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Risoluzione del Parlamento europeo del 13 settembre 2011 sulla gestione attuale e futura della pesca nel Mar Nero (2010/2113(INI))

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P7_TA(2011)0365 Pesca nel Mar Nero

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 settembre 2011 sulla gestione attuale e futura della pesca nel Mar Nero (2010/2113(INI))

Il Parlamento europeo,

– visti il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e la sua risoluzione del 7 maggio 2009 sulle nuove competenze e prerogative del Parlamento nell'applicazione del trattato di Lisbona1,

– vista la sua risoluzione del 20 gennaio 2011 su una strategia dell'Unione europea per il Mar Nero2,

– vista la sua risoluzione del 25 febbraio 2010 sul Libro verde sulla riforma della politica comune della pesca3,

– vista la sua risoluzione del 21 ottobre 2010 sulla politica marittima integrata – valutazione dei progressi realizzati e nuove sfide4,

– visto il regolamento (UE) n. 1256/2010 del Consiglio, del 17 dicembre 2010, che stabilisce, per il 2011, le possibilità di pesca applicabili nel Mar Nero per alcuni stock ittici5,

– vista la direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche6,

– vista la direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino)7,

– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Una politica marittima integrata per l'Unione europea" (COM(2007)0575),

– vista la Convenzione del 1992 sulla protezione del Mar Nero contro l'inquinamento (Convenzione di Bucarest) e i relativi protocolli,

– vista la dichiarazione ministeriale del 1993 sulla protezione del Mar Nero (dichiarazione di Odessa),

1 GU C 212 E del 5.8.2010, pag. 37.

2 Testi approvati, P7_TA(2011)0025.

3 GU C 348 E del 21.12.2010, pag. 15.

4 Testi approvati, P7_TA(2010)0386.

5 GU L 343 del 29.12.2010, pag. 2.

6 GU L 206 del 22.7.1992, pag. 50.

7 GU L 164 del 25.6.2008, pag. 19.

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– vista l'analisi diagnostica transfrontaliera del Mar Nero del 20071,

– vista la relazione del 2008 sullo stato ambientale del Mar Nero, elaborata dalla Commissione per la protezione del Mar Nero contro l'inquinamento,

– visto il piano d'azione strategico del 2009 per la protezione ambientale e il recupero del Mar Nero, elaborato dalla Commissione per la protezione del Mar Nero contro l'inquinamento, – viste le convenzioni delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982,

– visto l'accordo delle Nazioni Unite ai fini dell'applicazione delle disposizioni della Convenzione del 10 dicembre 1982 relativa alla conservazione e alla gestione degli stock ittici transzonali e degli stock ittici altamente migratori,

– visto l'accordo relativo all'attuazione della parte XI della Convenzione sul diritto del mare, – visto il Codice di condotta della FAO del 1995 per una pesca responsabile,

– vista la Convenzione delle Nazioni Unite del 1992 sulla diversità biologica,

– vista la Convenzione delle Nazioni Unite sul commercio internazionale delle specie a rischio,

– vista la Convenzione delle Nazioni Unite relativa alle zone umide di importanza

internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici (Convenzione di Ramsar), – vista la Convenzione del 1979 sulla conservazione delle specie migratorie appartenenti alla

fauna selvatica (Convenzione di Bonn),

– visto l'accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mediterraneo e dell'area atlantica contigua (ACCOBAMS),

– visto l'accordo delle Nazioni Unite del 1995 sugli stock ittici,

– vista la relazione del 2008 sul rafforzamento della cooperazione nel Mar Nero della

trentaduesima sessione della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), – visto lo studio regionale del 2009 della CGPM sui piccoli tonni nel Mar Mediterraneo,

compreso il Mar Nero,

– vista l'Organizzazione per la cooperazione economica nel Mar Nero,

– vista la dichiarazione congiunta del vertice di Praga sul partenariato orientale del 7 maggio 2009 (dichiarazione di Praga),

– visto l'articolo 48 del suo regolamento,

– vista la relazione della commissione per la pesca (A7-0236/2011),

A. considerando che il dibattito sulla riforma della politica comune della pesca (PCP)

1 http://www.grid.unep.ch/bsein/tda/main.htm.

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dell'Unione europea è tuttora in corso e che occorre tenere conto delle specificità e delle esigenze di tale area marina, in quanto questa sarà la prima riforma della PCP a integrare il Mar Nero,

B. considerando che sino a oggi la collaborazione e la cooperazione sono state vaghe o inesistenti e che sono mancati un quadro normativo concreto e armonizzato e un atto legislativo comune che disciplinasse le attività di pesca fra gli Stati del Mar Nero, dato che le acque sono sotto la giurisdizione di diversi paesi rivieraschi, così come si è registrata una carenza generale di ricerche adeguate e sistematiche e di informazione scientifica sul bacino del Mar Nero,

C. considerando che la gestione della pesca nel Mar Nero è estremamente difficile, in quanto solo due dei sei paesi che si affacciano su questo bacino sono Stati membri dell'UE e sono comunque entrambi di recente adesione, avendo aderito solo nel 2007,

D. considerando che la possibilità di istituire un meccanismo politico comune per i sei paesi che si affacciano sul Mar Nero andrebbe esaminata in una prospettiva a lungo termine al fine di garantire, fra l'altro, la protezione dell'ambiente e favorire lo sviluppo economico e sociale delle aree costiere,

E. considerando che tale nuovo meccanismo politico per il Mar Nero dovrebbe mirare a preservare e migliorare la biodiversità e la prosperità della popolazione occupata nel settore della pesca della regione, obiettivi annoverabili fra le priorità dell'Unione europea,

F. considerando che il Mar Nero dovrebbe assumere il ruolo che gli spetta fra le principali aree marine dell'Europa, dato che è il più giovane e il più dinamico tra i mari semichiusi,

G. considerando che il Mar Nero dovrebbe essere incluso nella PCP riformata e nella politica marittima integrata e che le esigenze dei pescatori e delle industrie della pesca, della produzione e della lavorazione dovrebbero essere tenute nella dovuta considerazione nel nuovo quadro finanziario del Fondo europeo per la pesca dopo il 2013,

H. considerando che la presente relazione potrebbe non soltanto fungere da orientamento per la riforma della PCP, ma anche diventare parte integrante di una futura politica dell'Unione europea sulla collaborazione con i partner orientali per utilizzare al meglio l'attuale

comunicazione della Commissione europea sulla sinergia del Mar Nero (COM(2007)0160) al fine di intensificare la cooperazione nella regione, dove la pesca e lo sviluppo dei vari settori svolgono un ruolo considerevole,

I. considerando che la gestione della pesca nella regione del Mar Nero trarrebbe notevoli vantaggi da una cooperazione scientifica maggiormente coordinata fra gli Stati costieri, come pure da una politica coerente di preservazione e miglioramento dello stato degli stock ittici a livello europeo,

J. considerando che molti ecosistemi marini in generale, e l'ecosistema del Mar Nero in particolare, sono seriamente colpiti dai cambiamenti dinamici correlati direttamente alla pesca, al cambiamento climatico e all'inquinamento,

K. considerando che la popolazione di lumache di mare della specie Rapana venosa influisce negativamente e costituisce una minaccia per l'equilibrio ecologico del Mar Nero poiché distrugge i filtri naturali dell'acqua, come il mitilo comune (Mythilus galloprovincialis) e la

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cappa gallina (Chamelea gallina),

L. considerando che la maggior parte dei pescherecci impiegati nel Mar Nero dai pescatori dell'UE sono di lunghezza inferiore a 12 metri e hanno quindi un impatto limitato

sull'ambiente marino del Mar Nero; che essi dovrebbero tuttavia rispettare gli sforzi profusi per rendere sostenibili le attività di pesca e assumersi le proprie responsabilità al riguardo, M. considerando che si dovrebbe porre fine immediatamente alla pesca illegale, non dichiarata e

non regolamentata nel Mar Nero,

N. considerando che all'assenza di un accordo comune fra i sei paesi affacciati sul Mar Nero si potrebbe ovviare con un accordo quadro negoziato, ad esempio, sulla base di una

comunicazione della Commissione europea, in cui siano espressi e presi in considerazione gli interessi di tutte le parti in causa,

O. considerando che molti dei problemi del Mar Nero scaturiscono dalla mancanza di una struttura istituzionale appropriata che coordini e garantisca la gestione della pesca nel Mar Nero su un piano professionale e specialistico; che da dieci anni sono in corso negoziati fra le amministrazioni nazionali coinvolte nell'attuazione della politica della pesca sulla

creazione di tale struttura istituzionale, nonché sulla forma e le responsabilità che tale struttura dovrebbe assumere, e che sino a oggi tali negoziati non hanno avuto alcun esito;

che, per tale ragione, non è stata adottata alcuna misura adeguata di controllo delle catture, in particolare per la pesca transfrontaliera,

P. considerando che la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), il cui mandato comprende l'area del Mar Nero, finora non soddisfa le esigenze né le aspettative dei soggetti interessati, in particolare dei pescatori, nella misura del possibile e dovrebbe

impiegare tutti gli strumenti disponibili connessi a quest'area,

Q. considerando che il Mar Nero si differenzia in maniera significativa dal Mar Mediterraneo in termini di stock ittici, livelli di inquinamento, varietà delle specie, specie dominanti,

biomassa comune e produttività,

R. considerando che nel gennaio 2011 il Parlamento europeo ha approvato una relazione su una strategia dell'Unione europea per il Mar Nero1, che sottolinea fra l'altro la necessità di

applicare piani di gestione pluriennali nel settore della pesca, nonché l'istituzione di un organismo regionale distinto per la gestione della pesca nel Mar Nero,

Contesto generale

1. rileva che si dovrebbe istituire a livello europeo un settore della pesca redditizio, stabile e sostenibile e che, più in particolare, il Mar Nero necessita di una politica speciale per la preservazione e il miglioramento della situazione delle risorse ittiche e per garantire l'adeguatezza del settore alieutico al bacino del Mar Nero, tenendo conto delle specificità della regione come pure del fatto che la politica della pesca nel Mar Nero dovrebbe essere parte integrante della prossima riforma della PCP;

2. sottolinea la necessità di una ricerca analitica e scientifica più accurata, coordinata a livello regionale, nazionale ed europeo, per preservare e migliorare gli ecosistemi e le risorse ittiche

1 Si veda la risoluzione succitata del 20 gennaio 2011.

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nel bacino del Mar Nero;

3. riconosce gli interventi attuati dalla Commissione europea per promuovere un dialogo più solido e strutturato con i paesi non UE che si affacciano sul Mar Nero e incoraggia la Commissione a intensificare i propri sforzi in vista della conclusione di un quadro comune maggiormente strutturato che includa l'intero bacino del Mar Nero e applichi un approccio regionale alla gestione della pesca nella regione;

4. ritiene che tutte le decisioni e le politiche connesse al Mar Nero debbano fondarsi su solidi dati scientifici e chiede a tal fine la collaborazione di tutti i soggetti interessati;

5. sottolinea la necessità di sottoporre a un'analisi scientifica costante lo stato degli stock ittici e di istituire un sistema di osservazione stabile e a lungo termine della pesca e rileva che tutti gli Stati costieri del Mar Nero devono contribuire a tale analisi;

6. incoraggia la Commissione europea a impiegare tutti gli strumenti diplomatici e finanziari a sua disposizione per contribuire al raggiungimento di risultati concreti nell'ambito di un settore alieutico valido e sostenibile nell'interesse dell'UE, avvalendosi quanto più possibile anche dell'Assemblea parlamentare Euronest e dell'iniziativa del partenariato orientale, visto il ruolo decisivo dei paesi immediatamente confinanti con l'UE;

7. sollecita un sistema potenziato di monitoraggio, controllo e sorveglianza delle attività di pesca, che contribuisca in modo più efficace allo sfruttamento sostenibile a lungo termine degli stock ittici e alla lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata;

8. sostiene il ruolo internazionale delle operazioni dell'Agenzia comunitaria di controllo della pesca e sollecita un contributo più attivo e una cooperazione più efficace ai fini del

monitoraggio, del controllo e della sorveglianza dell'area del Mar Nero;

9. ritiene che le tecniche di pesca per le specie demersali debbano essere esaminate

attentamente e nel dettaglio per individuare le tecniche non dannose o meno dannose per il fondale marino; sottolinea che l'utilizzo adeguato delle tecniche di pesca per le specie demersali riveste grande importanza nella prevenzione del sovrappopolamento di lumache di mare della specie Rapana venosa le quali minacciano gli organismi che fungono da filtri naturali, quali il mitilo comune marino (Mythilus galloprovincialis), la cappa gallina (Chamelea gallina), le preziose popolazioni di ostriche (Ostrea edulis) e numerosi altri molluschi;

10. ritiene che al Mar Nero dovrebbe essere riconosciuto uno status appropriato nell'ambito delle politiche dell'Unione e che a tal fine dovrebbero essere messi a punto interventi diplomatici e scientifici appropriati e rese disponibili risorse finanziarie adeguate per la pesca sostenibile nel bacino; ritiene che le risorse finanziarie dell'UE debbano essere flessibili, accessibili e trasparenti affinché l'UE possa garantire la sostenibilità della pesca nel Mar Nero;

11. sottolinea che il dialogo fra i soggetti interessati costituisce il fondamento per promuovere in maniera efficace la politica marittima integrata nell'area del Mar Nero; osserva che la politica marittima integrata dovrebbe inoltre favorire l'instaurazione di un collegamento esente da conflitti e tensioni fra i diversi settori marittimi, tenendo conto dello sviluppo sostenibile delle aree costiere;

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12. sottolinea l'importante ruolo della cooperazione bilaterale e degli accordi internazionali, dal momento che la maggioranza dei paesi della regione del Mar Nero non sono Stati membri dell'UE e non sono pertanto obbligati a rispettare la legislazione dell'Unione;

13. è convinto che tutti gli Stati della regione del Mar Nero, in particolare quelli che sono membri dell'UE o candidati all'adesione, debbano rispettare il diritto dell'UE e quello internazionale in materia di attività di pesca, il cui obiettivo è mantenere la sostenibilità non soltanto degli stock ittici ma anche del settore alieutico;

14. invita la Commissione europea a promuovere ulteriormente la crescita delle aree costiere attraverso lo sviluppo di una pesca sostenibile, di importanza particolare per la regione del Mar Nero che presenta elevati tassi di disoccupazione;

Considerazioni specifiche

15. esprime la propria soddisfazione nei confronti degli sforzi messi in atto dalla Commissione per istituire gruppi di lavoro nel settore della gestione della pesca con la Turchia e la Federazione russa, che hanno creato i presupposti per un ulteriore dibattito sulla

cooperazione; invita la Commissione a estendere tali sforzi e tale dialogo a tutti i paesi che si affacciano sul Mar Nero; invita la Commissione a sfruttare pienamente le organizzazioni e gli strumenti pertinenti attualmente esistenti al fine di progredire verso un miglior

coordinamento delle politiche; è dell'avviso che, nel frattempo, un'organizzazione regionale di gestione della pesca (ORGP) distinta per il Mar Nero potrebbe, a lungo termine, favorire e promuovere la comunicazione fra gli istituti scientifici e le organizzazioni professionali di pescatori nonché le aziende di produzione e lavorazione, nell'ottica di risolvere i problemi e consolidare la cooperazione nell'area del Mar Nero; incoraggia la Commissione a

collaborare con i paesi del Mar Nero a livello bilaterale, tenendo in considerazione che molti di questi paesi non sono membri dell'Unione europea;

16. sottolinea la necessità di esaminare a lungo termine la possibilità di istituire una ORGP deputata al coordinamento della ricerca scientifica, all'analisi dello stato degli stock ittici e all'attuazione di politiche speciali di osservazione delle specie a rischio; ritiene che tale organizzazione potrebbe altresì avanzare proposte relative ai piani di gestione pluriennali della pesca e ripartire i contingenti fra i paesi che si affacciano sul Mar Nero;

17. sollecita l'Unione europea ad avvalersi delle proprie risorse diplomatiche per convincere il maggior numero possibile di paesi non UE che si affacciano sul Mar Nero del valore insito nei principi della politica comune della pesca dell'Unione europea, con particolare

riferimento all'applicazione dei piani di gestione pluriennali;

18. è convinto che gli strumenti dell'UE debbano essere utilizzati nelle attività scientifiche come mezzo per favorire e agevolare la collaborazione e gli sforzi congiunti fra le équipe scientifiche europee e le loro controparti in Ucraina, Federazione russa, Georgia e Turchia;

19. ritiene che le attività dell'Unione europea connesse alla pesca nel Mar Nero, in particolare la politica marittima integrata, debbano essere incentrate prevalentemente sulla pesca su scala ridotta, essenziale per la regione e per lo status economico delle aree costiere;

20. sottolinea che la politica comune della pesca dell'Unione europea dovrebbe promuovere la formazione di organizzazioni professionali di pescatori e di organizzazioni intersettoriali nelle filiere della pesca e dell'acquacoltura nel Mar Nero, dove queste risultano assenti o

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poco sviluppate;

21. ritiene che il principio dei TAC e dei contingenti annui attualmente applicati non dovrebbe rappresentare l'unica alternativa per la gestione della pesca nel Mar Nero; ritiene che vadano favoriti i piani di gestione pluriennale, i quali potrebbero fare maggiore chiarezza sugli obiettivi dell'Unione europea nel settore alieutico della regione del Mar Nero e sulla prospettiva dell'UE per il futuro del bacino;

22. sottolinea la necessità di adottare un approccio a lungo termine che sia condiviso e

coordinato fra tutti i soggetti interessati della regione affinché tutti gli attori del Mar Nero pratichino una pesca sostenibile e si compiace pertanto dello scambio di buone prassi tra le parti interessate;

23. ricorda l'importanza di una gestione della pesca che consenta la redditività e la sostenibilità degli ecosistemi, lo sviluppo dell'attività di pesca legale e la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata; sollecita la creazione della funzione di guardia costiera europea al fine di intensificare efficacemente la cooperazione tra gli Stati membri in modo rafforzare la sicurezza marittima e lottare contro le nuove minacce in mare, in particolare nel Mar Nero;

24. ritiene che i piani di gestione pluriennali rivestano un estremo interesse, sia per la

situazione economica del settore alieutico che per lo stato ambientale degli ecosistemi del Mar Nero; ritiene che l'approccio dei piani di gestione pluriennali dovrebbe andare di pari passo con un controllo efficace delle catture;

25. sottolinea la necessità di promuovere la ricerca scientifica sulle questioni relative al Mar Nero, cosicché le autorità competenti europee, regionali e nazionali tengano conto, nelle decisioni che assumono, delle conseguenze economiche, sociali e ambientali; reputa necessario svolgere una ricerca dettagliata e coordinata intesa a individuare una risposta chiara e inequivocabile alle questioni della gestione della pesca e dell'impatto che possono avere determinati metodi di pesca (ad esempio la pesca con reti a strascico sui fondali) dato che la mancanza di studi sui loro effetti impedisce di trarre conclusioni fondate; ritiene che i progetti e i programmi di ricerca nel settore della pesca nel Mar Nero, quali SESAME, KNOWSEAS, WISER e BlackSeaFish, debbano essere promossi ulteriormente;

o

o o

26. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e ai governi e ai parlamenti di Ucraina, Federazione russa, Georgia e Turchia.

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