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Strumenti per la valorizzazione del territorio: Il Settore Vitivinicolo della Provincia di Trapani i Casi "Florio S.p.a" e "Pellegrino & C. S.p.a"

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Ai miei genitori………

Grazie per la vita che ho, e poichè se è tale è solo merito vostro. Grazie per come sono cresciuto, per le soddisfazioni che mi sono tolto,

Grazie perchè mi avete fatto capire cos'è importante perchè sono cresciuto con degli ideali, Grazie perchè mi avete insegnato a crederci, in questi ideali.

Grazie perchè non mancate mai di mostrarmi il vostro affetto quando io forse troppe volte lo do per scontato. E perchè, non meno importante, talvolta lo evito.

Grazie per i miei successi, perchè se ci sono è merito vostro.

Per quando sento dire "Sono orgoglioso di te", perchè nulla mi fa felice come il restituirvi ciò che mi date. Grazie per avermeli donato, questi insegnamenti, cosicchè possa restituirveli giorno per giorno.

Grazie per le volte, come ora, che mi rendo conto di cosa vogliate dire veramente. Grazie perchè questa dedica non è nulla, in confronto a ciò che fate per me, ma se ve la mostrassi, di certo direste che è troppo....

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INDICE

INTRODUZIONE... .1

CAPITOLO PRIMO Analisi della Provincia di Trapani ... 11

1.1. L’economia della provincia di Trapani tra luci e ombre ... 11

1.2. La Strategia della Camera di commercio di Trapani ... 16

1.3. Missioni ... 17

1.3.1. Missione: Competitività e sviluppo delle Imprese ... 17

1.3.2. Missione: Regolazione dei mercati... 21

1.3.3. Missione: Commercio Internazionale ed Internazionalizzazione del sistema produttivo... 22

1.3.4. Missione: Servizi Istituzionali e generali delle Amministrazioni Pubbliche ... 23

1.4. Analisi delle politiche in atto sullo sviluppo locale in provincia di trapani ... 24

1.5. I tre LEADER ... 25

1.6. I sette Patti Territoriali ... 25

1.7. PIT: Alcinoo ... 29

1.8. Incentivi a compensazione delle diseconomie e delle inefficienze di contesto... 29

1.9. Criticita’ e fabbisogni: l’esperienza della progettazione integrata territoriale... 30

1.9.1. Criticita’ ... 30

1.9.2. Fabbisogni ... 31

CAPITOLO SECONDO I Settori di maggior sviluppo ... 33

2.1. Il Turismo... 33

2.1.1 La stima della domanda turistica ... 33

2.1.2. Fattori di competitività e di criticità del sistema turistico trapanese ... 34

(3)

2.1.4. PIT: "Sistema Turistico Integrato della Costa Centro - Settentrionale" ... 36

2.2. L’analisi swot del settore turistico trapanese ... 37

2.2.1. Punti di forza... 37

2.2.2. Punti di debolezza ... 37

2.2.3. Minacce... 38

2.2.4. Airport Marketing ... 38

2.3. La Pesca ... 40

2.3.1. Recuperare i valori e le tradizioni del passato, coniugarli con i nuovi sistemi economici e produttivi, proiettarsi verso un futuro di dialogo e sviluppo sostenibile ... 40

2.3.2. La mission ... 40

2.3.3. La proposta che la Sicilia ha portato nel settore della pesca in questi anni è la costruzione di un modello di sviluppo economico e sociale mediterraneo ispirato ai principi della Blue Economy... 41

2.3.4. Identificazione dei prodotti ittici «Gambero del canale di sicilia» da parte del consumatore ... 42

2.4. Sistema di gestione e autocontrollo ... 44

2.4.1. Piano Integrato dei Servizi Comuni ... 45

2.4.2. Piano degli Investimenti Innovativi ... 46

2.5. Filiera Olivicola ... 47

2.5.1. Premessa ... 47

2.5.2. Olivicoltura biologica e gli oli DOP ... 49

2.5.3. Olivicoltura da mensa... 51

2.5.4. Difesa fitosanitaria integrata ... 53

2.6. Propensione all’internazionalizzazione import/ export olio e olive da tavola ... 55

2.6.1. Fabbisogni d’intervento ... 57

2.7. Il settore Vitivinicolo... 59

2.7.1. Filiera vitivinicola ... 61

2.7.2. Le DOC... 63

2.7.3. Le IGT ... 64

2.8. Le strade del vino ... 64

2.8.1. Enoteca regionale ... 65

(4)

CAPITOLO TERZO

Il Ruolo Del Marketing Mix Nelle Imprese Vitivinicole Siciliane Marketing

Oriented ... 69

3.1. Indagine campionaria sulle imprese vitivinicole siciliane ad alto grado di orientamento al mercato ... 69

3.2. Utilizzazione degli schemi del “marketing mix” nelle imprese vitivinicole siciliane esaminate ... 74

3.3. Studio grafico del marchio territoriale della provincia di Trapani... 79

3.4. Studi preliminari e ricerca grafica ... 81

3.5. Marchi Territoriali della provincia di Trapani ... 82

CAPITOLO QUARTO Il riconoscimento del MADE IN ITALY agroalimentare sui mercati ... 85

4.1. Linee Strategiche Per Il Vino... 85

4.1.1. Gli obiettivi possibili... 89

4.1.2. Promuovere e sostenere l’ immagine del vino della Sicilia Occidentale ... 90

4.1.3. Tre condizioni... 91

4.1.4. Il concetto di distretto ... 92

4.2. La strategia complessiva e gli interventi ... 93

4.2.1. Un sistema informativo territoriale e le reti ... 97

4.2.2. Il capitale sociale dell’ area... 97

4.3. Cross selling ... 99

4.4. Opportunità di finanziamenti pubblici per la valorizzazione e la tutela dei prodotti DOP e IGP... 101

4.4.1. Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione... 101

4.4.2. La capacità di attrarre Investimenti diretti esteri ... 102

4.4.3. Le implicazioni strategiche... 102

4.5. Il comparto vitivinicolo ... 103

4.5.1. La swot analysis del settore vitivinicolo ... 106

(5)

4.6.1. “Trapani wine – Brown field” - Insediamento in provincia di Trapani di nuovi

produttori vitivinicoli già affermati ed attivi sui mercati internazionali ... 111

4.7. Trapani wine – New way. Ricapitalizzazione di imprese vitivinicole esistenti e loro riorganizzazione manageriale ... 114

CAPITOLO QUINTO La Vitivinicoltura del territorio per Conoscere, Capire e Programmare ... 120

5.1. Il vitigno e il portinnesto ... 120

5.1.1 Fattore umano... 121

5.1.2. BORN IN SICILY - Agricoltura e alimentazione nell’economia dell’identità ... 122

5.1.3. Un prodotto BORN in SICILY è un prodotto culturale ... 124

5.2. Andamento Climatico ... 126

5.2.1. Analisi delle Precipitazioni ... 126

5.2.2. Analisi delle Temperature ... 127

5.2.3. Le Fasi Fenologiche ... 127

5.3. Valorizzazione dei Vitigni Autoctoni Siciliani (VVAS)... 128

5.3.1. Caratterizzazione tecnologica e genetica dei microrganismi autoctoni e interazione con alcuni potenziali cloni del vitigno Nero d’Avola ... 128

5.3.2. Realizzazione del Centro per l’innovazione della filiera vitivinicola “E. Del Giudice” di Marsala... 129

5.3.3. Gestione del suolo nella viticoltura siciliana per il contenimento del rischio erosivo ... 130

5.3.4. Meccanizzazione di vigneti su pendici terrazzate a forte declività nell’isola di Pantelleria... 130

5.3.5. Il mal dell’esca della vite: ricerca e sperimentazione in vivaio e in campo per la prevenzione e la cura della malattia (MESVIT)... 132

5.4. I settori ambientali fondamentali ... 133

5.4.1. Suolo ... 134

5.5. Consorzio di Bonifica ... 135

5.5.1. Compiti e Funzioni ... 135

5.5.2. Caratteristiche del territorio ... 137

(6)

5.5.4. Manutenzione delle opere pubbliche in gestione ... 141

5.6. Le nuove frontiere del vino, il “Consorzio di tutela della DOP Sicilia” ... 143

5.6.1. Obiettivi del Consorzio ... 143

5.6.2. Applicazione del disciplinare di produzione della DOP Sicilia ... 145

CAPITOLO SESTO Due casi di successo: “I leaders nel settore vitivinicolo” ... 147

6.1. Il Marsala Una storia dei nostri giorni ... 147

6.2. Le Cantine Florio S.p.a ... 149

6.2.1. Produzione ... 150

6.2.2. Le Cantine Florio tra le dimore storiche italiane ... 151

6.2.3. Mercato ... 152

6.3. Progetti... 152

6.3.1. Florio concept winery ... 152

6.3.2. Sala Degustazione Donna Franca Florio ... 153

6.3.3. La nuova Enoteca ... 154

6.3.4. Sale Ricevimento ... 155

6.3.5. Attenzione al cliente ... 155

6.3.6. Personale ... 156

6.4. La strategia ... 157

6.4.1. MY PR rafforza il posizionamento dei tre brand storici del Gruppo: Corvo, Florio e Duca di Salaparuta... 159

6.4.2. Shopping go on... 160

6.4.3. L’accordo di partnership tra Duca di Salaparuta & Lanson ... 161

6.4.4. Progetto di distribuzione Duca di Salaparuta, nuove partnership... 162

6.5. Carlo Pellegrino & C. S.p.a... 163

6.5.1. Il sogno ... 163

6.5.2. La Storia ... 163

6.5.3. Il profilo aziendale ... 164

6.6. Le cantine ... 166

6.6.1. Qualità e Rispetto per L’Ambiente ... 167

(7)

6.6.3. Le Torri... 168

6.6.4. Ouverture Pellegrino ... 169

6.6.5. Brand ... 169

6.7. La propensione all’esportazione della Carlo Pellegrino ... 170

6.8. La politica di marketing ... 172

6.8.1 La strategia della presenza internazionale ... 175

6.9. Le partnership estere e l’approdo dell’azienda nei mercati emergenti... 180

Conclusioni ... 183

BIBLIOGRAFIA ... 188

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(9)

~ 1 ~

INTRODUZIONE

Terra di luce e di sole, Trapani è un territorio la cui bellezza incontaminata incanta grazie alla sua natura ricca, che offre un paesaggio luminoso dove il cielo si tinge di forti colori, quasi accecanti, ingentiliti dal verde delle vigne, degli ulivi . Affacciato su un mare ricco e pescoso questo territorio, caratterizzato prevalentemente da dolci colline, è infatti la regione più vitata d‟Italia.

Il territori della provincia di Trapani è un grande giardino naturale, Grande perché esteso 2.460 Kmq. Tre parti pianeggiante e le restanti due collinari con alcuni rilievi montuosi. Comprende 24 Comuni ed una popolazione di 450.000 abitanti.

Per costruirlo ci sono voluti molti secoli e diverse generazioni di “maestri giardinieri”, alcuni indigeni (i Sicani, gli Elimi) altri sono venuti da molto lontano (i Fenici, i Greci, i Romani, gli Arabi, gli Spagnoli). Tanti sono gli alberi e gli arbusti che crescono rigogliosi e ne caratterizzano il paesaggio. Gli ulivi per esempio ricoprono una vasta area della superficie totale coltivata, alcuni sono secolari e sono menzionati nei trattati di agronomia mediterranea. Si estrae un pregiato olio extra vergine con la denominazione di origine protetta come il Valli Trapanesi ed il Val di Mazara, e si raccoglie una buona oliva da mensa la Nocellara del Belice. Un'altra coltivazione molto estesa e quella della vite, si produce il 55% del vino regionale ed il 7% di quello nazionale.

In questi ultimi anni abili innestatori hanno impiantato nuove varietà di vitigni, che con le condizioni pedo-climatiche della Sicilia e con le cure di sapienti enologi hanno trasformato l‟uva in vini di alta qualità (oltre ai tre DOC storici, Marsala, Bianco d‟Alcamo e passito di Pantelleria ) che stanno riscuotendo un successo internazionale. La superficie agricola è più del 90% di quella territoriale, per questo, percorrendo qualsiasi strada di questa provincia, si ha la sensazione di attraversare, di essere e di perdersi in un grande giardino. Per fare conoscere bene questo giardino trapanese si stanno realizzando nuovi percorsi come le Strade del Vino e le Vie dell‟Olio dove s‟incontrano cantine, frantoi, enoteche, mastri bottai, e dove si può dormire e ristorarsi in ambienti rurali ricchi di storia, e dove in un clima di ospitalità si raccontano e si raccolgono delle storie.

L‟analisi è stata condotta concentrando l‟attenzione su alcuni aspetti chiave rivolti ad illustrare i possibili strumenti per la valorizzazione della provincia di Trapani,

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~ 2 ~

evidenziando il significato, gli obiettivi, le attività, le capacità e in particolare, le attitudini a fronteggiare eventuali situazioni di cambiamento.

La tesi è strutturata in Sei capitoli:

Nel primo Capitolo si cerca di costruire una breve sequenza ragionata delle politiche di

sviluppo nella provincia di Trapani evidenziate negli strumenti di programmazione negoziata e sviluppo locale presenti sul territorio.

Dallo "intervento straordinario", che certamente oggi non suscita alcun sentimento nostalgico, ai possibili interventi per rafforzare la rete di uno sviluppo che cessi di essere subalterno e dipendente, attraverso l' elaborazione di un quadro di interventi possibili orientati non da una dispersione a tappeto, ma da un ragionamento organizzato da una logica.

Obiettivo da perseguire non di certo con una corsa agli aiuti finanziari "a pioggia" visti come un'automatica sorgente di crescita, ma facendo un uso ragionato degli aiuti europei e statali, supportati da un'efficace programmazione, capace di offrire soluzioni riconosciute come essenziali. Una programmazione che si è basata su due gambe: partecipazione attiva dei privati e creazione, da parte dell'operatore pubblico, delle condizioni in cui ai soggetti privati siano facilitati comportamenti virtuosi; tutto ciò contornato da una negoziazione tra operatori pubblici e privati, volta alla realizzazione di accordi, a livello locale, per colmare lo svantaggio tra le aree.

Già con la riforma dei Fondi strutturali si è tentato di apportare significative modifiche; innovazioni come quelle dei principi generali di partenariato, programmazione, addizionalità, valutazione e monitoraggio; classificazione per obiettivi ed iniziative che hanno sicuramente imboccato una nuova strada per una nuova politica per il Mezzogiorno. Certamente non si è riusciti a stravolgere i risultati avuti in passato ma si è acquisita un'esperienza su un periodo di programmazione che ha aiutato a calibrare il tiro per il futuro.

I risultati dell‟analisi e di contesto che il presente capitolo fornirà, la valorizzazione dei risultati degli interventi di politica di sviluppo locale (Learder, Patti territoriali, PIT) e di incentivi a compensazione delle diseconomie e delle inefficienze di contesto, consentono una più forte integrazione con le istanze espresse dal territorio, un‟efficiente programmazione e valutazione dell‟efficacia delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi.

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~ 3 ~

Programmi di iniziativa comunitaria (Leader), strumenti di progettazione integrata (P.I.T.), definiti come modalità operativa di eccellenza per l‟attuazione del POR, permettono alle Autonomie locali di identificare le opportunità del territorio e di formulare in piena autonomia, seppur ascoltando il partenariato sociale-economico, le proposte progettuali coerenti con gli obiettivi definiti dalla Regione e di gestire gli interventi.

Saranno analizzati gli strumenti di programmazione negoziata, sviluppo locale e incentivazione operanti nella provincia di Trapani al fine di riportare, per grandi linee, l‟impatto che le risorse hanno avuto sul territorio provinciale.

Nel secondo Capitolo l‟attività di analisi territoriale ha portato a focalizzare

l‟attenzione su quattro settori che rappresentano il motore trainante dell‟economia: a. il settore turistico;

b. il settore ittico; c. il settore olivicolo; d. il settore vitivinicolo;

Il settore Turistico è il più dinamico dell‟economia trapanese con flussi di domanda crescenti che già si stanno trasformando in domanda immobiliare, esistono le condizioni per indirizzare tale domanda verso la riqualificazione di immobili di pregio in stato di abbandono o sottoutilizzo.

Il comparto turistico della provincia di Trapani si è sviluppato grazie all‟importanza storica e culturale, nonchè a quella paesaggistica e naturalistica, dei vari comuni e delle isole che rientrano in questo comprensorio provinciale.

Esso si basa su un‟offerta decisamente varia: archeologia, poiché si trovano qui gli avanzi di numerosi insediamenti sia greci che punici (le aree archeologiche di Selinunte, Segesta, Mozia) ma anche splendidi ambienti naturali come quello della riserva naturale dello Zingaro, la prima istituita in Sicilia, e delle saline con i mulini a vento.

E ancora, tradizioni popolari, feste dei santi patroni, spettacoli ed eventi culturali, al largo di Trapani, fanno parte della provincia le isole dell‟arcipelago delle Egadi e molto più lontano, più vicina alla costa africana che a quella siciliana, l‟isola di Pantelleria, profumata di capperi e zibibbo.

Nel settore Ittico i contributi apportati risultano essere di estrema importanza per coloro che vogliono conoscere e approfondire il vasto pianeta pesca da diverse angolature tutte

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correlate tra loro. Si va dall‟aspetto giuridico a quello economico, dalla sostenibilità ambientale del Mediterraneo alla sicurezza del lavoro in tutta la filiera ittica, dall‟importante e delicato passaggio dal FEP al FEAMP alle innovazioni portate avanti dalla Blue Economy, da un‟attenta e dettagliata descrizione dei dati salienti del settore alla situazione socio-economica alieutica di alcuni paesi che si affacciano nel Mediterraneo. Un settore, quello della pesca, che in Sicilia contribuisce notevolmente alla storia, alla cultura e soprattutto all‟immagine dell‟Isola.

Il settore Olivicolo è il secondo più importante settore agricolo, obiettivo fondamentale è realizzare “interventi mirati allo sviluppo dei servizi in agricoltura”. Per questo motivo le iniziative promosse in ambito regionale sono considerate “il punto di confluenza di tutte le iniziative previste dal P.O.”.

Le Unità Operative Territoriali (U.O.T.) sono aree pilota individuate in ogni regione meridionale dagli organismi competenti per progettare e realizzare un intervento di divulgazione e di consulenza alle imprese che possa poi essere utile in sede di programmazione a consolidare, migliorare o impostare il modello dei servizi regionali. Esso rappresenta un valido contributo per ottenere una olivicoltura efficiente, in grado di offrire ai mercati nazionali ed esteri un prodotto alimentare altamente qualificato e garantire all‟olivicoltore la necessaria redditività.

Il settore Vitivinicolo è il comparto economicamente e socialmente più importante del trapanese che sta attraversando una crisi gravissima con gravi rischi economici e sociali, attraverso gli IDE è possibile se non risolvere quanto meno mitigare la crisi del settore. Il mondo del vino è una realtà molto complessa che si basa su un paradosso: gli elementi della tradizione territoriale si contrappongono al processo continuo di innovazione e sviluppo globale. Il vino possiede un‟importante aspetto culturale, legato al territorio, ma nello stesso tempo svolge un‟importante funzione economica nello scenario nazionale e soprattutto internazionale. In sostanza, nel vino, gli aspetti locali, legati alla cultura e alla tradizione, si mescolano agli aspetti economici e consumistici. Queste considerazione trovano una conferma nel caso della Provincia di Trapani. Quest‟area si caratterizza, da un lato, per lunga storia vitivinicola in grado di offrire una produzione di qualità e, dall‟altro, per un‟eredità agricola frammentata e tendente alla produzione di qualità media. Negli ultimi anni, inoltre, lo scenario commerciale dei vini siciliani è stato connotato da una sostanziale staticità in termini organizzativi e promozionali, che contrasta con il dinamismo di altre aree viticole nazionali. Queste

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ultime hanno preso atto che il vino rappresenta un prodotto complesso e dinamico. Oltre a essere un fenomeno di costume, il vino è un elemento del mercato economico e finanziario, costituisce un‟esperienza culturale e gioca un ruolo sempre più attivo nel campo della gastronomia. Costituisce, quindi, una risorsa fondamentale per lo sviluppo della cultura e dell‟economia di uno specifico territorio.

Il terzo Capitolo si inserisce in quel filone di ricerche che esamina l‟implementazione

del marketing, attraverso lo svolgimento di indagini empiriche condotte sulle imprese di trasformazione, sulla base di quelle recenti costruzioni teoriche che considerano le imprese quali aggregati di attività generatrici di valore, mediante l‟impiego di risorse e capacità.

La prospettiva teorica della “configurazione d‟impresa” può rappresentare una chiave di lettura della pratica attuale del marketing in esse applicato; nello specifico, essa indirizza l‟analisi, da un lato, verso il contenuto e le eventuali modifiche intervenute nelle attività di marketing e dall‟altro, verso la sensibilizzazione del management nei confronti di tematiche ormai ampiamente sviluppate e consolidate negli studi teorici, quali quelli relativi, appunto, alle risorse e alle capacità.

Il lavoro è stato articolato in due parti. La prima parte pone l‟accento sull‟evoluzione avvenuta nel trapasso dall‟era industriale a quella post industriale (e fino ai giorni nostri), in relazione ai postulati del marketing mix, rispetto al quale anche le imprese vitivinicole siciliane hanno implementato la propria attività, e tutto ciò specialmente per quelle ad alto grado di orientamento al mercato.

La seconda parte invece prende le mosse da una indagine condotta sulle imprese agroalimentari marketing oriented. La presente ricerca intende infatti aggiornare ed approfondire i risultati di quell‟indagine, estendendola, per quanto è possibile, a tale fine è stata imperniata esclusivamente sulle imprese vitivinicole ad alto grado di orientamento di mercato, mediante l‟impiego di una scheda–questionario; una tale scheda tende ad acquisire dettagliate informazioni, oltre che sui principali caratteri strutturali e gestionali delle imprese, sulle modalità di adozione delle attività di marketing, attraverso il ricorso agli strumenti del marketing mix.

Pur rappresentando queste ultime un‟esigua minoranza delle imprese vitivinicole della Sicilia, le analisi svolte consentiranno di illustrare i risultati ottenuti da una frangia di imprese, destinate ad espandersi negli anni avvenire, attraverso l‟adozione delle

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strategie di marketing, ampliando la loro sfera di influenza sulla vitivinicoltura siciliana e sul mercato dei relativi prodotti.

Dall‟indagine empirica condotta sulle imprese vitivinicole di trasformazione emergono alcuni elementi estremamente significativi. Il marketing è ben concepito e realizzato nelle sue dimensioni culturali ed operative, per quanto si sia in presenza di una certa diversità di schemi di interpretazione e di attuazione della pratica del fenomeno.

Le evoluzioni intervenute nelle attività di marketing nelle imprese vitivinicole esaminate si sono concretizzate in un avvicinamento dell‟impresa al cliente e al mercato. L‟obiettivo di sviluppare un‟impresa maggiormente customer–oriented non sembra trovare tuttavia, supporto nell‟adozione di una logica processuale delle attività di marketing e nella gestione e sviluppo delle capacità aziendali. Occorre pertanto attendere che il movimento evolutivo avviatosi una decina di anni fa, e che ha visto un crescente ricorso alle attività di marketing nelle imprese di trasformazione del comparto dei vini, si accresca ulteriormente negli anni avvenire, anche sotto lo stimolo dell‟azione pubblica; quest‟ultima non può disinteressarsi infatti di un processo evolutivo che ha investito (ed investirà sempre più) l‟intera filiera produttiva dei vini siciliani, con particolare riguardo a quelli di qualità.

Il quarto Capitolo affronta i problemi derivanti dalla crisi di un settore vitivinicolo,

quando questo sistema produttivo, rappresenta grande parte dell‟economia di un‟area e, più nello specifico, di un‟area di ritardo nello sviluppo, occorre porsi, in primo luogo, il tema del capitale umano.

Il lavoro di carattere eminentemente qualitativo di questo documento, assieme al lavoro più quantitativo rappresentato da “Analisi di Contesto”, rappresentano una base conoscitiva sufficientemente ampia per offrire elementi decisionali di carattere strategico.

La condivisione degli elementi strategici contenuti in questo capitolo con molti tra gli operatori locali e diversi tra gli operatori nazionali, che comunque ben conoscono la realtà locale, ci ha confortato sulla correttezza delle linee individuate. Certo, esistono sfumature, sovente dettagli, che non sempre paiono completamente condivisibili, da parte di qualcuno, ma il senso generale, l‟impostazione ed il metodo, pare largamente accettato.

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Con il nuovo quadro di programmazione, con la riforma dell‟OCM di settore, sulla base dell‟analisi dei mercati potenziali e dei più tradizionali e sulla base del posizionamento dei più temibili competitor, si è definito uno scenario che consente di guardare alla situazione con un‟ottica diversa dal passato.

Da queste considerazioni nasce il presente capitolo, contiene elementi di forte innovazione, capaci di suscitare legittime ansie e preoccupazioni, che nascono proprio nella consapevolezza della debolezza del capitale sociale ed umano dell‟area: su quali spalle si potrebbe appoggiare un piano così ambizioso?

Questa è la principale domanda che gli interlocutori si pongono, non sulle scelte, non sugli strumenti, non sulle modalità; il problema è chi.

Questo richiede uno sforzo particolare da parte dei decisori politici, che certo non possono scegliere i soggetti, ma che possono definire un contesto normativo che favorisca l‟emergere di nuovi gruppi dirigenti. In questo senso segnali interessanti stanno apparendo nell‟orizzonte regionale. Questi, che sinora appaiono come semplici segnali debbono, però, solidificarsi in un disegno strategico coerente.

Se questo lavoro potrà servire ad aprire la discussione sulle linee strategiche, un obiettivo molto importante sarà stato raggiunto.

L‟analisi condotta ha precise implicazioni sul piano della strategia da implementare per attrarre investimenti esteri nella provincia di Trapani. I fattori critici evidenziati dagli attori della business community non si riferiscono a carenze nei contenuti o negli strumenti della comunicazione, ma sono elementi di debolezza che possono essere superati solo attraverso precisi interventi di carattere strutturale.

In queste condizioni un‟azione di promozione degli investimenti generalizzata a tutti i settori darebbe luogo solo ad una dispersione delle risorse nel tentativo inutile di compensare con iniziative di comunicazione i problemi strutturali nazionali e regionali, che spingono gli investitori stranieri a scegliere altri paesi.

La situazione descritta porta, infatti, ad escludere la classica azione di promozione degli investimenti esteri “ad ombrello” che, da un lato interessa in modo indifferenziato tutti i settori produttivi del trapanese, e dall‟altro cerca di attrarre investitori esteri in modo non selettivo.

Coerentemente con i risultati dell‟analisi SWOT, la strada che si è scelto di percorrere riconosce in pieno le difficoltà in cui versa il nostro Paese ed il Meridione in generale, di cui Trapani fa parte a pieno titolo, e segue pertanto una strategia alternativa, più

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complessa sul piano analitico e operativo ma sicuramente più efficace in termini di risultati attesi. La linea d‟azione che verrà percorsa si articola in 3 fasi:

1) identificazione di quei comparti in cui le condizioni per gli investimenti esteri sono più favorevoli e i vantaggi per gli investitori sono tali da soverchiare i fattori disincentivanti nazionali e locali.

2) scelta della tipologia di investimenti da attrarre. Non tutti gli investimenti esteri sono benefici per un territorio, alcuni possono avere addirittura effetti negativi. Fra le diverse tipologie di investimenti esteri connessi al comparto prescelto verranno identificati quelli più desiderabili per il loro impatto sul settore stesso e sull‟economia trapanese in generale.

3) selezionata la tipologia di investimenti desiderabile verrà definita la strategia di attrazione di tali investimenti più adeguata, tenendo conto delle caratteristiche degli investitori, dei loro interessi e dei loro possibili obiettivi.

Dunque la selezione del settore da proporre alla business comunità come possibile oggetto di IDE scaturisce dalla convergenza di due criteri di giudizio:

 il primo è direttamente legato alle convenienze economiche che si creano all‟interno di specifici settori dell‟economia trapanese di cui un investitore esterno può beneficiare

 il secondo è invece connesso agli effetti positivi che l‟investimento estero può generare sul settore stesso o sul sistema trapanese in qualche suo aspetto.

Il quinto Capitolo si articola in 3 parti corrispondenti a tre differenti livelli conoscitivi

ed operativi. La prima parte può essere considerata come una fase preliminare del lavoro. Essa è dedicata all'analisi del terroir : una specifica conoscenza delle condizioni climatiche, delle caratteristiche del terreno e delle peculiarità dei vitigni e dei portinnesti, oltre che lo studio del risultato dell'interazione di questi elementi con il fattore umano, costituiscono la base per una corretta gestione del “sistema vigneto”, a partire dalle fasi di progettazione ed impianto dello stesso fino alla scelta delle più idonee pratiche colturali, il tutto sulla base di ben precisi obiettivi enologici, che tengano conto delle esigenze del mercato.

La seconda parte, di carattere più tecnico, si presenta come una guida pratica nella scelta e nell'effettiva realizzazione di tutte le operazioni di campo che risultano necessarie a partire dalla fase precedente all'impianto, ed in seguito sia nei vigneti di nuovo impianto

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che in quelli già in produzione. Il tutto deve essere effettuato in modo da poter conseguire il duplice obiettivo della redditività dei viticoltori e della qualità del prodotto ottenuto, nel pieno rispetto dell'ambiente. Si trova infine un riferimento alle attività svolte dai servizi allo sviluppo per agevolare i viticoltori nella effettuazione delle diverse operazioni e guidare la gestione dei vigneti verso condizioni di maggiore efficienza.

La terza ed ultima parte è costituita dai “disciplinari”: una raccolta di regole indirizzate ai viticoltori nate dalla considerazione congiunta delle caratteristiche del territorio, degli obiettivi enologici e delle esigenze del mercato.

L‟obiettivo è quello di offrire ai viticoltori uno strumento di analisi per conoscere gli eventuali problemi, accrescere le proprie conoscenze per inseguire la via del miglioramento per il futuro.

Le ultime due annate possono essere considerate agli antipodi sotto tutta una serie di profili. Le condizioni registrate hanno sicuramente avuto un‟influenza sugli aspetti quali-quantitativi della produzione. In viticoltura le variabili della natura possono essere tanto favorevoli quanto pericolose nell‟influenzare il percorso produttivo e il raggiungimento degli obiettivi di ciascun viticoltore. La conoscenza, il monitoraggio degli elementi presi in esame e lo studio dei risultati raccolti possono aiutare nella definizione delle azioni future da intraprendere nel corso del lavoro in vigna.

Il valore intrinseco e il risultato consequenziale delle scelte è infinitamente importante, ed è inscindibile da ciò che sta a monte e a valle delle stesse: è fondamentale fare la cosa giusta al momento giusto.

La filosofia è quella della sostenibilità, sotto varie declinazioni e applicazioni. Ma il raggiungimento di questo faticoso equilibrio in ogni azienda vitivinicola passa attraverso un percorso che prevede la conoscenza, l‟osservazione e la misura di tutti quegli elementi che intercorrono nella definizione di sostenibilità.

Il Consorzio è lo strumento attraverso il quale la Regione, promuove ed organizza la bonifica come mezzo permanente di difesa, conservazione, valorizzazione e tutela del suolo, di utilizzazione e tutela delle acque e salvaguardia dell'ambiente, inoltre si mette in evidenza anche come il Consorzio di tutela sia un ottimo strumento per promuovere, valorizzare informare il consumatore e curare gli interessi generali della DOC “Sicilia”.

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Il sesto Capitolo si propone di individuare i percorsi di valorizzazione della produzione

vinicola, attraverso l‟esperienza diretta ed interviste si focalizza l‟attenzione su due casi di successo, nonché leader nel settore vitivinicolo; le aziende: “Florio S.p.a” e

“ Pellegrino & C. S.p.a”.

L‟obiettivo è quello di evidenziare gli elementi di forza e di criticità di un‟offerta per i mercati esteri che ha saputo declinare le leve del marketing con il valore aggiunto rappresentato dall‟immagine territoriale.

La strategia di internazionalizzazione di queste storiche imprese Siciliane dimostra come oggi per approdare all‟estero in maniera competitiva occorra individuare strategie innovative fondate sull‟immagine del territorio. In questa prospettiva, il valore simbolico del vino e del suo territorio devono essere rinnovati per poter trovare posto nell‟universo valoriale di consumatori sempre più attenti, oltre che alla qualità del prodotto, ai significati culturali che esso veicola.

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CAPITOLO PRIMO

Analisi della Provincia di Trapani

1.1. L’economia della provincia di Trapani tra luci e ombre

Come sapete benissimo, quella che stiamo attraversando è una delle crisi economiche più pesanti mai registrate, addirittura quella che stiamo vivendo è per molti aspetti peggiore della crisi del periodo 1927-34, per calo della ricchezza prodotta, anche pro-capite, degli investimenti e dei livelli occupazionali.

Ciò si è riflesso soprattutto in un‟impennata del saldo negativo della nati-mortalità imprenditoriale1 (dello 0,37%), frutto di una discreta vitalità in entrata delle nuove imprese, ai livelli massimi del periodo, ma anche di una ben più consistente accelerazione in uscita di quelle esistenti. Settorialmente, hanno fatto registrare cali consistenti nelle costruzioni ed industria, riduzione meno evidente, invece, per il commercio. Ottimo l‟andamento del comparto turistico, mentre, pur mantenendosi positivi, i servizi hanno fatto registrare una netta attenuazione del trend di crescita degli ultimi anni.

La crisi ha prodotto effetti anche sui livelli reddituali del nostro territorio, con un calo del Valore Aggiunto, soprattutto nei due settori citati precedentemente (cioè industria e costruzioni), mentre sono risultati in crescita il terziario e l‟Agricoltura. A livello pro-capite, il V.A. è pari a 14 mila euro, circa la metà di un abitante del Nord e poco più del 60% di un italiano medio.

Altra conseguenza della negativa congiuntura economica del nostro territorio è l‟ulteriore appesantimento del mercato del lavoro trapanese, pur se a livelli meno intensi di quanto ipotizzato, purtroppo a risentirne maggiormente sono state soprattutto le fasce più deboli: cioè giovani e donne, mentre a livello settoriale i più penalizzati sono le costruzioni, che hanno dimezzato gli occupati in soli 5 anni, e il terziario.

Singolarmente, nonostante la tutto sommata limitata riduzione di occupati, vi è stato, nel trapanese, un vero e proprio boom di persone in cerca di occupazione, passate, in un solo anno, da 18 mila a quasi 27 mila (4 mila maschi in più e 5 mila donne), fenomeno questo comune anche agli altri territori.

1

Regione Siciliana e Politecnico di Milano, PTUR Struttura e Dinamica socio-economica del territorio siciliano: un’analisi a livello comunale (a cura di R. Camagni), Assessorato Territorio e Ambiente, Trapani, 2014.

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Tra le cause di questa rinnovata partecipazione al mondo del lavoro, anche se da disoccupati, vanno ricomprese:

1) la necessità per persone prima estranee al mondo del lavoro di contribuire alla formazione del reddito familiare, soprattutto per le donne, sempre tenute ai margini nel nostro territorio,

2) il calo degli inattivi per motivi di studio per la popolazione più giovane, per i motivi più svariati, (difficoltà economiche, necessità di aiutare i genitori);

3) la riduzione di coloro i quali non cercavano lavoro perchè scoraggiati;

4) nell'ultimo anno, le persone in età lavorativa rispondono al peggioramento delle prospettive occupazionali attraverso una più intensa e frequente ricerca di lavoro, proprio nei territori dove l'aumento della disoccupazione è più marcato.

Il pessimo clima di fiducia ha inciso in modo gravoso anche sulla propensione ad investire da parte degli imprenditori2, così come emerge dal tasso di variazione dei finanziamenti oltre il breve termine, in calo un po' su tutto il territorio nazionale, ma che ha subito un vero tracollo nel nostro territorio, avendo fatto registrare un calo del 7,3%, dopo anni di crescita ininterrotta, più o meno consistente. Una delle cause principali risulta essere la persistente difficoltà di accesso al credito, a causa di una politica di offerta restrittiva da parte del sistema bancario, riconducibile sia al peggioramento delle attese sul ciclo economico e sia al deterioramento della qualità del credito erogato. Il peggioramento della congiuntura si è inevitabilmente riflesso sulla qualità del credito in tutti i territori ed in particolare nella nostra provincia, con il triste primato a livello regionale di provincia con la peggiore qualità del credito e certamente una delle peggiori in Italia, visto che il livello medio nazionale arriva appena al 6%, mentre a Trapani tocca il 14%.

Tra i limiti endogeni al sistema produttivo vale la pena di evidenziare il limitato ricorso all‟innovazione e la bassissima propensione all‟export3

. Nonostante tale bassa inclinazione, le vendite all'estero hanno fatto registrare, in particolare per i settori maggiormente vocati, un crescita considerevole: le esportazioni hanno raggiunto, per la prima volta, la soglia dei 240 milioni di euro, con uno sviluppo su base annua del 13,6%. L'export trapanese continua ad essere trainato dal comparto maggiormente vocato, cioè il vinicolo. Non accenna ad arrestarsi invece l'andamento oltremodo

2

L‟art. 2082 c.c. stabilisce testualmente che è imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. 3

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positivo per la “Frutta e gli ortaggi lavorati” e per le “Altre macchine di impiego generale”, che, sono diventati la 3° e la 4° tipologia di merce esportata dal nostro territorio.

Altro settore che non sembra risentire della negativa congiuntura è quello turistico; i dati forniti dalla provincia evidenziano un aumento delle presenze, frutto di una crescita degli italiani e di un calo degli stranieri, soprattutto scandinavi, spagnoli e britannici, mentre fanno segnare progressi tra il 50 e il 60% francesi e statunitensi.

In particolare i cugini d'oltralpe sono diventati i primi frequentatori non italiani della nostra provincia e, con oltre 127 mila presenze, rappresentano oltre 1/5 della domanda straniera.

Il 2014 conferma, almeno a livello imprenditoriale, le tendenze in atto nel corso del 2013, con arretramenti più o meno pesanti per costruzioni 2,4%) e manifatturiero (-0,8%), una sostanziale tenuta del commercio ed un netto incremento per le imprese turistiche (+5,4%) e dei servizi in genere (+3%).

Il saldo della nati-mortalità imprenditoriale continua ad essere negativo, con livelli di cancellazioni ancora in crescita, rispetto al dato record del 2013, cui fa da contraltare l'ottimo andamento delle iscrizioni, che, in 11 mesi, hanno quasi raggiunto il livello di tutto il 2013. Ciò sembra voler indicare che la voglia d‟impresa è difficile da scoraggiare, mentre la resistenza di chi è già sul mercato, con anni di deterioramento del ciclo produttivo, viene più facilmente messa in crisi dal prolungato peggioramento del clima economico4.

4

Regione Siciliana (2014), Relazione sulla Situazione Economica 2014, Assessorato Bilancio e Finanza,Trapani.

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2011 2012 2013 2014 Trapani -1,68 0,26 -0,04 -0,37 Sicilia 0,04 0,96 0,96 0,44 Italia 0,28 1,19 0,82 0,31 -1,7 -1,2 -0,7 -0,2 0,3 0,8

Confronto Tassi di crescita imprenditoriale

per territorio - Anni 2009-2012

Fonte: Elaborazione CCIIA Agenzia Speciale

Andamento oltremodo positivo5 ha fatto registrare anche il movimento turistico in provincia di Trapani, almeno nel periodo gennaio-agosto, con crescite sia negli arrivi (+6%) che nelle presenze (+14,4%), grazie alla crescita esplosiva del turismo straniero, che in un solo anno è cresciuto del 56% ed è riuscito, visto il calo della domanda italiana, a salvare la stagione. A beneficiare territorialmente di tale ottimo andamento sembra essere proprio il territorio trapanese, con incrementi, rispetto all'analogo periodo precedente, per Trapani ed Erice attorno al 50% di presenze, mentre per Marsala Castellammare e Castelvetrano l'incremento oscilla “solo” tra il 27% e il 18%. Unico territorio penalizzato dai flussi turistici è quello di Mazara in calo del 19%. Vale la pena evidenziare, infine, che gli stranieri rappresentano ormai oltre il 40% di tutti i turisti presenti nelle strutture ricettive della nostra provincia.

5

C.C.I.A.A., “Rapporto Trapani 2013-2014” presentato in occasione della XI Giornata dell’Economia, Trapani, 2014.

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In lieve crescita, secondo gli ultimi dati disponibili, anche l'export (del 3%) anche se appare condizionato da due flussi ben distinti: uno in netta espansione da parte dei prodotti “non food” in generale e di alcune nuove tipologie in particolare, uno in netto regresso, anche per quei settori che in questi anni hanno spesso fatto da traino alle nostre vendite all'estero (mi riferisco all'agroalimentare).

Per quel che riguarda il vino, le vendite sono state condizionate dal sempre meno interesse dei canadesi verso i nostri prodotti e, soprattutto, dall'arretramento del mercato spagnolo, con quasi 1,5 milioni di euro in meno di acquisti. Continuano incessanti le vendite verso Stati Uniti (oltre 6,5 milioni di euro), Germania (in lieve calo a 4,8 milioni), Regno Unito, Giappone e Svizzera (tra 2 e 3 milioni di euro).

Fonte: Elaborazione CCIIA Agenzia Speciale

Nel primo caso, una spinta determinante è venuta dalla crisi produttiva della Francia, che ha bruscamente interrotto il trend decrescente in atto da anni, tornando ad acquistare in maniera massiccia il nostro prodotto e diventando, in questo modo, il nostro principale acquirente, così come appare irresistibile la crescita esponenziale fatta

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segnare dalla Spagna, che in soli 2 anni è diventato il terzo mercato di sbocco dei nostri vini. Bene anche le vendite verso il Regno Unito, cresciute di oltre il 50% nell'ultimo anno, così come la crescita più modesta ma costante degli acquisti da parte degli statunitensi, che, con quasi 8 milioni di euro, rappresentano da anni una certezza per il nostro export.

Purtroppo hanno segnato dei cali, anche se non particolarmente evidenti, le vendite verso la Germania, la Svizzera e il Giappone, mentre destano molte più preoccupazioni il calo del Canada, con un decremento superiore al 40% su base annua, e la scomparsa degli acquisti da parte dei compratori russi, poco più di 800 mila euro di controvalore , contro i 4 milioni di 2 anni prima.

1.2. La Strategia della Camera di commercio di Trapani

La Mappa Strategica della Camera di commercio di Trapani è frutto di una declinazione temporale degli impegni di Mandato, pertanto assume carattere di sistematizzazione dei contenuti definiti dapprima nel Programma Pluriennale e in seguito, nella Relazione Previsionale e Programmatica e identifica in una rappresentazione sintetica la performance da conseguire per l‟anno 2014-2016, mediante la declinazione della Vision dell‟Ente in Linee Strategiche e relativi Obiettivi Strategici, tra loro collegati da specifiche relazioni di causa effetto.

Le aree strategiche costituiscono le prospettive in cui vengono idealmente scomposti e specificati il mandato istituzionale, la mission e la vision dell‟Ente camerale.

La definizione delle aree strategiche è scaturita da un‟attenta analisi congiunta dei fattori interni e dei fattori esterni alla Camera di Commercio e il Programma Pluriennale che abbraccia tutta l‟attività della Camera.

Secondo l‟impostazione BSC, già richiamata, le linee strategiche di cui sopra, in continuità naturale con la programmazione di mandato, vengono ad articolarsi in obiettivi strategici di natura multidimensionale così come descritti nella Mappa Strategica di seguito riportata.

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1.3. Missioni

Le missioni6 rappresentano le funzioni politico-istituzionali principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalle amministrazioni pubbliche nell‟utilizzo delle risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate e sono definite in base allo scopo istituzionale dell‟amministrazione.

Le missioni individuate dal Ministero dello Sviluppo Economico con circolare prot. n. 148123 del 12 settembre 2013 per le Camere di Commercio sono:

 Competitività e sviluppo delle imprese,

 Regolazione dei mercati,

 Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema,

 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche.

1.3.1. Missione: Competitività e sviluppo delle Imprese

Nella missione “Competitività e sviluppo delle imprese” confluiscono le attività comprese nella funzione D come individuata dal DPR 254/2005, ad eccezione di quelle inerenti l‟internazionalizzazione delle imprese.

Si tratta dunque di tutte le iniziative promozionali a sostegno del mondo imprenditoriale provinciale che si sostanziano in interventi diretti (realizzazione di fiere, mostre) o indiretti (contributi per la realizzazione di eventi anche in collaborazione con le Istituzioni locali).

Obiettivo: Promuovere e qualificare l’offerta turistica

Le azioni che riguardano i sistemi turistici e commerciali hanno una indiscussa trasversalità con quasi tutti i temi dello sviluppo dei settori produttivi e delle eccellenze del nostro territorio e, laddove promossi secondo approcci ispirati a principi di sostenibilità, consentono anche di migliorare la qualità della vita dei cittadini, garantire la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e identitario dei territori. A tal fine la Camera7 intende realizzare azioni volte a sviluppare il sistema turistico locale stimolando la destagionalizzazione, il turismo culturale e locale.

In tal senso si prevede di sostenere in ambito locale, iniziative che favoriscano lo sviluppo del turismo, privilegiando l‟organizzazione di manifestazioni con rilevante

6

C.C.I.A.A., Documenti piani e sviluppi, C.C.I.A.A, Trapani PIRA, 2014. 7

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attrattiva turistica ed eventi strettamente correlati con la promozione del turismo e delle tipicità locali, ed anche correlati allo sviluppo di altri settori.

Alla stessa finalità risponde la partecipazione, prevista per l‟annualità 2014, al progetto del Fondo di perequazione “Sportelli turismo: sviluppo del marchio ospitalità italiana e valorizzazione del sistema dei beni culturali dei territori”.

Il progetto si pone l‟obiettivo di rafforzare la presenza del sistema di certificazione Ospitalità Italiana sensibilizzando le imprese della filiera turistica verso l‟adozione dei criteri di qualità del Marchio Ospitalità Italiana, oltre che di stimolare un approccio imprenditoriale alla gestione e valorizzazione delle risorse culturali (beni, musei, opere d‟arte, monumenti) per innestare meccanismi positivi, anche di mecenatismo moderno. La Camera di commercio di Trapani inoltre, attraverso il supporto dell‟Azienda Speciale “Servizi alle Imprese” punterà sulla promozione dell‟offerta turistica e sulla diffusione della conoscenza delle attrattive provinciali attraverso l‟ulteriore potenziamento del sistema wi-fi free zone e del portale di informazioni sul territorio provinciale. Il progetto infatti rappresenta una finestra virtuale su tutta la provincia di Trapani ideato per aiutare i turisti a vivere al meglio il loro soggiorno in provincia, scoprendo tutto ciò che c‟è da vedere, gli itinerari consigliati, i servizi attivi, le escursioni da non perdere, i prodotti da gustare, le chiese ed i monumenti da visitare. Al fine di dare una concreta prospettiva di sviluppo al territorio, nel corso del 2013, la Camera di Trapani ha dichiarato il proprio impegno in maniera fattiva attraverso il sostegno al potenziamento dell‟aeroporto Vincenzo Florio, che con il suo notevole flusso di passeggeri contribuisce alla crescita economica dell‟intero comprensorio, e all‟accordo per lo svolgimento coordinato di tutte le attività finalizzate al supporto dell‟incremento dei flussi turistici in ingresso sul territorio della provincia di trapani

Obiettivo: Promuovere, valorizzare e tutelare le produzioni tipiche locali

In considerazione che l‟immagine di un territorio è data anche dai suoi prodotti tipici e tradizionali8, la Camera di Trapani intende individuare nel corso del 2014 specifici interventi volti a valorizzarne la conoscenza e la qualità nonché a promuoverli anche quale prodotto “souvenir” per il turista italiano e straniero.

In tal senso proseguiranno le azioni di riconoscimento della qualità e dell‟integrità delle tipicità trapanesi, verificandone e proteggendone l‟origine geografica attraverso le attività di Certificazione di qualità dei prodotti agroalimentari. In particolare si punterà

8

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all‟incremento e al miglioramento degli standard di efficacia e di efficienza con lo sviluppo ed il potenziamento dei servizi relativi alla certificazione di qualità di cui ai Piani di controllo dell‟olio “ Valli Trapanesi “ e dei “Capperi di Pantelleria” e del “Sale Marino di Trapani” recentemente riconosciuto a I.G.P. - Indicazione Geografica Protetta dal Ministero delle risorse agroalimentari cercando, fra l‟altro, di intraprendere iniziative tendenti alla approvazione, nel tempo, del disciplinare per la certificazione di qualità di altri prodotti agroalimentari della Provincia.

Inoltre, sempre al fine di promuovere e valorizzare le produzioni tipiche locali si prevede di realizzare e sostenere iniziative e progetti di rilievo, di promozione eno-gastronomica, che favoriscano la conoscenza e la valorizzazione delle tipicità locali. Tra questi si colloca anche la prosecuzione del progetto del Fondo Perequativo “Dieta mediterranea ed Expò 2015” volto a valorizzare, in chiave innovativa, i territori ed il loro patrimonio eno-gastronomico attraverso il volano della Dieta Mediterranea con le positive ricadute che ne possono derivare per tutta la filiera (produttori di materie prime, aziende agroalimentari, operatori della ristorazione).

Le iniziative realizzate nel corso del 2013 hanno consentito di approfondire ulteriormente la conoscenza della filiera alimentare di qualità ed anche di individuare alcuni territori in cui le tradizioni alimentari unite a quelle culturali e geografiche sono ancora vive e radicate; questi territori rappresentano un patrimonio importantissimo del nostro sistema economico ed un interessante strumento di promozione agli occhi degli operatori internazionali.

Un‟ottima opportunità per dare visibilità ai nostri territori (ed alle imprese che vi operano), che sono stati alla base della nascita e dell‟affermazione del modello alimentare mediterraneo è rappresentata da Expo 2015, che ha come tema l‟alimentazione nei suoi diversi aspetti (economico, educativo, culturale, ambientale). Per l‟anno 2014, infatti, il progetto avrà lo scopo di creare strumenti per attrarre i visitatori all‟Expo 2015 promuovendo il patrimonio gastronomico dell‟intero territorio nazionale che è alla base della Dieta Mediterranea.

Obiettivo: Creare un sistema imprenditoriale di qualità promuovendo la crescita del capitale umano

Anche nel 2014 la Camera per portare avanti il proprio programma di formazione per le imprese si avvarrà del proprio braccio operativo che è costituito dall„Azienda Speciale Servizi alle Imprese.

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Con tale termine si vuole intendere un ampio spettro di iniziative9 e quindi una varia tipologia di processi, che abbraccino cioè quella che viene chiamata “formazione manageriale”; eventi di informazione e aggiornamento su diverse tematiche che riguardano le imprese, ma anche orientamento verso le professioni e il lavoro rivolto soprattutto ai giovani.

In quest‟ambito si continuerà, quindi, a collaborare con le Università per la realizzazione di progetti formativi e di orientamento che prevedano la realizzazione di stage, presso il nostro Ente, da parte di studenti iscritti prevalentemente alla facoltà di Economia e Commercio, Informatica, Comunicazione, Ingegneria Ambientale. Sarà continuata e incrementata anche l‟attività formativa rivolta agli studenti di istituti delle scuole superiori di Trapani e provincia, in particolare, con gli istituti tecnici commerciali e i licei scientifici, prevedendo oltre a incontri in sede anche visite di funzionari camerali presso gli istituti scolastici.

Particolare attenzione inoltre si intende dare alla formazione sul tema delle reti di impresa, fattore che rappresenta una efficace strategia per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e un innovativo strumento competitivo per le aziende del nostro territorio, in particolare per le micro, piccole e medie imprese. A tal fine risponde la partecipazione al progetto del Mise “Reti di Impresa”10

all‟interno del quale è prevista la realizzazione di azioni finalizzate a promuovere lo strumento delle reti di imprese, e favorire la stesura dei contratti di rete, privilegiando cicli seminariali sul territorio, ricerche e mappature delle reti e delle filiere, manualistica per la costituzione e la gestione delle reti di impresa, appositi studi di fattibilità e stesura delle relative tipologie contrattuali che si attagliano ai modelli organizzativi di rete per filiere distributive, produttive e per dimensione imprenditoriale. Inoltre al fine di sostenere l‟avvio di nuova imprenditorialità e l‟autoimpiego per promuovere processi di Job creation è previsto lo sviluppo del progetto Mise “i servizi integrati per la nuova imprenditorialità”. Il progetto prevede una serie di iniziative finalizzate a promuovere e sostenere l‟autoimpiego, la creazione e lo start-up di nuove imprese, attraverso il finanziamento di interventi destinati a realizzare un‟offerta integrata di servizi di informazione,

9Notarstefano G. (2013), Le determinanti dell‟impenditorialità. Un modello interpretativo in Notarstefano G. (a cura di) “Imprenditorialità: tratti, fatti e ritratti. Misure e modelli per l‟analisi del fenomeno imprenditoriale”.

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orientamento, formazione, assistenza tecnica ed accompagnamento all‟imprenditorialità, sviluppando modelli analoghi a quelli dei Punti o Servizi Nuova Impresa.

Nel 2014 la Camera di commercio di Trapani al fine di migliorare la competitività del tessuto produttivo provinciale, muoverà la sua azione su iniziative finalizzate a facilitare il trasferimento dell‟innovazione tecnologica ed organizzativa affinché le PMI possano introdurre innovazioni nei processi di produzione e nei modelli organizzativi. Gli interventi a favore delle PMI, in particolare, non dovrebbero puntare solo a facilitare la diffusione e il trasferimento delle innovazioni a livello locale, ma anche ad attivarne la domanda con strumenti adeguati. In tale ambito rientrano le azioni previste nel progetto “Servizi avanzati di IT e banda larga, risparmio energetico e trasferimento tecnologico; Azione 3: Trasferimento dell‟innovazione tecnologica e organizzativa”.

1.3.2. Missione: Regolazione dei mercati

Obiettivo: Rafforzare le attività di vigilanza e controllo e accrescere la trasparenza del mercato

In materia di vigilanza, occorrerà agire in sinergia con le iniziative intraprese dal sistema camerale per il rafforzamento dell‟attività ispettiva in materia metrologica, della sicurezza dei prodotti e delle manifestazioni a premio al fine, previa la formazione del personale addetto, di incrementare o avviare le campagne ispettive. Nel corso del 2014, l‟Ente, inoltre presterà maggiore attenzione alle azioni di vigilanza sulla conformità e sicurezza dei prodotti, sia per tutelare i consumatori dalla circolazione di prodotti non sicuri sia per garantire una concorrenza leale tra i vari operatori economici coinvolti. In materia di trasparenza dei prezzi e delle tariffe si potrà favorire l'attività di deposito e pubblicazione dei listini. Parallelamente continuerà l'attività della Commissione per l‟accertamento dei prezzi all‟ingrosso che permette di rilevare ed elaborare i prezzi di alcuni prodotti rilevanti per il mercato locale praticati nelle transazioni all'ingrosso. Nel corso del 2014 inoltre l‟Ente focalizzerà il proprio impegno su iniziative volte a favorire la diffusione della conoscenza dell'attività di controllo dei contratti attraverso la realizzazione di momenti informativi all'utenza, la divulgazione tramite sito, attività informativa sui prodotti elaborati da Unioncamere nazionale.

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1.3.3. Missione: Commercio Internazionale ed Internazionalizzazione del sistema produttivo

Programma: Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy

La Camera di Commercio di Trapani, quale Istituzione al servizio delle imprese e punto d‟incontro tra le diverse realtà economiche della Città e della sua provincia, svolge la sua funzione di sostegno alla internazionalizzazione delle imprese del suo territorio, attuando una politica attiva, mirata alla tutela e alla valorizzazione del sistema produttivo locale anchein ambito internazionale.

Obiettivo: Stimolare l'internazionalizzazione delle imprese

Per supportare lo sforzo delle imprese, rivolto al processo di internazionalizzazione, saranno organizzati nel corso dell‟anno seminari tecnici mirati ad affrontare le problematiche operative più attuali in materia di dogane e trasporti, contrattualistica e fiscalità internazionali. A tal fine risponde l‟adesione all‟iniziativa di sistema “Sportelli Internazionalizzazione” volta a realizzare a livello provinciale sportelli informativi e di primo orientamento per l‟internazionalizzazione delle imprese con l‟obiettivo di promuovere quindi la cultura dell‟internazionalizzazione e riqualificare i servizi offerti. Potranno essere organizzati workshop tra aziende locali ed operatori esteri.

Per raggiungere gli obiettivi proposti con questa linea programmatica si prevede, anche per quest‟anno, di predisporre, di concerto con le associazioni di categoria, un programma di work-shop e di mostre e fiere, in Italia ed all‟Estero, a cui partecipare sia con stand istituzionali che con l‟acquisizione di spazi da mettere a disposizione delle imprese che vi accedono secondo le modalità previste dai bandi pubblicati.

Inoltre, l‟adesione ad iniziative del sistema camerale potrà contribuire a realizzare azioni particolarmente efficaci nel campo dell‟internazionalizza zione.

Alcuni degli interventi promozionali della predetta linea programmatica, saranno demandati all‟Azienda Speciale “Servizi alle Imprese” con conseguente trasferimento dei relativi stanziamenti dal bilancio.

In quest‟ultimo ambito si colloca il progetto denominato “Siciliamo” di cui nel 2014 si dovrebbe organizzare la sesta edizione. La manifestazione consiste in una vetrina qualificata di valenza internazionale per i vini, gli oli e l'artigianato della nostra provincia. La scelta oculata del periodo in cui svolgere la manifestazione dovrebbe, inoltre, contribuire a destagionalizzare il turismo.

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1.3.4. Missione: Servizi Istituzionali e generali delle Amministrazioni Pubbliche Obiettivo: Valorizzazione delle sinergie di rete e del "networking" anche nella gestione dei servizi

Lo svolgimento del proprio ruolo in un contesto altamente critico è senza dubbio facilitato dal riconoscimento normativo dell‟essere sistema camerale, un vero e proprio sistema a rete, di cui fanno parte, oltre alle camere di commercio italiane, le camere di commercio all‟estero e quelle estere in Italia, le aziende speciali camerali, le Unioni regionali, l‟Unioncamere nazionale e le strutture di sistema che consente di sfruttare le potenzialità offerte dal sistema integrato camerale11.

Proprio al fine di sfruttare queste opportunità si cercherà di mettere in campo azioni volte a potenziare le sinergie di rete e incentivare il “networking” quali la presenza della Camera ad incontri e riunioni presso Unioncamere Sicilia, per la individuazione e definizione di linee strategiche ed operative di comune interesse, nonchè la costante partecipazione ai gruppi tecnici di lavoro presso organismi e strutture del sistema camerale, che rappresentano proficui momenti di confronto, di condivisione di esperienze e prassi e di elaborazione di linee interpretative ed operative comuni in occasione di introduzione di disposizioni legislative e regolamentari che hanno un impatto sul sistema camerale.

Obiettivo: Sviluppare forme innovative di comunicazione ed interazione con l'utenza, interna ed esterna

La comunicazione è diventata parte integrante dell‟azione delle pubbliche amministrazioni; la Camera di commercio, per farsi conoscere adeguatamente, deve comunicare alle imprese ed ai consumatori i progetti e le attività che svolge, il proprio ruolo e le proprie funzioni.

Nell‟anno 2014 si prevede di intensificare la comunicazione verso l‟esterno: per rendere maggiormente visibile l‟attività della Camera saranno presentati, in occasione di conferenze stampa oppure divulgati mediante comunicati stampa e social network, i progetti camerali più importanti e significativi per l‟economia provinciale nonché gli studi e le ricerche effettuate.

Un altro strumento di comunicazione, informazione e supporto all‟utenza è rappresentato dal sito internet camerale che nel corso del 2014 verrà ulteriormente sviluppato e potenziato.

11

Figura

Tabella A  Superficie  potenziale di  irrigazione Superficie  effettiva di irrigazione Mc di  concessione acque Mc di effettivo utilizzo di acque N

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