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Degenze ad alto isolamento

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Academic year: 2022

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(1)

ESTERO

Svizzera SWKI 99/3 F 400/5/2003

Ventilazione negli ospedali Germania DIN 1946-4 (2008)

USA st. 170 (2008)

UK HTM 03-01 Part. A Controllo della contaminazione negli ospedali

Francia NS F 90-351 ITALIA

Decreto Bindi D.P.R. 14 gennaio 1997

Circolare del Ministero LL.PP. 13011 del 22/11/74 Linee Guide ISPESL luoghi di lavoro

ISPESL - valutazione del rischio applicato alla struttura del SSN UNI 10339

UNI EN 13779

Prevenzioni della turbecolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati

I reparti ospedalieri identificati come reparti ad alto isolamento non sono composti solo da delle degenze dei reparti di patologie infettive ed ematologiche, ma anche da una serie di locali di supporto quali: studi medici, ufficio della caposala, locale infermieri, cucina reparto, deposito medicinali e soggiorno.

La presenza di locali con diversa destinazione d’uso, e il modo in cui è articolata, influenza il progetto degli impianti e la prassi per l’accesso ai singoli reparti.

» Degenze a singolo letto per malati immunocompromessi ad alto isolamento.

» Degenze a singolo letto per patologie ematologiche a bassa criticità predisposta per la conversione a degenza ad alto isolamento come al punto precedente.

» Degenze a doppio letto per patologie ematologiche a bassa criticità

» Locale visite.

» Accesso comune tra i locali di supporto, il reparto di degenza di ematologia e le degenze per infetti.

» Percorsi differenti per gli operatori sanitari e per le visite dei parenti.

Caratteristiche dei reparti ad alto isolamento

Riferimenti normativi per le degenze

SagiCofim spa

Clima Filtrazione Ingegneria via Firenze 1

20063 Cernusco sul Naviglio Milano Italia

tel +39 02 929021 faz +39 02 9292300 info@sagicofim.com www.sagicofim.com

Degenze ad alto isolamento

Un ospedale è un luogo di cura ma è anche un’azien- da, che deve tendere a garantire i migliori risultati controllando al tempo stesso i costi e tanto più gli sprechi, per cui occorre minimizzare il numero e il tempo delle degenze, garantendo a ogni paziente at- tenzione e prestazioni al massimo livello.

Uno dei problemi che riguardano la salute dei pa- zienti, lontano dall’essere debellato, è costituito dalle infezioni nosocomiali causate anche da patogeni aerosospesi. Se tuttavia se ne indagano le cause, si scopre che si può davvero fare molto per ridurne la propagazione.

Questo vale per i reparti critici (immunodepressi, in- fettivi, blocchi operatori), ma anche per le altre zone di degenza, di lavoro e di visita.

Si tratta di stabilire il controllo per contenere ogni forma di contaminazione, creando zone all’inter- no dell’ospedale e imponendo il rispetto di norme e procedure comportamentali ben precise. Il discor- so riguarda certamente gli impianti di ventilazione e condizionamento dell’ospedale, che possono trasfor- marsi in veicoli di infezione e di contagio, ma posso- no anche fornire protezioni e difese assai efficaci, e concerne anche le procedure operative che devono mantenere in perfetta efficienza i suddetti impianti.

La definizione di specifiche stringenti per il trattamen- to di malati immunodepressi ci ha spinti a valutare tutte le criticità del processo, questo al fine di proporre una soluzione a garanzia del corretto controllo della contaminazione aerosospesa.

Tale soluzione è composta da unità di trattamento aria specifiche e dedicate ad ogni degenza, nonché flussi unidirezionali con filtrazione terminale assoluta.

(2)

ESTERO

Svizzera SWKI 99/3 F 400/5/2003

Ventilazione negli ospedali Germania DIN 1946-4 (2008)

USA st. 170 (2008)

UK HTM 03-01 Part. A Controllo della contaminazione negli ospedali

Francia NS F 90-351 ITALIA

Decreto Bindi D.P.R. 14 gennaio 1997

Circolare del Ministero LL.PP. 13011 del 22/11/74 Linee Guide ISPESL luoghi di lavoro

ISPESL - valutazione del rischio applicato alla struttura del SSN UNI 10339

UNI EN 13779

Prevenzioni della turbecolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati

I reparti ospedalieri identificati come reparti ad alto isolamento non sono composti solo da delle degenze dei reparti di patologie infettive ed ematologiche, ma anche da una serie di locali di supporto quali: studi medici, ufficio della caposala, locale infermieri, cucina reparto, deposito medicinali e soggiorno.

La presenza di locali con diversa destinazione d’uso, e il modo in cui è articolata, influenza il progetto degli impianti e la prassi per l’accesso ai singoli reparti.

» Degenze a singolo letto per malati immunocompromessi ad alto isolamento.

» Degenze a singolo letto per patologie ematologiche a bassa criticità predisposta per la conversione a degenza ad alto isolamento come al punto precedente.

» Degenze a doppio letto per patologie ematologiche a bassa criticità

» Locale visite.

» Accesso comune tra i locali di supporto, il reparto di degenza di ematologia e le degenze per infetti.

» Percorsi differenti per gli operatori sanitari e per le visite dei parenti.

Caratteristiche dei reparti ad alto isolamento

Riferimenti normativi per le degenze

SagiCofim spa

Clima Filtrazione Ingegneria via Firenze 1

20063 Cernusco sul Naviglio Milano Italia

tel +39 02 929021 faz +39 02 9292300 info@sagicofim.com www.sagicofim.com

Degenze ad alto isolamento

Un ospedale è un luogo di cura ma è anche un’azien- da, che deve tendere a garantire i migliori risultati controllando al tempo stesso i costi e tanto più gli sprechi, per cui occorre minimizzare il numero e il tempo delle degenze, garantendo a ogni paziente at- tenzione e prestazioni al massimo livello.

Uno dei problemi che riguardano la salute dei pa- zienti, lontano dall’essere debellato, è costituito dalle infezioni nosocomiali causate anche da patogeni aerosospesi. Se tuttavia se ne indagano le cause, si scopre che si può davvero fare molto per ridurne la propagazione.

Questo vale per i reparti critici (immunodepressi, in- fettivi, blocchi operatori), ma anche per le altre zone di degenza, di lavoro e di visita.

Si tratta di stabilire il controllo per contenere ogni forma di contaminazione, creando zone all’inter- no dell’ospedale e imponendo il rispetto di norme e procedure comportamentali ben precise. Il discor- so riguarda certamente gli impianti di ventilazione e condizionamento dell’ospedale, che possono trasfor- marsi in veicoli di infezione e di contagio, ma posso- no anche fornire protezioni e difese assai efficaci, e concerne anche le procedure operative che devono mantenere in perfetta efficienza i suddetti impianti.

La definizione di specifiche stringenti per il trattamen- to di malati immunodepressi ci ha spinti a valutare tutte le criticità del processo, questo al fine di proporre una soluzione a garanzia del corretto controllo della contaminazione aerosospesa.

Tale soluzione è composta da unità di trattamento aria specifiche e dedicate ad ogni degenza, nonché flussi unidirezionali con filtrazione terminale assoluta.

(3)

ESTERO

Svizzera SWKI 99/3 F 400/5/2003

Ventilazione negli ospedali Germania DIN 1946-4 (2008)

USA st. 170 (2008)

UK HTM 03-01 Part. A Controllo della contaminazione negli ospedali

Francia NS F 90-351 ITALIA

Decreto Bindi D.P.R. 14 gennaio 1997

Circolare del Ministero LL.PP. 13011 del 22/11/74 Linee Guide ISPESL luoghi di lavoro

ISPESL - valutazione del rischio applicato alla struttura del SSN UNI 10339

UNI EN 13779

Prevenzioni della turbecolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati

I reparti ospedalieri identificati come reparti ad alto isolamento non sono composti solo da delle degenze dei reparti di patologie infettive ed ematologiche, ma anche da una serie di locali di supporto quali: studi medici, ufficio della caposala, locale infermieri, cucina reparto, deposito medicinali e soggiorno.

La presenza di locali con diversa destinazione d’uso, e il modo in cui è articolata, influenza il progetto degli impianti e la prassi per l’accesso ai singoli reparti.

» Degenze a singolo letto per malati immunocompromessi ad alto isolamento.

» Degenze a singolo letto per patologie ematologiche a bassa criticità predisposta per la conversione a degenza ad alto isolamento come al punto precedente.

» Degenze a doppio letto per patologie ematologiche a bassa criticità

» Locale visite.

» Accesso comune tra i locali di supporto, il reparto di degenza di ematologia e le degenze per infetti.

» Percorsi differenti per gli operatori sanitari e per le visite dei parenti.

Caratteristiche dei reparti ad alto isolamento

Riferimenti normativi per le degenze

SagiCofim spa

Clima Filtrazione Ingegneria via Firenze 1

20063 Cernusco sul Naviglio Milano Italia

tel +39 02 929021 faz +39 02 9292300 info@sagicofim.com www.sagicofim.com

Degenze ad alto isolamento

Un ospedale è un luogo di cura ma è anche un’azien- da, che deve tendere a garantire i migliori risultati controllando al tempo stesso i costi e tanto più gli sprechi, per cui occorre minimizzare il numero e il tempo delle degenze, garantendo a ogni paziente at- tenzione e prestazioni al massimo livello.

Uno dei problemi che riguardano la salute dei pa- zienti, lontano dall’essere debellato, è costituito dalle infezioni nosocomiali causate anche da patogeni aerosospesi. Se tuttavia se ne indagano le cause, si scopre che si può davvero fare molto per ridurne la propagazione.

Questo vale per i reparti critici (immunodepressi, in- fettivi, blocchi operatori), ma anche per le altre zone di degenza, di lavoro e di visita.

Si tratta di stabilire il controllo per contenere ogni forma di contaminazione, creando zone all’inter- no dell’ospedale e imponendo il rispetto di norme e procedure comportamentali ben precise. Il discor- so riguarda certamente gli impianti di ventilazione e condizionamento dell’ospedale, che possono trasfor- marsi in veicoli di infezione e di contagio, ma posso- no anche fornire protezioni e difese assai efficaci, e concerne anche le procedure operative che devono mantenere in perfetta efficienza i suddetti impianti. La definizione di specifiche stringenti per il trattamen- to di malati immunodepressi ci ha spinti a valutare tutte le criticità del processo, questo al fine di proporre una soluzione a garanzia del corretto controllo della contaminazione aerosospesa.

Tale soluzione è composta da unità di trattamento aria specifiche e dedicate ad ogni degenza, nonché flussi unidirezionali con filtrazione terminale assoluta.

(4)

Si utillizzano camere di degenza singole per pazienti:

1 che hanno subito trapianti 2 affetti da leucemie

3 ustionati

4 sottoposti a cure immunosoppressive 5 immunocompromessi

Per le degenze adibite a malati immunodepressi è necessario considerare quanto segue:

» Alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

» Trattamento farmacologico prolungato nel tempo suddiviso in fasi e con immissione endovenosa.

» Il trattamento per i pazienti può durare diverse settimane.

Per tali ragioni l‘intero reparto deve essere struttu- rato in modo da garantire la massima protezione di queste degenze mediante il controllo rigoroso della contaminazione sia essa da contatto che aerosospesa.

PROTECTION ROOM

Il reparto è strutturato prevedendo pressioni diffe- renziate per i locali e percorsi dedicati ai diversi utenti.

L’andamento della pressione degli ambienti è ovviamente via via crescente verso le degenze ad alto contenimento.

Il telaio è sagomato appositamente per faci-litare la pulizia.

La UTA alloggia tre ventilatori plug-fan di- sposti verticalmente e dotati di motore EC. L’impiego di questa tipologia di ventilatore garantisce la pulizia e l’ispezionabilità della girante.

L’intero modulo è isolato acusticamente, com- presi gli sportelli di accesso ai ventilatori. Il sistema è dotato di presa di campionamento aerosol a monte della sezione filtrante per ef- fettuare il test di integrità dei filtri terminali (ISO 14644-3).

Le condizioni termoigrometriche della camera sono controllate mediante l’immissione dell’a- ria primaria all’interno del plenum di aspirazio- ne dai ventilatori di ricircolo.

Le condizioni fissate per il paziente sono date da temperatura dell’aria uguale a 26 °C e umidità relativa uguale a 50% per tutto l’anno.

L’aria primaria garantisce anche la pressurizza- zione del locale degenza e della bussola, men- tre la differenza di pressione tra degenza e zona filtro è mantenuta dalla perdita di carico della porta.

Per consentire la manutenzione dell’unità, i pan- nelli (ove necessario) sono asportabili e apribi- li agendo su elementi di bloccaggio a pressione progressiva. La tenuta tra i pannelli è effettuata mediante guarnizione in EPDM.

Il flusso che attraversa la porta, che ha lo scopo di investi- re il personale in procinto di entrare all’interno della de- genza creando una barriera alla contaminazione, è poi indirizzato verso la ripresa dal modulo di ventilazione. In questa configurazione tutto il volume occupato dal pa- ziente è ventilato da aria filtrata con filtri HEPA H14.

L’operatività della sala in condizioni diurne è garantita da una portata di aria complessiva in grado di mantenere una velocità media nella sezione della sala di 0,36 m/s e una rumorosità inferiore ai 48 dBA. In regime notturno la portata viene ridotta fino a un valore tale da garantire una rumorosità più bassa, portando la velocità media a 0,15 m/s pari a 147 vol/h.

L’impianto per il trattamento dell’aria immessa in ambien- te è composto da:

» diffusore filtrante a parete

» griglia di aspirazione dell’aria di ricircolo dalla zona filtro

» batteria di raffreddamento sensibile per abbattere i carichi termici prodotti dai ventilatori di ricircolo

» silenziatore di ripresa

» silenziatore di mandata

» modulo ventilante.

Il malato infetto è il portatore umano colonizzato in grado di disseminare microbi.

L’infezione richiede tre fattori:

» una sorgente di microorganismi infettati

» un ospite suscettibile

» un mezzo di trasmissione per il microrganismo.

Esiste un alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea. Il trattamento farmacologico che può durare diverse settimane, è suddiviso in fasi e prevede l’immissione endovenosa.

Le porte di accesso ad ogni locale devono essere dotate di indicatori d’accesso.

UNITÀ TRATTAMENTO ARIA COMPATTA PER AMBIENTI CRITICI OSPEDALIERI

L’unità di trattamento compatta è pensata per es- sere alloggiata in spazi ristretti, laddove sia neces- sario condizionare piccoli ambienti ad alto isola- mento occupando il minor spazio possibile. La struttura portante dell’unità ventilante per am-

bienti ad alto isolamento è composta da un telaio in acciaio AISI 316 L.

I pannelli, del tipo a sandwich, sono isolati e co- stituiti da una lamiera interna in AISI 316 L ed esterna in AISI 304.

INFETTIVI

L’efficacia del flusso orizzontale

Il flusso dell’aria deve lambire prima il paziente e poi gli operatori subito prima di essere ripreso, in modo da impedire la contaminazione del paziente da parte del personale che, in questo modo, ope-ra sempre a valle della zona di respirazione del paziente.

Il diffusore filtrante occupa tutta la parete di testa del letto.

L’aria in uscita dal diffusore attraversa il volume occupato dal paziente ed esce dalla porta posta ai piedi del letto del paziente, che è dotata di pan- nellatura in lamiera microstirata, per consentire il passaggio dell’aria.

Per poter raggiungere il livello prestazionale richiesto per il trattamento dei pazienti immu- nodepressi è necessario impiegare un flusso unidirezionale nella variante orizzontale.

Il diffusore filtrante che copre tutta la parete è com- posto da una struttura in acciaio inox AISI 316L le cui componenti sono sigillate e a tenuta e il plenum è posto alle spalle della parete e composto dalla muratura opportunamente trattata. La superficie di uscita dell’aria è occupata di filtri HEPA H14, se- condo la EN 1822, dotati di equalizzatore di flus- so in lamiera forata. La parete include anche tutti i passaggi per le prese dei gas medicali, delle prese elettriche e della plafoniera del testaletto.

Diffusore Filtrante

(1)

Per ridurre il rischio di contaminare l’ammalato du- rante la normale prassi, tutti gli oggetti che il pa- ziente deve utilizzare sono fatti passare attraverso un passamateriali dotato di flusso unidirezionale e lampade UV germicide per la sterilizzazione; tale dispositivo è posizionato in modo da consentire al paziente di prelevare gli oggetti quando è seduto sul letto.

Il passamateriali

(2)

Dotare di unità trattamento aria ogni singola stanza, consente di sterilizzare completamente il locale e l’impianto ad essa dedicato senza interruzione di continuità, garantendo le mi-

gliori condizioni ambientali della degenza.

1

2

(5)

Si utillizzano camere di degenza singole per pazienti:

1 che hanno subito trapianti 2 affetti da leucemie

3 ustionati

4 sottoposti a cure immunosoppressive 5 immunocompromessi

Per le degenze adibite a malati immunodepressi è necessario considerare quanto segue:

» Alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

» Trattamento farmacologico prolungato nel tempo suddiviso in fasi e con immissione endovenosa.

» Il trattamento per i pazienti può durare diverse settimane.

Per tali ragioni l‘intero reparto deve essere struttu- rato in modo da garantire la massima protezione di queste degenze mediante il controllo rigoroso della contaminazione sia essa da contatto che aerosospesa.

PROTECTION ROOM

Il reparto è strutturato prevedendo pressioni diffe- renziate per i locali e percorsi dedicati ai diversi utenti.

L’andamento della pressione degli ambienti è ovviamente via via crescente verso le degenze ad alto contenimento.

Il telaio è sagomato appositamente per faci-litare la pulizia.

La UTA alloggia tre ventilatori plug-fan di- sposti verticalmente e dotati di motore EC. L’impiego di questa tipologia di ventilatore garantisce la pulizia e l’ispezionabilità della girante.

L’intero modulo è isolato acusticamente, com- presi gli sportelli di accesso ai ventilatori. Il sistema è dotato di presa di campionamento aerosol a monte della sezione filtrante per ef- fettuare il test di integrità dei filtri terminali (ISO 14644-3).

Le condizioni termoigrometriche della camera sono controllate mediante l’immissione dell’a- ria primaria all’interno del plenum di aspirazio- ne dai ventilatori di ricircolo.

Le condizioni fissate per il paziente sono date da temperatura dell’aria uguale a 26 °C e umidità relativa uguale a 50% per tutto l’anno.

L’aria primaria garantisce anche la pressurizza- zione del locale degenza e della bussola, men- tre la differenza di pressione tra degenza e zona filtro è mantenuta dalla perdita di carico della porta.

Per consentire la manutenzione dell’unità, i pan- nelli (ove necessario) sono asportabili e apribi- li agendo su elementi di bloccaggio a pressione progressiva. La tenuta tra i pannelli è effettuata mediante guarnizione in EPDM.

Il flusso che attraversa la porta, che ha lo scopo di investi- re il personale in procinto di entrare all’interno della de- genza creando una barriera alla contaminazione, è poi indirizzato verso la ripresa dal modulo di ventilazione. In questa configurazione tutto il volume occupato dal pa- ziente è ventilato da aria filtrata con filtri HEPA H14.

L’operatività della sala in condizioni diurne è garantita da una portata di aria complessiva in grado di mantenere una velocità media nella sezione della sala di 0,36 m/s e una rumorosità inferiore ai 48 dBA. In regime notturno la portata viene ridotta fino a un valore tale da garantire una rumorosità più bassa, portando la velocità media a 0,15 m/s pari a 147 vol/h.

L’impianto per il trattamento dell’aria immessa in ambien- te è composto da:

» diffusore filtrante a parete

» griglia di aspirazione dell’aria di ricircolo dalla zona filtro

» batteria di raffreddamento sensibile per abbattere i carichi termici prodotti dai ventilatori di ricircolo

» silenziatore di ripresa

» silenziatore di mandata

» modulo ventilante.

Il malato infetto è il portatore umano colonizzato in grado di disseminare microbi.

L’infezione richiede tre fattori:

» una sorgente di microorganismi infettati

» un ospite suscettibile

» un mezzo di trasmissione per il microrganismo.

Esiste un alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea. Il trattamento farmacologico che può durare diverse settimane, è suddiviso in fasi e prevede l’immissione endovenosa.

Le porte di accesso ad ogni locale devono essere dotate di indicatori d’accesso.

UNITÀ TRATTAMENTO ARIA COMPATTA PER AMBIENTI CRITICI OSPEDALIERI

L’unità di trattamento compatta è pensata per es- sere alloggiata in spazi ristretti, laddove sia neces- sario condizionare piccoli ambienti ad alto isola- mento occupando il minor spazio possibile. La struttura portante dell’unità ventilante per am-

bienti ad alto isolamento è composta da un telaio in acciaio AISI 316 L.

I pannelli, del tipo a sandwich, sono isolati e co- stituiti da una lamiera interna in AISI 316 L ed esterna in AISI 304.

INFETTIVI

L’efficacia del flusso orizzontale

Il flusso dell’aria deve lambire prima il paziente e poi gli operatori subito prima di essere ripreso, in modo da impedire la contaminazione del paziente da parte del personale che, in questo modo, ope-ra sempre a valle della zona di respirazione del paziente.

Il diffusore filtrante occupa tutta la parete di testa del letto.

L’aria in uscita dal diffusore attraversa il volume occupato dal paziente ed esce dalla porta posta ai piedi del letto del paziente, che è dotata di pan- nellatura in lamiera microstirata, per consentire il passaggio dell’aria.

Per poter raggiungere il livello prestazionale richiesto per il trattamento dei pazienti immu- nodepressi è necessario impiegare un flusso unidirezionale nella variante orizzontale.

Il diffusore filtrante che copre tutta la parete è com- posto da una struttura in acciaio inox AISI 316L le cui componenti sono sigillate e a tenuta e il plenum è posto alle spalle della parete e composto dalla muratura opportunamente trattata. La superficie di uscita dell’aria è occupata di filtri HEPA H14, se- condo la EN 1822, dotati di equalizzatore di flus- so in lamiera forata. La parete include anche tutti i passaggi per le prese dei gas medicali, delle prese elettriche e della plafoniera del testaletto.

Diffusore Filtrante

(1)

Per ridurre il rischio di contaminare l’ammalato du- rante la normale prassi, tutti gli oggetti che il pa- ziente deve utilizzare sono fatti passare attraverso un passamateriali dotato di flusso unidirezionale e lampade UV germicide per la sterilizzazione; tale dispositivo è posizionato in modo da consentire al paziente di prelevare gli oggetti quando è seduto sul letto.

Il passamateriali

(2)

Dotare di unità trattamento aria ogni singola stanza, consente di sterilizzare completamente il locale e l’impianto ad essa dedicato senza interruzione di continuità, garantendo le mi- gliori condizioni ambientali della degenza.

1

2

Si utillizzano camere di degenza singole per pazienti:

1 che hanno subito trapianti 2 affetti da leucemie

3 ustionati

4 sottoposti a cure immunosoppressive 5 immunocompromessi

Per le degenze adibite a malati immunodepressi è necessario considerare quanto segue:

» Alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

» Trattamento farmacologico prolungato nel tempo suddiviso in fasi e con immissione endovenosa.

» Il trattamento per i pazienti può durare diverse settimane.

Per tali ragioni l‘intero reparto deve essere struttu- rato in modo da garantire la massima protezione di queste degenze mediante il controllo rigoroso della contaminazione sia essa da contatto che aerosospesa.

PROTECTION ROOM

Il reparto è strutturato prevedendo pressioni diffe- renziate per i locali e percorsi dedicati ai diversi utenti.

L’andamento della pressione degli ambienti è ovviamente via via crescente verso le degenze ad alto contenimento.

Il telaio è sagomato appositamente per faci-litare la pulizia.

La UTA alloggia tre ventilatori plug-fan di- sposti verticalmente e dotati di motore EC. L’impiego di questa tipologia di ventilatore garantisce la pulizia e l’ispezionabilità della girante.

L’intero modulo è isolato acusticamente, com- presi gli sportelli di accesso ai ventilatori. Il sistema è dotato di presa di campionamento aerosol a monte della sezione filtrante per ef- fettuare il test di integrità dei filtri terminali (ISO 14644-3).

Le condizioni termoigrometriche della camera sono controllate mediante l’immissione dell’a- ria primaria all’interno del plenum di aspirazio- ne dai ventilatori di ricircolo.

Le condizioni fissate per il paziente sono date da temperatura dell’aria uguale a 26 °C e umidità relativa uguale a 50% per tutto l’anno.

L’aria primaria garantisce anche la pressurizza- zione del locale degenza e della bussola, men- tre la differenza di pressione tra degenza e zona filtro è mantenuta dalla perdita di carico della porta.

Per consentire la manutenzione dell’unità, i pan- nelli (ove necessario) sono asportabili e apribi- li agendo su elementi di bloccaggio a pressione progressiva. La tenuta tra i pannelli è effettuata mediante guarnizione in EPDM.

Il flusso che attraversa la porta, che ha lo scopo di investi- re il personale in procinto di entrare all’interno della de- genza creando una barriera alla contaminazione, è poi indirizzato verso la ripresa dal modulo di ventilazione. In questa configurazione tutto il volume occupato dal pa- ziente è ventilato da aria filtrata con filtri HEPA H14.

L’operatività della sala in condizioni diurne è garantita da una portata di aria complessiva in grado di mantenere una velocità media nella sezione della sala di 0,36 m/s e una rumorosità inferiore ai 48 dBA. In regime notturno la portata viene ridotta fino a un valore tale da garantire una rumorosità più bassa, portando la velocità media a 0,15 m/s pari a 147 vol/h.

L’impianto per il trattamento dell’aria immessa in ambien- te è composto da:

» diffusore filtrante a parete

» griglia di aspirazione dell’aria di ricircolo dalla zona filtro

» batteria di raffreddamento sensibile per abbattere i carichi termici prodotti dai ventilatori di ricircolo

» silenziatore di ripresa

» silenziatore di mandata

» modulo ventilante.

Il malato infetto è il portatore umano colonizzato in grado di disseminare microbi.

L’infezione richiede tre fattori:

» una sorgente di microorganismi infettati

» un ospite suscettibile

» un mezzo di trasmissione per il microrganismo.

Esiste un alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea. Il trattamento farmacologico che può durare diverse settimane, è suddiviso in fasi e prevede l’immissione endovenosa.

Le porte di accesso ad ogni locale devono essere dotate di indicatori d’accesso.

UNITÀ TRATTAMENTO ARIA COMPATTA PER AMBIENTI CRITICI OSPEDALIERI

L’unità di trattamento compatta è pensata per es- sere alloggiata in spazi ristretti, laddove sia neces- sario condizionare piccoli ambienti ad alto isola- mento occupando il minor spazio possibile. La struttura portante dell’unità ventilante per am- bienti ad alto isolamento è composta da un telaio in acciaio AISI 316 L.

I pannelli, del tipo a sandwich, sono isolati e co- stituiti da una lamiera interna in AISI 316 L ed esterna in AISI 304.

INFETTIVI

L’efficacia del flusso orizzontale

Il flusso dell’aria deve lambire prima il paziente e poi gli operatori subito prima di essere ripreso, in modo da impedire la contaminazione del paziente da parte del personale che, in questo modo, ope-ra sempre a valle della zona di respirazione del paziente.

Il diffusore filtrante occupa tutta la parete di testa del letto.

L’aria in uscita dal diffusore attraversa il volume occupato dal paziente ed esce dalla porta posta ai piedi del letto del paziente, che è dotata di pan- nellatura in lamiera microstirata, per consentire il passaggio dell’aria.

Per poter raggiungere il livello prestazionale richiesto per il trattamento dei pazienti immu- nodepressi è necessario impiegare un flusso unidirezionale nella variante orizzontale.

Il diffusore filtrante che copre tutta la parete è com- posto da una struttura in acciaio inox AISI 316L le cui componenti sono sigillate e a tenuta e il plenum è posto alle spalle della parete e composto dalla muratura opportunamente trattata. La superficie di uscita dell’aria è occupata di filtri HEPA H14, se- condo la EN 1822, dotati di equalizzatore di flus- so in lamiera forata. La parete include anche tutti i passaggi per le prese dei gas medicali, delle prese elettriche e della plafoniera del testaletto.

Diffusore Filtrante

(1)

Per ridurre il rischio di contaminare l’ammalato du- rante la normale prassi, tutti gli oggetti che il pa- ziente deve utilizzare sono fatti passare attraverso un passamateriali dotato di flusso unidirezionale e lampade UV germicide per la sterilizzazione; tale dispositivo è posizionato in modo da consentire al paziente di prelevare gli oggetti quando è seduto sul letto.

Il passamateriali

(2)

Dotare di unità trattamento aria ogni singola stanza, consente di sterilizzare completamente il locale e l’impianto ad essa dedicato senza interruzione di continuità, garantendo le mi- gliori condizioni ambientali della degenza.

1

2

Si utillizzano camere di degenza singole per pazienti:

1 che hanno subito trapianti 2 affetti da leucemie

3 ustionati

4 sottoposti a cure immunosoppressive 5 immunocompromessi

Per le degenze adibite a malati immunodepressi è necessario considerare quanto segue:

» Alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

» Trattamento farmacologico prolungato nel tempo suddiviso in fasi e con immissione endovenosa.

» Il trattamento per i pazienti può durare diverse settimane.

Per tali ragioni l‘intero reparto deve essere struttu- rato in modo da garantire la massima protezione di queste degenze mediante il controllo rigoroso della contaminazione sia essa da contatto che aerosospesa.

PROTECTION ROOM

Il reparto è strutturato prevedendo pressioni diffe- renziate per i locali e percorsi dedicati ai diversi utenti.

L’andamento della pressione degli ambienti è ovviamente via via crescente verso le degenze ad alto contenimento.

Il telaio è sagomato appositamente per faci-litare la pulizia.

La UTA alloggia tre ventilatori plug-fan di- sposti verticalmente e dotati di motore EC. L’impiego di questa tipologia di ventilatore garantisce la pulizia e l’ispezionabilità della girante.

L’intero modulo è isolato acusticamente, com- presi gli sportelli di accesso ai ventilatori. Il sistema è dotato di presa di campionamento aerosol a monte della sezione filtrante per ef- fettuare il test di integrità dei filtri terminali (ISO 14644-3).

Le condizioni termoigrometriche della camera sono controllate mediante l’immissione dell’a- ria primaria all’interno del plenum di aspirazio- ne dai ventilatori di ricircolo.

Le condizioni fissate per il paziente sono date da temperatura dell’aria uguale a 26 °C e umidità relativa uguale a 50% per tutto l’anno.

L’aria primaria garantisce anche la pressurizza- zione del locale degenza e della bussola, men- tre la differenza di pressione tra degenza e zona filtro è mantenuta dalla perdita di carico della porta.

Per consentire la manutenzione dell’unità, i pan- nelli (ove necessario) sono asportabili e apribi- li agendo su elementi di bloccaggio a pressione progressiva. La tenuta tra i pannelli è effettuata mediante guarnizione in EPDM.

Il flusso che attraversa la porta, che ha lo scopo di investi- re il personale in procinto di entrare all’interno della de- genza creando una barriera alla contaminazione, è poi indirizzato verso la ripresa dal modulo di ventilazione. In questa configurazione tutto il volume occupato dal pa- ziente è ventilato da aria filtrata con filtri HEPA H14.

L’operatività della sala in condizioni diurne è garantita da una portata di aria complessiva in grado di mantenere una velocità media nella sezione della sala di 0,36 m/s e una rumorosità inferiore ai 48 dBA. In regime notturno la portata viene ridotta fino a un valore tale da garantire una rumorosità più bassa, portando la velocità media a 0,15 m/s pari a 147 vol/h.

L’impianto per il trattamento dell’aria immessa in ambien- te è composto da:

» diffusore filtrante a parete

» griglia di aspirazione dell’aria di ricircolo dalla zona filtro

» batteria di raffreddamento sensibile per abbattere i carichi termici prodotti dai ventilatori di ricircolo

» silenziatore di ripresa

» silenziatore di mandata

» modulo ventilante.

Il malato infetto è il portatore umano colonizzato in grado di disseminare microbi.

L’infezione richiede tre fattori:

» una sorgente di microorganismi infettati

» un ospite suscettibile

» un mezzo di trasmissione per il microrganismo.

Esiste un alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea. Il trattamento farmacologico che può durare diverse settimane, è suddiviso in fasi e prevede l’immissione endovenosa.

Le porte di accesso ad ogni locale devono essere dotate di indicatori d’accesso.

UNITÀ TRATTAMENTO ARIA COMPATTA PER AMBIENTI CRITICI OSPEDALIERI

L’unità di trattamento compatta è pensata per es- sere alloggiata in spazi ristretti, laddove sia neces- sario condizionare piccoli ambienti ad alto isola- mento occupando il minor spazio possibile.

La struttura portante dell’unità ventilante per am- bienti ad alto isolamento è composta da un telaio in acciaio AISI 316 L.

I pannelli, del tipo a sandwich, sono isolati e co- stituiti da una lamiera interna in AISI 316 L ed esterna in AISI 304.

INFETTIVI

L’efficacia del flusso orizzontale

Il flusso dell’aria deve lambire prima il paziente e poi gli operatori subito prima di essere ripreso, in modo da impedire la contaminazione del paziente da parte del personale che, in questo modo, ope-ra sempre a valle della zona di respirazione del paziente.

Il diffusore filtrante occupa tutta la parete di testa del letto.

L’aria in uscita dal diffusore attraversa il volume occupato dal paziente ed esce dalla porta posta ai piedi del letto del paziente, che è dotata di pan- nellatura in lamiera microstirata, per consentire il passaggio dell’aria.

Per poter raggiungere il livello prestazionale richiesto per il trattamento dei pazienti immu- nodepressi è necessario impiegare un flusso unidirezionale nella variante orizzontale.

Il diffusore filtrante che copre tutta la parete è com- posto da una struttura in acciaio inox AISI 316L le cui componenti sono sigillate e a tenuta e il plenum è posto alle spalle della parete e composto dalla muratura opportunamente trattata. La superficie di uscita dell’aria è occupata di filtri HEPA H14, se- condo la EN 1822, dotati di equalizzatore di flus- so in lamiera forata. La parete include anche tutti i passaggi per le prese dei gas medicali, delle prese elettriche e della plafoniera del testaletto.

Diffusore Filtrante

(1)

Per ridurre il rischio di contaminare l’ammalato du- rante la normale prassi, tutti gli oggetti che il pa- ziente deve utilizzare sono fatti passare attraverso un passamateriali dotato di flusso unidirezionale e lampade UV germicide per la sterilizzazione; tale dispositivo è posizionato in modo da consentire al paziente di prelevare gli oggetti quando è seduto sul letto.

Il passamateriali

(2)

Dotare di unità trattamento aria ogni singola stanza, consente di sterilizzare completamente il locale e l’impianto ad essa dedicato senza interruzione di continuità, garantendo le mi- gliori condizioni ambientali della degenza.

1

2

Si utillizzano camere di degenza singole per pazienti:

1 che hanno subito trapianti 2 affetti da leucemie

3 ustionati

4 sottoposti a cure immunosoppressive 5 immunocompromessi

Per le degenze adibite a malati immunodepressi è necessario considerare quanto segue:

» Alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

» Trattamento farmacologico prolungato nel tempo suddiviso in fasi e con immissione endovenosa.

» Il trattamento per i pazienti può durare diverse settimane.

Per tali ragioni l‘intero reparto deve essere struttu- rato in modo da garantire la massima protezione di queste degenze mediante il controllo rigoroso della contaminazione sia essa da contatto che aerosospesa.

PROTECTION ROOM

Il reparto è strutturato prevedendo pressioni diffe- renziate per i locali e percorsi dedicati ai diversi utenti.

L’andamento della pressione degli ambienti è ovviamente via via crescente verso le degenze ad alto contenimento.

Il telaio è sagomato appositamente per faci-litare la pulizia.

La UTA alloggia tre ventilatori plug-fan di- sposti verticalmente e dotati di motore EC.

L’impiego di questa tipologia di ventilatore garantisce la pulizia e l’ispezionabilità della girante.

L’intero modulo è isolato acusticamente, com- presi gli sportelli di accesso ai ventilatori.

Il sistema è dotato di presa di campionamento aerosol a monte della sezione filtrante per ef- fettuare il test di integrità dei filtri terminali (ISO 14644-3).

Le condizioni termoigrometriche della camera sono controllate mediante l’immissione dell’a- ria primaria all’interno del plenum di aspirazio- ne dai ventilatori di ricircolo.

Le condizioni fissate per il paziente sono date da temperatura dell’aria uguale a 26 °C e umidità relativa uguale a 50% per tutto l’anno.

L’aria primaria garantisce anche la pressurizza- zione del locale degenza e della bussola, men- tre la differenza di pressione tra degenza e zona filtro è mantenuta dalla perdita di carico della porta.

Per consentire la manutenzione dell’unità, i pan- nelli (ove necessario) sono asportabili e apribi- li agendo su elementi di bloccaggio a pressione progressiva. La tenuta tra i pannelli è effettuata mediante guarnizione in EPDM.

Il flusso che attraversa la porta, che ha lo scopo di investi- re il personale in procinto di entrare all’interno della de- genza creando una barriera alla contaminazione, è poi indirizzato verso la ripresa dal modulo di ventilazione. In questa configurazione tutto il volume occupato dal pa- ziente è ventilato da aria filtrata con filtri HEPA H14.

L’operatività della sala in condizioni diurne è garantita da una portata di aria complessiva in grado di mantenere una velocità media nella sezione della sala di 0,36 m/s e una rumorosità inferiore ai 48 dBA. In regime notturno la portata viene ridotta fino a un valore tale da garantire una rumorosità più bassa, portando la velocità media a 0,15 m/s pari a 147 vol/h.

L’impianto per il trattamento dell’aria immessa in ambien- te è composto da:

» diffusore filtrante a parete

» griglia di aspirazione dell’aria di ricircolo dalla zona filtro

» batteria di raffreddamento sensibile per abbattere i carichi termici prodotti dai ventilatori di ricircolo

» silenziatore di ripresa

» silenziatore di mandata

» modulo ventilante.

Il malato infetto è il portatore umano colonizzato in grado di disseminare microbi.

L’infezione richiede tre fattori:

» una sorgente di microorganismi infettati

» un ospite suscettibile

» un mezzo di trasmissione per il microrganismo.

Esiste un alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

Il trattamento farmacologico che può durare diverse settimane, è suddiviso in fasi e prevede l’immissione endovenosa.

Le porte di accesso ad ogni locale devono essere dotate di indicatori d’accesso.

UNITÀ TRATTAMENTO ARIA COMPATTA PER AMBIENTI CRITICI OSPEDALIERI

L’unità di trattamento compatta è pensata per es- sere alloggiata in spazi ristretti, laddove sia neces- sario condizionare piccoli ambienti ad alto isola- mento occupando il minor spazio possibile.

La struttura portante dell’unità ventilante per am- bienti ad alto isolamento è composta da un telaio in acciaio AISI 316 L.

I pannelli, del tipo a sandwich, sono isolati e co- stituiti da una lamiera interna in AISI 316 L ed esterna in AISI 304.

INFETTIVI

L’efficacia del flusso orizzontale

Il flusso dell’aria deve lambire prima il paziente e poi gli operatori subito prima di essere ripreso, in modo da impedire la contaminazione del paziente da parte del personale che, in questo modo, ope-ra sempre a valle della zona di respirazione del paziente.

Il diffusore filtrante occupa tutta la parete di testa del letto.

L’aria in uscita dal diffusore attraversa il volume occupato dal paziente ed esce dalla porta posta ai piedi del letto del paziente, che è dotata di pan- nellatura in lamiera microstirata, per consentire il passaggio dell’aria.

Per poter raggiungere il livello prestazionale richiesto per il trattamento dei pazienti immu- nodepressi è necessario impiegare un flusso unidirezionale nella variante orizzontale.

Il diffusore filtrante che copre tutta la parete è com- posto da una struttura in acciaio inox AISI 316L le cui componenti sono sigillate e a tenuta e il plenum è posto alle spalle della parete e composto dalla muratura opportunamente trattata. La superficie di uscita dell’aria è occupata di filtri HEPA H14, se- condo la EN 1822, dotati di equalizzatore di flus- so in lamiera forata. La parete include anche tutti i passaggi per le prese dei gas medicali, delle prese elettriche e della plafoniera del testaletto.

Diffusore Filtrante

(1)

Per ridurre il rischio di contaminare l’ammalato du- rante la normale prassi, tutti gli oggetti che il pa- ziente deve utilizzare sono fatti passare attraverso un passamateriali dotato di flusso unidirezionale e lampade UV germicide per la sterilizzazione; tale dispositivo è posizionato in modo da consentire al paziente di prelevare gli oggetti quando è seduto sul letto.

Il passamateriali

(2)

Dotare di unità trattamento aria ogni singola stanza, consente di sterilizzare completamente il locale e l’impianto ad essa dedicato senza interruzione di continuità, garantendo le mi- gliori condizioni ambientali della degenza.

1

2

(6)

Si utillizzano camere di degenza singole per pazienti:

1 che hanno subito trapianti 2 affetti da leucemie

3 ustionati

4 sottoposti a cure immunosoppressive 5 immunocompromessi

Per le degenze adibite a malati immunodepressi è necessario considerare quanto segue:

» Alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

» Trattamento farmacologico prolungato nel tempo suddiviso in fasi e con immissione endovenosa.

» Il trattamento per i pazienti può durare diverse settimane.

Per tali ragioni l‘intero reparto deve essere struttu- rato in modo da garantire la massima protezione di queste degenze mediante il controllo rigoroso della contaminazione sia essa da contatto che aerosospesa.

PROTECTION ROOM

Il reparto è strutturato prevedendo pressioni diffe- renziate per i locali e percorsi dedicati ai diversi utenti.

L’andamento della pressione degli ambienti è ovviamente via via crescente verso le degenze ad alto contenimento.

Il telaio è sagomato appositamente per faci-litare la pulizia.

La UTA alloggia tre ventilatori plug-fan di- sposti verticalmente e dotati di motore EC.

L’impiego di questa tipologia di ventilatore garantisce la pulizia e l’ispezionabilità della girante.

L’intero modulo è isolato acusticamente, com- presi gli sportelli di accesso ai ventilatori.

Il sistema è dotato di presa di campionamento aerosol a monte della sezione filtrante per ef- fettuare il test di integrità dei filtri terminali (ISO 14644-3).

Le condizioni termoigrometriche della camera sono controllate mediante l’immissione dell’a- ria primaria all’interno del plenum di aspirazio- ne dai ventilatori di ricircolo.

Le condizioni fissate per il paziente sono date da temperatura dell’aria uguale a 26 °C e umidità relativa uguale a 50% per tutto l’anno.

L’aria primaria garantisce anche la pressurizza- zione del locale degenza e della bussola, men- tre la differenza di pressione tra degenza e zona filtro è mantenuta dalla perdita di carico della porta.

Per consentire la manutenzione dell’unità, i pan- nelli (ove necessario) sono asportabili e apribi- li agendo su elementi di bloccaggio a pressione progressiva. La tenuta tra i pannelli è effettuata mediante guarnizione in EPDM.

Il flusso che attraversa la porta, che ha lo scopo di investi- re il personale in procinto di entrare all’interno della de- genza creando una barriera alla contaminazione, è poi indirizzato verso la ripresa dal modulo di ventilazione. In questa configurazione tutto il volume occupato dal pa- ziente è ventilato da aria filtrata con filtri HEPA H14.

L’operatività della sala in condizioni diurne è garantita da una portata di aria complessiva in grado di mantenere una velocità media nella sezione della sala di 0,36 m/s e una rumorosità inferiore ai 48 dBA. In regime notturno la portata viene ridotta fino a un valore tale da garantire una rumorosità più bassa, portando la velocità media a 0,15 m/s pari a 147 vol/h.

L’impianto per il trattamento dell’aria immessa in ambien- te è composto da:

» diffusore filtrante a parete

» griglia di aspirazione dell’aria di ricircolo dalla zona filtro

» batteria di raffreddamento sensibile per abbattere i carichi termici prodotti dai ventilatori di ricircolo

» silenziatore di ripresa

» silenziatore di mandata

» modulo ventilante.

Il malato infetto è il portatore umano colonizzato in grado di disseminare microbi.

L’infezione richiede tre fattori:

» una sorgente di microorganismi infettati

» un ospite suscettibile

» un mezzo di trasmissione per il microrganismo.

Esiste un alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea. Il trattamento farmacologico che può durare diverse settimane, è suddiviso in fasi e prevede l’immissione endovenosa.

Le porte di accesso ad ogni locale devono essere dotate di indicatori d’accesso.

UNITÀ TRATTAMENTO ARIA COMPATTA PER AMBIENTI CRITICI OSPEDALIERI

L’unità di trattamento compatta è pensata per es- sere alloggiata in spazi ristretti, laddove sia neces- sario condizionare piccoli ambienti ad alto isola- mento occupando il minor spazio possibile.

La struttura portante dell’unità ventilante per am- bienti ad alto isolamento è composta da un telaio in acciaio AISI 316 L.

I pannelli, del tipo a sandwich, sono isolati e co- stituiti da una lamiera interna in AISI 316 L ed esterna in AISI 304.

INFETTIVI

L’efficacia del flusso orizzontale

Il flusso dell’aria deve lambire prima il paziente e poi gli operatori subito prima di essere ripreso, in modo da impedire la contaminazione del paziente da parte del personale che, in questo modo, ope-ra sempre a valle della zona di respirazione del paziente.

Il diffusore filtrante occupa tutta la parete di testa del letto.

L’aria in uscita dal diffusore attraversa il volume occupato dal paziente ed esce dalla porta posta ai piedi del letto del paziente, che è dotata di pan- nellatura in lamiera microstirata, per consentire il passaggio dell’aria.

Per poter raggiungere il livello prestazionale richiesto per il trattamento dei pazienti immu- nodepressi è necessario impiegare un flusso unidirezionale nella variante orizzontale.

Il diffusore filtrante che copre tutta la parete è com- posto da una struttura in acciaio inox AISI 316L le cui componenti sono sigillate e a tenuta e il plenum è posto alle spalle della parete e composto dalla muratura opportunamente trattata. La superficie di uscita dell’aria è occupata di filtri HEPA H14, se- condo la EN 1822, dotati di equalizzatore di flus- so in lamiera forata. La parete include anche tutti i passaggi per le prese dei gas medicali, delle prese elettriche e della plafoniera del testaletto.

Diffusore Filtrante

(1)

Per ridurre il rischio di contaminare l’ammalato du- rante la normale prassi, tutti gli oggetti che il pa- ziente deve utilizzare sono fatti passare attraverso un passamateriali dotato di flusso unidirezionale e lampade UV germicide per la sterilizzazione; tale dispositivo è posizionato in modo da consentire al paziente di prelevare gli oggetti quando è seduto sul letto.

Il passamateriali

(2)

Dotare di unità trattamento aria ogni singola stanza, consente di sterilizzare completamente il locale e l’impianto ad essa dedicato senza interruzione di continuità, garantendo le mi- gliori condizioni ambientali della degenza.

1

2

(7)

Si utillizzano camere di degenza singole per pazienti:

1 che hanno subito trapianti 2 affetti da leucemie

3 ustionati

4 sottoposti a cure immunosoppressive 5 immunocompromessi

Per le degenze adibite a malati immunodepressi è necessario considerare quanto segue:

» Alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

» Trattamento farmacologico prolungato nel tempo suddiviso in fasi e con immissione endovenosa.

» Il trattamento per i pazienti può durare diverse settimane.

Per tali ragioni l‘intero reparto deve essere struttu- rato in modo da garantire la massima protezione di queste degenze mediante il controllo rigoroso della contaminazione sia essa da contatto che aerosospesa.

PROTECTION ROOM

Il reparto è strutturato prevedendo pressioni diffe- renziate per i locali e percorsi dedicati ai diversi utenti.

L’andamento della pressione degli ambienti è ovviamente via via crescente verso le degenze ad alto contenimento.

Il telaio è sagomato appositamente per faci-litare la pulizia.

La UTA alloggia tre ventilatori plug-fan di- sposti verticalmente e dotati di motore EC.

L’impiego di questa tipologia di ventilatore garantisce la pulizia e l’ispezionabilità della girante.

L’intero modulo è isolato acusticamente, com- presi gli sportelli di accesso ai ventilatori.

Il sistema è dotato di presa di campionamento aerosol a monte della sezione filtrante per ef- fettuare il test di integrità dei filtri terminali (ISO 14644-3).

Le condizioni termoigrometriche della camera sono controllate mediante l’immissione dell’a- ria primaria all’interno del plenum di aspirazio- ne dai ventilatori di ricircolo.

Le condizioni fissate per il paziente sono date da temperatura dell’aria uguale a 26 °C e umidità relativa uguale a 50% per tutto l’anno.

L’aria primaria garantisce anche la pressurizza- zione del locale degenza e della bussola, men- tre la differenza di pressione tra degenza e zona filtro è mantenuta dalla perdita di carico della porta.

Per consentire la manutenzione dell’unità, i pan- nelli (ove necessario) sono asportabili e apribi- li agendo su elementi di bloccaggio a pressione progressiva. La tenuta tra i pannelli è effettuata mediante guarnizione in EPDM.

Il flusso che attraversa la porta, che ha lo scopo di investi- re il personale in procinto di entrare all’interno della de- genza creando una barriera alla contaminazione, è poi indirizzato verso la ripresa dal modulo di ventilazione. In questa configurazione tutto il volume occupato dal pa- ziente è ventilato da aria filtrata con filtri HEPA H14.

L’operatività della sala in condizioni diurne è garantita da una portata di aria complessiva in grado di mantenere una velocità media nella sezione della sala di 0,36 m/s e una rumorosità inferiore ai 48 dBA. In regime notturno la portata viene ridotta fino a un valore tale da garantire una rumorosità più bassa, portando la velocità media a 0,15 m/s pari a 147 vol/h.

L’impianto per il trattamento dell’aria immessa in ambien- te è composto da:

» diffusore filtrante a parete

» griglia di aspirazione dell’aria di ricircolo dalla zona filtro

» batteria di raffreddamento sensibile per abbattere i carichi termici prodotti dai ventilatori di ricircolo

» silenziatore di ripresa

» silenziatore di mandata

» modulo ventilante.

Il malato infetto è il portatore umano colonizzato in grado di disseminare microbi.

L’infezione richiede tre fattori:

» una sorgente di microorganismi infettati

» un ospite suscettibile

» un mezzo di trasmissione per il microrganismo.

Esiste un alto rischio di infettarsi a causa di agenti patogeni trasmissibili per contatto e per via aerea.

Il trattamento farmacologico che può durare diverse settimane, è suddiviso in fasi e prevede l’immissione endovenosa.

Le porte di accesso ad ogni locale devono essere dotate di indicatori d’accesso.

UNITÀ TRATTAMENTO ARIA COMPATTA PER AMBIENTI CRITICI OSPEDALIERI

L’unità di trattamento compatta è pensata per es- sere alloggiata in spazi ristretti, laddove sia neces- sario condizionare piccoli ambienti ad alto isola- mento occupando il minor spazio possibile.

La struttura portante dell’unità ventilante per am- bienti ad alto isolamento è composta da un telaio in acciaio AISI 316 L.

I pannelli, del tipo a sandwich, sono isolati e co- stituiti da una lamiera interna in AISI 316 L ed esterna in AISI 304.

INFETTIVI

L’efficacia del flusso orizzontale

Il flusso dell’aria deve lambire prima il paziente e poi gli operatori subito prima di essere ripreso, in modo da impedire la contaminazione del paziente da parte del personale che, in questo modo, ope-ra sempre a valle della zona di respirazione del paziente.

Il diffusore filtrante occupa tutta la parete di testa del letto.

L’aria in uscita dal diffusore attraversa il volume occupato dal paziente ed esce dalla porta posta ai piedi del letto del paziente, che è dotata di pan- nellatura in lamiera microstirata, per consentire il passaggio dell’aria.

Per poter raggiungere il livello prestazionale richiesto per il trattamento dei pazienti immu- nodepressi è necessario impiegare un flusso unidirezionale nella variante orizzontale.

Il diffusore filtrante che copre tutta la parete è com- posto da una struttura in acciaio inox AISI 316L le cui componenti sono sigillate e a tenuta e il plenum è posto alle spalle della parete e composto dalla muratura opportunamente trattata. La superficie di uscita dell’aria è occupata di filtri HEPA H14, se- condo la EN 1822, dotati di equalizzatore di flus- so in lamiera forata. La parete include anche tutti i passaggi per le prese dei gas medicali, delle prese elettriche e della plafoniera del testaletto.

Diffusore Filtrante

(1)

Per ridurre il rischio di contaminare l’ammalato du- rante la normale prassi, tutti gli oggetti che il pa- ziente deve utilizzare sono fatti passare attraverso un passamateriali dotato di flusso unidirezionale e lampade UV germicide per la sterilizzazione; tale dispositivo è posizionato in modo da consentire al paziente di prelevare gli oggetti quando è seduto sul letto.

Il passamateriali

(2)

Dotare di unità trattamento aria ogni singola stanza, consente di sterilizzare completamente il locale e l’impianto ad essa dedicato senza interruzione di continuità, garantendo le mi- gliori condizioni ambientali della degenza.

1

2

(8)

ESTERO

Svizzera SWKI 99/3 F 400/5/2003

Ventilazione negli ospedali Germania DIN 1946-4 (2008)

USA st. 170 (2008)

UK HTM 03-01 Part. A Controllo della contaminazione negli ospedali

Francia NS F 90-351 ITALIA

Decreto Bindi D.P.R. 14 gennaio 1997

Circolare del Ministero LL.PP. 13011 del 22/11/74 Linee Guide ISPESL luoghi di lavoro

ISPESL - valutazione del rischio applicato alla struttura del SSN UNI 10339

UNI EN 13779

Prevenzioni della turbecolosi negli operatori sanitari e soggetti ad essi equiparati

I reparti ospedalieri identificati come reparti ad alto isolamento non sono composti solo da delle degenze dei reparti di patologie infettive ed ematologiche, ma anche da una serie di locali di supporto quali: studi medici, ufficio della caposala, locale infermieri, cucina reparto, deposito medicinali e soggiorno.

La presenza di locali con diversa destinazione d’uso, e il modo in cui è articolata, influenza il progetto degli impianti e la prassi per l’accesso ai singoli reparti.

» Degenze a singolo letto per malati immunocompromessi ad alto isolamento.

» Degenze a singolo letto per patologie ematologiche a bassa criticità predisposta per la conversione a degenza ad alto isolamento come al punto precedente.

» Degenze a doppio letto per patologie ematologiche a bassa criticità

» Locale visite.

» Accesso comune tra i locali di supporto, il reparto di degenza di ematologia e le degenze per infetti.

» Percorsi differenti per gli operatori sanitari e per le visite dei parenti.

Caratteristiche dei reparti ad alto isolamento

Riferimenti normativi per le degenze

SagiCofim spa

Clima Filtrazione Ingegneria via Firenze 1

20063 Cernusco sul Naviglio Milano Italia

tel +39 02 929021 faz +39 02 9292300 info@sagicofim.com www.sagicofim.com

Degenze ad alto isolamento

Un ospedale è un luogo di cura ma è anche un’azien- da, che deve tendere a garantire i migliori risultati controllando al tempo stesso i costi e tanto più gli sprechi, per cui occorre minimizzare il numero e il tempo delle degenze, garantendo a ogni paziente at- tenzione e prestazioni al massimo livello.

Uno dei problemi che riguardano la salute dei pa- zienti, lontano dall’essere debellato, è costituito dalle infezioni nosocomiali causate anche da patogeni aerosospesi. Se tuttavia se ne indagano le cause, si scopre che si può davvero fare molto per ridurne la propagazione.

Questo vale per i reparti critici (immunodepressi, in- fettivi, blocchi operatori), ma anche per le altre zone di degenza, di lavoro e di visita.

Si tratta di stabilire il controllo per contenere ogni forma di contaminazione, creando zone all’inter- no dell’ospedale e imponendo il rispetto di norme e procedure comportamentali ben precise. Il discor- so riguarda certamente gli impianti di ventilazione e condizionamento dell’ospedale, che possono trasfor- marsi in veicoli di infezione e di contagio, ma posso- no anche fornire protezioni e difese assai efficaci, e concerne anche le procedure operative che devono mantenere in perfetta efficienza i suddetti impianti. La definizione di specifiche stringenti per il trattamen- to di malati immunodepressi ci ha spinti a valutare tutte le criticità del processo, questo al fine di proporre una soluzione a garanzia del corretto controllo della contaminazione aerosospesa.

Tale soluzione è composta da unità di trattamento aria specifiche e dedicate ad ogni degenza, nonché flussi unidirezionali con filtrazione terminale assoluta.

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