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CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO

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Academic year: 2022

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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

PARTE SECONDA – DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI

Art. 28 - DESCRIZIONE LAVORAZIONI

Le lavorazioni oggetto dell’appalto sono le seguenti:

ISTITUTO TECNICO AGRARIO ANZILOTTI (Pescia)

Opere Edili

• DEMOLIZIONI - SMONTAGGI - RIMOZIONI

• PARETI IN CARTONGESSO - CONTROSOFFITTI - PLACCATURE

• INTONACI

• PAVIMENTI INTERNI

• TINTEGGIATURE E VERNICIATURE

• INFISSI ESTERNI

• ASSISTENZE MURARIE

• TRASPORTI E MOVIMENTAZIONI

Impianto Termico

• VENTILCONVETTORI

• TUBI

• VALVOLE

• RADIATORI

Impianto Elettrico

• LINEE IN CAVO

• QUADRI ELETTRICI

• PUNTI PRESA

• PUNTI LUCE

Impianto Dati

• LINEE IN CAVO

• PUNTI PRESA

ISTITUTO ALBERGHIERO MARTINI (Montecatini Terme)

• DEMOLIZIONI - SMONTAGGI - RIMOZIONI

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• ISOLANTI TERMICI

• COPERTURE

• CONSOLIDAMENTI E RINFORZI STRUTTURALI

• TRASPORTI E MOVIMENTAZIONI

• LINEE VITA

• SIGILLATURE

Art. 29 - METODI DI MISURAZIONE LAVORI A MISURA

Per tutte le opere d’appalto, le varie quantità di lavoro saranno determinate con misure geometriche, escluso ogni altro metodo. Particolarmente, si conviene quanto appresso:

Nel caso di lavori a corpo, la valutazione sarà eseguita secondo rate proporzionali all'avanzamento dei lavori, a discrezione del Direttore dei lavori.

SCAVI IN GENERE

Oltre agli obblighi particolari emergenti dal presente articolo, coi prezzi della lista delle categorie per scavi in genere l’Appaltatore devesi ritenere compensato per tutti gli oneri che esso dovrà incontrare. La misurazione degli scavi verrà effettuata nei seguenti metodi:

a) il volume degli scavi di sbancamento verrà determinato col metodo delle sezioni ragguagliate che verranno rilevate in contraddittorio dell’Appaltatore all’atto della consegna. Ove le materie siano utilizzate per formazione di rilevati, il volume sarà misurato in riporto.

b) gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto della base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del terreno naturale, quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato.

Al volume così calcolato si applicheranno i prezzi fissati nella lista delle categorie per tali scavi; vale a dire che essi verranno valutati sempre come eseguiti a pareti verticali ritenendosi già compreso col prezzo unitario della lista ogni maggiore scavo.

I prezzi della lista delle categorie per gli scavi di fondazione sono applicabili unicamente e rispettivamente al volume di scavo ricadente in ciascuna zona compresa fra le quote del piano superiore e del piano inferiore che delimitano le varie zone successive a partire dalla quota di sbancamento, proseguendo verso il basso.

Pertanto la valutazione definitiva dello scavo eseguito entro i limiti di ciascuna zona, risulterà dal volume ricadente nella zona stessa e dalla applicazione al volume stesso, del prezzo della lista delle categorie di lavoro fissato per lo scavo nella ripetuta zona.

CALCESTRUZZI

I calcestruzzi per fondazioni, murature, plinti ecc. e gli smalti costruiti in getto in opera, saranno in genere pagati al metro cubo e misurati in opera in base alle dimensioni prescritte, esclusa quindi ogni eccedenza ancorchè inevitabile, dipendente dalla forma degli scavi aperti e dal modo di esecuzione dei lavori.

CONGLOMERATO ARMATO

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Il conglomerato per opere in c.a. di qualsiasi natura e spessore, verrà valutato per il suo volume effettivo, senza detrazioni del volume del ferro che verrà computato e pagato a parte, degli smussi e simili.

Nel prezzo della lista delle categorie delle opere dei conglomerati armati, sono anche compresi e compensati gli stampi di ogni forma, i casseri, casseforme e cassette per il contenimento del conglomerato, le armature di sostegno in legname di ogni sorta, grandi o piccole, i palchi provvisori di servizio, innalzamento dei materiali a qualunque altezza alla quale l’opera in cemento armato dovrà essere costruita, nonché la rimozione delle armature ad opera ultimata.

Per quanto concerne i conglomerati per opere in cemento armato a faccia vista, gli stampi di ogni forma di cui sopra verranno computati e pagati a parte, degli smussi e simili, in base alle misure prese sul vivo di cemento armato a faccia vista (superfici rettangolari o superfici irregolari mediante calcolo a figure geometriche) alle quali verrà applicato il prezzo corrispondente dalla lista delle categorie di lavoro.

ARMATURE IN FERRO PER CEMENTO ARMATO

Nel prezzo del ferro per armature di opere in cemento armato, oltre alla lavorazione ed ogni singolo sfrido, è compreso l’onere per la legatura dei singoli elementi col filo di ferro cotto, la sua fornitura, e la posa in opera dell’armatura stessa.

Le sovrapposizioni delle barre di qualsiasi diametro saranno ammesse in contabilità soltanto per le strutture che esigono tondini della lunghezza superiore ai metri dodici.

Lo sviluppo degli uncini e delle sovrapposizioni sarà contabilizzata in base alla seguente tabella:

a) uncino – 20 diametri

b) sovrapposizioni – 40 diametri.

Per tale categoria di lavoro la quantità potrà essere dedotta da misurazione in opera in base al peso effettivo dei vari diametri di ferro determinato su più campioni dei medesimi, con pesatura diretta fatta in contraddittorio ed a spese dell’Appaltatore.

MURATURE IN GENERE

Tutte le murature in genere, salvo le eccezioni in appresso specificate, saranno misurate geometricamente a volume od a superficie secondo la categoria, in base a misure prese sul vivo dei muri, esclusi cioè gli intonaci.

La misurazione sarà fatta nelle effettive quantità computandosi, peraltro, vuoto per pieno, i vani sia di porte che di finestre in compenso della formazione di archi di scarico, piattabande, di cantonali, di lesine, mazzette, spigoli delle canne, appoggi delle travi, imposte di volte e simili, il tutto in mattoni, nonché della formazione di architravi in cemento armato, fatta eccezione dei vuoti che, misurati al grezzo, abbiano una superficie superiore ai 4 (quattro) metri quadrati, per la muratura ordinaria di pietrame, e di 3 (tre) metri quadrati per la muratura a mattoni, limitatamente all’eccedenza di tale limite.

Le murature a mattoni ad una testa od il foglio si misureranno vuoto per pieno, al rustico, deducendo soltanto le aperture di superficie uguale o superiore a 3 (tre) metri quadrati, intendendosi nel prezzo compensata la formazione di sordini, spallette, piattabande, ecc.

SOLAI E SOFFITTI

I solai ed i soffitti in travetti prefabbricati con elementi in laterizio armato, saranno pagati a metro quadrato, in base alla superficie netta dei vani che ricoprono, in proiezione orizzontale, qualunque sia la forma di questi, misurata al grezzo delle murature principali di perimetro, esclusa quindi la presa e l’appoggio sulle murature stesse, senza tenere conto dei raccordi curvi ed inclinati con muri perimetrali.

In tali prezzi sono comprese e compensate tutte le armature lignee di sostegno ed ogni altra fornitura, magistero e mezzo d’opera per dare i lavori compiuti a regola d’arte.

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Nei prezzi dei solai in genere è compreso l’onere per lo spianamento superiore (soletta collaborante) con malta per uno spessore minimo di cm.2 (due) sino al piano di posa del massetto di sottofondo per pavimenti, nonché ogni opere e materiale occorrente per dare il solaio perfettamente finito e pronto per la pavimentazione e per l’intonaco.

INTONACI

I prezzi degli intonaci saranno applicati alle superfici intonacate compresa la fattura degli spigoli, dei risalti, ecc.

Nella fattura degli intonaci è compreso l’onere della ripresa, dopo la chiusura, di tracce di qualunque genere, la muratura di eventuali ganci (su superfici orizzontali e verticali) le riprese contro i pavimenti, zoccolature e serramenti.

I prezzi della lista delle categorie di lavoro riguardanti gli intonaci, valgono anche su murature a mattoni forati di più di una testa, con l’onere dell’intasamento dei fori del laterizio.

Gli intonaci su muri e sulle pareti di qualsiasi spessore saranno computati a vuoto per pieno, a compenso della riquadratura dei vani, degli aggetti e delle lesene alle pareti che non saranno perciò sviluppate. Saranno detratti i vani di superficie superiore a 4 (quattro) metri quadrati.

RISANAMENTO CALCESTRUZZO

I prezzi saranno computati al mq o al ml a seconda dei casi contemplati nell’elenco prezzi. Sono computate le superfici effettivamente risanate con un minimo di misurazione pari a 0.25 mq.

PAVIMENTI E RIVESTIMENTI

I pavimenti di qualunque genere saranno valutati per la superficie vista tra le pareti intonacate dell’ambiente. Nella misurazione sarà perciò compresa la superficie delle gusce.

In ciascuno dei prezzi concernenti i pavimenti, anche nel caso di sola posa in opera, si intendono comprese le opere di ripristino e di raccordo con gli intonaci, qualunque possa essere l’entità dei lavori per tale ripristino e le opere di pulitura.

Per quanto concerne i rivestimenti di qualunque genere saranno valutati per la superficie in vista di figure rettangolari, mediante la misurazione in metri lineari della base compresa tra le pareti intonacate o rivestite, per la sua altezza, compresi tutti gli oneri di ponteggi di servizio, ripristino e pulitura.

TINTEGGIATURE, COLORITURE E VERNICIATURE

Nei prezzi della tinteggiature, coloriture e verniciature in genere si intende compensato ogni mezzo d’opera, trasporto, sfilatura di infissi e rifilatura di infissi, ed il loro ricollocamento al posto precedente a lavoro finito.

Per le tinteggiature di murature verticali e orizzontali, interne od esterne, i prezzi delle categorie di lavoro corrispondenti, saranno applicati alle superfici intonacate o diversamente rifinite precedentemente misurate al metro quadrato, compresa la fattura degli spigoli, vuoti, marcapiani, mazzette ecc.

Per le coloriture e verniciature degli infissi (porte, finestre) e simili (cancellate, inferriate ecc.) si osserveranno le seguenti norme di misurazione:

a) per le porte,bussole e simili si computerà due volte la luce netta del vano finito cui è applicato l’infisso o simile b) per le finestre con controsportelli, persiane e avvolgibili, si computerà tre volte la luce netta del vano come sopra

c) per le finestre senza controsportelli, si computerà una volta sola la luce netta del vano stesso

d) tutte le coloriture e verniciature si intendono eseguite su ambo le facce e negli spessori degli infissi e simili e con in rispettivi prezzi della lista della categorie di lavoro, compensata la coloritura di nottole, braccialetti e simili, anche separati.

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INFISSI E SERRAMENTI

Gli infissi come porte, finestre, vetrate e simili, si misureranno in base alla superficie del vano finito cui è applicato l’infisso stesso, misurato in luce. Gli spessori indicati nelle varie categorie di lavoro sono quelli che debbono risultare a lavoro compiuto.

Tutti gli infissi si intendono provvisti sempre completi di ferramenta di sostegno e di chiusura, di codette a muro, maniglie ed ogni altro accessorio per il buon funzionamento ed ultimati con tre mani di vernice, previa mano di imprimitura di sottofondo. Essi dovranno inoltre corrispondere in ogni particolare ai campioni approvati dalla D.L.. I prezzi comprendono la fornitura a piè d’opera, l’onere dello scarico e distribuzione ai singoli vani di destinazione, la posa in opera e la manutenzione per garantire il perfetto funzionamento sino al collaudo finale.

VETRI E SIMILI

Per la misura dei vetri e cristalli resta convenuto che essa va eseguita sulla superficie effettivamente collocata in opera, senza tener conto degli eventuali sfridi occorsi per ricavarne la dimensione del vetro o cristallo effettivamente collocato in opera, i quali si ritengono già compensati nel prezzo della lista delle categorie di lavoro, oltre ad altro materiale occorrente.

OPERE DA LATTONIERE

I canali di gronda, le scossaline, converse, ecc. in lega di alluminio, in lamiera zincata o in rame o altro metallo saranno misurate al metro quadrato in opera di sviluppo, senza cioè tenere conto delle parti sovrapposte intendendosi compreso tutte le opere necessarie alla posa in opera di staffe e tasselli , zanche, dello stesso materiale e i di tutti i pezzi speciali.

COPERTURE IN LAMIERA

Le coperture in lamiera saranno misurate secondo la superficie di solaio coperto senza cioè tenere conto delle parti sovrapposte, di eventuali sviluppi delle lamiere, di rivestimenti laterali alla falda di copertura ecc., intendendosi comprese tutte le opere necessarie alla posa in opera.

TUBAZIONI IN GENERE

La valutazione delle tubazioni in opera di qualsiasi tipo e materiale, sia in opera che in semplice somministrazione, sarà fatta a metro lineare, misurando sull’asse della tubazione senza tener conto delle parti destinate a compenetrarsi.

I pezzi speciali saranno ragguagliati al metro lineare delle tubazioni corrispondente al diametro nel modo seguente: curve, gomiti e riduzioni ml.1,00; imbrache semplici ml.1,25; imbrache doppie ed ispezioni con tappo compreso ml.1,75; sifoni ml.2,75. Le riduzioni saranno valutate per metro lineare di tubo del diametro più piccolo.

Il prezzo si intende per tubazioni complete in ogni sua parte e comprensivo della fornitura e posa in opera, oltre a qualsiasi altro onere occorrente a dare l’opera finita e funzionante.

LAVORI IN METALLO – FERRO

Tutti i lavori in metallo e ferro saranno in genere valutati a peso ed i relativi prezzi verranno applicati al peso effettivo dei metalli stessi a lavori completamente ultimati e determinati prima della loro posa in opera con pesatura diretta fatta in contraddittorio ed a spese dell’appaltatore.

Nel prezzo dei lavori in metallo e ferro e compreso ogni e qualunque compenso per la fornitura ed accessori, per la lavorazione, montatura e posizione in opera.

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Sono compresi e compensati: la esecuzione dei necessari fori ed incastri nelle murature, la successiva muratura; la tinteggiatura con minio, l’eventuale zincatura, trasporto e quanto altro necessario.

MANO D'OPERA

Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per il quale sono richiesti e dovranno essere provvisti dei necessari attrezzi.

L'Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che non riescano di gradimento alla Direzione dei lavori.

Circa le prestazioni di mano d'opera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle leggi e dai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle leggi sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi.

Nell'esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l'impresa si obbliga ad applicare integralmente tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti.

L'impresa si obbliga, altresì, ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza e fino alla loro sostituzione e, se cooperativa, anche nei rapporti con i soci.

I suddetti obblighi vincolano l'impresa anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale.

L'impresa è responsabile, in rapporto alla stazione appaltante, dell'osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non l'ipotesi del subappalto.

Il fatto che il non sia stato autorizzato non esime l'impresa dalla responsabilità di cui al comma precedente e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della stazione appaltante.

In caso di inottemperanza agli obblighi precisati nel presente articolo, accertata dalla stazione appaltante o ad essa segnalata dall'Ispettorato del Lavoro, la stazione appaltante medesima comunicherà all'impresa e, se del caso, anche all'Ispettorato suddetto, l'inadempienza accertata e procederà ad una detrazione del 20 per cento sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono stati ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia dell'adempimento degli obblighi di cui sopra.

Il pagamento all'impresa delle somme accantonate non sarà effettuato sino a quando dall'Ispettorato del Lavoro non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.

Per le detrazioni e sospensioni dei pagamenti di cui sopra, l'Impresa non può opporre eccezioni alla stazione appaltante, ne` ha titolo a risarcimento di danni.

NOLEGGI

Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilita` e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.

E' a carico esclusivo dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine.

Il prezzo comprende gli oneri relativi alla mano d'opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali di consumo, all'energia elettrica e a tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine.

Con i prezzi di noleggio delle motopompe, oltre la pompa sono compensati il motore, o la motrice, il gassogeno e la caldaia, la linea pel trasporto dell'energia elettrica e, ove occorra, anche il trasformatore.

I prezzi di noleggio di meccanismi in genere si intendono corrisposti per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a pie`‚ d'opera a disposizione dell'Amministrazione, e ciò‚ anche per le ore in cui i meccanismi

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stessi non funzionano, applicandosi il prezzo stabilito per meccanismi in funzione soltanto alle ore in cui essi sono in attività di lavoro; quello relativo a meccanismi in riposo in ogni altra condizione di cose, anche per tutto il tempo impiegato per riscaldare la caldaia e per portare a regime i meccanismi.

Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a piè d'opera, montaggio, smontaggio ed allontanamento dei detti meccanismi.

Per il noleggio dei carri e degli autocarri il prezzo verrà corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro, rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.

TRASPORTI

Con i prezzi dei trasporti s'intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la mano d'opera del conducente e ogni altra spesa occorrente.

I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche.

La valutazione delle materie da trasportare è fatta, a seconda dei casi, a volume od a peso, con riferimento alla distanza.

MATERIALI A PIÈ D'OPERA O IN CANTIERE

Tutti i materiali in provvista saranno misurati con metodi geometrici, con le prescrizioni indicate qui appresso ovvero nei vari articoli del presente Capitolato.

LAVORI COMPENSATI A CORPO

Nel caso di lavori a corpo, la valutazione sarà eseguita secondo rate proporzionali all'avanzamento dei lavori, a discrezione del Direttore dei lavori.

OPERE VARIE

In mancanza di norme speciali, verranno seguite le migliori regole d’arte e si eseguiranno i lavori nel miglior modo possibile, impegnandovi tutti i mezzi necessari.

Per la misurazione di tali opere, si eseguiranno le norme indicate dalla descrizione dei lavori a misura elencati nella

“Lista delle categorie di lavoro e forniture” ed in mancanza di queste da quelle che saranno dettate dal Direttore dei Lavori, in base alle normali consuetudini locali.

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PARTE TERZA – PRESCRIZIONI TECNICHE

Art. 30 - QUALITÀ DEI MATERIALI

I materiali da impiegare per i lavori compresi nell'appalto dovranno corrispondere, come caratteristiche, a quanto stabilito nelle leggi e regolamenti ufficiali vigenti in materia e conformi alle norme UNI, CEI, EN ed alle Leggi sul marchio di qualità. In mancanza di particolari prescrizioni dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio in rapporto alla funzione a cui sono destinati.

Per la provvista di materiali in genere, si richiamano espressamente le prescrizioni dell'art.16 del Capitolato Generale d'Appalto DM 145/2000 e e dell’art.6 del DM.49/2018.

In ogni caso i materiali, prima della posa in opera, dovranno essere riconosciuti idonei ed accettati dal DL.

Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio del DL, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.

Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.

Quando il DL abbia rifiutato una qualsiasi provvista come non atta all'impiego, l'Impresa dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle caratteristiche volute; i materiali rifiutati dovranno essere allontanati immediatamente dal cantiere a cura e spese della stessa Impresa.

Malgrado l'accettazione dei materiali da parte del DL, l'impresa resta totalmente responsabile della riuscita delle opere anche per quanto può dipendere dai materiali stessi.

I materiali da impiegare nei lavori dovranno corrispondere ai requisiti qui di seguito fissati.

30.1ACQUA

L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di sostanze organiche o grassi e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva per il conglomerato risultante.

30.2CALCI

Le calci aeree ed idrauliche dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al R. Decreto 16 novembre 1939, n. 2231 le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge 6 maggio 1965, n. 595 ("caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici") nonché ai requisiti di accettazione contenuti nel D.M. 31 agosto 1972 ("norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche").

30.3CEMENTI E AGGLOMERATI CEMENTIZI

1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 6 maggio 1965, n. 595 e nel D.M.

3 giugno 1968 ("nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova dei cementi").

Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 6 maggio 1965 n. 595 e nel D.M. 31 agosto 1972.

2) A norma di quanto previsto dal Decreto del Ministero dell'Industria del 9 marzo 1988, n. 126 ("Regolamento del servizio di controllo e certificazione di qualità di cementi"), i cementi di cui all'art. 1 lettera a) della legge 26 maggio 1965, n.595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza Portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 26 maggio 1965, n. 595 e all'art. 20 della legge 5 novembre 1971, n. 1086. Per i

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cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.

3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.

30.4POZZOLANE

Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi di cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o di parti inerti:

qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal Regio Decreto 16 novembre 1939, n.

2230.

30.5GESSO

Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti.

30.6MATERIALI PER CONGLOMERATI CEMENTIZI E PER MALTE

1) Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc. in proporzioni nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.

La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature.

La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere di 1 mm per gli intonaci e murature di paramento o in pietra da taglio.

2) Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue:

fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti-acceleranti;

antigelo; superfluidificanti.

30.7ELEMENTI DI LATERIZIO E CALCESTRUZZO

Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito.

Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel D.M. 20 novembre 1987 ("norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento").

Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della UNI 8942/2. Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del succitato D.M. 20 novembre 1987. La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti i risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel D.M. di cui sopra.

E' in facoltà del DL richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.

30.8 ARMATURE PER CALCESTRUZZO

1) Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel vigente D.M. attuativo della legge 1086 e relative circolari esplicative.

2) E' fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine.

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30.9GHIAIA, PIETRISCO E INERTI

Le ghiaie e i pietrischi proverranno da rocce o pietrame opportunamente frantumato: non dovranno in nessun caso essere di provenienza marnosa; dovranno altresì essere esclusi quei materiali da frantumare che presentino tracce gessose poiché non adatte al confezionamento di composti e conglomerati. Per le stesse ragioni le ghiaie saranno estremamente pulite e completamente prive di presenze terrose o argillose e di polverulenze di sorta.

Gli elementi costituenti la ghiaia saranno omogenei e poco porosi, così da dotarla di un bassissimo potere di assorbimento dell’acqua; avranno buona resistenza alla compressione e adeguata granulometria, a seconda delle lavorazioni per le quali verranno impiegate.

I pietrischi proverranno dalla frantumazione di rocce durissime, preferibilmente silicee, a struttura microcristallina;

essi potranno anche provenire da calcari puri dotati di elevata resistenza alla compressione, all’urto, all’abrasione e al gelo. Anche i pietrischi dovranno essere liberi da materie terrose, sabbia e altre materie invalidanti. Gli elementi componenti le ghiaie e i pietrischi avranno dimensioni comprese tra 5 e 1 cm e solo raramente potranno raggiungere quelle di 0,5 cm.

Tali elementi passeranno attraverso vagli a fori circolari del diametro:

- di 5 cm, se si tratta di lavori ordinari di fondazione o in elevazione, quali muri di sostegno, piedritti, rivestimenti di scarpe e simili;

- di 4 cm, se si tratta di getti orizzontali;

- da 1 a 3 cm, quando si tratta di caldane o di lavori in cemento armato a pareti sottili (in questo caso sono ammesse granulometrie fino a 0,5 cm).

L’appaltatore avrà l’obbligo di mettere a disposizione della direzione lavori i vagli (uni 2334) per la verifica delle granulometrie.

Tutti gli aggregati per il confezionamento del calcestruzzo dovranno rispondere alle norme uni 8520/1-22, edizione 1984-86. Gli aggregati leggeri saranno conformi alle norme uni 7549/1-12, edizione 1976. Ghiaia e pietrisco in base alla loro granulometria saranno così classificati:

a) ciottoli di fiume da 80 a 100 mm;

b) ghiaia proveniente da rocce, da 3 a 80 mm, così suddivisa:

- granello da 3 a 12 mm;

- ghiaietto da 12 a 25 mm;

- mezzana da 25 a 50 mm;

- ghiaione da 50 a 80 mm.

pietrisco proveniente da rocce, da 10 a 71 mm così suddiviso:

- pietrischetto da 10 a 15 mm;

- ordinario da 15 a 25 mm;

- grosso da 25 a 71 mm.

Gli inerti avranno origine calcarea e proverranno dalla frantumazione di pietre a loro volta provenienti direttamente dalla cava o da materiale di recupero della stessa fabbrica, opportunamente macinato dopo accurata pulizia e accurato lavaggio. Dovranno avere buona resistenza alla compressione, bassa porosità in modo da assicurare un basso coefficiente di imbibizione e dovranno garantire assenza di polveri, di gesso e di argille. Prima dell’uso, specialmente nel caso di intonaci e malte, dovranno essere lavati accuratamente.

Saranno di norma classificati in:

a) fine, con granulometria da 0,3 a 1,00 mm;

b) media, con granulometria da 1,00 a 3,00 mm;

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c) grossa, con granulometria da 3,00 a 5,00 mm;

d) molto grossa, con granulometria da 5,00 a 10,00 mm.

30.10 ARGILLA ESPANSA

L’argilla espansa verrà ricavata agglomerando l’argilla con poca acqua e portando successivamente a cottura i granuli. Ogni elemento, a seguito della cottura, avrà colore bruno e forma rotondeggiante proveniente dalla agglomerazione e un diametro compreso tra gli 8 e i 15 mm.

Le argille non dovranno presentare tracce di sostanze organiche, di polvere o di altri elementi estranei non dovranno essere attaccabili da acidi e dovranno conservare caratteristiche di stabilità anche all’interno di un ampio range di variazioni di temperature; dovranno inoltre essere in grado di galleggiare sull’acqua senza assorbirla.

Le argille espanse saranno fornite sotto forma di granuli e potranno essere usate come inerti per il confezionamento di massetti, caldane e calcestruzzi leggeri. I granuli potranno anche essere sottoposti a processi di sinterizzazione in stabilimento per essere poi trasformati in blocchi leggeri, i quali potranno essere utilizzati per pareti isolanti. Sarà possibile comunque utilizzare argille espanse pre-trattate con resine a base siliconica in grado di conferire all’inerte la massima impermeabilità, evitando così fenomeni di assorbimento di quantità di acqua anche minime.

30.11 PIETRE NATURALI O RICOSTRUITE

1) La terminologia utilizzata ha il significato di seguito riportato; le denominazione commerciali devono essere riferite a campioni, atlanti, ecc.

Marmo (termine commerciale): roccia cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione, prevalentemente costituita da minerali di durezza Mohs dell'ordine di 3 a 4 (quali calcite, dolomite, serpentino). A questa categoria appartengono:

- i marmi propriamente detti (calcari metamorfici ricristallizzati), i calcefiri ed i cipollini;

- i calcari, le dolomie e le brecce calcaree lucidabili;

- gli alabastri calcarei;

- le serpentiniti;

- le oficalciti.

Granito (termine commerciale): roccia fanero-cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione, prevalentemente costituita da minerali di durezza Mohs dell'ordine 6 a 7 (quali quarzo, feldspati, feldspatoidi). A questa categoria appartengono:

- i graniti propriamente detti (rocce magmatiche intrusive acide fanero-cristalline, costituite da quarzo, feldspati sodico-potassici e miche)

- altre rocce magmatiche intrusive (dioriti, granidioriti, sieniti, gabbri, ecc.) - le corrispondenti rocce magmatiche effusive, a struttura porfirica

- alcune rocce metamorfiche di analoga composizione come gneiss e serizzi.

Travertino (termine commerciale): roccia calcarea sedimentaria di deposito chimico con caratteristica strutturale vacuolare, da decorazione e da costruzione; alcune varietà sono lucidabili. A questa categoria appartengono rocce di composizione mineralogica svariatissima, non inseribili in alcuna classificazione. Esse sono riconducibili ad uno dei due gruppi seguenti:

- rocce tenere e/o poco compatte - rocce dure e/o compatte

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Esempi di pietre del primo gruppo sono: varie rocce sedimentarie (calcareniti, arenarie a cemento calcareo, ecc.), varie rocce piroclastiche (peperini, tufi, ecc.) al secondo gruppo appartengono le pietre a spacco naturale (quarziti, micascisti, gneiss lastroidi, ardesie, ecc), e talune vulcaniti (basalti, trachiti, leuciti, ecc)

Pietra (termine commerciale): roccia da costruzione e/o da decorazione, di norma non lucidabile.

Per gli altri termini usati per definire il prodotto in base alle forme, dimensioni, tecniche di lavorazione ed alla conformazione geometrica vale quanto riportato nella UNI 8458

2) I prodotti di cui sopra devono rispondere a quanto segue:

a) appartenere alla denominazione commerciale e petrografica indicate nel progetto oppure avere origine dal bacino di estrazione o zona geografica richiesto nonché essere conforme ad eventuali campioni di riferimento ed essere esenti da crepe, discontinuità ecc. che riducono la resistenza o la funzione.

b) avere lavorazione superficiale e/o finiture indicate nel progetto e/o rispondere ai campioni di riferimento. Avere le dimensioni nominali concordate e le relative tolleranze

30.12 MATERIALI FERROSI

Saranno esenti da scorie, soffiature, saldature o da qualsiasi altro difetto.

In particolare essi si distinguono in:

1) acciai per c.a., c.a.p. e carpenteria metallica: dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti dalle Norme Tecniche emanate con D.M. 14.02.1992 in applicazione dell'art.21 della Legge 5.11.1971 n.1086;

2) lamierino di ferro per formazione di guaine per armature per c.a.p.: dovrà essere del tipo laminato a freddo, di qualità extra dolce ed avrà spessore di 2/10mm;

3) acciaio per apparecchi di appoggio e cerniere: dovrà soddisfare ai requisiti stabiliti dalle Norme Tecniche emanate con D.M. 14 febbraio 1992 in applicazione dell'art. 21 della Legge 5.11.1971 n.1086.

30.13 LEGNAMI

Da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno soddisfare a tutte le prescrizioni ed avere i requisiti delle precise categorie di volta in volta prescritte e non dovranno presentare difetti incompatibili con l'uso a cui sono destinati.

I legnami rotondi o pali dovranno provenire da vero tronco e non dai rami, saranno diritti in modo che la congiungente i centri delle due basi non esca in alcun punto dal palo.

Dovranno essere scortecciati per tutta la loro lunghezza e conguagliati alla superficie; la differenza fra i diametri medi delle estremità non dovrà oltrepassare il quarto del maggiore dei due diametri.

I legnami, grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, dovranno avere tutte le facce spianate, tollerandosi in corrispondenza ad ogni spigolo l'alburno e lo smusso in misura non maggiore di 1/5 della minore dimensione trasversale dell'elemento.

I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega e dovranno avere tutte le facce esattamente spianate, senza rientranze o risalti, con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno né smussi di sorta.

I legnami in genere dovranno corrispondere ai requisiti di cui al D.M. 30 ottobre 1912.

Art. 31 - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia parziali che complete, devono essere eseguite con ordine con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo.

Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e di sollevare polvere, per tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati.

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Nelle demolizioni e rimozioni l'Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali devono ancora potersi impiegare nei limiti concordati con il DL, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione appaltante.

Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite.

Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile del DL, devono essere opportunamente puliti, custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati dal DL stesso, usando cautele per non danneggiarli sia nella pulizia, sia nel trasporto, sia nel loro assestamento e per evitarne la dispersione.

Detti materiali restano tutti di proprietà della stazione appaltante, la quale potrà ordinare all'Appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati, ai sensi dell'art. 40 del vigente Capitolato generale, con i prezzi indicati nell'elenco del presente Capitolato.

I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall'Appaltatore essere trasportati fuori del cantiere nei punti indicati od alle pubbliche discariche.

31.1RIMOZIONE DI COPERTURE IN AMIANTO

In particolare Eliminazione definitiva dell’amianto Copertura:

- Redazione e presentazione alla A.S.L. competente di un piano di lavoro 30 giorni prima dell'inizio dei lavori;

- Inertizzazione delle lastre in cemento-amianto mediante la spruzzatura di sostanze viniliche, utilizzando tecniche airless per evitare la dispersione di fibre durante la rimozione ;

- Smontaggio dei manufatti in cemento-amianto in unico strato, ovvero delle sole lastre di copertura (escluso la plafonatura e l’eventuale materassino isolante) calo ordinato a terra e trasporto in discarica autorizzata secondo le procedure operative del D.M. 6.9.94 e D.LGS. 277/91;

Le operazioni descritte saranno svolte da ditta specializzata in bonifiche, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa.

Il rivestimento incapsulante si dovrà indicare nella stesura del Piano di Lavoro lo spessore del film secco, la quantità da applicare per metro quadrato e il tempo di essiccazione.

Preventivamente la superficie della copertura in cemento amianto dovrà essere trattata con rivestimento incapsulante, al fine di limitare la dispersione di fibre libere sulle lastre.

La rimozione delle lastre dovrà essere fatta con la dovuta perizia per non danneggiarle.

Le lastre smontate devono essere manipolate con cautela, evitando accuratamente pericoli di caduta o di frantumazione prevedendo, per il calo a terra, l’uso di idonei mezzi di sollevamento.

Le lastre smontate dovranno essere accatastate e pallettizzate in modo da consentire un’agevole movimentazione.

L’impilamento delle lastre è un’operazione che potrà produrre un significativo rilascio di fibre di amianto, Infine tutti i materiali di cemento amianto rimossi dovranno essere chiusi in imballaggi di plastica e sigillati.

Gli operatori addetti all’intervento devono essere provvisti di mezzi di protezione delle vie respiratorie e di tute protettive durante il lavoro di rimozione della copertura.

Tipologie d’intervento secondo norma UNI10686 del marzo 1998 “Allegato 2” con Decreto del 20 agosto 1999, ampliamento normativo della legge 27 marzo 1992, n.257

Art. 32 - CONSOLIDAMENTO E RINFORZI STRUTTURALI 32.1RECUPERO CORTICALE

Previa asportazione del materiale ammalorato da eseguirsi nelle zone fortemente degradate, mediante idroscarifica e/o sabbiatura, allo scopo di ottenere superfici pulite, l’esecuzione dei lavori per i ripristini corticali di strutture in cemento armato dovrà procedere per successive fasi di lavorazione, nell’ordine e con le modalità di seguito indicate.

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32.2TRATTAMENTO PASSIVANTE DELL’ARMATURA IN ACCIAIO 32.2.1- Descrizione

La lavorazione in oggetto dovrà essere eseguita per garantire la protezione anticorrosiva rialcanizzante dell’acciaio di armatura del calcestruzzo, oltre a creare un ponte di adesione per malte di recupero o calcestruzzo nuovo su vecchio.

32.2.2- Preparazione dell’acciaio e modalità esecutive

Per assicurare la possibilità di sviluppare efficacemente le proprietà anticorrosive, è indispensabile che l’acciaio da trattare sia liberato dal calcestruzzo circostante deteriorato e carbonatato, da materiali incoerenti, grassi, olii e ruggine.

Tale operazione potrà essere eseguita tramite sabbiatura allo scopo di portare le armature a metallo bianco. Se tale operazione non potrà essere eseguita per motivi logistici, si dovrà procedere con energica spazzolatura della superficie metallica con cura ed in profondità.

32.2.3- Caratteristiche tecniche dei prodotti e modalità di applicazione

I prodotti da impiegare devono essere composti da un sistema bicomponente a base di polimeri in dispersione acquosa, leganti cementizi ed inibitori di corrosione.

Tali componenti devono essere miscelati senza l’aggiunta di acqua o di altri ingredienti, e devono esplicare l’azione anticorrosiva attraverso:

• l’impermeabilità all’acqua ed ai gas aggressivi presenti nell’atmosfera;

• presenza di inibitori di corrosione per proteggere le superfici metalliche dall’ossidazione;

• elevata alcalinità;

• ottima adesione al metallo ed al calcestruzzo.

Per quanto riguarda invece l’applicazione del prodotto, potrà avvenire tramite pennello o a spruzzo, provvedendo con molta cura a saturare perfettamente la superficie metallica e gli interstizi tra armatura metallica ed il calcestruzzo esistente.

Il prodotto dovrà essere applicato in due strati successivi formando uno spessore medio di circa 1,5 mm. Ad intervalli di tempo da 3 a 5 ore in condizioni di temperatura ottimale.

Inoltre l’applicazione del prodotto, dalla preventiva preparazione della base dell’acciaio, non deve essere superiore ad un lasso di tempo pari a 30’, per evitare l’inizio di una nuova fase di ossidazione dell’acciaio specie se durante la fase lavorativa si ha presenza di umidità.

Invece le temperature ottimali dovranno essere comprese tra i + 15° C e + 25° C. Qualora la temperatura scendesse al di sotto dei + 5° C, l’Impresa appaltatrice dovrà attenersi alle indicazioni delle schede tecniche del prodotto impiegato previa indicazione del DL.

32.3TRATTAMENTO ANTICARBONATAZIONE DELLE SUPERFICI IN C.A.

32.3.1- Descrizione

Questo tipo di intervento si rende indispensabile per le strutture in cemento armato, poiché riduce notevolmente l’aggressione delle armature metalliche all’interno del calcestruzzo, da alte concentrazioni di cloruri contenuti nei calcestruzzi preconfezionati, nei sali decongelanti, nei sali trasportati dai venti o da piogge acide.

32.3.2- Preparazione delle superfici e modalità di applicazione

Il prodotto per il trattamento di anticarbonatazione (inibitore di corrosione) dovrà essere applicato sulla superficie del calcestruzzo deteriorato, previa demolizione e pulizia di tutte le parti in fase di distacco, a pennello o a spruzzo successivamente alla fase di trattamento passivante dell’armatura in acciaio.

Non bisogna in alcun modo eseguire i due trattamenti contemporaneamente.

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32.4RICOSTRUZIONE DI STRUTTURE IN C.A. SU SUPERFICI VERTICALI O ORIZZONTali 32.4.1- Descrizione

Questo tipo di lavorazione è molto importante poiché permette di ricostruire la sezione originaria del manufatto, nonché lo strato di copriferro deteriorato ripristinando e proteggendo le caratteristiche strutturali del manufatto.

32.4.2- Preparazione delle superfici

La preparazione delle superfici avviene tramite l’asportazione di residui di calcestruzzo e di polvere dovuti alla demolizione preventiva del calcestruzzo ammalorato.

Eventuali riprese di calcestruzzo eseguite in precedenza che non risultano perfettamente aderenti, dovranno essere asportate fino a raggiungere uno strato solido, resistente e ruvido.

La fase della preparazione delle superfici verrà omessa, se precedentemente è stato effettuato il trattamento anticarbonatazione.

32.4.3- Caratteristiche tecniche dei prodotti e modalità di applicazione

Il prodotto da utilizzare per la ricostruzione di strutture in c.a. sarà una malta premiscelata in polvere composta da cementi ad alta resistenza, inerti selezionati, speciali additivi e fibre sintetiche (malta a ritiro controllato fibrorinforzata).

Il prodotto secco verrà miscelato con acqua nelle quantità stabilite dalle schede tecniche del prodotto da utilizzare o secondo le indicazioni del DL, in modo da ottenere una malta di facile lavorabilità tale da poter essere applicata in verticale o in orizzontale senza colare, oltre a garantire le seguenti qualità:

• elevate resistenze meccaniche alla flessione ed alla compressione;

• modulo elastico, coefficiente di dilatazione termica e di permeabilità al vapore acqueo simili ai calcestruzzi di alta qualità;

• impermeabilità all’acqua e all’anidride carbonica;

• ottima adesione al vecchio calcestruzzo;

• elevata resistenza all’usura per abrasione.

Per quanto riguarda invece le modalità di applicazione della malta, questa potrà avvenire tramite cazzuola costipando bene la malta in corrispondenza delle armature metalliche in modo da saturare gli interstizi tra armatura metallica e struttura esistente, oppure a spruzzo utilizzando idonei mescolatori che non alterino la struttura della malta. La malta applicata verrà di seguito ulteriormente costipata e modellata con l’ausilio di fratazzo liscio e fratazzino a spugna, utilizzando dove si renda necessario le casserature per la ricostruzione di spigoli.

Le temperature durante la fase di applicazione della malta dovranno essere ottimali, ovvero tra i +15° C e + 25° C e comunque non inferiori a + 5° C.

32.5STRATO DI FINITURA DI SUPERFICI IN C.A. RIPRISTINATE 32.5.1- Descrizione

Lo strato di finitura di superfici in c.a. ripristinate mediante i procedimenti di cui ai punti a), b) e c) si effettua per proteggere ulteriormente le strutture dall’aggressione dei cloruri e dagli agenti atmosferici, oltre a regolarizzare e rasare le superfici non irregolari.

32.5.2- Caratteristiche tecniche dei prodotti e modalità di applicazione

La malta da impiegare per la regolarizzazione e rasatura delle superfici, dovrà essere composta da una malta bicomponente a base di cementi ad alta resistenza, inerti selezionati a grana fine, additivi speciali e polimeri sintetici in dispersione acquosa.

La malta da utilizzare dovrà garantire le seguenti qualità:

• elevato contenuto di resine sintetiche;

• ottima adesione a tutte le superfici in calcestruzzo;

• impermeabilità all’acqua ed ai gas aggressivi dell’atmosfera (anidride carbonica, solfati e ossido di azoto);

• resistente ai cicli di gelo e disgelo.

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L’applicazione del prodotto, previa pulizia del fondo mediante idrolavaggio per eliminare polvere, tracce di olio, ecc., sarà realizzata con fratazzo liscio e di seguito lisciato con fratazzino di spugna qualche minuto dopo l’applicazione.

Gli spessori massimi di applicazione non dovranno essere superiori a 2 ÷ 3 mm. E la temperatura ottimale dovrà essere tra i + 15° C e + 25° C e comunque non inferiore ai + 5° C.

Art. 33 - STRUTTURE IN ACCIAIO

Nella esecuzione delle strutture in acciaio l'appaltatore dovrà attenersi alle norme vigenti in materia, alle relative Norme UNI e in particolare:

- L. 5.11.1971 n.1086 "Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica"

- D.M. 17.01.2018 "Aggiornamento delle «Norme tecniche per le costruzioni"

– Circ. Min. 21.01.2019 n.7 "Istruzioni per l'applicazione dell'Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018"

33.1ELEMENTI DI COLLEGAMENTO MECCANICI

Per gli elementi di collegamento usati comunemente quali: chiodi, bulloni, perni e viti, la capacità portante caratteristica e la deformazione caratteristica dei collegamenti devono essere determinate sulla base di prove condotte in conformità alla ISO 6891. Si deve tenere conto dell'influenza del ritiro per essiccazione dopo la fabbricazione e delle variazioni del contenuto di umidità in esercizio (vedere prospetto 2).

Si presuppone che altri dispositivi di collegamento eventualmente impiegati siano stati provati in maniera corretta completa e comprovata da idonei certificati.

33.2DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE E CONTROLLO DELL'ESECUZIONE

Le strutture di legno devono essere costruite in modo tale da conformarsi ai principi ed alle considerazioni pratiche che sono alla base della loro progettazione.

I prodotti per le strutture devono essere applicati, usati o installati in modo tale da svolgere in modo adeguato le funzioni per le quali sono stati scelti e dimensionati.

Per i pilastri e per le travi in cui può verificarsi instabilità laterale e per elementi di telai, lo scostamento iniziale dalla rettilineità (eccentricità) misurato a metà luce, deve essere limitato a 1/450 della lunghezza per elementi lamellari incollati e ad 1/300 della lunghezza per elementi di legno massiccio.

Nella maggior parte dei criteri di classificazione del legname, le limitazioni sulla arcuatura dei pezzi sono inadeguate ai fini della scelta di tali materiali per fini strutturali: si dovrà pertanto far attenzione particolare alla loro rettilineità.

Non si dovranno impiegare per usi strutturali elementi rovinati, schiacciati o danneggiati in altro modo.

Il legno ed i componenti derivati dal legno, e gli elementi strutturali non dovranno essere esposti a condizioni più severe di quelle previste per la struttura finita.

Prima della costruzione il legno dovrà essere portato ad un contenuto di umidità il più vicino possibile a quello appropriato alle condizioni ambientali in cui si troverà nella struttura finita. Se non si considerano importanti gli effetti di qualunque ritiro, o se si sostituiscono parti che sono state danneggiate in modo inaccettabile, è possibile accettare maggiori contenuti di umidità durante la messa in opera, purché ci si rassicuri che al legno sia consentito di asciugare fino a raggiungere il desiderato contenuto di umidità.

Quando si tiene conto della resistenza dell'incollaggio delle unioni per il calcolo allo stato limite ultimo, si presuppone che la fabbricazione dei giunti sia soggetta ad un controllo di qualità che assicuri che l'affidabilità sia equivalente a quella dei materiali giuntati.

La fabbricazione di componenti incollati per uso strutturale dovrà avvenire in condizioni ambientali controllate.

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Quando si tiene conto della rigidità dei piani di incollaggio soltanto per il progetto allo stato limite di esercizio, si presuppone l'applicazione di una ragionevole procedura di controllo di qualità che assicuri che solo una piccola percentuale dei piani di incollaggio cederà durante la vita della struttura.

Si dovranno seguire le istruzioni dei produttori di adesivi per quanto riguarda la miscelazione, le condizioni ambientali per l'applicazione e la presa, il contenuto di umidità degli elementi lignei e tutti quei fattori concernenti l'uso appropriato dell'adesivo.

Per gli adesivi che richiedono un periodo di maturazione dopo l'applicazione, prima di raggiungere la completa resistenza, si dovrà evitare l'applicazione di carichi ai giunti per il tempo necessario.

Nelle unioni con dispositivi meccanici si dovranno limitare smussi, fessure, nodi od altri difetti in modo tale da non ridurre la capacità portante dei giunti.

In assenza di altre specificazioni, i chiodi dovranno essere inseriti ad angolo retto rispetto alla fibratura e fino ad una profondità tale che le superfici delle teste dei chiodi siano a livello della superficie del legno.

La chiodatura incrociata dovrà essere effettuata con una distanza minima della testa del chiodo dal bordo caricato che dovrà essere almeno 10 d, essendo d il diametro del chiodo.

I fori per i bulloni possono avere un diametro massimo aumentato di 1 mm rispetto a quello del bullone stesso.

Sotto la testa e il dato si dovranno usare rondelle con il lato o il diametro di almeno 3 d e spessore di almeno 0,3 d (essendo d il diametro del bullone). Le rondelle dovranno appoggiare sul legno per tutta la loro superficie.

Bulloni e viti dovranno essere stretti in modo tale che gli elementi siano ben serrati e se necessario dovranno essere stretti ulteriormente quando il legno abbia raggiunto il suo contenuto di umidità di equilibrio.

Il diametro minimo degli spinotti è 8 mm. Le tolleranze sul diametro dei perni sono di ± 0/0.1 mm e i fori predisposti negli elementi di legno non dovranno avere un diametro superiore a quello dei perni.

Al centro di ciascun connettore dovranno essere disposti un bullone od una vite. I connettori dovranno essere inseriti a forza nei relativi alloggiamenti.

Quando si usano connettori a piastra dentata, i denti dovranno essere pressati fino al completo inserimento nel legno. L'operazione di pressatura dovrà essere normalmente effettuata con speciali presse o con speciali bulloni di serraggio aventi rondelle sufficientemente grandi e rigide da evitare che il legno subisca danni.

Se il bullone resta quello usato per la pressatura, si dovrà controllare attentamente che esso non abbia subito danni durante il serraggio. In questo caso la rondella dovrà avere almeno la stessa dimensione del connettore e lo spessore dovrà essere almeno 0,1 volte il diametro o la lunghezza del lato.

I fori per le viti dovranno essere preparati come segue:

a) il foro guida per il gambo dovrà avere lo stesso diametro del gambo e profondità pari alla lunghezza del gambo non filettato;

b) il foro guida per la porzione filettata dovrà avere un diametro pari a circa il 50% del diametro del gambo;

c) le viti dovranno essere avvitate, non spinte a martellate, nei fori predisposti.

39.3.4. L'assemblaggio dovrà essere effettuato in modo tale che non si verifichino tensioni non volute. Si dovranno sostituire gli elementi deformati, e fessurati o malamente inseriti nei giunti.

Si dovranno evitare stati di sovrasollecitazione negli elementi durante l'immagazzinamento, il trasporto e la messa in opera. Se la struttura è caricata o sostenuta in modo diverso da come sarà nell'opera finita, si dovrà dimostrare che questa è accettabile anche considerando che tali carichi possono avere effetti dinamici. Nel caso per esempio di telai ad arco, telai a portale, ecc. si dovranno accuratamente evitare distorsioni nel sollevamento dalla posizione orizzontale a quella verticale.

33.3CONTROLLI

Il DL dovrà accertarsi che siano state effettuate verifiche di:

- controllo sul progetto;

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- controllo sulla produzione e sull'esecuzione fuori e dentro il cantiere;

- controllo sulla struttura dopo il suo completamento.

Il controllo sul progetto dovrà comprendere una verifica dei requisiti e delle condizioni assunte per il progetto.

Il controllo sulla produzione e sull'esecuzione dovrà comprendere documenti comprovanti:

- le prove preliminari, per esempio prove sull'adeguatezza dei materiali e dei metodi produttivi;

- controllo dei materiali e loro identificazione, per esempio:

- per il legno ed i materiali derivati dal legno: specie legnosa, classe, marchiatura, trattamenti e contenuto di umidità;

- per le costruzioni incollate: tipo di adesivo, procedimento produttivo, qualità dell'incollaggio;

- per i connettori: tipo, protezione anticorrosione;

- trasporto, luogo di immagazzinamento e trattamento dei materiali;

- controllo sulla esattezza delle dimensione e della geometria;

- controllo sull'assemblaggio e sulla messa in opera;

- controllo sui particolari strutturali, per esempio:

- numero dei chiodi, bulloni, ecc.;

- dimensioni dei fori, corretta preforatura;

- interassi o distanze rispetto alla testata od ai bordi, fessurazioni;

- controllo finale sul risultato del processo produttivo, per esempio attraverso un'ispezione visuale e prove di carico.

Un programma di controlli dovrà specificare i tipi di controllo da effettuare durante l'esercizio ove non sia adeguatamente assicurato sul lungo periodo il rispetto dei presupposti fondamentali del progetto.

Art. 34 - PARETI E CONTROSOFFITTI IN CARTONGESSO

I prodotti a base di cartongesso devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza alle prescrizioni seguenti: avere spessore con tolleranze, ± 0.5 mm, lunghezza e larghezza con tolleranza 0/+2 mm, resistenza all'impronta, all'urto, alle sollecitazioni localizzate (punti di fissaggio) ed, a seconda della destinazione d'uso, con basso assorbimento d'acqua, con bassa permeabilità al vapore (prodotto abbinato a barriera al vapore), con resistenza all'incendio dichiarata, con isolamento acustico dichiarato.

Art. 35 - COPERTURE A FALDA

Si intendono per coperture discontinue (a falda) quelle in cui l'elemento di tenuta all'acqua assicura la sua funzione solo per valori della pendenza maggiori di un minimo, che dipende prevalentemente dal materiale e dalla conformazione dei prodotti.

Esse si intendono convenzionalmente suddivise nelle seguenti categorie:

- coperture senza elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza - coperture con elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza.

35.1PRODOTTI PER COPERTURE A FALDA

Si definiscono prodotti per le coperture quelli utilizzati per realizzare lo strato di tenuta all'acqua nei sistemi di copertura e quelli usati per altri strati complementari. Per la realizzazione delle coperture discontinue nel loro insieme si rinvia all'articolo sull'esecuzione delle coperture discontinue.

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I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il DL ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende che le procedure di prelievo dei campioni, i metodi di prova e valutazione dei risultati sono quelli indicati nelle norme UNI citate di seguito.

35.2COPERTURA METALLICA

Le lastre di copertura saranno dotate di giunti drenanti in alluminio preverniciato standard sp. 7/10 avente caratteristiche di tenuta idrica del manto in qualsiasi condizione atmosferica, ivi comprese le condizioni di completo allagamento del manto stesso, e ciò senza l'utilizzo di guarnizioni. Il fissaggio delle lastre di

copertura sarà eseguito mediante gruppi composti da staffe in poliammide rinforzato e viti in acciaio zincato, che permetteranno l'ancoraggio del manto alla sottostante struttura precedentemente fissata senza alcuna perforazione delle lastre di copertura e permetteranno il libero movimento per effetto delle dilatazioni termiche.

Caratteristiche delle lastre:- altezza nervatura 46 mmlarghezza lastra 550 mm- pedonabilità eccellente con interasse 1.2 m

Caratteristiche meccaniche: - carico snervamento maggiore o uguale a 223 N/mmq - carico snervamento maggiore o uguale a 262 N/mmq.

La sottostruttura sarà costituita orditura in profili metallici sagomati ad "Omega", posti ad interassse massimo di 1,20 m., compreso idonei fissaggi al solaio esistente mediante viti a cemento o ancoraggi chimici.

Le lattonerie di completamento saranno in alluminio 10/10 prev. standard adatte a manti di copertura del tipo istallato per la formazione di scossaline, colmi, cappellotti, gocciolatoi, canali di gronda, raccordi ai pluviali discendenti, e saranno comprese di accessori di fissaggio ed eventuali staffe di supporto. I pezzi saranno uniti mediante rivettatura e sigillatura.

35.3STRATI FUNZIONALI

Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono sufficientemente dettagliati), si intende che ciascuna delle categorie sopraccitate sarà composta dai seguenti strati funzionali (definite secondo UNI 8178). Nelle soluzioni costruttive uno strato può assolvere ad uno o più funzioni.

a) La copertura non termoisolata e non ventilata avrà quali strati ed elementi fondamentali:

1) l'elemento portante: con funzione di sopportare i carichi permanenti ed i sovraccarichi della copertura;

2) strato di pendenza: con funzione di portare la pendenza al valore richiesto (questa funzione è sempre integrata in altri strati);

3) elemento di supporto: con funzione di sostenere gli strati ad esso appoggiati (e di trasmettere la forza all'elemento portante);

4) elemento di tenuta: con funzione di conferire alle coperture una prefissata impermeabilità all'acqua meteorica e di resistere alle azioni meccanico-fisiche e chimiche indotte dall'ambiente esterno e dall'uso.

b) La copertura non termoisolata e ventilata avrà quali strati ed elementi funzionali:

1) lo strato di ventilazione: con funzione di contribuire al controllo della caratteristiche igrotermiche attraverso ricambi d'aria naturali o forzati

2) strato di pendenza (sempre integrato);

3) l'elemento portante;

4) l'elemento di supporto;

5) l'elemento di tenuta.

c) La copertura termoisolata e non ventilata avrà quali strati ed elementi fondamentali:

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1) l'elemento termoisolante: con funzione di portare al valore richiesto la resistenza termica globale della copertura;

2) lo strato di pendenza (sempre integrato);

3) l'elemento portante;

4) lo strato di schermo al vapore o barriera al vapore: con funzione di impedire (schermo) o di ridurre (barriera) il passaggio del vapore d'acqua e per controllare il fenomeno della condensa;

5) l'elemento di supporto;

6) l'elemento di tenuta.

d) La copertura termoisolata e ventilata avrà quali strati ed elementi fondamentali:

1) l'elemento termoisolante;

2) lo strato di ventilazione;

3) lo strato di pendenza (sempre integrato);

4) l'elemento portante;

5) l'elemento di supporto;

6) l'elemento di tenuta.

e) La presenza di altri strati funzionali (complementari) eventualmente necessari perché dovuti alla soluzione costruttiva scelta dovrà essere coerente con le indicazioni della UNI 8178 sia per quanto riguarda i materiali utilizzati sia per quanto riguarda la collocazione nel sistema di copertura.

35.4MATERIALI

Per la realizzazione degli strati si utilizzeranno i materiali indicati nel progetto, ove non sia specificato in dettaglio nel progetto od a suo complemento si rispetteranno le prescrizioni seguenti:

1) Per l'elemento portante vale quanto riportato nella parte delle strutture

2) Per l'elemento termoisolante vale quanto indicato nella pèarte degli isolamenti termici

3) Per l'elemento di supporto a seconda della tecnologia costruttiva adottata si farà riferimento alle prescrizioni già date nel presente capitolato su prodotti di legno, malte di cemento, profilati metallici, getti di calcestruzzo, elementi preformati di base di materie plastiche. Si verificherà durante l'esecuzione la sua rispondenza alle prescrizioni del progetto, l'adeguatezza nel trasmettere i carichi all'elemento portate e nel sostenere lo strato sovrastante.

4) L'elemento di tenuta all'acqua sarà realizzato con i prodotti previsti dal progetto e che rispettano anche le prescrizioni previste nell'articolo sui prodotti per coperture discontinue.

In fase di posa si dovrà curare la corretta realizzazione dei giunti e/o le sovrapposizioni, utilizzando gli accessori (ganci, viti, ecc.) e le modalità esecutive previste dal progetto e/o consigliate dal produttore nella sua documentazione tecnica, ed accettate dal DL, ivi incluse le prescrizioni sulle condizioni ambientali (umidità, temperatura, ecc.) e di sicurezza.

Attenzione particolare sarà data alla realizzazione dei bordi, punti particolari e comunque ove è previsto l'uso di pezzi speciali ed il coordinamento con opere di completamento e finitura (scossaline, gronde, colmi, camini, ecc.).

5) Lo strato di ventilazione vale quanto riportato nella descrizione delle coperture continue, inoltre nel caso di coperture con tegole posate su elemento di supporto discontinuo, la ventilazione può essere costituita dalla somma delle microventilazioni sottotegola.

6) Lo strato di schermo al vapore o barriera al vapore sarà realizzato come riportato nella descrizione delle coperture continue

7) Per gli altri strati complementari il materiale prescelto dovrà rispondere alle prescrizioni previste nell'articolo di questo capitolato ad esso applicabile.

Per la realizzazione in opera si seguiranno le indicazioni del progetto e/o le indicazioni fornite dal produttore, ed accettate dal DL, ivi comprese quelle relative alle condizioni ambientali e/o precauzioni da seguire nelle fasi di cantiere.

35.5ESECUZIONE

Il DL per la realizzazione delle coperture discontinue (a falda) opererà come segue:

(22)

a) Prima dell'inizio dei lavori verificherà la completezza delle indicazioni progettuali concordando e definendo con l'esecutore le prescrizioni, inizialmente mancanti, circa la soluzione costruttiva da eseguire ivi comprese le procedure, i materiali, le attrezzature, i tempi di cantiere e le interferenze con le altre opere. In via rapida si potrà fare riferimento alle soluzioni costruttive descritte nelle UNI 7884 e UNI 9460, codici di pratica, letteratura tecnica, ecc.

b) Nel corso dell'esecuzione dei lavori, con riferimento al tempo ed alle procedure, verificherà via via che i materiali impiegati e le tecniche di posa siano effettivamente quelle prescritte ed inoltre almeno per gli strati più significativi verificherà che il risultato finale sia coerente con le prescrizioni di progetto (o concordate come detto nel comma a) e comunque con la funzione attribuita all'elemento o strato considerato.

In particolare verificherà i collegamenti tra gli strati, la realizzazione dei giunti/sovrapposizioni dei singoli prodotti costituenti uno strato, l'esecuzione accurata dei bordi e dei punti particolari ove sono richieste lavorazioni in sito. Per quanto applicabili verificherà con semplici metodi da cantiere le resistenze meccaniche (portate, punzonamenti, resistenza a flessione, ecc.), la impermeabilità dello strato di tenuta all'acqua, la continuità (o discontinuità) degli strati, ecc.

c) A conclusione dell'opera eseguirà prove (anche solo localizzate) per verificare la tenuta all'acqua, condizioni di carico (frecce), resistenza ad azioni localizzate e quanto altro può essere verificato direttamente in sito e fonte delle ipotesi di progetto.

Avrà cura di far aggiornare e raccogliere i disegni costruttivi unitamente alla descrizione e/o schede tecniche dei prodotti impiegati (specialmente quelli non visibili ad opera ultimata) e le prescrizioni attinenti la successiva manutenzione.

Art. 36 - COPERTURE CONTINUE O PIANE

Si intendono per coperture continue o piane quelle in cui la tenuta all'acqua è assicurata indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura.

Esse si intendono convenzionalmente suddivise nelle seguenti categorie:

- copertura senza elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza;

- copertura con elemento termoisolante, con strato di ventilazione oppure senza strato di ventilazione.

36.1STRATI FUNZIONALI

Quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi non sono sufficientemente dettagliati) si intende che ciascuna delle categorie sopraccitate sarà composta dai seguenti strati funzionali definite secondo UNI 8178). Nelle soluzioni costruttive uno strato può assolvere ad una o più funzioni

a) La copertura non termoisolata non ventilata avrà quali strati di elementi fondamentali:

1) l'elemento portante con funzioni strutturali;

2) lo strato di pendenza con funzione di portare la pendenza della copertura al valore richiesto;

3) l'elemento di tenuta all'acqua con funzione di realizzare la prefissata impermeabilità all'acqua meteorica e di resistere alle sollecitazioni dovute all'ambiente esterno:

4) lo strato di protezione con funzione di limitare le alterazioni dovute ad azioni meccaniche, fisiche, chimiche e/o con funzione decorativa.

b) La copertura ventilata ma non termoisolata avrà quali strati ed elementi fondamentali:

1) l'elemento portante;

2) lo strato di ventilazione con funzione di contribuire al controllo del comportamento igrotermico delle coperture attraverso ricambi d'aria naturali o forzati;

3) strato di pendenza (se necessario);

4) elemento di tenuta all'acqua;

5) strato di protezione.

c) Le coperture termoisolate non ventilate avranno quali strati ed elementi fondamentali:

1) l'elemento portante;

2) strato di pendenza;

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