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Si è concluso con grandissimo successo e due sold out al Teatro Verdi di Muggia (TS) il Muggia Jazz Festival 2018.

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Si è concluso con grandissimo successo e due sold out al Teatro Verdi di Muggia (TS) il Muggia Jazz Festival 2018.

Si è conclusa con un grandissimo successo di pubblico e due sold out la 12^ edizione del Muggia Jazz Festival, rassegna a ingresso libero organizzata dall’Associazione B.B.C. con la collaborazione del Comune di Muggia e con il sostegno della Samer & Co. Shipping che per due giorni ha trasformato la città istroveneta di Muggia (Trieste) nella capitale italiana del jazz.

Applauditissima nella prima serata della grande vetrina del jazz internazionale, che pone per due giorni Muggia al centro d e l p a n o r a m a m o n d i a l e d e l l a m u s i c a c o l t a d e l X X secolo, l’esibizione della Ragtime Jazz Band di Gino Cancelli, formazione classica di Dixieland, con un omaggio al batterista triestino Lorenzo Fonda recentemente scomparso che ha visto alla batteria il docente di Storia ed estetica della musica al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, Marco Maria Tosolini – autore di un apprezzato intervento iniziale sulla storia del jazz – e la presenza, in due brani, di Stefano Franco alle tastiere. E’ seguito il quintetto di Massimo Faraò – definito il più nero dei pianisti italiani – e del batterista statunitense Byron Lindham ai quali si è aggiunto per l’occasione, in esclusiva nazionale, Scott Hamilton, insignito del premio “Ronnie Scott’s Jazz Awards” per il sassofonista jazz dell’anno nel 2007.

Nella seconda serata hanno fatto breccia la verve e l’ironia dei Licaones dell’eclettico trombonista Mauro Ottolini e del sassofonista di fama internazionale Francesco Bearzatti e il brio e lo swing della big band The 1000 Streets’ Orchestra

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Meets Les Babettes (il trio vocale notissimo a livello nazionale composto da Chiara Gelmini, Anna De Giovanni ed Eleonora Lana) con special guest la performer muggesana attiva a livello internazionale Daniela Pobega.

Jazz

L’edizione 2018 del Festival era dedicata alla memoria del Commendator Dario Samer, recentemente scomparso, “mecenate muggesano alla cui filantropia – come ricordato nei saluti di apertura dal Sindaco di Muggia, Laura Marzi – si deve l ’ i d e a z i o n e d e l l a t r a d i z i o n a l e r a s s e g n a m u s i c a l e che rappresenta non solo un arricchimento dell’estate muggesana contribuendone alla valorizzazione culturale e ampliandone qualitativamente l’offerta, ma che, allo stesso tempo, è pure un prezioso volano di promozione turistica della città e del territorio limitrofo; rassegna che prosegue grazie all’impegno dei familiari a cui rivolgo un sentito ringraziamento”.

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Il programma della rassegna jazzistica internazionale, riservata come di consueto ad esclusive assolute, presentava non solo jazz, ma anche swing e boogie woogie allo scopo, secondo gli intendimenti del Direttore Artistico, Stefano Franco, di avvicinare alla musica colta il maggior numero di persone possibile e dimostrare che ascoltare il jazz può essere divertente e alla portata di tutti.

Inalterata anche la formula che fin dalla prima edizione contraddistingue la rassegna e ne decreta il successo: serate stilisticamente molte varie per accontentare il palato di tutti.

Non sono mancate naturalmente le jam session, da sempre un marchio di fabbrica del Festival, che hanno visto interagire sul palco tutti i big presenti in riviera.

“Sono state due serate riuscitissime contraddistinte da un teatro strapieno” commenta con soddisfazione il Direttore Artistico, Stefano Franco, che per l’edizione 2019 promette ancora grandi nomi di livello internazionale.

“Con i miei super consulenti Massimo Faraò, Mauro Ottolini e Oscar Marchioni – rivela infatti Franco – abbiamo intenzione di pescare delle autentiche eccellenze negli ambienti del jazz che conta di Parigi, New York e Philadelphia, ma non vogliamo svelare già i nomi della prossima edizione per non rovinare la sorpresa: saranno comunque come sempre artisti di assoluto e indiscusso livello internazionale”.

Nel corso degli anni, il festival ha ospitato autentici big del jazz, rock e blues internazionale, da Dado Moroni a Gianni Basso e la Torino Jazz Orchestra. E poi Bobby Solo, James W.

“Red” Holloway, Alvin Queen, Darryl Hall, Don Washington, Ray Gelato, Chris Jagger, Dusko Goykovich, Renato Chicco, Fulvio Albano, Jim Rotondi, Dieter Themel, Nick Becattini, Francesco Bearzatti, Andy J. Forest, Lluis Coloma, Nuno Alexandre, Arthur Miles, Marc Abrams, Richie Loidl, Martijn Schok Band,

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il “gipsy” trio di Stochelo Rosenberg, l’orchestra olandese Harry Strikes Again, Mauro Ottolini, Barbara Dennerlein, China Moses, Raphaël Lemonnier, Denise King, Frank Vignola, Vinny Raniolo, Alberto Marsico, Daniele Raimondi, Mattia Cigalini, Emanuele Urso, Massimo Faraò, Jazz Dynamos, RTV Slovenia Symphony Orchestra, Martí Elias Vinyals. Miron Hauser, S.I.P.

Band e James Thompson.

Il Muggia Jazz Festival, diventato ormai un evento fisso dell’estate muggesana, è promosso dall’Associazione B.B.C.

( B o o g i e B i t e C o r p o r a t i o n ) c o n i l p a t r o c i n i o e l a collaborazione del Comune di Muggia e con il sostegno della Samer & Co. Shipping.

Tutti i concerti si sono tenuti presso il Teatro Verdi di Muggia, Via S. Giovanni 4 – tel. 040274015 con ingresso libero.

Informazioni e immagini su www.muggiajazz.com e sulla pagina facebook MuggiaJazzFestival

Andrea Forliano

Jon Rafman Il viaggiatore mentale Inaugurazione: 14 set.ore 18 dal 14 set al 24 feb.2019 Galleria Civica di Modena

FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE è lieta di presentare Il

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viaggiatore mentale, prima ampia personale di Jon Rafman in un’istituzione Italiana dedicata all’arte contemporanea. La mostra, curata da Diana Baldon epresentata da Fondazione Fotografia Modena insieme alla Galleria Civica di Modena, verrà inaugurata venerdì 14 settembre 2018 nella sede della P a l a z z i n a d e i G i a r d i n i i n c o n c o m i t a n z a c o n i l festivalfilosofia, dedicato quest’anno al tema della Verità.

La mostra raccoglie una selezione di installazioni multimediali presentate in Italia per la prima volta cheripercorrono la produzione dell’artista canadese a partire dal 2011 ad oggi. Servendosi di linguaggi e supporti diversi, che vanno dalla fotografia al video, dalla scultura all’installazione, Rafman indaga la fusione sempre più indistinta tra la realtà e la sua simulazione nella società contemporanea attraverso opere che confondono i confini tra il materiale e il virtuale, tra i corpi in carne e ossa e le loro repliche tecnologiche.

Jon Rafman, Mainsqueeze

Nato nel 1981 a Montreal, dove vive e lavora, dopo gli studi

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in lettere e filosofia alla McGill University JonRafman si diploma in film, video e new media presso la School of the Art Institute di Chicago. Sin dai suoiesordi l’artista si concentra sulle conseguenze dell’uso della tecnologia sulla nostra percezione della realtà. Per creare Kool–Aid Man (2008–11) ha frequentato per tre anni la piattaforma virtuale Second Life perscoprire le innumerevoli e multiformi rappresentazioni dei suoi “abitanti” digitali con un avatar che dà il nome all’opera. Rafman si astiene dal giudicare o criticare gli abitanti di Second Life poiché il suo intento è quello di mostrare come la tecnologia consenta alle persone di creare nuove rappresentazioni di sé all’interno di ambienti fantastici, dando loro la libertà di plasmare nuove identità e iconografie.

L’artista ha utilizzato Internet e le sue svariate comunità digitali anche come archivio di immagini per i videodella sua trilogia Betamale Trilogy (realizzati tra il 2013 e il 2015), composta dalle installazioni Still Life (Betamale), Mainsqueeze e Erysichthon presenti in mostra. Come nei romanzi di Georges Bataille, dove nello spazio claustrofobico e rovinoso della scrittura la storia implode su se stessa, moltiplicando i piani narrativi e le sue rappresentazioni, anche nei video della Betamale Trilogy si ha la sensazione di essere intrappolati in una spirale di situazioni stranianti e seduttive. Rafman rappresenta con grande abilità l’ambiguo potere seduttivo della rete che sembra promettere libertà e mondi da scoprire, mentre in realtà imprigiona l’utente in uno spazio tracciato da algoritmi e da agenzie che ne elaborano i dati di navigazioneper poi rivenderli.

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Jon Rafman, Erysichthon

L’immersione in rete, anche nelle zone più nascoste del “deep web”, compiuta da Jon Rafman gli hapermesso di assumere le vesti dell’antropologo amatoriale e del flâneur digitale che indaga il collasso epistemico che si è realizzato negli ultimi anni, nell’azzeramento della distinzione tra il mondo virtuale e quello analogico, tra la realtà e la sua rappresentazione virtuale. Nei suoi video una voce fuori campopoetica e ipnotica accompagna sempre le immagini, provenienti da sequenze selezionate da Internet, da videogame o da forum di chat online. La memoria è uno dei temi al centro di molte delle sue opere. In A Man Digging (2013) composto dasequenze di videogiochi, tra cui Max Payne 3, il protagonista parla dell’intrinseca mutabilità della memoria, in quanto dispositivo esperienziale che permette di riscrivere la storia personale e collettiva. Mentre il narratore va alla deriva, alla ricerca nostalgica del suo frammentato passato, Rafman ci porta, attraverso la superficie luccicante della memoria, ai limiti della realtà. Il video Remember Carthage (2013) narra la storia di un uomo che si imbarca su una nave diretta in Tunisia alla ricerca di una città nel deserto del Sahara che

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esisteva all’epoca di Cartagine. Malgrado questo luogo leggendario fosse conosciuto come la “Las Vegas del Maghreb”, di esso non rimane alcuna traccia. Nel video, composto da sequenze tratte sia da Second Lifeche dal videogioco Uncharted 3, c’è una voce fuori campo che descrive minuziosamente la sublime bellezza architettonica delle civiltà antiche.

Remember Carthage si addentra non solo nel tema della memoria, ma anche in quello della contemporaneità della Storia, poiché, grazie alle più moderne tecnologie come quelle dei videogiochi e di Second Life, anche il passato può assumere nuove forme ed esercitare una nuovainfluenza.

Jon Rafman, Dream Journal

Il video Dream Journal 2016-2017, nato dalla pratica di Rafman di trasformare i suoi sogni in video di animazione utilizzando dei software 3D amatoriali, è accompagnato da una colonna sonora composta da James Ferraro e Oneohtrix Point Never con cui l’artista aveva già collaborato. Le due protagoniste femminili– una rappresenta l’archetipo della Millennial, l’altra invece è una bambina guerriera – si imbarcano in un viaggio dantesco che assume i tratti di un universo distopico.

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La narrazione è intercalata da situazioni immaginarie caratterizzate da figure epiche classiche che danno vita a una serie di situazioni cupe e surreali: si tratta di una visualizzazione dell’inconscio dell’artista amplificato dalla navigazione in Internet.

All’ingresso della Palazzina dei Giardini i visitatori della mostra vengono accolti da una delle opere piùrecenti di Jon Rafman, Legendary Reality (2017) in cui l’artista ci conduce in un viaggio nell’ “inner space”.Un narratore anonimo racconta un viaggio immaginifico attraverso quello che sembra essere un paesaggio dai tratti fantascientifici invece potrebbe essere semplicemente ciò che vede dallo schermo del suo computer su cui scorrono dettagliate rappresentazioni storiche aumentate da esperienze virtuali.

Jazz rail, in Friuli Il treno del jazz!DOMENICA 9 SET.A BORDO LOCOMOTIVA A VAPORE CHE DA SACILE A OSOPPO

IN CARROZZA MUSICA JAZZ LIVE CON 15

PROTAGONISTI DELLA SCENA JAZZ

FRIULANA

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SOSTE A MANIAGO, FORGARIA CON DEGUSTAZIONI, CONCERTO FINALE (APERTO A TUTTI) ALLE 15 NELL’ANTICA FORTEZZA DI OSOPPO

MOTORE DELL’INIZIATIVA IL CIRCOLO CONTROTEMPO PER UN EVENTO CHE E’

ANTEPRIMA DEL VOLO DEL JAZZ ED E’

INSERITO NEL PERCORSO NAZIONALE JAZZ RAIL, PROGETTO “I LUOGHI DEL JAZZ”

Correrà lungo la linea ferroviaria Sacile -Gemona Il treno del jazz e porterà con sé, oltre a un “carico” di 15 musicisti d’eccellenza e viaggiatori curiosi, degustazioni e soste per godere della bellezza del paesaggio che caratterizza la Pedemontana: accadrà domenica 9 settembre, a bordo di una locomotiva a vapore, con partenza a Sacile e fermata ad Osoppo. L’evento si chiama “Jazz rail” ed è promosso da una delle realtà che in Friuli più si distingue nella promozione della cultura del jazz, il Circolo Controtempo, che ha scelto questa iniziativa anche come anteprima del festival Il volo del jazz, in arrivo fra Sacile e Pordenone a ottobre.

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Un evento, Jazz rail, che rientra in un percorso nazionale inserito nel più ampio progetto “I luoghi del jazz”, con un calendario di appuntamenti che si snoda lungo il corso dell’anno fra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Toscana, Marche, Puglia e Sardegna, in un percorso dove arte e musica jazz si sposano con la natura e i paesaggi storici d’Italia. E’ organizzato con il supporto del Mibact, il sostegno della Regione, Turismo Fvg, in collaborazione con Fondazione Fs italiane, Montagna leader, Comuni di Maniago, Meduno e Osoppo, Atap e Saf.

Il treno del jazz, con le sue tre carrozze speciali, partirà alle 10 dalla stazione di Sacile, in direzione Maniago, prima tappa in cui saranno serviti ai passeggeri assaggi di prodotti tipici dell’enogastronomia del luogo. Il viaggio proseguirà poi, sempre in musica, fino a Forgaria. Una breve sosta a terra darà modo di apprezzare i paesaggi e la natura circostanti. Sul treno si scatenerà la festa viaggiante con i classici dell’hot jazz e del blues delle origini, suggestioni

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folk tra virtuosismo e divertimento. Suoneranno i Wood and Vibe, gruppo composto da Didier Ortolan al clarinetto, Luigi Vitale al vibrafono e Mattia Magatelli al contrabbasso, quindi il terzetto composto da Gianni Massarutto, Andrea Fiore e Luca G r i z z o e i n f i n e i l f i s a r m o n i c i s t a P a o l o F o r t e .

Da Forgaria il treno ripartirà alla volta di Osoppo, che con la sua antica fortezza farà da cornice alla festa finale di questa giornata unica: dopo un pranzo a base di prodotti locali, alle 15 il concerto finale (aperto anche a chi non prende il treno) spetterà ai Maistah Aphrica – ottetto travolgentecon Gabriele Cancelli, tromba, ukulele, flauti, percussioni; Mirko Cisilino, trombone, tromba, percussioni;

Clarissa Durizzotto sax contralto, percussioni; Giorgio Pacorig organo elettrico, Korg MS 20; Andrea Gulli sintetizzatori, effetti, sovra incisioni; Enrico Giletti basso elettrico; Marco D’Orlando congas, timbales, percussioni e Alessandro Mansutti batteria – che proporranne una miscela di afrobeat, funk, psichedelia e jazz.

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Prima di ripartire alla volta di Sacile i viaggiatori potranno riposare sul bellissimo prato della fortezza di Osoppo, dichiarata monumento nazionale già nel 1923, o i più avventurosi potranno partecipare a una visita guidata di questo magnifico reperto di storia e tradizioni millenarie.

Sarà davvero un’esperienza unica, che verrà immortalata dagli scatti del fotografo Lucad’Agostino.

eXtrema Group: Missione Tamai à Parata di stelle

Ieri, Sabato 01 Settembre nel fascinoso paesino di Tamai frazione di Brugnera (Pn) si è concluso il 12° Trofeo Ragagnin al Tamai Motocross night organizzato dal motoclub Albatros in concomitanza della festa paesana, manifestazione che ha saputo dare il meglio di se. Secondo gli spettatori intervistati e gli stessi appassionati del mondo delle due ruote tassellate è stata una delle gare più attese e più coinvolgenti di tutto l’anno, complice il fatto che lo stesso Motoclub con minuziosità ha curato in ogni suo minimo dettaglio la stessa, dedicandosi a sopperire eventuali problematiche nei confronti d i p i l o t i e s p e t t a t o r i .

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C o m e ogni anno c’è stata una parata di stelle di “veri” riders, come i fratelli Sonego, Turchet, Corazza, Reginato, Quas, Tessari e Reziere Alex pronti a battagliare centimetro dopo centimetro, infatti ai migliori piloti della giornata è stata dedicata una Heat tutta per loro denominata “SuperCampione”.

Competizione molto faticosa sul piano fisico per le numerose manche che si svolgevano durante la giornata, quasi una decina dove i piloti hanno potuto fare una breve sosta solo all’ora di cena per poi proseguire fino a mezzanotte con l’ultima

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batteria di gara.

Tra i vari team era presente anche il gruppo eXtrema con

#Macrì Giuseppe e #Quaino Massimo, quest’ultimo infatti a saputo gestire il punteggio delle varie manche riuscendo ad ottenere il 3° Posto di giornata nel gruppo B, con un primo posto in gara3.Podio voluto fortemente dal titolare del team Mattia Cavalli per l’ultimo e non ultimo investimento da parte dello stesso gruppo, infatti di recente è stata creata una sinergia promozionale con dei piloti Americani della base Nato di Aviano dando la possibilità di allenare i propri piloti e non, insieme agli USA boys.

Di seguito le classifiche

https://racehero.io/events/tamai-night-cross-2018/results

UDINESE ESCE SCONFITTA DALLA TRASFERTA FIORENTINA PER 1 A 0

La partita di domenica 2 settembre, valida per la terza giornata della Serie A 2018 2019 tra Fiorentina ed Udinese. I viola sono reduci dalla netta vittoria 6-1 contro il Chievo, mentre i bianconeri hanno sconfitto 1-0 la Sampdoria. Un primo tempo brillante ma molto equilibrato, sono comunque i padroni di casa viola a sfiorare almeno tre volte la porta delle zebrette friulane la prima porzione di gioco si chiude sullo 0 a 0 che potrebbe stare un pò stretto ad entrambi le

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formazioni. Al rientro sul terreno di gioco la Fiorentina è costretta al primo cambio non ce la fa Lafont, ed al suo posto entra Dragowski. Si deve arrivare al 15° per vedere il primo cartellino giallo diretto a Gerson in una partita molto corretta. Per muovere le acque il tecnico friulano Velasquez effettua al 17° il primo cambio nell’Udinese: esce Pussetto, entra Teodorczyk, ed anche l’Udinese subisce un cartellino giallo con l’ammonizione di Fofana per un fallo su ai danni di Benassi. Dopo il secondo cambio nella Fiorentinacon l’uscita di Eysseric, e il subentro di Pjaca è proprio Benassi che al 28° ferisce l’Udinese. Il tecnico friulano prova a recuperare il risultato effettuando al 35° Il secondo cambio:

esce Behrami, entra D’Alessandro. A cui risponde Pioli con l’ultimo cambio nella Fiorentina: esce Gerson, entra Dabo. Al 41° giallo inevitabile per il viola Pezzella che ferma la palla con una mano. Minuti infuocati dell’ Udinese che ci mette anche il cuore alla ricerca del pareggio ed al 44°

ultimo cambio nell’Udinese: esce Nuytinck, entra Vizeu, mentre Biraghi prende il suo giallo e la punizione sulla trequarti per l’Udinese: è allontanata dalla Fiorentina dall’area. Nulla da fare per le zebrette di Udine che nulla possono neanche nei quattro minuti di recupero durante i quali la fiorentina fa buona guardia.

TABELLINI : FIORENTINA-UDINESE 1-0 (Benassi )

Fiorentina (4-3-3): Lafont(secondo tempo Dragowski);

Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi, Fernandes, Gerson; Chiesa, Simeone, Eysseric. All. Pioli

Udinese (4-1-3-2): Scuffet; Stryger Larsen, Troost-Ekong, Nuytinck, Samir; Behrami; Pussetto, Fofana, Machis; de Paul, Lasagna. All. Velazquez

LA REDAZIONE SPORTIVA

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École des Maîtres, fucina per giovani talenti

Arrivata alla ventisettesima edizione, l’École des Maîtres r a p p r e s e n t a u n ’ i m p o r t a n t e o c c a s i o n e d i s t u d i o e perfezionamento per giovani attori. Ideata e creata da Franco Quadri nel 1990 come un corso itinerante riservato a sedici attori diplomati nelle accademie e nelle scuole di teatro (già operanti come professionisti) appartenenti ai paesi partner del progetto, Italia, Belgio, Francia e Portogallo, ha come obiettivo quello di stimolare l’incontro tra diversi modi di fare teatro, il confronto e lo scambio di competenze e pratiche di messinscena partendo da linguaggi artistici diversi.

Grandi nomi del teatro sia italiano che europeo si sono avvicendati nella direzione del corso, così come molti sono gli attori “in erba” che grazie all’ècole sono diventati

“Grandi”.

È il caso di Tiago Rodrigues che, dapprima allievo, ora ha preso il testimone della direzione della École. Il maestro, direttore del Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona, concepisce il teatro stesso come una opportunità di lanciare ponti tra città e paesi come ospite e promotore di una idea di teatro vivo. Rodrigues considera il teatro come un’assemblea umana, luogo di incontro ove scambiarsi liberamente idee e pensieri liberamente e condividere un po’ di tempo.

Seguendo questa idea ha concepito il corso della École , iniziato il 21 agosto che terminerà il 1° ottobre con i sedici attori scelti tra i candidati provenienti dai paesi partner del progetto, messi al centro del processo creativo di uno spettacolo. Mostrato di volta in volta nelle tappe in cui si svolgeranno le lezioni, toccando i paesi partner da cui

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provengono gli allievi. Sarà proprio il pubblico ad indicare agli attori la strada da percorrere, modificando il loro lavoro in base al pathos che riceveranno dagli spettatori. Il teatro in questo senso è materia plastica in grado di modificarsi e di non essere mai uguale a sé stessa.

Il concetto di creare ponti tra culture teatrali diverse è messo in pratica da Rodrigues che fa parlare gli studenti del corso della École nella loro lingua madre sia essa anche un dialetto. Il crogiulo di lingue è visto come una ricchezza, un patrimonio da valorizzare. Lingue diverse che possono portare ad una confusione di lingue di linguaggi, ad un “pericolo felice” della traduzione dove, per farsi capire è necessario trovare delle strategie anche, a volte non convenzionali.

Diversità culturali e intellettuali che Rodriguez apprezza e stimola.

L’Ècole des Maîtres è un progetto di Css teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, CREPA centre de recherche et expèrimentation en pédagogie artistique, Belgio;

TAGV teatro académico de Gil Vincente, Portugal; La Comèdie de Reims, Centre dramatique National; Comédie de Caen, France.

Con il sostegno di: Mibac direzione spettacolo Italia; regione FVG e con la partecipazione, tra gli altri di: ERPAC ente regionale patrimonio culturale FVG, accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico” , Short theatre teatro di Roma;

Theatre de Liège; Universidade de Coimbra

A Novara Prima finale

regionale di area sanremo

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tour

Grandissimo successo, nonostante la pioggia incessante, per la Prima tappa di finale interregionale di Area Sanremo Tour a Novara . Già dal primissimo pomeriggio gruppi di ragazzine posizionate nel corridoio all’ingresso del Castello. Durante la serata è andata “in scena” una vera e propria festa per i concorrenti che ambiscono ad arrivare al Festival di Sanremo nella categoria giovani.

Nella cornice del Castello Visconteo, tanti gli ospiti che sono intervenuti alla serata e che hanno cantato e suonato le canzoni storiche e nuove del festival di Sanremo : I novaresi Claudio Macaluso e Mario Giordano, Luca MORGANTI, Accademia Langhi, Asd

Sanremo Tour

Sanremo Tour

Sanremo Tour

Pronovara 1881, Carol Beria, oltre a i Lost in blues, Jelenia Cervello e Lighea. Gli artisti più attesi ovviamente Irama e Michele Bravi che hanno regalato momenti teneri come

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l’incontro con due fans sul palco, di cui una piccola bimba.

Selfie dal palco ed interviste da parte dei conduttori con gli ospiti. A condurre Fabrizio Poli e Elena Foti, con la partecipazione di Luca Abbrescia del Milanese Imbruttito.

Una due giorni che si è svolta tra audizioni e stage al Castello e all’Istituto Civico Brera con docenti d’eccezione tra cui quello con Lighea, Francesca Ficara, Gianni Testa, Ecc.

Sanremo Tour Sanremo Tour

Sanremo Tour

Gli oltre 100 concorrenti che si sono presentati hanno superato questa per arrivare in semifinale a Sanremo sono 80.

I novaresi: Alessandro D’Alesio, Miriam Sarti e il duo Teos&Mattia.

Grazie anche alla presenza delle istituzioni e delle aziende, l’assessore al Turismo e Cultura, Emilio Iodice, Fondazione Castello, il Presidente dell’AFI, il responsabile Piemonte di Allianz Bank, il Presidente della Pro Novara Gianluigi Rossetti.

Tanti anche gli sponsor che hanno voluto sostenere questo importante evento:

Allianz Si invernizzi Novarello Brico pino Kavallotta Razza 77 Arnad Avv mastrosimone Helen Doron Pizza club S p e t t i n i a m o c i A l e s s a n d r o f i o r i S o l u z i o n e s p a Valli Bartali Tendacolor Rovellotti Due Ladroni Prospettive Casa Promax Unika. Hellen Dorn 049 Burger King Un ringraziamento particolare va agli hotel Cavour, Italia, a Cannavacciuolo Caffè &Bistrot e all’Istituto civico Brera.

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Il Comune di Novara ha omaggiato con le statuette della Cupola di San Gaudenzio Il Presidente dell’Orchestra Sinfonica Maurizio Caridi, il presidente di Anteros Nazzareno Nazziconi, il Presidente dell’AFI, Michele Bravi, Irama e la Presidente dell’Associazione OroNero, Adriana Rombolà, organizzatrice della serata.

La finale è stata resa possibile grazie a tutto lo staff Francesca Ficara, Sonia Magaton, Simone Priolo, i driver, le hostess, la sicurezza con la regia di produzione di Simona De Melas.

Dal corrispondente Lucia Caserta

Rally Nova Gorica: il 7 e l’8 settembre la 7^ edizione del Rally evento in Slovenia.

Le vacanze estive stanno volgendo al termine e a Nova Gorica uno dei più grandi spettacoli automobilistici dell’anno è già stato preparato con entusiasmo. Il Mahle Rally di Nova Gorica di quest’anno prevede per la prima volta anche lo shakedown (test vi vetture e pneumatici su un tratto di strada chiusa in preparazione della gara).

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Il palco di partenza e arrivo dello scorso anno con la simpatica vecchia Zastava

Nonostante le alte temperature estive a Nova Gorica è stata preparata per diversi mesi una nuova versione del rally con il più alto status internazionale in Slovenia. La settima esibizione del rally sarà valida quest’anno come FIA ​ European Rally e Mitropa Cup, permettendo così una partecipazione internazionale di alta qualità ed equilibrata.

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Rok Turk

Hideg-Kerek

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Rally-Nova-Gprica-2017

Humar-Cevc

Previsto anche il 2° raduno ecologico abbinato al rally.

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Tutte le informazioni relative alla gara si possono reperire al link https://www.rally-novagorica.si/

Dario Furlan

Open Day di Farandola venerdì 7 settembre dalle 15 alle 22 nel Convento di San Francesco, Pordenone

Proviamo ad immaginare uomini e donne, vecchi e bambini che danzano tenendosi per mano, formando una lunga fila. Il capofila tira la fila con la mano destra e descrive un percorso a cerchio o a serpentina. Il percorso ha come significato un viaggio della comunità attraverso le esperienze importanti della vita. Il capofila è il responsabile della comunità, colui che la guida attraverso le difficoltà. Il legame delle mani, che non deve essere rotto, simboleggia la

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forza dell’essere uniti, dell’essere comunità in senso reale.

Questa è la descrizione di un’antica danza provenzale del

‘400, la Farandola, ed è l’immagine con cui si è voluta identificare l’omonima associazione, ente formativo attivo a Pordenone da oltre cinquant’anni, che venerdì 7 settembre nel Convento di San Francesco ha in programma un ricco open day dalle 15 alle 22. Docenti, allievi e staff della Scuola di Musica saranno a disposizione per offrire informazioni e sarà possibile provare uno strumento. Non mancheranno momenti musicali, in cui si alterneranno docenti e allievi a testimoniare le numerose attività promosse dall’associazione pordenonese, quali Nati per la Musica, Orchestra per Tutti, M o d e r n M i x , F a r … J a z z , M u s i c o t e r a p i a , “ S i g n o r i e Signore…all’Opera”, solo per citare i più noti. Particolare attenzione, verrà dedicata al nuovo progetto: “Musicandola: un progetto socio educativo musicale integrato”. A partire dalle ore 15.00, il dott. Luca Fabio Bertolli, psicologo della musica, musicoterapeuta, noto ricercatore e coordinatore di diversi progetti presenti nelle scuole cittadine, con il supporto di colleghi musicisti racconterà alla cittadinanza degli studi e delle esperienze condotte a tale proposito. Nel corso del pomeriggio fino a sera, si potrà apprezzare la musica in diverse declinazioni e generi. Alle 15.30 Lorenzo Magnino, eseguirà al pianoforte una ballata di Chopin, poi sarà la volta di un quartetto di Clarinetti (Giulia Colussi, Antonella Boreon, Andrea Corazza, Vincenzo Genisio) espressione di un’attenzione particolare dedicata alla scuola al clarinetto, al quale è dedicato un corso annuale di perfezionamento condotto dal M° Paci, primo clarinetto dell’Orchestra del Teatro La Fenice e attivo concertista, sia come solista, sia in ensemble di prestigio. Chiude la prima parte dei mini concerti Maurizio De Luca, virtuoso della fisarmonica, che metterà in risalto la magia di questo strumento. Alle 17 sarà la volta delle chitarre con Alessandro Garbuggio, Francesco Bresin e Carlo Guadagnini. Alle 18.30 sarà poi la volta di una giovane band Io, Lassie & il Super-io (Giampietro Turchet, chitarra acustica, voce solista; Cesare

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Cudi,chitarra acustica, voce, cori) che proporrà propri brani originali, a testimonianza del fermento e della creatività nel campo della musica moderna. A rappresentare il canto, in questo caso anch’esso moderno, saranno Chiara Furlan, Elisabetta Macaluso e Daniele Vacca. Non mancheranno esempi di jazz col trio composto da Aurora Fortuna, flauto, Lorenzo Volontè, tastiera

ed Enrico Ferronato, batteria. Chiuderà la carrellata di esibizioni alle 20.45 un ritorno al classico col pianoforte di Anna Baratella, solista e in duo con Andrea Magris. L’ingresso è gratuito e non è necessario prenotare, né vi sono limiti d’età, perché la musica non finisce mai di stupire e di emozionare. Ai partecipanti verrà offerto un coupon per una lezione gratuita.

54° Rally del Friuli – 23°

Alpi Orientali Historic:

vittoria per Albertini- Fappani (Ford Fiesta WRC).

Valliccioni-Cardi(BMW M3) primi tra le “storiche”

Cividale del Friuli (Udine), 01 settembre 2018 – Il 54° Rally del Friuli Venezia Giulia – 23° Alpi Orientali Historic, ha calato oggi il sipario di una delle sue edizioni più combattute, con la vittoria dei bresciani Albertini-Fappani (Ford Fiesta WRC) per la quarta prova del Campionato Italiano WRC, e per il team Valliccioni-Cardi(BMW M3) per la parte

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“historic” continentale e tricolore.

Albertini e Fappani hanno dovuto combattere fin dalle prime prove, forse anche sfavoriti a causa della pioggia battente, passando la giornata a contendersi il podio contro gli equipaggi Corrado Fontana – Nicola Arena su Hiunday i20 WRC e Manuel Sossella – Gabriel Falzone su Ford Fiesta WRC.

Proprio il miglioramento delle condizioni meteo ha permesso di mescolare le carte in tavola, facendo concludere ufficialmente Stefano Albertini con il tempo di 16:34.3 e di vincere il 54°

Rally del Friuli Venezia Giulia, con 15.9 secondi di vantaggio su Corrado Fontana che fa il secondo tempo in prova.

1° Stefano Albertini – Danilo Fappani su Ford Fiesta WRC

2° Corrado Fontana – Nicola Arena su Hiunday i20 WRC a 15.9 secondi.

3 ° Manuel Sossella – Gabriel Falzone su Ford Fiesta WRC a 43.1 secondi.

4 ° Luca Rossetti – Eleonora Mori su Huinday i20 R5 a 43.7 secondi. 5° Paolo Porro – Paolo cargnelutti su Ford Fiesta WRC a 44.4 secondi

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Tra le “storiche”, che hanno corso due tappe piene, il successo parla nuovamente italiano, davanti Valliccioni- Cardi(BMW M3) seguiti da “Lucky” (Lancia Delta 16V) e Da Zanche (Porsche).

Video e servizio Guendy Furlan

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