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Introduzione ai numeri complessi Numeri complessi. Operazioni. Modulo. Forma polare. Formula di De Moivre. Forma esponenziale. Rotazioni, traslazioni. Omotetie. Radici n-esime.

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Testo completo

(1)

Introduzione ai numeri complessi

Numeri complessi. Operazioni. Modulo. Forma polare.

Formula di De Moivre. Forma esponenziale.

Rotazioni, traslazioni. Omotetie. Radici n-esime.

(2)

Definizione (Campo complesso C. Prima definizione.)

Chiamiamonumeri complessitutte le espressioni del tipo

z = a + ib, a, b ∈ R (1)

L’unit`a immaginaria i `e soluzione dell’equazione x2+ 1 = 0, ossia soddisfa

i2+ 1 = 0 ossia i2 = −1 a `e la parte realee b `e laparte immaginaria di z:

(3)

Definizione (Somma e prodotto di numeri complessi)

Lasommadi due numeri complessi `e

(a + ib) + (a0+ ib0) =(a + a0) + i (b + b0) e il loroprodotto`e

(a+ib)(a0+ib0) = aa0+ia0b +iab0+i2bb0=(aa0−bb0)+i (ab0+a0b)

I numeri complessi, rispetto alle operazioni definite sopra di somma e prodotto, soddisfano tutti gli assiomi dicampo. Il campo C dei numeri complessi `e unaestensione del campo R:

(4)

Teorema (importante!)

Cnon `e un campo ordinato, ossia nel campo C dei numeri complessi non `e possibile definire alcun ordinamento che sia compatibile con la somma e il prodotto.

(5)

Il teorema fondamentale dell’algebra

Teorema (Teorema fondamentale dell’algebra. C.F. Gauss, 1799)

Ogni polinomio complesso di grado maggiore o uguale a 1 ha almeno una radice nel campo C.

In algebra, un campo K si dicealgebricamente chiuso se ogni polinomio a coefficienti in K ha almeno uno zero in K . Quindi il teorema fondamentale dell’algebra si pu`o enunciare nella forma:

(6)

Fattorizzazione di un polinomio complesso

Dal Teorema Fondamentale dell’Algebra segue facilmente:

Teorema (Fattorizzazione di un polinomio complesso)

Ogni polinomio complesso f di grado maggiore o uguale a 1 si fattorizza in modo unico (a meno dell’ordine dei fattori) come

f (Z ) = a(Z − c1)(Z − c2) · · · (Z − cn) (2) dove a ∈ C, a 6= 0, e c1, ..., cn sono le radici complesse (non necessariamente distinte) di f . Se una radice cj `e ripetuta k volte, diciamo che `e una radice di molteplicit`a k.

Possiamo dunque enunciare quest’ultimo teorema nella forma: Ogni polinomio complesso di grado n ≥ 1 ha esattamente n radici complesse, se ognuna delle radici `e contata con la sua molteplicit`a.

(7)

Definizioni

Il modulo di un numero complesso z = a + ib `e il numero reale non negativo

|z| =pa2+ b2

Il complesso coniugato di z = a + ib `e z = a − ib

(8)

Se z, w ∈ C, si ha: (zw ) = z w

z z = a2+ b2 = |z|2

(9)

Osservazione Se z 6= 0, dall’uguaglianza z z = |z|2 segue z z |z|2 = 1 dunque l’inverso di z `e: z−1= 1 z = z |z|2

(10)

Teorema

Per ogni z, w ∈ C, il modulo del prodotto `e il prodotto dei moduli: |zw | = |z||w | Dimostrazione di |zw | = |z||w | |zw |2 = (zw ) (zw ) = zw z w = zz w w = |z|2|w |2

(11)

Numeri complessi in forma polare

Ogni numero complesso z = x + iy 6= 0, si scrive anche in coordinate polarir , ϑ, come

z = r (cos ϑ + i sin ϑ)

dove r =px2+ y2 `e il modulo di z e ϑ – detto argomentodi z – `e l’angolo che il vettore z forma con la direzione positiva dell’asse reale. L’argomentonon `e unico: `e definito solo a meno di multipli interi di 2π. Per evitare questa ambiguit`a, si pu`o chiamare

argomento principale, e denotare arg z, l’unico ϑ che soddisfa − π < ϑ ≤ π

(12)

Prodotto di numeri complessi in forma polare

Teorema (Prodotto di numeri complessi e Formula di De Moivre)

Il prodotto di z = r (cos ϑ + i sin ϑ) e z0 = r0(cos ϑ0+ i sin ϑ0) `e z · z0= rr0[cos(ϑ + ϑ0) + i sin(ϑ + ϑ0)]

In particolare, vale laFormula di De Moivre:

[r (cos ϑ + i sin ϑ)]n= rn(cos nϑ + i sin nϑ)

Dimostrazione

[r (cos ϑ + i sin ϑ)] · [r0(cos ϑ0+ i sin ϑ0)]

= rr0[(cos ϑ cos ϑ0− sin ϑ sin ϑ0) + i (sin ϑ cos ϑ0+ cos ϑ sin ϑ0)] = rr0[cos(ϑ + ϑ0) + i sin(ϑ + ϑ0)]

(13)

Forma esponenziale dei numeri complessi.

Definizione

Per ogni ϑ ∈ R, definiamo l’esponenziale ei ϑ come: ei ϑ = cos ϑ + i sin ϑ

Il numero complesso z = r (cos ϑ + i sin ϑ) si scrive z = rei ϑ

La formula del prodotto diventa

(14)

Interpretazione geometrica della moltiplicazione per un

numero complesso. I numeri complessi come operatori.

1 La moltiplicazione per un numero complesso unitario u 6= 1,

u = cos ϑ + i sin ϑ,

C −→ C, z 7−→ u z

`

e una rotazione di centro l’origine e di angolo ϑ. (Se u = 1, `e l’identit`a, che `e una particolare rotazione).

2 Pi`u in generale, la moltiplicazione per un numero complesso

a = r (cos ϑ + i sin ϑ),

C −→ C, z 7−→ a z `

e una roto-omotetia, cio`e la composizione di una rotazione di centro l’origine e di angolo ϑ, con una dilatazione di

(15)

Composizione di una rotazione e una traslazione

Teorema

Siano u ∈ C, |u| = 1, u 6= 1 e w ∈ C. La trasformazione C−→ C,T z 7−→ uz + w

(rotazione z 7−→ uz seguita dalla traslazione z0 7−→ z0+ w ) ha un unico punto fisso e quindi `e una rotazione.

Dimostrazione. I punti fissi di T (z ) = uz + w sono le soluzioni dell’equazione uz + w = z, ossia (1 − u)z = w . Si tratta di un’equazione di primo grado, nella quale il coefficiente 1 − u dell’incognita z `e diverso da zero (Perch´e, per ipotesi, u 6= 1). Dunque esiste un unico punto fisso: C = w . Per definizione di

(16)

Radici n-esime

Teorema (Radici n-esime di un numero complesso)

Sia z = r (cos ϑ + i sin ϑ) un numero complesso non nullo e sia n un intero positivo. Esistono esattamente n numeri complessi z0, ..., zn−1 che elevati alla potenza n-esima danno come risultato z. Tali numeri sono:

zk = r1/n  cos ϑ + 2kπ n  + i sin ϑ + 2kπ n  , k = 0, 1, ..., n−1 In forma esponenziale: zk = r1/neϑ+2kπn , k = 0, 1, . . . , n − 1

I numeri z0, ..., zn−1 sono radici n-esime di z. Quindi il teorema dice cheogni numero complesso (non nullo) ha esattamente n radici n-esime.

(17)

Dimostrazione

Un numero complesso

w = |w |(cos α + i sin α) (3)

`e una radice n-esima di z se wn= z, ossia (De Moivre) se

|w |n(cos nα + i sin nα) = r (cos ϑ + i sin ϑ) (4) Questo avviene se, solo se,

|w |n= r , nα = ϑ + 2kπ, k ∈ Z

Ma si vede facilmente che si ottengono n radici distinte soltanto per gli n valori k = 0, 1, ..., (n − 1), mentre dando a k un qualunque altro valore, si riottiene una delle radici z0, ..., zn−1. Quindi, tutte le n radici n-esime distinte hanno modulo e

(18)

Esempio: Radici terze di 1 (z = 1, n = 3)

0 1 = e0

i ω = e2iπ/3

(19)

Esempio: Radici terze di −1. (z = −1, n = 3)

0 1

−1 = eiπ

i

(20)

Esempio: Radici quinte di 1 (z = 1, n = 5)

0 1 i e2iπ/5 e4iπ/5 e6iπ/5 e8iπ/5

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