PARTE II
LA DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA.
EDIZIONE DEI TESTI
La seconda parte del lavoro propone l’edizione di tutte le iscrizioni monumentali delle
città-stato del Jawf del periodo antico (IX-VI secolo a.C.)324.
Le iscrizioni sono organizzate in sei capitoli: i primi cinque riuniscono la documentazione di ciascun regno, secondo l’ordine seguito nell’analisi storica della Parte I - Sezione 1, e l’ultimo raccoglie i testi che non è possibile assegnare con certezza ad alcuno di essi.
All’interno di ogni capitolo, le iscrizioni sono raggruppate per tipologie testuali: iscrizioni di costruzione, di dedica, legali, di espiazione, onomastiche e di tipologia incerta o indefinita, ovvero i testi che non contengono elementi sufficienti per essere assegnati a una tipologia specifica.
Il capitolo delle iscrizioni di Kamna e quello delle iscrizioni di provenienza indefinita comprendono un’appendice con lo studio di alcuni testi inediti, in corso di pubblicazione da parte di alcuni studiosi che – nel frattempo – me ne hanno generosamente concesso lo studio. Ringrazio dunque la prof.ssa A. Avanzini e la dott.ssa A. Prioletta dell’Università di Pisa, il dott. M. Arbach del CNRS di Parigi e il prof. Bron dell’EPHE di Parigi.
All’interno di ogni sezione, le iscrizioni sono ordinate secondo una proposta di cronologia relativa coerente con la ricostruzione storica fornita nella prima parte del lavoro.
Ad ogni iscrizione è assegnato un numero progressivo per una consultazione più agevole. L’elenco completo delle sigle delle iscrizioni (sia quella principale sotto la quale l’iscrizione è stata riportata sia le concordanze con il riferimento alla sigla principale) è fornito nella sezione che precede i riferimenti bibliografici. Qui sono indicati anche il regno di provenienza dell’iscrizione e il numero progressivo con cui è identificata nella Parte II. La presenza dell’immagine nelle tavole è indicata con un asterisco apposto al numero.
Sigla, concordanze e bibliografia
Le iscrizioni sono nominate con il titolo dell’edizione invalsa come principale, che solitamente corrisponde all’ultima in termini cronologici. Accanto al titolo, la notazione “foto” o “facsimile” indica la presenza della figura dell’iscrizione nelle tavole, che segue la medesima numerazione del’iscrizione.
Di ogni testo sono fornite le concordanze e la bibliografia, in ordine cronologico. Non è ripetuta la bibliografia relativa alle sigle o concordanze Hal (per cui v. Halévy 1972), M (per cui v. Garbini 1974), CIH e RES.
Lingua
All’indicazione della bibliografia di riferimento per ogni iscrizione segue una serie di informazioni relative a caratteristiche testuali ed extra-testuali.
324
Innanzitutto la lingua, dove distinguibile. In generale, le iscrizioni sono in lingua minea, intendendo questa definizione in senso lato (la lingua delle città-stato del Jawf nella prima metà del I millennio a.C. e del regno mineo nella seconda metà del millennio).
L’indicazione preliminare della lingua è indispensabile poiché sono state trattate anche iscrizioni sabee: ad esempio, iscrizioni provenienti da luoghi esterni ai territori dei regni, ma dedicate da sovrani di questi, in sabeo (come CIH 377 del re di Kamna sulle mura di Nashq o Schm/Samsara 3 del re di Ma‘īn in un santuario vicino a Mārib); iscrizioni di re stranieri dedicate all’interno dei territori delle città-stato del Jawf (come l’iscrizione dedicata al dio ’rnyd‘ a Nashshān dal re sabeo Yṯ‘’mr Wtr); o semplicemente testi in cui l’impiego del sabeo si motiva in base a particolari condizioni politiche dei regni. Dove l’indicazione della lingua non è data, significa che mancano elementi distintivi sufficienti. L’indecisione resta comunque limitata fra mineo e sabeo, poiché per il momento non v’è caso di iscrizioni in altre lingue.
Per quanto riguarda le specifiche problematiche o particolarità linguistiche di un testo, sia dal punto di vista grammaticale che dal punto di vista lessicale, l’analisi è stata affrontata nell’apparato critico o nel commento. Per quanto riguarda il lessico e il formulario relativo al rito e al culto, che è il più copioso e di difficile interpretazione, si rimanda alla sezione dedicata all’analisi delle pratiche religiose.
Provenienza
La provenienza dell’iscrizione è implicita nella trattazione dell’iscrizione in una specifica sezione, in cui sono raccolte tutte le iscrizioni di un determinato regno. Tuttavia, l’informazione è ripetuta nell’elenco di informazioni preliminari, con ulteriori precisazioni.
Dopo il nome moderno e quello antico del sito (tra parentesi), dove possibile è indicata anche la struttura da cui l’iscrizione proviene; è specificato se l’informazione è ricostruita (in quanto desunta da elementi interni al testo), o se l’iscrizione è stata rinvenuta in loco. Nel caso sia stato possibile definire che il supporto del testo si trova nella sua collocazione originaria, è stata aggiunta la specifica in situ.
L’ultima sezione raggruppa le iscrizioni di cui non è possibile stabilire l’esatto regno di provenienza. Si tratta a volte di frammenti di testo, a volte di testi completi ma senza alcuna informazione che ne dichiari la provenienza, o – per la maggior parte – di iscrizioni della ben conosciuta categoria di stele funerarie con incisione stilizzata dei
tratti del volto del defunto325.
Nei capitoli relativi alla ricostruzione della storia di ciascun regno si è dato conto dei testi di datazione problematica, che abbiamo scelto, in via ipotetica, di escludere dalla trattazione in quanto li riteniamo più probabilmente successivi al periodo
325
Abbiamo accolto la datazione proposta dagli editori, comprendendo nella trattazione le stele datate fino al VI secolo a.C. (ed escludendo quelle incerte fra VI e V secolo). Per le stele più antiche il criterio paleografico si associa sempre a quello stilistico (raffigurazione dei soli occhi) e la datazione è sicura. Per uno studio approfondito di questa categoria di oggetti e dell’onomastica attestata, si veda Arbach-Schiettecatte-al-Ḥadī 2008, 5-25 e Schiettecatte 2010. Cfr. anche le considerazioni di Antonini-Agostini 2010.
considerato. Restano dunque da menzionare, fra questi testi di datazione dubbia, quelli di provenienza incerta, non attribuibili a un regno specifico.
A-20-163 (CSAI): il frammento proviene dal Jawf ed è in lingua minea. La grafia è simile a quella delle più tarde iscrizioni che abbiamo considerato del periodo antico, come al-Jawf 04.37, ma non ci sono elementi interni al testo a sostegno dell’ipotesi. A-20-279 (CSAI): il frammento proviene dal Jawf e riporta poche lettere che sembrano
di grafia abbastanza antica. È possibile individuare il verbo s3l’, ma le lettere presentano
tracce di errori di scrittura.
DhM 396 (CSAI): l’iscrizione proviene dal Jawf e presenta una grafia piuttosto slanciata e regolare.
Al-Jawf 04.36 (Arbach-Schiettecatte 2006, 50-51, tav. 12: fig. 37): l’iscrizione proviene dal Jawf. Il testo è per la maggior parte illeggibile. La grafia delle poche lettere che si intuiscono potrebbero essere assimilata a quella degli altari del tempo di ’lmnbṭ Yd‘. Il testo è significativo, secondo gli editori, in quanto vi leggono l’attestazione di un nuovo epiteto di ‘ṯtr: [...] bn [... ...] ‘-ṯtr Myd‘. Tuttavia, la lettura delle ll. 1-2 potrebbe essere corretta in [... ...] bn (B)‘ttr [ḏ]-Yd‘, dove quest’ultimo è il nome di una famiglia del regno di Ma‘īn. Il testo potrebbe quindi essere mineo.
DhM 389 (CSAI): il frammento proviene dal Jawf. Il testo presenta una grafia piuttosto schiacciata, che potrebbe essere antica. Si legge il termine krb, che tuttavia non è di uso esclusivo delle iscrizioni minee, lo troviamo anche nel Jawf sabeo (cfr. DhM 383). MṢM 4483 (testo inedito del progetto CASIS) è un frammento brevissimo, di cui forse si può ricostruire la formula b-r‘ẓ.
YM 28335 e BynM 409 (CSAI): i testi sono minei; non vi sono elementi interni distintivi per la datazione e la paleografia non fornisce utili indizi.
Tipologia testuale
Analogamente all’indicazione della provenienza, l’informazione sulla tipologia testuale è implicita nella trattazione del testo in uno specifico capitolo. Le iscrizioni sono state suddivise in tipologie testuali in base al verbo principale del testo o, dove l’iscrizione è frammentaria, sulla base del contenuto: iscrizioni di costruzione, di dedica, legali, di espiazione e onomastiche (assieme a queste sono stati trattati i monogrammi che compaiono isolati; dove invece accompagnano un testo, sono stati descritti fra le decorazioni del supporto).
I testi che non è possibile classificare in una tipologia specifica, solitamente perché frammentari, sono stati raggruppati nella sezione dei testi di tipologia incerta o indefinita.
Nel caso in cui l’autore delle iscrizioni sia un sovrano, è sembrato utile specificare la qualifica regale dell’iscrizione assieme all’indicazione della tipologia testuale.
Datazione
Data la difficoltà di stabilire una sequenza cronologica delle iscrizioni, è stata data notizia della datazione interna al testo, che nel caso delle iscrizioni in esame corrisponde all’indicazione del nome del sovrano regnante. Per quanto riguarda invece la cronologia assoluta dei testi, si rimanda alla sezione I.1, relativa alla ricostruzione
della storia di ciascun regno. Per le iscrizioni di provenienza indefinita, si è riportata – dove presente – la datazione proposta dagli editori dei testi.
Cursus
La quasi totalità delle iscrizioni sono sinistrogire. L’indicazione del cursus della scrittura è stato dunque segnalato solo nei rarissimi casi di iscrizioni destrogire o di cursus bustrofedico.
Deposito
Nel campo relativo al deposito, è segnalata l’istituzione o la collezione presso la quale l’oggetto è conservato e il numero d’archivio dello stesso, se conosciuto.
Supporto
Le informazioni relative al supporto dell’iscrizione si articolano nell’identificazione del
tipo di oggetto, nella descrizione delle misure (se disponibili)326 ed eventualmente di
altre caratteristiche, fra cui la decorazione. Nei casi in cui l’iscrizione sia nota solo da una copia di Halévy, ne è data indicazione.
Le iscrizioni antiche del Jawf si caratterizzano per la varietà dei supporti – sia strutture architettoniche che oggetti – dal notevole pregio artistico; il loro studio archeologico e storico-artistico oltrepassa tuttavia i fini del presente lavoro.
Trascrizione del testo
Per quanto riguarda il testo, sono stati adottati i seguenti criteri di trascrizione:
- le parentesi quadre indicano lacune (integrate o meno) dovute alla perdita o all’illeggibilità del testo;
- le parentesi tonde racchiudono caratteri di lettura incerta o parziale; - le parentesi uncinate indicano l’espunzione;
- le parentesi angolari indicano l’aggiunta di caratteri per un’omissione nel testo originale (o comunque nella fonte su cui si base l’edizione);
- gli asterischi racchiudono testo corretto rispetto a un originale errore di scrittura nella fonte;
- i segni dei separatori di parola (|) sono indicati solo se presenti all’inizio o alla fine delle linee: all’interno delle linee di testo sono resi da uno spazio;
- nel caso di supporti spezzati, l’indicazione del punto di frattura nel testo è resa con il simbolo #;
- se il testo corre su più facce di un oggetto, l’indicazione del cambio del lato è resa con una freccia (\);
- i numeri sono stati trascritti in cifre solo se indicati così anche nel testo originale; il segno che precede (o che racchiude) la cifra nel testo sudarabico è reso da barre oblique (/).
326
Dove non specificato diversamente, le misure sono in centrimetri (a. = altezza, l. = larghezza, sp. = spessore, d. = diametro, a.l. = altezza delle lettere).
Traduzione, note e commento
Nella traduzione, sono stati vocalizzati solo i nomi delle tribù e, dove identici, del sito, perché entrati nell’uso comune.
Le note di apparato critico e di traduzione sono unite in quanto spesso relazionate tra loro.
Il commento è presente per le iscrizioni notevoli o problematiche: il livello di approfondimento e la lunghezza del commento variano dunque a seconda delle esigenze di analisi dell’iscrizione.
Immagini
Le immagini delle iscrizioni, dove edite, sono state riportate nelle tavole con la medesima numerazione del testo corrispondente. Ringrazio la prof.ssa A. Avanzini e la dott.ssa A. Prioletta per la possibilità di utilizzare le fotografie del progetto CASIS e il dott. M. Arbach per avermi fornito molte delle fotografie originali delle sue pubblicazioni.
S
EZIONE1.
LE
LE
LE
LE
ISCRIZIONI
ISCRIZIONI
ISCRIZIONI
ISCRIZIONI
DI
DI
DI
DI
NASHSH
NASHSH¡N
NASHSH
NASHSH
¡N
¡N
¡N
CAPITOLO 1.
L L L
LE ISCRIZIONI DI COSTE ISCRIZIONI DI COSTE ISCRIZIONI DI COSTE ISCRIZIONI DI COSTRUZIONERUZIONERUZIONERUZIONE
1. 1. 1. 1. SW SW SW
SW----BA/I/1 BA/I/1 BA/I/1 BA/I/1 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Breton 1992, 441; Avanzini 1995, 15; Breton 1996, 99, fig. 3;
Fontaine-Arbach 2006, 108: fig. 45; Avanzini 2011, 49, fig. 112; Fontaine-Arbach-Rossi 2011, fig. 1. LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr ¶-RÜf
;in situ.
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
CURSUS DELLA SCRITTURA: iscrizione destrogira.
DATAZIONE:regno di
£b£mr Ûdq.
SUPPORTO:pilastro del portale del tempio (pilastro A); l. del registro iscritto: 46.3, a.l.
5.8. L’iscrizione è speculare a SW-BA/I/2. Il portale è interamente decorato con il motivo delle “Banāt ¥¡d” (cfr. la descrizione in Breton 2011c). Il simbolo della lettera
b
è inciso in doppio tratto al di sopra del testo.1
£b£mr Ûdq âÃdê byt-¥êtr
1
£b£mr Ûdq
ha fondato il tempio di¥êtr
.COMMENTO
I testi del portale del tempio di
¥êtr ¶-RÜf
sono la più arcaica testimonianza di iscrizioni monumentali del Jawf antico, come si evince dall’analisi paleografica del testo e come afferma Breton in base a considerazioni archeologiche (Breton 2011d, 93).£b£mr Ûdq
è il primo re di Nashshān conosciuto. L’assenza di titolatura regale è la norma nelle iscrizioni antiche del Jawf precedenti aámhyf¥ Yârn
. Si noti l’arcaicissima grafia, confrontabile solo con quella del testo Haram 3, in base alla copia che ne fece Halévy (cfr. I.1.1.2).Si noti che la struttura viene definita in questi testi come “tempio di
¥êtr
”. L’epiteto¶-RÜf
si riscontra nel tempio per la prima volta nell’iscrizione YM 28489.¸ interessante che il verbo
âÃdê
sia sostituito, nelle altre tre iscrizioni di costruzione sul portale del tempio, dal verbobny
.2. 2. 2. 2. SW SW SW
SW----BA/I/2 BA/I/2 BA/I/2 BA/I/2 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Breton 1992, 441; Avanzini 1995, 15, tav. 6; Avanzini 2011, 49, fig.
113.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr ¶-RÜf
;in situ.
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
£b£mr Ûdq.
SUPPORTO: pilastro del portale del tempio (pilastro B); l. del registro iscritto: 48, a.l.
4.5. L’iscrizione è speculare a SW-BA/I/2. Il portale è interamente decorato con il motivo delle “Banāt ¥¡d” (cfr. la descrizione in Breton 2011c). Il simbolo della lettera
b
è inciso in doppio tratto al di sopra del testo.1
£b£mr Ûdq bny byt-¥êtr
1£b£mr Ûdq
ha costruito il tempio di¥êtr
. COMMENTO V. SW-BA/I/1. 3. 3. 3. 3. SW SWSWSW----BA/I/3 BA/I/3 BA/I/3 BA/I/3 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Avanzini 1995, 15, tav. 8a327; Avanzini 2011, 49-50, fig. 114.
LINGUA:probabilmente mineo(V.SW-BA/I/1).
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr ¶-RÜf
;in situ
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
£b£mr Ûdq.
CURSUS DELLA SCRITTURA: iscrizione destrogira.
SUPPORTO: pilastro del portale del tempio (pilastro C); l. del registro iscritto: 46.5, a.l.
7. L’iscrizione è speculare a SW-BA/I/2. Il portale è interamente decorato con il motivo delle “Banāt ¥¡d” (cfr. la descrizione in Breton 2011c).
1
£b£mr Ûdq bny byt ¥êtr
1£b£mr Ûdq
ha costruito il tempio di¥êtr
. COMMENTO V. SW-BA/I/1. 4. 4.4. 4. SW SWSWSW----BA/I/4 BA/I/4 BA/I/4 BA/I/4 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Breton 1992, 441; Avanzini 1995, 15; Avanzini 2011, 50, fig. 115.
LINGUA:probabilmente mineo(V.SW-BA/I/1).
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr ¶-RÜf
;in situ
.TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
£b£mr Ûdq.
SUPPORTO:pilastro del portale del tempio (pilastro D); l. del registro iscritto: 43.6, a.l.
4.5. L’iscrizione è speculare a SW-BA/I/2. Il portale è interamente decorato con il motivo delle “Banāt ¥¡d” (cfr. la descrizione in Breton 2011c).
1
£b£mr Ûdq bny byt-¥êtr
1£b£mr Ûdq
ha costruito il tempio di¥êtr
. COMMENTO V. SW-BA/I/1. 5. 5. 5. 5. AS AS ASAS----SSSSAWDAWDAWDAWDĀ££££ TA 1A 7 TA 1A 7 TA 1A 7 (foto e facsimile) TA 1A 7
BIBLIOGRAFIA: Audouin-Arbach 2004, 1237: fig. 9; Arbach-Audouin 2004, 38-39, figg.
15-16; Arbach-Audouin-Robin 2004, 28, 32, 205: fig. 20, 211: fig. 30; Fontaine-Arbach 2006, 111: fig. 48 (facsimile); Fontaine-Arbach-Rossi 2011, fig. 2.
LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); Tempio Iintra muros
;in situ.
DATAZIONE:regno di
£lmnbí £mr bn Lb£n.
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
SUPPORTO:pilastro; l. 70, sp. 30. Il registro con l’iscrizione si trova sulla parte inferiore
della faccia meridionale del pilastro, decorato con il motivo delle “Banāt ¥¡d”. Al di sopra dell’iscrizione, raffigurazione di tre mani in bassorilievo (per il significato del simbolo, v. Gajda 2012, 450) e incisione del simbolo in forma di lettera
b
.Nota: l’iscrizione è stata qui denominata AS-SAWDĀ£ TA 1A 7 sulla base della
suddivisione del decoro del pilastro in “scene”, individuata dagli editori delle iscrizioni del tempio. La numerazione da loro assegnata s’interrompe alla scena n. 6, anepigrafica, che rappresenta sei personaggi femminili danzanti su due file. Il registro sottostante non corrisponde a una scena vera e propria, ma alla tipica decorazione delle
“Banāt ¥¡d” (per la descrizione cfr. Arbach-Audouin 2004). Segue il registro con
l’iscrizione. Il medesimo testo potrebbe trovarsi sul pilastro as-Sawdā£ TA 1B, la cui base resta interrata, data la specularità della decorazione dei due pilastri.
1
£lmnbí £mr bn Lb£n âÃdê
1
£lmnbí £mr
figlio diLb£n
ha fondato (l’edificio).COMMENTO
Secondo gli editori, il tempio era dedicato a
£rnyd¥
, il dio patrono di Nashshān. Questa ipotesi è basata sul fatto che il dio è raffigurato due volte nelle scene sui pilastri, mentre le altre divinità solo una volta, e che i pilastri con la scritta di fondazione presentano il simbolo a forma di letterab
(as-Sawdā£ TA 1A 7 e 2B). Pur essendo un’ipotesiverosimile, per il momento non c’è prova che il simbolo fosse associato a
£rnyd¥
(cfr. la voce£rnyd¥
in I.2.1.1)Arbach, Audouin e Robin hanno identificato in
£lmnbí £mr bn Lb£n
il figlio diLb£n Yd¥
e fratello
ámhyf¥ Yârn
(inizio VII secolo a.C.). Tuttavia, sulla base di considerazioni paleografiche e storiche, il tempio e le sue iscrizioni sono retrodatabili almeno alla metà del secolo precedente (cfr. I.1.1.3).6. 6.6. 6. AS ASAS
AS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD £ TA 2B £ TA 2B £ TA 2B £ TA 2B (foto e facsimile)
BIBLIOGRAFIA: Audouin-Arbach 2004, 1301: fig. 12; Arbach-Audouin 2004, 41, 43,
figg. 21-22; Arbach-Audouin-Robin 2004, 32, 205: fig. 21, 206: fig. 22. LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); Tempio Iintra muros
;in situ.
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
£lmnbí £mr bn Lb£n.
SUPPORTO: pilastro; sezione a L: 24, 33, 46. Decorazione delle “Banāt ¥Ad”. Nel
registro sottostante l’iscrizione sono raffigurate in bassorilievo tre mani (v. as-Sawdā£ TA 1A 7). La presenza del simbolo
b
non è sicura: benché sia riportato nel disegno e si trovi anche in associazione con l’identica iscrizioneas-Sawdā£ TA 1A 7, il simbolo non è evidente sulla fotografia.Nota: la stessa iscrizione dovrebbe trovarsi anche sul pilastro as-Sawdā£ TA 2A.
1 [
£lmnbí
](£
)mr
(b
)\n Lb£n âÃdê
1 [
£lmnbí
]£mr
figlio diLb£n
ha fondato (l’edificio).COMMENTO V. as-Sawdā£ TA 1A 7. 7. 7.7. 7. AS ASAS
AS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD £ 95 A £ 95 A (foto) £ 95 A £ 95 A
BIBLIOGRAFIA: Arbach 2011b, 178-181, figg. 3-4; Arbach-Rossi 2011, fig. 3.
LINGUA: probabilmente mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); edificioQhwn
;in situ.
I testi as-Sawdā£ 95 A, B e Csono iscritti su tre pilastri dello stesso edificio. TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
ámhyf¥ Yê¥ bn £lmnbí.
SUPPORTO:pilastro di una struttura all’interno della città.
1
ámhyf¥
2Yê¥ bn
3
£lmnbí
4bny Qhwn
1ámhyf¥
2Yê¥
figlio di 3£lmnbí
4 ha costruitoQhwn
. COMMENTOL’onomastica e il ruolo di costruttore di un edificio monumentale indicano che
ámhyf¥
Yê¥
fu un re di Nashshān, uno dei sovrani più antichi a nostra conoscenza, in base all’analisi paleografica. Non è chiaro se il patronimico£lmnbí
possa essere riferito a£lmnbí £mr
, il costruttore del Tempio I: la grafia di as-Sawdā£ 95 A, B e C ha caratteristiche più arcaiche di as-Sawdā£ TA 1A 7 e as-Sawdā£ TA 2B, in particolare per la proporzione delle lettere (cfr. I.1.1.3).8. 8. 8. 8. AS AS AS
AS----SSSSAWDAWDAWDAWDĀ£ 95 B £ 95 B (foto) £ 95 B £ 95 B
BIBLIOGRAFIA: Arbach 2011b, 178-181, figg. 4-5.
LINGUA:probabilmente mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); edificioQhwn
;in situ
(v. as-Sawdā£ 95 A).
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
ámhyf¥ Yê¥ bn £lmnbí.
SUPPORTO:pilastro di una struttura all’interno della città.
1
ámhyf¥
2Yê¥ bn
3 (£lmnbí
) 4 [bny Qhwn
] 1ámhyf¥
2Yê¥
figlio di 3£lmnbí
4 [ha costruitoQhwn
].L. 4: la parte più bassa del pilastro è insabbiata, ma il testo è ricostruito con certezza in base ad as-Sawdā£ 95 A e C.
COMMENTO
V. as-Sawdā£ 95 A.
9. 9.9. 9.
AS ASAS
AS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD £ 95 C £ 95 C (foto) £ 95 C £ 95 C
BIBLIOGRAFIA: Arbach 2011b, 178-181, fig. 6.
LINGUA:probabilmente mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (Nän); edificio
Qhwn
;in situ
(v. as-Sawdā£ 95 A).
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
ámhyf¥ Yê¥ bn £lmnbí.
SUPPORTO:pilastro di una struttura all’interno della città.
1
ámhyf¥
2Yê¥ bn
3£lmnbí
4bny Qhwn
1ámhyf¥
2Yê¥
figlio di 3£lmnbí
4 ha costruitoQhwn
. COMMENTO V. as-Sawdā£ 95 A. 10. 10.10. 10. G GGGARBINIARBINIARBINIARBINI----FFFFRANCAVIGLIARANCAVIGLIARANCAVIGLIARANCAVIGLIA 3333
BIBLIOGRAFIA: Garbini-Francaviglia 1997, 241, 244, 246, 248-249.
LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
). L’iscrizione è stata rinvenuta da un mercante direperti archeologici nel villaggio di al-MaÜlub, vicino ad as-Sawdā£ (Garbini-Francaviglia 1997, 239).
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione; non è provato che
¥mwtr Yârn
sia stato re diNashshān e che questa sia dunque un’iscrizione regale.
SUPPORTO:spalliera di un trono; non sono fornite misure (ma si confrontino quelle del
trono Garbini-Francaviglia 1: a. 124, l. 63, sp. 50, a.l. ca. 9.7). L’oggetto è frammentario, resta solo la parte superiore dello schienale, con due stambecchi scolpiti ad altorilievo nella parte anteriore e l’iscrizione incisa sulla faccia posteriore.
1
¥mwtr Yârn-lbw
2bn ¥m¥ly âÃdê
1¥mwtr Yârn
“
lbw
”(?)L. 1: la restituzione dell’ultima parola della linea è incerta. Essa è unita alla precedente e la lettera
w
è iscritta all’interno dellab
. Non si può escludere una resalwb
. Che si tratti del terzo nome del soggetto è improbabile: sarebbe un caso unico nell’onomastica delle dinastie dei regni del Jawf, anche durante il periodo sucessivo. L’impressione è che si tratti di un titolo.L. 2: per la traduzione di
âÃdê
, cfr. I.2.1.3. COMMENTOPer ora non consideriamo l’iscrizione come un testo regale, poiché non abbiamo prove che
¥mwtr Yârn
abbia effettivamente regnato. Il fatto che l’oggetto su cui è iscritto il testo sia un trono farebbe propendere per quest’ipotesi, ma si noti la differente tipologia testuale rispetto alle iscrizioni reagli sui troni Garbini-Francaviglia 1 e 2: il testo non è onomastico, ma celebra la costruzione di un oggetto. Inoltre mancherebbe il simbolob
(ma si veda quanto detto nella nota alla l. 1). Cfr. anche Robin 2012, 62.
Per
lbw/lwb
non abbiamo confronti, ma si potrebbe pensare a una derivazione dalla radice LB “cuore” (cfr. I.2.2.2). Non si può escludere nemmeno che si tratti di un monogramma o un simbolo, forse la letterab
dei testi regali, modificata o trascritta male. La fedeltà della trascrizione all’originale non può essere provata, perché del testo mancano immagini e Garbini ne poté leggere solo un facsimile. Un separatore di parola rovinato potrebbe facilmente confondersi con unal
. Il testo antico sabeo A-20-278 della zona di Dhamār presenta un caso medesimo diw
inscritta in unab
328; tuttavia iltesto è frammentario e sembra trattarsi di un errore di scrittura. 11. 11. 11. 11. AL AL AL
AL----ÂÂÂÂARARARARĀSHIF SHIF SHIF SHIF 3333 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Robin 1992, 200-201, tav. 59b; Jamme 1996, 83-85.
LINGUA:probabilmente mineo.
PROVENIENZA: al-Âarāshif; l’iscrizione è stata rinvenuta durante la ricognizione della
MAFRAY, reimpiegata in un pozzo moderno. TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione.
DATAZIONE:regno di
¥myê¥
(Ûdq
) e¥mäfq.
SUPPORTO:pietra; a. 33, l. 100, a.l. 8.5.
1 |
ÛbÃn bn Ûdqâm¥ w-T
(Ãt
)ÿ
2y ríf b-ywm ¥myê¥
3 (|
w
)-¥mäfq w-k
(b
)r TÃty
1ÛbÃn
figlio diÛdqâm¥
eTÃty
2 hanno eretto il portico (?), al tempo di
¥myê¥
3 e¥mäfq
e (quando egli fu)kbr
diTÃty
.
Ll. 1-2: secondo Jamme,
Ûdqâm¥
eTÃty
sono due nomi di gruppo in coordinazione, introdotti dabn
. Tuttavia, nelle iscrizioni del Jawf madhābienobn
sembra utilizzato soltanto per introdurre un patronimico. Ci atteniamo dunque all’interpretazione di Robin che individua due soggetti del verboríf
:ÛbÃn
(come individuo) eTÃty
(probabilmente come comunità).
L. 2: Robin propone di interpretare
ríf
come una variante dialettale o grafica dirÜf
. Jamme propone invece un confronto con l’araboraÜafa
“pavimentare” (Jamme 1996,84).
COMMENTO
Secondo Robin (1992, 198),
TÃty
(in alternativa adÂmrw
, cfr. al-Âarāshif 2) potrebbe essere il nome della tribù e probabilmente anche del sito antico di al-Âarāshif.La menzione dei re di Nashshān
¥myê¥
e¥mäfq
e di un loro funzionariokbr
diTÃty
suggerisce che nell’VIII secolo a.C. il sito appartenesse ai territori di Nashshān; già all’inizio del VII secolo, tuttavia, doveva far parte del regno di Kamna (cfr. al-Âarāshif 2; I.1.1.4). 12. 12.12. 12. AS ASAS
AS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD ££££ 5555
Hal 379=Hal 380+Hal 382=CIH 428=(RES 2890=RES 4670) BIBLIOGRAFIA: Avanzini 1995, 86-88.
LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr ¶-Grb.
Informazioni desunte dal testo.TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di [... ...]
ym bn Yqhmlk.
SUPPORTO:pietra. Copia di Halévy.
NOTA:il riferimento a CIH 438 in RES è un errore.
1 [... ...]
ym bn Yqhm
[lk âÃ
]dê byt ¥êtr ¶-Grbm ywm ¶
[bÃ
]2
RÃæ w-¥rb mê
[¥yt ¶-Q
]b° b-r¥ü ¥êtr ãrqn w-Wd
3 [
w-£r
]nyd¥ w-¶-Grbm w-¥êtr Näq b-£Å
[wt
]£lmqh w-Yd¥£l w-
[á
]b£
1 [... ...]
ym
figlio diYqhm
[lk
] ha fondato il tempio di¥êtr ¶-Grbm
, quando ha fattoun sacrificio
2 a
RÃæ
e ha fatto un’offerta [a¶-Q
]b°
, per il volere di ¥êtr ãrqn
eWd
3 [e£r
]nyd¥
e¶-Grbm
e¥êtr Näq
, per l’alleanza di£lmqh
eYd¥£l
e [Sa]ba£.L. 2: nella lacuna possiamo resituire
mê¥y
omê¥yt.
La ricostruzione del teonimo a metà della linea come [¥êtr ¶-Q
]b°
(cfr. Avanzini 1995, 87) non è sicura, perché per ora non c’è attestazione di¥êtr ¶-Qb°
nella documentazione antica di Nashshān. ¸ più prudente integrare solo [¶-Q
]b°
, come attestato in as-Sawd¤£ 88, l. 3:ywm ¶bà ¶-Qb°
; non è esclusa nemmeno una restituzione [Mtbq
]b°
o [Q
]b
, forme più antiche del teonimo. L. 3: la copia di Halévy tralascia la letteraá
diáb£
.COMMENTO
In questo testo è presente la formula di alleanza fra il regno di Nashshān e quello di Saba£. La cronologia dell’iscrizione – di cui mancano immagini – è discussa in Avanzini 1995, 40-42 e 61-62. Rimane aperta la questione sulla datazione esatta del testo: il re sabeo
Yd¥£l
va collocato prima o dopoKrb£l
? Tre argomenti sembrano supportare la tesi dell’antichità di as-Sawdā£ 5 rispetto alle iscrizioni diLb£n
. In primo luogo, le tre nuove attestazioni diYqhmlk
in YM 2009, in YM 23250 e in as-Sawdā£ 93. In secondo luogo, il dioRÃæ
si ritrova solo nell’iscrizione arcaica YM 28489 (cfr. I.1.1.5).Verso una datazione più tarda indirizzava invece la mimazione del teonimo
¶-Grb
; tuttavia, oltre al fatto che la copia di Halévy potrebbe non essere del tutto fedele all’originale, si è osservato che la presenza della mimazione non costituisce un criterio valido per la datazione dei testi.13. 13. 13. 13. AS AS AS
AS----SSSSAWDAWDAWDAWDĀ££££ 3333 (foto)
Hal 372=CIH 455=RES 2884 B=(RES 4670) BIBLIOGRAFIA: Avanzini 1995, 83-84, tavv. 10-11.
LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempioáyw°
di¥êtr Mtb Ämr.
L’epigrafe furinvenuta da Halévy nei pressi della porta orientale della città ed è stata documentata anche dalla MAFRAY.
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
Lb£n Yd¥ bn Yd¥£b.
SUPPORTO:architrave; a. 35, a.l. 14.
1 (
L
)[b£n Yd¥
]bn Yd¥£b âÃdê á
(y
)w
(°
)[byt ¥
](ê
)tr Mtb Ämr b-r¥ü ¥êtr ãrqn
2w-W
(d
)[w-
](£
)rnyd¥ w-¥êtr ¶-Grb w-¥êtr Näq b-£Åwt £lmqh w-Krb£l w-áb£
1
L
[b£n Yd¥
]figlio diYd¥£b
ha fondatoáyw°
, [tempio di¥
]êtr Mtb Ämr
, per volere di¥êtr ãrqn
,2
Wd
,£rnyd¥
,¥êtr ¶-Grb
e¥êtr Näq
, per l’alleanza di£lmqh
eKrb£l
e Saba£.Il testo integrato non è visibile in fotografia, perché coperto da detriti. Tuttavia, il nome di
Lb£n Yd¥
è restituito con certezza sulla base dello stile paleografico (si veda in particolare la forma della letterag
), del patronimico e della formula finale di alleanza conKrb£l
(attestata per ora solo nei testi diLb£n
).COMMENTO
Questa è un’interessante iscrizione del re
Lb£n Yd¥
figlio diYd¥£b
, che attesta l’alleanza fra Nashshān e Saba£ al tempo delmukarrib
Krb£l Wtr
, prima del rovesciamento della situazione politica che portò alla guerra fra i due regni (cfr. anche as-Sawdā£ 89 A e B; I.1.1.6).L’evento registrato nel testo è la costruzione del tempio di
¥êtr Mtb Ämr
(cfr. I.2.1.1). 14. 14.14. 14. AS ASASAS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD ££££ 89 A 89 A (foto) 89 A 89 A AL-JAWF 04.1
BIBLIOGRAFIA: Arbach-Audouin-Robin 2004, 35, 213: fig. 32; Arbach-Audouin 2004,
58, fig. 34; Arbach-Schiettecatte 2006, 16, tav. 1: fig. 1; Arbach-Rossi, fig. 11. LINGUA:probabilmente mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); edificioYf¥t
;in situ
.TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
Lb£n Yd¥ bn Yd¥£b.
DEPOSITO: Ûan¥ā£, The National Museum.
SUPPORTO:pietra; a. 46, l. 241, sp. 60, a.l. 12.5.
1 |
Lb£n Yd¥ bn Yd¥£b bny Yf¥t b-r¥ü ¥êtr
| 2 |ãrqn w-Wd w-£rnyd¥ w-¥êtr ¶-Grb w-¥êtr
| 3 |Näq b-£Åwt £lmqh w-Krb£l w-áb£
|1
Lb£n Yd¥
figlio diYd¥£b
ha costruitoYf¥t
,per il volere di¥êtr
2ãrqn
,Wd
,£rnyd¥
,¥êtr ¶-Grb
e¥êtr
3
Näq
, per l’alleanza di£lmqh
,Krb£l
e Saba£.La linea verticale alla destra del testo sembra il risultato dell’unione dei separatori di parola all’inizio delle prime due linee.
L. 1: non è chiaro se
Yf¥t
sia il nome di un tempio o di un palazzo. La prima ipotesi sembra meno probabile, poiché manca qualsiasi riferimento a un dio patrono dell’edificio. Cfr. as-Sawdā£ 41 A. 15. 15.15. 15. AS ASASAS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD ££££ 89 B 89 B (foto) 89 B 89 B AL-JAWF 04.2
BIBLIOGRAFIA: Audouin-Robin 2004, 35, 213 (figg. 33-34);
Arbach-Schiettecatte 2006, 16-17, tav. 1: fig. 2. LINGUA:probabilmente mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
).TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
Lb£n Yd¥ bn Yd¥£b.
DEPOSITO: Ûan¥ā£, The National Museum.
SUPPORTO:pietra; a. 43, l. 244, sp. 53, a.l. 12.
1 |
Lb£n Yd¥ bn Yd¥£b b#
(n
)y Yf¥t b-r¥ü ¥êtr
| 2 |ãrqn w-Wd w-£rnyd¥ w-¥#êtr ¶-Grb w-¥êtr
|3 |
Näq b-£Åwt £lmqh w-#Krb£l w-áb£
|1
Lb£n Yd¥
figlio diYd¥£b
ha costruitoYf¥t
per il volere di¥êtr
2ãrqn
,Wd
,£rnyd¥
,¥êtr ¶-Grb
e¥êtr
3
Näq
, per l’alleanza di£lmqh
,Krb£l
e Saba.V. note ad as-Sawdā£ 89 A. 16. 16. 16. 16. AS AS AS
AS----SSSSAWDAWDAWDAWDĀ££££ 92 92 (foto) 92 92 AL-JAWF 04.3
BIBLIOGRAFIA: Audouin-Robin 2004, 37, 216: figg. 39-41;
Arbach-Schiettecatte 2006, 17-18, tav. 1: fig. 3; Arbach-Rossi 2011, fig. 11. LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio diWd
(forseWd ¶-NÜb
).TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di
ámhyf¥ Yârn bn Lb£n mlk Nän.
DEPOSITO: Ûan¥ā£, The National Museum.
SUPPORTO:elemento di decorazione architettonica con motivo a false finestre; a. 85, l.
156, sp. 28, a.l. 9. Il testo è iscritto sul pannello esterno; i simboli (il serpente di
Wd
e la letterab
) e il monogramma diámhyf¥
si trovano sul pannello intermedio. Sul retro, Arbach-Schiettecatte 2006, 17 notano la presenza di due mortase per fissare l’oggetto.1 |
ámhyf¥ Yârn bn Lb£n mlk Nän âÃ
(dê b
)yt W
[d ... ...
](k
)rb
| 2 |Yd¥£b ¶-âbrr w-bny b-Br£ mnfâ w-âbkl b-â £nâ b-£mr Wd
|1
ámhyf¥ Yârn
figlio diLb£n
, re di Nashshān, ha fondato il tempio diWd
[... ...],impegno di
2
Yd¥£b
che (il dio) ha sciolto e ha costruito inBr£
unmnfâ
e vi ha insediato unuomo per comando di
Wd
.L. 1:
W
(d ¶-NÜb b
)r
(£
|) (Arbach-Audouin-Robin 2004);Wd
(¶-NÜ
)b âkrb
|(Arbach-Schiettecatte 2006). L’integrazione dell’epiteto diWd
è suggerita sulla base di as-Sawdā£ 4.Ll. 1-2: Arbach-Audouin-Robin 2004 considerano
Yd¥£b
l’antecedente della relativa, traducendo “le temple de Wadd dhu-NaÜab qu’avait fondé Yada¥£ab en exécution de ses obligations”. In realtà il soggetto sottinteso del verboâbrr
è la divinità, per cui possiamo immaginare che la costruzione del tempio sia un impegno preso daYd¥£b
ed eseguito dal nipote.COMMENTO
Questo testo è particolarmente interessante perché fornisce un’informazione aggiuntiva rispetto agli altri testi di costruzione del periodo antico, laddove specifica che
l’edificazione del tempio è legata a un impegno preso dal nonno del re. Si noti l’uso del verbo
âÃdê
nel contesto: un tempio diWd
già esisteva a Nashshān, perché abbiamo una precedente attestazione di un suo amministratore (YM 29827), quindi in questo casoámhyf¥
celebrerebbe piuttosto nuovi lavori nello stesso tempio. Il verboâÃdê
attesta in questo caso soprattutto il rinnovo di un legame con la divinità attraverso l’atto della costruzione (cfr. I.2.1.3).Br£
significa “costruire”, ma è una radice insolita nella documentazione del Jawf: la ritroviamo solo in as-Sawdā£ 13, l. 5 e MAFRAY-Darb aÜ-Ûabī 7, l. 5 (in contesto lacunoso). Il sostantivo derivato per indicare una costruzione è solitamentembr£
, per cui interpretiamo, sebbene ipoteticamente, il termine come il nome proprio dell’edificio. Per quanto riguarda ilmnfâ
, a parte la considerazione che qui si tratta sicuramente di una parte di una costruzione del tempio, non è possibile chiarire il significato preciso del termine329. L’antecedente del pronome che compare nel complemento di stato in luogo nell’espressione “ha insediato un uomo in esso”, che intuitivamente sembra ilmnfâ
, potrebbe anche essere l’edificio religioso in generale (byt
oBr£
); quest’espressione testimonia forse l’autorità del re nella nomina dei sacerdoti (cfr. la voceWd
in I.2.1.1). 11117777.... AS ASASAS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD ££££ 93939393 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Arbach 2006; Arbach-Rossi 2011, 159-160, n. 20.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
).LINGUA:mineo.
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE: regno di
ámhyf¥
(Yârn bn Lb£n
).
La datazione è desunta nellaprecisazione del rapporto di parentela con il sovrano. DEPOSITO: Ûan¥ā£, The National Museum.
SUPPORTO: bacino cilindrico in pietra; a. 45, d. 52, sp. 5, a.l. ca 5. Il testo è
fiancheggiato, per l’altezza delle prime due linee (10 cm), a destra dal simbolo in forma di lettera
b
e a sinistra dal monogramma diµmrhl
.1
µmrhl £mrt bnt Yqhmlk ¶t
2byt ámhyf¥ £m Yd¥£b w-Mrt
3|
âÃdêt ywm êfyt âmn äym
|1
µmrhl £mrt
figlia diYqhmlk
,sposa 2diámhyf¥
, madre diYd¥£b
eMrt
,3ha dedicato (il bacino), quando pose loro due sotto la protezione del patrono(?)
329 Potrebbe trattarsi di un’opera idraulica, per mantenere il significato più comune del sudarabico (SD,
NFá II: “chiusa, apertura”). Punta in questa direzione anche l’unico confronto del termine in mineo: [k](r)fn mnfâ (as-Sawdā£ 86, ll. 2-4, sicuramente in contesto di irrigazione). Oppure potrebbe riferirsi ad una parte specifica della costruzione del tempio (cfr. MAFRAY-Darb aÜ-Ûabī 1, Darb aÜ-Ûabī 32), magari connessa con l’ambito funerario (SD, NFá I: “tomba”) o con l’ambito giuridico (SD, NFá III:
L. 3: il significato del verbo
êfy
è sconosciuto. Arbach propone un confronto con l’arabo çFY “fixer le chaudron ou le marmite sur un socle; séparer le beurre dufromage”. Per
âmn
pensa che si tratti del termine che indica l’oggetto su cui è posta l’iscrizione. Quindi traduce “au jour où elle a $ fixé %le $ bassin % (?) qui a été érigé”.ámn
è attestato nel corpus mineo solo come pronome personale suffisso. Non si ha mai un caso di pronome personale indipendente o dimostrativo al duale e in caso obliquo (il caso diâmy
in GOAM 313 resta dubbio), per cui questo potrebbe essere il primo caso, riferito aYd¥£b
eMrt
. Forseµmrhl £mrt
aveva dedicato l’oggetto in occasione di un avvenimento importante riguardante i figli, che vengono nominati nella linea precedente.COMMENTO
Questo testo è storicamente e culturalmente notevole. Innanzitutto, è uno dei pochi testi dedicati da una donna nel corpus mineo. In particolare si tratta di una regina, moglie di uno dei sovrani di Nashshān più conosciuti,
ámhyf¥ Yârn
(I.2.2.1). Oltre a dichiararsi madre diYd¥£b e Mrt
, dei quali il primo sarà il successore al trono diámhyf¥
,µmrhl
fornisce un’importante informazione per la ricostruzione della successione dei re di Nashshān. Riconosciamo nel patronimico
Yqhmlk
il nome di un membro della famiglia regale che compare in diverse iscrizioni (YM 23250, as-Sawdā£ 5 e YM 2009). È possibile che la linea dinastica diYqhmlk
si sia interrotta e che il matrimonio fra la figliaµmrhl
e (il nipote?)ámhyf¥
abbia sostanziato il passaggio del trono a un altro ramo della famiglia reale (I.1.1.6).11118888.... YM YM YM YM 2816828168 (foto) 2816828168
BIBLIOGRAFIA: Arbach-Audouin 2007, 22, cat. 12.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
).LINGUA:mineo.
TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione regale.
DATAZIONE:regno di [
£lmnbí Yd¥
figlio di]Yd¥£b.
DEPOSITO: Ûan¥ā£, The National Museum, YM 28168.
SUPPORTO:elemento di decorazione architettonica, secondo gli editori; a. 19, l. 63.5, sp.
8, a.l. 7. Raffigurazione del simbolo in forma di lettera
b
(a. 9) all’estremità sinistra del testo. Elemento sporgente con scultura a tutto tondo di due stambecchi accosciati e fregio di dentelli sopra al testo; la parte centrale della decorazione fra i due stambecchi è danneggiata; potrebbe aver alloggiato una protome bovina (così Arbach-Audouin 2007, 22). Sembra che in corrispondenza di questa vi sia ancora traccia di un gocciolatoio.1 [
£lmnbí Yd¥ bn
](Y
)d¥£b mlk Nän âÃdê
|
COMMENTO
La grafia e il titolo di re di Nashshān fanno datare l’iscrizione a un’epoca successiva a
ámhyf¥
. Siccome in questa formulaYd¥£b
non può che essere il patronimico (con tutta probabilità si tratta diYd¥£b £mr
), propongo di integrare il nome del re£lmnbí Yd¥
(I.1.1.7). 19 1919 19.... M MM
MOUSSAOUSSAOUSSAOUSSAÌÌÌÌEFFEFFEFFEFF 22 22 22 (foto) 22
BIBLIOGRAFIA: Bron 2008, 219-221; Antonini 2008, figg. 1-2.
LINGUA: la lingua del testo presenta una commistione di tratti sabei e minei; in
particolare alla l. 1 si nota il pronome suffisso
hmy
e il verbo compiuto con la marca del plurale.PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr b¥l £¶nn
(informazioni desunte daltesto).
TIPOLOGIA: iscrizioni di costruzione regale (ma v. il commento).
DATAZIONE: regno di
Yd¥£b
eYährmlk mlky Nän
.CURSUS DELLA SCRITTURA: iscrizione bustrofedica.
SUPPORTO: due appliques di bronzo raffiguranti leoni; a. 50, l. 70. I leoni,
dall’iconografia arcaica (Antonini 2008), sono rappresentati incedenti l’uno verso l’altro, con il corpo di profilo e il muso visto frontalmente. Probabilmente fiancheggiavano un’entrata. La base di entrambi i leoni porta la medesima iscrizione. Questo genere di statue di bronzo era solitamente fuso assieme alla base, ma non si hanno indicazioni precise per questo specifico caso.
1
Yd¥£b w-Yährmlk mlky Nän w-ä¥b-hmy Nän âÃdêw
2k-¥êtr b¥l £¶nn Ãfnnhn bn £æl£-â
1
Yd¥£b
eYährmlk
, re di Nashshān, e la loro tribu Nashshān hanno dedicato 2 a¥êtr
,signore di£¶nn
, i dueÃfn
fra le sue offerte.Il testo riportato è iscritto sulla base del leone di destra, poiché meglio conservato. Il testo di sinistra è identico, ma il verbo
âÃdêw
è diviso fra le due linee (l. 1:âÃdê
; l. 2:w
).L. 1:
âÃdêw
: “ont inauguré” (Bron). Per il significato del verbo, cfr. I.2.1.3.L. 2: il termine
Ãfn
è di difficile interpretazione.Bn £æl£-â
: “à partir de ses offrandes” (Bron).COMMENTO
La datazione di questo testo è incerta. L’iconografia del leone è sicuramente arcaica, ma la paleografia presenta dei tratti che potremmo datare al VII secolo a.C. inoltrato. Abbiamo altre due attestazioni di
Yährmlk
: con il titolo di re di Nashshān, nel bastoncino inedito J.Ryckmans Oost. Inst. Leiden, no. 68 (presentato a una conferenza); senza titolo (ma sempre in qualità di sovrano perché nella formula di datazione, incoordinazione con
µmrkrb
) in un frammento ligneo di struttura architettonica.
Ricordiamo che
Yährmlk
ricorre come nome di re haramita nelle iscrizioni Haram 2 e Tairan 2006, forse di poco successive (cfr. I.1.1.8).La presenza di alcuni tratti grammaticali sabei in un’iscrizione linguisticamente minea è un probabilmente sintomo dell’influenza sabea su Nashshān nel VII secolo. In questo caso, la commistione linguistica non segue una regola, come succede nel testo al-Jawf 04.8, ma si trovano contemporaneamente tratti morfologici sabei e minei (pronome suffisso in
h
alla l. 1 e inâ
alla l. 2).Anche il lessico pone delle difficoltà. Innanzitutto il verbo
âÃdê
, solitamente utilizzato per celebrare la costruzione e al medesimo tempo consacrazione di edifici o oggetti, sembra avere qui una spiccata funzione di dedica, come dimostra il complemento di termine che lo segue.In secondo luogo, l’apposizione
b¥l
a un nome di divinità per introdurre il santuario di cui il dio è tutelare non si trova mai in mineo330.Infine,
Ãfn
ricorre nell’iscrizione sabea RES 4930 su una protome leonina di bronzo di una tavola per libazioni. Tuttavia, la radice semitica non sembra avere altro significato che quello di “pugno”. ¸ palese che in questo casoÃfnnhn
indichi i due oggetti.¸ notevole l’espressione “i re e la loro tribu” (
mlky Nän w-ä¥b-hmy Nän
), che non si trova mai nei testi di Nashshān, ma di cui abbiamo esempi in quelli Kamna. L’espressione richiama solo un altro caso a Nashshān, quello di£lnbí Yd¥ w-Nän
in al-Jawf 04.41, e forse anche quello di al-Jawf 04.11.20. 20. 20. 20. AS AS AS
AS----SSSSAWDAWDAWDAWDĀ££££ 1616 (foto) 1616
Ry 202=RES 4731=Ja 412=M 382
BIBLIOGRAFIA: Ansaldi 1933, fig. 96; Ryckmans G. 1937, 267-268; Jamme 1956, coll.
18-21, tav. 1; Avanzini 1995, 100-102, tav. 15b. LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
).TIPOLOGIA: iscrizione di costruzione.
DEPOSITO: Roma, Museo Nazionale d’Arte Orientale “G. Tucci” (ex Museo Nazionale
Romano), 121102.
SUPPORTO:pietra; a. 23, l. 68, sp. 11, a.l. ca. 4.
1 [
£
]wâ£l ¶-Ä
(y
)fm äw¥ ¶-Grbm
(w-
)[¶
]2
RÜfm ânbí w-°fr b£r-â ûrb
[.
]yw
[m
] 3bny kl £hl w-mÃfdt MÅ°n
b-¥êt
[r
] 4¶-Grb w-¶ RÜf w-£rnyd¥ w-Wd
330 Non sappiamo dove fosse il santuario £¶nn. Intorno alla fine del millennio, questo nome è noto da
alcuni testi sabei del Jawf (per cui si veda Bron 2008). Bron ricorda la presenza di altri testi menzionanti questo santuario, uno in rapporto con il dio ¥êtr ¶-Grb, altri due con il dio ¶-ámwy.
1 [
£
]wâ£l
della famigliaÄ
(y
)fm
, sacerdote di¶-Grbm
e [¶
]2
RÜfm
, ha scavato e rivestito di pietra il muro del suo pozzoûrb
[.
],quando3 ha costruito l’intera cisterna e le torri di
MÅ°n
(o: del territorio in concessione),per
¥êt
[r
]4
¶-Grb
e¶-RÜf
e£rnyd¥
eWd
.L. 1: gli editori hanno letto il nome del gruppo del dedicante come
¶-Ähfm
. Tuttavia, la partes superiore della letterah
è più stretta rispetto alla stessa lettera alla l. 3. In base alla nuova lettura di YM 22225, propongo¶-Ä
(y
)fm
. Si noti anche il nome£wâ£l
Äyf
nel testo YM 16622 dal tempio di
¥êtr ¶-RÜf
.L. 2: sebbene dalla fotografia non sia chiaro se la pietra fosse rovinata in origine e quindi se il testo sia completo (ovvero senza la lacuna di una lettera come sostiene Jamme), notiamo che
ûrbn
è un nome frequente per gli edifici e quindi potrebbe effettivamente mancare la nunazione in lacuna.L. 3: non è chiaro se
MÅ°n
sia da considerare il nome della proprietà nella quale sono state costruite le strutture per la conservazione delle acque, oppure il nome comune“concessione” di cui troviamo altre due attestazioni in mineo (M 347, ll. 3 e 4; Ma¥īn 1,
l. 6). COMMENTO
La datazione del testo è incerta. Secondo Avanzini, la menzione degli dèi di Nashshān del periodo madhābieno, ma in una sequenza diversa, è la prova di una datazione post-minea del testo (II-I secolo a.C.), quando il pantheon della città fu riabilitato in un diverso ordine protocollare. Lo stile grafico arcaizzante, ma con alcuni tratti più recenti come le
m
aperte, ne sarebbe la conferma.Questa ipotesi non si può escludere, tuttavia la diversa sequenza divina sembra piuttosto dovuta alla priorità accordata ai primi due dèi citati, essendo l’autore del testo un loro sacerdote. La nuova lettura di YM 22225, dove è attestato il nome della stessa famiglia e l’unico altro caso nel corpus mineo di sacerdozio doppio di
¥êtr
¶-Grb
e¶-RÜf
, fornisce nuovi spunti per l’interpretazione di questo testo (cfr. le voci¥êtr
¶-Grb
in I.2.1.1 eäw¥
in I.2.1.2). YM 22225 è infatti datato all’epoca del re di Nashshān£lmnbí
Yd¥
, nipote diámhyf¥
. Si può dunque immaginare che anche as-Sawdā£ 16 risalga al VII secolo a.C., un periodo in cui il culto delle due divinità è ampiamente attestato (I.1.1.7).22221111....
AS ASAS
AS----SSSSAWDAWDĀAWDAWD ££££ 6 6 6 6 (foto)
RES 4641
BIBLIOGRAFIA: Mittwoch-Schlobies 1936, 10-12, nr. 4, con fotografia; Avanzini 1995,
88-89, tav. 12b.
LINGUA:probabilmente mineo.
PROVENIENZA: as-Sawd¤£ (
Nän
).DEPOSITO: Amburgo, Museum før V×lkerkunde, 31.000: 1588.
SUPPORTO:pietra; a. 24, l. 43.
1 [... ...]
n bny £byw b-
(r
)[¥ü
... ...] 2 [... ...¥ê
]tr Näqm b-£Åw
[t
... ...]1 [... ...]costruì
£byw
per volere di [... ...] 2 [... ...¥ê
]tr Näqm
,per l’alleanza di [... ...]COMMENTO
La cronologia di questo testo è dibattuta, poiché lo stile grafico è più recente rispetto a quello delle altre iscrizioni di Nashshān che attestano la formula “per l’alleanza di” e la divinità
¥êtr Näqm
(Avanzini 1995, 40-42 e 61-62). Tuttavia, riteniamo il nome della divinità e la formula indizi più forti rispetto alla paleografia e, seppur ipoteticamente, collochiamo il testo nel periodo antico.22. 22. 22. 22. YM YM YM YM 28489284892848928489 (foto) SW-BA/I/20
BIBLIOGRAFIA: Arbach-Audouin 2007, 25, cat. 14; Bron 2010a, 42; Avanzini 2011, 54,
fig. 124; Arbach-Rossi 2011, fig. 4.
LINGUA: probabilmente mineo(benché non vi siano tratti distintivi, è presente il verbo
di dedica
æl£
).PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr ¶-RÜf
; trovatain situ
durante lo scavoarcheologico.
TIPOLOGIA: iscrizione di dedica.
DEPOSITO: Ûan¥ā£, The National Museum, YM 28489.
SUPPORTO: altare; a. 41, l. 155, sp. 60, a.l. 11. L’altare a forma di parallelepipedo, con
fregio di sette stambecchi stanti, è stato rinvenuto all’esterno del tempio, di fronte all’ingresso. ¸ stato riutilizzato, rovesciato, come tavola per libazioni (nella parte inferiore del fregio di stambecchi è stato infatti ricavato un gocciolatoio) e appoggiati su di esso si trovavano tre incensieri (SW-BA 3, 4 e 5). Sotto al fregio, sono incisi un monogramma e un serpente. La fotografia dell’oggetto come rinvenuto sullo scavo (Avanzini 2011) e quella scattata nel Museo Nazionale di Ûan¥ā£ dove l’oggetto è ora custodito (Arbach-Audouin 2007) mostrano chiaramente a quale intervento di restauro sia stato sottoposto l’altare nei trent’anni intercorsi: gli stambecchi del fregio, di cui si vedevano chiaramente solo le zampe, sono stati sostituiti.
1 […]
âm¥ bn
[... ...]Å
2 [..]¥ly w-¥m
(w
)tr æl£ ¥êtr
3 (¶
)-RÜf mÃrm ywm ¶bà RÃæ
1 […]âm¥
figlio di[... ...]2 [..]
¥ly
e¥mwtr
ha dedicato a¥êtr
3
¶-RÜf
un oggetto sacro (?), quando ha fatto un sacrificio aRÃæ.
L. 1: Bron propone che la lettera
Å
sia la prima del nome che finisce alla l. 2,Ä
[l
]¥ly.
Tuttavia preferisco ritenerle parole separate. Nelle tracce della lettera precedente la
Å
si può forse leggere uno£
: forse “[… …] fratello di [..]¥ly
”?L. 2: sarebbe interessante integrare [
¥m
]¥ly w-¥mwtr
, ovvero i nomi della famiglia reale testimoniati sui troni di Nashshān:¥m¥ly
e¥mwtr
, rispettivamente padre e fratello diMlkwqh Ryd
. Paleograficamente è un’ipotesi verosimile (cfr. I.1.1.4).L. 3: che l’oggetto della dedica sia un tempio (
mÃrm
) è abbastanza strano, perché di solito l’edificio si costruisce (bny
) o si fonda (âÃdê
). Forse permÃrm
in questo caso si intende un oggetto sacro, come l’altare su cui è incisa l’iscrizione.Per quanto riguarda il dio
RÃæ
, attestato solo due volte nell’intero corpus, si veda Avanzini 1995, 44-45 (cfr. la voce in I.2.1.1).23. 23.23. 23. AO 31929 AO 31929 AO 31929 AO 31929 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Caubet-Gajda 2003, 1225-1233, fig. 5.
LINGUA: antico sabeo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di£rnyd¥
(informazione desunta dal testo).TIPOLOGIA: iscrizione di dedica regale.
DATAZIONE: regno di
Yꥣmr Wtr bn Ykrbmlk mkrb áb£
e regno diMlkwqh
(Ryd bn
¥m¥ly
,re di Nashshān).CURSUS DELLA SCRITTURA: iscrizione bustrofedica.
DEPOSITO: Paris, Musée du Louvre, AO 31929.
SUPPORTO: altare di bronzo con gocciolatoio costituito da un fregio di cinque
stambecchi (si veda il foro al di sotto), a forma di parallelepipedo, stante su quattro piedi a forma di zoccolo bovino; a. 39, l. 71.5, sp. 38, a.l. 2.6-2.8. Il testo corre sulla faccia anteriore, sotto al fregio, sbalzato su uno sfondo che rappresenta, probabilmente, un tappeto con le nappe. I simboli dei
mukarrib
Blitzbøndel (a. 8) e Doppelgriffel (a. 4) sono incisi al di sopra del testo, ad entrambe le estremità della faccia.1 |
Yꥣmr Wtr bn Ykrbmlk mkrb áb£ hqny £rnyd¥
2 [
ã
]ymn ywm £tw £rnyd¥ bn Kmnhw ¥d N
[ä
](n b
)-ywm Yê¥ÿ
3£mr w-ywm hêb Yꥣmr £b°¥ £rnyd¥ w-Nän w-nqm
|4
Nän Kmnhw b-¶ mâk Nän £Åwt £lmqh w-£rnyd¥ w-Yꥣ
ÿ5
mr w-Mlkwqh w-áb£ w-Nän bn ¶-£lm w-äymm w-¶ Ãblm w-Ãmrm
1Yꥣmr Wtr
figlio diYkrbmlk
, mukarrib di Saba, ha dedicato a£rnyd¥
2 il patrono, quando£rnyd¥
è tornato da Kamna a Nashsh¤n, al tempo diYê¥
ÿ
3£mr
, e quandoYꥣmr
ha stabilito i territori di£rnyd¥
e Nashsh¤n, e ha vendicato 4 Nashsh¤n contro Kamna, poiché Nashsh¤n aveva mantenuto l’alleanza di£lmqh
e£rnyd¥
eYꥣ ÿ
5
mr
eMlkwqh
e Saba e Nashsh¤n, in base a quello (il patto) del dio e del patrono equello del territorio e della popolazione.
L. 2: potremmo tradurre alternativamente “quando riportò
£rnyd¥
da Kamna a Nashsh¤n”, mantenendoYꥣmr
come soggetto della proposizione e considerando il verbo£tw
transitivo. Tuttavia, l’indicazione temporale “al tempo diYꥣmr
” e lanecessità di specificare il soggetto
Yꥣmr
nella frase successiva indicherebbero piuttosto che il soggetto di questa frase non sia il re (così anche Robin 2012, 43). Gajda traduce in senso passivo “a été ramené”.L. 5: per la traduzione del cosiddetto “patto dell’alleanza” è stata adottata la traduzione di Garbini 1985, 313-316.
COMMENTO
L’iscrizione è una delle più interessanti del periodo antico, poiché ricorda eventi di fondamentale importanza per la ricostruzione della storia del Jawf e per la datazione dei sovrani di Nashshān. Essa commemora l’intervento del
mukarrib
sabeoYꥣmr Wtr
figlio di
Ykrbmlk
negli scontri che si verificarono tra Nashshān e Kamna intorno alla metà dell’VIII secolo a.C., gli stessi eventi ricordati nell’iscrizione sabea DAI-Ûirwaà 2005-50. Il re di Nashshān citato,Mlkwqh
, è da identificare conMlkwqh Ryd
bn ¥m¥ly
del testo Francaviglia-Garbini 2 (cfr. I.1.1.4).
Si tratta di una straordinaria testimonianza della traslazione dell’immagine divina del patrono di una città vinta alla città vincitrice. Dalla traduzione di
£tw
alla l. 2 “estrevenu”, Robin (2012, 43) deduce che il ritorno del dio non fosse stato organizzato dal sovrano sabeo; tuttavia questa implicazione non è necessaria.
¸ notevole che l’iscrizione, che ha per autore il
mukarrib
stesso ed è redatta in lingua sabea, sia dedicata al patrono locale (e doveva dunque essere posta in un tempio della città): si tratta dell’unico caso nella documentazione madhābiena. Robin suppone che il sovrano sabeo dedichi il testo al dio£rnyd¥
in quanto sovrano di Nashshān e Kamna. Tuttavia è poco probabile che il sabeo sia stato re delle due città, che continuarono a esser governate dalle dinastie locali.24. 24. 24. 24. AS AS AS
AS----SSSSAWDAWDAWDAWDĀ££££ 94949494 (foto)
BIBLIOGRAFIA: Arbach 2011c; Arbach-Rossi 2011, 157, n. 17, fig. 6.
LINGUA:mineo.
PROVENIENZA: as-Sawdā£ (
Nän
); tempio di¥êtr ¶-Grb
(informazione desunta dal testo);l’iscrizione è stata rinvenuta in scavi clandestini sul sito e in seguito acquisita dal GOAM.
TIPOLOGIA: iscrizione di dedica regale.
DATAZIONE:regno di
¥myê¥ Ûdq bn Nw¥âm¥.
DEPOSITO:Ûan¥ā£, The National Museum.
SUPPORTO: il supporto dell’iscrizione, un pilastro, è noto solo da una fotografia poco
chiara e non se ne conoscono le dimensioni. Il lato iscritto sembra misurare quattro o cinque volte lo spessore. Doveva tuttavia appartenere a una struttura imponente. Al di sopra dell’iscrizione si sviluppa verso l’alto una decorazione di due fasci di linee verticali, uniti in basso, che si ritrovano nei rilievi delle “Banāt ¥¡d” (sono definiti
“elementi vegetali” in Antonini 2004, 92).
1