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Indice
Capitolo 1 – Introduzione ………...pag. 2
Capitolo 2 – Antibiotico-resistenza……….pag. 4
Capitolo 3 - Staphilococcus aureus meticillino-resistente……….pag. 8
Capitolo 4 – Clostridium difficile………..pag. 12
Capitolo 5 – “Antimicrobial stewardship”………pag. 18
Capitolo 6 - “Antimicrobial Stewardship” e The Royal Wolverhampton NHS Trust – New Cross Hospital………...pag. 28
Capitolo 7 – Conclusioni………...pag. 40
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Cap. 1 Introduzione
“The future of humanity and microbes likely will unfold as episodes of a suspense thriller that could be titled Our Wits versus Their Genes.” [1]
— Dr. Joshua Lederberg, Science 2000
L’introduzione degli antibiotici ha drasticamente ridotto la mortalità per malattie come polmonite, endocardite e meningite (Tav.1), rivoluzionando la pratica medica, la quale è stata trasformata da diagnostica e non interventistica in terapeutica ed interventistica [2].
Tav 1. Riduzione della mortalità dovuta all’introduzione degli antibiotici Malattia Mortalità nell’era
pre-antibiotica Mortalità nell’era antibiotica Differenza Polmonite acquisita in comunità ∼ 23% ∼ 7% −16% Polmonite acquisita in ospedale ∼ 60% ∼ 30% −30% Endocardite batterica ∼ 100% ∼ 25% −75% Meningite batterica >80% <20% −60% Infezione cutanea ∼ 11% <.5% −10%
In paragone, terapia dell’infarto del micoardio con aspirina o
streptokinase. −3%
Lo sviluppo di resistenza agli antimicrobici è riconosciuto come una delle più grandi minacce alla salute del genere umano, tantoché l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha proclamato l’antimicrobico-resistenza il focus della giornata mondiale della salute nel 2011.
In assenza di antibiotici efficaci diversi campi della medicina saranno gravemente ostacolati, inclusi la chirurgia, la cura dei neonati prematuri, la chemioterapia oncologica, la terapia intensiva e la medicina dei trapianti [2].
3 E’ stato coniato l’acronimo ESKAPE (Enterococcus, Staphilococcus, Klebsiella, Acinetobacter, Pseudomonas ed ESBL – E.coli ed Enterobacter) per indicare i più rilevanti organismi multi-resistenti [2].
Le malattie causate dai patogeni ESKAPE, Mycobacterium tuberculosis multi-resistente ed altri altamente problematici batteri antibiotico-resistenti, come il
Clostridium difficile ipervirulento e resistente ai fluorochinoloni, lo Streptococcus pneumoniae multi-resistente e la Neisseria gonorrhoeae, sono
associate ad elevata morbidità, mortalità ed elevati costi sanitari ovunque nel mondo [2].
Una politica per il corretto impiego degli antibiotici è l’elemento chiave per evitare l’abuso e l’uso incorretto degli antibiotici. Gli obiettivi principali sono: raggiungere il miglior outcome clinico correlato all’uso degli antibiotici, ridurre la tossicità e gli altri eventi avversi, ridurre i costi per la cura delle infezioni e limitare la selezione di ceppi resistenti agli antimicrobici [2].
I medici di medicina d’urgenza sono tra i primi a gestire i pazienti con sospetta infezione e soprattutto i pazienti settici, pertanto sono anche tra i primi ad impostare una terapia antibiotica; diversi studi dimostrano che tale scelta è sempre più rilevante per l’outcome clinico (il ritardo nel trattamento comporta una più alta morbidità e mortalità) del singolo paziente, per lo sviluppo di antibiotico-resistenze (aspetto che riguarda tanto il singolo individuo quanto la comunità globale) e per la spesa del sistema sanitario nazionale.
Obiettivo di questa tesi è mostrare come in un virtuoso ospedale inglese, nel corso di pochi anni, con l’introduzione dell’”Antimicrobial Stewardship” e le attività ad essa connesse, sia stato possibile controllare l’utilizzo degli antibiotici e ridurre i casi di batteriemia da Staphilococcus aureus meticillino-resistente e infezione da C. difficile.