• Non ci sono risultati.

La tripla crisi del turismo Italiano: ricette e soluzioni per uscirne

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "La tripla crisi del turismo Italiano: ricette e soluzioni per uscirne"

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

La tripla crisi del turismo Italiano: ricette e soluzioni per uscirne

L’ industria turistica è in crisi. Lo si legge nei giornali, lo si ascolta nelle conferenze, ma si parla solo di una sola crisi quella economica.

E’ vero, la crisi economica colpisce direttamente anche il turismo, e non solo ovviamente. Ma il turismo, e questo forse è il vero aspetto della crisi dell’industria turistica, è colpito da altre due crisi: una endogena dovuta a un modello turistico inadeguato già in atto da tempo e da un fattore esogeno dovuto al cambio nel comportamento del nuovo Turista consumatore-prosumer facilitato dalle nuove tecnologie.

Le tre crisi del turismo sembrano proprio esserci.

PRIMA CRISI: ECONOMIA E REAZIONE DELLA CONCORRENZA

Da un lato la crisi economica mondiale che sta colpendo molto negativamente il settore tanto in quantità (numero di turisti) come in qualità (spesa per turista) sia il turismo nazionale che internazionale. E’ vero che rispetto ad altri settori (es. automobilistico) il turismo sta sopportando questa crisi meglio di altre industrie, almeno fino ad oggi, forse perchè le vacanze non sono un lusso o qualcosa di accessorio ma piuttosto un prodotto di prima necessità, una commodity.

Forse questa crisi non è soltanto italiana: noi la soffriamo ma la soffrono anche i nostri concorrenti. Ciononostante i nostri più diretti concorrenti stanno reagendo meglio adottando misure adeguate per rafforzare il settore turistico come ad es. piani Renove in Spagna e Francia, azioni specifiche in Turchia e investimenti massici in pubblicità in Austria, Inghilterra, Germania, Marocco, Turchia, Grecia, Francia e Spagna.

SECONDA CRISI: UN PRODOTTO VECCHIO?

Una seconda crisi ha a che fare con la natura del turismo. Le organizzazioni e gli operatori turistici, per lo meno a partire dagli anni 60, hanno puntato ad un modello di turismo di massa, che ha avuto un grande successo e ha portato allo sviluppo di molte destinazioni turistiche negli anni passati. Oggi questo modello è in crisi. Il binomio per es. spiaggia – hotel non è più un prodotto competitivo, anche se i tentativi di aumentarne l’attrattività aggiungendo servizi a valore aggiunto sono stati fatti in molte destinazioni. Il fattore principale di tale crisi è dovuto al fatto che il modello turismo di massa basa la sua competitività solo e quasi esclusivamente sul prezzo e sulla standardizzazione del prodotto, peccato che oggi nel Mediterraneo ci sono altre e nuove destinazioni che anche in questo competono molto meglio dell’Italia. Di fatto, non c’è nulla di nuovo è una tipica tappa delle destinazioni mature che sono arrivate ad un punto nel quale devono re-inventarsi e fare un operazione di re-engineering per poter ripartire e recuperare un attrattivo adeguato per evitare di entrare in una spirale in discesa.

Lo stesso modello si è ripetuto in montagna, dove nella maggior parte dei casi si riscontra un prodotto vecchio che non si è modernizzato e quindi non è più adeguato.

Non vive una situazione migliore il prodotto stella dell’Italia, il turismo delle Città d’Arte. Anche qui troviamo un prodotto vecchio che, anche se è unico nel panorama mondiale, non per questo è esente da una profonda crisi. Le nostre città d’arte rispondono con la loro proposta alla domanda vera e reale del turista d’oggi? Perché?

TERZA CRISI: PROMO-COMMERCIALIZZAZIONE ED E-TURISMO

La terza crisi ha a che fare con il così denominato E-turismo e con il necessario cambio culturale e manageriale del settore, ma riguarda anche il come si promuove e si vende il prodotto turistico italiano.

La terza crisi è vincolata al cambio di paradigma necessario. Lo sfruttamento estensivo delle risorse naturali, la massificazione delle destinazioni, gli obsoleti modelli di gestione che ancora oggi si utilizzano nella maggior parte delle imprese turistiche, il cambiamento nel comportamento della next travel generation, ossia i nuovi turisti/clienti, la diffusione a macchia d’olio dell’uso delle nuove tecnologie in particolare di quelle legate al concetto web 2.0 stanno portando alla crisi molte aziende. Sarebbe un errore pensare che questa crisi colpisca tutti gli attori nello stesso modo, però una cosa è certa: che si voglia o no, tutti saranno colpiti dalle nuove tendenze. La scelta diventa obbligata: “o salto sul treno o resto a piedi”.

Continuiamo ad aspettare il cliente stando fermi in casa, a comunicare e promuovere male e poco. Non si capisce che il turista vuole proposte concrete, accattivanti e che rispondano ai suoi bisogni e desideri, ma soprattutto in Italia, aziende ed Amministrazioni non promuovono prodotti ed offerte, ma continuano a comunicare destinazioni.

http://www.aipmt.it/summitturismo/press/68 (2009)

Riferimenti

Documenti correlati

Un esempio concreto, e di successo, di Brand Identity è stato il caso dell’iniziativa promozionale “Voglio vivere così”.. della regione Toscana (marzo

Microcredito, fondi straordinari per le famiglie in difficoltà, empori e forme di spese solidali, carte acquisti, sostegno e consulenze per il lavoro, per la casa, ma

In questo articolo si parla di: cassa integrazione, crisi, crisi finanziaria, crisi sanitaria, disoccupazione, inattivi, lavoratori, massimo de minicis, reddito,

Indirizzo: TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE Tema di: ECONOMIA E GESTIONE DELLE AZIENDE RISTORATIVE.. La crisi attuale del turismo non è solo di

Da cui si pone lo spinoso problema di come assegnare un valore monetario ai beni sociali e ambientali... Come sono variati PIL e GPI negli

Hospitality Management, abbiamo tentare di comprendere la modalità con cui i leader operanti nel settore dell’ospitalità italiana hanno improvvisato la resilienza nel tentativo

Se il simbolo freudiano rimanda a quella parte della vita psichica (la rappresentanza della pulsione) che egli maschera nel tentativo di evocarla senza troppo turbamento per

Accettarne il ricatto, pretendendo dalla realtà del mondo psichico sicurezze scientifiche estranee alle sue categorie, significa rischiare di non cogliere il contenuto di