VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 1 di 13Data: 19 novembre 2005 Localita’: “Casa la Salle” – Roma
Nel giorno 19 novembre 2005 si e’ riunita l’Assemblea dei soci dell’Associazione Nazionale di Telefono Amico Italia, sessantunesima dalla fondazione e regolarmente convocata con lettera raccomandata
Presenti:
Sabato 19.11.05 Domenica 20.11.05
- ALESSANDRIA ========== ========== ==========
1 BASSANO Maria Teresa Canton Maria Teresa Canton Presidente
2 BERGAMO Luigi Tommasoni Luigi Tommasoni Presidente
3 BIELLA Mauro Mazzia Mauro Mazzia Presidente
4 BOLZANO Harald Moser Harald Moser Presidente
5 BRESCIA Fabio Martire Fabio Martire Presidente
6 BUSTO ARSIZIO Maria Antonietta Ferrario Maria Antonietta Ferrario Presidente
- CAGLIARI =========== =========== ==========
- GENOVA =========== =========== ==========
- IMPERIA =========== =========== ==========
7 MANTOVA Cristina Cremaschi Cristina Cremaschi Delegata
- MESSINA =========== =========== ==========
8 MILANO Giuseppe Bruni Giuseppe Bruni Presidente
9 MODENA Renata Cappi Renata Cappi Presidente
10 NAPOLI Monica Petra Monica Petra Delegata
- NOVARA =========== =========== ==========
11 PADOVA Silvie Mazurelle Silvie Mazurelle Presidente
12 PALERMO Giuseppe Perricone Giuseppe Perricone Presidente
- PARMA =========== =========== ===========
- POTENZA =========== =========== ==========
13 PRATO Cristiana Landi Cristiana Landi Delegata
14 REGGIO CALABRIA Francesca Pellicanò Francesca Pellicanò Presidente
15 RIVOLI Giuseppe Fazio Giuseppe Fazio Presidente
16 SASSARI Maria Immacolata Porcu Maria Immacolata Porcu Presidente
- SCHIO =========== =========== ==========
- TORINO =========== =========== ==========
17 TRENTO Pierangela Volpin Pierangela Volpin Delegata
18 TREVISO Emilia Calgaro Emilia Calgaro Presidente
19 UDINE Lina Candidi Tommasi Lina Candidi Tommasi Presidente
- VARESE ============ ============ ===========
20 VENEZIA Francesco Sambo Francesco Sambo Presidente
21 VICENZA Lucia Schiavo Lucia Schiavo Presidente
22 VIGEVANO Raffaele Parolisi Raffaele Parolisi Presidente
Presiede l’Assemblea Silvio Bagattin coadiuvato dal Vicepresidente Riccardo Pellegrini ed i consiglieri Mario Corigliano, Marialuisa Negri, Maria Petra’, Paolo Cornelio e Luana Milan, per la discussione dell’ordine del giorno fissato nella convocazione regolarmente inviata ai Centri associati a mezzo lettera raccomandata, come segue:
Sabato 19.11.2005
1) Approvazione del verbale n.60 relativo all’Assemblea del 30.04.2005 e 1.05.2005 2) Relazione del Consiglio Direttivo
3) Approfondimento FAQ pervenute sul Progetto
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 2 di 134) Discussione scelta e approvazione del tipo di Numero Unico 5) Piano finanziario a sostegno del progetto
6) Protocollo d’Intesa per avvio servizio Numero Unico
Domenica 20.11.2005
7) Campagna autofinanziamento straordinario per Numero Unico
- 7bis) Dimissioni di Mario Corigliano e ratifica da parte dell’Assemblea dell’inserimento nel Consiglio Direttivo del primo consigliere non eletto in lista (Dario Bricola)
8) Trasferimento Sede legale
9) Sospensione Centri (art.5 Regolamento) 10) Ammissione Nuovi Centri (art.3 Regolamento) 11) Calendario iniziative anno 2006 (art.6 Regolamento) 12) Informativa Centri
Il Vicepresidente Riccardo Pellegrini, dopo i saluti, procede con l’appello dei presenti.
(Alle ore 10,00 risultano presenti 16 Centri).
Silvio Bagattin invita l’Assemblea a scorrere l’ordine del giorno: l’auspicio è di riuscire a tornare a casa con una decisione che ci possa permettere di andare avanti con il Progetto NU. Gli obiettivi posti sono importanti e i tempi serrati. A giugno sono state fornite all’Assemblea le prime informazioni concrete con le slide: si trattava di una bozza che andava letta nel complesso del Progetto e che nel corso dei mesi è anche stata rivista. Forse qualche informazione non era del tutto precisa ma l’invito è sempre stato quello di leggere il Progetto nella sua interezza. Intanto era importante mettere delle basi sul come procedere per permettere ai Centri di lavorare su qualcosa di concreto.
L’Assemblea passa alla discussione del primo punto all’ordine del giorno.
1) Approvazione verbale n.60 relativo all’Assemblea del 30 aprile – 1 maggio 2005.
Marialuisa Negri premette che il verbale inviato precedentemente via mail è stato integrato con alcune considerazioni di Raffaele Parolisi che erano state eccessivamente sintetizzate nella prima stesura del verbale.
Fatte le ulteriori correzioni in merito ad errori materiali, l’Assemblea all’unanimità approva il verbale.
2) Relazione del Consiglio Direttivo.
Silvio Bagattin invita il consigliere Mario Corigliano a dare spiegazioni sulle dimissioni preannunciate via mail a tutti i Centri.
Mario Corigliano precisa che darà ufficialmente le sue dimissioni domenica mattina, la comunicazione inviata ai Centri voleva essere soltanto un preavviso di dimissioni che ufficialmente verranno date il 20.11.05 per poter permettere all’Assemblea di lavorare serenamente nella giornata di sabato.
(Alle ore 10,20 arrivano i rappresentanti dei Centri di Bergamo e Milano pertanto i Centri presenti con diritto di voto sono 18).
Si passa alla trattazione dei punti all’odg n.3) e 4).
3) Approfondimento FAQ pervenute sul Progetto NU / 4) discussione scelta e approvazione del tipo di Numero Unico.
Riccardo Pellegrini invita i rappresentanti dei Centri a formulare richieste di chiarimenti sulle risposte inviate dal CD sulle FAQ o su altre questioni riguardanti il Progetto NU.
I presenti si esprimono sul parere formulato dal proprio Centro in merito al Progetto NU (numerazione, piano finanziario, Protocollo d’Intesa…) esponendo le seguenti posizioni:
Fabio Martire chiede preliminarmente agli altri presidenti di Centro se sono convinti di partecipare al Progetto, visto e considerato che potremmo trovarci in pochi. Il Centro di Brescia c’è a patto che il NU si realizzi nel 2006 e a patto che tutti i Centri aderenti siano veramente convinti di farlo.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 3 di 13Emma Calgaro fa presente che a causa di una convenzione firmata con il Comune fino al 2007 il Centro di Treviso è costretto a mantenere il numero verde e dare informazioni riguardanti il territorio. Se aderire al numero unico significa rinunciare alla propria linea, loro non possono farlo.
Riccardo Pellegrini chiarisce che con l’utilizzo di un server sarà ancora più facile fornire dati concreti alle Istituzioni del territorio. In ogni caso sarà necessario verificare caso per caso le condizioni dei Centri:
sicuramente gli accordi o le convenzioni vanno rispettate e il Protocollo d’Intesa dovrà variare ed adattarsi alla condizione peculiare di ogni Centro.
(Alle ore 10,30 arriva la rappresentante del Centro di Prato pertanto i Centri presenti con diritto di voto sono 19).
Raffaele Parolisi precisa che nel Centro di Vigevano le convenzioni sono fondamentali: è difficile adattare un servizio nazionale al territorio. Raffaele legge il comunicato elaborato dal Centro e indirizzato al CD TAI che qui si riporta (e che si allega la presente verbale): “la Bozza di progetto presentata da TAI prevede un leggero squilibrio tra gli impegni assunti dai Centri e quelli assunti dal nazionale e questo non è quello che ci aspettavamo. Diversi punti determinano la cosiddetta perdita di autonomia dei Centri, senza che sia stato dato mandato dall’Assemblea in tale direzione, sembra che il CD non abbia ascoltato i numerosi interventi dei Centri che ne chiedevano la difesa, per questo ci è sembrato strano leggere nella nota n.12 che i Centri sono autorizzati a mantenere la vecchia numerazione solo per altri 6 mesi. Su questo punto il Centro di Vigevano fa al CD le seguenti domande: 1) Potreste segnalarci i momenti in cui vi è sembrato che l’Assemblea vi desse mandato di eliminare la numerazione storica dei Centri? 2) Potreste recuperare e segnalarci gli interventi dei Centri che hanno chiesto il mantenimento dell’autonomia e nello specifico della numerazione storica? Il Centro di Vigevano ritiene indispensabile conservare la propria numerazione storica con la possibilità di poterla affiancare al Numero Unico Nazionale. Ci allontaniamo anche dalle tipologie di numerazione proposte portanti da un lato grossi rischi di elevate spese telefoniche che da progetto verrebbero imputate solo ai Centri (840 / 848), dall’altro sarebbero contro la filosofia stessa del TA discriminando gli attuali appellanti che hanno un contratto flat e in generale tutti gli altri poiché si troverebbero ad affrontare un costo e che inquinerebbe comunque l’immagine del TA associata da sempre ad un servizio completamente gratuito. Proponiamo di cercare altre modalità, non trascurando le potenzialità dei cellulari e non tralasciando la possibilità di chiedere alle alte sfere un contributo pratico al nostro progetto, si sa che sotto le elezioni i politici di addolciscono… Speriamo che l’Assemblea decida per quelle variazioni che noi riteniamo opportune. Inoltre chiediamo che venga messa nell’odg della prossima assemblea la presente regola: Ogni decisione presa in assemblea può ritenersi valida solo se i Centri sono stati preventivamente e dettagliatamente informati su tutte le possibili opzioni, con comunicazione che gli pervenga 60 gg. (indicativo) prima dell’assemblea, ciò al fine di consentire un dibattito in seno ai Centri tra i volontari (la base) sullo specifico tema, che poi possa permettere al relativo consiglio direttivo di delegare legittimamente il proprio rappresentante per renderla nota all’assemblea nazionale dei soci TAI”.
Silvio Bagattin ricorda che tutto il materiale fornito ai Centri è una bozza ed è chiaro che l’Assemblea può modificare qualsiasi proposta. La bozza non riporta delle decisioni ultimative, alcuni aspetti chiaramente vanno discussi ma il CD si è travato nella necessità di dare un impianto generale al Progetto.
Fabio Martire sottolinea che una cosa è “ascoltare” e una cosa è “approvare”: è chiaro che il CD ha la responsabilità di elaborare un Progetto e per arrivare a un Progetto definitivo è necessario che ogni Centro rinunci a qualcosa ed è chiaro che il CD deve fare delle proposte che poi l’Assemblea potrà scartare o meno.
Dal CD dobbiamo aspettarci delle scelte altrimenti non può uscirne un Progetto che ha una sua logica.
Harald Moser riporta la posizione del Centro di Bolzano: sarà difficile rinunciare al proprio numero locale anche, per esempio, per il problema del bilinguismo.
Renata Cappi precisa che anche per il Centro di Modena esiste la difficoltà a rinunciare al numero locale e, quanto al piano finanziario, chiede spiegazioni circa il versamento eccezionale con bollettino (è obbligatorio o facoltativo?). Quanto alla campagna pubblicitaria che ogni Centro dovrebbe fare, Renata sottolinea che bisogna anche fare i conti con le possibilità economiche dei singoli Centri.
Emilia Calgaro si associa ai rilievi appena fatti in merito ai bollettini: non si può garantire tale versamento.
Comunque, al di là di ciò, il Centro di Treviso è arrivato a sostenere la numerazione 199.
Giuseppe Perricone: il Centro di Palermo condivide le considerazioni fatte in merito alla numerazione 199 e lo sostiene. Chiede, a chi invece sceglie la numerazione 848, come sia possibile far fronte ad un servizio così oneroso. Nel suo Centro la preoccupazione forte che si sente è di firmare, con il Protocollo d’Intesa, delle cambiali in bianco. L’entità della responsabilità economica richiesta ad ogni Centro va chiarita e va chiarito anche quali sono gli apporti esterni che arriveranno.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 4 di 13Silvio Bagattin precisa che proprio lunedì scade il termine per depositare il progetto elaborato per partecipare al bando del Ministero delle Politiche Sociali anche se, ovviamente, non si può sapere se la richiesta verrà accolta. Anche Aragorn sta lavorando sul fund raising e si stanno tentando molte strade e molti contatti, il limite è che non possiamo sapere con certezza cosa riusciremo a raccogliere da tutta la campagna di promozione. Sicuramente ciascuno dei Centri deve assumersi delle responsabilità, proprio perché ad oggi la nostra realtà è molto articolata e incerta.
Fabio Martire riporta la discussione fatta all’interno del Centro di Brescia: l’199 non fa impazzire ma sembra l’unica strada percorribile ed è molto più importante, ad oggi, dotarsi di una rete. Quanto ai bollettini questa proposta non piace perché è una somma troppo aleatoria rispetto alla nostra realtà.
Francesca Pellicanò richiama il documento inviato dal Centro di Reggio Calabria al CD e agli altri Centri nei giorni scorsi e che si allega al presente verbale. Sottolinea che quella del centro di Reggio Calabria vuole essere una critica costruttiva con delle proposte ulteriori rispetto a quelle formulate dal CD. Il Centro di Reggio Calabria non può assumersi la responsabilità economica proposta perché troppo gravosa e indefinita (per la tecnologia proposta, per gli eventuali costi di manutenzione). La maggiore perplessità è sul piano etico: il numero 199 non è condiviso per l’immagine, la credibilità. Il Centro può impegnarsi ma solo in qualcosa in cui crede e l’199 non piace assolutamente. La presentazione del Progetto è sembrata inoltre orientata e predeterminata dal CD. Francesca conclude chiedendo al CD se concretamente si è fatto qualcosa per verificare la fattibilità del Progetto Numero Unico con il numero 848.
Monica Petra riporta le considerazioni del Centro di Napoli: l’impegno economico è eccessivo. L’obbiettivo che si intende raggiungere non può essere condiviso perchè si rischia di perdere il Servizio, l’identità di TA.
Non ci sono stati tempi e spazi per discutere approfonditamente di temi importanti come il mantenimento del numero locale. Il Centro di Napoli, così com’è presentato il Progetto, non ci sta.
(Alle ore 11,10 arriva il rappresentante del Centro di Venezia pertanto i Centri presenti con diritto di voto sono 20).
Immacolata Porcu: il Centro di Sassari in questo momento ha delle difficoltà economiche ed è per questo che appoggia il numero 199. Bisogna comunque lavorare per trovare un modo per non rimanere intrappolati in un piano finanziario troppo oneroso e impegnativo per i presidenti dei Centri.
Giuseppe di Rivoli ricorda l’esperienza del numero verde Piemonte: in quel caso è stata una fortuna mantenere il numero locale visto che dopo 5-6 anni, una volta mancati i fondi, sono stati costretti a riprenderlo. Sicuramente il NU significa un aumento notevole di chiamate (fino all’80% nell’esperienza del numero verde Piemonte) che influisce notevolmente sulla motivazione dei volontari. Il NU dà la possibilità di sentirsi utili per più persone, e non solo per i soliti abituali del Centro. Quanto al pagamento dei bollettini sarà difficile nel suo Centro convincere i turnisti a sostenere questa proposta.
Riccardo Pellegrini precisa che l’idea del 3x1 è soltanto una proposta e non è assolutamente un’imposizione.
Su richiesta di Mario, Giuseppe di Rivoli precisa che il Centro sarebbe disposto ad appoggiare l’199 sia per una questione economica che per un sicuro aumento delle telefonate. Le regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta hanno creato un centro virtuale di Telefono Amico chiamato “CEVITA” che sta già trovando finanziamenti. E’ un numero che utilizza internet (tecnologia Voip), i principi sono sempre quelli di TA.
Attualmente l’idea del Centro di Rivoli è di aderire ad entrambe i progetti. Certo il progetto CEVITA rischia di andare in contrasto (o integrarsi) con il progetto di TAI.
Silvye Mazzurelle: a Padova la maggioranza dei turnisti ha votato per l’199 anche se il Centro vorrebbe tenere il più a lungo possibile la linea locale. Molto probabilmente dovranno rinunciarvi ma vorrà dire che si saranno misurarti con una scommessa. In ogni caso il problema fondamentale è capire se l’adesione dei Centri è forte. Resta da chiarire inoltre cosa succederà ai Centri che non aderiscono.
Giuseppe di Rivoli, sempre sulla base dell’esperienza fatta con il numero verde Piemonte, ritiene che i Centri che non aderiscono rischiano di non avere nemmeno le chiamate locali che potrebbero confluire (per la pubblicità che verrà fatta) solo sul NU. Potrebbe succedere che il singolo Centro rimanga con le chiamate degli appellanti “affezionati”, soltanto pochi abituali.
Alcuni tra i presenti chiedono chiarimenti sul tipo di impegno richiesto a livello pubblicitario ai singoli Centri.
Silvio Bagattin precisa che l’impegno richiesto ai Centri nel sostenere “in proprio” le iniziative pubblicitarie, significa che dovranno impegnarsi ad utilizzare a livello locale il materiale pubblicitario fornito dall’associazione nazionale (ad es. sostituendo il volantino locale con quello nazionale).
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 5 di 13Si riprende con le considerazioni di ogni Centro come segue.
Harald Moser informa che per il Centro di Bolzano pensare ad un numero diverso dall’199 sarebbe, oggi, una pazzia. La campagna 3x1 non piace ma il Centro intende comunque impegnarsi a versare pari importo per il Progetto. Il piano finanziario sembra vago e incompleto, andrebbe precisato meglio.
Lucia Schiavo fa presente che il Centro di Vicenza è d’accordo con l’199, c’è molto entusiasmo nonostante le perplessità. La campagna 3x1 non entusiasma ma si farà qualcosa. La cosa più importante è partire e poi, in corsa, si vedranno anche quali problemi affrontare.
(Alle ore 11,30 arriva la delegata del Centro di Mantova pertanto i Centri presenti con diritto di voto sono 21).
A questo punto il consigliere Mario Corigliano formula le sue personali considerazioni in merito al Progetto NU affrontando inizialmente la problematica della tecnologia: non necessariamente la tecnologia deve essere Voip, potrebbe trattarsi di tecnologia tradizionale che comporterebbe dei costi inferiori. Ridurre i costi, soprattutto all’inizio, sarebbe importante, così la tecnologia Voip potrebbe essere utilizzata successivamente.
Rispetto alle stime fatte, a titolo indicativo, nelle slide inviate va detto che quei parametri erano stati forniti soltanto da un gestore. Quanto ai costi per il traffico telefonico: sicuramente si potrebbero ottenere delle tariffe ridotte anche per l’848. L’199 solo apparentemente è meno costoso, considerando le minori possibilità di ottenere finanziamenti e fondi. Inoltre sarebbe il primo caso, in tutto il mondo, di Servizio di Telefono Amico a pagamento. Si poteva partire con un progetto 848 a tecnologia tradizionale per poi arrivare ad una tecnologia più avanzata. C’è un vizio di fondo in questo Progetto: quello di cui dovremmo preoccuparci è, in una prospettiva futura, di fare delle attività volte alla creazione di nuovi Centri per poter coprire al meglio il territorio nazionale. Sarebbe stato possibile portare avanti un altro tipo di Progetto. Inoltre Mario ritiene di non avere avuto modo, personalmente, di vedere tutto il materiale e di approfondire temi fondamentali del Progetto.
Silvio Bagattin puntualizza che tutti i contatti presi con i Gestori hanno confermato che la tecnologia migliore per il Progetto è quella proposta ai Centri, ovvero la tecnologia Voip. Tutti i Gestori contattati hanno ribadito che il traffico telefonico con il NU aumenterà e, di fronte a un progetto 848, il costo da affrontare sarebbe imprevedibile. A un certo punto il CD ha proceduto considerando le sole ipotesi fattibili sia in termini di assunzione di oneri che di tecnologia, pertanto il percorso proposto ai Centri è sembrato l’unico seriamente ppraticabile. Mario ha mantenuto una posizione diversa all’interno del CD. Dovendo comunque assolvere il mandato avuto dall’assemblea, il CD ha proceduto a maggioranza. Nei documenti inviati ai Centri manca la posizione di Mario. Questo è dovuto al fatto che lo stesso, quando è stato richiesto di preparare una sua integrazione che completasse la documentazione da inviare ai Centri non vi ha provveduto. Il CD ha atteso fino alla scadenza del termine indicato (ricordo che l’assemblea aveva chiesto entro il 15 ottobre e si è aspettato sino al 29), dopo di ché si è proceduto trasmettendo ai Centri documenti promessi.
Mario Corigliano riconosce di non aver integrato il documento da proporre ai Centri per difficoltà e tempo.
Ritiene che la confusione sia troppa e che si stia rischiando di rinunciare al Servizio quando in realtà c’è un’altra possibilità che non è stata vagliata completamente. Il Progetto presenta alcune incongruenze di fondo perché sicuramente il numero delle telefonate non può aumentare vertiginosamente, visto che il numero dei turnisti non può moltiplicarsi.
Prende la parola Riccardo Pellegrini che, rivolto all’Assemblea, precisa che la posizione espressa nel documento è quella della maggioranza del CD, posizione da cui Mario si discosta, come avvenuto all’assemblea di maggio. A questo punto il dibattito deve andare avanti tenendo presente semplicemente che uno dei consiglieri ha un’opinione diversa. Anche Maria Petrà interviene ricordando all’Assemblea che anche nel CD, come all’interno dei Centri, si lavora discutendo ed eventualmente votando a maggioranza.
Alle ore 12,10 l’Assemblea sospende i lavori per una breve pausa. Si riprende alle 12,20.
L’Assemblea riprende a discutere con i presidenti dei Centri che esternano le considerazioni dei propri gruppi sul Progetto presentato (in particolare su cellulari, tecnologia da scegliere, difficoltà economiche dei Centri…).
Raffaele Parolisi fa due domande: se si possono trovare altre vie per permettere la chiamata dei cellulari, e se l’199 crea uno sbarramento a questi appellanti.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 6 di 13Quanto alla tecnologia da scegliere Giuseppe di Rivoli interviene riportando all’Assemblea l’esperienza del numero verde Piemonte per il quale è stata utilizzata la tecnologia tradizionale: in quel caso ci sono stati molti problemi con il centralino che smistava le telefonate. Se si decide di adottare la tecnologia tradizionale per un progetto come quello del NU bisogna anche valutare se il risparmio vale il disservizio che poi si subisce.
In merito Giuseppe di Milano ritiene che la tecnologia Voip permetterà di affrontare il problema di organizzazione che tutti i Centri hanno, visto che, in questo momento, non siamo nemmeno in grado di stilare un tabellone generale di turni. Comunque se dobbiamo partire dobbiamo sicuramente fare un atto di fiducia, ma dobbiamo esserne convinti. Inoltre, quanto alla ripartizione delle spese, sarebbe più giusto prevedere che la spesa di affitto del server sia affrontata da TAI e non dai Centri che devono già impegnarsi economicamente per l’attivazione del NU.
Maria Teresa Canton fa presente che il Centro di Bassano è d’accordo col progetto 199, ma si chiede cosa possono fare i Centri che hanno difficoltà economiche e faticano a partecipare nonostante la loro adesione al Progetto.
Paolo Cornelio risponde a quest’ultima domanda: le difficoltà economiche possono essere affrontate e sicuramente si possono trovare soluzioni adatte a recuperare i Centri in difficoltà. Forse dovremmo sforzarci tutti di vedere le perplessità come stimoli a lavorare su aspetti del Progetto che non ci convincono.
(Alle ore 12,50 arriva la rappresentante del Centro di Busto Arsizio pertanto i Centri presenti con diritto di voto sono 22).
Il giro di opinioni dei Centri prosegue sui temi del fund raising, sulle perplessità etiche e su altri dubbi suscitati dalla numerazione 199.
Lina di Udine: il suo Centro ha dato un mandato ben preciso “oggi e non oltre” se non si arriverà a sottoscrivere il Progetto il Centro di Udine molto probabilmente procederà per la propria strada. Si condivide l’199, resta solo una perplessità sul recupero dei fondi.
Fabio Martire ritiene che il problema etico forse è un problema d’immagine. Sicuramente sulla scelta tra tecnologia nuova e vecchia si dovrebbe scegliere la prima. Quanto all’immagine forse mantenendo per un periodo il proprio numero in parallelo con il NU, potrebbe aiutarci a far capire che il servizio che si offre è, in realtà, lo stesso.
Luigi di Bergamo esprime la sua difficoltà: il suo Centro non si è espresso chiaramente anche perchè la loro partecipazione alle assemblee non è stata costante, soprattutto di recente, e questo rende difficile partecipare alla discussione. La cosa su cui il gruppo di Bergamo si è espresso in senso contrario è il messaggio di segreteria dell’199. Resta il problema dei Centri che non aderiscono, che fine fanno? Che tipo di legame resta con TAI?
Mario Corigliano risponde a quest’ultima sollecitazione precisando che, in linea teorica, nulla osta a che i Centri che non aderiscono rimangano comunque collegati a TAI, a meno che l’Assemblea non decida diversamente.
Cristina di Mantova conclude prima della pausa riportando il parere favorevole del proprio Centro alla numerazione 199.
Alle ore 13,10 l’Assemblea sospende i lavori per la pausa pranzo. Si riprende alle ore 14,45.
L’Assemblea riprende la discussione affrontando il problema dell’immagine suscitata dalla numerazione 199.
Mario Corigliano interviene sottolineando che il servizio 199 non è contrario all’etica del Servizio di TA, in realtà è la nostra immagine che ne risente e di conseguenza ne risente anche la Carta Nazionale. Si chiede che percezione possiamo dare all’esterno con la numerazione 199. Mario ritiene, inoltre, che sarebbe molto più difficile trovare finanziamenti pubblici. In ogni caso va tenuto presente che una forma di compartecipazione agli utili con il Gestore non è pensabile perché questo sarebbe assolutamente contrario alla forma giuridica di associazione di volontariato. All’esterno l’immagine sarebbe quella di un servizio commerciale.
Secondo Paolo Cornelio se il problema è l’immagine, è sull’immagine che dobbiamo lavorare. Per questo è importante che la campagna pubblicitaria promuova il servizio facendo conoscere quello che facciamo, in questo modo si potrebbe superare l’ostacolo.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 7 di 13Dario Bricola precisa che l’848 non è esente da un utilizzo commerciale (es. banche, aziende…) quindi in realtà la differenza tra 199 e 848 non è così grande.
Riccardo Pellegrini interviene portando le proprie considerazioni sulla numerazione 199. Quanto alla scelta etica deve essere chiaro che con l’199 non succede che l’utente paga il turnista, in questo senso non si tratta di un servizio commerciale. Anche scegliere di non cambiare e di non lanciarsi nel Progetto può far male: infatti dobbiamo tenere presente la situazione di difficoltà in cui si trovano diversi Centri. Sulla numerazione: l’esperienza di Rivoli con il numero verde ci dice molto su quanto possono durare i fondi delle Istituzioni. L’ideale sarebbe non dover dipendere dal politico del momento ma potersi sostenere con le proprie gambe. Il problema dei numeri locali o dei numeri verdi è sicuramente superabile. Quanto ai Centri che non vorranno aderire sicuramente si presenterà evidente la necessità di un’ulteriore riflessione alla luce della nuova situazione che si è creata.
Terminata la carellata delle opinioni, vista la complessità degli argomenti e le opinioni contrastanti Fabio Martire propone a tutta l’Assemblea di procedere votando un punto per volta per arrivare alla fine a votare il Progetto nel suo complesso.
Prima di passare alla votazione Luigi di Bergamo chiede al CD qual è la posizione dei Centri che non sono presenti all’assemblea in merito al Progetto NU.
Silvio Bagattin riporta i commenti dei Centri assenti: Messina è contraria, Genova non ha risposto, Torino si toglie da TAI, Alessandria non ha espresso alcuna posizione, il Centro di Varese è contrario come da e-mail inviata a tutti i Centri, Schio è favorevole, Cagliari non si è espresso, Potenza c’è ma ha difficoltà economiche, Imperia e Novara non hanno espresso alcuna posizione, Parma esprime in qualche modo un parere positivo anche se in modo non definito.
Quanto alle perplessità sulla raccolta fondi che il Progetto suscita Silvio Bagattin ritiene che la difficoltà che possiamo incontrare nel reperimento dei fondi ecc… può dipendere anche da come presentiamo il progetto.
Dobbiamo riuscire a farci finanziare sia dal pubblico che dal privato, diventando forti come associazione indipendentemente dal personaggio politico del momento.
Tornando a parlare di una necessità di cambiamento interviene Cristiana di Prato: secondo la quale è da troppo tempo che si parla di numero unico. La cosa importante è che dobbiamo dare una svolta a questo servizio e dobbiamo farlo in fretta perché altrimenti rischiamo di morire. E’ venuto il momento di decidere, purtroppo non tutti saranno d’accordo e qualcuno rimarrà della sua idea, ma bisogna fare una scelta.
A questo punto vengono posti alcuni interrogativi sul costo delle chiamate con numerazione 199.
Mario Corigliano ritiene che comunque ci sono due aspetti da affrontare ulteriormente: 1) il costo per l’appellante per l’199 se chiama con il cellulare; 2) il messaggio preregistrato dell’199: lo paga l’appellante o lo paghiamo noi?
Silvio Bagattin e Riccardo Pellegrini rispondono chiarendo che il messaggio preregistrato è gratuito trattandosi di un obbligo imposto per legge. Quanto al costo delle telefonate da cellulare il costo dipende dal piano tariffario della persona e dalla proposta del Gestore. Chiaramente queste telefonate costano di più della chiamata da fisso come lo sono sempre state.
Conclusa la trattazione dei punti all’ordine del giorno 3) e 4) si passa all’approfondimento del punto 5) all’ordine del giorno.
5) Piano finanziario a sostegno del progetto (allegato).
Silvio Bagattin espone il piano finanziario inviato ai Centri. Quanto alla campagna raccolta fondi con la proposta del 3x1: dobbiamo tener presente che si tratta solo di un’idea, qualcosa in più che si aggiunge alle altre fonti da cui attingere e recuperare sostegno economico.
Sulla tempistica del Progetto: l’assemblea di maggio è servita ad indicare le linee da seguire. In novembre avevamo previsto il lancio della campagna pubblicitaria: Aragorn sta lavorando per rendere la campagna più efficace possibile (in vista anche della raccolta di altri volontari). Durante questa assemblea è prevista la scelta definitiva dei Centri su determinati argomenti (numerazione, tecnologia…) indispensabili per contrattare con i Gestori. Quanto al credito bancario questa si profila come l’ultima eventualità a cui ricorrere, possibilità che comunque ci auguriamo di non dover attivare. E’ l’ipotesi estrema che ci permetterebbe di poter comunque proseguire per realizzare il Progetto. In ogni caso se le azioni precedenti (poste in essere anche dai singoli Centri) avessero esito positivo non ci sarebbe bisogno di ricorrere a prestiti.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 8 di 13A questo punto i partecipanti sollevano altre richieste di chiarimenti, soprattutto, in merito al credito bancario ed alla previsione di spese del piano finanziario.
Monica Petra si chiede perché nel piano finanziario sono state prospettate solo il 30% del totale delle spese a carico del fund raising e il 45% a carico dei Centri, inoltre va chiarita la questione del credito bancario.
Silvio Bagattin precisa che il fatto di aver pensato anche all’ipotesi di ricorso al credito bancario è stato motivato soltanto dalla necessità di fare una previsione anche in termini pessimistici del Progetto. Quanto alle voci di spesa è chiaro che l’aumento di un’entrata modificherebbe le necessità per altre voci: pertanto più ci attiviamo e più diminuiscono i costi a nostro carico. E’ chiaro inoltre che se oggi, come servizio, avessimo un’immagine più concreta e conosciuta sarebbe anche più facile trovare fondi.
Fabio Martire ritiene che i Centri che non daranno la loro adesione dovrebbero riuscire comunque a partecipare al Progetto collaborando con la maggioranza per la sua realizzazione. Quanto al piano finanziario: alcuni dati sono sicuramente sovrastimati e dovrebbero essere precisati meglio. Il credito bancario, se contenuto, non dovrebbe però spaventarci. Sulla proposta dei bollettini 3x1: si dovrebbero incaricare i Centri di trovare modalità alternative per raccogliere fondi (lotterie, cene sociali…).
Giuseppe di Milano fa presente che, in ogni caso, è indispensabile che il CD tenga costantemente informati i Presidenti sulle eventuali modifiche degli impegni economici già assunti e sulle decisioni economiche da prendere.
Alle ore 17,00 l’Assemblea interrompe i lavori per una breve pausa. Si riprende alle 17,20.
Si riprende con ulteriori richieste dei presenti sulla proposta del finanziamento straordinario con i bollettini 3x1, sull’ipotesi di accedere al credito bancario e sul tetto massimo di spesa da chiedere ai Centri.
Silvio Bagattin precisa che la distribuzione di bollettini per avere contributi esterni non è un’ulteriore costo a carico dei volontari, bensi un diverso modo di partecipare al sostegno del progetto coinvolgendo altre persone (si pensa in primis ad amici, familiari ecc.) . Con i bollettini si intende attivare nuovi sovventori che colgano positivamente l’idea di un Numero Unico Nazionale come emerge dall’entusiasmo e dalla convinzione di chi propone loro il valore del TA da sostenere. Si tratta perdipiù di evidenziare che la donazione potrà essere posta in detrazione nella dichiarazione dei redditi tornando loro utile ai fini fiscali.
Quanto alle anticipazioni finanziarie da chiedere ai Centri bisogna tenere presente che se faremo partire la campagna pubblicitaria si potranno avevre entrate anche notevoli, ma ovviamente non è al momento prevedibile il tipo di riscontro.
Si tenga presente che, ad esempio, perché venga finanziato il progetto che sarà presentato al Ministero delle Politiche Sociali è obbligatorio avere una fideiussione. Ad ogni modo il ricorso al credito è solo un’ipotesi che verrà valutata in seguito, non è necessario decidere ora se ricorrervi o meno. Era importante però che per completezza il problema fosse posto per cominciare a parlarne.
Maria Antonietta Ferrario ritiene che sia necessario comunque definire il tetto massimo di rischio che permetta ai Centri di decidere con serenità. Il Centro di Busto è favorevole all’199 mantenendo però il numero locale. Quanto alla campagna 3x1 non è una proposta da scartare. Va presa in considerazione, inoltre, ritiene che si debba considerare il ripristino della giornata nazionale per TAI.
A questo punto della discussione, per concludere, Riccardo Pellegrini propone all’Assemblea nuovamente di raccogliere il suggerimento di Fabio Martire sulla modalità di votazione per punti. Gli argomenti di voto proposti sarebbero, in tal caso, i seguenti:
1) rete con tecnologia Voip o con tecnologia tradizionale 2) numerazione (199 / 848)
3) mantenimento singoli numeri locali fino a quando il Centro lo dovesse ritenere opportuno e comunque garantendo un minimo di ore (da stabilire)
4) impegno economico: a) ADSL b) leasing per il Server 5) alla prossima assemblea firma del protocollo d’Intesa
Quanto alla proposta di votare interviene Raffaele Parolisi che dichiara di non poterlo fare fintanto che il Protocollo d’Intesa non sarà definito nei minimi dettagli.
Sul punto 3) messo in votazione Emilia Calgaro chiede spiegazioni sulla possibilità di mantenere il proprio numero. Per quanto tempo? Finchè lo ritiene opportuno il Centro o TAI?
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 9 di 13Altri presidenti si esprimono sullo stesso punto: per alcuni anche se all’inizio si potrà mantenere il NU e il numero locale la prospettiva ultima sarà quella di far vivere alla fine soltanto il NU. In tal senso si rende necessario adottare direttive comuni. La soluzione potrebbe essere che ogni Centro dichiara di garantire un certo numero di ore.
A fronte della discussione sul mantenimento delle due linee telefoniche Riccardo invita i presidenti dei Centri che dovrebbero necessariamente mantenere la linea locale a dichiararsi. Risulta che i Centri che dovrebbero effettivamente mantenere la linea locale sono 8 mentre quelli che sarebbero costretti a rivedere l’orario da impegnare sono tre: Brescia, Treviso e Bergamo.
Riccardo, considerata l’ora, chiede all’Assemblea di esprimersi chiarendo se procedere con la votazione dei punti sopra elencati o se rimandarla a domenica mattina.
L’Assemblea, a maggioranza, esprime consenso per la votazione immediata.
Riccardo chiede, inoltre, se la modalità di votazione può essere quella proposta da Fabio Martire (per punti, come da elenco sopra riportato).
L’Assemblea, a maggioranza approva di votare in serata e approva, sempre a maggioranza, la modalità di votazione proposta.
Si procede pertanto con le seguenti votazioni (i Centri presenti con diritto di voto sono 22):
1) Per la scelta della rete con tecnologia Voip favorevoli: 18
contrari: 1 (Reggio Calabria)
astenuti: 3 (Bergamo, Treviso, Vigevano) 2) Per la numerazione 199
favorevoli: 17
contrari: 3 (Napoli, Reggio Calabria, Vigevano) astenuti: 2 (Bergamo, Treviso)
3) Per il mantenimento dei singoli numeri locali fino a quando il Centro lo dovesse ritenere opportuno e comunque garantendo un minimo di ore (da stabilire)
favorevoli: 17
contrari: 2 (Palermo, Vigevano)
astenuti: 3 (Bergamo, Reggio Calabria, Treviso)
4) Per l’impegno economico: a) attivazione e abbonamento ADSL a carico dei Centri b) leasing per il Server a carico di TAI
favorevoli: 15
contrari: 4 (Napoli, Reggio Calabria, Sassari, Vigevano)
astenuti: 3 (Bergamo, Treviso, Prato il cui delegato non può votare in quanto non legale rappresentante)
5) Sul Progetto NU nel suo complesso favorevoli: 15
contrari: 3 (Napoli, Reggio Calabria, Vigevano)
astenuti: 4 (Bergamo, Treviso, Sassari, Prato il cui delegato non può votare in quanto non legale rappresentante)
Inoltre l’Assemblea, a maggioranza, esprime voto favorevole all’inserimento nell’ordine del giorno della prossima assemblea soci del vaglio e della firma del Protocollo d’Intesa.
L’Assemblea si scioglie alle ore 19,45.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 10 di 13Data: 20.11.2005 Localita’:”Casa La Salle” – Roma
L’Assemblea riprende i lavori alle ore 9,35 i Centri presenti con diritto di voto sono 22.
I rappresentanti dei Centri presenti con diritto di voto sono 22. Si riprende la discussione affrontando il punto 7) all’ordine del giorno.
7) Campagna autofinanziamento straordinario per Numero Unico
Silvio Bagattin spiega un aspetto tecnico dei bollettini prestampati: le stampe sono state fatte dalle poste.
Verrà inviato via mail ai Centri un foglio di accompagnamento ai bollettini. Va sottolineato che il fatto che la posta registri l’incasso per noi può essere molto importante. Inoltre puntualizza che la distribuzione di bollettini si propone di avere contributi esterni da diverse persone. Non è da pensare come un’ulteriore costo di autofinanziamento a carico dei volontari, bensi un diverso modo di partecipare al sostegno del progetto coinvolgendo altri cittadini (si pensa in primis ad amici, familiari ecc.) . Con i bollettini si intende attivare nuovi sovventori che cologno positivamente l’idea di un Numero Unico Nazionale poiché ha modo di cogliere dall’entusiasmo e dalla convinzione di chi propone loro il valore del TA da sostenere, come un’azione meritoria cui aderire. Si tratta perdipiù di evidenziare che la donazione potrà essere posta in detrazione nella dichiarazione dei redditi tornando loro utile ai fini fiscali
Tra le altre fonti di finanziamento cui accedere, viene a proposito il Bando del Ministero del welfare cui il CD intende aderire ed ha predisposto la modulistica in quanto la presentazione scade proprio il 21 novembre.
Silvio passa a illustrare il progetto esponendo all’Assemblea i moduli compilati: i partner indicati nel bando sono i Centri e IFOTES. Risultando di interesse comune cogliere questa opportunità, si chiede almeno ai Centri che ieri hanno dato l’adesione al NU di confermare la loro partecipazione in questa fase. Si precisa inoltre che chi non desse l’adesione si potrà valutare come potrà rientrare nel Bando in un successivo momento. Si procede a questo punto ad analizzare nel dettaglio le spese indicate nel progetto. Quanto alla fideiussione: è la copertura che il Ministero chiede a garanzia una volta concesso il contributo.
Su richiesta di chiarimenti Silvio precisa che la fideiussione non è un prestito bancario. Non sarebbe possibile inviare il progetto, come richiesto da Raffaele Parolisi, ai Centri a causa dell’inconciliabilità con i tempi poiché la presentazione dello stesso scade domani. I Centri dovranno comunque tener presente che, nel caso in cui abbiano già presentato ad altri enti o istituzioni la richiesta di finanziamento per la partecipazione al Progetto Numero Unico, non potranno ricevere una doppia sovvenzione.
In conclusione, oltre ai Centri che hanno aderito al NU (17) anche il Centro di Bergamo e Treviso sottoscrivono l’adesione al Bando come parner del progetto.
Si passa al punto 7 bis) all’ordine del giorno.
7 bis) Dimissioni di Mario Corigliano
Mario Corigliano illustra le motivazioni della sua decisione. Non si è sentito sufficientemente coinvolto, è sempre stato convinto che il CD debba essere un organo collegiale e, soprattutto sulle grandi questioni, non si è trovato d’accordo con il modo di procedere generale. Ritiene di dover fare un passo indietro. Riconosce che Silvio e Riccardo hanno lavorato molto e in condizioni difficili anche se il risultato, pur essendoci stato, non è da lui condiviso. Invita il CD a lavorare non tralasciando i pezzi che si stanno perdendo.
Silvio Bagattin fa una considerazione: la divergenza fondamentale è quella che riguarda i tempi da rispettare. Il problema è che i tempi scelti dall’assemblea di maggio per redigere il Progetto NU erano strettissimi. Questa condizione chiedeva a tutti ad accelerare e la pressione dei tempi ha creato tensione per concludere in fretta, soprattutto se la marcia di qualcuno è più lenta e le divergenze non sono chiarite. Il CD ha anche aspettato i tempi di Mario, ma poiché all’assemblea si doveva comunque una risposta ed un Progetto completo per la data fissata (18/19 novembre), a maggioranza il CD ha deciso di procedere assumendosi la responsabilità del ritardo comunque verificatosi. Persistendo la volontà di Mario nelle dimissioni, Silvio lo invita comunque ad assicurare la sua collaborazione in altri modi.
Luana, Marialuisa, Maria e Paolo ringraziano Mario per quanto fatto finora riconoscendo il contributo dato alla discussione interna al CD a partire anche dai suoi rilevi. Si augurano comunque che lui possa lavorare con il CD e che sia presente nelle attività proposte ai Centri.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 11 di 13Riccardo Pellegrini ritiene che le incomprensioni siano sorte, nonostante le prolungate comunicazioni e discussioni intercorse, per visioni diverse. Mario con una visione dettata dall’esperienza, Riccardo con una visione nuova. Entrambi hanno inteso operare allo scopo di fare il meglio per il servizio.
Preso atto delle dimissioni formalmente presentate all’Assemblea dal consigliere Mario Corigliano, Riccardo Pellegrini ricorda ai presenti la norma della integrazione del CD con il primo tra i consiglieri non eletti che risulta essere Dario Bricola del Centro di Padova. L’Assemblea è chiamata a ratificare il voto già espresso in sede di elezioni.
L’Assemblea ratifica l’incarico di consigliere nazionale a Dario Bricola il quale accetta il mandato.
8) Trasferimento Sede legale
Silvio Bagattin informa l’Assemblea che il Centro di Torino chiede di liberare la sede dai mobili, archivi ed attrezzature appartenenti alla Segreteria nazionale TAI. Al riguardo il Centro di Trento ha dato la disponibilità a custodire il materiale di Segreteria. La sede legale, in questo modo, non verrebbe trasferita potendo rimanere a Torino, magari presso il Centro Servizi per il Volontariato.
Alle ore 11,05 l’Assemblea sospende i lavori per una breve pausa. Si riprende alle 11,10.
9) Sospensione Centri (art.5 Regolamento)
Silvio Bagattin ricorda all’Assemblea che, secondo l’art.5 del Regolamento (che viene letto), con l’assenza a tre assemblee consecutive il Centro assente viene sospeso. Ad oggi risultano in queste condizioni i Centri di Messina, Varese e Novara.
Riccardo Pellegrini precisa che la convocazione mandata a questi Centri ricordava che, in caso di assenza, si sarebbe proceduto alla pronuncia del provvedimento di sospensione. Ad ogni modo, indipendentemente dal provvedimento di sospensione, tutte le comunicazioni vengono regolarmente inviate anche a questi Centri.
Maria Petrà ricorda che il senso del provvedimento di sospensione è di stimolare i Centri assenti a partecipare e che, pertanto, non si tratta di un provvedimento “punitivo”.
Fabio Martire propone per la prossima assemblea di inserire all’odg una modifica del Regolamento che preveda la possibilità che un Centro possa affidare la delega ad un altro centro: questo consentirebbe di evitare sospensioni soprattutto per i Centri che ci tengono a partecipare alle assemblee ma non possono farlo. Chiede inoltre di invitare a febbraio i responsabili di “CEVITA” per sentire che tipo di esperienza stanno facendo, in un’ottica di collaborazione.
(Alle ore 11,30 i rappresentanti del centro di Modena lasciano l’assemblea, pertanto i Centri presenti con diritto di voto sono 21).
Giuseppe di Rivoli ritiene che i Centri di Torino, Genova probabilmente non rientreranno nel TAI ma le comunicazioni che arrivano vengono lette, magari anche solo per essere criticate. In generale questi Centri non sono interessati all’associazione nazionale. Ad ogni modo non ritiene che la costituzione di questa associazione (Cevita) e l’uso della carta nazionale sia in contrasto con TAI. Certo può risultare una certa concorrenza, ad es. per i fondi richiesti agli stessi soggetti.
Riccardo Pellegrini, all’esito dei chiarimenti forniti sul provvedimento di sospensione, chiede all’Assemblea di votare per l’applicazione dell’art. 5 del Regolamento rispetto ai Centri di Messina, Varese e Novara.
Risultano: favorevoli 20 contrari 1 astenuti 0
I Centri di Messina, Varese e Novara risultano pertanto sospesi.
10) Ammissione Nuovi Centri
Silvio Bagattin informa l’Assemblea che il gruppo di Casale Monferrato (Piemonte) ha inviato la documentazione richiesta per l’iscrizione a TAI. Si tratta di un gruppo di 40 persone circa. Lo Statuto è rispettoso dei criteri richiesti da TAI e il Centro di Casale ha già chiesto l’iscrizione al registro dell’albo regionale, inoltre fanno già sei ore giornaliere di servizio. Silvio e Riccardo l’anno scorso hanno incontrato il Centro per verificare anche il modo di fare servizio, l’adesione ai principi TAI e le relazioni finora intrattenute (soprattutto con il Centro di Alessandria). Il Centro di Casale ha rilasciato una dichiarazione sulla loro organizzazione e sulla formazione interna.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 12 di 13Alcuni tra i presenti chiedono chiarimenti sul “modo” di fare servizio del Centro di Casale e sulla modalità di risposta. Probabilmente sarebbe stato meglio conoscerli concentrandosi non solo sugli aspetti organizzativi (statuto, regolamento interno..) ma anche sugli aspetti formativi e di servizio anche perché, in vista del NU, da oggi in poi se un Centro chiede di essere iscritto a TAI si deve verificare anche la disponibilità al progetto NU.
Maria Petrà propone di invitare il Centro di Casale alla prossima assemblea per presentarsi. Inoltre Paolo Cornelio a nome della Commissione formazione nazionale potrebbe incontrare il Centro per verificare la bontà della risposta. L’Assemblea potrebbe dare il suo parere favorevole a condizione di un esito positivo della verifica di Paolo.
Altri partecipanti non sono d’accordo con la proposta di Maria: la nostra è una formazione in crescita e in movimento, possiamo aiutarli a crescere con la partecipazione ai seminari. Le condizioni poste dal CD sono state seguite puntualmente dal Centro, a questo punto possono iniziare il loro cammino all’interno dell’Assemblea.
Restano comunque alcune perplessità di altri partecipanti sul controllo che il CD doveva eseguire sulla formazione e sul servizio del Centro, in questo senso l’Assemblea chiede al CD di tenere conto di questi rilievi per il futuro.
Harald Moser sottolinea che sono importanti due aspetti: bisogna verificare la volontà di applicarsi in tutto (schede, formazione…). Sarebbe meglio che le Commissioni nazionali venissero coinvolte prima per poter lavorare in anticipo con il Centro che vuole entrare.
Riccardo Pellegrini riconosce che ad oggi siamo in grado di riferire maggiormente sugli aspetti tecnici che su quelli formativi. Ad ogni modo bisogna riconoscere che Casale ha rispettato tutte le richieste fatte dal CD e che, per Regolamento, la loro richiesta deve essere valutata entro il 31.12.05.
A questo punto si chiede all’Assemblea di decidere.
Risultano: favorevoli 16 contrari 0
astenuti 4 (Bergamo, Napoli, Prato, Vigevano) assenti 1 (Modena per momentaneo allontanamento)
Viene accolta pertanto la richiesta di ammissione del Centro di Casale Monferrato.
11) Calendario iniziative anno 2006 (art.3 Regolamento)
Silvio Bagattin fa presente che l’anno prossimo dovranno essere inseriti due seminari di formazione considerando che anche nel bando di concorso che si presenterà domani sono stati ipotizzati due seminari per il progetto NU. Anche la collocazione geografica del posto che si andrà a scegliere per gli incontri, potrà essere rivisto considerando che la maggioranza dei Centri è localizzata a nord: in questo caso andrebbe studiata una forma di compensazione per i Centri del sud.
Indicativamente quindi si indicano come futuri incontri l’Assemblea dei soci di febbraio/marzo per l’approvazione del bilancio, l’Assemblea seminariale di maggio, l’Assemblea dei soci di novembre. I seminari potrebbero essere individuati a maggio (in corrispondenza con l’Assemblea seminariale) e a ottobre.
12) Ratifica dei nuovi membri della Commissione formazione e della Commissione schede.
Riccardo Pellegrini invita i responsabili delle Commissioni formazione e schede a informare l’Assemblea sull’integrazione delle Commissioni proposta.
Paolo Cornelio informa l’Assemblea che la Commissione Formazione era ridotta a tre persone e c’era l’esigenza di integrarla. Per questo si è proposto a Francesca Pellicanò di Reggio Calabria, Alina Chini e Nicola Argenziano di Milano di far parte della Commissione nazionale. Nicola avrà un compito di consulenza, Alina e Francesca costituiranno una presenza attiva all’interno della Commissione. C’è già stato un incontro e l’esito è stato positivo. Paolo precisa che la proposta era stata fatta anche ad Erasmo di Genova che sembrava personalmente contento e disponibile, la risposta del Presidente del Centro di Genova però è stata contraria.
Alcuni dei presenti chiedono a Paolo, come responsabile della Commissione formazione, di non riproporre altri seminari come l’ultimo proposto a Fiesole gestito dall’ARIPS.
VERBALE ASSEMBLEA SOCI n° 061
Pag. 13 di 13Harald Moser informa che per la Commissione Dati è stato coinvolto Alessandro di Bolzano chei parteciperà continuativamente ai lavori della Commissione. La stessa proposta è stata fatta a Valeria di Prato con cui si è ancora “in trattativa”.
Alcuni dei presenti chiedono chiarimenti sui criteri di selezione di queste persone.
Paolo Cornelio precisa che le persone individuate sono state scelte tra quelle che da anni partecipano ai seminari e che hanno sempre dimostrato interesse e impegno. Deve trattarsi di persone con cui si sono condivise attività e modalità di lavoro. Nicola è stato scelto in particolare per le sue competenze.
Harald Moser ha scelto Alessandro considerando non solo la comodità della sua presenza all’interno del Centro di Bolzano, ma anche le sue competenze.
Riccardo Pellegrini ricorda, per completezza, che la procedura è comunque stata esplicitata nel primo
“Informasoci” che in questo caso è stata seguita integralmente.
Viene posto in votazione: favorevoli 20 contrari 0 astenuto 1
Le Commissioni nazionali Formazione e Schede risultano pertanto integrate con i nominativi sopra elencati.
13) Congresso IFOTES 2007
Silvio Bagattin riporta all’Assemblea lo stato dei lavori per il Congresso IFOTES: la collocazione del Congresso è ufficialmente la città di Prato. A fine novembre il Comitato Internazionale IFOTES sarà a Prato per ratificare l’accordo con le amministrazioni locali. Maria resterà la prima referente del Centro di Prato.
Cristiana di Prato sostituirà Paolo Bertone come referente di TAI per IFOTES.
Chiara di Prato, avrà probabilmente la funzione di project manager e seguirà la parte amministrativa, anche per motivi logistici e di competenza.
Quanto alla costituzione di un Comitato Scientifico abbiamo proposto a Salvatore di dare la sua disponibilità, peraltro già confermata.
14) Informativa Centri
Riccardo Pellegrini lascia la parola ai presenti per eventuali informazioni da condividere.
Harald Moser, in qualità di responsabile della Commissione Schede, invita i presidenti a considerare la scheda in uso: quanto alla “modalità espressiva” molti Centri chiedono da tempo di togliere questa voce, però è l’Assemblea che deve decidere.
Riccardo Pellegrini rileva che tale decisione non era stata posta all’ordine del giorno e che non era stata data comunicazione, oltre che ai Centri, al CD.
L’Assemblea accoglie la richiesta di Harald e decide, all’unanimità di votare per l’eliminazione del criterio
“modalità espressiva” dalla scheda attuale (da segnare quindi come “non rilevato”).
Riccardo Pellegrini pone in votazione la richiesta di Harald sulla modifica della scheda.
Risultano: favorevoli 20 contrari 0
astenuti 1 (Bergamo) La scheda risulta pertanto modificata.
Alle ore 13,00, esaurito l’ordine del giorno, l’Assemblea è sciolta.