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Viale Aldo Moro, 50 - 40127 Bologna - Tel. 051 527.5714 – 527.5270 email AlSegrAtti@Regione.Emilia-Romagna.it WEBwww.assemblea.emr.it

REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA ATTO DI INDIRIZZO – RISOLUZIONE

Oggetto n. 7878 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso il Governo affinché riporti a livello europeo la necessità di ridefinire il contenuto del "servizio universale" in base all'evoluzione tecnologica occorsa al settore delle comunicazioni, che non può trascurare la pervasività assunta oggi dalla telefonia e dalla navigazione Internet su rete mobile, chiedendo inoltre al Governo di verificare la possibilità, in sede di emanazione dei criteri e delle procedure di evidenza pubblica necessarie all'utilizzo di frequenze per gli operatori fisici del sistema cellulare, di inserire premialità sulla base di parametri oggettivi territoriali che tendano a favorire coloro che coprono le aree montane disagiate. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Molinari, Zappaterra, Cardinali, Campedelli, Rontini, Lori, Poli, Mumolo, Serri, Caliandro, Bagnari, Montalti, Boschini, Sabattini, Zoffoli, Rancan, Soncini, Delmonte, Taruffi, Torri (DOC/2019/670 del 30 ottobre 2019)

RISOLUZIONE

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Premesso che

il sostegno ai territori disagiati, a partire da quelli montani, rappresenta un tassello fondamentale dell’impegno programmatico ed economico della nostra Regione, che anche col bilancio recentemente approvato ha destinato 4 milioni annui al Fondo regionale per la montagna e ha disposto il taglio dell'Irap fino al 50% per aziende ed esercizi commerciali in Appennino e l’azzeramento dell'imposta alle nuove per tre anni.

È tuttavia chiaro che lo spopolamento delle zone montane non potrà essere contrastato efficacemente senza che sia garantita ovunque l’erogazione dei servizi essenziali alla vita quotidiana, fra cui rientrano indubbiamente quelli legati alle comunicazioni.

Rilevato che

alcuni episodi di spiccato maltempo occorsi negli ultimi mesi dello scorso anno hanno evidenziato la fragilità infrastrutturale di alcune aree appenniniche, a partire da quelle piacentine, in cui cittadini ed istituzioni si sono trovati per giorni nell’impossibilità di accedere alle comunicazioni telefoniche

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su rete mobile, situazione non solo estremamente disagevole, ma anche altamente pericolosa, visto il frangente di emergenza nella quale è occorsa.

Il problema principale, in queste zone, è l’assenza di operatori che garantiscano il servizio di telefonia mobile, poiché evidentemente in perdita e dunque non sostenibile in una situazione di libero mercato.

D’altro canto, la normativa sul “servizio universale”, di matrice comunitaria, restituisce una realtà ormai obsoleta, dove la garanzia di “un insieme minimo di servizi di una qualità determinata, accessibili a tutti gli utenti a prescindere dalla loro ubicazione geografica e, tenuto conto delle condizioni nazionali specifiche, offerti ad un prezzo accessibile”, è limitata al solo servizio di telefonia fissa e ancora prevede l’installazione di telefoni pubblici a pagamento, obbligo evidentemente anacronistico e, come tale, sospeso dall’Autorità Garante già nel 2010.

Evidenziato che

l’Emilia-Romagna, per tentare di arginare il problema dell’assenza di antenne di telefonia mobile in questi territori, con DGR 1864 del novembre 2018 ha approvato un modello per la realizzazione di tralicci in zone montane ove è palese il fallimento di mercato da parte di tutti gli operatori fisici del sistema cellulare mediante puntuale ricognizione e ove almeno un operatore sarà interessato a dare copertura in tale zona, dichiarando i tralicci opere pubbliche e dando mandato esclusivo a Lepida di procedere alla progettazione di fattibilità tecnica ed economica, alla progettazione esecutiva, alla realizzazione, al collaudo e alla successiva gestione dei tralicci e di operare in nome e per conto di Regione Emilia-Romagna per la definizione contrattuale dei siti ove far sorgere i tralicci.

Impegna la Giunta

ad intervenire presso il Governo affinché riporti a livello europeo la necessità di ridefinire il contenuto del “servizio universale” in base all’evoluzione tecnologica occorsa al settore delle comunicazioni, che non può trascurare la pervasività assunta oggi dalla telefonia e dalla navigazione Internet su rete mobile.

A chiedere al Governo di verificare la possibilità, in sede di emanazione dei criteri e delle procedure di evidenza pubblica necessarie all’utilizzo di frequenze per gli operatori fisici del sistema cellulare, di inserire premialità sulla base di parametri oggettivi territoriali che tendano a favorire coloro che coprono le aree montane disagiate.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 29 ottobre 2019

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