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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA DI TORVERGATA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA. Infermieristica in Neonatologia e Pediatrica

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Academic year: 2022

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA DI TORVERGATA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA

Infermieristica in Neonatologia e Pediatrica

Secondo Anno – 2 semestre aa 2019-2020

Dott.ssa Manuela Ricci

ASLROMA2 Distretto V

(2)

OGGI IL BAMBINO E’ RITENUTO PORTATORE DI PARTICOLARI BISOGNI STRETTAMENTE CORRELATI ALLE DINAMICHE ESISTENTI ALL’INTERNO DEL SUONUCLEO FAMILIARE, AI RAPPORTI ESISTENTI CON I GENITORI ED IN PARTICOLARE CON LA MADRE. I SUOI BISOGNI SONO PROPORZIONALI ANCHE ALLA SUA ETA’ E ANCHE ALLA SUA MALATTIA , TANTO PIU E’ PICCOLO E MALATO TANTO PIU’ AVRA’ BISOGNO.

(3)

ASPETTI DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN PEDIATRIA

1-

ETA’ E GRADO DI SVILUPPO COGNITIVO ED EMOTIVO 2- ESIGENZE DI GIOCO ED OCCUPAZIONE

3- LA TRIADE GENITORE E BAMBINO

4- PARTICOLARI COMPLESSITA DELLE PRESTAZIONI 5- LA RICHIESTA DI CONSULENZA INFERMIERISTICA 6- LA CONSIDERAZIONE DELLE DINAMICHE FAMILIARI 7- IL MANTENIMENTO DEI LEGAMI FAMILIARI

(4)

TIPI DI PIANI ASSISTENZIALI

I Piani Assistenziali Sono In Genere Standardizzati,

cioè sono costruiti su problemi «tipo» di una specifica popolazione di pazienti.

Questi piani sono utili per l’utilizzo

nelle

unità operative in quanto «sollevano» l’infermiere dal

riportare tutte le possibili situazioni problematiche di un paziente in forma scritta. Inoltre dovendoli

integrare solo con alcuni problemi legati a un singolo paziente, riducono i carichi di lavoro.

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Una pianificazione efficace comprende:

1- piani di assistenza generali dell’U.O. cioè descrivono l’assistenza di base eroga a tutti i pazienti di una specifica unità operativa.

2-piani di assistenza standardizzati sono piani di assistenza scritti per un gruppo di bambini con una diagnosi specifica o sottoposti ad un intervento specifico. Sono formulati da infermieri esperti che individuano le diagnosi infermieristiche e i problemi più comuni. L’infermiere potrà decidere di usarli integralmente o di modificarli in base ai risultati dell’accertamento sul paziente.

3- piani di assistenza aggiuntivi sono integrati relativamente a problemi specifici di un singolo paziente.

Ci sono poi anche una serie di procedure e di protocolli per singola U.O. che descrivono come eseguire particolari interventi infermieristici.

Tutti questi strumenti ci permettono di ridurre il tempo necessario per la progettazione dell’assistenza

(6)

L’ AMBIENTE PEDIATRICO E IL RICOVERO

• L’ospedalizzazione per il bambino e la sua famiglia è un evento traumatico e i diritti del bambino devono essere sempre rispettati .

• L’equipe infermieristica deve garantire un’informazione adeguata ,corretta e completa adeguata alla capacità di comprensione del minore e della sua famiglia sulle procedure diagnostiche e condotte terapeutiche che i sanitari intendono adottare.

• Particolare attenzione va posta alle relazioni affettive ed emotive del bambino ricoverato e della sua famiglia

(7)

PAURA

• E’ una reazione normale di un bambino ospedalizzato e della sua famiglia. La loro ansia è strettamente legata alla gravità della malattia e il loro timore aumenta in relazione alla scarsa informazione. L’infermiere dovrà adottare tutte le metodiche per ridurre l’ansia e le paure

• ANSIA DA SEPARAZIONE

• LA SEPARAZIONE DALLE FIGURE AFFETTIVE E DELLA QUOTIDIANITA’ , PROVOCANO ANSIA NEL BAMBINO CHE SI MANIFESTA CON :

• PROTESTA ( pianto)

• DISPERAZIONE (disturbi del sonno , inappetenza)

• RIFIUTO si isola la faccia e' inespressiva

.

il distacco può essere compensato ponendo per esempio delle foto della sua famiglia nella sua stanza, permettergli di telefonare .

• L’infermiere deve valutare il grado di conoscenza sia del bambino che della sua famiglia sul suo stato di malattia, deve accertare il loro livello di ansia e la capacità di comprendere le informazioni date.

• Le informazioni vanno date in modo chiaro, completo, con la possibilità di rispondere in modo appropriato alle loro domande, evitando di rispondere con una terminologia troppo tecnica.

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ACCOGLIENZA

• Accogliere il bambino in ospedale significa prendersi carico del bambino e della sua famiglia, tenendo presente le loro caratteristiche come l’età, pregresse esperienze di ricovero, presenza di handicap fisico e-o psichico, provenienza da altri ospedali o da casa, motivo del ricovero, difficoltà linguistiche.

• E’ importante stabilire subito un rapporto di fiducia e di collaborazione per limitare i disagi e pianificare gli interventi .

• Occorre raccogliere tutti i dati del paziente per definire le priorità assistenziali.

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VISITE

• Durante il ricovero deve essere garantito al bambino la possibilità di incontrare le figure affettive più significative, l’interazione con la propria famiglia è fondamentale per il benessere psicologico e il recupero fisico del giovane paziente. Durante il ricovero devono essere adottate idonee misure di sicurezza per prevenire il rischio di lesioni, come sponde al letto per i bimbi più piccoli, durante il rifacimento del letto dovrà sempre rimanere alzata la sponda opposta.

• La terapia deve essere somministrata sempre in presenza dell’infermiere

• Eventuali attrezzature elettromedicali( flebo, monitor) devono essere allocati a distanza di sicurezza

• L’infermiere è responsabile anche sul piano penale, dei pericoli nei quali il bambino può incorrere.

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DIMISSIONE

• Questa è una fase estremamente importante per assicurare la continuità delle cure domiciliari. La dimissione deve essere pianificata con attenzione e deve definire i contenuti educativi da fornire al paziente e alla sua famiglia, come:

• Modalità di somministrazione della terapia

• Indicazioni dietetiche

• Visite di controllo

• Interventi di primo soccorso

• Igiene della casa e prevenzione degli incidenti

• Informazioni su dove reperire particolari presidi e prodotti

• Prima di essere dimesso il paziente dovrà dimostrare di aver compreso le indicazioni date e delle competenze relative acquisite.

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REPARTI DI CURA

• Il ricovero deve avvenire in strutture idonee all’età del minore con possibilità di usufruire oltre alle aree di degenza specifiche, anche di spazi ludici e di studio.

• La struttura ospedaliera deve consentire la permanenza del neonato accanto alla madre disponendo per esempio anche dei letti per il genitore.

• Secondo le indicazioni del Consiglio superiore di Sanità, una U.O. pediatrica dovrebbe prevedere 20 posti letto e soddisfare una popolazione di 15-20000 minorenni residenti in modo da soddisfare le esigenze di ricovero e di day hospital di un’area di circa 200000 abitanti.

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• LA U.O. deve prevedere:

• Area di accoglienza e pronto soccorso pediatrico

• Sala di medicazione

• Unità di isolamento

• Eventuale degenza chirurgica

• Aree accessorie(spazi ludici, di studio)

• Servizi igienici

• Le stanze di degenza dovrebbero prevedere due letti, per ospitare un genitore

• L’area di degenza riservata ai neonati –lattanti, e ai bambini in età prescolare deve essere distinta da quella riservata ai soggetti più grande e agli adolescenti

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• Il day hospital deve avere spazi ben definiti

• I bambini con problemi neuropsichici, devono usufruire di apposite aree funzionalmente collegate alle unità operative pediatriche.

• L’unità operativa pediatrica deve essere articolata.

• -attività di pronto soccorso e accoglimento 24/24 h

• Assistenza al neonato in sala parto 24/24h con garanzia di rianimazione primaria

• Cure neonatali

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• Degenza pediatrica articolata per fasce di età per patologia, e per gravità.

• Day hospital diurno e notturno

• Servizio di anatomia e di patologia

• Servizio di patologia clinica e microbiologia

• Radiologia

• Cardiologia

• Ostetricia e ginecologia

• Chirurgia generale o pediatrica

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• L’unità operativa pediatrica deve garantire almeno 400 accessi l’anno di day hospital pediatrico e 300 visite, compreso il pronto soccorso pediatrico, oltre ad almeno 5 ambulatori pediatrici per esempio di immunologia, allergologia, broncopneumologia, emato-oncologia, endocrinologia, genetica clinica.

• L’unità operativa garantisce la presenza continuativa 24/24 h di pediatria e sopporta un carico di lavoro tale da giustificare

• 12 medici

• 4 turni di infermieri per le degenze

• 2 turni di infermieri per i neonati nell’arco delle 24 h

• 1-2 unità di supporto amministrativo

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