosiddette cancerogene, come i conservanti degli alimenti, le ammine e nitrosammine, che si formano per la cattiva conservazione ed eccessiva cottura degli alimenti proteici. Anche per i pazienti oncologici è fondamentale seguire un’alimentazione corretta. E la carne rossa non è un alimento da demonizzare, nemmeno nei pazienti oncologici. Fino a 500 grammi a settimana di carne rossa non processata e cotta in maniera adeguata (non alla brace) e conservata correttamente sono un supporto nutrizionale per tutti, in particolare nelle persone che affrontano il percorso di cura. Sappiamo.
(4) invece che un aumento di solo il 10% di alimenti ultraprocessati comporta un aumento di almeno il 10% di cancro della mammella, oltre del colon-retto e prostata. Queste notizie sono importantissime, ma si diffondono molto meno rispetto ad altre sensazionalistiche e senza basi scientifiche, che fanno danni grandissimi: circa la metà dei pazienti oncologici giungono alla prima visita sarcopenici o malnutriti, il che significa che mangiano male o fanno poca attività fisica”. • IL PAZIENTE NON VA ABBANDONATO “Il portale www.tumoremaeveroche.it è un venire incontro a noi pazienti”, afferma Claudia Santangelo, Presidente dell'Associazione di pazienti Vivere senza stomaco. Si può: “Fosfoetanolammina sintetica, acqua di Alessiani, urinoterapia e bicarbonato sono solo alcune delle ‘cure’ contro il cancro di cui certi ciarlatani tessono le lodi in rete. Speriamo che ci sano persone che pensano di guarire con i clisteri di caffè, l'ultima fake news che sta circolando. Il punto è che c'è sempre la guarigione garantita in ciò che non è ufficiale, ed è facile cadere nella trappola e abbandonare le cure della medicina ufficiale per chi si trova in una condizione di fragilità. L'idea del portale è importante anche perché non sempre il paziente ha il coraggio di chiedere. Questo progetto ci dà la possibilità di avere un interlocutore serio che fa i nostri interessi e non di chi veicola certe informazioni”..
(5) 18-11-2018 Lettori. . 486.389. https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/05/sanita‐pubblica‐nel‐documento‐di‐economia‐e‐finanza‐si‐studiano‐assunzioni‐e‐monitoraggio‐del‐livelli‐di‐assistenza/4672904/ . Tumori, il portale contro le bufale: in sei mesi oltre 50mila richieste di consigli. Il portale 'Tumore ma è vero che?' nato su iniziativa della Fondazione Aiom lo scorso maggio serve a smentire le fake news sull'oncologia. Il comitato ha già censito più di 800 bufale, ma il lavoro prosegue: "Ne abbiamo smontate una sessantina e ne stiamo elaborando altre 27” Il bicarbonato di sodio non cura il cancro. Neanche i clisteri di caffè, l’olio di cannabis o il miele. Lo zenzero non è diecimila volte più efficace di una chemioterapia. Non è un rimedio anticancro nemmeno il digiuno. Idem gli integratori. Né l’astinenza sessuale né gli eventi traumatici o lo stress provocano la crescita di cellule maligne. E un tumore una volta diagnosticato è impossibile che regredisca naturalmente. Contro le centinaia di bufale in oncologia che circolano nei blog e nei social network è nato il portale Tumore ma è vero che?, su iniziativa della Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). Presentato al ministero della Salute lo scorso maggio, in quasi sei mesi ha registrato 150mila visitatori unici. E le mail con richieste di informazioni inviate al comitato scientifico di oncologi sono state oltre 50mila. A scrivere non sono stati solo i pazienti e i loro familiari (il 27 per cento). “Nel 16% dei casi anche medici di famiglia e farmacisti – nota Fabrizio Nicolis, presidente della Fondazione Aiom – perché il tumore oggi sta diventando sempre di.
(6) più una malattia cronica che coinvolge il personale sanitario sul territorio, non più soltanto lo specialista”. Il resto dei contatti, cioè la maggior parte, invece è arrivata da cittadini in cerca di consigli sulla prevenzione contro le neoplasie. Gli italiani che sono caduti nella trappola delle fakenews in oncologia sono quasi nove milioni (fonte Censis). Gli oncologi hanno censito circa 400 bufale su presunte cure alimentari, oltre 175 sulle terapie alternative proposte da medici o sedicenti esperti, più di 160 sulle cause dei tumori e 85 sulla loro scomparsa naturale. E sul portale Tumore ma è vero che? smontano tutte le falsità con tanto di spiegazione scientifica e bibliografia. Dagli assorbenti interni cancerogeni al reggiseno con ferretto che causa il cancro al seno o le creme solari che sviluppano quello alla pelle. “Non abbiamo ancora finito, ne abbiamo inserite una sessantinaper ora e ne stiamo elaborando altre 27”, ci fa sapere Massimo Di Maio, direttore dell’oncologia dell’ospedale Mauriziano di Torino, a capo anche del comitato scientifico. “L’errore più frequente – continua l’oncologo – è sperare che esista una dieta magica contro il cancro oppure che eliminando lo zucchero o la carne rossa si possa guarire. O che la digiunoterapia sia miracolosa. Sbagliatissimo. Bisogna mangiare un po’ di tutto, senza esagerare con la carne, soprattutto quella alla brace o gli insaccati, massimo una o due volte la settimana. Il paziente deve essere forte per reagire alle cure”. La sezione più cliccata nel sito è proprio quella sull’alimentazione. Le principali armi contro il cancro sono la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, le terapie ormonali, quelle mirate (terapie a bersaglio molecolare) e l’immuno-oncologia. Per ciascuno di questi approcci esiste una descrizione fatta dagli oncologi. Un altro errore molto diffuso, ci spiega Di Maio, “è pensare che la chemioterapia sia letale. Come ogni farmaco ha degli effetti collaterali ma assolutamente inferiori rispetto ai benefici. Se il malato muore pochi giorni dopo l’ultima dose di chemio significa che il medico non ha sospeso la terapia quando ormai per il paziente non c’era più niente da fare”. Tra le domande poste dagli utenti anche quelle sulle nuove molecole anticancro riportate negli articoli di giornale. “In realtà spesso si tratta di farmaci testati solo sui topi e non ancora sperimentati sugli uomini. Il lettore però crede di trovarli già in commercio. Oppure legge la notizia di una radioterapia di ultima generazione ma non sa che non funzionaper tutti i pazienti”. Tra i bollini rossi che identificano le fakenews spuntano anche i bollini gialli per le notizie parzialmente vere. Per esempio, l’associazione tra uso prolungato del cellulare e sviluppo di un tumore al cervello è definita possibile dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc): le evidenze sono limitate e gli studi ancora in corso..
(7) 19-NOV-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Giuseppe De Tomaso Tiratura: 29504 - Diffusione: 22342 - Lettori: 452000: da enti certificatori o autocertificati. 1256. da pag. 6 foglio 1 Superficie: 10 %.
(8) 19-NOV-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Marino Longoni Tiratura: 133263 - Diffusione: 88589 - Lettori: 0: da enti certificatori o autocertificati. 1256. da pag. 57 foglio 1 / 7 Superficie: 493 %.
(9) 19-NOV-2018. www.datastampa.it. Dir. Resp.: Marino Longoni Tiratura: 133263 - Diffusione: 88589 - Lettori: 0: da enti certificatori o autocertificati. 1256. da pag. 57 foglio 2 / 7 Superficie: 493 %.
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