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Expo Milano 2015: lavorare insieme per nutrire il pianeta

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Expo Milano 2015: lavorare insieme per nutrire il pianeta

Lettura tenuta il 6 novembre 2008

Era la sera dello scorso 31 marzo, quando, al termine di una giornata di grande attesa, il Presidente del BIE (Bureau International des Exposition) annunciava a Parigi che l’Expo del 2015 sarebbe stata organizzata dalla Città di Milano, avendo per tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Era la felice conclusione di un magnifico lavoro di squadra durato più di due anni, un lavoro al quale avevano tutti partecipato con straordinario entusiasmo.

Il Comune di Milano, con il suo infaticabile Sindaco, Letizia Moratti, la Regione Lombardia, la Provincia e la Camera di Commercio di Milano, l’Ente Fiera di Milano, senza dimenticare il determinante apporto di molti parlamentari, dal Capo del Governo Romano Prodi, al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, al Capo dell’opposizione Silvio Berlusconi.

La candidatura di Milano era stata presentata con un dossier di oltre 1000 pagine, nel quale veniva indicato come sarebbe stato sviluppato il tema “Nu- trire il pianeta, energia per la vita”, quali infrastrutture sarebbero state realizza- te per l’Expo e quale uso ne sarebbe stato fatto una volta chiuso l’evento, quali misure sarebbero state prese per rendere l’evento sostenibile, quali investimen- ti sarebbero stati fatti e quali forze lavoro sarebbero state attivate direttamente o indirettamente nell’organizzazione e nella realizzazione dell’Expo.

Vi do alcuni dati contenuti nel dossier:

– durata: 6 mesi da maggio a ottobre;

– 7.000 Eventi;

– 500.000 Posti letto disponibili a una distanza di non più di 90 minuti di Viaggio;

* Presidente del Comitato Scientifico di Expo Milano 2015 e Direttore dell’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (IUSS)

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– assistenza ai visitatori assicurata da 36.000 volontari;

– Area EXPO: 200 ettari che comprendono: un villaggio EXPO; i padiglio- ni nazionali; 3 padiglioni congiunti; 8 padiglioni tematici con altrettanti giardini tematici; un’area per le “best practice”; un anfiteatro con 12.000 posti; un auditorio con 6.000 posti; 2 piazze per le maggiori celebrazioni nazionali all’aperto; un’area di 50.000mq per intrattenimenti all’aperto;

un’area giochi per bambini; un parco periferico di 470.000 mq; uno spet- tro completo di servizi per i visitatori;

– 181 Espositori previsti: (120 Paesi ospiti, 10 organizzazioni internazionali, 21 organizzazioni italiane, 30 espositori dal mondo degli affari) con padi- glioni da 400 a 6.000 mq;

– 97 milioni di Euro: Sostegno alla partecipazione dei Paesi in via di svilup- po.Che cosa sarà l’Expo per Milano e per l’Italia?

– 29 milioni di visitatori in 6 mesi con ricadute su tutti i principali settori produttivi;

– investimenti sul territorio per 3 miliardi di euro con dotazione di nuove e grandi infrastrutture;

– la prima Expo totalmente digitale, integrata con le reti mondiali;

– 70.000 nuovi posti di lavoro in 5 anni;

– un grande modello di progettazione innovativo con una valutazione pre- ventiva delle ricadute ambientali;

– 7 anni di progetti nazionali e internazionali nella vasta filiera dell’alimen- tazione;

– un riposizionamento dell’immagine – paese in tutto il mondo.

Il dossier di candidatura conteneva anche un capitolo dedicato al “Comi- tato Scientifico” dell’Expo, una carta vincente che il Sindaco Moratti ha volu- to mettere sul tavolo, per la prima volta nella storia bicentenaria delle Expo.

Nella definizione di Esposizione Universale, data nel 1928 e ancora oggi adottata dal BIE si recita:

«Un’esposizione è una manifestazione che, a prescindere dalla sua denomi- nazione, ha uno scopo principalmente educativo verso il pubblico, attraverso una ricognizione dei mezzi di cui l’uomo dispone per soddisfare i bisogni della civiltà e facendo emergere, da uno o più settori dell’attività umana, i progressi realizzati e le prospettive per il futuro».

Il ruolo della scienza e della tecnologia nel soddisfacimento di bisogni dell’uomo e per il progresso della civiltà era quindi già riconosciuto nella defi- nizione delle Esposizioni Universali. Eppure nessuno aveva prima previsto di nominare un Comitato Scientifico e di coinvolgerlo nelle diverse fasi di una

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Expo, dalla preparazione della proposta, al sostegno della candidatura, all’or- ganizzazione dell’evento e al suo svolgimento. Il Sindaco Moratti ha voluto introdurre questa novità per dare concretezza e sostegno a due impostazioni dell’Expo di Milano.

In primo luogo, l’Expo del 2015 non sarebbe stata l’Expo della sola Mila- no e neppure l’Expo soltanto italiana, ma l’Expo di tutti i Paesi che intende- vano impegnarsi per combattere la fame nel mondo, per assicurare la qualità e la sicurezza alimentare, per diffondere stili di vita più sani, per combattere malattie legate a una cattiva alimentazione, il tutto salvaguardando l’ambien- te, tutelando biodiversità e rispettando la cultura e la tradizione dei diversi Paesi.

In secondo luogo, la lunga marcia che avrebbe portato al 2015, non avreb- be dovuto essere dedicata soltanto alla realizzazione delle infrastrutture e dei servizi, ma anche alla realizzazione di progetti da sviluppare in una condizio- ne di parternariato con altri Paesi, per portare all’Expo problemi risolti grazie all’impiego delle tecnologie più moderne, esempi di buone pratiche.

“Working together towards 2015”, questa era la formula che il Sindaco Moratti intendeva adottare.

Con questa premessa si comprende il ruolo affidato al Comitato Scientifi- co nella fase di candidatura e la sua conseguente composizione.

Per quanto riguarda il ruolo, al Comitato Scientifico si chiedeva di:

1. contribuire, grazie al prestigio dei suoi componenti, al buon esito della candidatura;

2. articolare il tema generale dell’Expo in sottotemi e di svilupparne i conte- nuti;

3. partecipare con una propria qualificata rappresentanza alle missioni che il Comitato Promotore dell’Expo avrebbe compiuto durante la Campagna per la candidatura di Milano.

Relativamente al secondo punto, il tema generale “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”, è stato articolato nei seguenti sottotemi:

1. la scienza per la sicurezza e la qualità alimentare;

2. l’innovazione nella filiera alimentare;

3. la tecnologia per l’agricoltura e la biodiversità;

4. l’educazione alimentare;

5. la solidarietà e la cooperazione alimentare;

6. l’alimentazione per migliori stili di vita;

7. l’alimentazione nelle culture e nelle etnie.

Avendo presente questa articolazione, il Comitato Scientifico è stato composto con esperti sia italiani che stranieri di grande prestigio e di grande

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competenza nei diversi sottotemi. Mi piace qui ricordare che del Comitato Scientifico, di cui mi era stata affidata la Presidenza, facevano parte alcuni soci dell’Accademia, in particolare Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, come Vice-Presidente, Carlo Petrini; Enrico Porceddu; Francesco Salamini e Clau- dia Sorlini, come membri del Comitato. La Segreteria Generale del Comitato era stata affidata all’ottimo Adriano Gasperi.

I vari sottotemi sono stati approfonditi in Gruppi di Lavoro, riunitisi a Roma nel mese di giugno del 2007, in occasione del 1° Forum con i rappre- sentanti del BIE sul tema “Feeding the Planet in an Era of Climate Change: the Challenge for 2015”.

In un 2° Forum, tenuto a Milano dal 2 al 5 febbraio 2008 sul tema “Fee- ding the Planet: Energy for Life - Working together for Food Safety, Food Security and Healthy Lifestyles”, è stata presentata la proposta di avviare 4 progetti, definiti Progetti Planetari per la loro dimensione e il loro interesse per una molteplicità di Paesi:

1. La difesa dei territori da eventi naturali potenzialmente catastrofici;

2. Agricoltura in condizioni ambientali avverse;

3. Cibo sano e sicuro per tutti;

4. Il mare come risorsa alimentare.

Sono stati anche presentati 2 progetti speciali:

– la città del gusto e della salute;

– la borsa agroalimentare telematica.

Rimanendo all’interno di questo quadro, il Comitato Scientifico ha par- tecipato a numerose missioni, nel corso delle quali sono stati discusse diver- se possibilità di collaborazione, nello spirito di “Working together towards 2015”.

Divisi per sottotemi e per Progetti Planetari, le richieste di collaborazione sono riassunte nella tabella 1.

Con questi buoni propositi, si è conclusa con successo la fase di candida- tura e si è aperta la nuova fase di organizzazione dell’evento.

Cosa dovrà fare il nuovo Comitato Scientifico?

È evidente che una priorità per il Comitato Scientifico sarà quella di tener fede agli impegni presi, ovviamente non pensando di farsi carico direttamen- te delle competenze necessarie, ma individuando le istituzioni e le persone che possano partecipare alla realizzazione dei progetti. In questi ultimi mesi, avendo come primo contatto le Università milanesi, si è cercato di avviare un matching tra domande di collaborazione e offerta di specifiche compe- tenze. Per il futuro verrà costituita un’ampia banca dati di competenze, non

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limitandoci, come il Sindaco di Milano ha più volte raccomandato, alle sole istituzioni milanesi.

In secondo luogo, il Comitato Scientifico dovrà definire scenari di evolu- zioni tecnologiche nell’ambito dei temi dell’Expo e linee strategiche di svilup- po, anche al fine di coinvolgere in questo discorso le imprese, in particolare italiane, che intendono sostenere l’evento.

In terzo luogo il Comitato Scientifico dovrà curare che, nel percorso di avvicinamento al 2015, venga data una corretta ed efficace informazione sui temi e sugli eventi dell’Expo.

Infine, si dovrà mettere in gioco il proprio prestigio e le proprie relazioni per creare delle Expo communities, che diano sostegno, anche mediatico, all’evento.

Il Comitato Scientifico svolgerà quindi una funzione di regia, interagendo con gli ambienti che potranno sviluppare le azioni.

Vorrei concludere con un accenno allo “International Sustainable Deve- lopment Network” (ISDN) che avrà una propria autonomia di sviluppo, sia pur interagendo con il Comitato Scientifico.

Secondo una precisa volontà espressa dal Sindaco Moratti, l’Expo di Mi- lano del 2015 non dovrà lasciare come eredità un monumento come la Torre Tab. 1

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Eiffel o grattacieli, più o meno storti, ma un Centro, nodo principale di una rete mondiale per lo sviluppo sostenibile, ossia un Centro di irraggiamento di iniziative riguardanti:

– formazione di capacità professionali;

– formazione di capitale umano di eccellenza;

– guida per migliori stili di vita e di alimentazione;

– educazione alimentare;

– educazione e la formazione sui temi dell’ambiente e della biodiversità;

– educazione linguistica;

– cooperazione internazionale.

Lo ISDN si avvarrà sia di iniziative già avviate da centri di formazione e da Università e sia di nuove iniziative. Sono previsti percorsi formativi tradi- zionali con metodi di front teaching, sia insegnamenti a distanza, utilizzando reti quali quella sviluppata dal Consorzio Nettuno con il Progetto Med Net’

U finanziato dall’Unione Europea.

La sfida che EXPO Milano 2015 si è data è enorme: contribuire in modo significativo a vincere la grande guerra del secolo, la guerra della fame, fame di cibo e fame di energia, grazie all’aiuto che può venire da ricerca scientifica e tecnologica, ma anche grazie alla rimodulazione di abitudini e comporta- menti tali da garantire consumi e sviluppo sostenibili.

riassunto

La scelta di Milano quale sede dell’Esposizione Universale del 2015 offre alla città e all’intero paese una opportunità irripetibile: con lo sviluppo del tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” si è avviato un importante percorso culturale e scientifico che porterà al primo maggio del 2015, giorno in cui l’EXPO, unica vera manifestazione “globale” del nostro tempo, aprirà i battenti.

Per sei mesi Milano sarà sede di eventi e manifestazioni culturali, scientifiche, tecno- logiche, artistiche che ne faranno la capitale del mondo sui temi dell’Alimentazione, della Salute e dell’Ambiente.

Avendo vissuto un “magnifico lavoro di squadra” fin dall’inizio della bella avventura, Roberto Schmid, presidente del Comitato Scientifico parla della candidatura , del ruolo e delle finalità del Comitato e delle importanti opportunità che si aprono con l’avvio delle operazioni, a seguito delle recenti decisioni assunte dal Governo sulla struttura organiz- zativa e manageriale della società di gestione.

Particolare risalto è dato infine all’EXPO quale strumento concreto per la formazione di capitale umano, che troverà nel Centro per lo Sviluppo Sostenibile la sua sede natu- rale.

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abstract

Expo Milan 2015: working together for feeling the planet. The choice of Milan as centre of the Universal Exposition of 2015’ offers to the city and to the whole country an unrepe- atable opportunity: with the development of the theme “Feeding the planet, energy for life” it has started a very important cultural and scientific path that will lead to the 1st of May 20015, when the EXPO , the unique, real “global” exhibition, will open its doors.

For six months Milan will be the centre of events and cultural, scientific, technolo- gical, artistic exhibitions that will let it to be the capital of the world on the topics of Feeding, Health and Environment,

Having lived a “magnificent working in group” since the beginning of this beautiful adventure, Roberto Schmid, President of the Scientific Committee, speaks about the candidacy, the function and the aims of the Committee and the great opportunities that begin with the starting of the operations, following up the recent decisions adopted from the Government on the organizational and managerial composition of the management society.

Particular relieve has been put on the EXPO as concrete tool for education of the human capital that will have his focus in the Centre for the Sustainable Progress.

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