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FOGLIE COTILEDONARI

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Academic year: 2022

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FOGLIE COTILEDONARI

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I COTILEDONI

I cotiledoni sono foglie embrionali presenti nel seme, spesso più carnose rispetto alle foglie prodotte successivamente, che svolgono una

funzione trofica nei confronti dell’embrione durante la germinazione. I cotiledoni

contengono, infatti, sostanze di riserva

destinate a sostenere lo sviluppo della radice e delle prime foglie. Nelle Angiosperme i

cotiledoni sono solitamente due (Dicotiledoni) o uno soltanto (Monocotiledoni). Nelle

Gimnosperme sono generalmente numerosi numerosi

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I COTILEDONI

La porzione del germoglio che si trova tra la gemma apicale ed i cotiledoni prende il nome di epicotile, quella che invece si

trova tra i cotiledoni e l’apice della radice si chiama ipocotile.

Se durante la germinazione i cotiledoni fuoriescono dal terreno ed assumono una funzione fotosintetica (foglie cotiledonari) si dice che il seme è epigeo, se invece i cotiledoni rimangono nel suolo la pianta ha sviluppo ipogeo

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Foglie cotiledonari in Pinus

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CLASSIFICAZIONE DELLE RADICI

Secondo Kolesnikov (1971) le radici possono essere classficate in base alla loro funzione in:

radici di allungamento o esploranti radici di assorbimento o attive

radici di transizione

radici di conduzione

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LA MORFOLOGIA DELLE RADICI

La maggior parte delle piante dicotiledoni è

dotata di una sola radice principale più grande di tutte le altre, definita anche FITTONE, da

essa si originano le radici secondarie. La radice principale deriva dalla radice

embrionale chiamata radichetta. In alcune radici a fittone si accumulano sostanze di

riserva e tendono ad ingrandirsi come accade nella carota e nella rapa, queste radici

principali possiedono radici laterali meno

evidenti che, possono ingrandirsi a loro volta, come accade nella manioca o cassava.

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Radice di manioca o cassava (Manihot esculenta), famiglia Euphorbiaceae.

Originaria dell’America meridionale.

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LA MORFOLOGIA DELLE RADICI

• Nelle Dicotiledoni arboree le radici presentano anche accrescimento secondario

• Nelle Monocotiledoni ed in alcune Dicotiledoni si sviluppa un sistema radicale fibroso o fascicolato dopo la perdita della radichetta della plantula.

Dalla sua base si sviluppa un sistema

radicale fibroso costituito da radici di

dimensioni simili

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LA MORFOLOGIA DELLE RADICI

Nelle piante arboree gli apparati radicali possono assumere forma: a fittone o

fittonante, dove prevale nei primi anni una radice verticale detta fittone;

fascicolata, con numerose radici di diversa grandezza;

a candelabro con varie radici che penetrano nel terreno verticalmente;

orizzontale con numerose radici dotate di sviluppo superficiale.

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Raffronto tra lo sviluppo della chioma e

quello della radice di un’albero

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APPARATI RADICALI DI SPECIE ARBOREE

a)a fittone, b) a candelabro, c) fascicolato, d) orizzontale.

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Sviluppo del fittone di Daucus carota

(Apiacee)

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Apparato radicale di un pino (Pinus sp .)

(17)

RADICI DI PALMA DA COCCO (COCOS NUCIFERA)

(18)

Struttura primaria di una radice

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LA STRUTTURA DELLA RADICE

La CUFFIA, detta anche CALIPTRA O PILEORIZA viene spinta in avanti nel terreno e e tende a consumarsi, ma le cellule che vengono perse sono rapidamente

sostituite. Le cellule che si trovano sulla superficie della cuffia secernono una sostanza lubrificante, detta

mucigel, che riduce l’attrito con le particelle del suolo e facilita l’avanzamento dell’apice radicale.

Il mucigel facilita lo sviluppo dei batteri che vivono nell’area situata intorno alla radice della RIZOSFERA, questi batteri con il loro metabolismo agevolano il

rilascio di nutrienti dal suolo. Prima dell’apice radicale vi è una zona di accrescimento per distensione, dove le

cellule si ampliano per distensione delle loro pareti.

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I PELI RADICALI

Dietro alla zona di accrescimento per distensione vi è la zona pilifera della radice dove molte cellule dell’epidermide

tendono a prolungarsi verso l’esterno dando origine a peli o tricomi. I peli aumentano notevolmente la superficie della

radice facendola raddoppiare. I peli in genere hanno un diametro di soli 10 micron e possono entrare nei pori del suolo per assorbire acqua e sali minerali. Questi peli

assorbenti sono in genere formati da un’unica cellula.

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I PELI RADICALI

L’assorbimento delle sostanze dal terreno avviene primariamente nella regione apicale, dove la

permeabilità è molto elevata, alle spalle dell’apice il denso strato di peli radicali che viene prodotto

incrementa enormemente la superficie di contatto con i liquidi del terreno.

Quando i peli radicali cadono i tessuti di superficie della radice tendono a suberificare e si riduce la loro permeabilità ai liquidi.

Quando si strappa la radice dal terreno i peli radicali vengono distrutti, quindi quando si effettuano i

trapianti il tempo che trascorre prima che le piante riprendano a vegetare normalmente è, in genere,

quello necessario allo sviluppo di un nuovo strato di peli.

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LA SECREZIONE DI ACIDI

Con la respirazione le cellule dei peli radicali e della radice producono CO2 che

combinandosi con l’acqua diventa acido

carbonico H2CO3 che rende acido l’ambiente, facilita lo scioglimento delle rocce calcaree e l’avanzata delle radici e la liberazione degli ioni dal substrato. I peli radicati hanno in

genere una vita breve limitata a 4 - 5 giorni.

Prima della zona pilifera si trova la regione in cui si sviluppano le radici laterali. Queste si sviluppano rapidamente nelle zone umide e ricche di nutrienti

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APICE RADICALE CON LA CALIPTRA O

PILEORIZA

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STRUTTURA INTERNA DELLA RADICE

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SEZIONE DI UNA RADICE

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(27)

MORFOLOGIA DEI SISTEMI RADICALI

(28)

RADICI E FUSTI MODIFICATI

Da Acta Plantarum

(29)

RADICI TUBERIFORMI

Da Acta Plantarum

(30)

Radici tuberiformi di Asparagus

(31)

Radici aeree di una pianta epifita

Da Acta Plantarum

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MORFOLOGIA DEGLI APPARATI RADICALI

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