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La lotta partigiana senza reticenze Per "far pace" con la Resistenza

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21-12-2019

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I VENTI MESI PIÙ DRAMMATICI NEL SAGGIO DI MARCELLO FLORES E MIMMO FRANZINELLI

La lotta partigiana senza reticenze Per "far pace" con la Resistenza

Dal rapporto complesso con gli Alleati al ruolo delle donne, gli aspetti meno noti della guerra di Liberazione

CLAUDIO SILINGARDI

C

on la Storia della Re- sistenza, Marcello Flores e Mimmo Franzinelli ci pro- pongono un lungo e coinvol- gente percorso attraverso i venti mesi della lotta partigia- na, raccontati senza alcuna indulgenza o reticenza verso

Una violenza brutale da parte di fascisti e nazisti contro i civili

e i partigiani arresi

gli aspetti più problematici e anche drammatici che l'han- no attraversata. Basti qui ri- chiamare le storie di alcuni antifascisti che prima della caduta del Regime sono in- viati in Italia come agenti del Servizio segreto inglese e, una volta individuati, fucila- ti come traditori; gli eventi e le contraddizioni che attra- versano il Confine orientale;

gli episodi di violenza tra par- tigiani, esemplificati in alcu- ne storie individuali - come quelle del maggiore america- no William Holohan e dei co- mandanti partigiani Dante Castellucci, Riccardo Fedel e Raffaele Menici — o in vicen- de note come quella di Por- zûs; per finire con i temi della giustizia (e della violenza) il- legale dei partigiani dopo la Liberazione.

Ma sarebbe fare un torto agli autori leggere questo libro

con uno sguarao pruriginoso, alla ricerca degli aspetti più tra- gici dell'esperienza partigia- na. All'interno di una narrazio-

Per evitare la cattura Iris Versari si uccide,

ma viene lo stesso impiccata per sfregio

ne che segue l'andamento cro- nologico degli eventi, si deli- neano le fasi ormai codificate della Resistenza italiana -l'ulti- ma a nascere nell'Europa nazi- ficata - con la difficile gestazio- ne negli ultimi mesi del '43, l'incredibile espansione nella primavera-estate '44, la crisi dell'inverno '44-45, la ripresa nella primavera del '45 fino al- la Liberazione e alla smobilita- zione. Un racconto sostenuto da un uso puntuale delle im- magini fotografiche, e da una cronologia finale sul periodo gennaio 1943-luglio 1945.

Queste fasi, declinate di vol- ta in volta con specifici appro- fondimenti tematici— che resti- tuiscono tutta la complessità del fenomeno — sono racconta- te in un alternarsi continuo tra grandi eventi e vite esemplifi- cative di donne e uomini, che riassumono nelle loro (spes- so) drammatiche storie l'ine- stricabile intreccio di esperien- ze, aspirazioni, riflessioni, scel- te che caratterizza quel perio- do, una sorta di gigantesco im- buto che trascina e mescola in uno spazio temporale ridotto la storia d'Italia, del regime fa-

scista e delle sue guerre.

Nel volume sono maggior- mente valorizzati aspetti della Resistenza che non sempre avevano avuto adeguata atten- zione. Come il rapporto tra Re- sistenza e Alleati, più comples- so e intrecciato di quanto gli stessi partigiani hanno voluto ammettere. O l'esperienza straordinaria dell'abruzzese Brigata Maiella, che ha com- battuto inquadrata nel Corpo polacco fino alla liberazione dell'Italia. Oppure la parteci- pazione delle donne alla Resi- stenza, che è in fondo l'espres- sione più vera del volontariato partigiano, dal momento che per loro non esistevano obbli- ghi militari da assolvere. E che dovevano anche confrontarsi con la visione tradizionale del ruolo della donna, presente nelle stesse formazioni parti- giane.

Un «filo nero» che attraver- sa questo libro, sia nella rico- struzione degli eventi sia nelle storie di vita, è l'impressionan- te livello di violenza che si ma- nifesta contro civili e partigia- ni inermi (cioè dopo che si era- no arresi) da parte dei fascisti repubblicani e dei nazisti. Una violenza brutale contro quasi 25.000 italiani, oggi documen- tata da uno straordinario data- base (www.straginazifasci- ste.it) e che viene raccontata nei suoi diversi aspetti, anche quelli più terribili come l'uso frequente della tortura o le im- piccagioni pubbliche. Dram- matica la storia di Iris Versari, che per evitare la cattura si uc- cide, ma per sfregio viene lo stesso impiccata dai fascisti in

piazza a Forli.

I due autori si interrogano sul fatto che la Resistenza sia ancora oggi un fattore di divi- sione, che non gode di un rico- noscimento condiviso nono- stante sia alla base della Re- pubblica e della Costituzione.

La lettura di questo libro, in ef- fetti, aiuta a «far pace» con la Resistenza, a comprenderne gli slanci e i valori ma anche i li- miti e le difficoltà drammati- che che ha incontrato nel suo farsi. Permette di collocare sin- goli episodi controversi in una cornice generale di senso, sen- za paura di raccontarli ma an- che senza strumentalizzazio- ni. Consente di capire che, an- che se non si è trattato di un

«popolo in armi», alla Resisten- za hanno partecipato in forme diverse donne e uomini di cul- ture, appartenenze politiche, provenienze professionali molto diversificate tra loro, ma convergenti sulla necessi- tà impellente di liberarsi dal nazifascismo.

E un testo destinato a entra- re nei fondamentali della sto- riografia della Resistenza, do- po i volumi di Claudio Pavone e Santo Peli. Una storiografia che, come scrivono gli autori, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, grazie soprattutto al lavoro degli Istituti storici della Resistenza. Opere come questa rendono clamorosa- mente palese lo scollamento tra i risultati della ricerca stori- ca e l'uso pubblico, soprattutto politico, che di questa viene fatta nell'arena pubblica. E ren- dono altrettanto evidente che abbiamo bisogno di conoscere la storia, prima di giudicarla.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

039518

Settimanale

Laterza - stampa nazionale

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Marcello Flores Mimmo Franzinelli

Storia della Resistenza

Marcello Flores, Mimmo Franzinelli

«Storia della Resistenza»

Laterza pp. 673, C 35

Storici contemporaneisti

Marcello Flores (1945) ha insegnato Storia contemporanea e Storia comparata nelle Università di Siena e di Trieste. Mimmo Franzinelli (1954), studioso del fascismo e dell'Italia repubblicana, è membro della Fondazione «E. Rossi e G. Salvemini» di Firenze

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